Edizioni dell'Orso

Edizioni dell'Orso Pagina ufficiale della Casa editrice universitaria Edizioni dell'Orso
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Casa editrice universitaria specializzata nella pubblicazione di testi accademici e scientifici.

Quest’opera di Sanguineti ci viene restituita grazie alla convergenza di due esperienze di studio inizialmente autonome ...
23/10/2024

Quest’opera di Sanguineti ci viene restituita grazie alla convergenza di due esperienze di studio inizialmente autonome e divise, una concentrata sui materiali preparatori presenti al Centro Studi Interuniversitario Edoardo Sanguineti e l’altra sui copioni degli spettacoli. La scelta dei curatori ha permesso di dar vita a un libro che mostra integralmente le fasi dell’organizzazione della scrittura per la scena e, in filigrana, le problematiche del rapporto non sporadico con Shakespeare. È proprio questa particolare costruzione che permette al lettore di entrare nel laboratorio di composizione di Sanguineti e nei meccanismi della collaborazione con Liberovici, del quale accoglie sollecitazioni e necessità, anche strettamente teatrali. Proprio mentre leggiamo, la ricca parola di Sanguineti ci porta al cuore dell’espressione di Shakespeare, mettendoci in condizione di ascoltare, attraverso giochi di pensieri e rumori, la voce di Judith Malina e la musica di Andrea Liberovici.

Un travestimento da W. Shakespeare e F.M. Piave

Nel 399 a.C. Socrate venne condannato capitalmente, per empietà, da un tribunale composto da cinquecentouno cittadini e,...
23/10/2024

Nel 399 a.C. Socrate venne condannato capitalmente, per empietà, da un tribunale composto da cinquecentouno cittadini e, come emerge da una celebre e commovente scena tratteggiata nel Fedone, bevve la fatale cicuta un mese dopo la sentenza, nonostante fossero state numerose le possibilità, concretamente offertegli, di fuggire di prigione.
Da allora il ‘tafano’ di Atene – scuotitore delle coscienze, pungolo per il sistema politico e giuridico – è stato elevato a figura eroica quasi mitologica: paragonato addirittura a Gesù e a Buddha per l’influenza esercitata sul nostro immaginario, invocato in controversi episodi che hanno visto come protagonisti o antagonisti (a seconda della prospettiva) Martin Luther King, Malcolm X, ed Edward Snowden.

Lezioni e materiali

Sono qui pubblicati i più antichi documenti in volgare contenuti nei registri del Castellano di Ussita, una appartata va...
23/10/2024

Sono qui pubblicati i più antichi documenti in volgare contenuti nei registri del Castellano di Ussita, una appartata valle dei monti Sibillini, dal 1381 al 1424. Con la continuità e regolarità che raramente si riscontra in comunità così piccole, il funzionario registra la documentazione e le delibere dei consigli locali: vanno in volgare le lettere dei signori da Camerino, poi (perché destinati agli artigiani locali) gli appalti per le porte del castello, la chiesa, la campana del borgo, la fornace e l’attività del fabbro; e ancora le suppliche, la magra contabilità, perfino qualche verbale di votazione, la notizia di una faida, il rigorosissimo regolamento per l’uso dei pascoli in cui il turista oggi vede solo prati verdissimi o piste da sci. È il registro o il prezioso manuale d’istruzioni, altrimenti irrecuperabile, di quella che chiameremmo una comunità diffusa dell’Appennino più interno, che si specchia nella sua lingua, vivacemente articolata e ben caratterizzata, di cui vengono analiticamente discussi i tratti fonologici e morfologici.

Testi volgari ussitani dell'ultimo Trecento e dei primi del Quattrocento

Marie Stuart, l’une des figures les plus complexes de la Renaissance, a inspiré au fil des siècles d’innombrables études...
23/10/2024

