ComunqueMilan

ComunqueMilan Un milanismo diverso, grande come l'universo. Scusate il "noi", ma siamo una decina. E abbiamo anche un negozietto: https://comunquemilan.hoplix.shop
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Beh, tutti contenti: la società, lui, i tifosi iuventini che non lo sopportavano, i tifosi iuventini che vedendolo compo...
17/05/2024

Beh, tutti contenti: la società, lui, i tifosi iuventini che non lo sopportavano, i tifosi iuventini che vedendolo comportarsi come un ragazzino nevrastenico "si sono gasati" (cfr. Fabrizio Ravanelli). Detto questo, siamo pronti a tutto, compresa la campagna mediatica per farlo tornare al Milan.

Chissà se l'ascella bianca è stata richiesta dopo il misterioso stop di   a Genova per ridurre il numero di scleri e all...
16/05/2024

Chissà se l'ascella bianca è stata richiesta dopo il misterioso stop di a Genova per ridurre il numero di scleri e allungare la vita a tanta gente che per mesi ne ha sofferto parecchio.

Non abbiamo saputo resistere. Se volete, la trovate nel nostro negozietto e se correte (come dovreste) a ordinarla, fare...
16/05/2024

Non abbiamo saputo resistere. Se volete, la trovate nel nostro negozietto e se correte (come dovreste) a ordinarla, farete in tempo a sfoggiarla a il giorno in cui un grande milanista saluterà noi e tutta la Serie A.
E questo link, come sapete, vi porta al negozietto di : https://comunquemilan.hoplix.shop

In realtà voleva soltanto vendicare una volta per tutte il suo amico Ivan Drago e stava cercando il sig. Balboa: "Dov'è ...
15/05/2024

In realtà voleva soltanto vendicare una volta per tutte il suo amico Ivan Drago e stava cercando il sig. Balboa: "Dov'è Rocky????"

Nel corso degli anni, diverse interviste a Paolo   hanno suscitato reazioni scomposte. Questa invece no. Eppure.PS(è una...
15/05/2024

Nel corso degli anni, diverse interviste a Paolo hanno suscitato reazioni scomposte. Questa invece no. Eppure.
PS
(è una boutade, siamo degli stupidoni, non scannatevi nei commenti, grazie)

Si sa che quando si comincia a discutere su chi e perché merita le patenti di milanismo, si finisce per litigare. Ma su ...
15/05/2024

Si sa che quando si comincia a discutere su chi e perché merita le patenti di milanismo, si finisce per litigare. Ma su questo bimbo non può esserci discussione.
E poi, guardate come si gira.
PS
(sì, è lui)

14/05/2024

Forse non abbiamo mai capito niente e Andonio Gonde non vuole allenare l', ma vuole comprarlo.

Ancora due settimane di campionato e in teoria non abbiamo più obiettivi, nemmeno quello di contenere l’assalto al secon...
13/05/2024

Ancora due settimane di campionato e in teoria non abbiamo più obiettivi, nemmeno quello di contenere l’assalto al secondo posto. Eppure, continuiamo a pensare rossonero – magari anche prima di dormire, magari con i pensieri milanisti di Hap Collins.

