Rediviva Edizioni

Rediviva Edizioni Rediviva - la prima casa editrice romena in Italia - fondata nel 2012 come progetto del CCIR Alberto Manguel, La biblioteca di notte

Conservare e trasmettere la memoria, imparare dall’esperienza degli altri,
condividere la conoscenza del mondo e di noi stessi sono alcuni dei poteri
(e pericoli) che i libri ci conferiscono, e le ragioni per cui li custodiamo
con amore e li temiamo.

Il mondo del balletto classico piange Marinel ȘTEFĂNESCU (Bucarest 1946-Reggio Emilia, 2023), ballerino di origine romen...
26/12/2023

Il mondo del balletto classico piange Marinel ȘTEFĂNESCU (Bucarest 1946-Reggio Emilia, 2023), ballerino di origine romena. Si è stabilito in Italia negli anni '70.
Ballerino di fama internazionale prima e coreografo poi, si è spento la vigilia di Natale all’età di 76 anni. Da oltre 40 anni aveva legato il suo nome alla città di Reggio Emilia. I funerali si svolgeranno mercoledì 27 dicembre 2023.

Ancora allievo della scuola ricopre in teatro ruoli di solista e primo ballerino. Viene inviato a Mosca per un corso di perfezionamento al Teatro Bolshoi sotto la guida di Messerer e Iermolaiev e poi al Kirov di Leningrado. Nel 1968 riceve il primo premio e la medaglia d’oro al Concorso Internazionale di Danza a Varna a parimerito con Mihail Barishnikov, e viene nominato primo ballerino all’Opera di Bucarest.
Accanto alla sua passione per il balletto scopre giovanissimo, la sua vocazione alla coreografia.
Dal ’69 comincia la sua carriera internazionale, è ripetutamente invitato come artista-ospite protagonista di tutto il repertorio classico-romantico e moderno nei maggiori Teatri dell’Europa, dell’Unione Sovietica e dell’Asia.
L’incontro con Liliana Cosi, avvenuto a Madrid nel 1972, in occasione di una serata di Gala per i Reali di Spagna al teatro Zarzuela, gli apre nuove prospettive da un punto di vista artistico, umano e creativo.
Nel 1978 fonda con Liliana Cosi, l’Associazione Balletto Classico e si stabilisce in Italia a Reggio Emilia con la moglie. Dal 1978 è direttore didattico della Scuola di Balletto con al suo attivo la formazione di decine e decine di ballerini oggi presenti in molte Compagnie italiane e straniere, condivide la direzione artistica di tutta l’attività della Compagnia Balletto Classico con Liliana Cosi e ne è il coreografo principale.

https://www.nuovoballettoclassico.it/associazione-balletto-classico-2/
https://www.24emilia.com/addio-a-stefanescu-ballerino-classico-e-coreografo/
https://giornaledelladanza.com/tag/marinel-stefanescu/
https://giornaledelladanza.com/m-marinel-stefanescu-larte-nella-verita-della-creazione/
https://culturaromena.it/marinel-stefanescu-ballerino-coreografo-scenografo-pittore/

1945-1989I libri per non dimenticareMicaela Ghițescu (1931-2019), dopo aver ben conosciuto cosa significasse il regime i...
19/12/2023

1945-1989
I libri per non dimenticare
Micaela Ghițescu (1931-2019), dopo aver ben conosciuto cosa significasse il regime in Romania ha dedicato la propria vita al recupero del passato della Romania comunista.

A Jilava, piccolo centro a sud di Bucarest, si trova quello che è stato il principale carcere di smistamento dei prigionieri politici della Romania comunista. Qui inizia il viaggio verso l’inferno di Micaela Ghiţescu, singolare figura di traduttrice e promotrice culturale, imprigionata dall’apparato repressivo della Securitate per il solo motivo di frequentare una scuola borghese filo-occidentale come il Liceo francese di Bucarest.

