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Presbyteri Rivista di spiritualità pastorale

UAC: Esperienza associativa o profezia dell’unità ministeriale ?Il titolo sintetizza la domanda che mi sono posto, allor...
29/11/2024

UAC: Esperienza associativa o profezia dell’unità ministeriale ?

Il titolo sintetizza la domanda che mi sono posto, allorquando ho cominciato a comprendere meglio la missione dell'UAC. Nel 2023 sono stato chiamato a prendere parte al Consiglio Nazionale in rappresentanza dei Diaconi
Permanenti e, nonostante non fosse approfondita la mia conoscenza dell'Associazione, già dai primi incontri di Consiglio mi sono reso conto che il servizio che ero stato chiamato a svolgere fosse molto più di una rappresentanza di nicchia.
Le pillole di storia con cui si è sempre iniziata la riunione di Consiglio, sapientemente offerte dal Presidente don Stefano Maria Rosati, progressivamente mi chiarivano gli obiettivi e la spiritualità che animavano gli appartenenti.
Dopo due anni di attiva partecipazione, ha cominciato a farsi strada alla mente e al cuore la domanda in titolo. La mia risposta si è consolidata sempre di più sulla seconda opzione. L'UAC è stata suscitata nel 1862 dal suo fondatore don Victor Lebeurier, Rettore del Seminario di Orleans, e si è consolidata in Italia nel 1880 ad opera di don Luigi Marini, ma è stata suscitata soprattutto dallo Spirito Santo quale precursore di una profezia che oggi, con lo stile Sinodale della Chiesa del Terzo Millennio, si sta delineando con sempre maggior chiarezza.
Senza nulla togliere alla forza di una proposta associa-tiva, in ordine alla creazione di una comunità ecclesiale, per così dire trasversale, in quanto raccoglie tutti e tre i ministeri ordinati, sarebbe oltremodo riduttivo fermarci ad una esperienza sociale tout court che non mette pienamente in risalto la proposta comunionale che attinge… CONTINUA SU
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Del Diacono Marco Ermes Luparia
Diocesi di Roma, psicologo - psicoterapeuta, membro del consiglio nazionale Unione Apostolica del Clero UAC Italia

Sacerdoti siamo, in un tempo in cui è molto difficile auto-comprenderci non solo in senso teologico, ma soprattutto auto...
26/11/2024

Sacerdoti siamo, in un tempo in cui è molto difficile auto-comprenderci non solo in senso teologico, ma soprattutto auto-comprenderci nel nostro vissuto:
quale è il nostro posto preciso in una società che ad un tempo ancora ci riconosce ma, in generale e sempre di più, non ha bisogno di noi. Le statistiche parlano chiaro, come pure si continua a leggere sui giornali: diminuisce il numero delle presenze alle Messe domenicali, il numero dei matrimoni è ridottissimo; l'Italia, già ultimo paese al mondo per crescita della natalità, è ulteriormente arretrata…dunque oggettivamente meno battesimi degli infanti... La maggior parte dei bambini/ragazzi, a seconda del contesto socio-culturale, frequentano la parrocchia per l'ultima volta il giorno della loro Prima Comunione o Cresima. I Movimenti sono sempre più "laicali", nel senso buono del termine...
Chi è oggi il sacerdote? Chi siamo noi? Ci troviamo a lavorare in uffici curiali, e quindi non "puzziamo di pecore"... oppure nella cura d'anime con tutte le difficoltà sopra esposte (più altre), o in ambito educativo (insegnamen-to in scuole statali o cattoliche), o culturale. Vogliamo (e dobbiamo) collaborare coi laici, e in questa esperienza di collaborazione sempre meno siamo il "perno" dell'azione e della collaborazione. Questo "decentramento" tuttavia… CONTINUA SU
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Di Padre Eraldo Cacchione sj
Rettore della chiesa Santa Maria della Speranza, Napoli-Scampia
Chiesa di Napoli

Commento di suor Chiara Curzel nella solennità di Cristo Re.
23/11/2024

Commento di suor Chiara Curzel nella solennità di Cristo Re.

Gesù Cristo, re coronato di spine, che ha per trono la croce e per strategia una misericordia infinita, ci scandalizza, ci affascina e ci motiva.

