Badminton. News

Badminton. News Raccontiamo il nostro mondo. Seguiamo la nostra Nazionale di Badminton e diamo un'occhiata alla attività internazionale. Ma sopratutto ci occupiamo di Badminton.
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Di qualunque tipo e fatto da chiunque!!!

CAMPIONATI EUROPEI MASTER. Appunti.
30/08/2024

CAMPIONATI EUROPEI MASTER. Appunti.

NUMERO 30 SPECIALE

VISIBILITÀ’ MEDIATICA DEL CAMPIONATO EUROPEO SENIOR IN BELGIO VICINO ALLO ZERO.TORNEO DI SECONDO LIVELLO ?: non dovrebbe...
29/08/2024

VISIBILITÀ’ MEDIATICA DEL CAMPIONATO EUROPEO SENIOR IN BELGIO VICINO ALLO ZERO.

TORNEO DI SECONDO LIVELLO ?: non dovrebbe visto che è organizzato dalla Federazione Europea Badminton.
SCARSA PARTECIPAZIONE ?: le nazioni presenti erano più di 30
POCHI ISCRITTI ?: si potevano contare più di 1550 iscritti
BASSA QUALITÀ’ DEGLI ATLETI ?: nel novero dei giocatori erano presenti ex olimpionici, ex campioni mondiali assoluti nonché un numero imprecisati di ex nazionali under, junior e senior (senior come viene inteso in Italia).
RIDOTTA PARTECIPAZIONE ITALIANA ?: venti adesioni per una nazione che agli Assoluti Master arriva a 120 iscritti massimo è già un buon numero, di cui più della metà campioni o ex italiani.
NESSUNA VITTORIA AZZURRA ?: di edizione in edizione le vittorie crescono ma se non si dovesse fare menzione di tornei dove i nostri non hanno ottenuto vittorie molti articoli non sarebbero dovuti esser pubblicati.
DOMANDA: PERCHE’?
Roberto Lucio Scarabello

CAMPIONATI EUROPEI MASTER - Quarta giornata
28/08/2024

CAMPIONATI EUROPEI MASTER - Quarta giornata

ASSOLUTAMENTE DA LEGGERE. Ormai è fatta.  E si capisce come mai noi Master non riusciamo ad emergere a livello europeo!!...
28/08/2024

ASSOLUTAMENTE DA LEGGERE. Ormai è fatta. E si capisce come mai noi Master non riusciamo ad emergere a livello europeo!!!!

Nel documento di 70 pagine pubblicato dal ministero dell'Educazione è inserito anche un modulo in cui si chiede agli studenti di impegnarsi a controllare i propri desideri e impulsi con l'autodisciplina

CAMPIONATI EUROPEI MASTER - Terza giornata
27/08/2024

CAMPIONATI EUROPEI MASTER - Terza giornata

NUMERO 27 SPECIALE

CAMPIONATI EUROPEI MASTER- PRIMA GIORNATA
25/08/2024

CAMPIONATI EUROPEI MASTER- PRIMA GIORNATA

SOLO AGOSTO

17/08/2024
Cari lettori, ecco la email che invierò al settimanale “Gente”UNO DUE TRE STELLAAccanto alle categorie più conosciute e ...
12/08/2024

Cari lettori, ecco la email che invierò al settimanale “Gente”

UNO DUE TRE STELLA

Accanto alle categorie più conosciute e diffuse, al Premio Pulitzer ci sono anche sezioni che qualcuno potrebbe trovare bizzarre. E cosi, dal divano possiamo leggere…

