CNC Media

CNC Media Analizziamo i fatti e te li raccontiamo. Breaking news tramite Instagram stories, video-sintesi di pochi minuti, infografiche innovative e meme d’attualità.

Sono questi gli ingredienti principali che hanno portato CoseNonCose, da pagina di satira informativa, ad essere uno dei principali canali di informazione per le nuove generazioni.

Fare una legge che consenta ai pedoni di attraversare fuori dalle strisce, può essere un modo per combattere le discrimi...
09/12/2024

Fare una legge che consenta ai pedoni di attraversare fuori dalle strisce, può essere un modo per combattere le discriminazioni razziali?

Secondo il consiglio comunale di New York, sì.

Si dice che “tutto il mondo è paese”, e anche oltreoceano chi attraversa la strada - per quanto sia rischioso - non lo fa solo sulle strisce pedonali, ma un po’ dove capita. Il fenomeno ha addirittura un nome: “jaywalking”, ossia la pratica di attraversare la strada fuori dalle strisce pedonali o contro il semaforo.

Questa (cattiva) abitudine era vietata dalla legge, e, come sostenuto da Mercedes Narcisse, consigliera comunale di New York, oltre il 90% delle multe emesse nel 2023 aveva sanzionato solo persone nere e latine. La tesi della consigliera democratica è chiara: su una città con poco meno del 50% di persone bianche, questa disparità nelle sanzioni comminate dipende dal colore della pelle.

“Siamo onesti, ogni newyorkese attraversa fuori dalle strisce pedonali”, ha dichiarato Narcisse, “le leggi che penalizzano comportamenti comuni legati agli spostamenti quotidiani non dovrebbero esistere, soprattutto quando colpiscono ingiustamente le comunità di colore”.

Per questa ragione è stata presentata una legge - entrata in vigore a fine ottobre - che legalizzasse il “jaywalking”. Le nuove regole sottolineano che attraversare fuori dalle strisce pedonali è “molto rischioso” e precisano che i pedoni non hanno la precedenza e devono cedere il passo al traffico.

La legge contro il “jaywalking” era in vigore dal 1958 e prevedeva una multa di 250 dollari per i trasgressori. La Legal Aid Society, organizzazione non profit che fornisce assistenza legale gratuita ai newyorkesi che non possono permettersela, ha definito la legge “attesa da tempo” ed ha affermato che per decenni la violazione è stata usata dalla polizia come pretesto per fermare, interrogare e perquisire i residenti, specialmente quelli di colore.

“Con questa legge speriamo che sia l’Amministrazione che il Consiglio Comunale continuino ad abolire leggi obsolete, che non hanno scopi reali di sicurezza pubblica e che intrappolano le persone nel sistema penale” ha concluso l’organizzazione.

✍🏻 Andrea Fiori

Che abbiate 30 anni o 5, il Calendario dell’Avvento è quella cosa che tutti vorremmo ogni natale. Ma vi siete mai chiest...
08/12/2024

Che abbiate 30 anni o 5, il Calendario dell’Avvento è quella cosa che tutti vorremmo ogni natale. Ma vi siete mai chiesti come è nato?

Tutto cominciò a fine ‘800, quando un bambino un po’ impaziente, che non vedeva l’ora che arrivasse il Natale, continuava a chiedere ai suoi genitori quanti giorni mancassero. Da qui l’idea della madre per aiutare il piccolo nel conteggio: appendere dal 1 di dicembre 24 biscotti ad una scatola di cartone. Così facendo, giorno dopo giorno - o meglio, biscotto dopo biscotto - sarebbe arrivato il giorno tanto atteso.

Quel bambino tedesco, che si chiamava Gerhard Lang, da adulto sarebbe diventato editore. Fu il primo, all’inizio del ‘900, a mettere in commercio i calendari dell’avvento con le finestrelle, ma non come li conosciamo oggi. Uno dei suoi primi era composto da 24 figurine che i bambini dovevano ritagliare e incollare in apposite caselline, e su ognuna c’erano dei canti o delle filastrocche a tema natalizio.

In realtà già dall’inizio dell’800 in Germania si era soliti contare i giorni che mancavano a Natale, tracciando sulle porte o sui muri di casa dei segni con il gesso o accendere candele. A inizio ‘900 cominciò a diffondersi anche “L’orologio dell’Avvento”, la sagoma di un orologio di cartone con 24 sezioni, in cui ogni giorno si spostava la lancetta.

Sì, ok, bello… ma… quello coi cioccolatini?

Il calendario dell’avvento come lo conosciamo oggi, con 24 caselline con un cioccolatino ciascuna, è un’invenzione piuttosto recente. Siamo infatti all’inizio degli anni ’50, sempre in Germania. Quest’idea di addolcire ogni giorno l’attesa del Natale fu un grande successo, diffondendosi in tutta Europa e anche in America.

