Elena Ricci

Elena Ricci Giornalista, pedagogista, criminologa clinica
Mi occupo di nera, forze dell’ordine e sicurezza

Giornalista, Copywriter

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Nel giorno in cui si commemorano Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta, vittime delle stragi di...
23/05/2024

Nel giorno in cui si commemorano Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta, vittime delle stragi di mafia, voglio esprimere stima e gratitudine verso un altro tipo di vittima, un altro Servitore dello Stato che ha dato lustro all'Arma dei Carabinieri e al Paese, ma è perseguit(at)o da decenni:
il Generale Mario Mori.

10/05/2024

Forza Christian!
Tutta l’Italia fa il tifo per te!

La storia di Emanuele Basile è sempre attuale, per questo non va dimenticato. Valido e fedele collaboratore del giudice ...
04/05/2024

La storia di Emanuele Basile è sempre attuale, per questo non va dimenticato. Valido e fedele collaboratore del giudice Paolo Borsellino, condusse indagini eccellenti. Si insinuò prepotente in quelli che erano i covi mafiosi, i loro sporchi affari. Cercò con senso di legalità e immensa abnegazione, di ripristinare il giusto in una terra difficile manovrata dalle ombre di Cosa Nostra.

Il Capitano Basile ha pagato con la vita i suoi ideali di legalità e giustizia.

Taranto ha l’onore di vantare un eroe senza tempo. Un degno servitore dello Stato che ha sacrificato la sua vita per il dovere: il Capitano Emanuele Basile. La storia di Emanuele Basile è sempre attuale, per questo non va dimenticato. Valido e fedele collaboratore del giudice Paolo Borsellino, co...

17/04/2024

Giuramento solenne congiunto Allievi Marescialli della Marina Militare e Allievi Carabinieri.

In questo servizio a mia firma racconto la giornata che ha visto l’emozione di oltre 300 giovani che hanno giurato fedeltà alla Repubblica.
Dopo il racconto, però la critica.
Premessa la disponibilità e la gentilezza del personale di Marina Sud che ha accolto la stampa, abbiamo ritenuto opportuno e soprattutto rispettoso nei confronti della professione giornalistica e della libertà di stampa, non riportare le risposte del Ministro della Difesa Guido Crosetto alle sole due domande concesse ai giornalisti, preventivamente concordate.
In buona sostanza il Ministro ha fatto sapere attraverso il suo staff, che avrebbe risposto a sole due domande preventivamente vagliate dal gabinetto del Ministero. Una di queste l’avrebbe posta una testata nazionale, la seconda avremmo come si suol dire in quel di Taranto “buttato a tocco” tra poveri giornalisti locali.
Non condividendo questa logica che ci ha limitati nel porre domande e che riteniamo irrispettosa del nostro lavoro e della libera informazione, abbiamo volutamente abbandonato la cerimonia prima che il Ministro concedesse la sua “intervista”.
Quello che avremmo voluto chiedergli però, lo facciamo in questo video che vi preghiamo di vedere fino alla fine.

08/04/2024

A quanto pare, la 31enne alla guida del suv che si è scontrato con la gazzella dei carabinieri a bordo della quale vi erano i militari Francesco Pastore e Francesco Ferraro, morti entrambi, sarebbe risultata positiva all’alcol test e al narcotest. Ancora, la 31enne pare fosse gravata da precedenti proprio per droga.
Ecco… davanti a questa immane tragedia mi chiedo come sia possibile che chi spaccia e fa uso di droghe giri liberamente, tra l’altro, alla guida di un’auto.
Al posto di quei due poveri carabinieri poteva esserci chiunque, anche una famiglia con bambini.
Una persona con precedenti per droga, tra l’altro recidiva se fosse confermata la positività ai test tossicologici, cosa ci fa in libertà?
Se lo Stato tollera questa tipologia di reato, non introducendo una pena certa e severa e soprattutto non ritirando definitivamente la patente a chi fa uso di sostanze stupefacenti, a cosa serve stare in strada, arrestarli e rischiare la vita? Vogliamo capirlo che ogni sacrificio è vano? Vogliamo capirlo che si muore per niente?
Chi vuole rovinare la propria vita con la droga non ha il diritto di spezzare quella degli altri.