NOTTURNO ROSSONERO - Paradossi
Un viaggio su un mezzo che procede a una velocità ormai fissa lungo un percorso, per forza di cose, privo di insidie. Che si tratti di una nave che solca acque ormai calme o di un’auto che attraversa un lungo rettilineo deserto, le suggestioni sono in ogni caso quelle di un cammino a suo modo pacificato o forse – e ciò nega ogni consolazione – svuotato di ogni tensione sportiva ed emotiva. Mancano ormai due sole tappe all’arrivo. Non vi sono obiettivi da conseguire (persino il secondo posto è divenuto ormai cosa certa) e soprattutto obiettivi conseguiti. La stagione della rifondazione nella rosa – campagna acquisti che è intervenuta con mano pesante sulla sua fisionomia – e nella dirigenza – gli scranni di Maldini e Massara ancora oggi risultano vacanti per perizia, esperienza, capacità mai colmate – ha portato un secondo posto in classifica e una serie inestricabile di paradossi. Questa stagione porta una dote impegnativa e priva di qualsivoglia appetibilità anche per lo spasimante più appassionato e meno obiettivo. Un Milan che come il calabrone è volato fino al secondo posto ma parrebbe non sapere come. Numeri alla mano i nuovi arrivati, salvo un paio di nomi oscuri e già caduti nel dimenticatoio, hanno avuto un impatto molto positivo. La fase offensiva è stata una delle più felici di sempre ma ciò che drasticamente fa riportare tutti con i piedi per terra, quasi di schianto, è la abnorme caterva di goal subiti, dato statistico che stride ancora di più se si dirige la memoria alla compattezza del tempo che fu, un tempo non così lontano come sembra. Questa asimmetria tra attacco e difesa è pari a quella tra i pregi e i difetti di una squadra, o meglio di una Società, che – a proposito di paradossi – pare avere la velocità di un Achille non in grado di raggiungere la tartaruga partita in vantaggio, facendo spostare sandali e tunica del vecchio Zenone da Ilea a Milanello. Intanto di sottecchi si sbircia qualche nostro ex nei confronti dei quali si nutre ancora dell’affetto. Che sia Saelemekaers che sta vivendo l’ebbrezza che quest’anno si gode all’ombra delle due Torri, o Carletto che nuovamente percorre la scala per raggiungere il tetto d’Europa, la promozione del Como con le lacrime di Cutrone o persino il semplice compleanno di Junior Messias sfogliando il calendario al 13 maggio, il cuore dei tifosi non è solo rivolto a chi veste attualmente i colori rossoneri ma è anche frammentato, sparpagliato, orientato a chi ha amato qualche stagione fa. Tifosi in cerca d’affetto, di una coperta di Linus, anche del colore della psichedelica terza maglia “inclusiva” se necessario, una coperta come un po’ è stata la “manita” contro il Cagliari. Gradualmente, dopo un primo tempo costituito dal vuoto assoluto, la successione dei goal ha portato a colmare il silenzio della Curva con i cori di chi ha ancora voglia di gioire per una vittoria, anche quando probabilmente nulla toglie e nulla aggiunge a questa Stagione. Forse anche questo è un paradosso, forse anche noi per la scienza non possiamo volare ma finchè non lo sapremo continueremo a farlo.

Non avremmo saputo dirlo meglio.
13/05/2024

Non avremmo saputo dirlo meglio.

Merci, Monsieur. Toujours.(...ma anche: "Ciao vecchio canguro" - cfr. Matteo Gabbia)
13/05/2024

Merci, Monsieur. Toujours.

(...ma anche: "Ciao vecchio canguro" - cfr. Matteo Gabbia)

DJ Max Bondino festeggia goal e paradossi a San Siro, in BPM, il podcast che si può anche leggere (qui), la rubrica che ...
13/05/2024

DJ Max Bondino festeggia goal e paradossi a San Siro, in BPM, il podcast che si può anche leggere (qui), la rubrica che si ascolta (su Spotify ed Apple Podcasts).
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BPM (Beats Per Matches)
Milan – Cagliari 5-1 ovvero YOUR SILENT FACE
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“Questa dichiarazione è falsa”. Se l’affermazione fosse vera, implicherebbe il suo esser menzogna. Al contrario, fosse realmente una bugia, significherebbe che è vera, sostenendo, appunto, di esser falsa.
Il grande classico dei paradossi, quello del mentitore a metter in discussione la natura stessa della verità e tutte le sue contraddizioni. Per secoli, linguisti e filosofi hanno faticato a venirne a capo e noi, li lasciamo lavorare. Ad ognuno il suo. Anche perché, abbiamo già i nostri, di paradossi, tipo andare allo stadio e sentir squillare i cellulari di gente seduta un anello sotto di noi.
Perché anche asserire che: “San Siro è uno stadio” potrebbe esser una menzogna, allo stato attuale delle cose.

