Gruppo Culturale UCT - Uomo Città Territorio

Gruppo Culturale UCT - Uomo Città Territorio Il Gruppo culturale UCT è un'associazione culturale no profit che fa parte del "Forum trentino della Pace e dei Diritti umani".
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La sua espressione primaria è stata per quarant'anni (fino al dicembre del 2015) la rivista U.C.T, un periodico mensile che si occupa di approfondire tematiche sociali, culturali e ambientali. Il Gruppo, fondato nel 1976, ha vissuto questi anni nella ricerca, nello studio e nell'analisi dei vari aspetti della cultura e della vita sociale trentina, ma non solo. Conferenze, incontri culturali, conve

gni, l'istituzione del premio "Il Trentino dell'anno" (dal 1988), l'organizzazione dei vari saloni dell'"Editoria trentina" sono sempre stati strumenti che si proponevano come ampliamento delle nostre proposte delle Edizioni UCT Trento. Abbiamo creduto e crediamo che sia importante il recupero delle radici che si intersecano e interagiscono con il presente per poter avere una visione più lucida, più propositiva per il futuro.

14/10/2019

Nella vita ci sono i momenti tristi, di dolore e quelli sereni di gioia in ogni persona.
Quello che è importante è affrontare la realtà con determinazione e grinta, serenamente, credendo sempre di poter superare le difficoltà e non esaltandosi mai nei momenti più belli.
Alla fine, avendo la coscienza di aver fatto l'impossibile per superare l'ostacolo, sarai sereno e affronterai qualsiasi altra prova: magari sarà di gioia oppure no, non è importante, perchè questa è la vita.
L'altro elemento importante è chi ti sta di fronte, gli amici, importante è essere solidali con le altre persone, disponibili ad aiutare chi ne ha bisogno, fare comunità.
Sergio Bernardi

"Sandro Canestrini, un avvocato contro": ecco la quarta di copertina del saggio edito da Edizioni U.C.T. Trento: le vice...
20/05/2019

"Sandro Canestrini, un avvocato contro": ecco la quarta di copertina del saggio edito da Edizioni U.C.T. Trento: le vicende biografiche di un grande avvocato e di un uomo pubblico. Non fu mai uomo di partito o esponente delle istituzioni: il partito era egli stesso.
Straordinario avvocato, si è trovato ad essere protagonista in famosi processi svoltisi nei tribunali di tutta la Repubblica. Le sue arringhe sono sempre state esemplari per realismo, rigore logico, efficacia persuasiva, brillantezza formale.
Libertà, tolleranza e comprensione, uniti all'avversione alla violenza e al razzismo, sono stati i principi che hanno sempre guidato la sua vita e la sua carriera.

Pierluigi Angeli: ponte tra politica e cooperazione
02/04/2019

Pierluigi Angeli: ponte tra politica e cooperazione

Istruzioni per devolvere il 5X1000 a Gruppo Culturale UCT(Uomo, Città, Territorio)
02/04/2019

Istruzioni per devolvere il 5X1000 a Gruppo Culturale UCT
(Uomo, Città, Territorio)

Sandro Canestrini - Un avvocato contro
02/04/2019

Sandro Canestrini - Un avvocato contro

02/04/2019

Il Trentino dell'anno 1992

La Rivista e Gruppo Culturale U.C.T. capì i valori, il talento e la determinazione di Sandro Canestrini e nel 1992 gli assegnò il premio "Il Trentino dell'anno" con la seguente motivazione:

"Per l'edizione 1992 è stato scelto l'avv. SANDRO CANESTRINI che si è distinto per il suo impegno sociale, culturale e politico nell'ambito della sua regione, ma anche a livello nazionale ed internazionale, e per l'esercizio della professione svolto sempre all'insegna del servizio dell'onestà e del bene collettivo. Questo atteggiamento di grande forza etica e passione civile che ha caratterizzato il suo lavoro sia a Trento sia a Palermo, a Parigi come a Longarone, a Trieste come a Ustica, costituisce certamente un valido esempio, soprattutto per le nuove generazioni, di coerenza e di fiducia in quella cultura del progresso, della democrazia, dell'impegno che oggi, come non mai, deve permeare il nostro presente e costruire il nostro futuro"

