Patria Indipendente

Patria Indipendente Periodico di attualità e cultura antifascista e democratica. Testata giornalistica dell'Anpi Nazionale

🎶Dal Texas alla taranta. Il lungo viaggio di Alan Lomax alla ricerca della musica popolareChiara Ferrari 🖋 Mostre e docu...
31/08/2024

🎶Dal Texas alla taranta. Il lungo viaggio di Alan Lomax alla ricerca della musica popolare
Chiara Ferrari 🖋 Mostre e documentari promossi in Italia hanno rilanciato l’originale esperienza del musicista e scopritore di talenti, considerato il padre spirituale dei grandi autori folk americani, che lavorò con Ernesto De Martino e altri studiosi. Negli Usa degli anni Cinquanta comparve nella blacklist di 151 artisti presunti sovversivi e l’Fbi lo sorvegliò sospettandolo di contatti con i comunisti. Così fu costretto a lasciare il suo Paese e fuggire in Europa

(...) Il suo instancabile lavoro di ricerca, i suoi studi, gli scritti, le incisioni discografiche, le trasmissioni radio generarono un vivo interesse verso la cultura popolare, infondendo linfa al movimento del folk revival. (...) I club, le trasmissioni radio e televisive accordavano spazi alla musica folk ospitando interpreti da tutto il mondo: Miriam Makeba, Cesária Évora, Maria Carta, dopo le esibizioni nei club statunitensi divennero celebrità internazionali. Gli Stati Uniti furono anche il punto di partenza per Giovanna Marini, che fece sue le riflessioni di Peggy Seeger, lo stile del canto di Almeda Riddle (scoperta da Alan Lomax) le canzoni di Pete Seeger e di Woody Guthrie, le idee di Alan Lomax. Lo spunto per avviare una carriera da cantautrice della protesta, alla talking blues, a difesa degli ultimi.

Ma soprattutto Lomax fu in grado di ideare uno spazio di condivisione dei suoi materiali, che fosse a tutti fruibile e accessibile, sulla base del principio da lui sostenuto di cultural equity, espressione che dà il nome al suo gigantesco archivio nato per raccogliere, diffondere, condividere la documentazione raccolta nell’arco della sua vita, divisa in registrazioni sonore, film, fotografie, interviste, scritti, realizzati da lui o da altri. (...)
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https://www.patriaindipendente.it/terza-pagina/pentagramma/dal-texas-alla-taranta-il-lungo-viaggio-di-alan-lomax-alla-ricerca-della-musica-popolare/

Chiara Ferrari il Saggiatore Alan Lomax Archive at the Association for Cultural Equity

🏳️‍🌈 🌹 Anpi: «Il governo chieda il ritiro israeliano dalla Cisgiordania» e nei territori si prepara la marcia straordina...
30/08/2024

🏳️‍🌈 🌹 Anpi: «Il governo chieda il ritiro israeliano dalla Cisgiordania» e nei territori si prepara la marcia straordinaria per la pace che si terrà ad Assisi il 21 settembre 2024

Il massacro continua in Palestina, Gaza prima, divenuta regno di disumanità estrema, e ora l’assedio della Cisgiordania.
La Segreteria nazionale Anpi: “L’attacco alla Cisgiordania, condannato dall’ONU per violazione del diritto internazionale, è una unilaterale espansione della guerra da parte del governo israeliano che contribuisce a rendere sempre più esplosiva la polveriera del Medio Oriente e accresce ancor di più la tensione internazionale; ma rivela anche la volontà delle forze politiche israeliane più fanatiche di annettere progressivamente l’intera regione, già occupata dagli insediamenti, dichiarati illegali dalla Corte internazionale di giustizia dell’Aja, di centinaia di migliaia di coloni israeliani. L’aggressione alla Cisgiordania da parte del governo Netanyahu si aggiunge al massacro in corso da otto mesi a Gaza, nella sostanziale inerzia della comunità internazionale, e al costante rifiuto di dar vita ad una tregua. Questa politica bellicista ed espansionista, oltre a causare una ininterrotta strage di palestinesi, è la palese negazione della possibilità di dar vita allo Stato di Palestina e rappresenta un pericolo gravissimo per la sicurezza della stessa Israele perché, aggravando l’odio e il risentimento nei suoi confronti da parte della popolazione palestinese, alimenterà ulteriormente la spirale del terrore. Chiediamo che il governo italiano, in coerenza con le sue dichiarazioni a favore di dar vita a due popoli in due Stati, condanni l’aggressione in corso, richieda con forza il ritiro dell’esercito israeliano dalla Cisgiordania e un immediato cessate il fuoco a Gaza, e riconosca lo Stato palestinese”.
Intanto si guarda alla ripresa di manifestazioni nazionali, come la Marcia straordinaria per la pace che si terrà ad Assisi il 21 settembre 2024. I Comitati provinciali dei partigiani in molti territori, stanno valutando le adesioni degli iscritti per organizzare pullman