Oggi in commercio possiamo trovare calendari dell’avvento tematici e di ogni tipo - anche piuttosto stravaganti in realtà – con cosmetici, giocattoli, gioielli, oggetti di lusso, alcolici e chi più ne ha più ne metta.

E tu che calendario dell’avvento hai? Sei un tradizionalista cioccolatoso o hai optato per qualcosa di più bislacco?

Faccelo sapere nei commenti.

✍🏼 Andrea Ceriani

Le immagini dell’incendio sono ancora vive nella memoria di tutti noi. Il fumo, le fiamme, la guglia che crolla. Tutto i...
07/12/2024

Le immagini dell’incendio sono ancora vive nella memoria di tutti noi. Il fumo, le fiamme, la guglia che crolla. Tutto il mondo è rimasto scosso, ma oggi, la ricostruzione più importante degli ultimi, il cantiere del secolo, è finito.

La cattedrale di Notre-Dame, uno degli esempi più famosi del mondo di architettura gotica, da oggi riapre i suoi portali. La riapertura ufficiale di oggi - in realtà - è riservato alle autorità e agli invitati, ma da domani la chiesa sarà di nuovo visitabile per tutti.

L’incendio, scoppiato la sera del 15 aprile 2019, aveva causato il crollo del tetto e della guglia ottocentesca, che a sua volta aveva danneggiato la volta e il transetto della cattedrale. Il Presidente francese Emmanuel Macron aveva promesso una ricostruzione lampo in cinque anni, suscitando più di qualche perplessità. Ma l’impiego di manodopera esperta, la grande volontà dei lavoratori e le ingenti donazioni, l’hanno reso possibile.

Per il “cantiere del secolo”, infatti, sono stati raccolti circa 860 milioni di dollari, soprattutto provenienti da privati. La famiglia Arnault (che possiede marchi come Louis Vuitton, Bulgari, Moët & Chandon e molti altri) e Bettencourt (L’Oréal) hanno donato 200 milioni l’una, la famiglia Pinault (Gucci e molti altri) “solo” 100.

Alcune operazioni minori di restauro devono essere ancora finite, ma i lavori sono quasi ultimati. E non mancano le polemiche. Le prime foto della cattedrale, infatti, hanno mostrato del marmo estremamente bianco, in contrasto - secondo alcuni - con la penombra gotica che l’ha sempre caratterizzata.

Valutazioni estetiche a parte, oggi riapre uno dei monumenti più famosi del mondo e uno dei simboli di Parigi e di tutta la Francia. Victor Hugo vedeva “una pagina non solo della storia del paese, ma anche della storia della scienza e dell’arte” in “ogni pietra del venerabile monumento”, e oggi - con o senza Gobbo - questo monumento ritorna al mondo.

✍🏻 Andrea Fiori

A volte abbiamo solo bisogno di sentircelo dire.University Network
06/12/2024

A volte abbiamo solo bisogno di sentircelo dire.

University Network

In una classifica delle 100 metropoli più sostenibili - non solo dal punto di vista ambientale - al mondo, per trovare l...
05/12/2024

In una classifica delle 100 metropoli più sostenibili - non solo dal punto di vista ambientale - al mondo, per trovare la prima italiana (Milano) dobbiamo scendere al 55esimo posto (57esimo per Roma)”

Il Sustainable Cities Index è un report stilato ogni anno da Arcadis, multinazionale che si occupa di progettazione e consulenza ambientale, prendendo in esame fonti autorevoli come organizzazioni internazionali (ONU in primis), rapporti ambientali e studi economici.

L’azienda redige ogni anno una classifica di 100 metropoli, scelte secondo determinati criteri: rilevanza globale, diversità (città sia sviluppate che in via di sviluppo) e influenza (centri chiave per innovazione, crescita economica e cambiamento sociale). Milano e Roma sono appunto nella seconda metà della classifica.

Per questa classifica, Arcadis considera quattro pilastri fondamentali, le “Quattro P”. Per ognuno di questi indicatori ha stilato una classifica a sé. Vediamole meglio.

Pianeta: prende in esame vari indicatori sulla sostenibilità ambientale: qualità dell’aria, gestione dei rifiuti, utilizzo di energia rinnovabile e resilienza ai disastri naturali. Qui Milano è 45°, Roma invece ottiene un 24° posto di tutto rispetto.

Persone: tiene conto del benessere generale della popolazione, educazione, accesso alle cure mediche, tasso di criminalità, bilanciamento tra vita privata e vita lavorativa e stile di vita urbano in generale (efficienza dei mezzi di trasporto e delle infrastrutture in generale). Milano è al 39° posto, Roma al 33°.