02/04/2019

Sandro Canestrini: un avvocato contro

Sandro Canestrini (1922) comincia a collaborare con la Rivista culturale U.C.T già nel 1976, anno di nascita del periodico stesso e di "La Repubblica".
Nello stesso anno (1976), il Procuratore della Repubblica Carlo Alberto Agnoli inquisisce alcuni dirigenti della P.A.T., rei di aver acquisito per le 50 biblioteche trentine l'Enciclopedia della Vita Sessuale, edito da Mondadori.
Il processo era nato dalla denuncia dei coniugi Di Bartolomei della biblioteca di Cembra perché, sosteneva Agnoli, presentava disegni pornografici. Il clamore di questa denuncia coinvolse le mamme, le maestre e tutte le donne; dopo la dimostrazione che i disegni non erano pornografici grazie all'oratoria di Canestrini, furono assolti i dirigenti della P.A.T. Il procuratore Agnoli finì nel ludibrio e nell'appello lasciò il Tribunale mentre ancora era in corso l'arringa dell'avvocato di difesa.
Sandro è sempre stato coerente con le sue idee e convinzioni. Le sue passioni si sono espresse anche all'interno del P.C.I.(di cui fu consigliere provinciale), ma sempre con una propria autonomia di pensiero e di concretezza nella sua attività e nella sua amatissima professione: avvocato.
Lui era se stesso, solo se stesso, personaggio pubblico sempre in difesa dei più deboli e delle frange particolari (obiettore di coscienza) o contro tendenze a volte nascoste: la violenza. Ma sempre e comunque antifascista.
Veniva spesso, quando aveva una causa in Tribunale a Trento, a trovarmi in redazione a U.C.T.
Sandro Canestrini se ne è andato (5 marzo 2019), salutandoci, lui che amava la libertà, con il suo solito sorriso beffardo.
Divenne avvocato popolare quando assunse la difesa della parte civile nel Disastro del Vajont, dopo che la magistratura aprì una inchiesta tre giorni dopo l'avvenimento. Cosa è successo? Il monte Toc, il 9 ottobre 1963, frana nel sottostante bacino artificiale. La tracimazione delle acque del bacino travolse il fondovalle e distrusse i paesi di Longarone, Erto e Casso causando 1917 morti.
Solo il 17 dicembre 1968 si ha la sentenza di primo grado. Dopo l'arringa e le prove di Sandro Canestrini l'atto di accusa cambiò radicalmente contro gli imputati nel processo al Tribunale dell'Aquila: "Accusa del disastro colposo di frana, disastro colposo di inondazione aggravati dalla previsione dell'evento e omicidi colposi plurimi e aggravati". La richiesta finale fu di 21 anni di reclusione. Solo nel 1971 si avrà il risultato definitivo. Varie le condanne ma nessuno fece un giorno di galera. Grande clamore destò il processo e soprattutto la capacità oratoria, la logica delle articolazioni processuali, l'intuizione degli specifici elementi d'accusa ai responsabili.
Questi ed altri processi (Piazza Fontana, Ustica, Feltrinelli, Mani Pulite...), eventi, interventi e incontri, hanno contrassegnato la vita di un uomo vero, di un grande uomo.

Sergio Bernardi

29/10/2018
L'Associazione "Cartello degli Artisti" vi invita alla mostra "Yes Peace" che si terrà a Canale di Tenno dal 27 ottobre ...
24/10/2018

L'Associazione "Cartello degli Artisti" vi invita alla mostra "Yes Peace" che si terrà a Canale di Tenno dal 27 ottobre fino al 6 gennaio. Vi aspettiamo!

Il Gruppo Culturale UCT ha organizzato la ### edizione de "Il Trentino dell'Anno" e vi aspetta il 29 settembre al Castel...
27/09/2018

Il Gruppo Culturale UCT ha organizzato la ### edizione de "Il Trentino dell'Anno" e vi aspetta il 29 settembre al Castello del Buonconsiglio di Trento per brindare alla cultura, alla conoscenza e al Trentino e per applaudire i personaggi che l'hanno reso importante.

17/09/2018

Vi ricordiamo che, sabato 29 settembre alle ore 17.00 presso il Castello del Buonconsiglio di Trento, si terrà la ### edizione de "Il Trentino dell'Anno". Un appuntamento fisso in cui si vuole premiare i personaggi che si sono distinti per impegno ed intelligenza a livello nazionale e internazionale all'interno dei settori culturale, economico, scientifico e sociale. Si vuole dare un riconoscimento civile a personaggi la cui opera abbia contribuito in modo altamente qualificato allo sviluppo ed alla valorizzazione del Trentino, in Italia e nel mondo. Tra le categorie vi sono "Il Trentino dell'Anno", "Un personaggio per il futuro", 6. "Una vita per la cultura e per la conoscenza", "Un'associazione per la collettività", "Una testimonianza della storia" e "In loving memory".

Vi ricordiamo l'evento del 27 settembre presso la Sala della Cooperazione a Trento in via Giovanni Segantini 10
11/09/2018

Vi ricordiamo l'evento del 27 settembre presso la Sala della Cooperazione a Trento in via Giovanni Segantini 10

Hai già donato il tuo 5 x 1000 a UCT?
29/08/2018

Hai già donato il tuo 5 x 1000 a UCT?