Fiori e ceri all’esterno della stazione Carabinieri di Campagna dove prestavano servizio il Maresciallo Francesco Pastor...
07/04/2024

Fiori e ceri all’esterno della stazione Carabinieri di Campagna dove prestavano servizio il Maresciallo Francesco Pastore e il carabiniere scelto Francesco Ferraro.
Le salme dei due Carabinieri sono in viaggio verso i loro paesi di origine, in Puglia, dove saranno celebrate le esequie.
Ragazzi che sognano la divisa, che si impegnano per realizzare quel sogno nel cassetto, ancor più se stanno seguendo le orme di un genitore e ai quali poi la vita viene strappata in un battibaleno.
Non riesco a non pensare a chi ogni giorno, a qualsiasi ora, corre questo rischio.
Un abbraccio a tutti gli uomini e donne che quotidianamente per strada garantiscono la nostra sicurezza mettendo a rischio la loro vita.

Maresciallo Francesco Pastore, 25 anni di Manfredonia, figlio di un Carabiniere.Carabiniere scelto Francesco Ferraro, 27...
07/04/2024

Maresciallo Francesco Pastore, 25 anni di Manfredonia, figlio di un Carabiniere.
Carabiniere scelto Francesco Ferraro, 27 anni di Montesano Salentino provincia di Lecce.
Due figli del nostro sud morti nella notte mentre prestavano servizio, per una tragica fatalità sulla quale però potrebbero esserci delle responsabilità ora in fase di accertamento.
Condoglianze alle famiglie di questi due giovani e all’Arma dei Carabinieri.
Che tragedia.

Lui è Michele Guida, 33 anni, di Montemesola, in provincia di Taranto.Aviere Capo dell'Aeronautica Militare, di stanza a...
27/03/2024

Lui è Michele Guida, 33 anni, di Montemesola, in provincia di Taranto.
Aviere Capo dell'Aeronautica Militare, di stanza a Martina Franca, 16° Stormo, Battaglione Fucilieri dell'Aria, ha contribuito a salvare 74 vite in Afghanistan, rischiando seriamente di finire sotto il fuoco nemico dei talebani.
E' stato insignito oggi di Medaglia d'Argento al Valore Aeronautico, alla presenza del Ministro della Difesa Guido Crosetto e dei massimi vertici della Difesa e della Forza Armata, con la seguente motivazione: "Componente di una squadra di Fucilieri dell'Aria, in missione a bordo di un velivolo da trasporto del 14° Stormo, a causa della rapida avanzata dei talebani alla conquista dei territori dall'Afghanistan, veniva impiegato in una pericolosa e complessa missione finalizzata all'evacuazione di connazionali e collaboratori civili afghani dall'aeroporto di Kabul. Nel momento di massima concitazione, mentre anche il velivolo italiano veniva circondato dalla popolazione in fuga con l'intento di salirvi a bordo, unitamente alla propria squadra e nonostante il rischio di essere . bersaglio del fuoco nemico, riusciva a isolare ogni varco di accesso all'aeromobile garantendo l'imbarco di 74 persone e il successivo decollo. Chiarissimo esempio di professionista, palesava grande coraggio e fronteggiava con estrema efficacia e perizia situazioni inedite e altamente pericolose. Kabul (Afghanistan), 15 agosto 2021"

Questa mattina ad Anguillara Veneta (Padova) si è svolta la commemorazione del vice sovrintendente della Polizia Domenic...
10/03/2024

Questa mattina ad Anguillara Veneta (Padova) si è svolta la commemorazione del vice sovrintendente della Polizia Domenico Zorzino Medaglia d'Oro al Valor Civile deceduto il 3 marzo 2023 durante il tentativo di salvataggio di una persona scivolata nelle acque del canale Gorzone. Dopo la funzione religiosa è stata inaugurata una piazza alla sua memoria.