“A thought that never changes
Remains a stupid lie
It's never been quite the same
No hearing or breathing
No movement, no colors
Just silence”

Il primo tempo di Milan – Cagliari è tutto lì, nei versi dei New Order. Ci sono pensieri e convinzioni discutibili, prese di posizione, pochissime bandiere, poco movimento in campo e un clima senza nessun senso. La curva ripropone il “rumore del silenzio” e ci aggiunge “l’eco delle assenze” perché a differenza del match contro il Genoa, stavolta i seggiolini vuoti sono la maggioranza, nella Sud.
San Siro soffre di alopecia umana un po’ in tutti i settori purtroppo ma è la componente psicologica a destabilizzare di più, la soggezione maturata da un popolo intero a disagio nel tifare come chi tossisce al cinema.

In questi giorni si è evidenziato spesso come la “compostezza” di questa contestazione sia un valore, incensando il suo civile distacco ma sapete che, sinceramente, mi mancano i “vaffanculo”?
Perché nell’insulto c’è passione, un urlo rabbioso si trasforma facilmente in un abbraccio. L’apatia porta solo al disamore ma c’è un altro aspetto ancora ed è il più importante, per me, attualmente.
La situazione che si è creata non è altro che il prolungamento della festa nerobleah.

Dopo il corteo e il pullman scoperto, siamo noi il loro entertainment. Vedere come ci hanno ridotto, quanti danni hanno fatto. Ecco, questo si sarebbe potuto gestire meglio.
Perché è vero che nel mirino c’è la proprietà, oggi (gli stessi che, ieri, hanno licenziato Paolo Maldini come fosse una centralista, accompagnati da un altro tipo di silenzio generale) ma il rischio di perdite collaterali è altissimo.

“Rise and fall of shame
A search that shall remain”

Così, un AC Milan in imbarazzo più psicologico che tecnico (fatta eccezione per Musah che sembra sempre meno portato per questo sport ad ogni apparizione) regala giusto un bel tiro da fuori di Florenzi al decimo e soprattutto il primo goal stagionale di Bennacer (alla mezz’ora) che appoggia in rete l’ultimo rimpallo impazzito di un flipper innescato sul fondo da Pulisic e Chuckweze.

“The sign that leads the way
The path we can not take
You've caught me at a bad time
So, why don't you p**s off?”

Fatichiamo tutti a trovare una strada da seguire, sembra invece riuscirci la squadra nella ripresa scrollandosi di dosso fastidi mentali ed ambientali, entrano Leao, Tomori ed Okafor e trovare modo di fare una personale dedica alla propria mamma diventa l’obiettivo comune. Dopo una clamorosa traversa di Rafa al minuto 48, produciamo quattro goal, oggettivamente, uno più bello dell’altro. Dieci minuti dopo, sempre Leao si porta dietro mezzo Cagliari puntando la porta, il taglio dentro di Pulisic è perfetto, il tocco con cui lo mette solo davanti alla porta, ancora di più. Mi alzo dal seggiolino e mi accorgo che sto già applaudendo quando Christian ha ancora la palla nei piedi, non può sbagliare.
Non sbaglia.

Anche Sportiello dedica un paio di parate alla signora che porta scritta sulle spalle, prima del 2-1 del Cagliari con Nandez che, al 63esimo, su un cross dalla trequarti, sbuca in area alle spalle della sagoma di cartone amichevolmente chiamata Musah, ad imbucare il goal numero 44 - in fila per sei col resto di due - di questo fanciullesco campionato. Tanto orrore dietro ma moltissima bellezza davanti. È 3-1 dieci minuti dopo con una stecca violentissima da venti metri di Tijjani Reijnders che si incastona nell’angolino basso. Ne passano altri dieci per vedere Ismael Bennacer trovare Leao nello spazio con un passaggio immaginifico che non vedevamo da eoni.
Rafa non lo sposti ma soprattutto, non lo prendi, punta la porta, supera Scuffet come noi lo zerbino di casa e appoggia a porta vuota. Rischia la doppietta un attimo dopo, servito da Pobega (bentornato, Tommy!) entrato benissimo in partita. La realizza invece Pulisic a cinque dalla fine, raccogliendo un traversone di Okafor, stop in area, diagonale potente che Mina respinge aldilà della linea.

