19/06/2023
Ieri ho avuto l'onore (anche se lei non voleva che usassi questa parola) di incontrare Vera Vigevani Jarach: è una scrittrice e giornalista italiana.
Abbiamo parlato a lungo nella sua casa di Buenos Aires.
Mi ha raccontato la sua storia.
Cominciando dal 1939 quando, per scampare alle leggi razziali fasciste, la famiglia si rifugió in Argentina.
È una delle poche madri di Plaza de Mayo ancora vivente.
Sua figlia Franca entra della triste lista dei 30.000 desaparecidos negli anni della dittatura militare di Jorge Rafael Videla.
Torturata e poi trasportata, come tutti i dissidenti dell'epoca, in volo con quelli che vengono definiti gli "aerei della morte", dai quali venivano scaricati in mare, legati e ancora vivi, a migliaia.
Ma Vera non ha mai smesso di cercarla, non hai mai smesso di protestare con le altre madri di altri figli spariti, in un periodo di terrore, quando protestare era molto pericoloso: loro erano li', unite, con i loro fazzoletti bianchi sfidando la dittatura.
Domando: "Non avevate paura?"
Mi risponde: "Si, certo che avevamo paura! Ma ci facevamo forza stringendoci le une con le altre".
E le madri di Plaza De Majo non hanno mai smesso di farlo, per anni e anni, unite per la verità.
Questa piccolissima ma immensa donna, ipovedente, gracile, provata dalla vita, mi ha dato una grande lezione di vita, e mi ha detto (ha 95 anni!!): "Mai arrendersi, c'é ancora tanto da fare, ho molti progetti".
Sono andata via commossa ed arricchita.
Grazie Vera.❤