Kaplan: edizioni per il cinema

Kaplan: edizioni per il cinema Casa editrice fondata a Torino nel 2003, pubblica saggi e riviste di cinema.

Il volume La vita digitale/La morte digitale di Alessandro Amaducci inaugura una nuova collana: Specchi. Artisti in teor...
17/05/2024

Il volume La vita digitale/La morte digitale di Alessandro Amaducci inaugura una nuova collana: Specchi. Artisti in teoria
(Artisti si specchiano nelle opere di altri artisti,
riflettendo sul mondo dell’arte e della creazione).

Disponibile in libreria, online e su www.edizionikaplan.com

C’è vita nei computer? L’osmosi fra naturale e artificiale è la vita che il computer ci mostra con più naturalezza, attraverso un processo creativo interno, diventando immagine che si manifesta all’esterno, attraverso lo specchio di Alice del monitor, vero ponte di passaggio fra una dimensione e l’altra. Un viaggio che esplora l’arte della vita digitale.
Il mondo digitale vive in una dimensione spazio-temporale ipertrofica, dedita all’eccesso, all’abbattimento del concetto di limite. La fine della fine. Nel mondo digitale la morte non esiste. Che rapporto nasce fra il mondo naturale, che vive di limiti, e quello digitale, ipervitale, che limiti non ha? Un viaggio che esplora l’arte della morte digitale.

Giulia Carluccio e Matteo Pollone hanno curato America oggi II. Cinema, media, cultura.Disponibile in libreria, online e...
17/05/2024

Giulia Carluccio e Matteo Pollone hanno curato America oggi II. Cinema, media, cultura.

Disponibile in libreria, online e su www.edizionikaplan.com

A dieci anni di distanza da America oggi. Cinema, media, narrazioni del nuovo secolo, ventotto saggi si interrogano sul cinema, sulla serialità e, più in generale, sul panorama mediale statunitense contemporaneo. Un libro che affronta autori, generi, divi, ma anche questioni politiche e di rappresentazione, mode e tendenze, tecnologie e sconfinamenti verso altre discipline (la letteratura, l’architettura, la videoarte…), da Quentin Tarantino a Sofia Coppola, da Star Wars a Stranger Things, dalla finzione al documentario, dall’entertainment popolare alla ricerca più rigorosa. Più che proporsi come un bilancio, America Oggi II. Cinema, media, cultura vuole rendere conto di uno scenario complesso e mutevole, ma in cui il cinema, specie quello hollywoodiano, conserva ancora una notevole capacità di penetrazione, ricoprendo tuttora un ruolo di primo piano nella formazione del nostro immaginario.

L’arte e il mito di Eleonora Duse. I. La situazione di Gigi Livio inaugura la collana "Quaderni dell’Asino di B."Il volu...
15/04/2024

L’arte e il mito di Eleonora Duse. I. La situazione di Gigi Livio inaugura la collana "Quaderni dell’Asino di B."

Il volume è disponibile in libreria, online e sul sito www.edizionikaplan.com

La figura della Duse giunge oggi a noi come circonfusa di un alone mitico: è questo uno dei casi in cui la tradizione, che spesso è a senso unico, impedisce di riuscire a capire come veramente siano andate le cose.
Si tratta, dunque, di cercare di rendersi conto che il pericolo, quando si intenda affrontare l’esegesi storica, è proprio quello di assumere acriticamente un determinato fenomeno come la tradizione – che è sempre la tradizione dei vincitori ¬– ce l’ha tramandato. E il pericolo, sempre presente come ci insegna Benjamin, è di “ridursi a strumento della classe dominante”. Il problema è pertanto quello di cercare di mettere a punto una strumentazione critica che possa permetterci di capire ciò che Eleonora Duse e la sua arte possono ancora dire, oggi, a noi e quale sia il vero significato dell’idea che di lei ci trasmette la tradizione.

