L’Ora, edizione straordinaria

L’Ora, edizione straordinaria Un libro per mantenere viva la memoria del giornale L’Ora del suo direttore Vittorio Nistico’
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 IL DISASTRO AEREO DI CUBA: IN MEMORIA DI GIACOMO, GIGLIOLA, GIULIANO, LAVINIA ❤️❤️❤️❤️Lo ricordo come fosse ieri, quel ...
03/09/2024



IL DISASTRO AEREO DI CUBA: IN MEMORIA DI GIACOMO, GIGLIOLA, GIULIANO, LAVINIA ❤️❤️❤️❤️

Lo ricordo come fosse ieri, quel maledetto giorno di 35 anni fa.
Ero andato come ogni giorno nella redazione de L'Ora a lavorare all'alba, facevamo il giornale del pomeriggio. A guardare le telescriventi c'era Sandra Rizza, che ci aggiornava minuto per minuto sulle tragiche notizie che arrivavano dall'aeroporto de L'Avana, capitale di Cuba, dove un Yliushin era precipitato subito dopo il decollo da 53 metri di altezza a causa di un improvviso e violento microburst, raffica di vento discendente.
Fu Sandra, lo ricordo perfettamente, ad avanzare l'ipotesi che sull'aereo potessero esserci il nostro carissimo collega, grande giornalista e figura di primo piano del giornale Giacomo Galante e la famiglia: la moglie Gigliola Lo Cascio, deputata del PCI e illustre psicologa e i piccoli figli Giuliano e Lavinia. L'incalzare delle informazioni e l'elenco dei passeggeri ci confermò nel giro di qualche ora la tremenda notizia, Giacomo e i suoi erano a bordo dell'aereo caduto fra i 126 passeggeri tutti morti (insieme ad altri 24 a terra), dolore e turbamento immenso sconvolsero noi tutti e il giornale.
E' ancora straziante e indelebile il ricordo di Giacomino, Gigliola e i loro bambini (Gaetano Perricone)

L'ORA/ Le pagine della memoria3 SETTEMBRE 1982, L'ASSASSINIO DEL GENERALE DALLA CHIESAAlle 21,15 del 3 settembre 1982, q...
03/09/2024

L'ORA/ Le pagine della memoria

3 SETTEMBRE 1982, L'ASSASSINIO DEL GENERALE DALLA CHIESA

Alle 21,15 del 3 settembre 1982, quarantadue anni anni fa, in via Isidoro Carini a Palermo, l'omicidio mafioso del Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro, dell'agente di scorta Domenico Russo.
Dall'archivio storico del giornale, custodito a Palermo presso la Biblioteca Centrale Regionale, le pagine de L'Ora del giorno dopo, con gli articoli di Vittorio Nisticò, Roberto Leone, Enzo Raffaele, Gian Mauro Costa, Nicola Lombardozzi, Giuseppe Crapanzano, Alberto Spampinato, Giuseppe Cerasa, Anna Pomar, Vittorio Corradino, Gianluigi Cortese e le foto di Letizia Battaglia e Franco Zecchin

POPULISMO E COMUNITÀ’ di DANIELE BILLITTERI Le elezioni politiche in due grandi regioni della Germania mi inducono a qua...
02/09/2024

POPULISMO E COMUNITÀ’