«Una corretta sensibilità storica aiuta ciascuno di noi ad avere un senso delle proporzioni, un senso di misura e una ca...
23/11/2024

«Una corretta sensibilità storica aiuta ciascuno di noi ad avere un senso delle proporzioni, un senso di misura e una capacità di comprensione della realtà senza pericolose e disincarnate astrazioni, per come essa è e non per come la si immagina o si vorrebbe che fosse. Si riesce così ad intessere un rapporto con la realtà che convoca alla responsabilità etica, alla condivisione, alla solidarietà» (Papa Francesco).

Memoria e futuro sono le due coordinate lungo le quali si snoda la Lettera di Papa Francesco sul rinnovamento dello studio della Storia della Chiesa pubblicata il 21 novembre, nella memoria della presentazione della Beata Vergine Maria. La Lettera pontificia è stata presentata in mattinata nella Sa...

Il contributo descrive l'esperienza di un diacono all'interno dello sviluppo del diaconato permanente nella Diocesi di C...
21/11/2024

Il contributo descrive l'esperienza di un diacono all'interno dello sviluppo del diaconato permanente nella Diocesi di Cagliari, realtà ormai consolidata e impegnata in molti servizi. Essa è ad oggi una esperienza significante e significativa, connotata da rapporti di reciproca stima, fiducia e sincera collaborazione con il Vescovo e con la maggior parte del clero locale.
Esempi di testimonianza attiva costituiscono confortanti segnali di speranza per la chiesa locale.
La mia esperienza di diacono permanente, ordinato nel 2000 a soli 39 anni, sposato da tredici e padre di tre figli, si innesta nel cammino di ripresa del diaconato permanente avviato in Sardegna e in particolare nella diocesi di Cagliari, fin dal 1976. Questo avvenne ad opera di alcuni uomini impegnati nei Cursillos di Cristianità, invitati dal vescovo ausiliare di allora a valutare l'opportunità di ripristinare anche nella diocesi cagliaritana il ministero diaconale. Fu così che, ordinato nel 1981 il primo diacono permanente della Sardegna, Gianfranco Atzeni, il diaconato permanente prese progressivamente vigore, soprattutto per impulso dell'arcivescovo nuorese Ottorino Pietro Alberti che in quindici anni consacrò ventotto diaconi, uno dei quali celibe. Da allora i diaconi permanenti ordinati nella diocesi di Cagliari sono stati 55, dei quali 39 viventi sui 95 complessivi in Sardegna.
La mia personale vocazione avvenne in maniera im-prevedibile, cresciuto all'ombra del campanile della mia parrocchia e fin da bambino impegnato nei diversi servizi liturgici, di animazione e di catechesi e nel movimento della Lega Missionaria Studenti, di cui divenni poi segretario nazionale. Nel 1982 iniziai la collaborazione con il settimanale diocesano, avendo modo di conoscere diversi diaconi permanenti. Successivamente la mia formazione… CONTINUA SU
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Del diacono Ignazio Boi
Diocesi di Cagliari

I diaconi permanenti sono realmente ordinati in relazione al loro compito originale?In questa riflessione-testimonianza,...
18/11/2024

I diaconi permanenti sono realmente ordinati in relazione al loro compito originale?
In questa riflessione-testimonianza, si evidenzia il rischio di "insignificanza" del diaconato in Italia e la necessità di una "nuova intelligenza" del diaconato.L'esperienza di diaconia dell'autore è essenzialmente extra parrocchiale e non privilegia la manifestazione liturgica del diaconato.
Fui ordinato con le dispense per l'età (avevo una età inferiore al limite stabilito per i diaconi uxorati) e per gli studi teologici (non li avevo completati), in relazione ad un bisogno specifico, quello di occuparmi di una povertà (in quell'epoca eravamo in piena emergenza per l'attacco al clero accusato di ogni perversione psicologica). Ma possiamo dire oggi che “i diaconi permanenti sono realmente ordinati in relazione al loro compito originale? O vengono utilizzati essenzialmente nel quadro delle necessità di fatto esistenti nelle nostre comunità per tappare dei buchi venutisi a creare soprattutto a causa della diminuzione delle vocazioni presbiterali?” Così scriveva Enzo Petrolino ("Per una conversione pastorale", Osservatore Romano, 9 Maggio 2020). L'autore è Medico specialista in Psichiatria; Direttore Sanitario, Opera Don Gua-nella, Roma e Professore Associato, Istituto di Psicologia, Università Gregoriana, Roma.
Presidente della Comunità del Diaconato in Italia, sull'Osservatore Romano del 10 maggio 2020, in una riflessione che partiva dalla drammatica esperienza di allora, il COVID e la chiusura delle chiese. Anche io mi sono posto questa domanda. In questo breve contributo vorrei intrecciare la mia personale vicenda con alcune considerazioni. Però consentitemi di accennare ad una ricerca che ho condotto per le Edizioni San Paolo nel 2021, dal titolo Il diaconato in Italia. In questo libro presento i dati relativi ad uno studio… CONTINUA SU
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del Diacono Tonino Cantelmi
Diocesi di Roma