Il Premio Pulitzer mette in scena ogni anno l’infinito campionario delle attività artistiche di uomini e donne (degli Stati Uniti d’America, o che in esso lavorino stabilmente). Nel mese di aprile, per un giorno, sui giornali non si vive di solo sport e politica. E noi, lettori da divano, possiamo sollazzarci con categorie di cui spesso ignoravamo perfino l’esistenza.
Per dire, quest’anno ha vinto nella categoria “Giornalismo dell’ultima ora” un’articolo del Lookout Santa Cruz sulle inondazioni della loro contea. Importante, non c’è dubbio ma possibile che la medaglia d’oro assegnatagli valga quella di Propubblica sulle gravi connivenze tra un gruppo di miliardari statunitensi e i giudici della Corte Suprema?
Una categoria che mi ha fatto sempre sorridere, poi, è la vignetta. Avete presente? E’ quella che noi da ragazzini guardavamo perchè sapendo appena leggere con le figure ci aiutavamo a capire il senso.
Ma dai… di questo passo premieranno al Pulitzer anche le fake news e le inserzioni degli influencer!
Oops, chiedo scusa alle migliaia di fumettisti e influencer, che lavorano in tutto il mondo. Ugo Gattoni compreso (NdR: autore del poster donato a tutti i medagliati olimpici).
Già, perché mi rendo conto che sto infrangendo un tabù. E’ proibito fare gli spiritosi con le cosiddette “arti minori”. Primo, perché chi le svolge si offende, giustamente,al semplice suono della parola “minore”. E poi, perché proprio il Premio Pulitzer rappresenta il momento dell’anno in cui sudore e sacrifici valgono finalmente l’uscita dall’anonimato e consentono di gareggiare alla pari con i mostri sacri del giornalismo o della letteratura USA. La medaglia di un grande scrittore americano che guadagna decine di milioni di dollari alla fine è identica a quella di un fotografo di periferia che si spacca la schiena per arrivare allo scatto “scoop” della sua “arte minore”.
Poi, certo, è inevitabile, leggendo, cercare di immedesimarsi. Nessun essere umano “normale” può immaginare di scrivere come Ernest Hemingway o cantare come Bob Dylan.
Ma se vedo, per esempio, quelli della poesia, molti dei quali non palesano una frase logica dietro l’altra, mi viene da chiedermi: non ho mai scritto dei versi in vita mia, ma magari se ci provo, chissà divento il nuovo Edgard Alan Poe. Nella saggistica è già più difficile, rischierei di fare errori di sintassi, ma mai dire mai. Sulla Storia, poi, se solo ci provassi, potrei fare faville…
Il bello del Premio Pulitzer è tutto qui, Loro scrivono, cantano, scattano, criticano. Noi li ascoltiamo, incantati dalle bellezze e dalle stranezze. E possiamo sognare: se al prossimo Pulitzer ammettono anche il mio primo tema della medie potrò dire la mia.

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DAL GOSSIP ALLO SPORT IL PASSO E’…LUNGHISSIMOPotrei io parlare male di “La Stalla” o di “Sposa Perfetta”? Per chi non li...
10/08/2024

DAL GOSSIP ALLO SPORT IL PASSO E’…LUNGHISSIMO

Potrei io parlare male di “La Stalla” o di “Sposa Perfetta”? Per chi non li avesse mai visti, come il sottoscritto, sono reality trash trasmessi dai nostri “amati” canali televisivi dedicati a massaie annoiate e a divanisti di professione, in questo caso però tra i più esperti conoscitori del settore, 2 anni da direttore di “Chi”, troviamo il signor Umberto Brindani.
Giornalista con un curriculum niente male: Panorama, TV Sorrisi e Canzoni, Oggi e attualmente direttore responsabile di Gente , dov’era già passato vent’anni fa.
Descrivono il suo lavoro: “elegante ma efficace, segno di una grande professionalità” rivolto spesso a retrospettive a sfondo sociologico. Io questo signore non lo conoscevo prima di leggere la pagina che Fabio Morino ha gentilmente inviato alla nostra redazione ma non mi ritrovo in questa descrizione dopo aver analizzato la sua disamina del nostro sport, non mi dilungo su gli altri (tanto che c’era poteva inserire anche il ping pong, termine che fa adirare gli atleti del Tennis Tavolo), dileggiati dal signor direttore di “Gente”, spero che anche gli amanti di queste discipline esprimano una forte riprensione attraverso i loro mezzi di comunicazione.
In tante occasioni i giornalisti si ritrovano a dover scrivere su argomenti di cui non hanno assolutamente una qualsiasi conoscenza, come in questo caso, ma il buon senso, oltre che 40 anni di esperienza, dovrebbero portare a informarsi, perdere quei 10/20/30 minuti e telefonare (Meucci o Bell placet) a qualcuno che ti possa illuminare su argomenti a te ignoti.
Un obbligo, a mio parere, a cui l’autore del libro “Elogio dell’uomo perbene” (euro 3,20 su Ebay),dato alle stampe nel 2012, non avrebbe dovuto esimersi.
Ma la fortuna di molti giornalisti è che in tanti casi i lettori (il settimanale Gente ne vanta più di un milione) sono completamente all’oscuro dell’argomento trattato e quindi quello che legge lo ritiene verità.
Quanto è mai valida, purtroppo, la tipica frase: “Lo ha detto la televisione” o altri media.
E visto che bontà sua è in possesso di una laurea di Filosofia potrebbe fa ricorso all’esercizio retorico che i sofisti nella mitica Ellade adottavano per mostrare che ogni giudizio è relativo e che quindi non esiste uno ma molti punti di vista.
In parole povere il nostro dovrebbe, ripeto dovrebbe, rettificare quanto mai ha scritto e, per etica professionale, dare un giudizio INFORMATO sul nostro sport.
Roberto Lucio Scarabello