🎨 Carla Accardi: l’alfabeto dell’arte tra rivolta, femminismo e memoriaFrancesca Gentili 🖋 A Roma, una mostra retrospett...
27/08/2024

🎨 Carla Accardi: l’alfabeto dell’arte tra rivolta, femminismo e memoria
Francesca Gentili 🖋 A Roma, una mostra retrospettiva di oltre cento opere festeggia il centenario della nascita (e commemora i dieci anni dalla scomparsa) di una delle artiste più influenti nella cultura visiva italiana e internazionale contemporanea. “Non ci si realizza – affermava – solo nella vita, lo si è anche nelle nostre fantasie passioni utopie e posso dare nella nostra lotta più con quello in cui mi sono qualificata che con qualsiasi altro mezzo o dimensione o rinuncia o dono”

(...) Da sempre Accardi, protagonista indiscussa dell’esperienza artistica di Forma 1, è mossa dalla volontà di sovvertire quei luoghi comuni nostrani che vogliono associare alla figura femminile un’attitudine alla delicatezza e alla pittura un canone di bellezza ed equilibrio compositivo, con contenuti ben decifrabili. Al contrario l’artista lavora con forme non comprensibili, scegliendo sagome arrotondate, riempite con colori caldi o con il bianco e nero. “Volevo che il pubblico – diceva – amasse l’arte scoprendo che dietro c’era la vita, ma principalmente volevo essere un’artista della mia epoca, volevo scoprire cosa fosse la contemporaneità”. (...)
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🌹🌹23 agosto 1927. "La nostra morte la regaliam all'uomo che uomo non è". Gli anarchici italiani Nicola Sacco e Bartolome...
23/08/2024

🌹🌹23 agosto 1927. "La nostra morte la regaliam all'uomo che uomo non è".
Gli anarchici italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, un operaio e un pescivendolo emigrati negli Usa, morivano giustiziati sulla sedia elettrica. Erano innocenti dei reati loro attribuiti, ma condannati principalmente per l’appartenenza politica. Saranno riabilitati cinquant’anni dopo l’esecuzione. Sulla drammatica storia del processo farsa, nel 1971 girò un bellissimo film il regista partigiano Giuliano Montaldo, con Gian Maria Volonté e Riccardo Cucciolla. Della colonna sonora fa parte la canzone Here’s to You, composta da Joan Baez per il testo (riprendendo alcune parole pronunciate da Vanzetti) e da Ennio Morricone per la musica (verrà interpretata anche da Gianni Morandi).
Una vicenda da non dimenticare, che potrebbe aiutare qualcuno a riflettere sulla nostrana situazione delle carceri e dei diritti dei detenuti e sull’accoglienza dei migranti (ius soli compreso).

Il testo del brano in italiano:
Cammini, lavori
Guardi, parli, canti
Poi viene qualcuno
E ti lega le mani e i piedi
E ti chiude la bocca
E ti chiude gli occhi
Ho visto un film, Nicola and Bart
La vita di Nicola and Bart
La morte di Nicola and Bart
Amo voi Nicola and Bart
Se morir vuol dire amar
Se morir vuol dire lottar
La nostra morte la regaliam
All'uomo che uomo non è
Queste mani per lavorar
Questi occhi son per guardar
Questi piedi per camminar
Questa bocca per cantar
Canto a voi Nicola e Bart
Per chi odia la schiavitù
Per chi ama la verità
Canto forte libertà
Con le mani non supplicherò
Coi miei occhi non piangerò
Con i piedi non fuggirò
Con la bocca canterò
Canto a voi Nicola e Bart
Per chi odia la schiavitù
Per chi ama la verità
Canto forte libertà
Non più due Nicola and Bart
Tutti siam Nicola and Bart
Tutto il mondo è Nicola and Bart
Su cantiamo libertà
Non più due Nicola and Bart
Tutti siam Nicola and Bart
Tutto il mondo è Nicola and Bart
Su cantiamo libertà
Non più due Nicola and Bart
Tutti siam Nicola and Bart
Tutto il mondo è Nicola and Bart
Su cantiamo libertà

