28/08/2024
Il motivo che ha portato alla morte del patrimonio arboreo del Centro Direzionale è ai limiti del grottesco. Una storia che va raccontata e che meriterebbe di finire sotto la lente d'ingrandimento della Corte dei Conti.
Se vi sarà capitato di passeggiare nel Centro Direzionale vi sarete sicuramente accorti che le aiuole progettate con tanta passione dall'architetto paesaggista Pietro Pocinai, tra i più grandi del nostro paese, sono definitivamente seccate per mancanza di irrigazione.
La problematica non è certo nuova. L'impianto d'irrigazione è fuori uso da decenni e fino all'anno scorso, per un paio di volte durante l'estate, la Napoli Servizi (i giardinieri purtroppo sono estinti da queste parti...) si serviva di una cisterna d'acqua per annaffiare le aiuole ormai in agonia. Buona parte degli arbusti era già compromessa ma almeno si tentava di salvare il salvabile.
Quest'anno per ragioni sconosciute la Napoli Servizi non si è fatta viva e come tutti credevamo all'ennesimo caso di approssimazione nella tutela della "cosa pubblica" da parte degli organi competenti.
Ebbene, una ragione c'è, e la sua spiegazione supera i limiti dell'umana comprensione, soprattutto perché mostra la strafottente indifferenza dei molteplici protagonisti della vicenda.
In sostanza Anm, partecipata del Comune di Napoli (che tra le altre cose gestisce i parcheggi sotterranei del Centro Direzionale), ha diffidato Napoli Servizi, anch'essa partecipata del Comune di Napoli, per le infiltrazioni provocate dalle irrigazioni in superficie.
Una faida familiare a tutti gli effetti. Peccato che a pagarne le conseguenze sono i cittadini, costretti a subire un danno ambientale ed erariale non indifferente.
Anm si è rivolta dunque al tribunale contro il Comune di Napoli, Abc e Napoli Servizi con un "ricorso per accertamento tecnico preventivo ai fini conciliativi"...
Anm sostiene che quella sporadica attività di irrigazione del verde pubblico del Centro Direzionale abbia provocato delle infiltrazioni (e quando piove no?) d'acqua nei garage a pagamento. La soluzione migliore? Facile: sospenderla!
E chissenefrega se il verde muore?
Tanto in questa città non interessa proprio a nessuno...