Giovedì 21 marzo 2024 alle 16.30Biblioteca Nazionale Centrale di Roma - Sala 1 Viale Castro Pretorio, 105Nell'ambito dei...
19/03/2024

Giovedì 21 marzo 2024 alle 16.30
Biblioteca Nazionale Centrale di Roma - Sala 1 Viale Castro Pretorio, 105
Nell'ambito dei SEMINARI PIRANDELLIANI Anton Giulio Mancino illustra i rapporti tra Pirandello e il cinema

Sara Del Corona intervista Alessandro Amaducci sulle sigle delle serie TVPubblicato: 15/03/2024https://www.marieclaire.i...
17/03/2024

Sara Del Corona intervista Alessandro Amaducci sulle sigle delle serie TV
Pubblicato: 15/03/2024
https://www.marieclaire.it/attualita/news-appuntamenti/a60185859/sigle-delle-serie-tv/

Da quella "storiografica" di Manhunt, ora in uscita, alle apripista dei primi anni Duemila: come vengono fatte, cosa raccontano e perché a volte le sigle diventano più importanti delle storie per cui vengono inventate.

[...] E vale la pena addentrarsi ancora un po’ in questo territorio, che diventa sempre più vasto man mano che si moltiplicano le produzioni seriali e i loro linguaggi, facendo qualche domanda ad Alessandro Amaducci, esperto di videoarte, videoclip musicali e cinema digitale, docente del DAMS di Torino e autore del libro Sigle di serie tv (edito da Kaplan).

Chi fa le sigle delle serie?
Se ne occupano degli studi, gruppi ristretti di persone con varie competenze soprattutto di computer grafica, ma il creative director è poi di fatto l’autore, colui che viene citato quando se ne parla.

Chi sono secondo te tre autori particolarmente significativi, e perché?
Il primo autore in assoluto è Patrick Clair. Per la quantità significativa di sigle prodotte ma anche e soprattutto perché ha inventato soluzioni stilistiche-grafiche che sono state e sono tutt’ora dei punti di riferimento. La prima che ha realizzato per la prima stagione di True Detective (2014) è il suo più grande successo. I visi e i corpi dei due protagonisti (Woody Harrelson e Matthew McConaughey) diventano delle statue quasi immobili, fotografie in tre dimensioni, immerse nei paesaggi desolati della Louisiana, fra paludi e zone deindustrializzate. Gran parte del materiale visivo non proviene dalle scene effettivamente girate ma da fotografie di scena di location, attori e situazioni successivamente scartati. Un dettaglio che stabilisce una sorta di precedente: la sigla, pur essendone una sintesi, è contemporaneamente un oggetto sganciato dalla serie, gode di una sua autonomia creativa, perché può essere fruita come un breve video musicale: all’epoca (2014) l’emittente televisiva HBO la caricò sul suo canale Youtube ottenendo un numero molto grande di visualizzazioni, e da quel momento è diventata una sorta di nuovo genere audiovisivo da fruire online. Lo stile di Patrick Clair è inconfondibile anche perché mette in relazione due temi astratti e spesso simbolici che si incontrano o si scontrano visivamente. In True Detective i personaggi con il loro ambiente, in L’uomo nel grande castello (The Man in the High Castle, 2015) due linee temporali storiche in conflitto fra loro, in Westworld – Dove tutto è concesso (Westworld, 2016), il mondo artificiale con quello naturale, in The Night Manager (2016) il mercato del lusso con quello della vendita delle armi, in Inverso-The Peripheral (2022) il presente con il passato.
l secondo è Angus Wall, un “veterano” che ha frequentato il mondo del cinema: è il montatore della sigla di Seven (1999) di David Fincher, che è una sequenza di titoli di testa che ha fatto la storia del cinema. Per la sigla delle serie Carnivàle (2003), dove si narrano le vicende di un circo itinerante nell’America degli anni Trenta, Wall visualizza dei tarocchi realizzati in computer grafica alternati a filmati di repertorio d’epoca. I tarocchi sono dei collage digitali dove vengono tagliati e incollati numerosi frammenti di quadri di periodi completamente diversi, così come nella sigla di Rome (2005) dedicata agli ultimi anni della vita di Giulio Cesare, la sintesi tematica diventa l’animazione di scritte e disegni sui muri delle strade di Roma antica. Dichiarazioni d’amore, dediche sofferte a partenti morti in guerra, disegni e ritratti diventano la testimonianza di una surreale “street art” dell’epoca che denuncia quel livello della Storia, ovvero le sofferenze dei popoli che la subiscono, che raramente viene raccontato. La sigla più famosa di Angus Wall resta sicuramente quella realizzata per Il trono di spade (Games of Thrones, 2011), che diventa un libro pop-up digitale dove ogni singolo elemento si anima davanti agli occhi dello spettatore.
Il terzo è importante perché fa scelte quasi interamente astratte: Teddy Blanks, l’autore delle sigle della seconda (2015) e quarta stagione (2018) della serie Mozart in the Jungle. Sono diverse per ogni puntata, è il fenomeno della “serializzazione” della sigla stessa.

