Cityrumors.it

Cityrumors.it Ecco come avere il meglio delle news Cronaca e politica, liberamente

Matteo Rodolfo Maranca avrebbe compiuto 33 anni venerdì. Il ragazzo di origini piemontesi è morto dopo essersi schiantat...
09/12/2024

Matteo Rodolfo Maranca avrebbe compiuto 33 anni venerdì. Il ragazzo di origini piemontesi è morto dopo essersi schiantato con il parapendio contro la falesia a Campione del Garda, nel Bresciano. Matteo, che era con un amico, si è lanciato nonostante nella località da cinque anni il lancio sia vietato da un'ordinanza del sindaco. Il base jumping è uno sport estremo che prevede di lanciarsi nel vuoto con tute alari che facilitano il volo. Dopo una fase di caduta libera, i jumper aprono il paracadute. Oggi ragazzo ha perso il controllo della vela e si è schiantato contro una parete di roccia, in modo fatale. Qualche anno fa era già stato vittima di un incidente sul Monviso, quando il ragazzo era stato ritrovato solo il giorno successivo dal Soccorso Alpino in stato di semi assideramento. Il papà di Matteo, Antonio Maranca, è stato Luogotenente degli alpini del terzo reggimento di Pinerolo, e i due avevano la comune passione per la montagna. Matteo lascia una sorella, Alessandra.

"Il tuo sorriso resterà per sempre nei nostri cuori, anche se la tua assenza ci lascia senza parole. Ti porteremo con no...
09/12/2024

"Il tuo sorriso resterà per sempre nei nostri cuori, anche se la tua assenza ci lascia senza parole. Ti porteremo con noi, sempre, dolce Chiara". Sono le parole di saluto che gli amici di Chiara Albanini, è morta in un incidente stradale nel pomeriggio di domenica 8 dicembre sulla superstrada Sora-Frosinone-Ferentino. Lo schianto mortale è avvenuto presso Veroli. L'auto con due giovani a bordo viaggiava in direzione del capoluogo. La giornata sembrava scorrere tranquillamente per i due ragazzi, diretti in auto al centro commerciale per una passeggiata. Improvvisamente l'auto ha perso aderenza ed è uscita di strada, sbandando e carambolando più volte sull'asfalto. Nella sua corsa ha centrato altri due mezzi. Dei due ha perso la vita Chiara. Aveva 28 anni ed era di Boville Ernica, abitava il località San Lucio e lavorava come barista in un locale. Il personale sanitario del 118 ha tentato di rianimarla ma senza successo. A guidare la vettura c'era il fidanzato, Alessandro Cervoni, anche lui di Boville Ernica, che è rimasto ferito ed ora è ricoverato all'ospedale Spaziani di Frosinone con codice rosso.

«Quando Fabrizio ha capito che il malessere che provava era soltanto di un giramento di testa, ha deciso di combattere -...
09/12/2024

«Quando Fabrizio ha capito che il malessere che provava era soltanto di un giramento di testa, ha deciso di combattere - racconta il fratello Fabio - Anche nella fase più br**ta, ha affrontato la malattia con orgoglio ed enorme dignità. Non si è perso d’animo. Un altro dei giorni più belli della sua vita è stato quando è tornato a lavorare, con i colleghi e gli amici che lo hanno accolto in studio. “Eccomi, io sono qua”. Tra le persone che le sono state più vicine c'è stata Antonella Clerici, una sorella, tra loro c’era un affetto epocale. E Carlo Conti, che lo adorava da sempre. Si pensa che la vita delle persone famose lo sia sempre. No. La quotidianità è fatta anche di dispiaceri. Gli dicevo: “Saresti il padre ideale, hai proprio un carattere da papà. I miei figli lo adoravano. Per i due più piccoli si vestiva da Babbo Natale. Finché un giorno venne scoperto: “Ma tu sei zio Fabrizio!” Per la figlia Stella perdere un genitore meraviglioso come Fabri è stata una strozzatura importante nella sua vita. Stellina lo adora, anche adesso che non c’è più ha una venerazione per lui, Fabrizio è la sua leggenda. Vuole sapere come ho superato la perdita? Credo che i cinque sensi siano limitati. Ci sono tanti altri modi in cui si riesce a percepire la presenza di una persona amata. Come quando mi capita di ascoltare alla radio la canzone di Jovanotti che Fabri amava tanto: Le tasche piene di sassi. O quando rileggo i suoi ultimi WhatsApp sul cellulare, dal numero che non ho mai cancellato: “Ciao, ci vediamo dopo”. E lo sento ancora qui. Sono fiero di avere avuto un fratello come lui»