14/08/2018

abbiate pazienza presto mi farò vivo

Oggi vi riportiamo l'intervento del dott. Giuseppe Inama fatto alla presentazione del libro "Francesco Furlanello. Aritm...
06/08/2018

Oggi vi riportiamo l'intervento del dott. Giuseppe Inama fatto alla presentazione del libro "Francesco Furlanello. Aritmie e sport":

Francesco Furlanello è stato un artefice e un protagonista dell’evoluzione della Aritmologia Italiana, ed è a tutti noto il ruolo fondamentale che hanno svolto i 15 congressi internazionali “New Frontiers of Arrhythmias” organizzati a Marilleva, nello stimolare l’evoluzione culturale degli esperti di Aritmologia in Italia, permettendo loro il contatto e la famigliarità con i migliori esperti Internazionali. (Prof. Giuseppe Boriani - Presidente A.I.A.C. 2016 - 2018)

L’AIAC è stata felice di premiare al XIV Congresso AIAC a Bologna nel 2017 il professor Furlanello con un premio speciale, la cui menzione sottolineava l’importante ruolo svolto come guida e riferimento culturale per tutti gli aritmologi italiani. L’infaticabile professor Furlanello ha anche offerto sul nostro sito una ricostruzione storica delle tappe fondamentali dell’aritmologia italiana, come solo lui poteva fare. (Prof. Giuseppe Boriani - Presidente A.I.A.C. 2016 - 2018)

Con grande piacere rivolgiamo oggi le nostre congratulazioni a Francesco Furlanello per aver dato alle stampe, in tempi recentissimi, “Aritmie e Sport” (Edizioni UCT Trento), un bel volume di oltre 150 pagine che permette di seguire l’evoluzione nel tempo della cardiologia, con specifico focus sull’ aritmologia dello sport, con continui riferimenti alla progressione delle conoscenze sul complesso problema della morte improvvisa nello sport, un campo in cui il professor Furlanello e i Congressi di Marilleva hanno svolto un ruolo fondamentale. (Prof. Giuseppe Boriani - Presidente A.I.A.C. 2016 - 2018)

L’ampia documentazione e i continui riferimenti alla realtà italiana sono un ulteriore prova di quanto ottenuto con grande impegno e dedizione in tutti questi anni dal professor Furlanello, dai sui numerosi discepoli e da tutta la comunità aritmologica che lo ha seguito e sta continuando sulla strada da lui delineata. Tanti complimenti al professor Furlanello e grazie ancora per il suo costante impegno e la sua passione, che sono un grande esempio per tutti noi (Prof. Giuseppe Boriani - Presidente A.I.A.C. 2016 - 2018)

Il Prof. Francesco Furlanello, premiato in occasione del XIV Congresso 2018 dell’AIAC “per l’importante ruolo svolto come guida e riferimento culturale di tutti gli Aritmologi Italiani”, viene spesso interpellato dal quotidiano “L’Adige” per scrivere degli articoli di commento – in qualità di esperto internazionale di cardioaritmologia sportiva – a vari eventi di cronaca, dai casi di doping alle tragiche morti improvvise che si verificano talvolta nel mondo dello sport. Nei prossimi mesi questi articoli verranno riproposti sul sito web dell’AIAC. Il primo riguarda il caso del noto ciclista britannico Chris Froome. (Dott. Renato Ricci Carlo Presidente A.I.A.C. 2018 - 2020)

Il caso Froome – Gli atleti malati e il rischio doping (Da “L’Adige” del 29 gennaio 2018)

Il cardiologo moderno coinvolto professionalmente nel mondo dello sport vive attualmente un difficile impegno nella gestione dei farmaci che l’atleta può assumere per necessità terapeutiche durante la carriera conflittualmente con la rigorosa regolamentazione gestita a livello mondiale dalla Wada (World Antidoping Agency).

Conclusione: il campione Chris Froome aveva il diritto di assumere il salbutamolo per via inalatoria per una documentata asma bronchiale da sforzo dell’atleta, patologia che pare lo affligga da tempo. Legittimamente sta promuovendo un’azione di difesa giustificativa dell’alto livello della soglia urinaria del salbutamolo repertata in corso di un controllo antidoping ed il mondo dello sport attende una soluzione a tempi brevi. (Francesco Furlanello - Task Force)

Avete già dato il vostro 5 x 1000 al Gruppo Culturale U.C.T.?
18/07/2018

Avete già dato il vostro 5 x 1000 al Gruppo Culturale U.C.T.?