di DANIELE BILLITTERI

Le elezioni politiche in due grandi regioni della Germania mi inducono a qualche riflessione anche se so che questi argomenti non sono certo quelli che vi interessano di più. Ma non si può mai dire.
Domenica nelle regioni di Sassonia e Turingia ha stravinto la Destra estrema. E’ quella contro gli immigrati, contro gli omosessuali, contro l’aborto, contro l’integrazione, favorevole a una trattativa con Putin e alla cessazione degli aiuti tedeschi all’Ucraina. Ora non mi avventurerò a discutere tutti questi “contro”. Io, come sapete, sto da un’altra parte.
Sono altre le cose che mi fanno riflettere. La prima è che Sassonia e Turingia sono due regioni della ex Germania Est, per 40 anni tra i più rigidi alleati dell’ex Unione Sovietica. Il crollo del Muro nel 1989 e l’unificazione del 1990, presentata come una chiara vittoria dei buoni contro i cattivi, non hanno certo migliorato la vita dei tedeschi dell’Est. Unica differenza: erano liberi di lamentarsi. Che non è poco. Ma non è tutto. Le regioni dell’Est sono le meno industrializzate, la disoccupazione (specie quella giovanile) è molto più alta che nell’Ovest, il rallentamento complessivo dell’economia tedesca, la “locomotiva d’Europa” e il coinvolgimento nella guerra russo-ucraina, per non parlare degli oneri europei e di quelli atlantici nella Nato. Tutti elementi che alimentano il fuoco del timore.
E’ naturale che tutto ciò abbia creato scontento ma soprattutto paura per il futuro e diffidenza per un sistema politico che promette benessere ma non mantiene la promessa. Da qui la crescita di una politica “basica” fatta di scontento, rabbia, mal di pancia generalizzato contro tutte le forze politiche tranne quella che si è intestata il merito di avere tenuto insieme tutta questa rabbia, tutto uesto risentimento. E gli arrabbiati in Turingia e Sassonia, per oltre un terzo, ci hanno creduto.
Fin qui la Germania. Ma il vero elemento di riflessione è che queste posizioni populiste, nazional-socialiste (e già tremo solo a scriverlo), condite di razzismo xenofobo non sono vincenti solo in Germania. In tutta l’Europa Orientale i populisti sono fortissimi e in qualche caso governano (pensiamo all’Ungheria di Orban o alla Turchia di Erdogan). Tutta la popolazione dell’Est Europa sembra molto interessata alla linea delle forze della Destra estrema. E non solo: in Francia sono largamente presenti e attive, in Inghilterra, specie nel Nord hanno portato alla “brexit”, poi Austria, Paesi Bassi, Spagna Repubbliche Baltiche. In Sud America sono molti i Paesi dove i movimenti populisti (non solo di destra) governano o combattono per farlo. Perfino la Russia di Putin con le sue proposte “Imperiali” propone, come tutte le dittature, la resistenza del Paese a ogni tentativo di accerchiamento che ne limiti lo sviluppo. Compreso quello territoriale. A Gaza il populismo armato di Hamas e quello “etnico” di Netanyahu rendono oltremodo difficile una seria trattativa di pace. E così in Ucraina dove, al netto della circostanza che il Paese è stato invaso, non si può certamente dire che le decisioni vengano prese in nome della democrazia che è cosa ben diversa dal populismo. Non è un caso che tutti i dittatori e gli aspiranti a diventarlo, sono populisti.
E che succederà se Trump diventerà presidente degli Usa a novembre? Coi suoi Proud boys pronti a mettere le istituzoni a ferro e fuoco?
Non parlo dell’Italia dove la Destra è al governo e ha largamente utilizzato il populismo per raccogliere consensi. Ma lo stesso ha fatto il Movimento 5 Stelle. E tutti hanno lucrato abbondantemente.
Così tutti usano l’arma della paura, cercano di semplificare il contesto indicando un nemico dopo l’altro e praticando una politica rudimentale, di bassissimo profilo per agire alla fine non nell’interesse del popolo spaventato ma dei potentati che li hanno sostenuti. E’ già accaduto in Italia nel 1922 e in Germania nel 1933. E sappiamo con che risultati.
Ecco perché, a questo punto, mi dichiaro spaventato pure io che appartengo a un popolo che mi pace chiamare Comunità e mi piace sentirmi come in un paesello dove si conoscono tutti e se c’è qualcuno che ha un problema gli altri provano a dargli una mano. Il populismo è fatto di ignoranza, egoismo, cultura del più forte. La Comunità è la culla dei diritti, è protezione, è compassione e generosità. Scegliere sembrerebbe facile. Ma in una grande parte dell’Umanità sembra, al contrario, molto difficile.

      TRENTACINQUE ANNI FA: QUELLA TRIBUNA DI B***O E' ancora vivissimo e per fortuna sarà riportato anche oggi alla mem...
30/08/2024



TRENTACINQUE ANNI FA: QUELLA TRIBUNA DI B***O

E' ancora vivissimo e per fortuna sarà riportato anche oggi alla memoria con alcune iniziative, il ricordo della terribile tragedia che trentacinque anni fa costò la vita a cinque operai impegnati nella ristrutturazione dello stadio palermitano, che l'anno successivo avrebbe ospitato uno dei gironi eliminatori della fase finale dei Mondiali di calcio di Italia '90.
Nel grande cantiere della Favorita, dove si lavorava alacremente per fare presto, crollò in pochi secondi un traliccio, travolgendo e schiacciando i cinque lavoratori, tutti molto giovani, vittime di quella che fu chiamata allora "la tribuna di b***o". Evento dolorosissimo, che colpì profondamente l'opinione pubblica e noi che, da cronisti ma anche appassionati palermitani, guardavamo a quel Mondiale con febbrile attesa e grande entusiasmo.
Fu una tragedia terribile, l'evento sportivo sembrò allontanarsi da Palermo con l'inchiesta e le polemiche. Poi si giocò regolarmente, con , e grandi protagonisti con la nazionale olandese in uno stadio splendidamente rinnovato grazie anche al sacrificio dei cinque uomini i cui nomi sono perennemente ricordati nella targa allo stadio oggi dedicato al presidentissimo Renzo Barbera.
Onore per sempre a , , , e . Non li dimenticheremo mai, resteranno sempre nel nostro cuore, anche a ricordare a tutti quanto sia fondamentale la sicurezza sul lavoro, problema drammaticamente quotidiano nel nostro Paese con una catena inarrestabile di incidenti mortali (Gaetano Perricone)

