![Odisseo a spasso nel prato virtuale di Teste fiorite di Roberta Favia, buona passeggiata 😊](https://img3.medioq.com/182/137/640656921821370.jpg)
03/02/2025
Odisseo a spasso nel prato virtuale di Teste fiorite di Roberta Favia, buona passeggiata 😊
Odisseo è qui con me da un bel po’ di tempo, è lì che mi guarda dalla copertina e mi chiede:
“E allora? quando racconti di me?”
Per reggere al suo sguardo interrogativo me lo sono portato spesso in valigia, l’ho letto a diversi bambini e bambine ma no, non avevo ancora scritto di lui e della sua storia e credo che sia giunto il momento di farlo.
“Odisseo cerca un amico”, di Lena Repetur edito da Caissa Italia KIDS con la traduzione di Tatiana Pepe, è dunque il libro con cui voglio aprire questa settimana, un bell’albo illustrato con un bel cane protagonista mi sembra un buon modo per un lunedì, non vi pare?
Dunque, il titolo di Odisseo cerca un amico già mi risolve la questione di sintetizzare il contenuto, che come sapete mi interessa assai poco, dell’albo: Odisseo è un cane di canile che si annoia moltissimo e, visto che ha imparato ad aprire la gabbia, inizia un viaggio di corsa da un continente all’altro in cerca della cosa più preziosa al mondo, anche per i cani. Odisseo capita in Corea, in Giappone, finisce persino ad Hollywood dove diventa protagonista di un film che senz’altro riconoscerete eppure… eppure non è detto che basti girare il mondo per trovare l’anima gemella, sia pure una gemellanza tra uomo e animale.
La tavola più bella del libro ci dice che Odisseo il suo posto nel mondo lo trova e, naturalmente, sarà accanto ad un bambino, e alla sua mamma, e ci resterà la netta sensazione che i trio si sia trovato e scelto a vicenda e che da lì in poi una vita migliore sarà possibile non solo per Odisseo che consapevolmente si era messo in viaggio alla ricerca, ma anche per il bambino e la sua mamma… a volte trovi nel cortile di casa la risposta ad una domanda che non ti eri nemmeno posto… ci vuole fortuna e un pochino di serendipità.
Ma veniamo, naturalmente, a come il libro significa tutto questo, ai suoi punti di forza strutturali. nella complessiva costruzione molto ben calibrata e pulita dell’intero albo, tavola dopo tavola, con un testo piuttosto lungo e delle immagini decisamente eloquenti, in accordo col narratore onnisciente, mi sembra di poter dire che il punto di forza del libro sia nella gestione del colore.
Odisseo cerca un amico infatti è tutto in bianco e nero, un elemento che i bambini e le bambine notano subito e che li colpisce, ad eccezione di Odisseo che ha un bellissimo arancione sgargiante, e dei capelli della sua futura famiglia. Se avete un dubbio che nel colore si celi il tratto distintivo di questo libro (in realtà mi pare che spesso la Repetur usi il colore come elemento essenziale della propria poetica) basterà che vi prendiate il testo della seconda tavola e quello della penultima, e non credo che la simmetria sia casuale, per rendersi conto di quanto la questione cromatica sia il correlativo oggettivo dell’identità del personaggio, diverso tra tanti. Se è vero, come sostiene qualcuno e come in realtà possiamo anche constatare passeggiando per le strade e i parchi, che il cane assomiglia al padrone, ecco che il fatto che Odisseo risulti così diverso rende anche più rara la scoperta di chi gli possa assomigliare.
Avrebbe potuto Odisseo essere amato ed adottato anche da qualcuno che avesse i capelli di colore diverso dal suo pelo? Ma certamente! Il punto però non è questo, qui non stiamo discutendo di apparenza ma di sostanza e la sostanza è che Odisseo cerca un’anima affine e che la cosa che ha permesso all’autrice di rendere visibile l’affinità è l’uso del colore che senz’altro avrebbe avuto molto meno peso se il resto delle tavole non fossero state dominate dal bianco e dal nero.
Quanto al testo di Odisseo cerca un amico mi pare molto pulito, molto ben calibrato, non indugia in costruzioni retoriche che appesantiscono, lascia lo spazio alle tavole tanto da sparire in un punto nodale della storia (come abbiamo notato con i bambini leggendolo, quando Odisseo resta senza parole per la tristezza per non aver trovato l’amico che cercava, siamo a 3/4 del libro, anche il libro perde le parole), mi pare molto ben leggibile e questo è senz’altro merito della traduzione che, specie quando viene da lingue parecchio diversa dalla nostra (qui l’originale è russo) richiede un lavoro di aggiustamento anche sonoro e ritmico non indifferente.
Odisseo cerca un amico fortunatamente non resterà l’unica storia di Odisseo, se gli diventerete amici sarete felici di sapere che a novembre uscirà il secondo libro intitolato Odissero cerca un papà, mentre in russo è già presente un terzo volume dedicato ad Odisseo nello spazio. Chissà se la cifra stilistica e formale resterà quella del viaggio e della scoperta anche nei prossimi libri, io aspetto novembre e ve ne darò conto, intanto spero avrete modo di incontrare Odisseo e farvi ve**re un pochino i capelli del bel colore fulvo del suo manto, in senso figurato, s’intende!
Buona lettura.