Un ragazzo di ventinove anni è morto la notte scorsa in un incidente stradale avvenuto a Maser, nella provincia di Trevi...
08/12/2024

Un ragazzo di ventinove anni è morto la notte scorsa in un incidente stradale avvenuto a Maser, nella provincia di Treviso e il padre non si dà pace. La vittima si chiama Luca Gazzola. L'incidente mortale è avvenuto intorno alla mezzanotte lungo la Provinciale: secondo una prima ricostruzione, il 29enne era al volante della sua auto quando è andato a sb****re contro un platano. I vigili del fuoco, intervenuti sul posto hanno spento un principio di incendio. Le operazioni di soccorso sono terminate alle 3.30. Le cause dell’incidente sono ancora da definire ma non si esclude che il ragazzo possa essere rimasto vittima di un colpo di sonno, vista l'ora, o una disattenzione. Dai primi accertamenti si tratterebbe di una fuoriuscita autonoma. Il padre del ragazzo, Luca, ha rivolto un appello qualora ci fosse qualcuno che può aver visto qualcosa: il figlio, dice "era molto prudente, se c'è un responsabile che ha causato l'incidente lo dica. Mio figlio, sapeva guidare ed era pieno di rispetto per gli altri. Se ha causato tutto questo, anche involontariamente, ce lo dica".

«La vita non è una questione di traguardi, ma di momenti». E' una frase di Rose Kennedy che ben ritrae il percorso si Bi...
08/12/2024

«La vita non è una questione di traguardi, ma di momenti». E' una frase di Rose Kennedy che ben ritrae il percorso si Bianca Balti, la top model lodigiana che a settembre ha reso nota la sua malattia. Bianca in questi giorni è sta in ospedale per le cure chemioterapiche previste per cercare di debellare il tumore alle ovaie. «Sono ufficialmente a metà del mio percorso di chemio», ha detto, mostrandosi con la testa calva. Da quando non ho più i capelli tutti mi trattano meglio, dice e racconto i momenti quando tutto è cambiato. «Io ero al mare con le bambine e sentivo questo male, ero preoccupatissima, ma non volevo rovinare il weekend. Quando sono tornata a casa non riuscivo a camminare. In ospedale il dottore mi disse che li giù ero messa veramente male. Mi sono messa a piangere, avevo paura per le mie bambine . Era l’8 di settembre, sono andata al pronto soccorso, il 10 mi hanno operato. La situazione era veramente grave perché quando intacca i polmoni diventa quarto stadio e sei praticamente morto». Nonostante Bianca non mostra cedimenti «Sono sempre stata una ragazzina sorridente e credo che questa cosa che mi è successa adesso mi abbia reso la vita ancora più bella».

"Valerio l'ho visto per terra. Non mi fate domande perché mi sento male per il bambino. E' una buona famiglia, non hanno...
08/12/2024

"Valerio l'ho visto per terra. Non mi fate domande perché mi sento male per il bambino. E' una buona famiglia, non hanno problemi non mettete storie e andate altrove a chiedere" così si è espressa la signora Esposito una delle condomine di via Igino Giordani 70 a Roma dove viveva il bambino di 12 anni che si gettato nel vuoto "La mamma era al lavoro, il papà era appena tornato. Valerio veniva da scuola e si è buttato, andate a chiedere lì cosa è successo. Se un bambino si butta dalla finestra appena torna da scuola il problema non è in casa".

