Enrico Cogno

Enrico Cogno Torinese, risiede a Roma dal 1968. Formatore, esperto in comunicazione

07/03/2024

Torinese, risiede a Roma dal 1968. Formatore, esperto in comunicazione

05/03/2024

GIOCARE CON I RICORDI
I luoghi in cui abbiamo vissuto a lungo sono incisi nel cuore. Non si cancellano, a dispetto degli anni che scorrono come ruscelli. Per questo due case, una al mare ed una in città, sono rimaste vive nelle parole e nel cuore di Benedetta De Vito, due case che sono interi pezzi di vita e di passioni, delusioni, tristezze, gioie, in un fascinoso caleidoscopio, dove la cosa che prevale è il gioco delle relazioni. È questo che rende i sentimenti una partita a scacchi dove, se si vince, si rimpiangerà (quando tutto sarà finito) cosa si è perduto, e se si perde, ci si consolerà con il fatto di non dover soffrire ancora.

La casa del mare era in Sardegna. È descritta con una poetica che non si dimentica in Cuore Sardo. La casa di città è quella di Roma, dove sin dal titolo si capisce il gioco palindromo del cuore di Benedetta: Romaamor.

Dice l’autrice: “Andando, un giorno di sole, da mia madre ancora viva, udii la voce della villa romana offesa da me che solo di quella sarda ho scritto. “E di me, dimmi, di me, perché ti sei dimenticata? Tra le mie ora deserte stanze, ti sei fatta grande, nel mio giardino hai inseguito il lume lassù?”. Dentro, mia madre mi attendeva con il caffè servito col cucchiaino d’argento e lì, intorno a noi, c’erano – lo sentivo – la Mimma, Sormario, la nonna Lisetta. Non eravamo sole. Dovevo scrivere e ora l’ho fatto”.



Non si dirvi com’è il nuovo romanzo. Non lo sa ancora nessuno perché, per leggerlo, bisogna attendere che il parto editoriale sia compiuto. So solo che è il fratello gemello del libro sardo e tanto mi basta per essere certo che sarà una cosa dal cuore profumato.

Sapete, cari amici, una volta esisteva l’editoria, quel mestiere difficile e coraggioso mandato avanti da persone che, consapevoli di editare testi in una lingua bellissima quanto rara, non potevano contare, come in America, su milioni di lettori in grado di garantire il successo di un libro. Per anni hanno continuato su questa strada impervia sino a che, complici i successi di chi scovava tramite il web una strada per arricchirsi più facilmente, hanno applicato il concetto del successo anche alla cultura, com’è per i pannolini, i detersivi e gli hot dog.

È cambiato il mondo: al posto di in un paese in cui pochi scrivevano e diverse persone frequentavano le librerie (passando ore deliziose sfogliare le parole dell’esordio e le frasi finali di testi odorosi di abete) hanno trovato al posto delle librerie un esercizio di kebab (tanto era più comodo comprare i libri in rete) visto che la bellissima Italia è un paese di moltissimi scrittori e di pochi lettori. Così gli editori sono diventati rari e il coraggio classico del “rischio d’impresa” è passato di mano: gli autori non si devono limitare a fare la fatica di scrivere un libro ma devono procurarsi i lettori, uno ad uno, in qualche caso facendo esprimere la loro volontà di acquisto con un gesto davvero coraggioso: comprare le copie ancora inedite di un libro, al buio, per fiducia nell’autore, per amore della cultura, per un gesto di sfida, come premio a un titolo indovinato....

È il nuovo gioco che si deve fare per poter leggere. Per capirlo meglio, quando qualche mese fa dovevo pubblicare l’ultimo mio testo, ho approfondito la questione e ho scoperto che per la maggior parte (non tutta, è vero, ma la maggior parte) quello che conta è saper interpretare i desideri del mercato che si basano:

1) sull’uso di una lingua letta da milioni persone (non certo l’italiano);

2) sulla scelta di un tema di grande interesse popolare;

3) sulla rarità di testi in questo specifico settore;

4) non conta l’abilità dell’autore ma solo lo staff editoriale, da pagare in anticipo: il fatto di essere incapace di scrivere in una lingua richiesta dal mercato e di non possedere una particolare abilità è sostituito da un team di ghost writer che sanno fare, anche grazie all’intelligenza artificiale, tutto questo in poche ore.