Grazie a Rediviva, piccola ma volitiva casa editrice italo-romena, oggi possiamo leggere in traduzione italiana il bel libro-testimonianza Tra oblio e memoria (traduzione di Ingrid Coman).
Nata nel 1931 a Bucarest da una famiglia medio-borghese (madre insegnante di lettere, padre chirurgo), dopo tre anni durissimi di detenzione prima a Jilava e poi nel carcere femminile di Mislea, viene scarcerata nel 1955 per poi laurearsi in filologia all’Università di Bucarest. Ma non può esercitare la professione per aver dovuto firmare una dichiarazione in cui dichiarava di “non offrire garanzie per l’insegnamento e che non ne avrebbe mai fatto richiesta”. Per sopravvivere affronta con coraggio vari lavori: operaia specializzata, traduttrice tecnica, documentarista in un istituto di ricerche farmaceutiche, fino a ottenere un incarico da redattore principale alla Biblioteca Centrale Pedagogica di Bucarest. Inizia anche la sua carriera di traduttrice letteraria che la vede pubblicare in oltre 40 anni circa 80 volumi di traduzioni da diverse lingue (portoghese, spagnolo, francese, tedesco e inglese) per le quali ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti.
E’ a lei soprattutto che si deve, in Romania, l’importante operazione di recupero del passato comunista, fortunosamente non andato del tutto disperso nei vari interventi di “pulizia” della Securitate. Nel 2003 fonda e dirige «Memoria» – la rivista del pensiero arrestato, uno dei principali contributi alla memorialistica carceraria in Romania durante il comunismo. Un capitolo tragico e quasi del tutto sconosciuto in Occidente: dal 1948 alla caduta del regime oltre 3 milioni di romeni vengono incarcerati, 800.000 muoiono a seguito delle terribili condizioni carcerarie o vengono fucilati e uccisi (circa il 15-20% dei prigionieri politici).
Oggi, a 83 anni, Micaela Ghitescu si autodefinisce “una professionista della sopravvivenza”, tratto comune, a ben vedere, alla maggior parte degli uomini e donne vissuti in una fase storica in cui la dissimulazione e l’ingegneria del presente erano i soli mezzi per arrivare al domani. Tanti sono gli episodi narrati a fil di voce e con un fondo di ironia anche nelle situazioni più drammatiche. Come, ad esempio, quando l’arrestarono mettendole i famigerati occhiali di latta e togliendole quelli da vista. Questo, sarà il suo maggiore cruccio nel terribile anno che precede il processo: non poter vedere in faccia i suoi aguzzini. O la constatazione della propria impotenza negli estenuanti interrogatori che poi deve sottoscrivere, scoprendo ogni volta che quello che aveva detto era stato reinterpretato: “le cose non erano propriamente non vere, ma loro le travisavano a modo loro e alla fine ne uscivi sempre colpevole.”
Il volume della casa editrice Rediviva è il secondo della collana di memorialistica e segue il saggio Le catacombe della Romania – Testimonianze dalle carceri comuniste 1945-1964, curato da Violeta Popescu, presidente del Centro Culturale Italo-Romeno di Milano, presentato lo scorso maggio al Salone del libro di Torino. Un contributo che allarga l’orizzonte alla situazione carceraria di tutta la Romania nel periodo successivo alla presa del potere del partito filo-comunista di Petru Groza e alla creazione della Repubblica Popolare Romena nel dicembre del 1947.

Un libro di memorie intenso e commovente, che trascende la storia personale e diventa la storia di un popolo intero. Scritto da una professionista della traduzione – Micaela Ghiţescu – il libro è più del racconto di una letterata, quasi un manuale di storia. L’autrice ci accompagna con uno stile delicato ma conciso, senza sbavature e drammatismi, nei meandri di un vissuto travagliato e struggente, con qualche spiraglio di luce qua e là, raccontandoci una meravigliosa storia di sopravvivenza e coraggio.

Micaela Ghiţescu è nata il 18 luglio 1931 a Bucarest. È figlia di Maria Eliza (nata Papacostea), laureata in Lettere, e di Constantin Ghiţescu, medico chirurgo. Nel periodo in cui era studente è stata arrestata all’interno del famoso “lotto francese”, formato da allieve e insegnanti del Liceo francese. Ha scontato una condanna politica di tre anni (1952-1955). Si è laureata in filologia all’Università di Bucarest nel 1957; visto il divieto di esercitare la professione di insegnante, è stata, nell’ordine, operaio specializzato, traduttore tecnico, documentarista in un istituto di ricerche farmaceutiche, poi redattore principale presso la Biblioteca Centrale Pedagogica. Dal 2003 è redattore-capo della pubblicazione «Memoria» – la rivista del pensiero arrestato. È stata membro nel Consiglio dell’Unione degli Scrittori e presidente della sezione traduzione dell’Associazione degli Scrittori di Bucarest. Ha pubblicato oltre 80 volumi di traduzioni da diverse lingue (portoghese, spagnolo, francese, tedesco e inglese) per le quali ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti.