Che funzione ha la sigla nell’esperienza della fruizione di una serie?
Che la si guardi con attenzione o meno, è come la copertina di un libro. È il marchio di un brand. O, come si dice con un termine televisivo, è l’ “ident” , ovvero il logo o un’immagine che identifica un determinato canale televisivo. Dovendo rappresentare l’identità di una serie, la sigla adotta da un lato un linguaggio di sintesi perché deve dare alcune informazioni, dall’altro deve suggestionare il pubblico, emozionarlo per farlo entrare in un’atmosfera. Le informazioni che una sigla può o deve dare fin da subito è il genere: fantascienza, horror, crime, history, solo per citarne alcuni; la presenza di volti particolarmente noti; indizi sulla trama o sul contesto narrativo; in ultimo, ma è la cosa più importante, l’atmosfera.
Anche le sigle possono essere divise in generi?
Sì, potrei fare questa classificazione. Quelle che in maniera creativa rielaborano scene della serie (la sigla di Lutz Lemke per Dark, 2017) o creano dei ritratti di attori famosi (la già citata sigla di Patrick Clair per True Detective). Sigle che sintetizzano simbolicamente la serie utilizzando elementi che non sono presenti nella serie stessa (vedi Simon Clowes per Elementary del 2012, dove viene visualizzato in modo simbolico il funzionamento della mente di Sherlock Holmes). Sigle create con un’operazione di montaggio di materiali non originali, il cosiddetto “found footage”, come la sigla di Rhyn Ernst per Transparent (2014) o quella di Leanne Dare per Masters of S*x (2013). Infine le sigle totalmente astratte, e per fare un esempio diverso da quelle realizzate da Teddy Blanks potrei citare Saskia Marka per La regina degli scacchi (The Queen’s Gambit, 2020) o sempre Angus Wall per The Morning Show (2019).

E come stanno cambiando?
L’introduzione della funzione “skip titles” ha diffuso un po’ di panico fra i realizzatori di sigle di serie tv. Al contempo le piattaforme non hanno smesso di investire sulle sigle: sono comunque importanti. È avvenuto da un lato un aggiustamento delle durate, dall’altro l’incentivazione a una maggiore creatività, e in ultimo la spinta a realizzare sigle che cambiano ogni puntata. Sono lontani i tempi per cui, ad esempio, la sigla di Steve Fuller e Peter Frankfurt per The Pacific (2010) poteva protrarsi per due minuti e mezzo. La durata media si era assestata su un minuto e mezzo: ora si lavora decisamente su un minuto, e anche meno. Ma a parte questo, in generale mi sembra che ci sia attualmente da parte delle piattaforme una richiesta di maggiore impegno soprattutto creativo. Le sfide sono tante: da un lato attirare un pubblico che ha una soglia di attenzione sempre più bassa, dall’altro affrontare l’onda d’urto dell’intelligenza artificiale, che per ora ha invaso, nel bene e nel male, il mondo della grafica statica, ma che sta cominciando rapidamente a diffondersi nella produzione di immagini in movimento.

