16/05/2021
Penso che qui convenga non gridare.
Ma non temere
se anche non parlassi
nascerebbe comunque una tempesta.
Perché ancora il cuore si contorce
producendo l’amore
che giorno e notte suggerisce voce.
Perché portiamo una parola intatta
che avvolga dolcemente in un abbraccio
almeno quei bambini.
E tua madre, o soldato,
intanto immagina una festa
fra i ciechi muri in fuga.
Ma se qualcuno un giorno arriverà
gli dirò: - Entra, non nasconderti più...
Non ora, non ancora!
Dimmi tu cosa vedi
guardando nei grandi teleschermi?
Io vedo solo colori della morte, vedo
carneficine, campi di tempeste,
rovine, e una bocca senza voce.
Alberto Masala, da "Gaza" (Heket, 2018)