Padre Alessandro Zanotelli nasce a Livo il 26 agosto 1938, è un religioso, sacerdote e missionario italiano, facente par...
18/07/2018

Padre Alessandro Zanotelli nasce a Livo il 26 agosto 1938, è un religioso, sacerdote e missionario italiano, facente parte della comunità missionaria dei Comboniani.
È l'ispiratore ed il fondatore di diversi movimenti italiani tesi a creare condizioni di pace e di giustizia solidale.
Completa gli studi in teologia presso l'Università di Teologia a Cincinnati, nel 1964 viene ordinato sacerdote nell'ordine dei Missionari Comboniani dell'Ordine di Gesù. Dal 1965 al 1973 è missionario nel Sudan meridionale. Dal 1973 al 1987 gli venne negata dal governo del Sudan il visto per l'ingresso in Sudan per la sua eccessiva solidarietà col popolo Nuba. A Verona nel 1978 assunse la direzione del mensile dei comboniani “Nigrizia” conferendogli un'impronta d'interesse socio – politico sulla situazione africana.
Dal settembre 1990 diviene direttore della rivista “Mosaico di Pace”. Dal 1989 al 2001 è in Kenya, a Nairobi nella baraccopoli a Korogocho.
Nel 1995-96 lancia l'idea della" Rete Lilliput e del Movimento no global". Partecipa allo European Social Forum di Firenze dove si espresse in modo chiaro contro le frange estreme del movimento ed espresse il concetto di " civiltà della tenerezza".
Vive a Napoli, nel difficile rione Sanità, con l'obiettivo di “aiutare la gente a rialzarsi, a riacquistare fiducia". In tale contesto il religioso comboniano continua a seguire le vicende italiane e non, facendo sentire la sua voce critica.
In occasione dell'approvazione della legge finanziaria del 2008 ha lanciato una vibrata protesta contro l'aumento delle spese militari intitolato «Finanziaria, armi, politica: che vergogna!».
Inoltre da anni si batte per evitare la privatizzazione dell'acqua, partecipando a conferenze, organizzando eventi e marce in tutta Italia.
Il 23 settembre 2013 gli viene conferita la laurea honoris causa in Giurisprudenza presso il Dipartimento Jonico in "Sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture" dell'Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.
Durante la XXVIII Edizione de "Il Trentino dell'Anno" è stato premiato con la medaglia d'oro per la seguente motivazione "ha saputo porsi, nel suo lungo cammino esistenziale di uomo e sacerdote, come segno tangibile di fratellanza, di solidarietà e di partecipazione verso i più deboli, cogliendo quell'intima comunione che dovrebbe unire gli uomini, al di là delle differenze sociali, etniche e religiose. Il suo impegno, il suo intervento in Sudan, in Kenya a Korogocho, in Italia a Napoli sono esempi significativi di lotta contro i soprusi, la violenza e la miseria. Un punto di riferimento per l'affermazione dei diritti umani, per la crescita sociale: una presenza di amore, pace e giustizia".

FRANCESCO FURLANELLO. ARITMIE E SPORTLa rivista U.C.T. (Uomo Città Territorio), che ho diretto per 40 anni, ha avuto il ...
13/07/2018

FRANCESCO FURLANELLO. ARITMIE E SPORT

La rivista U.C.T. (Uomo Città Territorio), che ho diretto per 40 anni, ha avuto il privilegio in questo lungo periodo, di seguire nella realtà temporale, lo sviluppo cardiologico clinico e sportivo attraverso l'impegno del Prof. Francesco Furlanello e dei suoi collaboratori.
Nel 2017 abbiamo raccolto in un volume tutti gli articoli che, a partire dal 1985, il Professor Furlanello aveva pubblicato sul nostro periodico e non solo.
L'abbiamo voluto editare proprio perché attraverso questi scritti emergeva la storia, le ricerche e i primi tentativi della nuova disciplina della cardioaritmologia; ma emergeva anche quella umanità e il rapporto dell'uomo/maestro sia coi giovani medici che con i pazienti.
Primario all'Ospedale S. Chiara, appena entrato in servizio, creò un Centro Aritmologico già a partire dal 1973 con un gruppo del suo reparto di cardiologia.
Ma la grande intuizione, generata da un talento genetico e da una rigogliosa intelligenza abbinata ad una concreta applicazione pratica, fu l'organizzazione del primo seminario Le nuove frontiere delle aritmie con i più grandi studiosi nazionali a partire dal 1974. L'importanza scientifica di tali incontri/seminari fu il coinvolgimento dei più famosi esperti nazionali ed internazionali, la determinazione per la sicurezza della sua scelta e la continuità nel tempo.
Questi incontri biennali tenuti a Marilleva (Trentino) arrivarono fino al 2004: 15 INCONTRI INTERNAZIONALI, 30 ANNI DI RELAZIONI, SAGGI, DIBATTITI, SCOPERTE, INTUIZIONI, INFORMAZIONE E MOLTA FORMAZIONE.
Questo nostro lavoro, fatto con passione, curiosità, metodo e rigore, ha voluto mettere in evidenza il merito del Prof. Furlanello: infatti l'iniziativa, la direzione, la continuità e l'innovazione sono frutto della sua direzione che ha messo a fuoco il settore della cardioaritmologia e ne ha fatto una vera disciplina.