Per ascoltare Joan Baez
https://www.youtube.com/watch?v=nY8uEYsFoJs

Dalla Resistenza alla rivoluzione “folle”. Omaggio a Franco BasagliaAndrea Bigalli 🖋️ Franco e Franca Basaglia “Morire d...
22/08/2024

Dalla Resistenza alla rivoluzione “folle”. Omaggio a Franco Basaglia

Andrea Bigalli 🖋️ Franco e Franca Basaglia “Morire di classe” (a cura di). La condizione manicomiale fotografata da Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin, Edizioni il Saggiatore, Milano 2024. Nel centenario della nascita dello psichiatra ispiratore della legge che porta il suo nome (e che oggi la destra al governo vorrebbe smantellare), gli scatti a documento di un sistema dove la reclusione dei malati di mente era utilizzata anche come mezzo di controllo politico e sociale. In memoria del grande medico e pensatore che da antifascista era stato imprigionato durante la Rsi
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https://www.patriaindipendente.it/terza-pagina/librarsi/dalla-resistenza-alla-rivoluzione-folle-omaggio-a-franco-basaglia/

(...) L’ospedale infatti è un luogo che rischia di essere il contesto di una destrutturazione umana: la relativizzazione – o addirittura la privazione – delle libertà personali è stata spesso, al di là della buona professionalità di molto personale sanitario da non mettere certo in dubbio, uno dei presupposti dell’itinerario di cura, in cui il paziente viene escluso da conoscenza, autonomia, relazione e decisone circa la terapia. Il malato inteso come elemento di reciprocità, anche quando sembra impossibilitato a ciò, è un’idea che proviene dal nuovo umanesimo del dopoguerra, la dimensione di un’antropologia della pace, del rispetto, dell’attenzione. Basaglia ha attinto a questa idealità. (...)

Ho avuto modo di conoscere personalmente Gianni Berengo Gardin quando, nell’ambito di una serie di iniziative straordinarie proposte per il centenario a Firenze dall’ente cultural teatrale Chille de la balanza, che da tempo ha sede nella dismessa sede manicomiale di San Salvi (dove furono scattate molte foto – tra le più sconvolgenti – di Morire…). Classe 1930, lucidissimo, Gianni ci ha raccontato genesi e conduzione di progetto di denuncia sociale. In particolare – ricordando Carla Cerati, non solo grande fotografa ma anche stimatissima scrittrice, scomparsa nel 2016 – ci ha spiegato che Basaglia volle che fossero inseriti due scatti apparentemente fuori tema: in uno si vede un salotto bene di quegli anni, in polemica contrapposizione allo squallore in cui dovevano vivere i degenti dell’OP: in un altro, dello stesso Berengo Gardin, un poliziotto ripreso da molto vicino, e quindi fuori fuoco, documenta un evento vissuto dallo stesso Gianni (voleva menare proprio lui). Da un lato la società borghese del tempo, complice o colpevole di indifferenza, dall’altro chi incarna i sistemi di controllo.

il Saggiatore

🟥 Sfogliando le riviste partigiane alla ricerca dei sentieri ideali della ResistenzaHelena Cocco 🖋 Letteratura e giornal...
21/08/2024

🟥 Sfogliando le riviste partigiane alla ricerca dei sentieri ideali della Resistenza
Helena Cocco 🖋 Letteratura e giornalismo nella lotta di Liberazione. Il rapporto tra politica e scelte umane di coloro che combattevano contro il nazifascismo, la voce degli operai, i racconti di scrittrici e scrittori, la nascita di una cultura democratica

(...) Separare l’esperienza umana da quella politica è estremamente arduo, soprattutto quando si parla della guerra di Liberazione. L’eccezionalità degli eventi è evidente e chi ha combattuto per la Resistenza sentiva la necessità di scriverne – sensazione ben riconoscibile tra le pagine de Il sentiero dei nidi di ragno di Calvino – una prova tangibile della consapevolezza di aver vissuto qualcosa di straordinario, una quotidianità fatta di precarietà, indigenza e di fatica. Scrivere, raccontare, imprimere su carta divenne fin da subito un’esigenza che consentì di appiattire le disuguaglianze sociali, acuite dal fascismo. La scrittura diventava un mezzo per ricordare un’esperienza, la vita di un compagno e ogni momento vissuto da partigiano. (...)
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📚 Menzogna e terrore, il cielo sopra AlgeriAntonella De Biasi 🖋 Frédéric Paulin, “La guerra è un inganno”, Edizioni E/O,...
20/08/2024