Profitto: questo indicatore esamina lo sviluppo economico, la facilità nell’avvio di un’impresa e gli standard di vita. Se a livello di sostenibilità ambientale, Roma si è collocata in una buona posizione, qui è nella parte bassa della classifica, addirittura 74°, mentre Milano è al 55° posto.

Progresso: esamina i cambiamenti positivi negli ultimi 10 anni relativi ai tre pilastri precedenti. Milano è 65°, Roma è 67°.

Riusciranno le nostre due metropoli portabandiera a migliorare il piazzamento nei prossimi anni? Chissà…

✍🏼 Andrea Ceriani

Sarà che ci si sposa “finché morte non ci separi”, ma le coppie in Italia - e in tutta Europa - dicono il fatidico “sì, ...
04/12/2024

Sarà che ci si sposa “finché morte non ci separi”, ma le coppie in Italia - e in tutta Europa - dicono il fatidico “sì, lo voglio”, sempre più tardi.

Secondo i dati Eurostat, l’età media in cui gli italiani si sposano è la quarta più alta del Vecchio Continente: 36,2 anni per gli uomini e 33,6 per le donne. Più tardi di noi si scambiano le fedi solo i francesi (36,4 e 34,3), gli svedesi (36,7 e 34,5) e gli spagnoli (36,8 e 34,6).

Il report prende in considerazione 25 paesi del continente europeo, di cui solo 21 sono membri dell’Unione (di 6 mancano i dati), e, seppur con delle differenze, in tutti l’età del primo matrimonio è aumentata nel corso degli ultimi anni. Anche la Turchia, dove gli uomini si sposano in media a 28,3 anni e le donne a 25,6, ha visto un aumento di circa 1 anno col passare del tempo.

Un’analisi del 2019 della dottoressa Antonella Spanò dell’Università Federico II di Napoli, evidenzia i principali motivi di questa tendenza a procrastinare il lieto giorno.

Anzitutto, va considerata la situazione di precarietà lavorativa in cui si trovano spesso i giovani, che a sua volta rende difficile raggiungere l’indipendenza economica necessaria per sposarsi.

Dal versante opposto c’è chi invece, per rispondere alla richiesta di sempre maggiori qualifiche accademiche, continua a studiare anche in quegli anni in cui, un tempo, si iniziava a considerare il matrimonio.

Infine, va detto anche che nel corso del tempo è cambiata la percezione che c’è del matrimonio e della famiglia. Molti giovani non ritengono necessario convolare a nozze per sentirsi una coppia “vera”, e quindi posticipano il matrimonio senza soffrirne.

Un altro dato da tenere in considerazione è anche la “ricerca di autorealizzazione”, teorizzata da vari sociologi tra cui Jeffrey Jensen Arnett, dell’Università di Clark, negli Stati Uniti. In sintesi, gli studiosi hanno notato come i giovani d’oggi tendono a posticipare eventi tradizionali della vita adulta (come il matrimonio) per concentrarsi su esperienze di crescita personale e professionale.

Nota a margine dell’autore: che vi sposiate oggi o tra 10 anni, potete almeno evitare di farlo il 20 di agosto con 45 gradi all’ombra?

In Italia la povertà si eredita.Sembra qualcosa di profondamente ingiusto, ma i dati Eurostat fotografano questo scenari...
03/12/2024

In Italia la povertà si eredita.

Sembra qualcosa di profondamente ingiusto, ma i dati Eurostat fotografano questo scenario: in Italia il 34% delle persone tra i 25 e i 59 anni in difficoltà economiche lo era già a 14 anni. Peggio di noi solo Romania (42%) e Bulgaria (48%).

Ebbene sì, siamo terzultimi.

Ma non è così in tutta Europa: tra i Paesi in cui il rischio di povertà è minore troviamo la Danimarca, in cui solo l’8,5% delle persone in una situazione di indigenza a 14 anni lo rimane anche da adulto, al secondo posto la Finlandia (10,1%) e al terzo la Slovenia (10,9%).

Se il 34% può sembrare una percentuale bassa, proviamo a confrontarla con la media europea. Nell’Unione Europea, circa 1 persona su 5 (20%), era in condizioni di povertà a 14 anni e si è ritrovata tale in età adulta, in Italia 1 su 3.

Per capire meglio la situazione relativa al rischio di povertà in Italia, ci viene in soccorso l’ultimo report annuale della Caritas, da cui emerge che nel nostro Paese ci sono circa 5,7 milioni di persone in povertà assoluta, il 9,7% della popolazione. Sembra essersi rotto il cosiddetto “ascensore sociale”, quel meccanismo che “consente e agevola il cambiamento di stato sociale”.

Ma quali sono le principali ragioni di questo fenomeno?