https://rediviva.it/product/tra-oblio-e-memoria/

07/12/2023
30/11/2023

🇮🇹 Dimitrie Cantemir (1673–1723), principe ed erudito romeno dell’età dei Lumi

In occasione della Festa Nazionale della Romania, l’Associazione Politeia, in collaborazione con il Dipartimento per i Romeni nel Mondo, l’Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana, Malta e San Marino e l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, avvalendosi del patrocinio della Regione Lazio e della Città di Roma, organizza venerdì 1° dicembre 2023, alle ore 16:00, presso la Sala Capitolare del Palazzo della Minerva del Senato della Repubblica Italiana, l’evento culturale «Dimitrie Cantemir (1673–1723), principe ed erudito romeno dell’età dei Lumi». Nel programma la proiezione del film documentario «Dimitrie Cantemir» in lingua originale con sottotitoli in italiano, una produzione dell’Associazione Arte e Tradizione, realizzato da Cristina Liberis con la collaborazione dell’Archivio Diplomatico del Ministero romeno degli Affari Esteri e con il sostegno di Hidroelectrica e dell’Università «Dimitrie Cantemir» di Bucarest. Seguiranno relazioni che si soffermeranno brevemente sulla vita e l’opera di Dimitrie Cantemir, erudito e principe di Moldavia, la prima personalità culturale romena di fama internazionale. Cristina Liberis, produttrice televisiva, illustrerà al pubblico la genesi e il percorso della realizzazione del film documentario. Interverrà in videocollegamento l’Accad. Prof. Ioan Aurel Pop, Presidente dell’Accademia Romena. Relatori: Sen. Adriano Paroli; Prof. Cristian Luca, Direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia; Dott.ssa Violeta Popescu, Direttrice del Centro Culturale Italo Romeno e di Rediviva Edizioni di Milano. L’evento culturale si chiuderà con la cerimonia di premiazione della IIª edizione del Premio Aretè, che l’Associazione Politeia consegnerà ad alcuni esponenti della comunità romena residenti in Italia che si sono distinti per l’impegno civile e per acclarate doti umane e professionali.

🇷🇴 Dimitrie Cantemir (1673–1723), principe şi cărturar român al epocii Luminilor

Cu prilejul celebrării Zilei Naţionale a României, Asociaţia Politeia, în colaborare cu Departamentul pentru Românii de Pretutindeni, Ambasada României la Roma şi Institutul Român de Cultură şi Cercetare Umanistică de la Veneţia, organizează la Roma, vineri 1 decembrie 2023, de la ora 16,00, în Sala Capitolare din Palatul Minerva al Senatului Italiei, sub patronajul Regiunii Lazio şi al Primăriei Roma, manifestarea culturală „Dimitrie Cantemir (1673–1723), principe şi cărturar român al epocii Luminilor”. Programul evenimentului cuprinde proiecţia filmului documentar „Dimitrie Cantemir”, subtitrat în limba italiană, realizator: Cristina Liberis, producător: Asociaţia Artă şi Tradiţie, realizat cu colaborarea Arhivelor Diplomatice ale Ministerului Afacerilor Externe, cu sprijinul Hidroelectrica şi Universităţii Creştine “Dimitrie Cantemir” din Bucureşti, ce va fi urmată de prelegeri privitoare la viaţa şi opera lui Dimitrie Cantemir, cărturar şi domn al Moldovei, prima personalitate culturală română cu recunoaştere internaţională. Cristina Liberis, producător de televiziune, va prezenta publicului proiectul şi parcursul realizării filmului documentar. Va interveni în direct, prin sistem de videoconferinţă, Preşedintele Academiei Române, Acad. Prof. univ. dr. Ioan–Aurel Pop. Senatorul italian Adriano Paroli va lua cuvântul în calitate de reprezentant al instituţiei gazdă. De asemenea, despre opera şi personalitatea lui Dimitrie Cantemir vor conferenţia Prof. univ. dr. Cristian Luca, Directorul Institutului Român de Cultură şi Cercetare Umanistică de la Veneţia, şi Dr. Violeta Popescu, Directorul Centrului Cultural Italo–Român şi al Editurii Rediviva Edizioni din Milano. Manifestarea culturală se va încheia cu ceremonia de acordare a Premiilor Aretè, ajunse la a II-a ediţie, instituite şi decernate de Asociaţia Politeia membrilor comunităţii române din Italia care s-au remarcat prin angajament civic, prin calităţile umane, competenţele şi realizările profesionale. Manifestarea culturală, organizată cu prilejul Zilei Naţionale a României, celebrează totodată Anul Cultural Dimitrie Cantemir într-un important spaţiu instituţional al capitalei Italiei: Sala Capitolare din Palatul Minerva de la Roma, care face parte din complexul Senatului, Camera superioară a Parlamentului italian.