La tua sigla preferita di sempre?
In assoluto, per ora, quella di Patrick Clair per American Gods (2017). La serie, tratta dall’omonimo romanzo di Neil Gaiman, narra della guerra sotterranea fra divinità antiche legate a varie tradizioni, capitanate da Odino, e le nuove tracotanti divinità del mondo contemporaneo: Mondo, Media, Internet, Tecnologia. Patrick Clair costruisce in computer grafica un enorme totem dove sono posizionate diverse statue di divinità frutto della combinazione di icone religiose o mitologiche del passato e oggetti tecnologici. Nessuna di queste statue rappresenta personaggi presenti nella serie o nel romanzo, sono tutte figure inventate, un caso piuttosto significativo che testimonia quanta libertà ha conquistato nel tempo la figura creativa di Patrick Clair, alla quale sia la piattaforma sia gli showrunner concedono una sostanziale carta bianca. Lo scontro fra divinità arcaiche e divinità tecnologiche si riassume nell’invenzione di altrettante divinità frutto della combinazione di elementi tradizionali e iper-moderni. La sigla è molto concitata e le singole statue si vedono per qualche frazione di secondo: ogni volta che lo spettatore la guarda, scopre dettagli diversi. È un'operazione altamente concettuale e visivamente affascinante che opera per associazioni: un astronauta crocifisso; la Madonna rivestita di tessuto di silicio; Ninfe che si fanno i selfie; Aibo, il cane-giocattolo della Sony, nella posizione della Sfinge; i capelli della Medusa fatti di fibre ottiche luminose; Ariete, il dio della guerra, assiso su due “muscle car”, che imbraccia una balestra caricata con un missile nucleare. Per me, un capolavoro.

Tennesse Williams, Un tram che si chiama Desiderio. Uno studio di Federica Mazzocchi inaugura la collana "Il testo dramm...
22/11/2023

Tennesse Williams, Un tram che si chiama Desiderio. Uno studio di Federica Mazzocchi inaugura la collana "Il testo drammatico.
Racconto e analisi della scrittura teatrale".

La prima parte del volume, attraverso un’accurata selezione delle fonti bibliografiche, esamina le principali tappe della biografia di Williams, mentre la seconda è dedicata al testo – struttura, linguaggio, corpo – e alla f***a rete delle sue connessioni storiche, simboliche, metateatrali e di genere. Un capitolo conclusivo ripercorre le messinscene di Elia Kazan e di Luchino Visconti che, negli Stati Uniti e in Italia, hanno dato inizio alla fortuna teatrale di Un tram che si chiama Desiderio.
Per info e ordini:
www.edizionikaplan.com
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Venerdì 24 novembreore 15FONDATION JÉRÔME SEYDOUX-PATHÉ PARISLa séance est présentée par Ivo Blom*. La séance sera suivi...
22/11/2023

Venerdì 24 novembre
ore 15
FONDATION JÉRÔME SEYDOUX-PATHÉ PARIS

La séance est présentée par Ivo Blom*. La séance sera suivie de la signature de son ouvrage Quo vadis?, Cabiria and the ‘Archaeologists’: Early Italian Cinema’s Appropriation of Art and Archaeology (Turin: Kaplan, 2023) au Studio de la Fondation.