Marie Stuart, l’une des figures les plus complexes de la Renaissance, a inspiré au fil des siècles d’innombrables études historiques, artistiques, littéraires, cinématographiques. Cependant, la fille de Jacques V et de Marie de Guise reste, pour certains aspects, une figure à reconstruire, entre mythe et histoire. Les premiers textes qu’elle suscite à l’automne de la Renaissance, parmi lesquels les chroniques de l’exécution et les premières pièces de théâtre, offrent trop souvent un portrait profondément dichotomique, qui fait de la souveraine à la fois une Médée adultère et une sainte du catholicisme, suivant les intentions politiques et religieuses des auteurs. Dans ce volume, qui s’insère dans la lignée des études les plus récentes consacrées à Marie Stuart, l’on se propose d’élaborer de nouvelles réflexions à propos de ce personnage clé du Cinquecento, en explorant non seulement les vicissitudes politiques qui l’ont rendu célèbre, mais aussi certains aspects de sa vie qui méritent d’être approfondis, notamment son éducation princière à la cour des Valois, sa féconde vocation littéraire et sa précieuse collection de livres.

Marie Stuart, femme de pouvoir et femme de lettres

Emanuele Tesauro, attivo nella corte sabauda per gran parte del Seicento, fu uno dei più importanti intellettuali italia...
23/10/2024

Emanuele Tesauro, attivo nella corte sabauda per gran parte del Seicento, fu uno dei più importanti intellettuali italiani dell’età barocca. Sino a ora egli è stato studiato esclusivamente dal punto di vista delle opere letterarie, filosofiche, retoriche e teatrali, lasciando in secondo piano i suoi importanti lavori storici.
Oltre ai Campeggiamenti e alle Origini delle guerre civili in Piemonte, molti dei suoi panegirici, quali La pace (1631) pronunciata per celebrare gli accordi stipulati a Cherasco o l’Eroe (1656) orazione funebre declamata in occasione delle esequie di Tommaso di Savoia-Carignano, hanno una chiara valenza politica che merita di essere messa in luce.
Attraverso i saggi presenti in questo volume, scritti da autorevoli studiosi e studiose, si vuole mettere in luce la rilevanza della produzione storica di Emanuele Tesauro e metterla in relazione con le altre sue opere.

Emanuele Tesauro fra storia e politica

I sette saggi che compongono questo volume sono dedicati allo studio dei frammenti del teatro romano di età repubblicana...
23/10/2024

I sette saggi che compongono questo volume sono dedicati allo studio dei frammenti del teatro romano di età repubblicana. La conservazione dei frustula delle opere perdute si deve alle citazioni e alle rielaborazioni di scrittori, grammatici, lessicografi e scoliasti antichi, la cui lettura diretta dei testi non è sempre dimostrabile. Molto spesso i versi giunti fino a noi presentano problemi testuali di non facile soluzione e in certi casi è persino difficile districarsi tra i numerosi interventi moderni tesi a emendarli. Nei contributi qui raccolti si affrontano alcuni dei testi più tormentati, tratti da diversi generi teatrali: palliata, cothurnata, togata e fabula Atellana.

Saggi di esegesi e critica testuale sui frammenti del teatro latino

21/10/2024

Il nostro numero fisso è anche Whatsapp! Potete chiedere informazioni mandandoci un messaggio allo 0143513575.

Segnaliamo la presentazione del titolo "Il Re Ruggero di Karol Szymanowsky" presso l'Accademia Polacca delle Scienze di ...
25/09/2024

Segnaliamo la presentazione del titolo "Il Re Ruggero di Karol Szymanowsky" presso l'Accademia Polacca delle Scienze di Roma.

Leonardo Masi

To będzie bardzo intensywny, ale też bardzo ciekawy tydzień w Accademia Polacca. Rozpoczynamy go konferencją "Il Principe Stanislao Poniatowski e l'Italia" (23-24 września), następnie spotykamy się na warsztatach teatralnych teatru "Trykot" z Mrożkiem i Gombrowiczem (25 września), a kończymy tydzień udziałem w Nocy Naukowców (27 września) i wystawą poświęconą Franciszkowi Smuglewiczowi w Aricci (27 września). Natomiast 26 września serdecznie zapraszamy do Accademia Polacca na spotkanie z dr. Leonardo Masim "Il Re Rugero di Karol Szymanowski". Będzie także o związkach Szymanowskiego z Włochami. Widzimy się w czwartek o 18:00!
***
Questa sarà una settimana molto intensa ma anche molto interessante all'Accademia Polacca. Si comincia con la conferenza su “Il Principe Stanislao Poniatowski e l'Italia” (23-24 settembre), si prosegue con un laboratorio teatrale al teatro “Trykot” con Mrożek e Gombrowicz (25 settembre), e si conclude con la partecipazione alla Notte dei Ricercatori (27 settembre) e con la mostra dedicata a Franciszek Smuglewicz ad Aricca (27 settembre). Nel frattempo, il 26 settembre vi invitiamo cordialmente all'Accademia Polacca per l'incontro con il dottor Leonardo Masi “Il Re Rugero di Karol Szymanowski”. Si parlerà anche del rapporto di Szymanowski con l'Italia. Ci vediamo giovedì alle 18.00!