5) Se il testo risponde a queste caratteristiche avrà successo. Se no, il nuovo mercato editoriale vi dimostra che siete inadatti a farne parte.



A fronte di questa situazione (ho le prove, non si tratta di una esagerazione) se non si tratta di un autore in grado di garantire un rilevantissimo numero di copie (per chiara fama o appoggi particolari) uno scrittore “normale” si trova di fronte a tre scelte: a) rinunciare a pubblicare il libro; b) pagarsi in modo anticipato, totalmente, le spese editoriali; c) contare sull’appoggio di un gruppo di amici sostenitori e anticipare l’acquisto del testo, prenotando le copie presso l’editore.

Questa terza scelta è la più nobile. Romaamor è in fase di parto editoriale: vedrà la luce se i sostenitori ci crederanno al punto da farlo nascere, diversamente...

No, non si può prendere in esame un’alternativa alla nascita. Il gemello di Cuore Sardo deve vedere la luce, se vogliamo (e lo vogliamo) che la letteratura di pregio non sia cosa dei tempi passati.

Io, per rientrare delle spese editoriali del mio ultimo romanzo, ho utilizzato con un certo successo questa trovata. La riproduco sperando che funzioni anche per l’ultimo figlio di carta di Benedetta De Vito: Romamor.



Un amico mi ha detto che non sa mai bene cosa portare quando deve andare a casa di qualcuno; poi gli è venuto in mente che regalare un libro è poco costoso e più originale che arrivare con la solita bottiglia. Così due giorni fa, ad un cocktail organizzato per festeggiare un suo amico, ha acquistato su Amazon una copia del mio ultimo romanzo “Il Ragazzo che voleva diventare un aggettivo” (che aveva apprezzato in quei giorni), l’ha portato al posto del consueto regalino e mi ha detto che l’idea funziona alla grande.

Mi pare un esempio da seguire, no?