Omagiu marelui cărturar Dimitrie Cantemir la Biblioteca Senatului Italian."Anul Cultural Dimitrie Cantemir"Politeia !
27/11/2023

Omagiu marelui cărturar Dimitrie Cantemir la Biblioteca Senatului Italian.
"Anul Cultural Dimitrie Cantemir"
Politeia !

19 novembre 2023. Ospite per l'undicesima volta di seguito al prestigioso Festival BookCity Milano, Rediviva Edizioni, l...
18/11/2023

19 novembre 2023. Ospite per l'undicesima volta di seguito al prestigioso Festival BookCity Milano, Rediviva Edizioni, la prima editrice romena fondata in Italia nel 2012, ha proposto la presentazione del volume: "Ad ascoltar le doine. Scritti sulla Romania" di Armando Santarelli... Il libro di Armando Santarelli, che vi accingete a leggere, è una raccolta di saggi e testimonianze scritti a margine dei grandi miti fondatori della Romania, come la Mioriţa, il dor, Eminescu, ma è anche un libro che si confronta sulla questione enigmatica della lingua romena e della sua singolare storia sullo sfondo di un più ampio contesto universale. L’autore si concentra, inoltre, su alcuni grandissimi scrittori romeni conosciuti dal grande pubblico in Italia, come Cioran e Norman Manea, e volendo riunire analisi e confessione, pesca dagli abissi della cultura alcune “perle letterarie” della letteratura romena, poco note ai più, che il lettore avrà modo di scoprire e di apprezzare non appena inizierà realmente a girare le pagine di questo libro (…)

dalla prefazione del prof. Giovanni Rotiroti

.."Doine e colinde", ovvero l’anima antichissima e pura del contadino romeno. Emerge così un altro dei motivi per cui il...
14/11/2023

.."Doine e colinde", ovvero l’anima antichissima e pura del contadino romeno. Emerge così un altro dei motivi per cui il mio io interiore è così attratto dal mondo romeno. Sono nato in una terra di contadini, anche i miei nonni lo erano. L’ambiente contadino è presente in tutte le letterature del globo. Ma la letteratura romena registra, per questo aspetto, un dato unico (Armando Santarelli).
SABATO 18 NOVEMBRE 2023
Ore 11 00 presso il Museo delle Culure del Mondo, Milano. Via Tortona 56.
Vi aspettiamo!
Ingresso libero!

Fermo. 11 novembre 2023.Giornata dedicata alla cultura romena!https://m.cronachefermane.it/2023/11/09/al-via-la-lingua-c...
10/11/2023

Fermo. 11 novembre 2023.
Giornata dedicata alla cultura romena!
https://m.cronachefermane.it/2023/11/09/al-via-la-lingua-che-unisce-lingue-mostre-e-conferenze-tra-cultura-e-antropologia/606276/?fbclid=IwAR1Yxgysoon2p4v_mhPkEyOy4YMEU20IFpQFyoeUI6Bf1oIglWK8jhNDXjA

FERMO - Tre le giornate programmate nel mese di novembre. Si parte sabato 11 dalle ore 15 alle 19 giornata dedicata alla lingua e cultura romena, con la presentazione del libro “Dai romani ai rumeni. Elogio alla latinità”

Siamo lieti di annunciare il nostro appuntamento, con una presenza ormai consolidata da oltre dieci edizioni,  al Festiv...
09/11/2023

Siamo lieti di annunciare il nostro appuntamento, con una presenza ormai consolidata da oltre dieci edizioni, al Festival Internazionale BOOKCITY di Milano.
Vi aspettiamo numerosi sabato 18 ottobre 2023, presso Museo delle Culture del Mondo di Milano, Spazio delle Culture, ore 11 00
Via Tortona 56 Milano.
Verrà presentato il libro "Ad ascoltar le doine" (258 p. ed. Rediviva - 2023), una lettura che fa emergere l'amore che ha l'autore Armando Santarelli per la Romania.

