Bocconi d'Inchiostro

Bocconi d'Inchiostro Pagina ufficiale di Bocconi d'Inchiostro, il salotto letterario degli studenti dell'Università Bocconi.

L'Associazione studentesca Letteraria "Bocconi d'Inchiostro" (A.L.B.I.) si propone di rintracciare le linee di reciproca influenza che intercorrono fra il testo letterario e la società civile e le ripercussioni di natura giuridica ed economica delle speculazioni letterarie di ogni tempo, attraverso lezioni a tema, conferenze, presentazioni di opere ed incontri con gli autori. È ufficialmente riconosciuta come il salotto letterario dell'università Bocconi.

Eccoci con il sesto appuntamento di Edicola - un appuntamento bimensile con il quale vi raccontiamo il mondo dell’editor...
27/11/2024

Eccoci con il sesto appuntamento di Edicola - un appuntamento bimensile con il quale vi raccontiamo il mondo dell’editoria, riportiamo notizie e curiosità. Come sempre nelle storie trovate i link a tutti gli articoli citati
dandrea

Grafiche:

17/09/2024
La libertà è femminaQuando la conobbe, Nietzsche disse a Salomé: «Da quali stelle dell’universo siamo caduti entrambi pe...
15/05/2024

La libertà è femmina

Quando la conobbe, Nietzsche disse a Salomé: «Da quali stelle dell’universo siamo caduti entrambi per incontrarci qui?»
Una figura chiave di XIX e XX secolo, ponte tra pensatori delle aree più lontane della conoscenza e fonte di ispirazioni infinite per figure come Freud, Nietzsche e Rilke. Questo e tantissimo di più fu Lou von Salomè, “la giovane e affascinante russa” capace di far perdere la testa ai più colti filosofi attraverso il suo modo di fare tanto libero da ispirare la stesura di Zarathustra. A differenza del suo omonimo personaggio biblico, responsabile della morte di Giovanni Battista, non era sicuramente una mangiatrice di uomini, nonostante quanto si sia detto. Infatti, dopo aver fatto innamorare il suo tutore, fino a quel momento sua ispirazione intellettuale, sceglie di rifiutare la passione fisica tanto da sposarsi solamente alla condizione che il matrimonio non si sarebbe consumato. In un’epoca fermamente condizionata da una visione maschilista nei campi delle scienze condita dal trionfo dei benpensanti nel contesto sociale post-positivista, lei decise prima di vivere con due uomini (Nietzsche e Reè) e poi di iniziare una relazione con un poeta più giovane di lei(Rilke). Mentre la convivenza con i primi due non funzionò perché entrambi perdutamente innamorati di lei, con Rilke iniziò il suo primo amore veramente intenso, con il quale scoprì a 36 anni la passione fisica. Fu lei a permettere al poeta di viaggiare e finanziare i suoi lavori, capendo il potenziale da lui posseduto. Successivamente lasciò però anche lui per dedicarsi a pieno alla psicoanalisi, ambito dove riuscì a lasciare estasiato Freud stesso: “ho l’abitudine di cercare il vostro sguardo, e ieri non facevo che fissare il vostro posto vuoto”. Quello che ci resta oltre alla mole di testi prodotti è in particolare l’affermazione del vero principio di libertà, la fuga dalle trappole mentali che avrebbero bloccato ogni sua creazione, ma soprattutto che nulla è più erotico dell’intelligenza.

Rubrica di
Grafiche di

  “Il Fuoco Invisibile: Storia umana di un disastro naturale” di Daniele Rielli Daniele Rielli, oltre ad essere autore d...
10/05/2024