 PALERMO, TRENTATRE' ANNI FA, IN VIA ALFIERI L'ASSASSINIO MAFIOSO DI LIBERO GRASSI, "L'INDUSTRIALE CHE NON VOLEVA PAGARE...
29/08/2024



PALERMO, TRENTATRE' ANNI FA, IN VIA ALFIERI L'ASSASSINIO MAFIOSO DI LIBERO GRASSI, "L'INDUSTRIALE CHE NON VOLEVA PAGARE IL PIZZO"

"Io non sono un pazzo, non mi piace pagare. E' una rinunzia alla mia dignità di imprenditore"

ADDIO AL FOTOGRAFO CANTANTEFRANCO SCAFIDI, UNA NOTA PER OGNI SCATTOdi Daniele BillitteriA quel tempo l'agenzia Scafidi, ...
25/08/2024

ADDIO AL FOTOGRAFO CANTANTE
FRANCO SCAFIDI, UNA NOTA PER OGNI SCATTO

di Daniele Billitteri

A quel tempo l'agenzia Scafidi, accanto al cinema Modernissimo in via Stabile, era quella che copriva i servizi fotografici del giornale L'Ora. Noi cronistacci passavamo le giornate con loro. Agostino in camera oscura sviluppava e stampava, Nicole e Franco fotografavano poi c'erano pure Pietro Lo Bianco e Gigi Petyx. Uscivamo a fotografare tragedie: disastri, morti ammazzati, bambini finiti sotto una macchina, madri disperate, urla e disperazione. Tutti sapevamo cosa fare: guardare, prendere appunti, accordarsi coi sbirri per il "fascicolo a seconda" se il personaggio era un malacarne. Ai fotografi spettava fotografare. Sembra facile ma un fotografo di nera deve soprattutto sapere passare inosservato. E allora era un problema perché il corredo minimo per lavorare era un borsone che pesava almeno dieci chili con le macchine, le batterie per il flash e tutto il resto. Eppure con ciascuno di loro tutto cambiava. Gigi con le sue improbabili giacche a scacchi tanto inosservato non passava ma riusciva lo stesso. Lo Bianco era piccolino e si infilava come un furetto. Nicola sembrava uno dei curiosi che fanno sempre da cornice a una tragedia. E curioso, a modo suo, lo era davvero. E ogni scatto suo era un'opera d'arte, come la fetta di una torta appena uscita dalle mani di un pasticciere, fresca fresca.
Franco era sempre elegante con la sua faccia d'attore, il suo sorriso gentile, mai sguaiato, mai prepotente. Era questo aspetto a renderlo risolutivo. Ma non è di questo che voglio parlarvi. Tutti racconteranno Franco (e Nicola) come grandi fotografi e io non mi aggiungerò perché non potrei che confermare quanto lo siano stati. Ma quando il cronistaccio chiamava per chiedere compagnia per raccontare una tragedia, scegliendo il fotografo sceglieva pure la musica. Perché se uscivi con Nicola facevi incetta delle canzoni della mala palermitana. "Passeggiando di un ponticello, di vicino di casa mia, nel caffè di Santa Lucia una battuglia mi fermò. Cu mi pigghia pi li spaddi, cu mi pigghia pi li rini, cu mi metti sti catini, a Malaspina m’hanno a purtaì”. Oppure "Hannu a passari sti vintinov'annio, unnici misi e vintinovi iorna...Lu iurici mi cunnannò a morti ma l’omu quannu è omu nun parra mai!”" Quante cose ho imparato con lui.
Franco, invece, era un cantante in prestito alla fotografia. Il suo repertorio era molto articolato: dalla canzone napoletana colta ai Pooh, da Mario Merola a Gianni Morandi, da Murolo a Ornella Vanoni, da Sergio Bruni a Gino Paoli. La sua “Maruzzella” mi faceva sognare. Quando uscivi con lui, in sostanza, uscivi con un jukebox. Modulava la voce e batteva il tempo sul volante o sulla borsa delle macchine e quando arrivavamo sul luogo della tragedia, quasi mi chiedeva di aspettare di finire il pezzo che stava cantando. E spesso non chiedevo di meglio. E adesso se n'è andato. Mettine un'altra Franco. Ti ascolto col cuore.