GIOCARE CON I RICORDI
I luoghi in cui abbiamo vissuto a lungo sono incisi nel cuore. Non si cancellano, a dispetto degli anni che scorrono come ruscelli. Per questo due case, una al mare ed una in città, sono rimaste vive nelle parole e nel cuore di Benedetta De Vito, due case che sono interi pezzi di vita e di passioni, delusioni, tristezze, gioie, in un fascinoso caleidoscopio, dove la cosa che prevale è il gioco delle relazioni. È questo che rende i sentimenti una partita a scacchi dove, se si vince, si rimpiangerà (quando tutto sarà finito) cosa si è perduto, e se si perde, ci si consolerà con il fatto di non dover soffrire ancora.
La casa del mare era in Sardegna. È descritta con una poetica che non si dimentica in Cuore Sardo. La casa di città è quella di Roma, dove sin dal titolo si capisce il gioco palindromo del cuore di Benedetta: Romaamor.
Dice l’autrice: “Andando, un giorno di sole, da mia madre ancora viva, udii la voce della villa romana offesa da me che solo di quella sarda ho scritto. “E di me, dimmi, di me, perché ti sei dimenticata? Tra le mie ora deserte stanze, ti sei fatta grande, nel mio giardino hai inseguito il lume lassù?”. Dentro, mia madre mi attendeva con il caffè servito col cucchiaino d’argento e lì, intorno a noi, c’erano – lo sentivo – la Mimma, Sormario, la nonna Lisetta. Non eravamo sole. Dovevo scrivere e ora l’ho fatto”.
Non so dirvi com’è il nuovo romanzo. Non lo sa ancora nessuno perché, per leggerlo, bisogna attendere che il parto editoriale sia compiuto. So solo che è il fratello gemello del libro sardo e tanto mi basta per essere certo che sarà una cosa dal cuore profumato.
Sapete, cari amici, una volta esisteva l’editoria, quel mestiere difficile e coraggioso mandato avanti da persone che, consapevoli di editare testi in una lingua bellissima quanto rara, non potevano contare, come in America, su milioni di lettori in grado di garantire il successo di un libro. Per anni hanno continuato su questa strada impervia sino a che, complici i successi di chi scovava tramite il web una strada per arricchirsi più facilmente, hanno applicato il concetto del successo anche alla cultura, com’è per i pannolini, i detersivi e gli hot dog.
È cambiato il mondo: al posto di in un paese in cui pochi scrivevano e diverse persone frequentavano le librerie (passando ore deliziose sfogliare le parole dell’esordio e le frasi finali di testi odorosi di abete) hanno trovato al posto delle librerie un esercizio di kebab (tanto era più comodo comprare i libri in rete) visto che la bellissima Italia è un paese di moltissimi scrittori e di pochi lettori. Così gli editori sono diventati rari e il coraggio classico del “rischio d’impresa” è passato di mano: gli autori non si devono limitare a fare la fatica di scrivere un libro ma devono procurarsi i lettori, uno ad uno, in qualche caso facendo esprimere la loro volontà di acquisto con un gesto davvero coraggioso: comprare le copie ancora inedite di un libro, al buio, per fiducia nell’autore, per amore della cultura, per un gesto di sfida, come premio a un titolo indovinato....
È il nuovo gioco che si deve fare per poter leggere. Per capirlo meglio, quando qualche mese fa dovevo pubblicare l’ultimo mio testo, ho approfondito la questione e ho scoperto che per la maggior parte (non tutta, è vero, ma la maggior parte) quello che conta è saper interpretare i desideri del mercato che si basano:
1) sull’uso di una lingua letta da milioni persone (non certo l’italiano);
2) sulla scelta di un tema di grande interesse popolare;
3) sulla rarità di testi in questo specifico settore;
4) non conta l’abilità dell’autore ma solo lo staff editoriale, da pagare in anticipo: il fatto di essere incapace di scrivere in una lingua richiesta dal mercato e di non possedere una particolare abilità è sostituito da un team di ghost writer che sanno fare, anche grazie all’intelligenza artificiale, tutto questo in poche ore.
5) Se il testo risponde a queste caratteristiche avrà successo. Se no, il nuovo mercato editoriale vi dimostra che siete inadatti a farne parte.
A fronte di questa situazione (ho le prove, non è una esagerazione) se non si tratta di un autore in grado di garantire un rilevantissimo numero di copie (per chiara fama o appoggi particolari) uno scrittore “normale” si trova di fronte a tre scelte: a) rinunciare a pubblicare il libro; b) pagarsi in modo anticipato, totalmente, le spese editoriali; c) contare sull’appoggio di un gruppo di amici sostenitori e anticipare l’acquisto del testo, prenotando le copie presso l’editore.
Questa terza scelta è la più nobile. Romaamor è in fase di parto editoriale: vedrà la luce se i sostenitori ci crederanno al punto da farlo nascere, diversamente... No, non si può prendere in esame un’alternativa alla nascita. Il gemello di Cuore Sardo deve vedere la luce, se vogliamo (e lo vogliamo) che la letteratura di pregio non sia cosa dei tempi passati.
Io, per rientrare delle spese editoriali del mio ultimo romanzo, ho utilizzato con un certo successo questa trovata. La riproduco sperando che funzioni anche per l’ultimo figlio di carta di Benedetta De Vito: Romamor.
Un amico mi ha detto che non sa mai bene cosa portare quando deve andare a casa di qualcuno; poi gli è venuto in mente che regalare un libro è poco costoso e più originale che arrivare con la solita bottiglia. Così due giorni fa, ad un cocktail organizzato per festeggiare un suo amico, ha acquistato su Amazon una copia del mio ultimo romanzo “Il Ragazzo che voleva diventare un aggettivo” (che aveva apprezzato in quei giorni), l’ha portato al posto del consueto regalino e mi ha detto che l’idea funziona alla grande.
Mi pare un esempio da seguire, no?

Un amico mi ha detto che non sa mai bene cosa portare quando deve andare a casa di qualcuno; poi gli è venuto in mente c...
22/05/2023

Un amico mi ha detto che non sa mai bene cosa portare quando deve andare a casa di qualcuno; poi gli è venuto in mente che regalare un libro è poco costoso e più originale che arrivare con la solita bottiglia. Così due giorni fa, ad un cocktail organizzato per festeggiare un suo amico, ha acquistato su Amazon una copia del mio ultimo romanzo “Il Ragazzo che voleva diventare un aggettivo” (che aveva apprezzato in quei giorni), l’ha portato al posto del consueto regalino e mi ha detto che l’idea funziona alla grande.
Mi pare un esempio da seguire, no?

