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Situata a nord di Damasco, Saydnaya è una prigione di massima sicurezza nota per la sua posizione isolata e la presenza ...
16/12/2024

Situata a nord di Damasco, Saydnaya è una prigione di massima sicurezza nota per la sua posizione isolata e la presenza di numerosi campi minati che circondano l’area, dissuadendo qualsiasi tentativo di fuga.

Dal suo impianto, che risale agli anni ’80, è stata utilizzata dal regime di Bashar al-Assad come uno degli strumenti principali per l’eliminazione fisica e psicologica degli oppositori politici.

Per quasi quattro decenni, questa prigione è diventata un simbolo della repressione e del controllo autoritario esercitato dagli Assad, che ha ridotto al silenzio attivisti, dissidenti e chiunque fosse percepito come una minaccia al potere.

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Situata a nord di Damasco, Saydnaya è una prigione di massima sicurezza nota per la sua posizione isolata e la presenza di numerosi campi minati che circondano l’area, dissuadendo qualsiasi tentativo di fuga.

"Bashar al-Assad ha abbandonato improvvisamente il potere dopo 13 anni di conflitto, lasciando la Siria in uno stato di ...
09/12/2024

"Bashar al-Assad ha abbandonato improvvisamente il potere dopo 13 anni di conflitto, lasciando la Siria in uno stato di profonda incertezza. Senza fornire spiegazioni, ha ceduto il controllo del Paese senza combattere, una mossa che sorprende alleati e avversari. Questo evento segna un possibile punto di svolta per l'equilibrio regionale, rimettendo in discussione i rapporti tra gli attori internazionali coinvolti.

I suoi principali alleati, Russia e Iran, si trovano ora a gestire il vuoto di potere, ma con obiettivi divergenti. La Russia mira a proteggere i suoi interessi strategici, come la base navale di Tartus, mentre l’Iran considera la Siria il fulcro dell'"Asse della Resistenza" contro Israele. Queste divergenze si accentuano nel confronto con Israele, con Mosca che adotta un approccio pragmatico e Teheran impegnata in una strategia di confronto diretto.

Senza Assad, la Siria rischia di diventare il terreno di scontro tra Russia e Iran, complicando la stabilità regionale. Mentre Mosca punta a preservare la sua influenza senza alienarsi Israele, Teheran potrebbe perdere un elemento chiave della sua rete regionale. L'assenza di una chiara leadership a Damasco aggrava ulteriormente la crisi geopolitica nel Medio Oriente."

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La recente decisione di Bashar al-Assad di abbandonare il potere dopo 13 anni di conflitto e resistenza solleva interrogativi profondi sul futuro della Siria e sui rapporti tra i principali attori regionali e internazionali coinvolti.

"Tessono strategie e anche Dio ne tesse. Dio è il migliore degli strateghi! Corano 3-53.Condivido la gioia dei miei frat...
09/12/2024

"Tessono strategie e anche Dio ne tesse. Dio è il migliore degli strateghi! Corano 3-53.

Condivido la gioia dei miei fratelli e sorelle siriani nei giorni in cui sono riusciti a liberarsi di un regime che li ha oppressi per 50 anni. La gioia di chi finalmente torna a casa, di chi viene liberato, a volte dopo decenni, dalla prigionia, la gioia di chi si ricongiunge dopo anni con un fratello. É caduto un regime dispotico, empio e criminale che ha usurpato un intero paese e non si è fatto scrupoli nel bombardare la propria gente già dagli anni 80 per continuare dal 2011 fino a ieri una guerra spietata contro il suo popolo pur di restare al potere.

A chi ha sostenuto questo regime ho sempre detto che nessun sostegno di una causa giusta poteva giustificare un’ingiustizia di tale dimensione ed il riferimento è chiaramente alla causa del popolo palestinese.

Continuare a ti**re in ballo la questione palestinese è disonesto, la questione palestinese sta a cuore a tutti i musulmani ed i regimi arabi che si proclamino baathisti, socialisti, filo-americani, che siano monarchie sunnite che rivendicano una discendenza dal nostro amato Profeta (pbsl), non hanno fatto altro che impiegare i loro eserciti per reprimere i loro popoli e garantire Israele. Quindi per liberare la Palestina occorre liberarsi dai tiranni.