La cerimonia si è svolta alla presenza del direttore centrale anticrimine Alessandro Giuliano, del prefetto di Padova Francesco Messina, del questore Marco Odorisio e di altre personalità politiche.

Era il pomeriggio del 3 marzo 2023 quando Domenico Zorzino, in servizio presso il Reparto Prevenzione Crimine Veneto, mentre si trovava libero dal servizio a passeggio lungo il canale Gorzone, ha visto un'autovettura con un uomo a bordo scivolare nelle acque. Dopo aver allertato telefonicamente tutti i soccorsi, si è gettato nel canale ma nel tentativo disperato di riportarlo a riva ha perso la vita insieme al suo compaesano finito nel fiume. Furono ritrovati dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco ancora abbracciati. In occasione del 171esimo anniversario della fondazione della Polizia il presidente della Repubblica ha conferito a Domenico Zorzino la medaglia d'oro al valor civile.

L'ispettore della Polizia di Stato, Giuseppe Costa, storica figura della "Squadra Tifoserie" della Digos della Questura ...
10/03/2024

L'ispettore della Polizia di Stato, Giuseppe Costa, storica figura della "Squadra Tifoserie" della Digos della Questura di Catanzaro ieri, nel servizio di ordine pubblico allo stadio per l'incontro di calcio Catanzaro-Reggiana, ha svolto il suo ultimo servizio al "Ceravolo, in quanto dal prossimo 1 aprile andrà in pensione per raggiunti limiti di età. All'ispettore Giuseppe Costa, conosciuto tra i tanti colleghi ma anche in gran parte della tifoseria giallorossa semplicemente come Pepe', la Società U.S. Catanzaro ha donato una maglia della squadra, personalizzata.
"Di giornate concitate fatte per servizi "difficili" sotto il profilo dell'ordine pubblico, come quella attuale di domenica scorsa a Cosenza, ne abbiamo fatte un'enormità in questi lunghi anni trascorsi insieme, ma grazie alla sua esperienza sul campo tutte le difficoltà sono state assopite." Dice Giuseppe Brugnano, Segretario Nazionale del Sindacato Fsp Polizia di Stato, che con Giuseppe Costa ha svolto circa 30 anni di lavoro insieme ed a stretto gomito nel settore che si dedica alla tifoserie all'interno della Digos catanzarese. "Pepe' Costa, - dice Brugnano - non solo è stato una figura essenziale per organizzare e portare al termine nei migliori dei modi ogni servizio di nostra specifica competenza, come può essere l'ordine pubblico allo stadio, ma è stato un punto di riferimento per le dirigenze che si sono susseguite nel tempo ed, ancor di più, un amico per ogni poliziotto e finanche di ogni cittadino che esplicita la fede per i colori giallorossi della squadra di calcio della città. Questo mix di potenzialità - continua Brugnano - ha fatto si che ogni problematica lavorativa si è affievolita non solo nell'ambito del calcio ma anche nella gestione delle piazze come si suol dire, elementi fondamentali per evitare ogni tipo di criticità che ne potrebbe scaturire. L'ispettore Costa - conclude il Segretario del Sindacato Fsp - costituisce un esempio per le nostre giovani generazioni, l'essere al servizio dello Stato e del cittadino con una professionalità che solo l'esperienza può determinare."

Questa mattina ci ha lasciati Nicola Barbato, il sovrintendente della Polizia di Stato, Cavaliere della Repubblica che n...
09/03/2024

Questa mattina ci ha lasciati Nicola Barbato, il sovrintendente della Polizia di Stato, Cavaliere della Repubblica che nel 2015, in servizio presso la squadra mobile della Questura di Napoli, durante un’operazione sotto copertura per contrastare il racket, fu ferito a colpi di pi***la dai camorristi nel quartiere Fuorigrotta, perdendo l’uso delle gambe a soli 46 anni.
Un combattente che non si è mai arreso, un Servitore dello Stato che ha onorato fino alla fine la sua divisa per il bene comune.
Che tu possa riposare in pace.