A nome di tutti
grazie Professor Furlanello

Quest'oggi vi riportiamo l'intervento del Dottor Stefenelli, Primario Cardiologo di Villa Bianca:“Caro Professore, prima...
18/06/2018

Quest'oggi vi riportiamo l'intervento del Dottor Stefenelli, Primario Cardiologo di Villa Bianca:

“Caro Professore, prima di ve**re qui alla presentazione del Suo bel libro che riassume tutta una vita trascorsa a studiare aritmie soprattutto negli atleti, ho fatto mente locale al lungo periodo della mia vita in cui ho avuto il piacere di lavorare con Lei. Ci conosciamo da 45 anni. Correva l’anno 1973, Lei era appena stato nominato Primario della Divisione di Cardiologia dell’Ospedale di Trento ed io ero uno studente all’Università di Padova alla ricerca di una tesi di laurea. Erano gli anni del primo trapianto di cuore di Christian Barnard, mio idolo, ed io avevo deciso di “deviare” dalla tradizione della mia famiglia (avvocati mio nonno, mio padre, i miei 2 fratelli ed ora anche mio figlio) per occuparmi del “cuore”. I miei professori di Verona, sapendo che io risiedevo a Trento, mi avevano suggerito di rivolgermi a Lei, che era autorevole docente di quella scuola di specialità, per la tesi di laurea. Ricordo il giorno in cui fui accolto da Lei, con gentilezza ma con un certo distacco, con la proposta di occuparmi degli “effetti del verapamil sulla eccito-conduzione valutati con lo studio dei potenziali hissiani”. Entrai in un mondo affascinante, quello della elettrofisiologia, ed imparai anche ad effettuare i primi cateterismi cardiaci lavorando con i Colleghi Disertori, Molinis, Vergara ed Inama: la tesi fu premiata con uno scontato 110 e lode che mi garantì l’ingresso prima come volontario e poi come assistente nel Suo reparto proprio negli anni in cui nascevano i Seminari di Marilleva dove ogni 2 anni noi giovani entravamo in contatto con i più grandi aritmologi del mondo. Furono anni esaltanti caratterizzati da numerose pubblicazioni sulle principali riviste mondiali di aritmologia ed il reparto di Trento veniva considerato al top della qualità nazionale. Poi, all’inizio del 1982, in concomitanza con un Suo possibile trasferimento alla Cattedra ed alla Scuola di specialità di Cardiologia di Verona, mi fu proposto da un gruppo di amici che avevano rilevato il pacchetto azionario di maggioranza di Villa Bianca, ancora giovanissimo, di venir assunto come Primario nella casa di cura. Accettai con la Sua benedizione anche perché, nel caso di un Suo trasferimento a Verona, avremmo potuto mantenere una collaborazione.

La collaborazione iniziò negli anni successivi quando Lei trasformò il Suo rapporto di Primario a tempo pieno in quello a tempo definito che Le consentiva di operare come consulente anche in Casa di Cura.

Da allora il nostro rapporto professionale ed umano non si è più interrotto ed ogni giorno è per me utile per imparare qualcosa di nuovo con l’entusiasmo di sempre e nell’ammirazione della Sua “grinta” e della Sua instancabile voglia di aggiornarsi e di lavorare sempre nell’interesse dei nostri pazienti. E’ questa l’occasione per esprimerLe, anche a nome del Consiglio di Amministrazione della Casa di Cura Villa Bianca di cui faccio parte, ed in particolare da parte del Presidente dott. Claudio Toller, un sentimento di profonda riconoscenza per il Suo lavoro prezioso che ha contribuito a qualificare la nostra struttura facendola conoscere in tutta Italia ed anche all’estero. Conto di proseguire questo rapporto di collaborazione ancora a lungo, almeno fino a quando il buon Dio ci darà la forza e la volontà di proseguire assieme nel nostro cammino.