Dopo undici saggi e manuali ecco il primo romanzo di Enrico Cogno che racconta la storia di Bic, il suo soprannome da ragazzo, visto che passava tutto il tempo a scrivere con la penna a sfera, invidiando chi era riuscito a trasformarsi in uno stile “manzoniano” o in una poesia “leopardiana”.
Chi in anteprima ha letto il libro lo ha definito: “piacevole, insolito, che si legge d’un fiato e procede zigzagando tra il racconto di sé e l'attenzione ai valori, l'invito allo stupore e, in cima a tutto, l’innata, incredibile capacità dell’autore di mettere musica nelle parole. Poi, quando il lettore meno se lo aspetta, ecco l’ennesima sorpresa: un metaromanzo nel romanzo, Vivere, dove il ritmo, i dialoghi incalzanti, la descrizione dei personaggi femminili è, in una sola parola, sublime. Da non perdere”.

19/04/2022

È presente in questi giorni nelle maggiori piattaforme online il libro “Uno Studio Professionale di successo” di Enrico Cogno e Gianluca Lega edito da Youcanprint.
Il testo riporta nella prima parte una serie di teorie e di esempi che illustrano il successo ottenuto dallo Studio Professionale Lega & Partener che, nonostante la recessione che il settore della consulenza finanziaria ed economica ha subito per il succedersi di varie crisi, sta ottenendo un continuo ampliamento della struttura grazie ad una politica innovativa.
La seconda parte, curata da Enrico Cogno, è una sorta di cassetta degli attrezzi per lo sviluppo di un Personal Brand: gli Studi Professionali si trovano infatti oggi a dover gestire in modo altamente innovativo nuove sfide che richiedono l’uso di strumenti alternativi.

Tra le varie tecniche affrontate il testo illustra come gestire le tecniche di delega per una efficace gestione dei collaboratori, la creazione di un network professionale, la relazione con gli Stakeholder, le migliori tecniche di negoziazione, di PNL e Analisi Transazionale, i metodi di
Problem Solving e le strategie per un efficace piano di comunicazione per ogni tipo di struttura professionale.
Il ricavato del testo sarà devoluto alla Lega del Filo d’oro, Fondazione Italiana per i sordociechi.

07/10/2021
TuttiE' appena uscito, edito da Franco Angeli, il mio settimo libro: Parole, parole, parole - Piccole storie di comunica...
13/10/2020

Tutti

E' appena uscito, edito da Franco Angeli, il mio settimo libro: Parole, parole, parole - Piccole storie di comunicazione.
Sono venti aneddoti professionali: i primi che lo hanno letto lo hanno definito, bontà loro, utile e divertente. Se lo leggete ditemi anche voi il vostro parere. Grazie. Un abbraccio a tutti.

05/10/2020

PREMIO ECCELLENZA DELLA COMUNICAZIONE A
MARGHERITA BRUNO

Enrico Cogno, presidente del Centro Studi Comunicazione che ha condiviso 60 anni di vita e 30 di carriera dedica alla moglie fondatrice del Premio un sentito riconoscimento.
La cerimonia in stile “memorial” avvenuta nella Sala A del Forum Music Village.



Il 5 aprile 2020, dopo una lunga malattia, è mancata Margherita Bruno, co-fondatrice di uno tra i più riconosciuti atenei dedicati alla comunicazione, ed ora, proprio nel giorno dell’ultimo Anno Accademico (3 ottobre 2008) che ha segnato 30 anni esatti dalla nascita del Centrostudi Comunicazione, il marito Enrico Cogno, sociologo, giornalista e formatore, dedica alla compagna di una vita lo stesso riconoscimento da lei fondato nel 1983.
Il “Premio Eccellenza nella comunicazione”, nato per valorizzare l'opera di quei comunicatori che si sono distinti particolarmente in attività professionali e culturali a favore della comunicazione – o per meglio dire quelli che “hanno fatto del bene” alla comunicazione, chiude così il cerchio tornando nelle virtuali braccia della sua creatrice.

Nella sala A del Forum Music Village, gli studi di registrazione tempio della colonna sonora guidati da Marco Patrignani, ex allievo del Centrostudi, il memorial a Margherita Bruno ha chiamato a partecipare alcuni dei suoi affezionati studenti, ora affermati comunicatori, per una serata di commozione e gratitudine sviluppata sul senso di una professione ritenuta oggi indispensabile. L’evento è stato introdotto e coordinato dallo stesso Cogno e dalle figlie Lisa e Antonella.