“Il Fuoco Invisibile: Storia umana di un disastro naturale” di Daniele Rielli

Daniele Rielli, oltre ad essere autore di diversi romanzi, è specializzato nel “long form journalism” e, all’inizio della lettura, è forte la sensazione di star leggendo una lunga inchiesta.
Tuttavia, veniamo subito inondati da un fiume di personaggi reali che trasformano un racconto su una catastrofe biologica in uno spettacolo circense.
Il romanzo si concentra sugli anni che vanno dal 2013 fino ad adesso, cercando di capire cosa sia avvenuto in Salento in quel periodo che ha visto il diffondersi del batterio Xylella, capace da solo di infettare 21 milioni di ulivi. La grandezza di questa catastrofe è difficilmente immaginabile per chi non abbia legami con i territori a Sud di Brindisi, dove la relazione tra uomo e pianta coinvolge ogni dimensione, da quella economica a quella affettiva. Allora inizia subito una caccia alle streghe, attraverso un propagarsi di complotti che vanno dal negazionismo scientifico alla persecuzione giudiziaria. L’autore è impeccabile nel descrivere la personalità dei salentini e a mettere a n**o quanto alcune verità assolute in quella zona siano frutto di un puro revisionismo storico.
Il Salento, più degli ulivi, è il vero protagonista di questo racconto che sviscera i costumi e le contraddizioni dei suoi abitanti, in una perfetta sintesi tra ricchezza letteraria e precisione giornalistica.

 “Dalla stessa parte mi troverai” di Valentina MiraIl cuore del libro è un’inchiesta, o meglio un’inchiesta mancata: Mar...
09/05/2024



“Dalla stessa parte mi troverai” di Valentina Mira

Il cuore del libro è un’inchiesta, o meglio un’inchiesta mancata: Mario Scrocca, giovane militante di estrema sinistra, nel 1987 viene trovato impiccato in una cella anti-suicidio; è accusato della strage di Acca Larentia, in cui, nel 1978, trovarono la morte due attivisti dell’Msi. Eppure sono molte le cose che non tornano: Valentina le ripercorre assieme alla storia di Rossella, all’epoca compagna di Mario.
Lo scopo del libro, tuttavia, non è dare una soluzione alla morte di Mario, perché una soluzione diversa da quella ufficiale (suicidio) non c’è – o meglio, non c’è potuta essere. Le ragioni di questo libro urgente sono altre. Innanzitutto, smontare la retorica vittimistica tanto cara ai carnefici, ma anche riflettere sul senso stesso delle due categorizzazioni, troppo semplicistiche e insufficienti, di vittima e carnefice: perché entrambi, certo in misure diverse e incolmabili, ma entrambi, hanno una responsabilità. E capirlo può portare a non affidarsi ciecamente a un’altra retorica pericolosa, quella del perdono, che dalla presa di responsabilità potrebbe anzi allontanare. E Valentina, che una relazione con un fascista l’ha vissuta, lo spiega bene.
Un libro che osa, dunque, e che non teme di stare da una parte ben precisa. E lo fa con uno stile mutevole e frammentario, che riflette la Roma ogni volta diversa che fa da scenario a una tragedia che non tarda ad assurgere a mito: dai tocchi catulliani della storia d’amore tra Mario e Rossella a quelli ineluttabili della morte del giovane, dall’ardore per temi particolarmente sentiti – il “trattamento inumano e degradante” delle istituzioni carcerarie, o la necessità di quella violenza che da violenza nasce – alle parole piene di affetto nei confronti di chi, quell’affetto, se lo merita.
Ciò che più preme a questo libro, però, è esortarci a fare attenzione. Perché è con il ripetere senza sapere, con l’affidarsi – senza farsi domande – a chi non richiede fiducia ma fede (“La banalità del male sono io”: e lo possiamo essere tutti) che il germe può propagarsi. E, vittimizzandosi, attaccare.

✍️

 “Storia dei miei soldi” di Melissa PanarelloAll’interno del cliché e dei topoi del panorama editoriale italiano, si pos...
09/05/2024