ADDIO A FRANCO SCAFIDI Vogliamo ricordarlo così, in versione sportivo e appassionato di calcio, il caro Franco Scafidi, ...
25/08/2024

ADDIO A FRANCO SCAFIDI

Vogliamo ricordarlo così, in versione sportivo e appassionato di calcio, il caro Franco Scafidi, ottimo fotoreporter e squisita persona, collaboratore anche de L'Ora, fratello di Nicola, che ci ha lasciati all'età di 82 anni. Le foto sono dell'9 giugno 1993, furono scattate allo stadio della Favorita in occasione di una partita tra giornalisti e staff del Palermo organizzata per festeggiare la promozione dei rosanero dalla Serie C/1 alla B. Nella foto sopra, Franco Scafidi è il primo a sinistra accosciato; in quella sotto, il secondo da destra in panchina.
Ha scritto su Facebook il figlio Giusto: "Franco Scafidi, il nostro amato padre, ieri sera è venuto a mancare lasciando un grande vuoto. ❤️A tutti gli amici, i parenti e chiunque volesse portargli l'ultimo saluto vi informiamo che i funerali si terranno Lunedì 26 agosto alle ore 10,00 nella chiesa di Maria Santissima Mediatrice, quartiere Villa Tasca". Ai familiari le nostre più sentite condoglianze (Gaetano Perricone)

ALAIN DELON NEGLI SCATTI DI NICOLA SCAFIDI Due scatti di Nicola Scafidi per ricordare Alain Delon, scomparso oggi, qui i...
18/08/2024

ALAIN DELON NEGLI SCATTI DI NICOLA SCAFIDI

Due scatti di Nicola Scafidi per ricordare Alain Delon, scomparso oggi, qui in azione durante le riprese del Gattopardo. Le foto sono state esposte a Villa Niscemi nella mostra organizzata dalla figlia Angela Scafidi. La redazione dell'Ora in quel periodo fu centro di incontri tra il cast del film e il direttore del giornale Vittorio Nisticò grande amico del regista Luchino Visconti.

 Il nostro grande Direttore al lavoro. Era L'Ora
18/08/2024



Il nostro grande Direttore al lavoro. Era L'Ora

QUELLE VISITE A L'ORA ...La bellissima Claudia Cardinale con il direttore Vittorio Nisticò; Franco Franchi e Ciccio Ingr...
16/08/2024

QUELLE VISITE A L'ORA ...

La bellissima Claudia Cardinale con il direttore Vittorio Nisticò; Franco Franchi e Ciccio Ingrassia fra i tipografi; Ornella Vanoni ammira la rotativa al lavoro; Giorgio Gaber esce dal palazzetto di piazzetta Napoli, oggi via Giornale L'Ora. Il nostro giornale era punto di riferimento per i grandi personaggi della cultura e dello spettacolo.
Dall'archivio storico de L'Ora, custodito a Palermo presso la Biblioteca Centrale Regionale.

Buon Ferragosto a tutti voi e grazie sempre per l'attenzione e l'affetto ❤
15/08/2024

Buon Ferragosto a tutti voi e grazie sempre per l'attenzione e l'affetto ❤

ADDIO ALL'EDICOLA DI PIAZZA SAN FRANCESCO "OGNI GIORNO L'ORA ANDAVA ESAURITO"«Era una cosa a cui tenevo particolarmente ...
14/08/2024

ADDIO ALL'EDICOLA DI PIAZZA SAN FRANCESCO
"OGNI GIORNO L'ORA ANDAVA ESAURITO"

«Era una cosa a cui tenevo particolarmente l'insegna del giornale L'Ora - ha ricordato commosso il titolare Angelo Ferrara - Non l'ho mai voluta smontare. Facevo gli strilloni con i titoli de L'Ora, richiamavano la gente del quartiere anche solo per commentare i fatti del giorno. Era il quotidiano di Palermo e dei palermitani, lo vendevo ogni pomeriggio, faceva il tutto esaurito».

L'ARTICOLO SU BALARM
https://www.balarm.it/news/era-li-da-96-anni-ma-se-la-cerchi-non-la-trovi-piu-palermo-perde-una-delle-prime-edicole-144730

ADDIO A FABIO CONSOLE, ANIMA GENTILEE IRONICA DELLA MOVIDA PALERMITANANon era giornalista Fabio, era un volto un sorriso...
13/08/2024

ADDIO A FABIO CONSOLE, ANIMA GENTILE
E IRONICA DELLA MOVIDA PALERMITANA

Non era giornalista Fabio, era un volto un sorriso una stretta di mano una battuta mai scontata. E molto altro. Geniale, empatico, curioso, odiava i ruffiani. Dai suoi reportage sulla prima movida, quella morbida, con Opinion leader alle tante incursioni nelle TV e radio private a fianco di star, artisti, creativi, amministratori buoni e cattivi. Era avanti Fabio, tecnologico, multimediale, conosceva bene il marketing e proponeva versioni nuove e corrette ai suoi clienti. Conosceva bene anche i diritti di donne, uomini, migranti. Sottolineava abusi e orrori. Con la politica sapeva dialogare e indignarsi. Come negli ultimi post rivolti al governo nazionale che non lo rappresentava. La città lo riconosceva e lo amava. E lui rispondeva con sorriso placido e braccia aperte. Ma non tutti le hanno accolte come si meritava. Ciao Fabio, grazie. (c.m.)