Troppo tardi per evitare l'impatto: così è morta Adela, in un incidente avvenuto nella tarda serata di ieri sull’autostr...
07/12/2024

Troppo tardi per evitare l'impatto: così è morta Adela, in un incidente avvenuto nella tarda serata di ieri sull’autostrada A35. La ragazza di origini albanesi, residente a Brescia, è deceduta a soli 27 anni. Stando a quanto ricostruito dalla polizia stradale di Chiari, Aela Xhaferri era a bordo di un’auto, guidata da un suo connazionale, che ha sbandato ed è finita contro il guardrail. Dopo l’incidente, in cui non sarebbero rimasti coinvolti altri veicoli, sia lei che il ragazzo avrebbero lasciato il mezzo. Adela sarebbe stata centrata in pieno da un’altra auto di passaggio e sbalzata per diversi metri sull'asfalto: all'arrivo dei soccorsi, purtroppo, per lei non c'era già più nulla da fare. A causa del buio chi era al volante del mezzo non l'avrebbe vista, se non quando ormai era tardi.
Illeso il giovane che viaggiava con lei, e il conducente del veicolo che l'ha investita.

« È caduto davanti ai miei occhi. L’ho visto precipitare. Il corpo era ricoperto di foglie, una scena orribile». La siep...
07/12/2024

« È caduto davanti ai miei occhi. L’ho visto precipitare. Il corpo era ricoperto di foglie, una scena orribile». La siepe ha attutito il colpo, ma non è bastato A parlare è Anna, la badante della casa in via Igino Giordani. Valerio, 11 anni, è precipitato dal decimo piano del palazzo ed è morto poi all’ospedale Bambino Gesù a Roma. «Ero terrorizzata, urlavo e suonavo a tutti i campanelli», racconta Anna. «Il padre urlava disperato, ripeteva a tutti di non avvicinarsi al figlio. Io l’ho rassicurato dicendogli che conoscevo le manovre di primo soccorso e così ho ascoltato il battito del bimbo, ancora c’era…», dice il compagno di Anna. La polizia scientifica ha svolto accertamenti e fotografato un muretto alto circa tre metri sul quale il corpo del ragazzino avrebbe sbattuto prima di cadere nella siepe. La finestra sarebbe stata ritrovata aperta. Quella di Valerio è solo l'ultima di vicende terribili che hanno riguardato giovanissimi nella Capitale: a giugno un altro 12enne è morto soffocato durante un gioco in camera sua a Tor Bella Monaca e un suo coetaneo si è suicidato a piazza dei Mirti nell’ottobre 2023 lanciandosi dal quinto piano.

"Natale sarà bello per molti ma non per tutti, io sono al freddo" così scriveva sui social Marco Magrin l'operaio saltua...
07/12/2024

"Natale sarà bello per molti ma non per tutti, io sono al freddo" così scriveva sui social Marco Magrin l'operaio saltuario di 53 anni trovato morto il 30 novembre in un garage a Treviso dove aveva trovato rifugio di fortuna perché non aveva casa né mezzi sufficienti per permettersene una. Quella frase di un anno fa faceva riferimento proprio alla sua condizione di senza casa. Il sindaco di Treviso ha annunciato un esposto per chiarire le responsabilità del proprietario della casa da cui il 53enne sarebbe stato sfrattato, Andrea Berta, uno degli attivisti per la casa del centro sociale Django.

Secondo il sindaco, pur sapendo della situazione in cui si trovava Magrin, Berta non avrebbe avvisato i servizi sociali del Comune che non ne sapevano nulla. Il proprietario di casa e gli attivisti dicono che Magrin aveva più volte segnalato i fatti e scritto persino sul profilo Facebook del sindaco. "Non so come mettermi in contatto con lei quindi le scrivo ora qui. Ho bisogno di un consiglio: come posso fare per stare in piedi mentre cado dopo che nessuno mi ascolta?" era uno dei messaggi. Dagli uffici comunali spiegano che a loro non risulta arrivata alcuna segnalazione.