ADDIO PARIGI E ARRIVEDERCI A LOS ANGELES Se nel 2019 la Badminton World Federation l’aveva giudicata la migliore promess...
05/08/2024

ADDIO PARIGI E ARRIVEDERCI A LOS ANGELES

Se nel 2019 la Badminton World Federation l’aveva giudicata la migliore promessa dell’anno un qualche motivo doveva pur averlo avuto. Diciamo che la An ha mantenuto le promesse in maniera a dir poco lusinghiera: Uber Cup e Asian Games nel 2022, campionessa mondiale nel 2023 stesso anno in cui arriva al primo posto del ranking BWF, che tuttora mantiene, adesso oro alle Olimpiadi, cosa si può volere di più dalla vita a 22 anni? Di poterla continuare così ovviamente.
La He ha cercato di opporsi ma non c’è stato nulla da fare e quindi se accomodata sul secondo gradino del podio,dove l’aspettava la indonesiana Tunjung, che senza colpo ferire si era già aggiudicata il bronzo per il noto infortunio della Marin, che dagli ultimi esami medici sembra abbia riportato la frattura al crociato del ginocchio destro e del menisco interno e esterno.
Veniamo alla semifinale, quella degli uomini si è disputata per fortuna, con un inizio talmente soporifero che con Lee quasi quasi mi addormentavo anch’io, felicissimo di tutto ciò un galvanizzato Sen che però una volta che il malese si riprendeva dal letargo trovava difficile chiudere i punti come nella prima frazione di gioco che aveva vinto 21-13, fatto sta che la musica cambia e per l’indiano, che ha dato letteralmente il sangue per questa vittoria causa una ferita al braccio destro che costringeva glia addetti a pulire costantemente la “court”, l’illusione di diventare il primo medagliato della sua nazione sfuma con i due successivi set che terminano, mestamente per lui, 16-21 11-21.
Il monsone delle previsioni di ieri si è trasformato in un refolo di venticello primaverile, un super Axelsen ha impedito al thailandese di trovare il bandolo della matassa o meglio di come fare a realizzare dei punti, visto che il raggiungimento della doppia cifra, stento a scriverlo visto che siamo in una finale olimpica, mi è sembrata una gentile concessione di sua Maestà Viktor I°. Dov’è finito il giocatore che aveva pochi giorni prima umiliato Shi Yu e Lee Zii? Bella domanda.
Nonostante gli incitamenti degli asiatici presenti che si mescolavano a quelli dei, presumo 1500 danesi, per via dell’assonanza tra i due nomi VITI(dsarn) e Viktor la partita finisce sancendo la seconda incoronazione, nel giro di tre anni, per lo scandinavo con le foglie d’alloro, simbolo della vittoria olimpica.
Corona senza pietre preziose ma foriera di ricche sponsorizzazioni.
Termina qui questa avventura olimpica di Parigi durata quasi una dozzina di giorni che ha visto, oltre a giocate strepitose l’esordio di un italiano nel Torneo dei Cinque Cerchi, sperando in una riconferma, anche al femminile, per Los Angeles 2028.
Roberto Lucio Scarabello

QUESTA LA NOTIZIA.Ed è una Federazione a divulgarla. Personalmente la trovo inadeguata a antisportiva: le medaglie si vi...
05/08/2024

QUESTA LA NOTIZIA.Ed è una Federazione a divulgarla. Personalmente la trovo inadeguata a antisportiva: le medaglie si vincono( e perdono) in campo. Per i meriti sportivi ci sono altre modalità che ben conosciamo. Cosa ne pensi tu, attento lettore e conoscitore dello sport?

es de oro pero al menos merece el bronce

Es un momento durísimo para Carolina y para todo el deporte español, no solo el bádminton. Estaba a un paso de su segunda final de y de luchar por su segundo oro, pero una lesión le deja sin medalla.

Al menos, el COI debería concederle la de bronce. Se la merece.