Secondo un’analisi dell’Espresso, l’inflazione riduce il potere d’acquisto delle persone, e gli aiuti che lo Stato eroga (il Welfare) sono spesso intermittenti e inefficaci. Questo ha trasformato la povertà da un problema raro a una realtà sempre più comune e radicata nella società.

Il rischio di povertà, dove il fenomeno si cronicizza e diventa strutturale o addirittura intergenerazionale, contribuisce a far ve**re meno il “diritto ad aspirare”, erodendo le aspettative e i sogni delle persone, che sempre più esposte allo stress ed al dilemma del “non riuscire”, abbandonano i propri progetti ed aspirazioni.

✍🏻 Andrea Ceriani

Bello il Natale eh, la cena coi parenti, i regali, gli amici. Ma quanto costa tornare a casa?In Italia c’è un piccolo es...
02/12/2024

Bello il Natale eh, la cena coi parenti, i regali, gli amici. Ma quanto costa tornare a casa?

In Italia c’è un piccolo esercito - circa 600mila - di studenti fuorisede, ragazzi e ragazze che, finito il liceo, riempiono una valigia e escono di casa. Di questi, poco meno della metà ha la fortuna - è proprio il caso di dirlo - di trasferirsi a meno di quattro ore di spostamento, con andata e ritorno, dalla casa in cui sono cresciuti. E per gli altri?

Gli altri, se vogliono tornare a casa, devono viaggiare: macchina, treno, persino aereo, spesso per ore e ore. E se già non fosse abbastanza difficile incastrare le vite da fuorisede con la nostalgia di casa e della famiglia, a dicembre le compagnie aeree fanno schizzare i prezzi alle stelle.

Un’indagine di Assoutenti ha evidenziato i costi per tornare a casa il 21 dicembre e rientrare al nord/centro il 6 gennaio (le due date più costose e più comode). Le cifre sono imbarazzanti. Tra andata e ritorno, per tornare a casa, le persone dovranno pagare: 623 euro per andare da Genova a Catania, 445 euro per volare da Trieste a Catania, 412 euro da Firenze a Catania, 402 euro da Bologna a Palermo, 421 euro da Milano a Crotone e 395 da Milano a Catania.

E cosa ha fatto la Regione Sicilia per contrastare il caro voli? Il Sicilia Express!

Un nuovo treno tutti i giorni, più volte al giorno, che aiuterà migliaia di persone? No, proprio no.

Un solo treno che da Torino arriva a Palermo il 21 dicembre e un solo treno che ritorna a Torino il 5 gennaio. Durata del viaggio: 18 ore. Numero fermate: 13. Però nella carrozza ristorante si potrà acquistare cibo siciliano e sul treno ci saranno artisti e influencer che si esibiranno eh.

Il costo? Il biglietto meno caro costa 29,90€ (normale posto a sedere), quello più costoso 129,90€ (letto singolo).

A prima vista l’idea potrebbe sembrare bella, ma a conti fatti aiuterà 544 persone sui più di 34mila studenti fuorisede totali (ma a casa per Natale ci tornano anche i lavoratori, va ricordato).

I biglietti saranno in vendita da domani. Segnatevi la data e sperate di essere in quell’1% di fortunati che non dovrà pagare centinaia di euro. Buona fortuna e… buone feste.

✍🏻 Andrea Fiori

Vi ricordate la S*x Roulette? Quella challenge in cui vince chi non rimane incinta dopo un rapporto sessuale non protett...
01/12/2024

Vi ricordate la S*x Roulette? Quella challenge in cui vince chi non rimane incinta dopo un rapporto sessuale non protetto? Ecco, oggi è la Giornata Internazionale contro l’AIDS, e il sesso non protetto è ancora ad oggi uno dei maggiori veicoli di contagio per questa malattia.

Sfide malsane a parte, è recentemente emerso un altro dato per certi versi allarmante. Tra fine agosto e inizio settembre, l’OMS ha lanciato un allarme sul fatto che sempre meno adolescenti (6 su 10 in calo rispetto a 10 anni fa) usano il pr********vo, esponendosi maggiormente al rischio di contagio.

Ma com’è cambiata nel tempo la percezione sociale di questa malattia? Dove è più diffusa e perché? Che passi avanti ha fatto la scienza? Come si previene?

Il virus dell’HIV è ciò che dà origine all’AIDS, e fu scoperto negli anni ’80, periodo in cui questa malattia ebbe enorme diffusione ed uno stigma sociale elevatissimo, poiché erano maggiormente esposti al contagio gli omosessuali e coloro che facevano uso di droghe per iniezione. La narrazione che si faceva in quegli anni in merito alla malattia voleva questo, ma ovviamente nessuno era immune al contagio.