01/03/2024

Le forze dell’ordine non vanno strumentalizzate.
Nè da chi le tira in ballo per attaccare l’attuale maggioranza di Governo, né da chi se ne serve per passerella politica.
Ci sarebbero tanti modi per sostenere davvero uomini e donne in divisa se solo lo si volesse davvero.
Tra questi, intervenire con il legislatore per il rinnovo del contratto, adeguamento stipendiale, pagamento degli straordinari, assunzioni perché gli organici sono all’osso, tutele legali, regole di ingaggio e protocolli operativi, tematiche irrisolte da decenni che affliggono l’apparato della sicurezza.
Le pacche sulla spalla non servono a nessuno.

29/02/2024

L’emozione del poliziotto che saluta i colleghi nel suo ultimo giorno di servizio.

Giuseppe D’Ippolito, per tutti Pippo, classe 1964, è stato per ben trent’anni nella sezione Falchi della Squadra Mobile della Questura di Taranto.
Pippo D’Ippolito è la storia dei Falchi: un punto fermo, un riferimento, un faro anche per le nuove leve, per chi ogni giorno, scende in strada e guarda in faccia il crimine.
Trenta lunghissimi anni per strada, per le strade di Taranto, una città con le sue particolarità e le sue contraddizioni; una città in cui lo Stato è presente laddove la micro criminalità vorrebbe prendere il sopravvento. Un territorio bello e insidioso allo stesso tempo che Pippo conosce bene e nel quale, grazie alla sua grande dedizione al lavoro e all’immenso senso di abnegazione, ha inciso forte quella presenza dello Stato e della legge, con quel suo “esserci sempre”, motto della Polizia di Stato e del suo essere poliziotto oltre la divisa.
Una carriera importante la sua, nella quale vanta anche diverse promozioni per merito straordinario, come ad esempio quella ottenuta a seguito dell’arresto di Leo Varallo, l’ex operaio Ilva che nel 2022 ferì due poliziotti a colpi di pi***la in Viale Magna Grecia, dopo aver tentato di rubare un’auto presso un concessionario. Fu proprio Pippo, insieme a Marcello Dragone e Andrea Tursi, a mettere le manette ai polsi di Varallo consegnandolo alla giustizia.
Adesso è arrivata la meritata pensione anche se un vero Falco non va mai in ritirata. Buona vita!

La sua storia nel mio articolo: https://www.tarantinitime.it/2024/02/29/pippo-dippolito-chi-e-il-super-poliziotto-che-saluta-commosso-i-colleghi-nel-suo-ultimo-giorno-di-servizio-30-anni-faccia-a-faccia-col-crimine/

più attivi

“Respingo fermamente - ha detto il Ministro Piantedosi #- ogni tentativo di coinvolgere, nelle polemiche politiche, il l...
29/02/2024

“Respingo fermamente - ha detto il Ministro Piantedosi #- ogni tentativo di coinvolgere, nelle polemiche politiche, il lavoro delle forze di polizia, presidio delle istituzioni democratiche a cui è rimesso il compito, fondamentale e imprescindibile, di garantire a tutti, in modo imparziale, l'esercizio del diritto di riunione e di manifestazione del pensiero, in piena sicurezza per i manifestanti stessi, gli operatori di polizia, i cittadini e i luoghi interessati".

"Corteo Pisa in totale violazione della legge" Per la manifestazione di Pisa di venerdì scorso, "in totale violazione di legge, non era stato presentato alcun preavviso alla questura", ha affermato Piantedosi. "La questura - ha aggiunto - avendone avuta notizia, ha cercato più volte, senza esito, di contattare gli organizzatori per ottenere informazioni in merito al tipo di iniziativa che sarebbe stata svolta e al relativo percorso, al fine di poter disporre idonei servizi di ordine pubblico. Per garantire l'incolumità degli operatori di polizia, compressi contro l'automezzo collocato alle loro spalle - ha dichiarato - veniva effettuata una carica di alleggerimento, consentendo al personale di avanzare di qualche metro e di allentare così la pressione dei manifestanti". In precedenza gli agenti avevano tenuto la posizione "utilizzando i soli scudi, nonostante i manifestanti continuassero a mettere in atto una pressione con spinte, calci, insulti, sputi e tentativi di sottrarre gli scudi".