Nel frattempo la Palestina ha liberato la Siria, l’azione del 7 ottobre ha avuto un impatto che nessuno poteva prevedere, per questo il credente inserisce nell’equazione la volontà divina che è imperscrutabile e procede nella sua lotta per la giustizia anche quando sembra non esistano possibilità di successo. Questa è una grande lezione."

Di Davide Piccardo.

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Nel frattempo la Palestina ha liberato la Siria, l’azione del 7 ottobre ha avuto un impatto che nessuno poteva prevedere

"La Transnistria, regione separatista sostenuta dalla Russia, dipende fortemente dal gas sovvenzionato russo per la sua ...
05/12/2024

"La Transnistria, regione separatista sostenuta dalla Russia, dipende fortemente dal gas sovvenzionato russo per la sua economia. Con la scadenza del contratto di transito tra Russia e Ucraina a fine 2024, la regione rischia un collasso energetico.

La Moldavia, che sta cercando di ridurre la dipendenza da Mosca per avvicinarsi all'UE, valuta però un ritorno ai negoziati con Gazprom per motivi economici e politici.

La Transnistria rappresenta non solo un problema economico, ma anche un nodo geopolitico cruciale soprattutto alla luce dell'attuale guerra russo-ucraina.

La sua stabilità è legata al ruolo della Russia nella regione e alle scelte strategiche della Moldavia. Un eventuale collasso economico della regione potrebbe innescare tensioni sociali significative, con ripercussioni per l’intera Europa orientale​."

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La Transnistria, una regione separatista della Moldavia sostenuta dalla Russia, si trova sull’orlo di una crisi economica e sociale. Questa situazione deriva da una dipendenza estrema dal gas russo, in un contesto in cui le relazioni tra Moldavia, Russia e Unione Europea sono più tese che mai.

"Dopo mesi di conflitto tra Israele e Libano, è stato raggiunto un cessate il fuoco con l'intervento di USA e Francia. I...
02/12/2024

"Dopo mesi di conflitto tra Israele e Libano, è stato raggiunto un cessate il fuoco con l'intervento di USA e Francia. Il patto prevede impegni bilaterali, tra cui il ritiro israeliano e la fine delle operazioni militari. Tuttavia, violazioni sono già state segnalate per mano di Israele, e il Libano affronta enormi sfide umanitarie fra centinaia di morti e migliaia di sfollati che desiderano tornare nelle loro case, ora distrutte."

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Più di due mesi dopo l’escalation del conflitto tra Israele e Hezbollah, e a oltre un anno dall'inizio del supporto di Hezbollah a Gaza dal sud del Libano, un cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti e dalla Francia segna una tregua significativa.

"Vittorio Feltri, direttore editoriale de Il Giornale e consigliere regionale di Fratelli d’Italia, ha scatenato un’onda...
30/11/2024

"Vittorio Feltri, direttore editoriale de Il Giornale e consigliere regionale di Fratelli d’Italia, ha scatenato un’ondata di indignazione per le sue dichiarazioni a La Zanzara su Radio 24, dove ha affermato: .

Le frasi, pronunciate nel contesto delle tensioni al Corvetto di Milano, dopo la morte del diciannovenne Ramy Elgaml, hanno suscitato critiche da tutte le parti politiche e dalla società civile.

Il Partito Democratico e l’UCOII (Unione delle Comunità Islamiche d’Italia) hanno richiesto le dimissioni di Feltri dal consiglio regionale, sottolineando il pericolo di legittimare odio e violenza contro i tre milioni di musulmani residenti in Italia.

Sorprendentemente, anche esponenti di Fratelli d’Italia, il partito di Feltri, hanno condannato le sue parole, definendole irresponsabili e incompatibili con i valori costituzionali.

La vicenda riapre il dibattito sul linguaggio d’odio, le tensioni sociali e il ruolo di chi occupa posizioni istituzionali e mediatiche nel garantire il rispetto della convivenza civile."

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“Gli sparerei in bocca. Non mi vergogno affatto di considerare i musulmani delle razze inferiori”. Le frasi di Feltri su Radio 24 infiammano il dibattito: condanne da UCOII, PD e persino da Fratelli d'Italia.