💪

POVERA MARINAttenzione, attenzione un monsone thailandese potrebbe infrangersi sulla Sirenetta, nuda sugli scogli, inerm...
05/08/2024

POVERA MARIN

Attenzione, attenzione un monsone thailandese potrebbe infrangersi sulla Sirenetta, nuda sugli scogli, inerme preda dei marosi che questo vento provoca. In maniera meno poetica Vitidsarn, campione del mondo in carica, ha tutta l’intenzione di fare suo il gradino più alto del podio ai danni di un Axelsen che, per sua fortuna qualche muscolo in più della statua, simbolo della Danimarca, possiede. Il thailandese ha superato in maniera perentoria il malese Zii Lee, come aveva fatto due giorni prima su un inebetito Shi mentre il “Cavaliere Rosso Crociato”, CRC da non confondersi con CR7, ha dovuto ricorrere a tutta la sua grande capacità di concentrazione per non lasciarsi andare nel primo set sul 17-20 a favore di un Sen che già si vedeva sui libri della storia sportiva del Subcontinente per aver partecipato per primo a una finale olimpica. Dovrà ridimensionare i suoi sogni, puntando sul bronzo domani che proprio da buttare non è, visto che il secondo game il danese lo conquista con un bel 21-14.
Se nella partita della An dopo un primo set di studio, perso, la coreana ha incanalato la partita contro la indonesiana Tinjung come meglio a voluto vincendo in tre ovvi set purtroppo nell’altra semifinale è avvenuto l’infortunio a una giocatrice che per noi, europei, rappresentava una speranza d’oro.
Il legamento crociato anteriore della Marin è probabilmente saltato costringendola, dopo un tentativo inutile dettato dall’adrenalina (stava vincendo 21-14 10-8), ad abbandonare il campo di gioco senza l’ausilio della sedia a rotelle, in preda, conoscendola un pò, ad un attacco di rabbia repressa.
Problemi ai ginocchi o anche di altro genere la sp****la li aveva già avuti in occasione di grandi eventi in passato, mi viene in mente un ritiro a un All England non tanti anni fa ma questo forse spegne i sogni di un’altra olimpiade, a cui potrebbe si arrivare ma non come oggi da favorita. Per similitudine questo episodio lo collego a un’altro iberico che pratica quello sport similare al nostro (la rete è più bassa ma non è il Pickleball), che problemi fisici ne avuti parecchi nella sua lunghissima carriera riuscendo sempre a risorgere, sportivamente parlando.
Un po di insonnia questa notte la soffriranno, presumo, Astrup e Rasmussen,la finale tanto agognata è svanita come neve al sole. Se al connazionale Viktor gli era riuscita una rimonta difficile a loro è toccato l’inverso con Chia e Boh che sul 16-20 nel secondo set, il primo lo avevano perso meritatamente, tirano fuori dalla racchetta sei punti tutti assieme riportando il match in parità.
Lo stesso faranno gli scandinavi sul 12-17 andando addirittura in vantaggio 18-17 con il rombo degli spettatori malesi e danesi che facevano, spalla spalla, un grandissimo tifo senza nessun tipo di diverbio (pari pari a uno stadio di football, si fa per dire), gli asiatici riprendevano in mano la situazione conquistando dopo 74 minuti di gioco questo agognato bronzo, relegando così l’Europa al secondo posto di questa speciale classifica 2024, che si può gia stilare senza errori: 1° Asia con 14 medaglie, 2° Europa con 1 medaglia, 3° Resto del Mondo zero, ferma al palo da più di 32 anni.
E ora la finalissima, che confermerà le aspettative degli 8000 presenti sugli spalti, dove prontamente viene sequestrato uno striscione, presumo relativo alle tensioni geopolitiche in atto tra i due stati rappresentati in campo. Fattore che però non crea nessun attrito tra la due parti con foto di gruppo con entrambe le bandiere rosse e bianche, qualche rosso-blu taiwanese compariva sporadicamente per poi scomparire nel nulla essendone vietata l’esposizione.
I taiwanesi Lee Yang-Wang Chi-Lin, qua ci vogliono anche i nomi per i frequenti casi, come questo di omonimia e i cinesi Liang Wei-Wang Chang si affrontano a viso aperto in questa bolgia infernale dove gli unici due impassibili sono l’arbitro, che commina un giallo a un rosso vestito per un ritardato ingresso in campo e il giudice di servizio Fabio Betto, un pezzo d’Italia c’è.
Gli scambi sono velocissimi, salvataggi in extremis che entusiasmano la folla trascinando anche quelli neutrali come me nelle numerose ola, un set cadauno e si parte per l’ultimo decisivo, riusciranno quelli della Nazionale a mantenere sul capo l’alloro olimpico o i Popolari faranno il tris di primi posti? Ogni punto viene scandito da uno sventolio di bandiere enorme che vede prevalere, strano quelle bianche. Ma la proporzione delle popolazioni non è di una a cinquantaquattro? Qui non viene rispettata ma l’aspetto bello, che avvalora l’universalità dello sport, che alla fine di questo incontro, con la conferma dorata della coppia di Taipei , sono tutte le bandiere al vento senza distinzione di sorta.
Uno spettacolo nello spettacolo che sancisce la fine di una grande giornata di badminton stratosferico. Povera Marin ma “the show must go on”
Roberto Lucio Scarabello