La visione delle immagini degli scontri di Pisa, circolate sui media, ha turbato anche me - ha ammesso Piantedosi -. Siamo aperti a ogni analisi e autocritica allorquando, anche una sola manifestazione o un solo momento di una singola manifestazione, tra le migliaia che si svolgono ogni anno, impone un approfondimento. Tutti auspichiamo che le manifestazioni pubbliche si svolgano pacificamente e senza incidenti e quando si giunge al contatto fisico con ragazzi minorenni è comunque una sconfitta ed è ancor più necessario svolgere ogni verifica con puntualità, obiettività e trasparenza", ha proseguito.

"Crescente aggressività contro le forze di polizia" Dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre su tutto il territorio nazionale, ha continuato Piantedosi, si è sviluppata "un'ampia e variegata mobilitazione filopalestinese, in molti casi promossa da sodalizi riconducibili all'area antagonista o in cui è stata rilevata una consistente partecipazione di attivisti di tale estrazione. In questo ambito, è stato, inoltre, riscontrato un crescente fermento tra le componenti studentesche di area antagonista". A detta del ministro, si è inoltre evidenziato "un clima di crescente aggressività nei confronti delle forze dell'ordine, sia allo scopo di essere attrattiva che di provocare reazioni da parte di chi gestisce l'ordine pubblico, al fine di aumentare il livello di contrapposizione fra la 'piazza' e le istituzioni".

28/02/2024

A Torino un gruppo di circa 50 anarchici e antagonisti ha assaltato una Volante della Polizia di Stato all'esterno della Questura.
Volevano impedire il trasporto di un extracomunitario presso il Cpr e hanno pensato bene di prendere a calci e pugni la volante.
Questo è il risultato della delegittimazione delle Forze dell'Ordine operata in questi giorni.
Ecco cosa succede quando la sinistra spalleggia i violenti i quali pensano che tutto sia concesso.

Per queste sue affermazioni durante il format televisivo "Quarta Repubblica", Angelo d'Orsi è stato querelato dai Sindac...
28/02/2024

Per queste sue affermazioni durante il format televisivo "Quarta Repubblica", Angelo d'Orsi è stato querelato dai Sindacati di Polizia SIAP Nazionale e FSP Polizia di Stato

A proposito di droghe, io non so chi frequentasse D'Orsi, quanto invece alla rivalsa sociale di cui parla, gli studenti da invidiare forse sono quelli che fanno ciò che dovrebbero fare gli studenti: studiare, stare in aula e non in strada a fare i delinquenti (perché chi lancia ordigni artigianali e sfonda i cordoni delle forze dell'ordine, è un delinquente).
Far passare i poliziotti come capre ignoranti non mi va proprio giù. Oggi, la maggior parte del personale della Polizia di Stato, finanche nel ruolo agenti assistenti, è laureato, preparato con competenze specifiche acquisite durante i corsi nelle scuole allievi agenti. I funzionari, ricordo a d'Orsi, accedono alla carriera dopo una laurea in Giurisprudenza.
Su una cosa forse mi trova d'accordo, sul farsi massacrare, inteso sia in senso fisico che psicologico.
Per il resto, niente altro da dire. La foto parla per lui.

Il cetriolo finisce inevitabilmente sempre nel deretano dell'ortolano.La sinistra si indigna per i manganelli, in uno St...
25/02/2024

Il cetriolo finisce inevitabilmente sempre nel deretano dell'ortolano.
La sinistra si indigna per i manganelli, in uno Stato civile ci si dovrebbe indignare per questi ordigni.
La bomba artigianale in foto, come ha denunciato Italia Celere è stata lanciata ieri a Milano contro le forze dell'ordine. Se non è esplosa, è solo grazie alla pioggia.
Avete idea di cosa avrebbe potuto causare l'esplosione di un tale ordigno?
I manganelli, in realtà sfollagente, sono armi in dotazione ai reparti antisommossa di Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri.
Che poi questi non abbiano protocolli operativi idonei sull'utilizzo e regole d'ingaggio, non fa di loro dei violenti, ma è la conseguenza dell'incompetenza che sta più in alto.
Ecco, su questo si dovrebbe fare luce.
Poi, se la sinistra vuole colpire il governo, non strumentalizzi le forze dell'ordine fomentando gli idioti.
Dicono di essere dalla parte dei lavoratori e poi li mettono alla forca per la poltrona.