L'ORA/ Le pagine delle memoriaQUARANTADUE ANNI FA L'ASSASSINIO DEL PROFESSORE PAOLO GIACCONEIn quel terribile 1982, l'11...
11/08/2024

L'ORA/ Le pagine delle memoria

QUARANTADUE ANNI FA L'ASSASSINIO DEL PROFESSORE PAOLO GIACCONE

In quel terribile 1982, l'11 agosto di quarantadue anni fa, fu vittima dei killer di Cosa Nostra anche il professore Paolo Giaccone, medico legale, grande professionista molto noto e apprezzato, assassinato nei viali del Policlinico di Palermo, che poi gli fu intitolato. Ventitré giorni dopo ci sarà l'assassinio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Dall'archivio storico del giornale, custodito a Palermo nella Biblioteca Centrale Regionale

"UNA PASSIONACCIA: SCRIVERE, MA SCRIVERE CONTRO". ADDIO AD ADELE FORTINO, PER ANNI CORRISPONDENTE DE L'ORA DA MESSINASe ...
06/08/2024

"UNA PASSIONACCIA: SCRIVERE, MA SCRIVERE CONTRO". ADDIO AD ADELE FORTINO, PER ANNI CORRISPONDENTE DE L'ORA DA MESSINA

Se ne è andata nella notte di lunedì 5 agosto, arrendendosi a una malattia lunga e feroce che aveva affrontato con coraggio e un’irriducibile volontà di vivere, Adele Fortino, giornalista che per L’Ora scrisse per anni corrispondenze da Messina, la sua città. Le sue cronache – apparse anche su Il Fatto quotidiano, Il Sole 24 ore, i settimanali Il Soldo e L’isola, che diresse – erano segnate spesso da un impeto polemico e da un’irriverenza sbarazzina.
Aveva 81 anni, ma è un dettaglio che forse avrebbe taciuto. Sul suo profilo su X, l’ex Twitter, aveva scritto di sé: “senza età come le dee; una passionaccia: scrivere, ma scrivere contro; un odio: i luoghi comuni”. C’era, in quell’autoritratto, tutta l’ironia e l’allegria del personaggio.
Io la conobbi più o meno sessant’anni fa: era la fidanzata del più giovane dei fratelli di mio padre e con lui arrivò a un pranzo di famiglia per festeggiare un battesimo. Quando fra i tavoli fu distribuito lo champagne, spuntai davanti a quella giovane donna elegante e le chiesi se, per favore, poteva farmelo assaggiare. Mi consegnò la coppa, io la bevvi fino all’ultima goccia, ringraziai e tornai al mio posto soddisfatta. Anni dopo mi confessò di aver temuto che crollassi a terra, ubriaca, scatenando la riprovazione della famiglia intera. Non successe e fu il preludio di una bella amicizia, durata tutta la vita - anche quando il matrimonio con mio zio si ruppe e Adele sposò l’economista Mario Centorrino, scomparso nel 2014.
Il giornalismo fu per lei una passione adulta. Prima, aveva insegnato nelle scuole superiori. Era, come si usa dire, “nata bene”: figlia di un avvocato, Carmelo Fortino, che era stato, negli anni Cinquanta, sindaco democristiano di Messina. Nella città dello Stretto conosceva davvero tutti. E di quella società disegnò un ritratto spregiudicato e divertente nel suo primo libro, Messina sul sofà, pubblicato negli anni Novanta. Divertenti, urticanti e scintillanti furono anche i suoi interventi in video a Rtp (Radiotelevisione peloritana): lancia in resta, contro sindaci e assessori, in un tripudio di nomignoli e sberleffi.
Nelle cause in cui credeva, si lanciava con generosità, senza risparmio – e a volte senza cautela. Era uno spirito libero, e non ce ne sono molti in giro (BIANCA STANCANELLI)

L'ORA/ Le pagine della memoriaRiproponiamo, per la loro lucida attualità, la riflessione sugli omicidi mafiosi di Gaetan...
06/08/2024