Già sul 4-1, una join venture fra secondo e terzo anello rosso aveva rotto gli indugi intonando un disordinato ma potente “unico amore sei”.
Al goal numero 5, “chi non salta nerazzurro è” sfugge di mano, incontrollabile, ed è contemporaneamente così giusto e così sbagliato da esser bellissimo.
Come noi. Come il Milan.

«Colpitemi, fatemi sussultare di dolore, o potrei annegare in un mare di contentezza».(Pericle, Atto V, scena 1)
12/05/2024

«Colpitemi, fatemi sussultare di dolore, o potrei annegare in un mare di contentezza».
(Pericle, Atto V, scena 1)

«Oh! How I cried, when they asked if I knew his name».(Lady Stardust)
12/05/2024

«Oh! How I cried, when they asked if I knew his name».
(Lady Stardust)

Pagelle Senza Voti di   dedicate alle Isole italiane, isole comprese. Ah, e visto che è la  , auguri all'Isola Madre.
12/05/2024

Pagelle Senza Voti di dedicate alle Isole italiane, isole comprese. Ah, e visto che è la , auguri all'Isola Madre.

Sia chiaro comunque che nessun uomo è un'isola.

11/05/2024

Il Rosso & il Nero di .

1) il ROSSO: anche stasera, tra formazione sperimentale (???) e di parte dello stadio, c’era qualche premessa per un utile psicodramma – tanto più che il qualcosa se la sta giocando davvero, a differenza di noi o di altre squadre che abbiamo incontrato di recente.

Il ha iniziato balbettando un calcio incerto, e tocca riconoscere che è stato un progresso enorme rispetto alle volte in cui ha iniziato gemendo un calcio sconcio. Non che questo abbia portato a occasioni eclatanti, però è bastato a domare la formazione di , inaspettatamente arrendevole eccettuato , ennesimo co-protagonista del crescente nervosismo di Olly . Il gol di è venuto in modo relativamente casuale, anche se non imprevedibile visto il modo in cui gli avversari ci hanno lasciato campo e iniziativa. Ma dei primi 45 minuti c’era davvero pochino di cui scrivere, se non la voglia di , qualche segnale di autorevolezza ritrovata da parte di Bennacer (deogratias, anzi: sia lode ad Allah), e qualche tentativo di triangolo (non sempre riuscito) tra Kalulu e Chukwueze.

Nell'intervallo , per qualche motivo strano quanto quelli che lo avevano spinto a fare esprimenti alla 36ma giornata, cambiava le carte in tavola e impostava l’attacco su , che come aperitivo spediva subito un buon pallone sulla traversa – ma poi entrava bene in partita e propiziava il raddoppio di .
A quel punto, nonostante la reazione del e il gol di , si capiva che il Milan aveva iniziato a sciogliersi e trovare un po’ di quella voglia di giocare e provare cose che era stato quel surplus che in questi anni ci aveva portati a sognare e veder realizzati alcuni di quei sogni. Da questa voglia e dalle praterie concesse da un disperato Cagliari venivano l’incredibile pacca da fuori di , il dribbling sul portiere di , il chirurgico diagonale di .