LA CINA NON E’ VICINA, ANZI SI ALLONTANA (COME MEDAGLIERE)E sono già due le medaglie d’oro che la Cina Popolare inserisc...
04/08/2024

LA CINA NON E’ VICINA, ANZI SI ALLONTANA (COME MEDAGLIERE)

E sono già due le medaglie d’oro che la Cina Popolare inserisce nel suo palmares olimpico a dir poco eccezionale, arrivando così a quota 50, l’ultima delle quali è stata conquistata nel Doppio Femminile arrivando così a ben 22 del metallo più nobile. È assodato però che non possano fare l’en-plein visto che nessun suo atleta è riuscito ad entrare nei primi quattro del Singolare, evento che non avveniva da Barcellona 1992.
La finalissima presentava nella fase conclusiva del primo set una sorpresa, le sfavorite Liu e Tan che arrivavano sul 20 a 16 a un passo dall’acquisizione del set, e qui scatterebbe la mitica frase che ogni allenatore ricorda ai suoi allievi: “Non arrendetevi mai”, anche se in questo caso però non poteva succedere visto che erano entrambe senza coach essendo della stessa nazione.
Quindi Chen e Jia se lo saranno dette tra di loro e in men che non si dica ecco sei punti sei che ribaltavano un finale già scritto…quasi. Il secondo segue invece il copione previsto con le capoliste della classifica mondiale che rimangono in testa fino al 21esimo punto senza tentennamenti riportando a Pechino il titolo le mancava dall’edizione brasiliana.
Meno entusiasmante la semifinale tra le giapponesi Matsuyama-Shida e le malesi Thinaah-Tan (sembra che con questo cognome devi giocare per forza a badminton, più o meno come Lee), con scambi lunghi, si è arrivati a 73 colpi in quasi 80 secondi di gioco e con qualche sporadico colpo d’autore, ad ogni modo sono le nipponiche che si impongono con un duplice 21-11 che esprime la differenza di valori in campo.
Le premiazioni sono state logicamente, si di grande ufficialità, ma di grande festa visto il folto pubblico di parte cinese che assiepava gli spalti dell’Arena con le loro bandiere rosse. E si è di nuovo visto il famoso contenitore di cartone dato agli atleti sul podio che contiene, non è più un mistero, il poster di Ugo Gattoni,che al sottoscritto ricorda un po lo stile di Jacovitti. E se qualcuno fosse interessato, anche se non è tra i primi tre grandi delle Olimpiadi, può possederlo acquistandolo su Internet [n.d.r.].
Nella mattinata si erano intanto svolti i quarti del Singolare Femminile che vedeva la Yamaguchi partire col botto sulla An per poi calare in maniera vistosa nel terzo set 8-21 permettendo alla coreana di proseguire la sua corsa all’alloro olimpico, essere la N°1 al Mondo non gli basta. Sulla sua strada si troverà la indonesiana Tunjung, che dopo aver annullato tre set point alla thailandese Intanon, si è aggiudicata la prima frazione di gioco per 25 a 23 mentre nella seconda, sul 7 pari, ha “suonato la carica” e con 12 punti consecutivi ha chiuso la pratica per l’accesso alla semifinale, punteggio finale 21-9.
Nessun problema invece per la Marin, l’Aquila di Huelva, che senza patemi d’animo supera la nipponica Ohori, continuando così l’ambizioso traguardo di riconquistare l’oro olimpico, che fu suo a Rio 2016. Traguardo che non potrà raggiungere invece Chen Yu Fei, colpa o merito della connazionale He Bing Jao che in un colpo solo pareggia gli scontri diretti (8 a 8) e si vendica della sconfitta subita in semifinale a Tokyo 3 anni fa.
Terzultima giornata così terminata ma non sono finite le emozioni, ci sono ancora nove medaglie da assegnare, che resterà fuori dal podio? La risposta nelle prossime puntate.
Roberto Lucio Scarabello

SORPRESE E CONFERME, IL BELLO DELLO SPORT.Mentre il sottoscritto vagava per il centro della metropoli aveva l’occasione ...
03/08/2024

SORPRESE E CONFERME, IL BELLO DELLO SPORT.