18/11/2024

🙏🏻 Beatissimo Padre,
al termine della Prima Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, Le rivolgiamo un pensiero di gratitudine per la Sua vicinanza e per le Sue parole di incoraggiamento e di sostegno.
Riuniti in questi giorni nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura, abbiamo condiviso davvero “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce” (cf. GS, n. 1) dell’umanità. Abbiamo colto soprattutto la vivacità, che continua ad abitare le comunità dei nostri territori. Abbiamo avuto cura di non dimenticare gli ultimi, quanti abitano nelle periferie esistenziali, i poveri dei quali oggi celebriamo la Giornata mondiale. Abbiamo pregato con loro e per loro.
Dopo la breve “sosta” di queste giornate, durante le quali per le Chiese in Italia è iniziato il processo di attuazione del Sinodo dei Vescovi (cf. Documento finale della Seconda Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, 26.10.2024, n. 9), siamo già pronti a rimetterci in cammino verso la Seconda Assemblea sinodale, che vivremo dal 31 marzo al 4 aprile 2025. Ci lasceremo ancora una volta guidare dalla triplice consegna che Lei, Padre Santo, ci ha affidato: “Continuare a camminare, fare Chiesa insieme ed essere una Chiesa aperta” (Messaggio ai partecipanti alla Prima Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, 11 novembre 2024).
La nostra gratitudine diventa adesso impegno nel tradurre in decisioni e scelte concrete le riflessioni raccolte nelle fasi di ascolto e discernimento di questi anni di Cammino sinodale e dai lavori di queste giornate. Nella Basilica, che ci ha ospitato, abbiamo fatto risuonare ancora una volta con commozione le parole che San Giovanni XXIII ha pronunciato in apertura del Concilio Vaticano II: “La Madre Chiesa si rallegra perché, per un dono speciale della Divina Provvidenza, è ormai sorto il giorno tanto desiderato” (11 ottobre 1962). Ci sentiamo in un momento di rinnovata Pentecoste.
È il tempo di realizzare quella missione nello stile della prossimità, che aveva animato San Paolo. Il libro degli Atti racconta che i primi passi della sua missione sono avvenuti con altri apostoli e discepoli come Barnaba e Giovanni (cf. At 13,2-4), prendendo letteralmente il largo per fondare e sostenere le comunità cristiane primitive. Sentiamo anche noi questa vocazione ad una missione condotta non in solitaria, ma insieme, per portare con coraggio e speranza il Vangelo, anzitutto attraverso la testimonianza dell’amore fraterno (cf. Gv 13,35).
Grazie, Padre Santo. Benedica noi e il cammino che ci attende. Le confermiamo la preghiera nostra e delle nostre comunità.

I partecipanti alla Prima Assemblea sinodale delle Chiese che sono in Italia a

Commento di suor Chiara Curzel per la ###III domenica del Tempo Ordinario
16/11/2024

Commento di suor Chiara Curzel per la ###III domenica del Tempo Ordinario

Tutto passa, ma le parole di Gesù rimangono. Noi poggiamo su di esse: sono il pegno di una promessa fedele, di una speranza che non delude.