Rediviva a Bookcity Milano 2023 con il volume Ad ascoltar le doine ", di Armando SantarelliBookCity Milano 2023: arriva ...
07/11/2023

Rediviva a Bookcity Milano 2023 con il volume Ad ascoltar le doine ", di Armando Santarelli

BookCity Milano 2023: arriva la dodicesima edizione

Dal 13 al 19 novembre torna la manifestazione dedicata al libro e alla lettura, con un ricco palinsesto di eventi, laboratori e appuntamenti con scrittori, giornalisti, editori che si svolgeranno tra Milano, Cremona e Lodi: un'occasione da non perdereBookCity Milano 2023: arriva la dodicesima edizione
Dal 13 al 19 novembre torna la manifestazione dedicata al libro e alla lettura, con un ricco palinsesto di eventi, laboratori e appuntamenti con scrittori, giornalisti, editori..

Fermo. Tre giornate dedicate al dialogo nel territorio!Edizioni Rediviva sarà presente all'iniziativa "La lingua che uni...
06/11/2023

Fermo. Tre giornate dedicate al dialogo nel territorio!
Edizioni Rediviva sarà presente all'iniziativa "La lingua che unisce", che si svolgerà a Fermo.

https://www.viverefermo.it/2023/11/06/fermo-al-via-la-lingua-che-unisce/199718?fbclid=IwAR1_N04uPX87PjFsxCFOu6L7OalzAxmA3bwHJnrWEZ14b8cY9lXxP8W-YDI
"La condivisione di lingue e culture è un arricchimento per tutti - ha detto l'assessore alla cultura Micol Lanzidei - una verità e non un luogo comune, dettata dal fatto che la cultura è fatta di culture che possono aprirci al mondo ed alla conoscenza. Questa iniziativa darà a tutti questa opportunità, è un'occasione per poter entrare in contatto con mondi che ci sono vicini ma che abbiamo bisogno di approfondire, di vedere da vicino, per poterne condividere storia, tradizioni, visioni".

26 octombrie 1673 - 26 octombrie 2023350 de ani de la nașterea marelui cărturar Dimitrie Cantemir. De aproape cinci dece...
26/10/2023

26 octombrie 1673 - 26 octombrie 2023

350 de ani de la nașterea marelui cărturar Dimitrie Cantemir.
De aproape cinci decenii, în grădina interioară a prestigioasei Biblioteci AMBROSIANA, important loc de cultură al Italiei care reuneşte Academia şi Pinacoteca Ambrosiana, se găseşte statuia marelui erudit român, operă realizată în anii ‘70 de artistul Ion Irimescu (1903–2005), „patriarhul artelor româneşti”, care a fost amplasată în perimetrul intitulat Il Cortile degli Spiriti Magni, după un vers din Infernul de Dante, alături de statuile unor importante personalităţi ale culturii europene: Platon, Sfântul Toma de Aquino, Dante Alighieri, Alessandro Manzoni, Chateaubriand, Goethe, Shakespeare, Sandor Petöfi şi Teofrasto Paracelsus. Statuia de bronz, cu o înălţime de 2,40 m, îl reprezintă pe Dimitrie Cantemir în ţinută de curte, cu perucă după moda epocii, ţinând în mâna stângă lucrarea cu caracter enciclopedic „Descriptio Moldaviae”, prima operă completă şi detaliată despre geografia, organizarea politică şi administrativă, despre religie, despre graiul, slovele, etnografia şi folclorul Moldovei.