Siamo milanisti semplici, e ci piace vedere entusiasmo nella squadra e attorno alla squadra, anche in un che non conta niente, a parte la certezza della piazza d’onore e la partecipazione alla Supercoppa Italiana in qualche dittatura abbastanza ricca da comprare la nostra Federazione, che si vende volentieri ma non per poco. Detto questo, se in una serata così lieve c’è del Rosso, è giusto che ci sia anche…

2) il NERO. Quello che fa ridere (o deprime) è che potremmo riscrivere le stesse cose delle righe qui sopra, ma allo specchio. Nonostante un Cagliari che sembrava risparmiare le forze per salvarsi davanti al suo pubblico, i rossoneri hanno improvvisato giocate sfilacciate dalle quali a un certo punto è scaturito il gol di uno dei grandi assenti di questa annata, . Che poi è cresciuto, imitato da gran parte dei compagni, ringalluzziti dal fatto che non si stavano giocando niente e non trovando particolare garra negli oppositori (ha avuto più cartellini gialli il Milan. Che – a parte l’essere la squadra di efferati assassini che sappiamo – è un po’ un sintomo di quanto fossero petalosi i sardi).

E quindi, viva che sfodera il supergol, viva che dribbla il portiere, viva che consolida la doppia cifra. Viva che ha dovuto mettere qualche pezza alle tipiche dabbenaggini dei difensori, nonostante gli attaccanti più velenosi di fossero tutti in panchina.

Siamo dei milanisti semplici, e se da un lato siamo contenti, dall’altro ci chiediamo perché questa goleada, questa voglia di sperimentare dell’allenatore, questa ricerca di intese e l’impeto garibaldino, che il pubblico ha sinceramente e sonoramente apprezzato, si siano viste solo a duecento minuti dalla fine di questo campionato, e non quando potevano fare la differenza. Possiamo solo sperare che questa microscintilla che ha riacceso il pubblico, contribuisca a riaccendere qualcosa sia nei giocatori che nella società. Sperare non costa niente, giusto?

11/05/2024

Son tutte belle le mamme del Milan

11/05/2024

Finita! sembra compiaciuto dalla mediocrità di un che si chiude 5-1 e punisce un un po' remissivo che ci preoccupa persino, perché in fondo si sa che noi vorremmo veder retrocedere ben altra gente.

11/05/2024

91° - Ma quindi oltre alle maglie inclusive, a ispirarci sono le maglie mammone? Ma insomma, che uomini maschi siamo? Ah, che tempi, eccetera.

11/05/2024

89° - intona dei cori, questo dev'essere , si presume.

11/05/2024

86° - ! Di nuovo - palla di da sinistra, controllo e diagonale che tenta di togliere dalla porta, ma qualche centimetro oltre la linea, lo Swatch dell'arbitro dice che è gol! 5-1

11/05/2024

84° - C'è in campo! E così come biglietto da visita, mette davanti al portiere, ma stavolta è un po' decentrato e quasi la passa a .

11/05/2024

82° - !!! Palla recuperata a centrocampo da che lancia Rafa , il quale salta il portiere e segna il quarto, per l'esultanza mediocre di : 4-1

11/05/2024

79° - Panico nella nostra area! Su calcio d'angolo, un tiro di viene deviato sulla traversa, ne nasce qualche secondo di flipper e comicità vecchio stile, che si concludono con la palla tra le braccia di .

11/05/2024

75° - A mali estremi, estremi rimedi: ci scatena contro

11/05/2024

72° - ! Ma che missile! Beh, meglio tardi che mai, no? Ehm, va bene, forse no.
3-1

11/05/2024

69° - In campo per ! Ma non ci sentiamo di usare l'espressione " si copre".

11/05/2024

66° - Oh, ci fosse un account calcistico che posta con la maglia con scritto - niente, devono essere tutti davanti all' a tifare e a fare i gridolini.

11/05/2024

62° - Eh, questa invece entra in porta: irrompe a raccogliere un bel cross da destra di , nessuno glielo impedisce ed è 2-1

11/05/2024

61° - ! Grande risposta sulla punizione di , e subito dopo anche sulla ribattuta a rete! Grazie anche alla signora Capuana, che apparentemente è la sua mamma.

11/05/2024

58° - ! Gran galoppata di che innesca lo yankee alle spalle di un difensore, due passi verso la porta e rete! 2-0. sembra esultare, malgrado il Rumoredelsilenzio eccetera. Ma forse è una nostra sensazione sbagliata e mediocre.

Indirizzo

Piazza Ospedale Maggiore, 3
Milan

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