Magrin avrebbe lasciato la casa senza rivelare di dover vivere in un garage. "L’ultima volta che ho sentito Magrin era fine estate, mi aveva assicurato di aver trovato una nuova sistemazione e poi non ci sono stati più contatti, era una persona sfuggente. Da parte mia non c’è stato nessuno sfratto, dopo aver appurato che non c’era più nessuno in quell’appartamento ho iniziato a cercare una ditta per la disinfestazione e ho cambiato la serratura" ha detto il proprietario.

"Valerio lo abbiamo visto crescere. Era un bambino meraviglioso. Nei modi, nell'educazione. Era una promessa della palla...
06/12/2024

"Valerio lo abbiamo visto crescere. Era un bambino meraviglioso. Nei modi, nell'educazione. Era una promessa della pallanuoto. È come se fosse morto mio nipote". Istigazione al suicidio: è l’ipotesi terribile su cui sta lavorando la squadra mobile di Roma dopo la morte di un ragazzino si 12 anni, ieri pomeriggio nel quartiere Collatino. Gli investigatori puntano a capire se si sia trattato di un gesto volontario o di un incidente. Il fascicolo aperto in Procura è a carico di ignoti, ma è stato sequestrato il cellulare del dodicenne: verrà analizzato per cercare elementi utili alle indagini. Si è subito prestata a soccorrerlo una signora che lavora come collaboratrice domestica in un appartamento della zona. “Ero in giardino, quando ho sentito un forte rumore. Mi sono voltata e ho visto il corpo a terra. Non respirava. Ho urlato, insieme ad un altro signore abbiamo chiamato il 112”.
Al momento della caduta dal decimo piano del palazzo in via Igino Giordani c'erano la sorellina e la babysitter. Non è ancora chiaro se il padre fosse presente o stesse tornando. L'uomo è stato uno dei primi a soccorrere il bambino. "Gridava Valerio, Valerio. Chiedeva di non toccarlo", dicono i vicini. Gli investigatori ascolteranno in queste ore familiari, amici e insegnanti del ragazzino per far luce sull’accaduto. Il piccolo, le cui condizioni sono apparse subito gravissime, è morto poco dopo il trasporto al Bambin Gesù.

"A chi ho scritto figlio di p***a sulla macchina sfregiandola con una chiave? Bobo Vieri. Non stavamo neanche insieme… e...
06/12/2024

"A chi ho scritto figlio di p***a sulla macchina sfregiandola con una chiave? Bobo Vieri. Non stavamo neanche insieme… era quella fase di tira e molla. Lui me ne aveva fatte talmente tante che lo volevo mandare a Appiano Gentile con la macchina sfregiata. Ci sono tante persone che lì aspettano i giocatori per foto, autografi. Io volevo che arrivasse e vedessero tutti quella scritta sulla macchina. Una volta l’ho inseguito per strada, in un bar per picchiarlo. Ci hanno dovuti separare. Un flirt con Mourinho? Magari, mi sarebbe piaciuto"

Il 70enne dottor Marco Moia è rimasto imprigionato dentro un parco recintato, a Milano, in viale Monte Nero, perché un a...
06/12/2024

Il 70enne dottor Marco Moia è rimasto imprigionato dentro un parco recintato, a Milano, in viale Monte Nero, perché un addetto dell’Amsa, ha deciso una una chiusura anticipata dei tre cancelli poco dopo le 17.30 invece delle ore 19 indicate su tutti i cartelli e senza curarsi di controllare se dentro il parco ci fosse ancora qualcuno. L'Amsa non ha risposto al numero di emergenza affisso sotto agli orari di chiusura, avuto grazie all'aiuto di un passante e il 112 ha risposto che più di segnalare il fatto alla centrale operativa non si poteva. Intanto il freddo ed il buio incombevano. Alla fine è toccato a una cordata di passanti e camerieri di un bar confinante con il parco recuperare una scala e aiutare l’uomo a superare la cancellata dopo quasi due ore di attesa. Dall'Amsa nessuna spiegazione per la chiusura anticipata, e nessuna scusa.