“Storia dei miei soldi” di Melissa Panarello

All’interno del cliché e dei topoi del panorama editoriale italiano, si possono trovare almeno due motivi per cui vale la pena fermare la marcia scadenzata sul parquet della libreria di fiducia e spolpare la copertina di Storia dei miei soldi. Il primo è quel nome sulla copertina, Melissa Panarello, che potrebbe far suonare una campana un po’ arrugginita nella testa dei lettori sulla trentina. Trascurando di citare la storia di Melissa P, è molto plausibile che quegli stessi lettori, spinti da un fortissimo senso di “Toh, guarda…”, acciuffino il romanzo, lo girino e scrutino un po’ accigliati quell’estratto caratterizzato da una parola che poco si adatta alla Melissa P. che ricordavano: “estratto conto”.
Esplorando le prime pagine del breve romanzo, termine che può descrivere questo libro fino ad un certo punto, si capisce con soddisfazione che c’è un tema chiaro da affrontare: parlare del tabù del rapporto delle donne con i soldi tramite i dialoghi tra l’autrice e Clara, la ragazza che aveva interpretato la protagonista del film ispirato dal suo libro di maggior successo, in seguito ad un incontro fortuito tra le vie di Roma.
Melissa rimane sorpresa dalla condizione di Clara, molto dissonante rispetto alla vita classica di un’attrice di un paio di film di successo, e quest’ultima, pungolata, racconta la sua storia e tutte le cause per le quali non è mai stata proprietaria dei suoi soldi, dei suoi guadagni e, di riflesso, della sua autonomia.
I capitoli scandagliano ogni incontro avvenuto tra le due e passano al microscopio tutte le cifre della vita di Clara, quelle guadagnate, quelle prestate, quelle sequestrate e quelle sperperate.
Per la maggior parte della lettura, che risulta scorrevole ed estremamente colloquiale, dentro di me si sono mescolati l’imbarazzo dell’assistere al racconto delle disgrazie di Clara e la curiosità degli intrecci amorosi e familiari, con un pizzico del classico “Ma avresti potuto fare così invece!”, che può ostacolare la comprensione del messaggio dell’opera.
Ma questo messaggio arriva? Solo a tratti secondo me.

✍️

  “Cose che non si raccontano” di Antonella Lattanzi“Dopo tutto quello che mi ha abbandonata, questo resta. Questa testa...
08/05/2024


“Cose che non si raccontano” di Antonella Lattanzi
“Dopo tutto quello che mi ha abbandonata, questo resta. Questa testardaggine. Non si tratta di salvare. Non si tratta di redimere. Non si tratta di urgenza, né di necessità. Si tratta di cercare di creare qualcosa che abbia ancora un valore per me, di provarci con tutte le forze. Si tratta alla fine di esistere.”

Antonella Lattanzi con “Cose che non si raccontano” ci apre al suo mondo, lei che sente di avere una diga dentro di sé che non le permettere di dire tutto, di lasciar andare e far sapere ad altri aspetti della sua vita che potrebbero cambiare la percezione che hanno di lei.

Si tratta di un’opera che parla di dolore, tanto dolore, fisico ed emotivo, straziante e lacerante, distruttivo quasi (forse anche senza il “quasi”), un dolore che non è possibile neanche immaginare. Entriamo in un mondo fatto di sensi di colpa, titubanze, di passi avanti e passi indietro, che non lascia mai un attimo di respiro. È una storia autobiografica sincera, schietta, viva. Lattanzi non si nasconde, mostra tutto, anche gli aspetti che più si scontrano con una società che richiede sempre una certa compostezza. Ci fa vivere il sentimento di invincibilità nel momento in cui, con caparbietà, si decide, nonostante tutti i pareri contrari, che qualcosa di bello ed emozionante sta per succedere; ma anche lo sconforto, la depressione, l’odio e la rabbia di quando tutto va male.

Con “Cose che non si raccontano” non abbiamo un racconto edulcorato, ma la storia di una donna che ha a che fare con un destino crudele, medici privi di empatia, che vive e soffre il continuo conflitto tra maternità e carriera, buio e sangue. Una donna che si costringe ad essere forte per cercare di non impazzire, ma che ogni volta si trova a dover scendere a patti con la realtà, una scrittrice che decide poi di raccontare la sua storia, abbracciando ogni singolo momento della sua vita, nonostante non esistano parole adatte per parlare di un male tanto grande.
✍️

  “Adelaida” di Adrián N. Bravi《Voglio produrre qualcosa che non bruci, dunque né romanzi falliti né poesie inedite né a...
06/05/2024


“Adelaida” di Adrián N. Bravi

《Voglio produrre qualcosa che non bruci, dunque né romanzi falliti né poesie inedite né articoli perduti e nemmeno racconti abbozzati. Voglio qualcosa che occupi un posto e possa esprimere, con un colpo d’occhio, il dolore.》

Un libro che ti prende poco a poco e che alla fine non vorresti mai chiudere. “Adelaida” di Adrian N. Bravi è un affascinante viaggio attraverso la vita di un’artista, una madre, una donna sorprendente, esuberante e dissacrante, che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte e nella lotta per la libertà.