📚 Menzogna e terrore, il cielo sopra Algeri
Antonella De Biasi 🖋 Frédéric Paulin, “La guerra è un inganno”, Edizioni E/O, Roma, 2024, pp 384, € 19,50, traduzione dal francese di Giovanni Zucca. Il primo romanzo uscito in Italia di una trilogia (vincitrice del Gran prix de Littérature policière) che, tra noir e spy story, geopolitica e avventura, racconta il potere della menzogna e del terrore nell’ascesa del terrorismo di matrice islamista nel Paese magrebino dagli anni 90 fino all’attentato del Bataclan a Parigi

(...) «Il tenente Benlazar non è affatto uno statale buono a nulla come pensano gli agenti del DRS. Tedj ha fiuto, li sente nell’aria i casini. Forse perché è per metà algerino, e il suo sangue è in parte quello dei suoi nemici. E dei suoi sedicenti amici, i militari al potere — si legge quasi all’inizio del romanzo —. Se davvero i militari hanno allestito dei campi in cui marciscono e muoiono gli islamisti e la cosa si viene a sapere, il caos che scoppierà sarà ancora più terribile di quanto lui potesse immaginare».
La storia si svolge in Algeria tra il 1992 e il 1995, l’autore Frédéric Paulin mescola con arguzia intrighi, violenza, tensione, riflessioni sugli esseri umani, politica. (...)
L’Algeria, a trent’anni dalla fine della guerra d’indipendenza che ha chiuso il capitolo del colonialismo francese, è stanca di un regime che ha preso il potere e non lo ha ceduto. Le grandi proteste di piazza sfociano in un successo elettorale dei nuovi partiti islamisti. Così forze armate e servizi segreti, per non perdere il controllo, decidono di ricorrere alla forza per trasformare un Paese laico e (fintamente) democratico in un emirato governato dalla "rivelazione diretta". Tra leggi speciali, arresti e deportazioni, gli islamisti cominciano a darsi alla clandestinità armata. (...)
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https://www.patriaindipendente.it/.../menzogna-e-terrore.../

Edizioni E/O Frederic Paulin

Quella Corte in camicia nera contro “attività antifasciste e propaganda antinazionale”Vinicio Ceccarini 🖋 Nel 1926 Musso...
19/08/2024

Quella Corte in camicia nera contro “attività antifasciste e propaganda antinazionale”
Vinicio Ceccarini 🖋 Nel 1926 Mussolini istituì il Tribunale speciale per la difesa dello Stato, un organo competente a giudicare i reati politici, punibili anche con la reintrodotta pena di morte. Alla guida presidenti distintisi per zelo nel compiacere il duce e anche i propri interessi. Ma nel dopoguerra, la sfangheranno tutti

(...) La tragica storia di una delle istituzioni più feroci e crudeli del regime fascista, i cui giudici alla fine grazie all’amnistia se la cavarono alla grande e vissero tranquilli e sereni nell’Italia dove tutto rimane sempre uguale e i colpevoli non esistono…Questa la tragica storia di una delle istituzioni più feroci e crudeli del regime fascista i cui giudici alla fine se la cavarono alla grande grazie all’amnistia e vissero tranquilli e sereni nell’Italia dove tutto rimane sempre uguale e i colpevoli non esistono. Mentre molti partigiani... (...)