Un rapporto sessuale violento inviato alla nonna della ragazza. E' stato l'epilogo dell'ennesima storia del «Brasiliano»...
05/12/2024

Un rapporto sessuale violento inviato alla nonna della ragazza. E' stato l'epilogo dell'ennesima storia del «Brasiliano», Massimiliano Minnocci, arrestato per l'ennesima volta perché, il 23 novembre avrebbe impugnato un bastone e provocato la frattura scomposta del braccio destro alla sua ragazza. Lei vittima, più giovane di lui di 20 anni, è stata ricoverata all'ospedale San Pietro con trenta giorni di prognosi, ma solo spinta dai genitori e dalla nonna si è decisa a sporgere denuncia. Non è stata presa in considerazione l'ipotesi dei domiciliari: l'uomo ha beneficiato, per due volte, della pena sospesa e il Tribunale di Roma aveva disposto per lui un periodo di prova

La compagna, un mese fa, era stata ricoverata a Civita Castellana dopo essere stata picchiata con un bastone. Disse ai familiari di essere caduta accidentalmente. La sera dell'ultima aggressione lei era stata a teatro, mentre lui aveva partecipato a una festa. Una volta rientrati a casa, Minnocci avrebbe iniziato a consumare cocaina e birra. Er Brasiliano ha accusato la donna di tradimenti e furti, arrivando a colpirla violentemente. Il giorno dopo l’uomo avrebbe chiamato a casa dei genitori per scusarsi. ma oggi la ragazza dice di non sapere «cosa aspettarsi».

L'appartamento da dove era stato sfrattato Marco Magrin - trovato senza vita in un garage a Treviso - appartiene ad Andr...
05/12/2024

L'appartamento da dove era stato sfrattato Marco Magrin - trovato senza vita in un garage a Treviso - appartiene ad Andrea Berta, attivista del Centro Sociale Occupato Django e dell'associazione Caminantes. Insieme ad altri giovedì scorso aveva bloccato il consiglio comunale di Treviso per protestare contro gli sfratti e l'emergenza casa. Andrea Berta era in prima fila anche al corteo contro lo sgombero dell'area Appiani e alla manifestazione per la morte di Mandeep Singh - un ragazzo indiano di 30 anni, è morto probabilmente per un malore, di notte, mentre dormiva su un cartone negli anfratti di quell'area. Berta avrebbe ereditato da una zia l'appartamento dove viveva Marco Magrin. L'uomo sostiene di non aver sfrattato nessuno, anzi. Quando è arrivato il momento di riscuotere l'eredità aveva trovato dentro casa Marco e la compagna, entrambi senza lavoro. Berta ha chiesto a Magrin e alla compagna di trovare una soluzione alternativa ma dopo un anno nulla è cambiato. Nel frattempo la compagna di Magrin è sparita dopo essere stata portata in comunità. Marco resta solo nell'appartamento fino allo scorso agosto quando aveva detto a Berta di aver trovato una nuova sistemazione. Il 53enne di Camposampiero avrebbe continuato a occupare la casa fino a quando Berta non ha cambiato le serrature. Da allora è stato costretto a sistemarsi nel garage sottostante dove, lo scorso 30 novembre, ha perso la vita, probabilmente a causa di un malore provocato dal freddo. Berta sostiene di non sapere che il 53enne si trovasse nel garage.

Proiettili per l'avvocato. Aveva chiesto - e ha ottenuto - che a Filippo Turetta non fossero applicate le aggravanti del...
04/12/2024

Proiettili per l'avvocato. Aveva chiesto - e ha ottenuto - che a Filippo Turetta non fossero applicate le aggravanti della crudeltà e dello stalking per l'omicidio di Giulia Cecchettin con oltre 70 coltellate. Ma dopo qualcosa è accaduto. Una busta bianca con tre proiettili è stata recapitata oggi a Padova allo studio dell'avvocato Giovanni Caruso, difensore di Filippo Turetta. Il legale nel prendere la corrispondenza ha aperto una lettera, dentro la quale c'erano tre cartucce. L'avvocato, professore universitario, ha quindi contattato la Questura che ha fatto intervenire nello studio agenti della Squadra mobile, della Digos e della polizia Scientifica. Gli investigatori hanno ispezionato la busta da lettera, repertando anche le tre cartucce avvolte in un foglio di carta tentando di trovare tracce che possano ricondurre al mittente.
Sulla busta non c’era alcuna rivendicazione ma c’era scritto soltanto l’indirizzo dello studio dell’avvocato. I tre proiettili erano avvolti in un foglio bianco.