Con affetto e profonda stima

Carlo Stefenelli

Quest'oggi vi riportiamo i ringraziamenti che il Professor Furlanello ha fatto al Dott. Marco Ioppi:La presenza e l’inte...
15/06/2018

Quest'oggi vi riportiamo i ringraziamenti che il Professor Furlanello ha fatto al Dott. Marco Ioppi:

La presenza e l’intervento introduttivo del Dott. Marco Ioppi nell’ambito della stringata Cerimonia di presentazione al mondo medico e sociale, culturale del nostro Libro scientifico divulgativo Aritmie e Sport merita un grande ringraziamento in quanto egli è rappresentante dell’attivissimo impegnato Ordine dei Medici della Provincia di Trento, quale espressione di una forza medica operativa attiva polidisciplinare.
Il Libro contiene infatti un testo indirizzato alla divulgazione alle grandi platee sullo sviluppo razionale di una nuova scienza dedicata a migliorare la qualità di vita di ogni soggetto con aritmia cardiaca.
Siamo perciò convinti che la collaborazione e la sensibilizzazione dell’Ordine dei Medici consentirà di raggiungere l’ambizioso obiettivo di agevolare tutti i Medici di ogni specialità ed interesse clinico nella gestione del trattamento aritmico individuale di ogni soggetto con cattiva qualità di vita o di un atleta competitivo ostacolato nella carriera sportiva di un’aritmia sintomatica o pericolosa. Ciò nell’ambito di una Provincia con un’organizzazione aritmologica ospedaliera attuale di primaria efficienza.

Con ringraziamenti, stima ed amicizia
Francesco Furlanello

Oggi vi riportiamo i ringraziamenti del Professor Francesco Furlanello:Questi ringraziamenti sono personali in quanto il...
13/06/2018

Oggi vi riportiamo i ringraziamenti del Professor Francesco Furlanello:

Questi ringraziamenti sono personali in quanto il libro riguarda la mia biografia ma sono a nome anche del grande mondo dei cardiologi clinici e sportivi che hanno la possibilità di visitare un passato di studio, di sviluppo e diffusione di una branca modernissima della scienza attuale che incide in modo determinante sul miglioramento della qualità di vita individuale.
Il Dott. Sergio Bernardi che fa parte della nostra vita aritmologica da tanti anni, ha utilizzato, con grande pazienza e geniale intelligenza, a scopo conoscitivo, tutte le sue larghe esperienze giornalistiche e culturali effettuando dal 1973, una serie di puntuali interviste mirate di interesse socio-divulgativo per lettori attenti, di ogni nuova conquista nel campo dell’Aritmologia moderna clinica e sportiva.
L’assemblamento di questo materiale prevalentemente UCT, Rivista culturale, fiore all’occhiello del Trentino, si è completato con un abile ed adeguato aggiornamento delle ultime conquiste aritmologiche cui abbiamo partecipato nell’ambito dell’obbiettivo di una ricaduta pratica per la salute del singolo soggetto con tale disturbo elettrico cardiaco.
Fra i meriti di questo Libro, che ha già trovato una buona approvazione anche nel campo scientifico aritmologico nazionale, è il completamento con una simpatica iconografia fotografica illustrativa che ne facilita la lettura.
I meriti di Sergio Bernardi si allargano nella valutazione della difficile regia necessaria per un’agile presentazione del Libro, regia che è stata condotta in modo mirabile derivandone un incontro esemplare con l’Audience, stringata ed efficace, fortemente apprezzata dai presenti, dalla stampa, come da riscontri epistolari, colloqui telefonici ed approvazioni generali anche dai non presenti.
I miei ringraziamenti per Sergio Bernardi, le mie congratulazioni per il valore culturale e sociale che ha portato fra noi la Rivista UCT, sono profondi e totali nella convinzione che il nostro Libro lascerà ai Medici di ogni specialità che si imbattono in soggetti aritmici, ed in particolare atleti, una buona guida di approccio metodologico valida nel tempo.
Con grande stima

Francesco Furlanello

Oggi vi riportiamo l'intervento del Presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento Bruno Dorigatti Caro pro...
11/06/2018

Oggi vi riportiamo l'intervento del Presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento Bruno Dorigatti

