21/09/2023
Oggi vi lavorano oltre 2000 persone, più della metà provenienti da 60 paesi nel mondo, ha prodotto 18 mila pubblicazioni scientifiche, 33 start up, 1294 brevetti attivi, un budget 2023 pari a 183 milioni di euro. Sono soltanto alcuni dei numeri che contraddistinguono l’attività dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), il centro ricerche genovese che oggi ha festeggiato i suoi primi 20 anni di vita. Ma i numeri possono ancora continuare e sono soltanto numeri di grandi successi: ha partecipato a 385 progetti europei, 43 progetti internazionali e 124 progetti nazionali e 177 con Fondazioni. I suoi ricercatori e le sue ricercatrici hanno vinto un totale di 61 finanziamenti per la ricerca d’avanguardia da parte dell’European Research Council (ERC).
Sono quindi stati 20 anni di successi, ottenuti - come hanno spiegato i suoi fondatori - attraverso una dirigenza certamente illuminata ma che ha avuto la possibilità di operare in un istituto di ricerca finanziato in gran parte dal capitale pubblico senza i lacci e i lacciuoli che normalmente il pubblico comporta, con la libertà quindi di prendere decisioni immediate, di acquisire strumentazioni d'avanguardia e di assumere personale in tutto il mondo con criteri esclusivamente meritocratici. Una sorta di rivoluzione se si guarda alla realtà delle aziende pubbliche.
Tra gli invitati alla festa di oggi, apertasi con la lettura di un messaggio d’auguri del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, c’erano, in presenza o in collegamento video, personaggi quali il Commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, l’ex ministra Letizia Moratti che fu tra i fondatori dell’IIT e ne propose la figura del primo suo Direttore scientifico Roberto Cingolani (oggi AD di Leonardo), l’ex Ministro dell’Economia Vittorio Grilli, primo Presidente IIT, il Direttore generale del Tesoro (MEF) Riccardo Barbieri Hermitte. E ancora: la Presidente di ERC Maria Leptin, la Direttrice dell’European Molecular Biology Laboratory Edith Heard, che ha parlato di “sinergie enormi fra le nostre due istituzioni”, il Premio Nobel per la Chimica 2008 Martin Chalfie, il Direttore del Center for Brains, Minds and Machines del MIT di Boston Tomaso Poggio.
A questa grande festa, davanti a tanti ricercatori e ricercatrici di IIT (età media 34 anni!) ha fatto una passeggiatina il robottino ErgoCub, una delle sette iniziative internazionali selezionate dalla Global Partnership on Artificial Intelligence (GPAI), incaricata dal G7 del 2018 di monitorare e indirizzare lo sviluppo etico, sostenibile e responsabile dell’Intelligenza Artificiale. E questo robot punta alla realizzazione di nuovi umanoidi e tecnologie indossabili dotati di AI per valutare, gestire, ridurre e prevenire il rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori nei contesti industriali e ospedalieri.
E in mezzo a tanti protagonisti della ricerca scientifica, nel nostro piccolo, c’eravamo anche noi giornalisti di UNAMSI, che con IIT abbiamo sottoscritto un accordo di collaborazione per “la promozione della cultura della Comunicazione corretta e completa su temi medico scientifici” e del “riconoscimento e studio del ‘Metodo scientifico’ e della ‘Medicina basata sull’evidenza’, quale unica base per la costruzione di una corretta Informazione sui temi di Salute e Ricerca biomedica”. Nella foto qui sotto il Presidente Unamsi Nicola Miglino, il Segretario generale Francesco Brancati, il Consigliere Area Comunicazione Claudio Rossetti, insieme al Presidente IIT Gabriele Galateri di Genola e, al centro, al Direttore Scientifico Giorgio Metta.