Sabato 18 novembre alle 16.00Libreria del Convegno Corso Campi 72 CremonaAll'interno della rassegna BOOKCITY MLANO A CRE...
16/11/2023

Sabato 18 novembre alle 16.00
Libreria del Convegno Corso Campi 72 Cremona

All'interno della rassegna BOOKCITY MLANO A CREMONA, Gigi Livio presenta il suo libro "Sulle rovine del teatro ipse Actor. Carmelo Bene tra teatro e cinema dal 1964 al 1972".
Il libro torna a riflettere sul linguaggio della scena del primo periodo dell'attività artistica di Carmelo Bene mostrandone la grandezza nel rapporto con l'operazione scenica, con il quale l'artifex rivela la precisa intenzione di voler creare un'espressione scenica antagonistica a quella del tempo, essendo il suo artefice antagonista anche e proprio allo spirito di quel tempo.

Per informazioni:
www.edizionikaplan.com
[email protected]

3 novembre 2023ore 16EYE Film Instituut Nederland IJpromenade 1, 1031 KT Amsterdam, Paesi BassiIvo Blom, docente di Stud...
25/10/2023

3 novembre 2023
ore 16
EYE Film Instituut Nederland IJpromenade 1, 1031 KT Amsterdam, Paesi Bassi

Ivo Blom, docente di Studi Cinematografici alla Vrije Universiteit di Amsterdam, presenta il suo nuovo libro 'Quo Vadis?, Cabiria and the "Archaeologists", nel quale mostra l'importanza dell'arte e dell'archeologia nel cinema italiano degli anni Dieci del Novecento e ne esamina la presenza nel linguaggio visivo.
Seguito da una proiezione di Italia, Fire and Ashes e preceduto da una discussione con il curatore del cinema muto degli Eye Elif Rongen.

Venerdì 20 ottobre 202315.30-17.30KNIR Reale Istituto Nederlandese di RomaVia Omero, 10www.knir.itIn occasione dell'usci...
18/10/2023

Venerdì 20 ottobre 2023
15.30-17.30
KNIR Reale Istituto Nederlandese di Roma
Via Omero, 10
www.knir.it

In occasione dell'uscita del libro di Ivo Blom, Quo Vadis?, Cabiria and the 'Archaelogists', il Reale Istituto Nederlandese di Roma organizza una tavola rotonda con l'autore e Luca Mazzei, Stefano Cracolici, Monika Wozniak, Maria Assunta Pimpinelli.

Teaser sul sito dell'autore:
https://ivoblom.wordpress.com/

Per ordini e informazioni: www.edizionikaplan.com/book.php?id=197

17 ottobre alle 17Sala Blu - Palazzo del Rettorato Via Po, 17 TorinoNell'ambito del progetto "Living Cabiria" si tiene u...
15/10/2023

17 ottobre alle 17
Sala Blu - Palazzo del Rettorato
Via Po, 17 Torino

Nell'ambito del progetto "Living Cabiria" si tiene un seminario con la presentazione del libro di Ivo Blom, Quo Vadis?, Cabiria and the "Archaelogists".
Il libro è disponibile in libreria, online e sul sito www.edizionikaplan.com/book.php?id=197

12 ottobre 2023 ore 16:00Pordenone Teatro Verdi RidottoIvo Blom presenta il suo libro Quo Vadis?, Cabiria and the 'Archa...
08/10/2023

12 ottobre 2023 ore 16:00
Pordenone Teatro Verdi Ridotto

Ivo Blom presenta il suo libro Quo Vadis?, Cabiria and the 'Archaeologists" alla FilmFair – Fiera del libro e del collezionismo nel corso delle Giornate del Cinema muto.
Teaser sul sito dell'autore: ivoblom.wordpress.com

Il libro è disponibile online, in libreria e su www.edizionikaplan.com

11 ottobre ore 16:00Pordenone Teatro Verdi RidottoSilvio Alovisio e Lorenzo De Nicola presentano Giovanni Pastrone, Scru...
08/10/2023