UNAIDS, l’ufficio delle Nazioni Unite che si occupa di questa malattia, stima che dal momento della scoperta siano morte di AIDS, o disturbi correlati ad essa, circa 40 mln di persone.

Il virus dell’HIV è particolarmente diffuso nell’Africa Centrale. Le cause? Ad esempio, le donne incinte lo trasmettono ai nascituri, i trattamenti sono poco accessibili (ed il costo è elevato), la cultura non dà molto peso alla prevenzione senza contare la totale assenza di educazione sessuale tra la popolazione.

Non si guarisce mai definitivamente, ma i progressi negli studi e le nuove cure assicurano un’aspettativa ed una qualità della vita al malato che rasenta la normalità, e c’è anche grande ottimismo per l’ipotesi futura di scoprire una cura a questa malattia.

Ok l’ottimismo e le scoperte scientifiche, ma la migliore cura per questo virus rimane la prevenzione, che include certe accortezze: l’uso del pr********vo, evitare di entrare in contatto con sangue infetto, la profilassi pre-esposizione (PrEP) e i test regolari.

✍🏼 Andrea Ceriani

Volete diventare cittadini italiani? Solo per oggi, il Black Friday, potete farlo a metà prezzo, e con tanti benefici in...
29/11/2024

Volete diventare cittadini italiani? Solo per oggi, il Black Friday, potete farlo a metà prezzo, e con tanti benefici inclusi (ma nessun set di pentole, mi spiace).

Ma no, non se siete nati e cresciuti in Italia da genitori stranieri. Andiamo con ordine.

La cittadinanza italiana viene concessa in base allo “ius sanguinis”, una legge del 1865 che la conferisce in base ai legami di sangue. Fin qui tutto ok, niente di strano, se non fosse che l’Italia non pone grandi limiti a questi legami, e permette anche di tornare indietro fino all’ottava generazione per fare richiesta.

Lo sanno bene le agenzie brasiliane che aiutano questi “italiani” (le virgolette sono d’obbligo in quanto persone mai state in Italia, che non conoscono la nostra lingua e che non hanno intenzione di ve**re in Italia) ad ottenere la nostra cittadinanza a metà prezzo. Sia chiaro: la cittadinanza non si può comprare, ovviamente, il costo è per aiutare le persone a svolgere tutte le pratiche.

Ma sorge spontanea una domanda: cosa importa ad un brasiliano senza nessun collegamento con l’Italia tranne una nonna nata a Marzabotto nel 1874 (storia vera) di diventare italiano?

Semplice: i benefici. Con il nostro passaporto può accedere al nostro servizio sanitario (definito dalle stesse agenzie “del primo mondo”), può muoversi liberamente nei 27 paesi europei e anche trasferirvisi, può entrare negli Stati Uniti senza bisogno di visto, può saltare le file dell’immigrazione.

Ciò che però fa davvero impressione sono i numeri dei possibili richiedenti: 60 milioni di persone in tutto il mondo, secondo la legge in vigore, possono chiedere di diventare italiani. Giusto per fare un paragone: ad oggi, in Italia, siamo 58,9 milioni.

I problemi e i paradossi di questa legge sono tantissimi. Da un lato migliaia di cause intasano i tribunali che devono controllare la veridicità di questi legami di parentela. Dall’altro milioni di persone nel nostro Paese che vivono qua da anni, che magari ci sono nate, che pagano qui le tasse e conoscono la lingua, non possono diventare cittadine.

E il tutto perché, seguendo il pensiero di un certo generale, qualche loro nonno ha combattuto a Custoza nel 1866.

Spazio, prossima frontiera.Mi scuseranno i nostri follower che non hanno colto la fantascientifica citazione, ma l’umani...
29/11/2024

Spazio, prossima frontiera.

Mi scuseranno i nostri follower che non hanno colto la fantascientifica citazione, ma l’umanità potrebbe davvero essere alle porte di un cambiamento radicale nei viaggi spaziali e lo spazio potrebbe davvero diventare la prossima frontiera.

Si è parlato molto di Elon Musk negli ultimi mesi per il suo ingresso (a gamba tesa) nella politica americana, ma Musk è diventato l’uomo più ricco del mondo grazie alla sua attività di imprenditore, e tra i suoi gioielli della corona imprenditoriale spicca SpaceX, la Space Exploration Technologies Corporation.

Negli ultimi 22 anni l’Agenzia ha stretto accordi con la Nasa e fatto grandi passi avanti nello sviluppo di nuove tecnologie aerospaziali. L’ultimo (non di certo per importanza) è di pochi giorni fa: il 19 novembre si è tenuto il sesto volo di prova del nuovo razzo Starship, il più potente mai costruito.

Il razzo - alto più di 60 metri - è alimentato da 33 motori Raptor; per fare un paragone: il motore Raptor è potente quanto 2 Airbus A380 al decollo (sono gli aerei passeggeri più grandi e potenti del mondo), quindi è come se il razzo fosse spinto da 66 Airbus!