Tot la Biblioteca Ambrosiana, în arhiva fondului documentar se află opera lui Dimitrie Cantemir: "Istoria creşterii şi descreşterii Imperiului Otoman", versiunea în limba franceză [Histoire de l’empire Othoman, où se voyent les causes de son agrandissement et de sa décadence, Paris, 1743] aflată în arhiva fondului documentar, fiind prima lucrare monumentală care analizează aspectele legate de dezvoltarea politică şi militară a Porţii Otomane, o analiză critică a istoriei turco-osmane, de la începuturi până în secolul al XVIII-lea.

"L’anno Culturale Dimitrie Cantemir"350 anni fa, il 26 ottobre 1673, nasceva Dimitrie Cantemir, letterato, filosofo, sto...
26/10/2023

"L’anno Culturale Dimitrie Cantemir"
350 anni fa, il 26 ottobre 1673, nasceva Dimitrie Cantemir, letterato, filosofo, storico, compositore, musicologo, linguista, etnografo e geografo moldavo. È uno dei più importanti rappresentanti della storia e della cultura romena. "Il nostro Lorenzo dei Medici", G. Călinescu
"Tra reale e ideale: Dimitrie Cantemir, sul ruolo dei romeni in Europa", di Ioan Aurel Pop, Presidente, Academia Română
Dimitrie Cantemir (1673-1723), letterato, filosofo, storico, compositore, musicologo, linguista, etnografo e geografo moldavo. È uno dei più importanti rappresentanti della storia e della cultura romena
(...) Le idee di Cantemir sullo statuto, sul ruolo e sul posto del suo popolo nei confronti degli altri popoli vengono illustrate meglio nelle opere Descriptio Moldaviae (1716) e Hronicul vechimei a romano-moldo-vlahilor (1716-1722) con varianti in latino e in romeno – ma anche nelle opere di storia universale e di filosofia della storia (Monarchiarum phisica examinatio e Incrementorum et decrementorum Aulae Othomannicae sive Aliothmannicae Historiae).
La sua visione s’inserisce nella corrente pre-illuminista, annunciando l’enfasi sulla cultura, sulla scuola, sull’insegnamento e l’erudizione, sulla conoscenza di luoghi esotici, della lingua e della storia, sulla guida autoritaria del principe illuminato, sui diritti storici dei popoli, i quali venivano considerati soggetti collettivi della storia ecc. Originariamente, scrisse sul suo popolo in latino, su richiesta degli stranieri: “Spinti e invitati da alcuni amici stranieri, soprattutto dopo la nostra collaborazione presso l’Accademia delle Scienze di Berlino, non solo una volta o due volte, ma più volte siamo stati incoraggiati e pregati di far conoscere a loro – anche brevemente – l’inizio, l’origine etnica e da quando esistono i moldavi”.
Pertanto, ha dovuto rispondere ad alcune domande che gli stranieri della fine dei secoli XVII e XVIII avrebbero potuto farsi, come ad esempio quelle relative all’identità dei romeni e dei loro paesi. Alla domanda “chi sono i romeni?” risponde senza esitazione dicendo che sono discendenti dei romani, mentre a quella che riguarda l’origine dei paesi risponde dicendo che “sono stati formati molto tempo fa, sul territorio della vecchia Dacia”.
Secondo lui, il Paese dei Romeni era unico e indivisibile, sin dai tempi più antichi, immemorabili, come risulta dal primo dei tre “libri” del Hronic, intitolato “Prolegomeni”, “libro” nel quale fa una presentazione storico-geografica dell’intero Paese dei Romeni (diviso ulteriormente in Moldavia, Valacchia e Transilvania) dalle origini traiane. Per Cantemir i Paesi romeni si chiamano “Daco-Romania”, cioè la Romania nata sul territorio dell’antica Dacia, dai coloni romani chiamati anche romeni. Quindi i romeni non erano altro per Cantemir se non i romani che vivevano da circa 1600 anni nella nuova Romania, costruita sul territorio della Dacia.
“La Dacia, a partire dall’imperatore Traiano, fu popolata con vecchi cittadini e servi romani e, per questo, gli stessi romani sono gli antenati dei romeni che vivono tuttora nelle parti della Dacia, cioè moldavi, valacchi, romeni del Maramureș, romeni che vivono oltre il Danubio e Cuzzo-valacchi del Paese dei Greci, perché tutti questi popoli discendono dagli stessi romani di Traiano, non solo la lingua e il modo di parlare…”. “Quindi, tutti questi, ricordati sopra da noi ma anche in tutto il mondo con nome eterno, i famosi romani… sono i nostri antenati, dei moldavi, dei valacchi, dei transilvani, come lo dice anche il nome (ci chiamiamo romeni) e la lingua ereditata dai genitori (la quale deriva dal romeno o dal latino) è la prova che non si può confutare”.