11 ottobre ore 16:00
Pordenone Teatro Verdi Ridotto

Silvio Alovisio e Lorenzo De Nicola presentano Giovanni Pastrone, Scrutando nel fosco. Scritti inediti al FIlmFair – Fiera del libro e del collezionismo che si svolge nel corso delle Giornate del cinema muto di Pordenone.
Il libro è disponibile online, in libreria e sul sito https://www.edizionikaplan.com/book.php?id=170

Alessandro Amaducci ed Eleonora Manca intervengono alla Summer School "Fashion Media Studies – Moda, cultura visuale e s...
21/09/2023

Alessandro Amaducci ed Eleonora Manca intervengono alla Summer School "Fashion Media Studies – Moda, cultura visuale e società" parlando del rapporto tra Fashion Film e mercato.
Venerdì 22 Settembre 2023 alle ore 12
Città Studi Biella

Disadattare Pirandello. Giuseppe Ghigi analizza il libro "Pagine girate. Nuovo cinema Pirandello" di Anton Giulio Mancin...
17/07/2023

Disadattare Pirandello. Giuseppe Ghigi analizza il libro "Pagine girate. Nuovo cinema Pirandello" di Anton Giulio Mancino.

Non è facile “disadattare”, o riallocare in forma critica, un testo ricco e complesso come “Pagine girate. Nuovo cinema Pirandello” ultima e corposa fatica di Anton Giulio Mancino (Kaplan, 2023, 25 euro). Corposa certo, sia per il numero di pagine, ben trecento cinquantasei da girare lentamente, sia per un linguaggio che si diverte a disambiguare i concetti e le parole mai inutilmente, ma per suggerire senso e per meglio fissare concetti. Per stare al gioco di Mancino, che non è un gioco da ragazzi, dobbiamo “girare le pagine” e adattarle alla forma critica che non è il testo, ma non può essere un tradimento del testo. Usando i concetti che già lì si trovano, il testo è una sorta di hardware, ma la critica del testo è davvero una sorta di software, un creativo “dis-adattamento”? (...)
Leggi la recensione completa:

Giuseppe Ghigi analizza il libro "Pagine girate. Nuovo cinema Pirandello" di Anton Giulio Mancino

Nella puntata del 3 luglio 2023 di Hollywood Party in onda su Rai Radio 3 dalle 19.00 alle 19.45 condotta da Enrico Magr...
03/07/2023

Nella puntata del 3 luglio 2023 di Hollywood Party in onda su Rai Radio 3 dalle 19.00 alle 19.45 condotta da Enrico Magrelli e Stefania Ulivi, interivsta ad Anton Giulio Mancino, autore del volume edito da kaplan (2023), Pagine girate. Nuovo cinema Pirandello.

Il libro di Giovanni Pastrone, Scrutando nel fosco. Scritti inediti a cura di Silvio Alovisio e Lorenzo De Nicola sarà p...
22/05/2023

Il libro di Giovanni Pastrone, Scrutando nel fosco. Scritti inediti a cura di Silvio Alovisio e Lorenzo De Nicola sarà presentato domenica 28 maggio alle 20.30 al Cinema Massimo di Torino, prima della proiezione di Pastrone! di Lorenzo De Nicola www.lorenzodenicola.it

Il libro di Giovanni Pastrone, Scrutando nel fosco. Scritti inediti curato da Silvio Alovisio e Lorenzo De Nicola è disp...
22/05/2023

Il libro di Giovanni Pastrone, Scrutando nel fosco. Scritti inediti curato da Silvio Alovisio e Lorenzo De Nicola è disponibile in libreria, online, e sul sito dell'editore https://www.edizionikaplan.com/book.php?id=170
Non un libro su Pastrone ma di Pastrone. Attraverso scritti autobiografici, studi scientifici, carteggi privati e appunti, riemerge la sua vita straordinaria: l’infanzia ad Asti, l’attività di violinista e la determinante passione per la musica, l’avventura nel cinema e la controversa collaborazione con D’Annunzio, la lunga sperimentazione medica, il legame con Maria Adriana Prolo e molto altro.
Lo stupefacente autoritratto di una mente geniale, che si compone, pagina dopo pagina, attraverso testi inediti emersi durante una ricerca durata quasi venti anni.
Un appassionante viaggio nell’universo di “Piero Fosco”, alias Giovanni Pastrone, alla scoperta di uno dei più misteriosi e controversi personaggi del Novecento.