Ma le innovazioni di Starship hanno riguardato anche la struttura del razzo: più sistemi di propulsione di quelli necessari, più resistenza e sistemi aggiornati, per un volo più sicuro e preciso. E grandi passi avanti sono stati fatti per rendere i voli spaziali più “sostenibili”.

Le virgolette sono d’obbligo perché ovviamente i lanci di razzi non sono a impatto zero, ma SpaceX utilizza dei combustibili che combinano il metano liquido (CH4) e l’ossigeno liquido (LOX). Il metano, infatti, produce meno anidride carbonica e, insieme all'ossigeno liquido, non rilascia sostanze chimiche tossiche nell'atmosfera.

Inoltre l’Agenzia di Musk sta anche lavorando al rientro dei razzi sul sito di lancio. Questo potrebbe essere un altro passo fondamentale sia per il riutilizzo degli stessi, sia per una nuova fase dei viaggi spaziali, di studio o turistici.

Le possibilità future sono sconfinate, e forse nemmeno il cielo è il limite questa volta. Basta solo ricordare di non volare troppo vicino al sole, o si rischia di finire come Icaro.

Curiosità Astronomiche

Il settore pubblico non attira più (a Milano poi…).A livello nazionale, si stima che circa il 30% di coloro che vincono ...
28/11/2024

Il settore pubblico non attira più (a Milano poi…).

A livello nazionale, si stima che circa il 30% di coloro che vincono i concorsi, ci ripensano e rinunciano al posto, ma analizziamo un caso in particolare.

Secondo una ricerca di FP CGIL e Camera del Lavoro di Milano, da gennaio 2023 a giugno 2024, ci sono state 6000 dimissioni dal settore pubblico meneghino.

Dal 2022 al 2023, i posti di lavoro nel settore pubblico del capoluogo lombardo, hanno visto un decremento del 15% tra dimissioni, pensionamenti non rimpiazzati, mancato turnover e difficoltà legate al reperimento di nuovi talenti.

Le cause di questo esodo di massa dal “posto fisso” a Milano, sono da ricercarsi nel fatto che la busta paga media dei dipendenti pubblici non riesce a stare al passo con l’inflazione, nonostante vi sia stato un aumento (timido) dell’8% tra il 2022 e il 2023. Per ciò che riguarda Milano nello specifico - e le zone limitrofe – il problema si aggrava ulteriormente a causa dell’elevato costo della vita e degli immobili, che va ad abbassare il potere d’acquisto di chi lavora nel pubblico.

Altro dato che emerge dalla ricerca in questione, è quello sul fatto che le donne impiegate nel settore pubblico milanese sono circa il doppio degli uomini, ma guadagnano circa il 20% in meno, a causa di una distribuzione disomogenea delle qualifiche.

Quali sono le conseguenze?

Meno personale significa meno efficienza, tutti fattori che si ripercuotono sui bisogni dei cittadini, e sui servizi fondamentali che il settore pubblico dovrebbe erogare. Si stima che a Milano, in un anno si siano persi il 15% dei dipendenti impiegati nel settore sanitario, il 14% dagli enti locali e il 9,3% da ministeri e magistratura, l’8,3% dalle Forze dell’Ordine.

Il caso milanese fa emergere una questione in merito alla quale si dibatte da ormai 10 anni, un gioco di parole trito e ritrito ripreso anche recentemente da una campagna pubblicitaria “cringina” (ma con Orietta Berti) del Ministero della Pubblica Amministrazione, è vero che col passare degli anni, le nuove generazioni preferiscono il “posto figo” al “posto fisso”?

✍🏼 Andrea Ceriani

Con la nuova legge di bilancio investire in bitcoin diventa meno redditizio? Andiamo con calma. Un bitcoin è una forma d...
28/11/2024

Con la nuova legge di bilancio investire in bitcoin diventa meno redditizio?

Andiamo con calma. Un bitcoin è una forma di moneta digitale, che non dipende da nessuna autorità centrale ed il cui valore è molto volatile: un giorno può valere 1 e il giorno dopo 10. Negli ultimi anni, infatti, chi ha investito in bitcoin ha visto sia notevoli profitti che perdite rilevanti.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, come ha annunciato il viceministro con delega alle finanze Maurizio Leo, ha deciso di introdurre all’interno del provvedimento un aumento delle tasse sulle plusvalenze da bitcoin.

Per plusvalenza si intende il guadagno ottenuto dalla vendita di un bene o di un investimento ad un prezzo maggiore di quello di acquisto. In parole povere: se oggi compro un bitcoin a 2 euro e domani lo rivendo a 20, ho ottenuto una plusvalenza di 18 euro.

