20/08/2024
A colloquio con l'autore.
BERLINGACCIO è edito da Il Rabdomante
Perché questo titolo? Perché questa copertina?
Berlingaccio è il giovedì grasso, l'apice dell'unica festa pagana rimasta tale quale e non mutuata dagli attuali monoteismi. Dal sostantivo, il verbo berlingare che per i dizionari è chiacchierare in ampia compagnia dopo aver abbondantemente mangiato e libato. Insomma a ruota libera. Dove starà la verità e dove la menzogna? Esattamente come ci fanno vivere da dopo lo svezzamento... nei "forse". Io ho montato una silloge di miei scritti, dalla novella alla poesia ma anche qualche ospitata, stando ben attento a utilizzare fatti e termini che paiono falsi ma sono veri e viceversa... forse.
Perché la copertina col gioco di parole fra brioches e brochures? Perché mi faceva ridere, perché chi ha fatto il quadro è stato realmente il pittore di corte di Luigi il ghigliottinato, perché chissà se ho scritto il suo vero nome, perché Maria Antonietta non disse mai quella frase e perché, nel quadro, la regina manco c'è. È una dama di corte.
Ho diviso il libro in capitoli ma sono capitoli diffusi, come certi alberghi, si trovano alternati a come mi piaceva fare se pur sembri random.
La modernità è rappresentata da due QR code che rimandano a un paio di godibili registrazioni, la seconda e finale in video.
La palermitanità è affidata al Dialogo fra Lei e Lui. Un discorrer fra il sociale e i lazzi, della Santuzza e il Diavolo: due vecchi amici che si ritrovano una volta all'anno.
Il libro è in vendita presso Nuova Europa in via Restivo e La Stanza di Carta, in via Maqueda, tra piazza Pretoria e piazza Bellini.
O ancora contattando Anna Maria Zingales su Facebook o, sempre sul social, la pagina di Nova rivista d'arte, letteratura e scienza
L'autore
Pippo Montedoro nasce nei primi dei '50 come Villeneuve, sotto il segno del Cancro come Pirandello. Entrambi morti.
Ha fatto teatro, il giornalista (anche nel mitico L'Ora) e poi di nuovo teatro su propri testi dell'Assurdo. La sua commedia preferita è 《Amedeo o come sbarazzarsene》di Ionesco.
È stato autore dei testi poetici di due Festini, con un pubblico valutato al di sopra delle 200.000 unità. Nel 2012, interpreti Franco Scaldati e Egle Mazzamuto; nel 2013, affidandolo a Stefania Blandeburgo.
Ha tenuto rubriche in varie radio sempre entro la cifra dell'ironia e dell'autoironia nell'affrontare argomenti seri.
La sua attività di scrittore si può così riassumere: negli anni '70 scriveva per scalcagnate riviste di Carrara e ci campava coi compensi; dopo ha pubblicato in "Ruscelli di luna" (Off Lanterna di Genova), "Tardo pomeriggio pagano" (Lalli di Siena) a 4mani con Giuseppe Ruzza, "Vite in pericolo" (Qanat di Palermo) e meno male che aveva uno stipendio da ufficio stampa.
Nei '70 è fondatore del Gruppo Curò per una stagione prolifica di spettacoli teatrali su e giù per lo Stivale e "azioni cittadine" (praticamente inventato il flash mob) che mettono a dura prova il QI dei palermitani (vedi Colonia penale e altre fragranze in Vite in pericolo).
Si diletta coi video di plot da lui ideati che hanno quale unico pregio... la brevità. L'ultimo in ordine di tempo "Quando sei qui con me", girato con i ragazzin̈ dell'Accademia delle Belle Arti e la regia di Fabrizio Lupo.
Da dieci anni pubblica con la rivista Nova di Capo D'Orlando.