Mentre il sottoscritto vagava per il centro della metropoli aveva l’occasione di “esibirsi” nell’unica manifestazione che ha trovato, al di fuori dell’Arena di Port de La Chapelle, riguardante il badminton.
Un campo lo era, anche se non a norma, sotto la torre Eiffel si stende il Parc du Champ du Mars, e quindi come si fa a resistere a non scambiare quattro colpi, impossibile.
Ma torniamo a scrivere di badminton, quello vero in maniera seria come hanno fatto le coppie cinesi, tre della Cina Popolare e una della Repubblica di Cina.
I due Numeri Uno cinesi, quelli del Dragone Rosso, Chen-Jia nel WD e Liang-Wang nel MD hanno eliminato le due formazioni malesi Tan- Thinaah e Chia-Soh con l’identico punteggio di 2 a 1 mentre l’altra finalista nel Doppio Femminile sarà, tanto per cambiare, un’altra coppia cinese, Liu-Tanche ha prevalso 21-16 21-19 contro le giapponesi Matsuyama-Shida.
Per non essere da meno quelle della Repubblica Lee-Wang, hanno tolto di mezzo Astrup-Rasmussen, sfoltendo ancora di più la sparuta presenza europea.
Nella seduta pomeridiana ecco le prime medaglie assegnate, che ricordo oltre ai classici tre metalli contiene anche una parte di ferro, niente di meno, che della Torre Eiffel, ma avendone dovute produrre circa 5000 (olimpiche e paraolimpiche), si presuppone che il mitico simbolo parigino tra un pò di tempo farà la fine della sua parente pisana . Battute a parte come 3 anni fa sono Watanabe-Higaschino ad aggiudicarsi il bronzo sui coreani Seo-Chae che subito dopo assistono alla sconfitta netta, 21-8 21-11, dei loro connazionali Kim-Jeong ad opera dei favoriti Zheng-Huang, in questa maniera i cinesi riescono così a colmare questa casella vuota nel loro grandissimo palmares dorato.
In rimonta Sen riesce ad aggiudicarsi il passaggio alla semifinale su un rappresentante di Taipei Chou, in evidente calo fisico. E ora viene il bello per l’indiano, riuscirà nell’intento di imitare la Pusarla e la Saina, iscrivendo, primo atleta del subcontinente nella storia delle Olimpiadi, nel novero dei medagliati? Di fronte si troverà un certo Axelsen, che ha superato il singaporiano Loh, e il pronostico è più che incerto,negli scontri diretti è in vantaggio il danese per 7 a 1 ma l’aurea delle Olimpiadi può dare stimoli ineguagliabili. Re Federico non sarà molto contento di Antonsen che lo ha privato della possibilità di assistere a una finale tutta rosso crociata perdendo con il malese Lee ma la sorpresa viene dal match Vitidsarn-Shi. Open di Francia a Marzo 2024, ironia del destino, all’Adidas Arena per il collaudo della struttura in vista delle Olimpiadi, finale di questo Super 750 tra i due contendenti prima citati e vittoria, se pur importante del cinese. Ma cos’è in confronto a una medaglia olimpica?Passano 4/5 mesi e tutto cambia, il Numero Uno deve chinarsi al thailandese che ora aspira a diventare un mito nella sua terra che nelle 8 precedenti edizioni non ha mai visto visto un suo rappresentante, maschio o femmina, sul podio.
Cosa c’è di più bello della “prima volta” direte voi? Dipende…da come va a finire e questo lo scopriremo in questi tre ultimi giorni di grandissime finali.
Roberto Lucio Scarabello

LA PIRAMIDE SI RESTRINGE E NON C’E POSTO PER TUTTIRiposta la bandiera tricolore in valigia, in attesa di sfoggiarla tra ...
02/08/2024