Adelaida Gigli, nata nel 1927 a Recanati, ha trascorso la sua vita tra l’Italia e l’Argentina, spinta dagli spostamenti causati dalle dittature. Figlia d’arte, grazie ai dipinti del padre, ha conservato preziosi ricordi dei suoi primi anni a Recanati. Dopo gli studi universitari, ha fondato la rivista Contorno, inizialmente dedicata alla letteratura, ma trasformata in una rivista di discussione politica dopo il colpo di stato del 1955.

Bravi, anch’egli diviso tra Buenos Aires e Recanati, intrecciando abilmente fatti storici e riflessioni emotive, ci restituisce un ritratto vibrante di questa figura sospesa tra due continenti, due lingue, due nomi, con si*****te e whisky sempre in mano.

Nonostante Adelaida sia ancora un’artista poco conosciuta, il romanzo ci permette di scoprire la profondità della sua creatività e l’impatto che ha avuto sulla storia e sulla cultura. Arricchito da riferimenti e citazioni tratte da romanzi e poesie di scrittori latinoamericani e russi, “Adelaida” è un omaggio appassionato a una donna straordinaria, che ci ricorda l’importanza di onorare coloro che hanno lottato per la libertà e per un mondo migliore. Una lettura imperdibile per chi desidera comprendere il potere della memoria e il valore della resistenza.
✍️

  “Nella stanza dell’imperatore” di Sonia AggioChe cosa sognano i bambini dell’Anatolia?Una domanda, banale per quanto c...
06/05/2024


“Nella stanza dell’imperatore” di Sonia Aggio

Che cosa sognano i bambini dell’Anatolia?
Una domanda, banale per quanto curiosa, aorno alla quale ruota un intero romanzo, che ha in effei tue le carte in regola per divenire un classico.
Andiamo con ordine. Nella Stanza dell’Imperatore è un romanzo storico, e questo è un fao. Ma anche Les Miserablés,in teoria, è un romanzo storico. Ma l’opera di Sonia Aggio è anche un romanzo velleitario, in un certo senso. Diciamolo, chi, anche fra i più appassionati medievisti, conosce la storia di Giovanni I Zimisce, basileus di Costantinopoli fra il 969 ed il 976? Quasi nessuno, mi permeo di dire.
Eppure, l’autrice ha deciso di scommeere su questa figura scarsamente nota, per riportarne alla luce la memoria, rendendo in maniera straordinariamente avvincente quella che sui libri di storia non sarebbe parsa altro che l’ennesima storia di congiure e militari bizantini.
A questo punto, credo mi sia permesso raccontare brevemente i fai, visto che non ha senso lamentarsi per anticipazioni, dato che stiamo parlando di una tragedia in senso drammatico. Giovanni Zimisce, nato da un’oscura unione collaterale fra due tra le più potenti famiglie dell’Impero, per una serie di circostanze viene adoato dagli zii materni, i Foca di Cesarea, divenendo presto per loro una sorta di figlio adoivo, nonché abilissimo generale. Dopo aver aiutato suo zio Niceforo II Foca a divenire imperatore, lo assassinò con l’aiuto dell’imperatrice Teofano, che fece successivamente esiliare. Se questi sono i fai storici, immaginate il romanzo.
✍️

In occasione del 25 aprile, la redazione di Bocconi di Inchiostro vi consiglia “l’Agnese va a morire”, scritto da Renata...
25/04/2024

In occasione del 25 aprile, la redazione di Bocconi di Inchiostro vi consiglia “l’Agnese va a morire”, scritto da Renata Viganò: uno dei libri più limpidi sulla Resistenza Italiana.

Siamo nel periodo degli 8 mesi di occupazione italiana precedenti alla Liberazione, dopo la morte di suo marito Agnese inizia a collaborare con i partigiani come staffetta di collegamento. Tradotta in 14 lingue, l’opera vinse numerosi premi.