"Il governo israeliano, sotto la guida del primo ministro Benjamin Netanyahu, ha approvato una controversa proposta del ...
25/11/2024

"Il governo israeliano, sotto la guida del primo ministro Benjamin Netanyahu, ha approvato una controversa proposta del ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi che vieta a qualsiasi ente finanziato dallo Stato di comunicare con il quotidiano o di pubblicare annunci pubblicitari sul giornale. La decisione è stata presa come risposta a quella che il governo ha definito una serie di editoriali e dichiarazioni che avrebbero danneggiato la legittimità dello Stato di Israele e il suo diritto all'autodifesa.

La proposta è stata giustificata come una reazione alle osservazioni fatte a Londra da Amos Schocken, editore di Haaretz. Durante una conferenza, Schocken aveva criticato il governo israeliano, accusandolo di mantenere un "crudele regime di apartheid" nei confronti della popolazione palestinese.

Ha anche definito i combattenti palestinesi come "freedom fighters" (combattenti per la libertà), un termine che ha sollevato polemiche. Schocken ha poi chiarito, affermando che intendeva riferirsi ai combattenti che ricorrono anche a tattiche terroristiche, specificando che il terrorismo non è legittimo. Ha inoltre sottolineato che Hamas, con la sua ideologia estremista, non può essere considerato un movimento di liberazione."

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Il governo israeliano, sotto la guida del primo ministro Benjamin Netanyahu, ha approvato la proposta del ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi che vieta a qualsiasi ente finanziato dallo Stato di comunicare con il quotidiano Haaretz o di pubblicare annunci pubblicitari sul giornale.

🌍 La Corte Penale Internazionale agisce: emessi mandati d’arresto per Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant, accusati di cri...
22/11/2024

🌍 La Corte Penale Internazionale agisce: emessi mandati d’arresto per Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant, accusati di crimini di guerra e crimini contro l’umanità durante l’assedio di Gaza. Tra le imputazioni: fame come arma di guerra, attacchi mirati contro civili e ostacolo agli aiuti umanitari.

📜 La CPI sottolinea che i crimini sarebbero parte di un attacco sistematico e diffuso contro la popolazione civile. Le accuse potrebbero espandersi, includendo ipotesi di genocidio con il progredire delle indagini.

⚖️ Un passo cruciale per la giustizia internazionale che pone leader accusati di violazioni gravi davanti alla legge, consolidando i principi dello Statuto di Roma e la responsabilità penale individuale.



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La Corte penale internazionale (CPI) ha annunciato, il 21 novembre, l’emissione di mandati di arresto nei confronti del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e del suo ex ministro della difesa, Yoav Gallant. Questa decisione storica riguarda accuse di crimini di guerra commessi nella Stri...

📢 Il Tribunale di Roma si pronuncia sul caso Gerusalemme e la RAIUna sentenza importante stabilisce che dichiarare lo st...
22/11/2024

📢 Il Tribunale di Roma si pronuncia sul caso Gerusalemme e la RAI

Una sentenza importante stabilisce che dichiarare lo status di Gerusalemme come "controverso" è errato, richiamando le risoluzioni ONU e la Corte Internazionale di Giustizia, che escludono la sovranità di Israele sulla città.

La decisione riguarda una puntata de L’Eredità (RAI), dove si era affermato che Gerusalemme fosse la capitale di Israele. Le associazioni palestinesi in Italia, guidate da Mohammad Hannoun (ABSPP), avevano contestato la disinformazione.

💬 Hannoun: "Un passo fondamentale per la verità storica e il rispetto del popolo palestinese."

Una sentenza che riafferma il ruolo del diritto internazionale e la responsabilità dei media.


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Il Tribunale di Roma ha emesso una sentenza che segna un importante passo avanti nella tutela del diritto internazionale e nella corretta informazione in merito allo status di Gerusalemme come capitale della Palestina. La decisione fa seguito a un caso sollevato da due associazioni palestinesi in It...

🎥 La storia di Nael Barghouti: un simbolo di resistenza palestineseIeri, 20 novembre, Nael Barghouti ha raggiunto un tra...
21/11/2024

🎥 La storia di Nael Barghouti: un simbolo di resistenza palestinese

Ieri, 20 novembre, Nael Barghouti ha raggiunto un tragico record: 45 anni di detenzione nelle carceri israeliane, diventando il prigioniero politico più longevo al mondo. Arrestato nel 1978 insieme a suo fratello e suo cugino per resistenza all'occupazione, fu condannato all’ergastolo con leggi applicate solo ai palestinesi.