Come sempre, siamo presenti al Salone del Libro di Torino: Padiglione 3, stand P32.
11/05/2024

Come sempre, siamo presenti al Salone del Libro di Torino: Padiglione 3, stand P32.

In questa monografia si presenta una dettagliata introduzione su Vittricio di Rouen e il contenuto del De laude sanctoru...
24/01/2024

In questa monografia si presenta una dettagliata introduzione su Vittricio di Rouen e il contenuto del De laude sanctorum, il testo latino dell’opera, la traduzione italiana e le relative note di commento.
Vittricio (ca. 330/340 - ante 409), fu vescovo di Ratomagus (Rouen) tra la seconda metà del IV e i primi anni del V secolo. Amico, fra gli altri, di Martino di Tours, di Paolino di Nola e di Ambrogio, con i quali fu in stretto contatto, promosse nella sua città l’ideale ascetico e il culto delle reliquie dei santi.
Di lui ci è giunta una sola opera, comunemente intitolata De laude sanctorum, un elogio degli apostoli e dei martiri (sancti), composta fra il 395 e il 397 in occasione dell’arrivo a Rouen di diverse reliquie donategli da Ambrogio, vescovo di Milano, Eustasio di Bologna, Teodulo di Modena e dallo sconosciuto Catio/Cario.
Il De laude sanctorum è a tutti gli effetti un’opera appartenente al genere epidittico, focalizzata intorno a tre temi: l’arrivo delle reliquie in città, celebrato nelle forme dell’adventus principis, è il primo esempio di cristianizzazione di questa cerimonia per accogliere le reliquie dei santi; l’appassionato elogio del martire, eroe cristiano e imitator Christi; l’articolata – e originale – teologia delle reliquie, introdotta dopo l’elogio del martire come pars extra causam (digressio), in cui, coniugando verità di fede e argomentazioni logiche, l’autore dimostra che la minima reliquia equivale al santo nella sua totalità, e conserva integro il potere di curare. Infine, Vittricio riprende il tema iniziale e si profonde in un ripetuto elogio della fides corredato da una carrellata, tanto nutrita quanto concisa, di passiones di martiri.

Introduzione. testo, traduzione e note

Quarantaquattro autori rendono omaggio a colei il cui nome, Ljiljana, deriva da «giglio» evocando nei contributi che in ...
24/01/2024

Quarantaquattro autori rendono omaggio a colei il cui nome, Ljiljana, deriva da «giglio» evocando nei contributi che in questo volume le dedicano la raffinatezza della persona e la qualità della sua attività accademica. Persida Lazarević Di Giacomo, Svetlana Tomin, Lidija Delić, Andrijana Jusup Magazin, Marko Radulović, Elvira Diana, Roberta Sala, Miriam Sette, Virna Karlić, Olja Perišić, Giulia Baselica, Olivera Popović, Vesna Kilibarda, Nada Savković, Ana Pravuljac, Mirjana Arežina, Vesna Cidilko, Zorana Kovačević, Deja Piletić, Dragana Vukićević, Gabriele Mazzitelli, Dejan Ajdačić, Maria Rita Leto, Sanja Roić, Rosanna Morabito, Maria Fornari, Svetlana Šeatović, Ivica Baković, Małgoržata Filipek, Renato Gendre, Mario Enrietti, Isidora Bjelaković, Vittorio Springfield Tomelleri, Milica Marinković, Jelena Drljević, Nataša Vučenović, Katarina Zavišin, Marija Runić, Aleksandra Pavlović, Kristina Jaworska, Marija Mitrović, Nadia Caprioglio, Vladan Bajčeta e Marija Bradaš in queste pagine riprendono suggestioni e spunti di ricerca vecchi e nuovi, ma affrontano anche percorsi interpretativi inediti superando i rigidi confini delle aree disciplinari d’appartenenza, consapevoli che Ljiljana Banjanin abbraccerà tutti con stile e discrezione, come il giglio bianco che William Blake preferì a ogni altro fiore per la sua raffinatezza: «Non una spina non una minaccia macchieranno la sua bellezza luminosa».