L'ORA/ Le pagine della memoria

Riproponiamo, per la loro lucida attualità, la riflessione sugli omicidi mafiosi di Gaetano Costa e Ninni Cassarà nello stesso giorno, a distanza di cinque anni

IL 6 AGOSTO DI PALERMO. UNA DATA CHE FA STORIA

di ROBERTO LEONE

Dall’uccisione del procuratore a quella del vice questore passano esattamente 5 anni. Un killer spara nel tardo pomeriggio del al magistrato in via Cavour, un commando rovescia un torrente di piombo sul poliziotto e sull'agente di scorta , in via Croce Rossa alle 15 di martedì . È quasi un cerchio che ci chiude, in realtà la chiusura definitiva avverrà con le stragi del 1992, ma il di Palermo è una data che fa storia.
Costa muore solo e la moglie, Rita Bartoli, lancerà subito accuse durissime sulla mancata protezione del procuratore. Cassarà viene ucciso dieci giorni dopo la morte di Beppe Montana e soprattutto dopo la fine in questura di Salvatore Marino, morto durante un interrogatorio, e fortemente sospettato di avere avuto un ruolo nella preparazione del delitto Montana.
Ma Cassarà e Antiochia cadono dopo le rivelazioni di Tommaso Buscetta, gli arresti dell’ex sindaco Ciancimino o e dei potenti esattori di Salemi, i cugini Salvo, in un momento in cui la mafia sembra in difficoltà e non più il Moloch invincibile che poteva uccidere e restare impunito come era stato dai tempi del delitto Scaglione passando per la serie terribile da Giuliano e Terranova, da Dalla Chiesa a Chinnici.
Per ammazzare Cassarà e Antiochia non basta più un killer, occorre una grande organizzazione, un’eccezionale potenza di fuoco e chissà quanti e quali talpe o doppiogiochisti infiltrati nelle maglie degli investigatori. Non c’è più un solo uomo, un magistrato che lavora, ma un apparato inquirente che lavora, sia pure tra mille difficoltà e che pochi mezzi, ma che sono stati sufficienti a infliggere colpi duri alle cosche.
Il 6 agosto di Palermo segna l’inizio e la fine in cinque anni di lotta e impegno, di sogni e speranze, che andavano al di là dei risultati investigativi e giudiziari della lotta alla mafia. Ci sarà, è vero, il maxi processo che con le sue condanne segnerà la prima vera sconfitta di Cosa nostra, ma quello che accadrà dopo, dalle stragi Falcone e Borsellino sino alla oscura e ancora tutta da scrivere fase del passaggio dalla prima alla seconda Repubblica, trova nel 6 agosto di Palermo uno snodo fondamentale.
Le pagine pubblicate il giorno dopo i due omicidi, dall'archivio storico del giornale, custodito a Palermo presso la Biblioteca Centrale della Regione Siciliana. Con gli articoli di Nicola Cattedra, Giuseppe Di Piazza, Gianni Lo Monaco, Nino Sofia, Gian Mauro Costa, Mario Farinella, Giacomo Galante, Alberto Spampinato e Roberto Leone (su Costa); Bruno Carbone, Roberto Leone, Antonio Calabrò, Antonio Macaluso, Enzo Raffaele, Bianca Stancanelli, Giuseppe Crapanzano, Piero Melati, Umberto Rosso, Orazio Barrese, Gabriello Montemagno, Giuseppe Cerasa (Cassarà), con le foto straordinarie di Letizia Battaglia e Franco Zecchin.

L'ORA/ Le pagine della memoriaTRENTACINQUE ANNI FA L'ASSASSINIO MAFIOSO DI ANTONINO AGOSTINO E DELLA MOGLIE IDA CASTELLU...
05/08/2024

L'ORA/ Le pagine della memoria

TRENTACINQUE ANNI FA L'ASSASSINIO MAFIOSO DI ANTONINO AGOSTINO E DELLA MOGLIE IDA CASTELLUCCIO

Il 5 agosto 1989, a Villagrazia di Carini, l'agente di polizia Antonino Agostino fu assassinato insieme alla moglie Ida Castelluccio. Da allora la lunghissima battaglia per la verità e la giustizia del barbuto papà Vincenzo, padre Coraggio, scomparso il 21 aprile scorso, ha commosso il mondo.
Dall'archivio storico del giornale, custodito a Palermo presso la Biblioteca Centrale Regionale.