La lingua dei romeni è puramente romana e non è mai stata “contaminata” dall’effettiva interferenza con quella dei “barbari”. Cantemir invoca gli scrittori che considerano la lingua moldava come “un latino mutilato” e coloro che pensano che le sue origini siano nella lingua italiana. Fa notare le argomentazioni di entrambe le parti, concentrandosi sul primo parere (“il latino sarebbe la madre giusta e vera della lingua moldava”): 1) le colonie romane sono state portate in Dacia prima che la lingua dei romani venisse modificata in Italia; 2) “I moldavi non si sono mai chiamati italiani – nome dato successivamente ai romani vissuti in diverse regioni – ma hanno mantenuto sempre il nome di romani, come gli abitanti dell’Italia nei tempi in cui Roma era la città più importante del mondo”. Gli ungheresi e i polacchi chiamano i romeni e i moldavi valacchi; 3) Esistono tante parole latine nella lingua moldava, che non esistono in italiano. Il dialetto moldavo ha delle parole provenienti dal greco, turco, polacco, ungherese, tartaro, italiano (per via dei genovesi del Mar Nero) e persino dal daco (dagli schiavi Daci, dalle donne diventate mogli dei Romani). “I valacchi e i transilvani hanno la stessa lingua dei moldavi” e si definiscono tutti romeni, dagli antichi romani.
Nicolae Iorga distingue un’evoluzione della concezione di Dimitrie Cantemir, dalla Descrizione della Moldavia a Hronic. Mentre si documentava per scrivere le due opere, le idee dell’autore si sono chiarite, cristallizzate e persino modificate. Nella Descrizione, l’autore, difendendo l’origine puramente romana dei romeni, scrive che i romani colonizzati nella nuova Romania (Dacia) hanno potuto prendersi anche donne dacie. Altre idee espresse qui: i romeni si sono ritirati a Maramureș spinti dalle popolazioni migratorie, mentre la Moldavia è rimasta temporaneamente spopolata; era vera la caccia del bisonte, da cui proveniva anche lo stemma del paese; la città Roman fu fondata dai romeni; i romeni sono un popolo pigro, instabile, viziato, coraggioso all’inizio della lotta ma briccone alla fine; solo la bontà di Dio ci ha tenuti insieme come popolo; i turchi non hanno dato ai nostri capi il diritto alla guerra o alla pace, né di inviare messaggeri ai popoli stranieri; il commercio basato sull’oro, praticato dai turchi, era una cosa intelligente, simile a quella praticata dai mercanti di Venezia; la nostra classe contadina era costituita da “vicini” di origine straniera ecc.
Nell’opera Hronic, molte di queste idee cambiano e non si accetta più nulla che possa essere considerato umiliante. La storia dei romeni diventa dignitosa e pura, quasi immacolata. I vecchi abitanti furono chiamati ora Geti, ora Daci, ma sotto il dominio dei Romani fu scelto il nome di Daci. “Dopo che questo popolo p***e il re Decebalo, sconfitto dal coraggioso Nerva Traiano, e fu parzialmente distrutto e parzialmente sparso qua e là, l’intero paese in cui viveva fu trasformato in provincia romana, la terra essendo divisa tra i cittadini romani...”. Poi, dopo il ritiro della dominazione romana, “i coloni fuggirono sulle montagne per cercarsi un rifugio di fronte alla crudeltà” dei barbari (Goti, Unni, Avari). Per Cantemir, i romeni sono ora puri romani, non mescolati con i Daci o con altri “barbari”.
Essendo dei veri romani, originari dalle famiglie patrizie, la storia dei romeni non inizia soltanto nel 106, ma già nell’era della repubblica e della monarchia romana e, ancora di più, dai miti greci di Enea e T***a (i Romani essendo discendenti degli “elleni di T***a”). Così, i romeni, come altri europei, erano per lui figli di Roma e nipoti dell’antica Grecia. Combatte con veemenza tutti coloro che non accettavano la pura origine romana, o che parlavano dei ladri di Roma portati in Dacia ecc. e li presenta come denigratori, bugiardi, autori di fiabe. Cantemir sviluppa anche l’idea della persistenza di questi romani e romeni sulla terra degli antichi Daci (“vita ininterrotta”). I romeni non hanno mai lasciato il loro territorio nazionale, poiché il potere dei Romani non è mai stato completamente e definitivamente ritirato. I romeni hanno avuto una storia statale permanente e forte e la civiltà latina è sopravvissuta qui in forme politiche solide. I romeni rimasero quindi l’icona più pura di Roma, “gli organi più interni e più virtuosi dell’Impero Romano”, i più simili ai genitori di tutti i figli dei Romani, il popolo più antico e più nobile d’Europa! (…)
Testo tratto dal volume "L’identità romena", di Ioan Aurel Pop,
edizioni Rediviva, 2019