Studi in onore dìi Ljiljana Banjanin

Questo volume raccoglie saggi che Colleghi e Amici hanno offerto a Mario Negri, già Rettore e Professore di Glottologia ...
24/01/2024

Questo volume raccoglie saggi che Colleghi e Amici hanno offerto a Mario Negri, già Rettore e Professore di Glottologia e Linguistica, e Professore di Civiltà Egee, presso l’Università IULM di Milano. L’ampiezza dei temi trattati e la presenza numerosa di studiosi provenienti da diversi settori attestano non solo la stima della comunità scientifica, ma anche l’articolazione e la varietà degli interessi di uno studioso che, con la sua costante apertura al confronto metodologico e sui contenuti, ha offerto a tutti innumerevoli stimoli per la proficua interazione tra riflessione teorica, metodologica e impegno di ricerca filologica.

Il volume contiene i contributi di:
Donella Antelmi, Francesco Aspesi, Davide Astori, Filippo Avilia, Giovanna Bagnasco Gianni, Emanuele Banfi, Luca Barbarito, Annamaria Bartolotta, Maria Giovanna B**a, Giuliano Boccali, Raffaella Bombi, Gianni Canova, Rita Caprini, Francesca Chiusaroli, Matilde Civitillo, Carlo Consani, Gabriele Costa, Franco Crevatin, Pier Luigi Crovetto, Paolo Di Giovine, Christos G. Doumas, Mario Enrietti, Giulio M. Facchetti, Georgia Flouda, Leopoldo Gamberale, José Luis García Ramón, Renato Gendre, Louis Godart, Alessandro Greco, Giulio Guidorizzi, Giorgio Ieranò, Romano Lazzeroni, Sara Lopez, Daniele Maggi, Lucio Melazzo, Marta Muscariello, Erika Notti, Vincenzo Orioles, Massimiliano Ornaghi, Luca Panieri, Diego Poli, Paolo Proietti, Giovanni Puglisi, Giovanna Rocca, Alessandro Roccati, Lucia Rodler, Anna Sacconi, Domenico Santamaria, Francesca Santulli, Giulia Sarullo, Martina Treu, Vincenzo Trione, Massimo Vai, Peter Warren.

po-ro-wi-to-jo. Scritti in onore di Mario Negri

Per quanto non siano alieni dal fornire essenziali cenni biografici, i Profili sono interessati non alle vite dei filoso...
24/01/2024

Per quanto non siano alieni dal fornire essenziali cenni biografici, i Profili sono interessati non alle vite dei filosofi, ma alle domande e ai problemi nei quali i filosofi s’imbattono e, di fronte agli interrogativi e alle questioni aperte, alle vie e ai sentieri da loro battuti – portino poi i sentieri a una mèta o si perdano nel fitto del bosco, o semplicemente non procedano oltre non perché sia stata raggiunta la mèta, ma per avere toccato una vetta oltre la quale non ci sono che il cielo e l’abisso. S’incontrano nei Profili domande – sulla verità e l’errore, l’uomo e il tempo, la storia e il male, Dio e la morte – nelle quali ogni individuo presto o tardi s’imbatte, quale che sia la sua circostanza. E non sfuggirà all’attento lettore che Levi, Caracciolo, Piovani, Moretto, Angelino – gli autori dei quali è schizzato un Profilo tra i molti possibili – hanno tutti filosofato sotto il pungolo del problema della sofferenza e del male, consapevoli di trovarsi nel mezzo di quella frattura religiosa tra i tempi che la cultura europea, nel segno delle coppie Prometeo e Cristo, Dioniso e il Crocifisso, conosce col nome di nichilismo. Per questo il loro diverso filosofare è fondamentalmente legato alla zona più profonda dell’esistenza: alla dimensione del religioso o del sacro che è, altrettanto, la zona della historia in nuce.