Caro prof. Furlanello,
Autorità,
gentili Ospiti

porgo anzitutto ed a tutti Voi, il più caloroso benvenuto in questa Sala dell'Aurora, ben nota al nostro Ospite per aver qui ricevuto in passato il prestigioso riconoscimento di "Trentino dell'Anno" e dove si svolgono gli eventi pubblici dell'Istituzione consiliare. E' quindi con sincero piacere che Palazzo Trentini apre le sue porte alla presentazione di un agile volume, redatto con un piacevole taglio giornalistico, attorno alle attività ed ai molti meriti scientifici di un uomo e di un medico che, con il suo prezioso lavoro, ha onorato e onora questa terra, portandola più volte a livelli di eccellenza alta nel settore complesso della medicina sportiva.
Francesco Furlanello è stato, senza ombra di dubbio, un appassionato esploratore del futuro ed uno scienziato che, con rigore intellettuale e con collaudati criteri d'approccio ai problemi, ha afferrato l'arida materia clinica e l'ha resa comprensibile al paziente e con lui all'intera comunità.
Non si tratta di questione di poco conto. Infatti, sono medici e ricercatori, come il prof. Furlanello, che hanno mutato negli anni l'identità dell'ammalato: da paziente passivo a soggetto coinvolto e responsabilizzato circa il suo stato di salute. Solo uno sguardo fortemente distratto non coglie la rivoluzione umanistica che sta dentro questa trasformazione e che ha avuto in Francesco Furlanello un protagonista essenziale.
Esplorazione di nuove frontiere, per affrontare quelle sfide continue che il progresso scientifico pone al ricercatore ad ogni passo in avanti compiuto e divulgazione ampia nella convinzione che capire e conoscere significa preve**re. Sono queste le principali caratteristiche del lungo e proficuo percorso culturale, professionale ed umano del prof. Furlanello; un percorso che, nel suo dipanarsi, lo ha portato davanti ai grandi orizzonti scientifici internazionali dove ha raccolto apprezzamenti e riconoscimenti e dove è considerato come uno dei massimi esperti di cardioaritmologia clinica sportiva.
Ma tutto questo non ha mai incrinato il rapporto intimo ed intenso del prof. Furlanello con il Trentino, dove tutt'ora risiede e dove egli ha collocato per tanti anni una delle sue più prestigiose creature, ovvero quegli incontri scientifici di Marilleva che, tutt'oggi, costituiscono una pietra miliare nello studio delle aritmie cardiache.
Di tutto questo e di molto altro ancora, parlano queste pagine edite dalla rivista U.C.T. (Uomo, Città, Territorio) che oggi qui, ben volentieri, presentiamo, ringraziando tutti per questa preziosa presenza.
Nel lasciare infine ad altre e ben più autorevoli voci tratteggiare i molti profili del prof. Furlanello, ritengo mio dovere, nelle vesti di Presidente della massima espressione democratica della nostra speciale autonomia, rivolgere un pensiero di sincera e grata riconoscenza a Francesco Furlanello per il luminoso esempio offerto a schiere di allievi che oggi sono affermati scienziati; per il suo attaccamento a questa terra e, soprattutto, per aver reso, con i suoi studi, migliore la qualità tutta del nostro vivere.
Grazie!

La rivista U.C.T. (Uomo Città Territorio), che ho diretto per 40 anni, ha avuto il privilegio in questo lungo periodo, d...
08/06/2018

La rivista U.C.T. (Uomo Città Territorio), che ho diretto per 40 anni, ha avuto il privilegio in questo lungo periodo, di seguire nella realtà temporale, lo sviluppo cardiologico clinico e sportivo attraverso l'impegno del Prof. Francesco Furlanello e dei suoi collaboratori.
Nel 2017 abbiamo raccolto in un volume tutti gli articoli che, a partire dal 1985, il Professor Furlanello aveva pubblicato sul nostro periodico e non solo.
L'abbiamo voluto editare proprio perché attraverso questi scritti emergeva la storia, le ricerche e i primi tentativi della nuova disciplina della cardioaritmologia; ma emergeva anche quella umanità e il rapporto dell'uomo/maestro sia coi giovani medici che con i pazienti.
Primario all'Ospedale S. Chiara, appena entrato in servizio, creò un Centro Aritmologico già a partire dal 1973 con un gruppo del suo reparto di cardiologia.
Ma la grande intuizione, generata da un talento genetico e da una rigogliosa intelligenza abbinata ad una concreta applicazione pratica, fu l'organizzazione del primo seminario Le nuove frontiere delle aritmie con i più grandi studiosi nazionali a partire dal 1974. L'importanza scientifica di tali incontri/seminari fu il coinvolgimento dei più famosi esperti nazionali ed internazionali, la determinazione per la sicurezza della sua scelta e la continuità nel tempo.
Questi incontri biennali tenuti a Marilleva (Trentino) arrivarono fino al 2004: 15 INCONTRI INTERNAZIONALI, 30 ANNI DI RELAZIONI, SAGGI, DIBATTITI, SCOPERTE, INTUIZIONI, INFORMAZIONE E MOLTA FORMAZIONE.
Questo nostro lavoro, fatto con passione, curiosità, metodo e rigore, ha voluto mettere in evidenza il merito del Prof. Furlanello: infatti l'iniziativa, la direzione, la continuità e l'innovazione sono frutto della sua direzione che ha messo a fuoco il settore della cardioaritmologia e ne ha fatto una vera disciplina.