È fuori ora il nuovo episodio di Caffeina, in cui parliamo con la psicologa Chiara Lombardi di violenze psicologiche.Vi ...
23/04/2024

È fuori ora il nuovo episodio di Caffeina, in cui parliamo con la psicologa Chiara Lombardi di violenze psicologiche.
Vi aspettiamo su Spotify, il link è nelle storie

Ringraziamo per averci ospitato e per le bellissime tazze

Spekers



Contatti di Chiara:
[email protected]
+39 379 291 7903

Grafiche:

Ecco qualche foto della visita all’archivio Bagutta di ieri in collaborazione con Bsas! Grazie a tutti i partecipanti è ...
21/03/2024

Ecco qualche foto della visita all’archivio Bagutta di ieri in collaborazione con Bsas! Grazie a tutti i partecipanti è stata un’occasione straordinaria

☕️☕️☕️È uscita ieri una nuova puntata di Caffeina con .magazine! Abbiamo chiacchierato con Edoardo e Francesca del loro ...
20/03/2024

☕️☕️☕️È uscita ieri una nuova puntata di Caffeina con .magazine! Abbiamo chiacchierato con Edoardo e Francesca del loro nuovo progetto editoriale, della creazione di ogni articolo e del percorso che li ha portati alla pubblicazione di Turbìne Magazine. La puntata è fuori ora su Spotify

  📍Isola Bella
19/03/2024


📍Isola Bella

☕️☕️☕️È fuori la terza puntata di Caffeina! Oggi nel nostro salotto chiacchieriamo con i ragazzi di  di università. Asco...
05/03/2024

☕️☕️☕️È fuori la terza puntata di Caffeina! Oggi nel nostro salotto chiacchieriamo con i ragazzi di di università. Ascoltaci su Spotify!

Speakers
Si ringrazia per l’ospitalità e per le bellissime tazze

Con “Normal People”, Sally Rooney viene considerata interprete delle aspirazioni e delle inquietudini dei Millenials, at...
05/03/2024

Con “Normal People”, Sally Rooney viene considerata interprete delle aspirazioni e delle inquietudini dei Millenials, attraverso uno stile di scrittura che oscilla tra l’intonazione arguta e picchi malinconici, al fine di indagare quell’identità individuale che fatica tanto a tenere unite appartenenza sociale e dimensione corporea, desiderio di affermazione e impossibilità di definirsi in mancanza dell’altro.
Nel romanzo, l’autrice irlandese racconta la storia di due ragazzi e del loro passaggio dal microcosmo di County Sligo, alla realtà della grande Dublino: i destini della ricca Marianne e di Connell, figlio della working class, cambiano, si invertono, si scontrano nel caotico flusso di eventi che caratterizza gli anni del College. Si tratta di una storia di amicizia e di amore che non riesce a comunicarsi con le parole, ma si esprime attraverso l’affetto e il desiderio sessuale, attraverso la comprensione implicita e il bisogno reciproco.
Sin dall’inizio si percepisce l’affinità che lega le loro anime e allo stesso tempo la difficoltà di mantenersi sintonizzate, in quanto troppo spesso sedotte da fantasmi di dolori sepolti e traumi mai ricuciti.
Nell’omonima serie televisiva, sostanzialmente fedele al romanzo, vengono affrontati tutti i temi rilevanti: l’affermazione sociale, la violenza, l’esplorazione del mondo interiore maschile. I protagonisti Daisy Edgar-Jones e Paul Mescal, sono veri, genuini, sinceri, autentici nell’interpretazione delle proprie insicurezze, frustrazioni, desideri: lo spettatore si confronta con personaggi di indimenticabile spessore umano, consapevoli della loro fragilità. L’attenzione dei registi (Lenny Abrahamson, Hettie MacDonald) è particolarmente delicata nel delineare l’incontro tra una giovane donna intelligente e inquieta, che vuole scrollarsi di dosso il dolore e ricongiungersi con l’unicità troppo spesso avvilita da aspettative esterne, e un ragazzo tormentato, il quale non smette mai di rispondere alla brutalità con la dolcezza, alla tentazione del possesso con l’istinto di protezione, alla competizione con la partecipazione affettuosa.

📸📸 le foto del nostro ultimo bookclub!! Vi aspettiamo il mese prossimo con un nuovo libro e tante birrette🍻🍻
03/03/2024

📸📸 le foto del nostro ultimo bookclub!! Vi aspettiamo il mese prossimo con un nuovo libro e tante birrette🍻🍻

Indirizzo

Università Bocconi
Milan

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Bocconi d'Inchiostro pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a Bocconi d'Inchiostro:

Condividi

Società Di Media nelle vicinanze


Altro Agenzia media/stampa Milan

Vedi Tutte