Ordinato diacono celibe l'8 dicembre 1991, fino al giugno 1994 ho esercitato il mio ministero nella parrocchia in cui ab...
13/11/2024

Ordinato diacono celibe l'8 dicembre 1991, fino al giugno 1994 ho esercitato il mio ministero nella parrocchia in cui abitavo nel Comune di Pieve di Cadore (BL). Nel luglio 1994, su richiesta del Vescovo, mi trasferivo al neonato santuario mariano del Nevegal, dove sono rimasto per sei anni. Nel frattempo, a partire dal 1992, gestivo insieme ad un gruppo di volontari e in rappresentanza della Caritas di Belluno-Feltre un servizio di aiuto umanitario nel conflitto della ex Jugoslavia, che mi ha portato numerose volte nelle principali città colpite dalla guerra (Mostar, Sarajevo, Tuzla, ecc.). Mi ero reso conto subito che il ministero del diacono era iscritto negli snodi problematici e contraddittori del tempo in cui la Chiesa vive: ministero della soglia, si dice con ragione, testimonianza del servizio di Gesù servo in un mondo che attende guarigione e liberazione, ma che spesso ne ignora la sor-gente. Testimoniare il Vangelo in questo mondo voleva dire portare le ragioni di Dio, che sole danno senso alle ragioni dell'uomo. Per questo, appena è stato possibile, abbiamo operato, come Caritas diocesana, per restituire una casa a bimbi e ragazzi orfani di guerra (Casa Egitto a Sarajevo) e un luogo di accoglienza per anziani ormai privi di speranza, mentre offrivamo la possibilità ad alcune famiglie in difficoltà di ricostruire la loro abitazione distrutta nel conflitto, nella prospettiva di un sostegno fraterno fra Chiese. Ho sempre sentito che la fluidità del ministero non è un aspetto limitante o patologico, bensì la caratteristica di un servizio umile e disponibile alle necessità del momento, in ascolto del grido dei poveri e dei deboli, pronto a offrire vicinanza, accompa-gnamento, aiuto. Certo a questo servizio è chiamato ogni cristiano, ma il diacono ("Servono i diaconi?"), lungi dal… CONTINUA SU
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Del Diacono Francesco D’Alfonso
Chiesa di Belluno-Feltre

Attraverso alcune testimonianze vorremmo offrire ai nostri lettori delle esperienze di vita diaconale. Esse sono necessa...
11/11/2024

Attraverso alcune testimonianze vorremmo offrire ai nostri lettori delle esperienze di vita diaconale. Esse sono necessarie anche alla sua comprensione visto che per secoli la Chiesa ne era rimasta priva e quindi tale ministero è poco conosciuto.
Se guardassimo al Sacramento dell'Ordine domandandoci semplicemente che cosa ogni grado (vescovi, presbiteri, diaconi) può fare, cioè quale potere possiede, ci troveremmo in grave difficoltà a parlare del diaconato;
ma se ci domandiamo di che cosa ciascun grado si preoccupa allora sarà più facile entrare, in maniera profonda, nella comprensione di tutti i gradi del ministero. Questo è particolarmente vero per il diaconato, il quale non ha un potere come quello del vescovo-presbitero per l'Eucare-stia, o per il perdono dei peccati, ma si preoccupa di far funzionare bene la Chiesa nella fedeltà alla missione affidatagli dal Risorto. Una preoccupazione alla quale i diaconi richiamano tutta la Chiesa, anche vescovi e presbiteri, per i quali il rischio di concentrarsi sul potere, per esempio quello di consacrare, è forte. I diaconi richiamano tutti a fare del Vangelo e dei sacramenti un punto di partenza per una vita tutta conforme al dono ricevuto. Proprio per questo il diaconato è un ministero fluido pronto a servire dove c'è una fragilità, una inadeguatezza, una infedeltà. I diaconi sono come i riparatori sacramentali della Chiesa che possono ben riconoscersi nell'intuizione di san Francesco nel momento della sua vocazione: «Francesco, va' ripara la mia casa che, come vedi… CONTINUA SU https://www.presbyteri.it/

"La creazione è il dono. Dobbiamo ringraziare per quanto abbiamo ereditato e comprendere quanto questo sia prezioso, sop...
10/11/2024

"La creazione è il dono. Dobbiamo ringraziare per quanto abbiamo ereditato e comprendere quanto questo sia prezioso, soprattutto di fronte agli effetti drammatici della crisi ecologica. La gratitudine, infatti, deve trasformarsi in impegno, in progettualità, in azioni concrete se vogliamo evitare che i paesaggi diventino un lontano ricordo di quello che sono stati e i territori dei frammenti, residuo dello scarto e dell’abbandono" (dal Messaggio).