Bilancio complessivo dell'attività del TSDS
Deferiti al Tribunale speciale: 15.806 antifascisti • 4.596 condannati • 988 assolti • 5.498 uomini • 122 donne • 697 minori • 3.899 operai e artigiani • 546 contadini • 221 professionisti • 238 commercianti • 296 impiegati • 164 studenti • 37 casalinghe • 219 altri e non specificati. Sentenze emesse: • 978 per reati politici • 746 di rinvio ad altro Tribunale per reati politici • 12 su ricorsi contro il Tribunale speciale coloniale • 324 per spionaggio • 258 per reati annonari, valutari, frodi, ecc. (commessi durante gli anni di guerra) • 146 per omicidio, rapina, violenza ecc. (commessi durante gli anni di guerra) • 293 di rinvio ad altro Tribunale per sabotaggio • 7 per reati diversi • 16 archiviazioni, commutazioni, ecc. Condanne irrogate: • 27.752 anni, 5 mesi, 19 giorni • 42 a morte (31 eseguite) • 3 ergastoli • 19 stralciati deceduti.
Deferiti al Tribunale speciale: 15.806 antifascisti • 4.596 condannati • 988 assolti • 5.498 uomini • 122 donne • 697 minori • 3.899 operai e artigiani • 546 contadini • 221 professionisti • 238 commercianti • 296 impiegati • 164 studenti • 37 casalinghe • 219 altri e non specificati. Sentenze emesse: • 978 per reati politici • 746 di rinvio ad altro Tribunale per reati politici • 12 su ricorsi contro il Tribunale speciale coloniale • 324 per spionaggio • 258 per reati annonari, valutari, frodi, ecc. (commessi durante gli anni di guerra) • 146 per omicidio, rapina, violenza ecc. (commessi durante gli anni di guerra) • 293 di rinvio ad altro Tribunale per sabotaggio • 7 per reati diversi • 16 archiviazioni, commutazioni, ecc. Condanne irrogate: • 27.752 anni, 5 mesi, 19 giorni • 42 a morte (31 eseguite) • 3 ergastoli • 19 stralciati deceduti. (...)
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https://www.patriaindipendente.it/longform/quella-corte-in-camicia-nera-contro-attivita-antifasciste-e-propaganda-antinazionale/

📚 Ritratto di un regime camaleonte che uccise la PatriaAnnalisa Di Nuzzo 🖋 Lo storico Carlo Ruta con “Il fascismo totali...
17/08/2024

📚 Ritratto di un regime camaleonte che uccise la Patria
Annalisa Di Nuzzo 🖋 Lo storico Carlo Ruta con “Il fascismo totalitario e trasformista”, Sapere Libri, 2024 (240 pagine, 18 euro), propone una analisi del potere mussoliniano esaminando il Ventennio a partire da una dicotomia e dalla sua particolare capacità di sopravvivere adattandosi continuamente in rapporto agli avvenimenti. A corredo è proposta un’importante appendice documentaria

(....) Un sistema olistico che permeò in maniera invasiva ogni aspetto della vita degli italiani, dunque un totalitarismo radicale e allo stesso tempo plurale, come sottolinea lo storico, che mise radici nell’appartenenza identitaria degli italiani spazzando via valori e antichi radicamenti legati al nostro Risorgimento e non solo. (...)

La sintesi migliore dello spessore dello studio di Carlo Ruta è la lettera aperta di un semplice fante a Mussolini che esalta il tema della storia per la vita e dei vissuti delle singole soggettività all’interno dei grandi fatti della storia. La lettera è del 1943 e condensa tutto quello che il fascismo è stato nelle semplici parole di un fante: «Chi ti scrive è un fante dell’esercito di Vittorio Veneto, un fante che ebbe la ventura di seguirti con disciplina rigorosa, fidando che il fascismo potesse ridare alla Patria nuova fisionomia. Siamo nel 1943. Ogni illusione è da tempo svanita e, facendo il bilancio del tuo regime, si deve amaramente constatare che tu hai condotto l’Italia alla rovina, alla disperazione, alla sconfitta». (...)
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Carlo Ruta Annalisa di nuzzo

🌹Giacomo Matteotti, un “riformista rivoluzionario”Francesco Soverina 🖋 Cento anni fa, il 16 agosto 1924, viene ritrovato...
16/08/2024

🌹Giacomo Matteotti, un “riformista rivoluzionario”
Francesco Soverina 🖋 Cento anni fa, il 16 agosto 1924, viene ritrovato nelle campagne vicino Roma il ca****re del deputato socialista assassinato per ordine di Mussolini. Antifascista intransigente non ebbe il sostegno dei suoi compagni di partito. Pagò con la vita la battaglia per la democrazia. Aveva denunciato le violenze e i brogli che avevano pesantemente condizionato le elezioni e recenti studi hanno rivelato anche l’intenzione di rendere pubblico l’accordo tra il governo fascista e la compagnia petrolifera statunitense Sinclair Oil, con il quale si concedeva – in cambio di laute tangenti – il monopolio della ricerca dell’oro nero nel sottosuolo italiano