Rilasciato nel 2011 grazie a uno scambio di prigionieri, Nael tornò alla vita nel suo villaggio, si sposò e lavorò, ma la sua libertà durò poco. Nel 2014 fu nuovamente arrestato e la sua pena originale venne ripristinata, con il pretesto di un “file segreto”.

Dal carcere, Nael ha continuato a inviare messaggi di forza e speranza al popolo palestinese: “I tentativi dell’occupazione di uccidere la nostra umanità non fanno che rafforzarla”. La sua vicenda riflette le difficoltà di migliaia di prigionieri palestinesi, tra cui donne e bambini, detenuti senza processo in condizioni drammatiche.



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Nael Barghouti, prigioniero politico più longevo al mondo, è simbolo della resistenza palestinese contro l'occupazione israeliana. Arresti, torture e privazioni evidenziano le violazioni dei diritti umani nei territori occupati.

"Con la rielezione di Donald Trump, il suo nuovo gabinetto segna una delle svolte più filo-israeliane nella storia degli...
20/11/2024

"Con la rielezione di Donald Trump, il suo nuovo gabinetto segna una delle svolte più filo-israeliane nella storia degli Stati Uniti. Scelte strategiche e nomine controverse delineano un’agenda che avrà un impatto significativo sulla politica americana in Medio Oriente.

Elise Stefanik, nuova ambasciatrice presso le Nazioni Unite, è strettamente legata alle lobby israeliane e ha sostenuto iniziative per limitare la libertà di espressione sulla questione palestinese. Mike Huckabee, ambasciatore in Israele, nega l’identità palestinese e giustifica gli insediamenti illegali. Pete Hegseth, nominato Segretario alla Difesa, considera la Bibbia come fonte di legittimità per Israele sui territori palestinesi.

Al centro della strategia, gli Accordi di Abramo sembrano essere una priorità, ma sollevano questioni critiche sul costo di questa politica, spesso perseguita ignorando i diritti dei palestinesi e aumentando la tensione nella regione.

Il nuovo approccio della politica estera americana pone interrogativi importanti sul ruolo degli Stati Uniti nella stabilità del Medio Oriente e sul futuro delle relazioni internazionali."

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L'elezione di Donald Trump per un secondo mandato presidenziale ha scatenato dibattiti e speculazioni sulla direzione che prenderà la sua politica estera. Le decisioni iniziali sulla composizione del suo gabinetto rivelano un approccio che sembra delineare uno dei governi più filo-israeliani nella...

18/11/2024

Scopri il podcast integrale sui canali TikTok (.luce.news) e Telegram (.news) del nostro quotidiano La Luce News.

Papa Francesco, nel suo prossimo libro, ha espresso la sua preoccupazione per la situazione a Gaza, suggerendo che le azioni israeliane potrebbero costituire un genocidio. Questa dichiarazione ha scatenato una violenta reazione da parte di alcuni gruppi sionisti italiani, che hanno attaccato verbalmente il Papa e minacciato azioni di cyber-attacco contro le piattaforme che denunciano le azioni israeliane.

Il gruppo "Israele Senza Filtri" è stato particolarmente aggressivo, diffondendo odio e diffamazione contro il Papa. Personaggi come Daniele Nahum, noto per le sue posizioni filo-israeliane, hanno accusato il Papa di alimentare l'antisemitismo, tentando di spostare il dibattito dalla realtà dei fatti verso accuse infondate. La risposta del Papa, che chiede un'indagine seria e imparziale sulla situazione a Gaza, è stata interpretata come un invito alla responsabilità e alla trasparenza.

"Le dichiarazioni di Papa Francesco sul presunto genocidio a Gaza, contenute nel suo prossimo libro, hanno scatenato una...
18/11/2024

"Le dichiarazioni di Papa Francesco sul presunto genocidio a Gaza, contenute nel suo prossimo libro, hanno scatenato una campagna di odio feroce dalla galassia sionista italiana. Tra i principali protagonisti, il gruppo Israele Senza Filtri, che ha descritto il Papa come "l'anticristo di un culto di morte" e un "bravo politico come lo era Hi**er". Dichiarazioni al limite del delirio, accompagnate da strategie per hackerare piattaforme critiche verso Israele e vantarsi di collegamenti con il Ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar per bloccare il dibattito.