“Per le plusvalenze da bitcoin prevediamo un aumento della ritenuta dal 26% al 42%” ha dichiarato il viceministro. Un aumento notevole che potrebbe interessare i 3,6 milioni di italiani che hanno investito in bitcoin. "L'imposta sostitutiva al 42% sarebbe fiscalmente discriminatoria e quindi iniqua, probabilmente anche incostituzionale”, ha dichiarato il Ceo di un’azienda italiana che si occupa di investimenti in bitcoin.

E dal punto di vista legale?

Ce ne ha parlato l’avvocato Matteo Ceccato, dello studio legale internazionale Fieldfisher: “L’incremento del 42% sembrerebbe contrastare i principi sanciti dagli articoli 3, 47 e 53 della Costituzione (tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio, tutti devono concorrere alla spesa pubblica in base alle loro disponibilità).

Il 42% di tassazione si pone, infatti, verso il limite più alto del paniere di aliquote che si applicano nel caso di progressività dell’imposta, violando i principi di uguaglianza e di tutela del risparmio. Tale misura non considera la capacità contributiva dei cittadini ed avviene solo in ragione della natura dello strumento posseduto. Inoltre, se entrasse in vigore, questa tassazione sarebbe opposta ai provvedimenti presi da altre nazioni europee”.

Non siamo sempre ultimi, l’Italia è al secondo posto per riciclo di materiali.Cosa significa? In parole semplici, il nos...
26/11/2024

Non siamo sempre ultimi, l’Italia è al secondo posto per riciclo di materiali.

Cosa significa? In parole semplici, il nostro Paese è secondo in Europa per “tasso di circolarità”, un indice che misura la quota di materiali riciclati sul totale dei materiali utilizzati, i quali invece di essere smaltiti come rifiuti, vengono reintegrati nei processi produttivi.

Rispetto alla media UE, il cui tasso di circolarità nel 2023 è stato dell’11,8% (si presuppone che entro il 2030 possa duplicare), l’Italia si è dimostrata sorprendentemente avanguardistica in merito a questa tematica. In termini percentuali, il nostro Paese si ritrova sopra la media UE di ben 9 punti (20,8%). Leader indiscussi per tasso di circolarità sono i Paesi Bassi, che staccano la seconda in classifica di ben 10 punti (30,6%). Gli ultimi in classifica sono Romania (1,3%), Irlanda (2,3%) e Finlandia (2,4%).

Facciamo qualche esempio: per quanto riguarda l’industria dell’alluminio, il riutilizzo delle lattine riduce la dipendenza dall’estrazione del minerale da cui questo metallo deriva, la Bauxite. Nell’edilizia le macerie derivanti dalla demolizione vengono riciclate e mediante un processo, vengono trasformate in nuovi materiali da costruzione, come cemento o ghiaia. Per non parlare del vetro, che è l’unico materiale riciclabile all’infinito (se volete recuperare il video, ne abbiamo parlato qualche giorno fa). Riguardo la plastica, essa viene ripulita e trasformata in granulato che viene utilizzato a sua volta per la produzione di nuovi contenitori o tessuti tecnici. Riguardo l’industria della moda, sono molti i brand, che anche per una questione di identity, si servono di tessuti derivati da materiale riciclato.

Il riciclo di materiali porta grandi vantaggi a livello ambientale: diminuisce lo smaltimento in discarica o l’incinerazione dei rifiuti, non inquina l’ambiente, poiché evita nuovi processi produttivi per la produzione di nuovi materiali, promuove un modello sostenibile di economia circolare e riduce la dipendenza dall’estrazione di nuove risorse.

✍🏼 Andrea Ceriani

Ogni numero racconta qualcosa di più grande: il tempo che scorre, la brutalità che colpisce, i nomi e la vita delle donn...
25/11/2024

Ogni numero racconta qualcosa di più grande: il tempo che scorre, la brutalità che colpisce, i nomi e la vita delle donne che non vogliamo più perdere.

72 ore per azzerare la violenza

Se vivi una condizione di violenza o ne sei testimone scrivi a [email protected]

Fondazione Pangea Onlus

A quanti è capitato di dover lavorare dopo una rottura amorosa? Come si lavora? Si è produttivi come se non fosse succes...
23/11/2024

A quanti è capitato di dover lavorare dopo una rottura amorosa? Come si lavora? Si è produttivi come se non fosse successo nulla?

Queste domande deve essersele poste anche l’amministratore delegato di Cebu Century Plaza Hotel, Ricardo Dublado, il quale ha concesso ai suoi dipendenti cinque giorni di congedo retribuito in caso di fine di una relazione per riprendersi dallo choc iniziale e “leccarsi le ferite”.