Come glielo spieghi a un comunista col rolex che l'identificazione da parte delle forze di polizia è un atto di ordinari...
19/02/2024

Come glielo spieghi a un comunista col rolex che l'identificazione da parte delle forze di polizia è un atto di ordinaria amministrazione e non una repressione della libertà?
Schedatura e manganello facile? Perché etichettare come violenti i poliziotti che stanno semplicemente identificando qualcuno?
Chissà perché sulle violenze dei manifestanti, lanci di oggetti o estintori contro le forze dell'ordine tutti tacciono...
Ah no, lì si intitolano aule alla Camera o un cippo commemorativo.

Solidarietà alla Polizia di Stato

Quelli che manifestano per la pace e per la libertà.Quelli che sono portatori di cultura e, pertanto vanno legalizzati.G...
14/02/2024

Quelli che manifestano per la pace e per la libertà.
Quelli che sono portatori di cultura e, pertanto vanno legalizzati.
Gli anarchici di Askatasuna.

Ecco la "cultura", potete vederla in queste immagini.
Ah, per la cronaca... feriti 3 carabinieri del I Reggimento Moncalieri e 5 poliziotti del Reparto Mobile tra Torino e Napoli.

Passione, professionalità e umanità👮‍♂️Poi c’è l’Empatia. Quella capacità di mettersi nei panni dell’altro che sebbene s...
10/02/2024

Passione, professionalità e umanità👮‍♂️
Poi c’è l’Empatia. Quella capacità di mettersi nei panni dell’altro che sebbene sembri scontata, non lo è affatto.
Come non condividere a tal proposito le riflessioni di Antonio Digregorio del Siulp Taranto?

“Dispiace che qualcuno si limiti solo a compiacersi di azioni di salvataggio di questo tipo, senza riconoscere il giusto merito a questi interventi. I poliziotti non sono certo remunerati, né possiedono le competenze per svolgere le funzioni di psicologo, sebbene alla fine siano anche e soprattutto questo, avendo sviluppato un grande senso d’intervento e di mediazione non certo in centri di specializzazione, ma presso “l’accademia della strada” dove sono chiamati ogni giorno a confrontarsi con tante situazioni, talvolta anche con la disperazione di persone che, mentre vengono salvate, possono compromettere la vita degli stessi operatori. Poi ci sono i casi delicati, ed è esattamente anche quello che è accaduto ai due nostri bravissimi agenti della squadra volante l’altra sera a Taranto: sotto un vuoto di 20/30 metri, con un fragile ragazzino di appena 15 anni in preda allo sconforto”.

10 febbraio. Oggi ricordiamo migliaia di morti: civili, donne, ragazzi che hanno pagato con la vita il loro essere itali...
09/02/2024

10 febbraio. Oggi ricordiamo migliaia di morti: civili, donne, ragazzi che hanno pagato con la vita il loro essere italiani.
Non si può negare.

“Ancora adesso la notte ho gli incubi, al ricordo di come l'abbiamo trovata: mani legate dietro alla schiena, tutto aperto sul seno il golfino di lana tirolese comperatoci da papà la volta che ci aveva portate sulle Dolomiti, tutti i vestiti tirati sopra all'addome [...] Solo il viso mi sembrava abbastanza sereno. Ho cercato di guardare se aveva dei colpi di arma da fuoco, ma non aveva niente; sono convinta che l'abbiano gettata giù ancora viva. Mentre stavo lì, cercando di ricomporla, una signora si è avvicinata e mi ha detto: 'Signorina non le dico il mio nome, ma io quel pomeriggio, dalla mia casa che era vicina alla scuola, dalle imposte socchiuse, ho visto sua sorella legata ad un tavolo e delle belve abusare di lei; alla sera poi ho sentito anche i suoi lamenti: invocava la mamma e chiedeva acqua, ma non ho potuto fare niente, perché avevo paura anch'io'".