Il libro di Laura Pernice, Immaginazioni intermediali sarà presentato Catania il 25 maggio nell'ambito dli "Cantieri int...
22/05/2023

Il libro di Laura Pernice, Immaginazioni intermediali sarà presentato Catania il 25 maggio nell'ambito dli "Cantieri intermediali".

Pagine girate. Nuovo cinema Pirandello di Anton Giulio Mancino è disponibile in libreria, online e sul sito dell'editore...
22/05/2023

Pagine girate. Nuovo cinema Pirandello di Anton Giulio Mancino è disponibile in libreria, online e sul sito dell'editore www.edizionikaplan.com.
Adattare o piuttosto “disadattare” Pirandello? Su questa seconda possibilità si orienta questo libro sin dal titolo, Pagine girate, nel doppio senso di “voltare pagina” e “girare” ex novo con la macchina da presa le celebri “pagine” narrative e sceniche pirandelliane. Per oltre un secolo, infatti, la galassia dell’audiovisivo è incorsa nel fraintendimento della fedeltà all’originale che il concetto di “adattamento” alimenta, a differenza del “disadattamento”, che invece rende coerenti e sostenibili le esigenze specifiche del mezzo filmico. Occorreva perciò uno sguardo capovolto, d’opposizione, per restituire ai film la parte che spetta loro nell’affrontare l’autorità e i testi di Pirandello. Il sottotitolo, Nuovo cinema Pirandello, rimarca la necessità di una svolta innovativa per studiare e restituire diritti d’autore supplementari a registi e attori, sceneggiatori e produttori che, sul grande e sul piccolo schermo, hanno assecondato il perpetuo “sentimento cinematografico del contrario”, introdotto da Pirandello stesso, quando ha provato a disadattare da solo la sua narrativa e il suo teatro. La seduta spiritica cui partecipa Mattia Pascal è perciò il segno inconfondibile che la f***a filmografia pirandelliana, quasi evocando il fantasma di Pirandello, ha ereditato e rilanciato in un presente inconoscibile e fitto di terreni misteri.

Non solo cinema...In occasione del 25 aprile, giorno della liberazione, segnaliamo il libro di Alfred Feldman, Sempre un...
24/04/2023

Non solo cinema...
In occasione del 25 aprile, giorno della liberazione, segnaliamo il libro di Alfred Feldman, Sempre un passo avanti. Un ebreo in fuga nell’Europa di Hi**er.
In questo libro Alfred Feldman ricostruisce la storia della sua famiglia, i percorsi affrontati per sfuggire ai nazisti, le separazioni drammatiche, la solidarietà delle molte persone che non hanno esitato a dare aiuto e protezione. Lo hanno spinto a scrivere, decenni dopo, Alberto Cavaglion e Susan Zuccotti che, come ricorda l’autore, «Puntando un dito contro di me, ha detto: “Lo devi alla Storia”». Questa testimonianza, infatti, è utile agli storici perché racconta episodi poco conosciuti, ma è di grande interesse anche per i lettori non specialisti data la peculiarità del ricordo che si traduce in scrittura: da una parte, un adulto che ricorda la propria giovinezza, sempre in bilico tra la salvezza e l’annientamento, con l’ingenuità e la fiducia di chi ancora deve affrontare la vita, e dall’altra, un uomo ferito che rivive quel medesimo dolore mentre lo descrive.
Il libro è disponibile in liberia, online e sul sito della casa editrice