(...) Prima di altri, Matteotti colse la natura violenta e liberticida del fascismo, la sua irrefrenabile vocazione dittatoriale. Prima di altri, intuì l’esiziale pericolo rappresentato da quell’inedita forma di reazione moderna, sottovalutato invece da gran parte del movimento operaio e socialista e largamente incompreso dagli ambienti liberali, convinti di poter “costituzionalizzare” una forza che stava mettendo in riga “i rossi” e ripristinando gli equilibri sociali messi in discussione dalle turbolenze e dalle agitazioni del “biennio rosso”.
«La classe che detiene il privilegio politico, la classe che detiene il privilegio economico, la classe che ha con sé la magistratura, la polizia, il Governo, l’esercito, ritiene sia giunto il momento in cui essa, per difendere il suo privilegio, esce dalla legalità e si arma contro il proletariato». (...)
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Gioia Tauro, la seconda strage nera della RepubblicaNino Princi 🖋 Nell’estate 1970 un treno partito da Palermo e diretto...
14/08/2024

Gioia Tauro, la seconda strage nera della Repubblica
Nino Princi 🖋 Nell’estate 1970 un treno partito da Palermo e diretto a Torino deraglia nei pressi della stazione ferroviaria uccidendo sei persone. Sono i giorni in cui nella vicina Reggio Calabria l’estrema destra sta capeggiando una guerriglia urbana, ma il fatto sarà derubricato per decenni come un incidente. Al pari dello schianto dove due mesi dopo moriranno cinque ragazzi anarchici che forse avevano trovato le prove della trama eversiva messa a punto da neofascisti e ‘ndrangheta

(...) Anpi Area metropolitana di Reggio Calabria, Cgil Area metropolitana e Filt Cgil hanno commemorato, presso la stazione di Gioia Tauro, le vittime della Strage che provocò 6 morti e oltre 70 feriti tra i passeggeri del treno Palermo-Torino. E ribadiscono il loro impegno presente e futuro affinché episodi simili non abbiano più spazio nel nostro territorio e affinché siano preservati il ricordo e la verità storica e giudiziaria di quanto avvenuto. (...)

Reggio oramai da qualche tempo era un laboratorio di prova per azioni eversive. Nell’ottobre 1969 Junio Valerio Borghese, disceso a Reggio Calabria, decise di organizzare un comizio. Su questo avvento si è discusso molto ma non dovrebbe stupirci: questa terra è stata sempre un refugium peccatorum (...). La manifestazione di Borghese viene vietata e si verificano i primi scontri tra polizia e manifestanti, che provocano 45 feriti da entrambe le parti. Negli stessi giorni si tiene il summit di Montalto, in Aspromonte, in cui si disegnano le alleanze tra ‘ndrangheta, eversione nera e servizi segreti deviati. Non sono mai stati dimostrati, dal punto di vista giuridico, i legami tra questo complicato nucleo di alleanze criminali-politiche e i fatti di Gioia, essendo stati identificati soltanto gli esecutori materiali, ma è cosa fortemente ipotizzata anche dagli organi inquirenti che azioni di questo genere sono state ideate e incoraggiate in questi ambienti, nel perimetro della “strategia della tensione”. (...)
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https://www.patriaindipendente.it/cittadinanza-attiva/gioia-tauro-la-seconda-strage-nera-della-repubblica/

ANPI Delianuova Gioia Tauro Rosarno ANPI metropolitana Reggio Calabria CGIL Area Metropolitana Reggio Calabria FILT CGIL Calabria

🌹🌹🌹La maestra Rago e quei tre partigiani impiccati davanti a noi bambiniAlice Ciangottini 🖋 Nei ricordi di Italo Meneghi...
12/08/2024

🌹🌹🌹La maestra Rago e quei tre partigiani impiccati davanti a noi bambini
Alice Ciangottini 🖋 Nei ricordi di Italo Meneghin, una vicenda terribile in un contesto spietato: il rastrellamento nazifascista del Grappa. La memoria mai rimossa di un bimbo di sette anni, il coraggio di un’insegnante e la riconoscenza dell’alunno di allora. Ecco cosa accadde 80 anni fa a Quero, provincia di Belluno

(...) Un'e-mail arriva alla Redazione di Patria. A scrivere è Marcello Meneghin, inviandoci un ricordo messo nero su bianco dal fratello minore Italo. Una memoria d’infanzia, del 1944, l’anno delle grandi stragi nazifasciste. (...)

