Al mattino manovale, al pomeriggio pilota. Gabriele Giannini potrebbe diventare presto il volto nuovo della Superbike italiana, ma rispetto ai piloti professionisti, la mattina la sveglia suona alle 7.30. E ciò che indossa è una tuta, ma non quella tuta.
Per poter raccontare la sua storia, la nostra troupe lo ha inseguito in cantiere e in pista e lo ha ripreso mentre svolgeva entrambi i ruoli, quello di muratore e quello di promessa sportiva. Con estrema dedizione e cura di se stesso, Gabriele ha una doppia responsabilità: farsi del male svolgendo un mestiere, significa mettere in difficoltà entrambi gli incarichi.
Il ringIl è un po’ come la pista. Entrambi gli sportivi sono pronti a soffrire e a non mollare mai.
Per questo l’allenamento è una parte fondamentale delle competizioni: si addestrano i riflessi e la concentrazione. Per essere sempre pronti alla caduta.
L’allenamento fa anche parte della routine dello scrittore, pronto a sbagliare e sbagliare ancora per ottenere risultati migliori. Leggere, scrivere, leggere, cancellare, riscrivere sono gli step per ottenere la giusta parola, la precisa descrizione, la perfetta sonorità della frase. Pretendere (e sperare) di scrivere il definitivo capoverso al primo colpo, spesso, non è proficuo.
Per il ventenne Gabriele Giannini la velocità non è un problema, anzi. La sua passione per le moto lo ha portato a gareggiare con BMW Motorrad, per provare a spingersi sempre un po’ più in là. Per provare ad arrivare al traguardo con qualche minuto in meno.
La velocità e la precisione sono due caratteristiche che deve anche possedere il cameraman che segue lo sportivo. Concentrato e in silenzio, senza mostrare alcun segno di emozione, percorre le medesime distanze del professionista. Il polso non può tremare, e fino alla fine deve trattenersi, per poi lasciarsi andare alla fine della gara. Proprio come succede a Gabriele. Un passo falso ed è finita.
Il mondo è infinito, scendere dalla nave significherebbe annegare in esso. Sulla tastiera del pianoforte si può creare una varietà infinita di musica. Novecento non può vivere in un mondo di infinite scelte. Lo distruggerebbe. Ha bisogno di confini, per sopravvivere.
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Questa sera, alle 23, Alessandro Baricco legge Novecento su Rai 3.
Questa produzione è stata fatta da Holden Studios in collaborazione con la Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo.
Regia di Luca Scarzella
Immagine di Anna La Naia
@bariccoale @instarai3 @teatrodonizetti_bergamo
Il mondo è infinito, scendere dalla nave significherebbe annegare in esso. Sulla tastiera del pianoforte si può creare una varietà infinita di musica. Novecento non può vivere in un mondo di infinite scelte. Lo distruggerebbe. Ha bisogno di confini, per sopravvivere.
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Questa sera, alle 23, Alessandro Baricco legge Novecento su Rai 3.
Questa produzione è stata fatta da Holden Studios in collaborazione con la Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo.
Regia di Luca Scarzella
Immagine di Anna La Naia
Infine, la comunicazione.
Arriva alla sua nona edizione il @festivalcomunicazione di #camogli. Il tema dell’anno, la #libertà, in tutte le sue sfaccettature.
Dall’aria al mare, dai fumetti agli nft fino all’orientamento scolastico e alla ricerca scientifica: il mondo può esistere senza #comunicazione?
L’abbiamo chiesto a @riky_kiki_bro
Dal 7 all’11 settembre a Mantova, città circondata da tre laghi, si è tenuto il @festivaletteratura, con l’intento di indagare i grandi temi che attanagliano la coscienza collettiva.
Sappiamo bene che la capacità della letteratura è quella di saper leggere il mondo. Ma se essa stessa smettesse di esistere, cosa succederebbe al mondo?
Ce lo dice @giuliabinandomelis
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#letteratura #libri #festivaletteratura #festivaletteraturamantova
La Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia si è conclusa da poco. Per dieci giorni sono stati visti film e documentari provenienti da tutto il mondo, le star hanno calpestato il red carpet e sono stati accolti da applausi e flash.
Ma se da domani si smettesse di fare cinema, il mondo continuerebbe a esistere?
Ci risponde Paolo Perrotta @magnifico.rettore
Qualcuno ha detto che capire è sempre spaventoso, che l’incertezza ci fa dubitare. Ma ACA è coraggio e ambizione, luogo di pensiero critico per orientarci nel futuro .Perché ciò che viene nominato si vede meglio, e può essere raccontato.