L’iniziativa dell’uomo d’affari ha avuto origine da un’esperienza personale: nel 2018 si è visto protagonista della fine di una relazione amorosa che lo ha fortemente debilitato a livello psico-fisico. Questo evento traumatico, ha contribuito a generare nel CEO una certa sensibilità in merito alla questione.

I dipendenti possono usufruire del congedo una volta l’anno, a condizione che la rottura avvenga con una persona diversa ogni anno.

L’idea di Dublado ha aperto la strada per una proposta di legge, presentata dal deputato filippino Lordan Suan, per introdurre tre giorni di congedo non retribuito a vantaggio di coloro che devono affrontare la fine di una relazione.

Secondo Suan, le rotture hanno un impatto molto forte sugli individui e possono portare a decrescita della produttività e assenteismo. A supporto delle sue affermazioni c’è uno studio dell’Università del Minnesota, risalente allo scorso anno, dove il 44% degli intervistati ha dichiarato che l’elaborazione di una rottura amorosa potrebbe portare effetti negativi sul rendimento lavorativo.

L’unica criticità del disegno di legge è rappresentata dal fatto che il congedo, a differenza di quello proposto da Dublado per l’azienda da lui amministrata, non è retribuito, e che quindi – secondo il Financial Times – non tutti ne usufruirebbero.

✍🏼 Andrea Ceriani

C’è un aspetto legato all’Intelligenza Artificiale che raramente consideriamo: quanta energia consuma?Secondo Tom Goldst...
22/11/2024

C’è un aspetto legato all’Intelligenza Artificiale che raramente consideriamo: quanta energia consuma?

Secondo Tom Goldstein, del dipartimento di Informatica dell’Università del Maryland, negli Stati Uniti, già ad aprile 2024, la sola Chatgpt consumava al giorno 12mila KWh, emettendo quasi 4 tonnellate di CO2. Per fare un paragone: secondo quanto stabilito dall'Autorità di regolazione per Energia Reti ed Ambiente, una famiglia italiana tipo di 4 persone consuma circa 2700 kWh all'anno.

Ma l’Intelligenza Artificiale non è solo Chatgpt, e in futuro verrà sempre più utilizzata consumando sempre più energia: si stima che il consumo energetico dei datacenter statunitensi triplicherà nei prossimi 6 anni.

Per questa ragione alcune Big Tech stanno correndo ai ripari. A marzo Amazon ha acquistato un datacenter a propulsione nucleare, Microsoft sta investendo per riattivare un impianto nucleare dismesso (il famigerato impianto di Three Mile Island, teatro di un incidente nucleare nel 1970) e Google, controllata dal gruppo Alphabet, ad ottobre ha comunicato di aver firmato il primo contratto aziendale al mondo per acquistare energia da piccoli reattori nucleari. Il primo dovrebbe entrare in funzione entro il 2030, cui ne seguiranno altri fino al 2035.

Si parla di un investimento enorme - anche se le cifre esatte non sono state comunicate - che porterà alla costruzione di sette nuovi reattori che serviranno anche Google, che prevede consumi in costante aumento. “Riteniamo che il nucleare possa svolgere un ruolo importante nel contribuire a soddisfare la nostra domanda in modo pulito e 24 ore su 24”, ha dichiarato Michael Terrell, direttore senior per l’energia e il clima di Google.

Si tratterebbe di mini-reattori modulari nucleari o SMR (Small Modular Reactors), ossia reattori a fissione nucleare di piccola taglia, composti da piccole unità dalle dimensioni di un container. Hanno tempi e costi di costruzione ridotti rispetto alle centrali nucleari di grandi dimensioni, e possono essere installati direttamente vicino ai datacenter.

✍🏻 Andrea Fiori

Indirizzo

Via Privata Bastia 7
Milan
20139

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando CNC Media pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a CNC Media:

Condividi

Our Story

Pillole di umorismo direttamente dalla community che dà voce a "Cose non Cose". Sono più di 1 milione di utenti a fare satira con la Papera Gialla. La pagina ogni giorno riceve le foto dei fan e le condivide per dar voce a tutti coloro che vogliano partecipare. Nel gruppo ufficiale oltre 50'000 fedelissimi riempiono il serbatoio di satira culturale e sociale, si organizzano per eventi e si confrontano. Vista la crescente quantità di collaborazioni in ambito video e musicale è stato aperto un canale Youtube che conta milioni di views. YOUTUBE CHANNEL : https://www.youtube.com/channel/UCQOWechC99nZSJRFjm4pdUQ https://twitter.com/cosenoncose https://www.instagram.com/cosenoncose/ https://www.facebook.com/groups/237640373246339/ ●Contatti: [email protected]

Società Di Media nelle vicinanze


Altro Sito Web di notizie e media Milan

Vedi Tutte