Immaginazioni intermediali. Le regie liriche di F***y & Alexander di Laura Pernice inaugura la collana "Opera Media Arch...
24/04/2023

Immaginazioni intermediali. Le regie liriche di F***y & Alexander di Laura Pernice inaugura la collana "Opera Media Archive. La regia d'opera nell'epoca della convergenza" diretta da Giulia Carluccio e Stefania Rimini.
Nel contesto dell’attuale rigenerazione degli spettacoli operistici, F***y & Alexander (Luigi De Angelis e Chiara Lagani) si distinguono per una spiccata intersezione fra media, codici e poetiche dello sguardo. Il volume, che costituisce la prima monografia dedicata al gruppo ravennate, indaga le forme intermediali e i temi delle loro regie liriche, tracciando un percorso interdisciplinare che attraversa gli Opera Studies, i Performance Studies, la musicologia, gli studi sul cinema e sui media digitali. Dal corpus di spettacoli analizzati, arricchito da una sezione fotografica, emerge con chiarezza l’importanza delle sperimentazioni drammaturgiche e tecnologiche messe in campo da De Angelis e Lagani, votate a una stretta interazione fra linguaggi espressivi e pratiche immaginative.
Il libro è disponibile in libreria, online e sul sito della casa editrice

Il libro di Maria Rizzarelli, Nuvole, cloni e tracce impreviste. Simulacri di donne tra letteratura e altri media, secon...
10/03/2023

Il libro di Maria Rizzarelli, Nuvole, cloni e tracce impreviste. Simulacri di donne tra letteratura e altri media, secondo titolo della collana Over the Rainbow diretta da Giulia Carluccio e Stefania Rimini, è disponibile in libreria, online e sul sito

Le Edizioni kaplan vogliono offrire spazio a interpretazioni, letture, visioni del cinema e di film talora trascurati o ignorati.

06/02/2023

Gigi Livio parla del suo "incontro" con Carmelo Bene

L'ultimo libro di Gigi Livio, Sulle rovine del teatro ipse Actor. Carmelo Bene tra cinema e teatro dal 1964 al 1972, mos...
03/02/2023

L'ultimo libro di Gigi Livio, Sulle rovine del teatro ipse Actor. Carmelo Bene tra cinema e teatro dal 1964 al 1972, mostra con una certa evidenza, e fin dal sottotitolo, l'intenzione dell'autore di tornare a puntare i riflettori sul linguaggio della scena del primo periodo dell'operatività artistica di Carmelo Bene, insistendo sulle sulla poetica in sé - con l'intenzione di esaltare l'attore magnifico elevandolo' a filosofo - mentre questa mostra tutta la sua reale grandezza proprio, e soltanto, se la si mette in rapporto con l'operazione scenica che ne consegue: è lì che si riscontra un elemento di forza, non certo impercettibile, che muove da un'intenzione ben precisa dell'artifex di voler creare un'espressione scenica che sia antagonistica a quella
del tempo essendo il suo artefice antagonista anche e proprio allo spirito di quel tempo.

Il nuovo libro di Alessandro Amaducci, Le sigle delle serie TV è disponibile in libreria e online.Le sigle delle serie T...
03/02/2023

Il nuovo libro di Alessandro Amaducci, Le sigle delle serie TV è disponibile in libreria e online.
Le sigle delle serie TV realizzate dagli anni Duemila in poi si con-
figurano come brevi opere autonome dove l'osmosi fra linguaggi
sperimentali audiovisivi del passato e innovative estetiche digitali
crea affascinanti ibridi autoriali, in grado di condensare in pochi
secondi la serie TV di riferimento e di conferirle un'identità ri-
conoscibile. Il libro presenta, analizzando nel dettaglio le opere
più esemplari, alcuni degli autori più significativi di questo nuovo
genere audiovisivo.

Indirizzo

Via Saluzzo, 42 Bis
Turin
10125

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