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ACAdemy _ Dire il futuro #futuro #future #sostenibilità
Il codice a barre permette di seguire il viaggio commerciale con più attenzione e da vicino. Per fare in modo che gli scaffali fisici e quelli degli e-shop corrispondano alla perfezione.
GS1 Italy @gs1italy
La Scuola è dove tutto ha inizio:
La Scuola è dove tutto ha inizio:
E se Holden Studios è un ramo, allora questo ramo ha bisogno della linfa che ci scorre dentro, che lo tiene vivo: gli ex allievi della Scuola Holden. Ogni giorno, scegliamo di lavorare con loro perché con loro condividiamo, fin dalle radici, questo grande albero – condividiamo l’amore per le parole e per le storie.
Vi siete mai chiesti come suona l'inverno? Noi sì, e lo abbiamo sentito risuonare nei dodici racconti scelti e commentati da Scuola Holden che compongono Playlist Winter, edito da Giangiacomo Feltrinelli Editore .
In riproduzione: Tra Quattro Mura - Salwa Al Neimi
#Playlistwinter vi aspetta in tutte le librerie la Feltrinelli
Abbiamo premuto play per la terza volta quest'anno. Una nuova playlist in shuffle, altre dodici storie in cui perdersi e una stagione quasi conclusa.
In riproduzione: Bezoar di Guadalupe Nettel.
La nostra Playlist Autumn vi aspetta in tutte le librerie la Feltrinelli
Playlist Summer
«A un certo punto arriva – calda, secca o umida – e allora il frumento si fa giallo, i fiumi sembrano smagrire e invece s’ingrossano, le cicale cantano, i fichi maturano. A un certo punto arriva. Ma quando arriva?»
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Oggi: benvenuta estate!
la Feltrinelli
#papers
Viaggiare è un modo di colmare la distanza, così come scrivere è colmare una distanza. E per esplorare questa affinità, e raccontarsi, Maserati si è rivolta a Raffaele Riba, scrittore e insegnate alla Scuola Holden che spesso abbiamo il piacere di coinvolgere nei nostri progetti. Qui potete vedere la sua intervista.
Maserati Italia
#storiesofaudacity
Museo Nazionale Rossini
A Pesaro c'è il Museo Nazionale Rossini. Dieci sale che raccolgono e raccontano la vita e la carriera operistica di un compositore geniale come è stato Gioacchino Rossini. Per questo spazio abbiamo scritto e realizzato i contenuti digitali: uno lo potete vedere qui.
Libri, istruzioni per l'uso
Quanti libri contiene una Billy dell'Ikea? È giusto disporre i volumi per colore? O è meglio attenersi a un rigido ordine alfabetico? O cronologico? Ci sono davvero risposte definitive a queste – e mille altre – domande? Probabilmente no, ma ci sono tre di Studios (e cioè Alessandro Mari, Ginevra Azzari e Matilde Piran) che qualche risposta e qualche idea sul tema le hanno avute: le trovate in "Libri, istruzioni per l’uso", pubblicato da UTET libri.
#papers
Il sentimento della luce - iGuzzini
«Questa è la storia: da una cantina di Recanati, ad azienda leader nel settore e presente sui mercati di tutto il mondo».
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Abitare, disegnare, leggere, diffondere, spegnere e riaccendere: sono i gesti che abbiamo raccontato ne "Il sentimento della luce". In questo volume, realizzato per iGuzzini Illuminazione, abbiamo raccolto le voci dei personaggi che hanno reso grande il marchio.
L'impaginazione è stata curata da Riccardo Bianchi per #FramStudio
#papers
Playlist Spring - Una bella bionda, di Dorothy Parker
«Per tornare a giocare non c'è stagione migliore di quella in cui ci si scrolla di dosso il torpore dell'inverno. La stagione in cui si riaprono le finestre e si lascia entrare il mondo che bussa. I suoi odori. Le sue voci: quelle che una dopo l'altra compongono, e mettono in fila, questa playlist di primavera».
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Dei dodici pezzi che compongono Playlist Spring, ognuno di noi ha il suo preferito: legge e rilegge sempre lo stesso. Così questa volta abbiamo messo la riproduzione casuale, per vedere come andava, ed è uscito "Una bella bionda" di Dorothy Parker.
la Feltrinelli
#papers
Archeologia invisibile
Raccontare una storia non è altro che dare voce a qualcuno o a qualcosa. È questo che abbiamo fatto per la mostra Archeologia invisibile organizzata da Museo Egizio, Torino: abbiamo raccontato la storia di persone vissute tremila anni fa, dando voce agli oggetti che ci hanno lasciato.
#storytellingdesign