Adolfo Levi, Alberto Caracciolo, Pietro Piovani, Giovanni Moretto, Carlo Angelino

Il mestiere di studioso di testi mediolatini lascia un’impronta singolare sui testi di Francesco Mosetti Casaretto, alon...
24/01/2024

Il mestiere di studioso di testi mediolatini lascia un’impronta singolare sui testi di Francesco Mosetti Casaretto, alonandoli di inclinazioni al simbolo, all’allegoria, all’enigma. Così, nel giro breve di versi elusivi, sfilano lepri e fucili, fate, selve e – nel gran teatro del mondo – anche un côté ‘grasso’ ed espressionisticamente distorto: «Morire in trattoria, / con la bocca piena»; o il destino d’«osso bianco / in bocca a un cane». La sofisticata tramatura di immagini spiazzanti, mai immediatamente dirette al bersaglio del significato, bensì giocate come ‘di sponda’, non intende tuttavia farsi banditrice di esoteriche epifanie. Si riconduce invece, in ultima analisi, alle vicende consuete della quotidianità, agli amori, la famiglia, le foto che sbiadiscono assoggettandosi, come tutto, alle trafile dell’entropìa nelle cui morse viviamo. «E il nostro glorioso passato / i nostri giorni così monumentali / un cenotafio di sale / che la pioggia d’Autunno / dissolverebbe senza voglia / come un mare». Poesia sostanza di cose sperate ed argomento delle non parventi; dove si svela che il gioco creativo è, privilegiatamente, fondato sulla fuga delle trasfigurazioni, sulla metaformica sostanza dei segni.
Alessandro Fo

Erseforia (1983-2023)

Lingua illustre, lingua comune è stato il tema della quarta delle giornate di convegno organizzate all’Università di Tre...
24/01/2024

Lingua illustre, lingua comune è stato il tema della quarta delle giornate di convegno organizzate all’Università di Trento su binomi linguistici non necessariamente antitetici (Dipartimento di Lettere, 24 marzo 2023). Fa seguito a Lingue naturali, lingue inventate (ed. Alessandria 2020), Lingua franca, lingue franche (ed. Alessandria 2021) e Lingue nazionali, lingue imperiali (ed. Alessandria 2022). La partecipazione di studiosi di diverse discipline, linguisti, filologi, letterati, paleografi, musicologi, etno-antropologi e l’allargamento dell’oriz-zonte a casi di ricerca distanti nel tempo e nello spazio sono la caratteristica di questi incontri e la loro ragion d’essere, improntata all’interdisciplinarità e ad inediti accostamenti. In vicinanza con il centenario di Dante, il tema ha trovato naturalmente un riferimento centrale nelle parole del De vulgari eloquentia. Altri poli d’attrazione sono stati la lingua dei notai, dei predicatori, dei musici, tra latino e volgare, con la formazione di tradizioni grafiche e linguistiche illustri; la genesi del concetto di Umgangssprache a partire dalla “lingua comunissima” di Lutero; numerosi casi in cui il confine tra lingua illustre e lingua comune è apparso sfumato o dinamico. In tutti gli interventi si troverà traccia della riflessione sulla spendibilità di quel binomio nei nostri studi.

Lingua illustre, lingua comune

Sono qui pubblicati tre saggi, già apparsi online su Chaos e Kosmos, corredati da un’introduzione critica, nonché da int...
24/01/2024

Sono qui pubblicati tre saggi, già apparsi online su Chaos e Kosmos, corredati da un’introduzione critica, nonché da integrazioni e aggiornamenti bibliografici. Attraverso gli occhi della filologa classica l’autrice scopre affioramenti di classici in Leopardi e Manzoni, autori quanto mai lontani dal volere realizzare semplici imitazioni delle opere antiche. Si tratta di ricordi di letture o di opere viste a teatro o, eccezionalmente, di prodotti delle arti figurative. L’indagine è sempre tesa a verificare che il “classico nascosto” rientrasse o potesse rientrare tra le esperienze dell’uno o dell’altro, diventando così anche un’occasione di approfondimento della loro formazione.