Si terrà domenica 10 novembre la 74ª Giornata Nazionale del Ringraziamento che quest’anno ha per slogan: “La speranza per il domani: verso un’agricoltura più sostenibile”. Le celebrazioni si svolgeranno ad Assisi, “nella terra di san Francesco, autore circa 800 anni fa del celebre Canti...

È online una nuova rubrica: "Presbyteri+". Nasce come ampliamento delle nostre monografie per fare spazio a chi desidera...
08/11/2024

È online una nuova rubrica: "Presbyteri+". Nasce come ampliamento delle nostre monografie per fare spazio a chi desidera presentare il frutto delle proprie ricerche o riflessioni sui temi che più interessano la Rivista.
Inviate i vostri contributi all’indirizzo [email protected]; potranno essere poi qui pubblicati previa valutazione della Redazione.
Leggi il primo contributo...

Benvenuti! Presbyteri + nasce come ampliamento delle nostre monografie per fare spazio a chi desidera presentare il frutto delle proprie ricerche o riflessioni sui temi che più interessano la Rivista.

Dall'Evangelii Gaudium si ricava che il pensiero di papa Francesco è quello di promuovere nella Chiesa Cattolica una pra...
06/11/2024

Dall'Evangelii Gaudium si ricava che il pensiero di papa Francesco è quello di promuovere nella Chiesa Cattolica una prassi missionaria corrispondente alla teologia della missione (cfr. EG 273), in cui «l'azione missionaria è il paradigma di ogni opera della Chiesa» (EG
15). Entrando nel merito di una pastorale missionaria si pongono due elementi evidenti: da una parte, la questione del destinatario della missione della Chiesa (ad extra);
dall'altra, quella della formazione (ad intra), ossia, un formare missionario che riveli che «uscire verso gli altri per giungere alle periferie umane non vuol dire correre verso il mondo senza una direzione e senza un senso» (EG 46).
Alla luce di questo Magistero pontificio, il diaconato permanente può essere compreso come segno di un nuovo modo di porsi della Chiesa locale nel mondo e, quindi, di un nuovo modo di fare pastorale missionaria nelle aree urbane. Ed è per questa missione che occorre formare diaconi discepoli missionari a iniziare dai formatori-tutor.
Formare a quale identità diaconale?
Come si formano i diaconi discepoli missionari? Il progetto formativo diocesano è un progetto istituzionale che può essere definito nei documenti della Chiesa come ra-tio formationis. Con tale espressione si intende un piano finalizzato alla realizzazione di uno scopo, accompagnato da conoscenze e temi che ne definiscono le modalità di attuazione. La ratio formationis determina l'ideale di diacono da formare secondo l'identità di ruolo ministeriale, le finalità da raggiungere nelle varie tappe dell'itinerario formativo, gli atteggiamenti, i mezzi, gli strumenti e i contenuti da mettere in gioco per raggiungere il fine istituziona-le. Tutti gli elementi che vengono utilizzati devono essere pensati e organizzati in funzione della realizzazione… CONTINUA SU
https://www.presbyteri.it/presbyteri-5_2024/

Del diacono SILVESTRO PALUZZI
Psicologo e Psicoterapeuta
docente di Psicologia dei Processi Formativi alla Pontificia Università Urbaniana - ROMA
Pontificia Università Urbaniana

“Soltanto insieme, monaci, laici e ministri ordinati sono il popolo messianico, e ciascun soggetto ecclesiale non si può...
04/11/2024