Anche Daniele Nahum, politico vicino alla comunità ebraica milanese, ha attaccato il Papa accusandolo di fomentare antisemitismo e citando un presunto rapporto ONU che, secondo lui, ridimensionerebbe le vittime civili a Gaza. Tuttavia, un recente rapporto del Comitato Speciale delle Nazioni Unite smentisce queste affermazioni, evidenziando come Israele utilizzi la fame e la distruzione sistematica di infrastrutture come strumenti di guerra.

Mentre i sionisti si scagliano con insulti, propaganda e attacchi coordinati contro chi osa chiedere verità, resta una questione cruciale: è possibile parlare di diritti umani e giustizia senza essere travolti dall’odio di chi vuole censurare ogni voce critica?"

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Israele Senza Filtri e Daniele Nahum attaccano duramente Papa Francesco per le sue parole sulla crisi a Gaza, accusandolo di fomentare antisemitismo e ignorando il dibattito sul possibile genocidio palestinese. Fra i commenti della pagina Telegram alcuni definiscono il Papa come "Anticristo" e accom...

"Dopo 40 anni in carcere, il 6 dicembre Georges Ibrahim Abdallah sarà liberato. Considerato il prigioniero politico più ...
16/11/2024

"Dopo 40 anni in carcere, il 6 dicembre Georges Ibrahim Abdallah sarà liberato.

Considerato il prigioniero politico più longevo d'Europa, Abdallah è stato condannato per presunta complicità in omicidi legati alla sua militanza nel Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina.

Le sue richieste di rilascio sono state bloccate per anni dalle pressioni degli Stati Uniti. La sua liberazione, seppur tardiva, rappresenta per molti un passo verso il riconoscimento delle legittime lotte dei popoli oppressi, soprattutto in un momento storico peculiare come quello attuale con il genocidio in atto a Gaza che è iniziato in seguito alla contro-offensiva del 7 ottobre da parte del movimento di resistenza Hamas."

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Il 6 dicembre segnerà la fine di una detenzione durata oltre 40 anni per Georges Ibrahim Abdallah, il più longevo prigioniero politico d'Europa. Il tribunale francese ha ordinato la sua scarcerazione, con la condizione che lasci il Paese e non faccia ritorno. Si conclude così un capitolo che ha v...

In questo modo David Hearst, redattore capo di Middle East Eye, commenta la scelta dei membri della nuova amministrazion...
14/11/2024

In questo modo David Hearst, redattore capo di Middle East Eye, commenta la scelta dei membri della nuova amministrazione Trump fortemente filo-sionista e anti-palestinese: "Non posso dire quanto, se ce ne sarà, di questi piani vedrà la luce. So che il mondo arabo è cambiato negli ultimi 13 mesi in modo irriconoscibile. Il team di Trump non tornerà allo stesso parco giochi in cui si è divertito nel 2017.

Per avere una prova di ciò, mi rivolgo a Marwan Muasher, ex ministro degli esteri della Giordania e suo primo ambasciatore in Israele. Muasher è stato uno degli autori dell'Arab Peace Initiative del 2002, l'ultimo serio tentativo di negoziare una soluzione a due stati con Israele. Se qualcuno ha dedicato la sua carriera di diplomatico a negoziare la pace con Israele, è lui.

Oggi, ecco cosa mi ha detto: "[Il] pubblico, non solo in Giordania ma in tutto il mondo arabo, è stato molto radicalizzato dal 7 ottobre di oggi, e nessuno vuole parlare di pace oggi. Sai, la maggior parte delle persone ora pensa che l'unico modo per porre fine all'occupazione sia attraverso la resistenza armata, e questo non è mai stato il caso, nemmeno tra i palestinesi.

“Il sessantacinque percento dei palestinesi in Cisgiordania e a Gaza, in un sondaggio condotto dopo il 7 ottobre, pensa che l'unico modo per porre fine all'occupazione sia attraverso la resistenza armata. E naturalmente, più dell'80 percento degli israeliani non vuole una soluzione a due stati. Netanyahu ha definito la soluzione a due stati una ricompensa per il terrorismo. Ecco dove siamo ora.”

Muasher ora pensa che solo una soluzione basata sulla fine dell'occupazione porrà fine al conflitto. Ciò può essere ottenuto solo attraverso la cittadinanza paritaria per tutti coloro che vivono tra il fiume e il mare, ha detto."

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Da Mike Waltz a Marco Rubio, la squadra fermamente filo-israeliana del presidente entrante degli Stati Uniti alimenterà le fiamme del conflitto. Scene come queste sono diventate così comuni che quasi non ci passano per la testa: un gruppo di uomini che trasportano sacchi di farina viene falciato s...