LA PIRAMIDE SI RESTRINGE E NON C’E POSTO PER TUTTI

Riposta la bandiera tricolore in valigia, in attesa di sfoggiarla tra q.a.a.L.A., acronimo dettato da una forma innata di scaramanzia, che solo i più attenti, diciamo così, riusciranno a decifrare, veniamo alle partite giocate dove bisognerebbe usare quella con le 12 stelle dorate in campo blu visto che resistono ancora 4 nazioni del Vecchio Continente ma purtroppo non la possiedo. Pardon, resistevano perché le sorelle Stoeva cadono alla partita inaugurale di questo giovedì 1 di Agosto, in un incontro che ha visto sempre in testa le cinesi Chen-Jia. Per una coppia europea che lascia una che arriva in zona (forse) medaglie, Fruergaard-Thygesen fanno un sol boccone delle giapponesi Matsuyama-Shida, nel contempo escono di scena per opera delle malesi Tan-Thinaah e delle cinesi Liu-Tan anche tutte e due le sudcoreane: Kim-Kong e Baek-Lee, amiche e rivali acerrime, quindi “Mal comune…Mal comune”.
Rankireddy pur possedendo il braccio più forte del badminton mondiale, Km 565, non sfonda assieme all’amico Shetty il muro malesiano di Soh e del biondo tinto Chia che in rimonta frantumano i sogni di un podio olimpico degli indiani mentre loro potranno continuare, forse, il condizionale è d’obbligo, l’elenco delle loro medaglie: oro Mondiali 2022, nel 2021 bronzo a Tokyo così come ai Mondiali 2023, staremo a vedere.
Il Misto è la specialità più veloce, non per il volano ma per il calendario che vede già decise le due finali, quelle per il bronzo con Watanabe-Higashino che, dopo la sconfitta con le teste di serie cinesi N°1 BWF Zheng-Huang sperano almeno di ripetere il bronzo vinto in casa sempre se sono d’accordo Seo-Chae che in un palpitantre finale di terzo set hanno lasciato l’onore della finale, non senza rammaricarsi del match-shuttle sprecato sul 21 a 20, ai loro compatrioti Seo-Chae.
Chi uno e chi due, in questo secondo caso è Toma J. Popov che butta al vento la possibilità di ribaltare il risultato, in vantaggio sia sul 20 e che sul 21 del secondo set di un incontro che era partito male male, 13 a 21. Non lo fa e allora il malese Lee ringrazia e si accomoda nei quarti tra la disperazione del giocatore e del pubblico transalpino.
Di due indiani ne rimane uno, questa è “La dura legge del go..” tabellone con Sen che decreta la sua superiorità a New Delhi e su Prannoy con un 21-12 21-6 che non lascia alcun dubbio a riguardo. Mentre se tutto va come vorrebbe Re Federico, che ama moltissimo il Badminton e anche le avventure galanti (scusate per il gossip),i suoi due fidi cavalieri Antonsen e Axelsen potrebbero incontrarsi solo in finale, Shi, Vitidsarn, Chou, Loh e gli altri permettendo.
A difendere l’onore della quota rosa europea, una sola donna, l’iberica Marin, che si è autoproclamata la più grande giocatrice da Capo Nord a Capo Passero e dagli Urali al portoghese Cabo de Roca, più o meno come fece un certo Bonaparte che, a 5/6 km di distanza dal PalaAdidas, si proclamò Imperatore di tutti i francesi 240 anni fa. Sarà mica l’aria di Parigi che toglie ogni inibizione egocentrica? Comunque ai quarti delle donne sono arrivate ben 7 delle 8 teste di serie, a dimostrazione che ogni tanto le classifiche esprimono i valori in campo.
La sp****la intanto vince a fatica sulla statunitense Zhang e si accoda alle cinesi Chen, che usufruisce di un bye e della He che elimina l’indiana Pusarla, vendicandosi così dopo tre anni per il bronzo perso a Tokyo proprio contro la ragazza di Hyderabad.
Viene evitato il “rischio” di due derby nella parte alta del tabellone, uno sudcoreano e l’altro thailandese, con la An che non potrà scontrarsi contro la Kim battuta sul filo di lana (23-21) al terzo dalla indonesiana Tunjung e la Intanon che evita la Katethung ad opera della Yamaguchi.
E per chiudere l’ultima entrata tra le otto superstiti, la nipponica Ohori, che non senza fatica dopo un’ora di gioco, non permette al piccolo ma molto ricco stato di Singapore rappresentato dalla ex numero 1 juniores Yeo, di entrare in lizza per il podio.
E come evidenziato nel titolo più si sale verso il vertice e meno gente ci può stare, cari lettori presenti a Parigi non fate la prova su quella del Louvre, correte il rischio che vi mettano in gattabuia e buttino via la chiave per qualche mese.
Roberto Lucio Scarabello