A nome di tutti
grazie Professor Furlanello

DOLOMITI PRIDE: APERTI AL FUTURO di Nicola Zoller Poche settimane fa le a mite lotta della “Señorita María” contro i pre...
08/06/2018

DOLOMITI PRIDE: APERTI AL FUTURO di Nicola Zoller

Poche settimane fa le a mite lotta della “Señorita María” contro i pregiudizi sessuali è stata premiata da Trento Film Festival 2018 con l’assegnazione della Genziana d'Oro al film del regista colombiano Ruben Mendoza. E’ stato un avvenimento significativo, consegnatoci da una edizione rilevante del Festival: la giuria internazionale ha ritenuto che questa “piccola storia” proveniente da un villaggio montano possa essere di riferimento per “i temi più ampi della contemporaneità”. E’ da sottolineare che non solo dalla giuria, ma anche dal voto del pubblico è giunto uno dei migliori apprezzamenti a questo lavoro. Ecco dunque che la storia di Maria, nata ragazzo ma con sentimenti e propensioni femminili, può diventare un momento di meditazione sulla paura e l’avversione irrazionale verso l’omosessualità e la transessualità.
E’ bello che in questa nostra terra alpina in cui tra pochi giorni si svolgerà il Dolomiti Pride col patrocinio delle città di Trento e Bolzano, si sia levato un qualificato segnale a favore del diritto al libero orientamento sessuale, ponendosi a fianco delle persone discriminate e perfino odiate perché “diverse”: eppure – come ha recentemente sottolineato, sempre a Trento, il presidente di Amnesty International Antonio Marchesi – la libertà di espressione e di comportamento se non lede i diritti di altri “va garantita”.
Si tratta di una questione che riguarda la disponibilità a guardare con preveggenza al futuro: che lo faccia una città e una comunità tra le montagne come la nostra è un onore per tanti di noi. Jacques Attali, lo studioso francese autore di un illuminante saggio dal titolo emblematico “Breve storia del futuro”, rammenta a noi tutti che “i concetti di bene e male, accettabile e inaccettabile, bello e brutto, cambiano”. Solo chi pensa che “la morale e l’estetica siano immutabili” resta indietro. Per esempio, solo 150 anni fa era inimmaginabile la legalizzazione del divorzio, ora invece “la possibilità di relazioni d’amore successive” è accettata e legalizzata da tutte le società civili. Addirittura “presto riterremo accettabili e legali relazioni simultanee… Alla lunga – scandisce con termini che lasceranno ancora di stucco – riconosceremo che è umano amare più persone allo stesso tempo”, peraltro come già avviene nella concreta realtà attuale, anche se è ancora un fatto coperto da ricercata invisibilità e ipocrisia. “Ma alla fine trionferà la libertà individuale” conclude Attali.
E non sarà solo una questione di diritti giuridici individuali e sociali. E’ la vita naturale che lo invoca. Ad esempio sull’omosessualità, l’antropologo roveretano Duccio Canestrini – in faccia a chi accampa ragioni mediche o biologiche contro di essa – ha schiettamente mostrato che “se i comportamenti omosessuali, sia maschili che femminili, fossero ‘contro natura’, la natura li avrebbe semplicemente eliminati”. E invece “l’omosessualità c’è sempre stata”, non solo tra la specie umana: è un comportamento ricorrente “in circa 1.500 specie animali”! Certo, gli umani sono “speciali”, nel senso che gli omosessuali – anche nella civile Europa – sono stati perseguitati, incarcerati, ospedalizzati: e le dittature, tutte le dittature a destra e a manca, li hanno mandati a morte e i regimi illiberali retti su impietose credenze religiose li torturano e li uccidono ancor oggi.
In prospettiva queste situazioni crudeli andranno a scomparire: in ciò saremo aiutati anche dall’evoluzione biologica. “La diminuzione delle differenze fra generi – ha lasciato scritto in più interviste il professor Umberto Veronesi – ha come risultato una valorizzazione della donna e della femminilità, fino a poco fa discriminate”. E ciò può produrre “una modificazione della stessa biologia umana”: la nostra specie – sottolineava Veronesi – “si va evolvendo verso un modello in cui le differenze tra uomo e donna si attenuano”. Saremo un po’ tutti bisessuali: “E’ una evoluzione in corso che sfocerà in una nuova e più ampia sessualità”. Il processo sarà lento, ma questa evoluzione “biologica e culturale” è in atto. Nel frattempo molti di noi saranno morti, ma qualche seme l’avranno pur gettato: cominciando intanto ad essere avveduti e aperti nell’accogliere questo futuro, e – da subito – ad amare il “diverso” che vive tra noi e… in noi.

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