"Milano, 14 novembre 2024, Libreria Iman e Roma, 16 novembre 2024, Centro Congressi Villa Palestro: due città italiane o...
11/11/2024

"Milano, 14 novembre 2024, Libreria Iman e Roma, 16 novembre 2024, Centro Congressi Villa Palestro: due città italiane ospiteranno la presentazione dei primi tre volumi delle Epistole di Luce (rispettivamente Splendori, Mesnevî di Luce e La V***a di Mosè), tradotti in italiano da Gabriele Tecchiato ed editi dalla casa editrice Rejhan.

Questi eventi offrono un’opportunità unica per conoscere più da vicino l’opera di uno dei più importanti pensatori musulmani del XX secolo: Bediüzzaman Said Nursi.

Le Epistole di Luce costituiscono una riflessione profonda e articolata sulla fede islamica, sul Corano, sulla creazione e sul destino dell’essere umano.

Questo capolavoro letterario rappresenta il cuore del pensiero di Said Nursi e si propone come una guida alla comprensione della parola di Dio, per proteggere la fede dai dubbi e per rispondere alle sfide del pensiero moderno, in un contesto di grande fermento intellettuale e politico."

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Milano e Roma ospiteranno la presentazione dei primi tre volumi delle Epistole di Luce tradotti in italiano

"In Giordania, 60 attivisti hanno iniziato uno sciopero della fame per chiedere la fine dell'assedio israeliano su Gaza ...
09/11/2024

"In Giordania, 60 attivisti hanno iniziato uno sciopero della fame per chiedere la fine dell'assedio israeliano su Gaza e l'ingresso urgente di aiuti umanitari. I manifestanti si sono ispirati a Yahya Sinwar, leader di Hamas, il cui gesto simbolico di lanciare un bastone contro un drone israeliano è diventato il nome della protesta: “Lancia il tuo bastone”.

La protesta sta attirando sempre più attenzione, ma nonostante il sacrificio estremo degli attivisti, il governo giordano non ha risposto alle loro richieste, suscitando crescenti critiche. In un paese con forti legami storici e culturali con la Palestina, la frustrazione cresce, mentre il popolo giordano spinge per una presa di posizione più decisa contro l'assedio e la violenza su Gaza."

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A più di un anno dall’inizio del conflitto a Gaza, una protesta silenziosa, ma decisamente radicale, sta scuotendo la Giordania. Decine di persone hanno iniziato uno sciopero della fame a oltranza, dichiarando che sono pronte a morire pur di fermare l'assedio israeliano su Gaza. Questi uomini e d...

"Israele, simbolo di oppressione e sopraffazione, è ormai il "nemico perfetto" per un mondo che non tollera più l’ingius...
07/11/2024

"Israele, simbolo di oppressione e sopraffazione, è ormai il "nemico perfetto" per un mondo che non tollera più l’ingiustizia. Decenni di occupazione e violenza hanno consolidato la sua immagine di oppressore, ignorando i diritti fondamentali del popolo palestinese. In un contesto globale che evolve, il suo modello di espansione e repressione non può più prevalere.

Il ciclo di violenza di Israele non può portare alla vittoria. Ogni tentativo di annientare i palestinesi o i suoi oppositori alimenta nuove generazioni di resistenza. Con il tempo, il conflitto ha creato una resistenza incrollabile, che non può essere fermata da metodi militari o propaganda. La pace è ormai l’unica opzione percorribile.

Oggi, la tecnologia è un fattore cruciale che cambia le regole del gioco. Con l'accesso a strumenti avanzati, i palestinesi e i loro sostenitori possono organizzarsi e resistere come mai prima. Israele, ormai incapace di mantenere il suo dominio, deve affrontare la realtà di un mondo in cui la violenza non è più la soluzione. Se non abbraccia il cambiamento, rischia di essere superato dalla Storia."

Di Sabri Ben Rommane

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Israele, incarnazione di un passato oppressivo, è ormai il "nemico perfetto" per un mondo che evolve. Il suo ciclo di violenza perpetua non può estinguere la resistenza, alimentata da tecnologie sempre più potenti. Per evitare una sconfitta inevitabile, Israele deve riconoscere i diritti palestin...

Indirizzo

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Milan

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