“Mia figlia non può essersi ammazzata. Lei non l'avrebbe mai fatta una cosa del genere". Questa la testimonianza di Rosa...
04/12/2024

“Mia figlia non può essersi ammazzata. Lei non l'avrebbe mai fatta una cosa del genere". Questa la testimonianza di Rosa Sainato la mamma di Cristina Pugliese, la 27 enne trovata senza vita a Caldiero, in provincia di Verona, nell’appartamento che condivideva da pochi mesi con il compagno Marco Cristofori.

Maria Cristina aveva una bambina di poco più di cinque anni; fino a qualche mese fa viveva a Soave con il fratello e il padre. Il compagno ha chiamato i Carabinieri raccontando di aver trovato il corpo di Maria Cristina privo di vita nel bagno. Dice che la giovane mamma si sarebbe suicidata con il tubo flessibile della doccia. La titolare del bar Gallery a Caldiero, in cui Cristofori è cliente fisso, racconta: «Appena mi ha visto mi ha detto: ho litigato con lei, non la trovo. Marco aveva una delle mani sporche di sangue. Al momento ho pensato che si fosse ferito lavorando, dopo ho iniziato a preoccuparmi. Così ho insistito: dov'è il telefonino di Maria Cristina, così provi a contattarla? Mi ha risposto: il suo cellulare è a casa mia».

Carola Finatti, la madre che ha annegato nella vasca da bagno, in casa, a Nole Canavese la figlia Perla ha dichiarato al...
04/12/2024

Carola Finatti, la madre che ha annegato nella vasca da bagno, in casa, a Nole Canavese la figlia Perla ha dichiarato al giudice che i suoi problemi di salute sono iniziati subito dopo la nascita della bambina, quando è stata investita dalla depressione post-partum. Si è accorta di non stare bene e di non poter accudire la figlia di pochi mesi. Si era rivolta ad a uno specialista, con il sostegno della sua famiglia: «Ad agosto chiesi di essere ricoverata, ma mi dissero che potevo stare a casa e mi vennero prescritti alcuni farmaci». La 34enne ricorda di aver tolto alla piccola Perla il body, specificando dove lo ha appoggiato e in quale bagno della casa si trovava. Quello che è successo dopo è coperto da un velo scuro, anche i tentativi di togliersi la vita che l'hanno costretta al ricovero e alla terapia intensiva prima di essere trasferita nel reparto per detenuti. L'avvocato di Carola valuta la richiesta di una perizia psichiatrica.

Schumacher, la famiglia ricattata dall'ex guardia del corpo: 15 milioni per non diffondere un video. 1500 foto e 200 vid...
03/12/2024

Schumacher, la famiglia ricattata dall'ex guardia del corpo: 15 milioni per non diffondere un video.
1500 foto e 200 video da diffondere sul dark web: la tentata estorsione ai danni della famiglia Schumacher
In tanti ricorderanno gli arresti in Germania nella seconda metà di giugno per una tentata estorsione ai danni della famiglia Schumacher. L’inchiesta sta procedendo e negli ultimi giorni, attraverso un reportage del Daily Mail, sono emersi i dettagli – veramente vergognosi – di questa azione criminale.
Sono state già programmate quattro udienze tra gennaio e febbraio, con il pubblico ministero che ha chiesto almeno 4 anni di reclusione per i due soggetti in questione. 😡

Indirizzo

Rome
00100

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Cityrumors.it pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a Cityrumors.it:

Video

Condividi