Tre studi di letteratura comparata

«Nel 1948 composi le musiche per il Napoli milionaria! di Eduardo. Le musiche riuscirono bene ed Eduardo ne fu molto con...
24/01/2024

«Nel 1948 composi le musiche per il Napoli milionaria! di Eduardo. Le musiche riuscirono bene ed Eduardo ne fu molto contento. Qualche anno dopo venne reciprocamente l’idea di fare un’opera di Napoli milionaria [...] La commedia di Eduardo esprime il clima indimenticabile di quel momento storico. Ma la difficoltà della trasposizione della commedia in un linguaggio accessibile al teatro lirico impedì l’immediata realizzazione del progetto». È con queste parole che Nino Rota descrive l’iter compositivo delle musiche composte per il capolavoro eduardiano. Il libro illustra lo status attuale delle fonti musicali relative a Napoli milionaria! ed evidenzia le problematiche legate all’adattamento della musica per film in partitura operistica. Film e opera lirica non sono solo due adattamenti del testo teatrale eduardiano, ma anche due produzioni autonome, nelle quali la musica, con differenti accezioni, svolge un ruolo di primo piano.

Studio critico e filologico delle musiche di Nino Rota

Il volume tratta di prestiti nel linguaggio italiano della gastronomia, quindi di parole (e cose) che rappresentano, fin...
24/01/2024

Il volume tratta di prestiti nel linguaggio italiano della gastronomia, quindi di parole (e cose) che rappresentano, fin dai primi secoli dell’italiano, il frutto di incontri e scambi con culture e lingue diverse. Il testo si articola in otto capitoli che raccontano di termini provenienti da lingue germaniche, dal francese, dallo spagnolo, dall’inglese, dal Medio Oriente e dall’Estremo Oriente, con uno sguardo anche ad altre lingue, europee ed extraeuropee (cap. 7), e a prestiti endogeni, quindi a parole che nascono in realtà locali o regionali e via via si italianizzano (cap. 8).
I due capitoli in Appendice, di Davide D’Antonio e di Emanuela Di Venuta, si soffermano rispettivamente sui neologismi enogastronomici degli ultimi anni e sull’italiano del cibo fuori dai confini nazionali.

Storie di parole, incontri di culture

Nella vita di ogni persona (almeno di quelle viventi in società organizzate) ci sono, come c’insegna l’antropologia cult...
24/01/2024

Nella vita di ogni persona (almeno di quelle viventi in società organizzate) ci sono, come c’insegna l’antropologia culturale, esami di passaggio di vario livello, dal generale allo specifico, i quali consentono alla gerarchia dominante di cooptare gradualmente nuovi membri. Accanto alle prove maggiori e a quelle ufficiali vi sono episodi decisivi, ma vi sono anche prove piccole che le persone affrontano nella vita quotidiana, a volte senza esserne pienamente consapevoli, se non più tardi. Sono episodi che mettono alla prova conoscenze tecniche, capacità di previsione, buonsenso e prudenza. Nella vita e nell’attività degli intellettuali, soprattutto dei docenti universitari (vedi Fr. Attena, Psicopatologia della carriera universitaria, Messina 1995) queste piccole prove sono frequenti e spesso lasciano tracce e documenti. I brevi saggi qui raccolti sono appunto le piccole prove di alcuni episodi di studio e di ricerca.

Piccole prove 1968-2023. II

“...Alessandria conserva ancora dei tesori... cerchiamo di valorizzarli al meglio...”. Giovanni B. Fossati, appassionato...
22/12/2023

“...Alessandria conserva ancora dei tesori... cerchiamo di valorizzarli al meglio...”.
Giovanni B. Fossati, appassionato della cultura e delle tradizioni alessandrine e soprattutto profondamente legato alla sua cara città, con questo volume vuole riscoprire la storia cittadina attraverso i suoi monumenti. E' importante far luce sul passato di una città con destinazione militare come Alessandria che di continuo distrugge e ricostruisce, al fine di conoscerla in maniera più approfondita e così apprezzarne maggiormente le bellezze.