Siamo nei giorni del terribile rastrellamento del Grappa, quando la “bonifica” nazifascista antipartigiana conterà una ventina di caduti durante i pochi scontri, e ben 300 ragazzi e padri di famiglia uccisi barbaramente, oltre a 250 deportati nei campi di non ritorno.
Di quelle vicende fa parte anche l’eccidio di Bassano, nel Vicentino. (...).
Ma i criminali nazisti e fascisti, due giorni prima, avevano già compiuto un altro macabro rituale, a Quero, nel Bellunese. (...)

«Una bella mattina vennero a confabulare con la maestra i tedeschi, che dovevano farci assistere ad uno spettacolo (a sette anni!): l’impiccagione di tre partigiani. La maestra ci ordinò (se sapeva ordinare bene la Maestra Rago!): “Ragazzi, in fila, dobbiamo uscire e ricordatevi, appena saremo fermi e in ordine chiudete forti gli occhi. Io sarà alle vostre spalle. Solo quando vi dirò – giratevi – vi girete verso di me e solo allora aprirete gli occhi e torneremo in classe”. Non vedemmo lo spettacolo, almeno io non lo vidi. Ancora grazie, Maestra Rago». (...)

Italo Meneghin ci ha lasciato quattro anni fa, ma da quel foglio di carta la memoria continua a raccontare. E oggi rimanda all'80° della Strage di Sant'Anna di Stazzema
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https://www.patriaindipendente.it/servizi/la-maestra-rago-e-quei-tre-partigiani-impiccati-davanti-a-noi-bambini/

🌹 🏳️‍🌈 Dedicata all'80° della Liberazione di Firenze📚 Ribelli e militanti della pace. Per amore degli adulti di domani M...
11/08/2024

🌹 🏳️‍🌈 Dedicata all'80° della Liberazione di Firenze
📚 Ribelli e militanti della pace. Per amore degli adulti di domani
Mariangela Di Marco 🖋 “Educare alla pace in tempo di guerra” (edizioni Messaggero di Padova) è un libro profondo che si interroga sui destini dell’umanità. Nel dialogo tra gli autori, Andrea Bigalli, sacerdote, educatore e giornalista, ed Elisa Lelli, giovane insegnante, si intrecciano temi come identità, relazione, conflitto, memoria e linguaggio. Alla ricerca di una luce di speranza per uscire dall’incubo in cui ci siamo cacciati

(...) Come riuscire “a trasmettere a studentesse e studenti una memoria che non sia solo dati storici, ma anche la passione del ricordare anche per se stessi, per poter essere libere, liberi?”, “solo poche generazioni prima della loro, ci sono stati dei ragazzi e delle ragazze (questo erano la maggior parte di loro) costretti a combattere un conflitto mondiale e a dover poi decidere da che parte stare in quella che è stata anche una guerra civile”, mentre oggi i 59 conflitti che si combattono in tutto il mondo “non suscitano lo stesso afflato umanitario, lo stesso sdegno, lo stesso moto solidaristico”. (...)

“Hai idea di quanto sia stato emozionante parlare dei giovani del 1920 ad alunni nati nel 1999? O far vedere le foto di Firenze bombardata chiedendo di individuare i posti a loro noti? O portarli allo Stadio Franchi e spiegare ogni simbolo di quel luogo, dalla forma a D alla lapide in ricordo dei partigiani fucilati da coetanei? O ancora accompagnarli al voto con il racconto della bisnonna di mio marito, che per andare a votare il 2 giugno del ’46 si cucì un vestito nuovo, segno, all’epoca, di festa grande?” (...)
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https://www.patriaindipendente.it/terza-pagina/librarsi/ribelli-e-militanti-della-pace-per-amore-degli-adulti-di-domani/

Edizioni Messaggero Padova ANPI Firenze

🌹DesX per PilloIlde 🖋 Il 10 agosto 1925 nasceva Silvano Sarti “Pillo”, fin da giovanissimo incaricato del soccorso rosso...
10/08/2024