Cartoline dall’Etna
04/08/2024

Cartoline dall’Etna

01/08/2024

Le previsioni per il weekend con Daniele Billitteri.
Il sommario di oggi.
Lo Stretto di Messina patrimonio dell’UNESCO e Il nuovo allarme per il numero dei morti nelle traversate dalle coste africane alla Sicilia sono gli argomenti della puntata del Tempo dell’Ora online dalle 17 sulla pagina dell’Ora edizione straordinaria.
Dopo le previsioni meteo di Daniele Billitteri, ospiti oggi saranno Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia, e Pietro Bartolo ex eurodeputato al parlamento di Strasburgo e medico di Lampedusa .
La proposta della candidatura all’area dello Stretto di Messina patrimonio dell’umanità è stata lanciata nei giorni scorsi da Goletta verde durante la sosta a Messina con un comitato formato da amministratori pubblici e uomini e donne del mondo della cultura e dell’università. I numeri dell’immigrazione che testimoniano la strage continua nei mari attorno alla Sicilia, parlano ormai di cinque vittime al giorno nelle traversate che partono dalle coste della Libia verso l’Italia.
La puntata di oggi sarà conclusa come di consueto dal Politicamente scorretto di Sergio Buonadonna. In studio Claudia Mirto, conduce Roberto Leone.

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Lo Stretto di Messina patrimonio dell’UNESCO e Il nuovo allarme per il numero dei morti nelle traversate dalle coste afr...
01/08/2024

Lo Stretto di Messina patrimonio dell’UNESCO e Il nuovo allarme per il numero dei morti nelle traversate dalle coste africane alla Sicilia sono gli argomenti della puntata del Tempo dell’Ora online dalle 17 sulla pagina dell’Ora edizione straordinaria. Dopo le previsioni meteo di Daniele Billitteri, ospiti oggi saranno Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia, e Pietro Bartolo ex eurodeputato al parlamento di Strasburgo e medico di Lampedusa .
La proposta della candidatura all’area dello Stretto di Messina patrimonio dell’umanità è stata lanciata nei giorni scorsi da Goletta verde durante la sosta a Messina con un comitato formato da amministratori pubblici e uomini e donne del mondo della cultura e dell’università. I numeri dell’immigrazione che testimoniano la strage continua nei mari attorno alla Sicilia, parlano ormai di cinque vittime al giorno nelle traversate che partono dalle coste della Libia verso l’Italia.
La puntata di oggi sarà conclusa come di consueto dal Politicamente scorretto di Sergio Buonadonna. In studio Claudia Mirto, conduce Roberto Leone.

L’Ora, edizione straordinaria è vicina a Vincenzo Lombardo e si stringe a lui per la terribile perdita della sorella Dan...
28/07/2024

L’Ora, edizione straordinaria è vicina a Vincenzo Lombardo e si stringe a lui per la terribile perdita della sorella Daniela, 52 anni, stroncata da un malore mentre nuotava nel mare di Finale di Pollina. Vincenzo e Daniela, figli dello storico corrispondente de L'Ora da Cefalù, gemelli e sempre uniti nella vita e nel tempo libero, hanno saputo affrontare con forza la perdita a pochi mesi di distanza uno dall'altro dei loro genitori. Vincenzo (con lei nella foto in basso, nell'altra con i genitori) la ricorda così su CefalùNews: “Daniela era un angelo, era la mia metà, la mia gemella, la mia famiglia. Una donna di un’intelligenza non comune, di una purezza d’animo come pochi. Mi ha protetto da piccolo: era lei la più forte. L’ammiravo per la tenacia che metteva nei suoi studi, poi nel suo lavoro e ancor di più, nonostante le avversità, nella sua vita. Bastava una sua carezza e un semplice sorriso per farmi stare bene. Il destino prima ci ha separato dai nostri genitori Mario e Salva e poi mi ha separato dalla mia gemella nel giorno del nostro compleanno, spegnendo un’ultima candela di luce. Cara Daniela, sei andata via tra le mie braccia ma sono certo che ti stanno accogliendo Mamma e Papà, tornando a farti sorridere come meriti. Ciao sorella mia, ciao Daniela. Il mio cuore è con te. Come scrivevi tu, Ichelibe.”
L'ultimo saluto a Daniela avverrà lunedì alle ore 15:30 nella chiesa di San Francesco a Cefalù.

L'ORA/ Le pagine della memoriaTRENTANOVE ANNI FA L'ASSASSINIO DI BEPPE MONTANAArrestare i latitanti, scoprire il fiume s...
28/07/2024