“Soltanto insieme, monaci, laici e ministri ordinati sono il popolo messianico, e ciascun soggetto ecclesiale non si può pensare se non nell'orizzonte della relazione con gli altri. Ciò che ciascuno vive ed è acquista la sua più profonda identità solo nella relazione con quanto gli altri vivono e sono; ed è nell'orizzonte di questa medesima relazione che trova anche la sua verità. In altri termini, i diversi soggetti ecclesiali non possono pensare la propria identità in termini essenzialisti, in una chiarificazione di ciò che essi sono in sé e da sé, a prescindere dalla relazione che hanno con gli altri soggetti; né corrisponderebbe alla verità di ciò che sono un tale approccio, teorico e pratico.
Poiché si determina dallo specchiarsi in Cristo, l'identità di ciascun soggetto ecclesiale si determina dallo specchiarsi negli altri”.
La lunga citazione del teologo e ora arcivescovo di Torino don Roberto Repole mi sembra il miglior orizzonte dentro il quale contestualizzare questo contributo. Al parlare di preti e diaconi insieme, che condividono un ministero nella Chiesa, è importante chiarire da quale presupposto di partenza ci si pone, anche per evitare le derive che spesso disturbano quando si vuol approfondire in maniera costruttiva un tema tanto vitale per la vita delle comunità cristiane oggi. Parlare di preti e diaconi, infatti, significa parlare dell'urgenza di pastori "secondo il cuore di Dio" capaci di sperimentare e accompagnare il cammino di comunità di fede incarnate in una storia che - come papa Francesco ci sta aiutando a comprendere - vive un cambio d'epoca dai connotati tanto dirompenti quanto complessi e non ancora ben definiti. E come in ogni gruppo sociale, anche nelle comunità cristiane il ruolo di guida (definito "leadership" in termini... "pagani") assume una
importanza decisiva.
L'intento, dunque, è quello di considerare la questione a partire dalla prospettiva più autenticamente ecclesiale, quella cioè della dimensione sacramentale della Chiesa e del ministero ordinato in essa. Per questo, mi sembra di poter affermare che la relazione fra preti e diaconi… CONTINUA SU

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Di Padre Luca Garbinetto pssg
Formatore, Teologo, Psicologo

Commento di suor Chiara Curzel per la ###I domenica del Tempo Ordinario.
02/11/2024

Commento di suor Chiara Curzel per la ###I domenica del Tempo Ordinario.

Cosa mettere al primo posto fra i tanti impegni che occupano la nostra giornata? Ce lo dice il Signore Gesù rispondendo alla domanda dello scriba.

La sessione di ottobre 2023 della XVI Assemblea del Sinodo dei vescovi ha rivelato quale sia la percezione e al diaconto...
29/10/2024

La sessione di ottobre 2023 della XVI Assemblea del Sinodo dei vescovi ha rivelato quale sia la percezione e al diaconto de parte dei Padri e Madri sinodali. Questi sono per lo meno consapevoli del ripristino del diaconato permanente «solo a partire dal Concilio Vaticano I|» (RS 11i), attuato «in modi diversi nei vari contesti ecclesiali» (RS 11g), aggiungendo che «alcune Chiese locali non l'hanno introdotto affatto» (ib.) e che «in altre, si teme che i diaconi vengano percepiti come una sorta di rimedio alla carenza di preti» (ib.).
Non c'è da stupirsi della loro percezione del diaconato visto che non tutte le Conferenze Episcopali hanno finora preso la decisione di ripristinare l'esercizio permanente di questo ministero. Ricordiamo a questo proposito che i
Padri del concilio Vaticano II presero la decisione nel 1964 non di ristabilirlo, ma di affidare agli episcopati tale decisione (cfr. LG 29b).
Le richieste emerse dall'Assemblea sinodale di ottobre
2023
Cosa si può ricavare dalla Relazione di Sintesi di ottobre
2023? I Padri e le Madri sinodali hanno ritenuto che «i diaconi, ordinati per il ministero, servono il popolo di Dio nella diaconia della Parola, della liturgia, ma soprattutto della ca**tà (cfr. LG 29)» (RS 11a), dopo aver ribadito l'altra affermazione del Concilio secondo cui «l presbiteri sono i principali cooperatori del Vescovo e formano con lui un unico presbiterio (cfr. LG 28)» (ib.). Certo, l'Assemblea Sinodale non intendeva esporre una teologia dei ministeri ordinati, ma si è ovviamente accontentata di ribadire che il diaconato è un… CONTINUA SU

https://www.presbyteri.it/presbyteri-5_2024/

Di ALPHONSE BORRAS
Vicario Episcopale della Diocesi di Liegi (BELGIO)
Professore emerito dell'Université catholique de Louvain
Consultore della Segreteria Generale del Sinodo

Commento di suor Chiara Curzel per la ### domenica del Tempo Ordinario
26/10/2024

Commento di suor Chiara Curzel per la ### domenica del Tempo Ordinario

Anche oggi, Gesù si serve di noi, suoi discepoli, per arrivare a chi siede a mendicare sui bordi di ogni strada, com’è accaduto al cieco Bartimeo.

Indirizzo

Via Dei Giardini, 36/A
Trento
38122

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