🌹DesX per Pillo
Ilde 🖋 Il 10 agosto 1925 nasceva Silvano Sarti “Pillo”, fin da giovanissimo incaricato del soccorso rosso per il sostegno delle famiglie antifasciste, partigiano attivo nelle Squadre d’Azione Patriottica contro l’occupazione nazifascista, e nell’agosto 1944 protagonista della Liberazione di Firenze con la Brigata Sinigaglia; in seguito presidente provinciale Anpi e sindacalista Filt Cgil. Ha dedicato gli ultimi anni a trasmettere alle nuove generazioni i valori dell’antifascismo: “Siamo la coscienza critica della democrazia, si interviene sempre quando questa viene messa in pericolo!”. DesX, nome d’arte di Luca Ximenes, pittore aquilano classe 1976, lo racconta in un murale

(...) Desx spaziando tra i murales e le performance di pittura in pubblico ha partecipato a numerose rassegne di street art organizzate dalle amministrazioni comunali, enti e associazioni pubbliche e private, portando in giro temi legati ai migranti, ai diritti civili, l’antimafia, la violenza sulle donne e l’antifascismo. Dal 2014 ha organizzato per due edizioni consecutive il festival di street art e cultura urbana Re_Acto fest nella sua città di origine in Abruzzo.
Le partecipazioni a eventi artistici personali e collettivi lo hanno portato fino a oggi a dipingere in live painting da nord a sud dell’Italia e nelle città estere (Barcellona, Londra, Bristol, Berlino); lavora e vive a Roma esplorando stili e tecniche pittoriche attraverso la frammentazione e la sovrapposizione di diversi linguaggi. (...)

Il murale dedicato a Silvano Sarti, detto “Pillo”, è stato realizzato nel 2019 a Firenze sul muro dell’impianto sportivo in via Antonio Del Pollaiolo, ed inaugurato il 25 Aprile, nell’ambito delle attività della manifestazione “Aprile Resistente”. L’opera è stata fortemente voluta dall’amministrazione fiorentina Quartiere 4 e dalla sezione ANPI Isolotto, in collaborazione con ZAP (Zona Aromatica Protetta), per ricordare il partigiano e attivista scomparso lo stesso anno. Il dipinto è situato a pochi metri dall’abitazione di Pillo e fissa il ricordo del partigiano attraverso un ritratto, che ne mantiene la presenza sul luogo, uno sfondo istoriato e la dicitura “Allor ringrazieremo solo quelli che un giorno si chiamavano ribelli”, titolo stesso dell’opera, e frase ripresa dai canti partigiani fiorentini. (...)
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Firenze - Zona Aromatica Protetta

🟥 Elogio del conflitto, termometro della democraziaPietro Garbarino 🖋 Le reazioni del governo contro le critiche e la li...
09/08/2024

🟥 Elogio del conflitto, termometro della democrazia
Pietro Garbarino 🖋 Le reazioni del governo contro le critiche e la libera manifestazione del pensiero appaiono molto pericolose. Dall’esecutivo viene sistematicamente addebitata a chi si oppone la patente di diffamatore, disfattista, propalatore di menzogne e demolitore della concordia nazionale. Ma il dissenso, la pluralità e la contrapposizione sono da sempre gli ingredienti principali della vita politica, e se repressi c’è dittatura

(...) Il potere, per rafforzarsi, ha bisogno di tranquillità e di consenso. Ma il consenso si può ottenere non solo reprimendo o evitando il conflitto, bensì gestendolo e risolvendolo, anche mediante compromessi con l’opposizione e il dissenso. Le contrattazioni sindacali ne sono l’esempio più chiaro.
Rifiutare la strada del negoziato, strumento da sempre utilizzato per superare il conflitto, costituisce una scelta politica che va nel senso contrario alla democrazia e allo stesso articolo 3 della Costituzione; il conflitto che tale norma evoca può trovare soluzione proprio in altre norme costituzionali e nelle leggi ordinarie che devono attuarle.
I Padri costituenti “hanno già dato gli strumenti per regolare, non negandolo, il conflitto, che loro stessi hanno riconosciuto come molla essenziale della vita democratica. Seguiamo con costanza e determinazione la loro strada e così potremo avviarci a risolvere il grande tema della conquista sostanziale della parità non formale dei cittadini, attuando in tal modo una delle norme più importanti della nostra Carta Costituzionale. (...)
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https://www.patriaindipendente.it/finestre/elogio-del-conflitto-termometro-della-democrazia/

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00192

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