L'ORA/ Le pagine della memoria

TRENTANOVE ANNI FA L'ASSASSINIO DI BEPPE MONTANA

Arrestare i latitanti, scoprire il fiume sotterraneo di denaro riciclata da insospettabili teste di legno, bloccare l’infiltrazione mafiosa nelle aziende e nell'economia.
Il lavoro di Beppe Montana era un mix di azioni investigative e operazioni sul campo. Difficile e pericoloso. Un terreno su cui muoversi con cautela, senza fidarsi quasi di nessuno. Come quella domenica 28 luglio 1985, quando solo in compagnia della sua fidanzata era andato in giro lungo la costa tra l’Aspra, Porticello e Santa Flavia. Al ritorno, sul molo, c’erano ad aspettarlo i killer di Cosa nostra.
Pochi giorni prima, con i suoi uomini della sezione Catturandi, aveva arrestato in un’operazione clamorosa Tommaso Cannella e altri sette uomini legati ai Greco e ai giganteschi affari del movimento terra e dell’edilizia (Roberto Leone).
Le pagine de L'Ora sull'omicidio e le prime indagini, dall'archivio storico del giornale custodito a Palermo presso la Biblioteca Centrale Regionale. Con gli articoli di Antonio Calabrò, Roberto Leone, Bianca Stancanelli, Antonio Macaluso, Silvana Polizzi, Enzo Raffaele, Piero Melati.

25/07/2024

Le previsioni per il weekend con Daniele Billitteri
Il sommario di oggi.
Come mantenersi in forma in estate con la dieta giusta, il movimento e magari un viaggio impegnativo anche dal punto di vista fisico. Ecco il menù del Tempo dell’Ora di oggi completato dalla presenza di Marco Gambino, l’attore palermitano protagonista in questi giorni per l’uscita di Those about me, il film in cui lavora a fianco di Anthony Hopkins.
Apertura con il meteo registrato ieri pomeriggio a Villa Tasca dal neosposo Daniele Billitteri, poche ore dopo il sì con Mariolina Gramasio.
Quindi via ai collegamenti con Genova, San Vito Lo Capo e i Pirenei. Dalla Liguria ci sarà la dietologa Rosanna Polizzi che spiegherà cosa mangiare e bere durante l’estate sia per affrontare la calura che per cercare di mantenere la linea durante le vacanze. Ma non basta solo la disciplina a tavola: un ingrandimento indispensabile è anche il movimento. Eccoci quindi sulla pedana del Fitness on the beach sul lungomare di San Vito Lo Capo con Francesco Gambicchia che dall’alba al tramonto tiene aperta una palestra sul mare davvero unica. E sarà anche l’occasione per fare il punto delle manifestazioni che si susseguono nella località trapanese con il sindaco Francesco La Sala.
Un salto di oltre duemila chilometri per arrivare alla base dei Pirenei da dove parte il Cammino francese che da oggi affronta Gery Palazzotto, giornalista palermitano che è alla sua terza esperienza dopo gli altri due lunghi percorsi che arrivano a Santiago di Compostela. Oggi ci racconterà la prima tappa di questi 785 chilometri da percorrere in un mese.
Infine il Politicamente scorretto di Sergio Buonadonna. in studio Claudia Mirto, conduce Roberto Leone.

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TEMPO DELL'ORA, OGGI DALLE 17Come mantenersi in forma in estate con la dieta giusta, il movimento E magari un viaggio im...
25/07/2024

TEMPO DELL'ORA, OGGI DALLE 17
Come mantenersi in forma in estate con la dieta giusta, il movimento E magari un viaggio impegnativo anche dal punto di vista fisico. Ecco il men del Tempo dell’Ora di oggi completato dalla presenza di Marco Gambino, l’attore palermitano protagonista in questi giorni per l’uscita di Those about me, il film in cui lavora a fianco di Anthony Hopkins.
Apertura con il meteo registrato ieri pomeriggio a Villa Tasca dal neosposo Daniele Billitteri, poche ore dopo il sì con Mariolina Gramasio.
Quindi via ai collegamenti con Genova, San Vito Lo Capo e i Pirenei. Dalla Liguria ci sarà la dietologa Rosanna Polizzi che spiegherà cosa mangiare e bere durante l’estate sia per affrontare la calura che per cercare di mantenere la linea durante le vacanze. Ma non basta solo la disciplina a tavola: un ingrediente indispensabile è anche il movimento. Eccoci quindi sulla pedana del Fitness on the beach sul lungomare di San Vito Lo Capo con Francesco Gambicchia che dall’alba al tramonto tiene aperta una palestra sul mare davvero unica. E sarà anche l’occasione per fare il punto delle manifestazioni che si susseguono nella località trapanese con il sindaco Francesco La Sala.
Un salto di oltre duemila chilometri per arrivare alla base dei Pirenei da dove parte il Cammino francese che da oggi affronta Gery Palazzotto, giornalista palermitano che è alla sua terza esperienza dopo gli altri due lunghi percorsi che arrivano a Santiago di Compostela. Oggi ci racconterà la prima tappa di questi 785 chilometri da percorrere in un mese.
Infine il Politicamente scorretto di Sergio Buonadonna. In studio Claudia Mirto, conduce Roberto Leone.

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