Notizie e Cronache di Alessandria

Per la precisa volontà dei miei genitori (...) di battezzarmi con un nome che recasse un segno della tanto amata alessan...
22/12/2023

Per la precisa volontà dei miei genitori (...) di battezzarmi con un nome che recasse un segno della tanto amata alessandrinità, la dicitura anagrafica che mi identifica (...) richiama paronomasticamente l’espressione u scarnèbia (che fa riferimento a quel fenomeno atmosferico, tipico della città dei due fiumi, evocato da Umberto Eco in più d’uno dei suoi scritti). Forse soltanto per tale simbolica dicitura onomastica sono stato scelto, prima da Eco stesso (...) e poi dagli altri mittenti, come titolare del recapito delle lettere di seguito ora pubblicate; esse mi furono fatte pervenire, in date diverse, e con il mandato o la preghiera di inoltrarle agli interessati, dall’Altrove, cioè dal luogo – così ho creduto di designarlo – ove erano venute a trovarsi, dopo la dipartita terrena, le persone (le anime? o che altro?) dei mittenti. Placatasi la sterile polemica cittadina sulla mancata intitolazione a Eco del Liceo Plana (...) ma restando abbastanza vivo in Alessandria il ricordo di essa, accompagnato da una certa quale aspettazione che maturino i tempi per onorare convenientemente l’illustre Concittadino, tali lettere (che non osai inoltrare subito e tutte agli interessati)
(...) vengono da me ora rese note, a memoria dei riflessi che l’evento produsse in alcuni settori della opinione pubblica alessandrina, e ad incoraggiamento per un prossimo, auspicato attuarsi del doveroso proposito commemorativo. Ma anche, infine, per documentare in qualche misura ciò che l’arrivo di Eco produsse nel variegato e per molti tratti misterioso mondo dell’Altrove.
Poiché (...) recentemente mi sono state recapitate da quell’oltremondo altre lettere, ho deciso di far conoscere anch’esse ai miei concittadini in questo volumetto che le colloca appresso alle prime, la cui lettura illumina in parte le recenziori. Ai mittenti delle prime se ne sono aggiunti alcuni di nuovi, che evidentemente hanno trovato nella mia umile persona un postino affidabile, la qual cosa mi lusinga anche in considerazione del rango di taluni di loro (pur essendo io ben certo che lassù – o dove che sia questo Altrove – le terrene distinzioni poco montano). Assolvo dunque anche questa volta con piacere il mio doveroso compito, avvertendo che il mio recapito è sempre attivo.
(dalla Premessa del curatore Oscar Nebbia)

vecchie e nuove Lettere dall'Altrove

La trattazione del dialetto, inteso come lingua scritta, se affrontata in maniera scientifica, deve cristallizzarsi asso...
22/12/2023

La trattazione del dialetto, inteso come lingua scritta, se affrontata in maniera scientifica, deve cristallizzarsi assolutamente in compendi sintattico/grammaticali ben precisi, scevri da fantasie o da usi inappropriati delle regole grammaticali che lo disciplinano; mentre, per quanto attiene alla pronunzia e alla ricchezza dei lemmi, essendo il dialetto in continua evoluzione, in quanto lingua viva al pari dell’Italiano, esso deve rispecchiare in tutto e per tutto il periodo e gli ambiti in cui si parla. Ecco, dunque, l’idea di scrivere un vocabolario ragionato, dall’Italiano al Campobassano, che segue quello dal Campobassano all’Italiano, pubblicato nel 2009, quale strumento per chi voglia approcciarsi alla conoscenza e allo studio del nostro vernacolo. Tenuto sempre conto che un conto è parlare il dialetto e un altro è scriverlo, si è condotto un lavoro, soprattutto nel rispetto della diamesi e della diastrasi, più vicino alla parlata dei nostri avi che, ai suoni dolci di alcune consonanti o dall’unione di più queste tra loro, preferivano pronunciare i lemmi con le assimilazioni in generale, e, più in particolare, con le sonorizzazioni.

Vocabolario ragionato del dialetto di Campobasso con trascrizione IPA Italiano - Campobassano

Il volume raccoglie saggi che le amiche e gli amici, studiosi del Settecento e dintorni, hanno voluto dedicare a Beatric...
22/12/2023

Il volume raccoglie saggi che le amiche e gli amici, studiosi del Settecento e dintorni, hanno voluto dedicare a Beatrice Alfonzetti. Riprendendo temi, questioni e autori familiari alla studiosa, i contributi dialogano con la varietà e l’ampiezza di prospettive che contraddistinguono le sue indagini: dall’Arcadia al primo Ottocento, dai rapporti fra letteratura e politica alla funzione centrale della rappresentazione scenica. A questa poliedricità il titolo del volume, con i due poli, la scena e il mondo, vuole esplicitamente ricondursi, nell’intento di valorizzare con affetto e amicizia il percorso collettivo compiuto finora e rilanciare nuove occasioni di ricerca comune.

