17/07/2023
Sabina Berra
Kundera è stato, innanzitutto, un romanziere. Per capirne la grandezza bisogna comprendere cosa siano i Romanzi e quale ruolo abbia chi li scrive. In una splendida intervista di Philip Roth, Kundera rispose che “il romanziere insegna alla gente a cogliere il mondo come una domanda”.
Il Romanzo, quindi, non è un semplice veicolo per la narrazione ma un mezzo unico per interrogare la realtà e porre domande, sollevare dubbi e sfidare certezze. Per accorgersi che il mondo non offre affatto risposte ma insegna a porsi domande. Così, chi scrive romanzi accompagna il lettore a vedere il mondo non come un dato di fatto ma come una serie di questioni aperte, come una realtà che può essere costantemente interrogata e rielaborata. Ogni pagina dei Romanzi è un punto interrogativo che, poggiato sulla realtà, vi si incastra e diventa una maniglia che trasforma i muri in porte. Che complica salvificamente la realtà.
Il Romanzo per Kundera è anche “La grande forma della prosa in cui l'autore, attraverso degli io sperimentali (i personaggi), esamina fino in fondo alcuni grandi temi dell'esistenza”. Scrivere - e leggere - un romanzo permette di scoprire porzioni di esistenza ignote, che soltanto attraverso questa forma si lasciano comunicare nella loro contraddittorietà, instabilità e mutevolezza.
Perché, nonostante ogni tentativo di normalizzarlo e farne uno strumento di mero intrattenimento, è la conoscenza la sola morale del romanzo, che è un pericolo per natura.