QUESTO SI CHIAMA PERDERE CON MOLTO ONOREFine mese e fine delle qualificazioni, è il giorno decisivo che sancisce la magg...
01/08/2024

QUESTO SI CHIAMA PERDERE CON MOLTO ONORE

Fine mese e fine delle qualificazioni, è il giorno decisivo che sancisce la maggior parte dei destini dei contendenti dell’Arena di Porte de La Chapelle, tra queste la Yamaguchi, che dopo aver fatto centinaia di smash e caduta almeno una decina di volte decide di passare dalla spada al fioretto e con opportuni drop recupera un’incontro che pareva irrimediabilmente a favore della canadese Li.
Per una nordamericana che perde una vince, è Beiwen Zhang, la statunitense regola con doppio 22-20 la vietnamita Thuy Linh Nguyen.
Scende in campo Zilberman, sempre seguito dalla onnipresente madre Svetlana, e si palesa timidamente sugli spalti una bandiera palestinese che però autonomamente scompare a differenza delle bandierine rosso-blu con il Sole bianco, simbolo di Taiwan, che furono giorni fa sequestrate dalla vigilanza in ottemperanza a quella norma che obbliga la federazione di Taipei ha utlizzare quella coi 5 cerchi olimpici, conosciuta ai più. Per dover di cronaca segnaliamo la vittoria dell’israeliano sul nepalese Dahal.
Axelsen doma un’irriverente irlandese Nhat Nguyen, che come si può intuire dal cognome è di origine come la Thuy mentre sul Centrale l’indiano Sen brucia le speranze del favorito Jonatan Chistie.
Segnaliamo l’ennesimo ritiro, e sono 4, tutti maschi, alla faccia della nomea del “Sesso Forte”. Questa volta ad abbandonare è il finlandese Koljonen, che in una situazione di punteggio a dir poco irrimediabile creata dal thai Vitidsarn, sotto 4-21 0-8 getta la spugna e si avvia zoppicante verso gli spogliatoi. È ora il momento di Giovanni Toti e di Shi Yu Qi, il risultato è scontato ma la domanda è: come se la caverà di fronte al numero uno al mondo? Qualche errore non forzato, ma se non rischi come fai a fare dei punti contro il top player? Ma dopo poco facendo leva sulla sua tecnica mette in difficoltà il giallo di pelle e di abbigliamento, accattivandosi il pubblico presente che incomincia un tifo che neanche i beniamini di casa hanno avuto. E al grido “Totì,Totì,Totì”, che al sottoscritto abitante della Città dei Campionissimi ricorda quando, più di settanta anni fa, i nostri cugini transalpini inneggiavano a un grande campione delle due ruote, si chiude l’incontro con gli applausi scroscianti dagli spalti rivolti più verso Gio, probabilmente,che nei riguardi del vincitore che chiuderà con il punteggio di 21-9 21-10.
Il pomeridiano inizia con l’opera di asfaltatura della Marin sull’irlandese Darragh mentre la Tai, a sorpresa, cede il passo alla thailandese Intanon mentre Abian, sconfitto dal malese Lee, ha già sicuramente iniziato a pianificare la corsa a Los Angeles 2028.
Toma J. Popov batte Ginting eliminando il secondo indonesiano in corsa e qualificandosi così per gli ottavi in compagnia dei 2 danesi, Antonsen e Axelsen, passaggio che non riesce alla Blighfeld fermata dalla cinese Chen Yu Fei, lasciando così sola la Carolina iberica a difendere l’onore europeo.
Mentre nel Misto, con un dominio assoluto asiatico, si sono già disputati i quarti con lo scontro fratricida fra cinesi che ha visto prevalere i number one Zheng-Huang che se la lotteranno contro i nipponici Watanabe-Higashino mentre l’altra semifinale è ad appannaggio totale della Corea: Seo-Chae e Kim-Jeong.
E da giovedì incominceranno a cadere molte teste coronate, siamo o non siamo nella capitale della ghigliottina, per la gioia o il dolore dei sostenitori sulle tribune dell’Adidas Arena.
Roberto Lucio Scarabello

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Milan

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