Enrico e Margherita non hanno potuto per pochi mesi festeggiare le nozze di diamante ma il ricordo di squadra, nella vita e sul “fronte” (una donna combattiva che amava essere davanti e non dietro il suo grande uomo) è stato ripercorso, col sottofondo delle note musicali più celebri della musica per cinema aperte dall’inequivocabile brano di Cocciante “Margherita”, attraverso una carrellata di immagini, concetti-base della comunicazione professionale su cui si basava il Centrostudi e un rapido elenco dei vincitori del Premio – tra questi impossibile non citarne alcuni come Ettore Scola, Agenore Incrocci , Vincenzo Cerami, Domenico De Masi, Stefano Disegni, Paolo Gentiloni, Emma Marcegaglia, Mario Morcellini, etc.

La ripresa dell’evento sarà tra qualche giorno disponibile sul canale Facebook ufficiale (info su https://www.cognoassociati.it/) per dare la possibilità a tutti gli ex allievi e a chi si occupa di comunicazione di conoscere questa significativa testimonianza.
Il Prof. Enrico Cogno, tuttora attivo in masterclass aziendali divulgativi sul ruolo della comunicazione, ha tenuto nello stesso pomeriggio un incontro sulla “comunicazione emozionale” proprio negli studi Forum, progetto pilota di una serie di training formativi a tema, e, in tale ambito ha introdotto il frutto del suo ultimo lavoro editoriale, “Parole parole parole” (FrancoAngeli editore), di imminente uscita in libreria e nelle piattaforme digitali.

Margherita Bruno era solita presentare al suo team una delle sue idee, sempre molto creative, preceduta sempre dalla domanda “Perché non facciamo….?” che significava in sostanza che toccava al Clan Cogno mettere poi in pratica quello che lei inventava. Era il suo motto abituale, perché l’'importante era fare rete attraverso le idee, l’ascolto e il buon senso. Era l’incipit di un percorso che voleva essere un insegnamento per i più giovani e permeare la memoria di chi, per mezzo proprio di questo insegnamento, ha saputo costruire una brillante ed autentica professione.
Forum Music Village
Piazza Euclide 34 – Roma
https://www.forummusicvillage.com/
Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni
+39 328 4112014 – [email protected]

Grande giornata...Grazie a quanti mi hanno augurato di continuare così....
09/05/2020

Grande giornata...Grazie a quanti mi hanno augurato di continuare così....

11/04/2020

Grazie di cuore a tutti quanto espresso il loro pensiero su Margherita. Vi voglio bene. Un abbraccio commosso.

Con immenso dolore comunico che la mia amata Margherita è andata in cielo. Un abbraccio commosso a tutti quanti la vorra...
05/04/2020

Con immenso dolore comunico che la mia amata Margherita è andata in cielo. Un abbraccio commosso a tutti quanti la vorranno ricordare con un pensiero gentile.

Amici, ecco un tema che mi sta a cuore. Trovate tutto a questo link:https://www.justbaked.it/2019/05/30/lusso-etico-o-et...
04/08/2019

Amici, ecco un tema che mi sta a cuore. Trovate tutto a questo link:

https://www.justbaked.it/2019/05/30/lusso-etico-o-etica-del-lusso/

Può il lusso essere etico? Ieri (29 maggio), il magazine di lifestyle Luxury Files ha riunito 6 interessanti personaggi per rispondere a questa (non scontata) domanda. «La sostenibilità e l’etica nel lusso sono uno dei cardini su cui si fonda la filosofia editoriale di Luxury Files magazine», ...

E' online l'aggiornamento del sito del CENTROSTUDI COMUNICAZIONE. www.cognoassociati.it
28/06/2018

E' online l'aggiornamento del sito del CENTROSTUDI COMUNICAZIONE.
www.cognoassociati.it

Il sito del Centrostudi Comunicazione Cogno Associati documenta la sintesi delle attività svolte dal 1978 al 2008, trent’anni che sono rimasti nel cuore di quelli che li hanno vissuti: un patrimonio culturale che, come molte testimonianze affermano, ha rappresentato un significativo momento nella...

Se volete leggerlo, ecco il link https://www.justbaked.it/2018/03/06/blue-thinking-colore-felicita/
06/03/2018

Se volete leggerlo, ecco il link https://www.justbaked.it/2018/03/06/blue-thinking-colore-felicita/

Oggi stiamo transitando dal verde al blu. È infatti il momento del Pensiero Blu, ma per ottenere questo è indispensabile il passaggio non già a un altro colore, ma un diverso e più serio approccio macro-economico.

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