Studi per Beatrice Alfonzetti

La Commedia pubblicata nel 1791-1792 dal minorita Baldassarre Lombardi (Vimercate, 1718 – Roma, 1802), la prima uscita u...
22/12/2023

La Commedia pubblicata nel 1791-1792 dal minorita Baldassarre Lombardi (Vimercate, 1718 – Roma, 1802), la prima uscita ufficialmente a Roma, dichiara sin dal titolo una triplice finalità: emendare il testo del poema sacro, rimasto immutato dal 1595; commentarlo in modo adeguato, non soltanto a livello letterale; difenderne l’ortodossia dagli attacchi del gesuita Pompeo Venturi. A livello ecdotico la critica all’intangibilità della vulgata si limita a produrre un testo compilatorio, che prende il meglio dei manoscritti e delle stampe; a livello esegetico Lombardi fornisce un’alter-nativa alla lettura confessionale perché sistematizza le conquiste della dantologia pregressa. Piú volte ripubblicata tra la fine del Settecento e l’inizio del Novecento, oggetto di plagi, polemiche e riscritture, la Lombardina ha goduto per decenni di un apprezzamento quasi indiscusso da parte della comunità dei dantisti e dei letterati, da Foscolo a Carducci.

Volume II

Il principale filo conduttore che unisce i contributi raccolti in questo volume rappresenta una questione cardine nel pe...
22/12/2023

Il principale filo conduttore che unisce i contributi raccolti in questo volume rappresenta una questione cardine nel pensiero di Umberto Eco, forse la più esplorata attraverso i differenti prismi della sua multiforme e prolifica attività di filosofo, semiologo, scrittore, giornalista. Sono innumerevoli infatti le sue pagine impegnate a indagare il problema del falso, la forza che la menzogna può esercitare sulla realtà, i pericoli e gli esiti funesti da essa originati nella storia umana dall’antichità alla galassia dei mass-media, fino agli odierni social network, di cui l’intellettuale alessandrino è stato precoce accorto osservatore. I tre saggi qui pubblicati affrontano la questione da angolature virtuosamente complementari: Stefano Mazzoni esamina il rapporto problematico tra Eco e l’eredità oltremodo ingombrante di Jorge Luis Borges, maestro della falsificazione letteraria e instancabile creatore di mondi fittizi; Alessio Pezzella presenta un’analisi del romanzo Baudolino alla luce delle menzogne performative del suo eroe, bugiardo impenitente a fin di bene o per sollazzo. Umberto Lorini entra infine nella fabbrica di manipolazione delle notizie del giornalismo malato di Numero zero, l’ultima prova romanzesca di Eco, scritta non senza segni di stanchezza con uno sguardo agli sconquassi italiani dei decenni trascorsi, e con la piena consapevolezza delle accresciute potenzialità dei nuovi media quali veicoli di fake news micidiali. L’introduzione di Stefania Sini si sofferma su alcuni motivi ricorrenti della riflessione echiana sulla forza del falso con particolare attenzione a Il pendolo di Foucault, in cui si squadernano in forma narrativa gli esiti tragici della patologia dell’only connect. Il dispositivo altrimenti detto semiosi ermetica può trasformarsi in una trappola politica che presuppone una condizione subalterna e frustrata e impadronirsi delle menti delle persone sopraffatte dal potere. Il ragionare per somiglianze può condurre così dritto dritto alle fantasie di complotto e alle sue nefaste conseguenze, come per esempio ai Protocolli dei Savi di Sion. Tuttavia vi è per Eco un’altra faccia della forza del falso: una necessità e una funzione pedagogica della simulazione, che i suoi romanzi e i suoi studi dedicati ai fondamenti e alle forme del narrare e del leggere luminosamente confermano.

Studi su Umberto Eco

Indirizzo

Viale Industria, 14/A
Novi Ligure
15067

Orario di apertura

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