Comune di Milanohttps://www.comune.milano.it/web/milano-memoria/-/milano-e-memoria.-il-ricordo-di-hariclea-darclee-la-pr...
18/10/2023

Comune di Milano
https://www.comune.milano.it/web/milano-memoria/-/milano-e-memoria.-il-ricordo-di-hariclea-darclee-la-prima-magnifica-tosca?redirect=%2Fweb%2Fmilano-memoria%2Feventi%2Fdettaglio-evento&_com_liferay_asset_publisher_web_portlet_AssetPublisherPortlet_INSTANCE_atVBgEG22tbu_viewSingleAsset=true

Milano, 17 ottobre 2023 – La città di Milano e la comunità romena hanno ricordato insieme la celebre soprano Hariclea Darclée. Oggi in via Cernaia 2, presso la casa dove aveva vissuto dal 1890 al 1910 è stata scoperta una targa in sua memoria.

Su proposta del Centro Culturale Italo-Romeno, nell’ambito del progetto “Milano è Memoria, l’Amministrazione comunale ha deciso di dedicare un segno visibile a Hariclea Darclée, che fu considerata per tre decenni la Primadonna più prestigiosa del teatro lirico mondiale, prima interprete in assoluto dell’opera “Tosca” di Giacomo Puccini”.
Alla cerimonia hanno partecipato i rappresentanti del Comune di Milano, dell’Ambasciata della Romania e il Dipartimento dei Romeni all’Estero - Governo romeno, Bucarest.

Sulla targa queste parole:
"Qui sorgeva la casa nella quale abitò, fra il 1890 e il 1910, Hariclea Darclée (Brăila 1860 - Bucarest 1939)
Soprano che cantò al Teatro alla Scala dal 1890 “l’artista geniale, la mia prima e splendida tosca”
(Giacomo Puccini) - In collaborazione con il Centro Culturale Italo - Romeno"

Ringraziamo Comune di Milano!
17/10/2023

Ringraziamo Comune di Milano!

Milano è Memoria. Il ricordo di Hariclea Darclée, la prima magnifica Tosca Milano, 17 ottobre 2023 – La città di Milano e la comunità romena hanno ricordato insieme la celebre soprano Hariclea...

17/10/2023

Martedì 17 ottobre 2023, ore 11 30
Milano, Via Cernaia 2
Cerimonia, scoprimento targa a ricordo del grande soprano romeno, Hariclea Darclée (Brăila, 1860 - Bucarest, 1939), prima interprete in assoluto del ruolo Floria Tosca di Giacomo Puccini.
Presente autorità pubbliche italiane, la Consigliera Diana de Marchi, presidente Pari Opportunità, Comune di Milano, Ufficio Rapporti Internazionali, la Consigliera Sandra Pralong, capo del Dipartimento Romeni all'Estero, Presidenza Della Romania, Sua Eccellenza, Gabriela Dancau, Ambasciata della Romania in Italia,
Luigi Viani, direttore, Fondazione Giaccomo Puccini, Lucca
Maria Pia Ferrias, direttore, Archivio Storico Ricordi
Rappresentanti:
Casa Musicale Sonzogno,
Fondazione Scala,
Società Dante Aligheri.
Evento sostenuto dal Departamentul pentru Românii de Pretutindeni.

Un progetto promosso del Centro Culturale Italo Romeno di Milano, approvato dal Comune di Milano.
Mariana Preda, Flauto di Pan.

Indirizzo

Milan

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