Tratto dal racconto di Licia Cossetto, sorella di Norma, studentessa italiana vittima delle foibe

Dal palco dell’   finalmente un messaggio di stima e gratitudine nei confronti di   e  .  ha ricordato a   quanto sia im...
09/02/2024

Dal palco dell’ finalmente un messaggio di stima e gratitudine nei confronti di e .
ha ricordato a quanto sia importante il lavoro di uomini e donne in divisa a tutela della nostra .

29/01/2024

Carabiniere 'chiedo scusa Mattarella un mio simbolo'
lunedì 29/01/2024 19:27

Carabiniere 'chiedo scusa Mattarella e' un mio simbolo' 'Volevo proteggere manifestante priorita' era sicurezza anziana' ANSA - ROMA 29 GEN - Il presidente della Repubblica e' il mio simbolo. Mi sono ritrovato a dire una frase stupida e non pensata veramente sono mortificato. Chiedo scusa la mia priorita' era togliere una signora anziana da problemi causati da eventuali cariche . quanto ha detto G.M. 54 anni il carabiniere maresciallo capo che che sabato scorso durante il sit in pro Palestina rispondendo ad una manifestante aveva detto di non riconoscere il presidente Mattarella. Dovevamo caricare avevo pensato di immedesimarmi in quella signora anziana di fronte a me per poi portarla dietro al cordone delle forze dell'ordine e metterla in protezione visto che la situazione in piazza si stava scaldando ha spiegato G.M.

3 carabinieri feriti durante la manifestazione pro Palestina a Milano.Di questo giustamente ai politici di sinistra che ...
29/01/2024

3 carabinieri feriti durante la manifestazione pro Palestina a Milano.
Di questo giustamente ai politici di sinistra che si strappano i capelli sulle frasi proferite dal carabiniere sul Presidente Mattarella, non frega nulla.
Il sindaco Sala sui delinquenti della sua Milano che feriscono i servitori dello Stato non ha nulla da dire?
Sicuramente quel militare ha sbagliato, anche se eventuali profili penali e amministrativi saranno accertati in altra sede e non nell’indignazione dei politici. La frase va comunque contestualizzata. Forse lo pensa sul serio o, magari, è un modo per sviare da eventuali attacchi dei manifestanti ribelli. Solo chi vive le guerriglie urbane ne conosce le dinamiche, quindi il sindaco Sala farebbe bene a indossare casco e scudo e scendere in piazza.
Mi stupisce invece la tempestività con la quale i vertici dell’Arma si sono espressi adottando un trasferimento lampo!
Paradossale come per i garanti della democrazia questa non valga. Sono trascorsi 500 anni, ma ogni giorno un Giordano Bruno viene arso vivo per il “reato di opinione”
Poveri Carabinieri… Muti, rassegnati e al servizio. Non è chiaro un concetto però…
Non è l’Arma a fare i Carabinieri. Sono i Carabinieri a fare l’Arma… e questi forse si sono anche rotti le scatole di vedere come viene trattata la propria uniforme e l’uomo che la indossa.

Questa è la lettera che una donna ha scritto per il Carabiniere che l’ha salvata dalle violenze dell’ex marito.
20/01/2024

Questa è la lettera che una donna ha scritto per il Carabiniere che l’ha salvata dalle violenze dell’ex marito.

Breve sunto di una storia d’amoreIl 6 febbraio Tarantini Time, il mio giornale, compie 10 anni. Ho deciso di festeggiare...
19/01/2024

Breve sunto di una storia d’amore
Il 6 febbraio Tarantini Time, il mio giornale, compie 10 anni. Ho deciso di festeggiare la ricorrenza facendo qualcosa per gli altri: aiutare i bambini del reparto di oncoematologia pediatrica dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto.
Trovato il benestare dell’Amministrazione comunale di Montemesola, ho coinvolto per il periodo di Natale tutte le associazioni del paese che, sposando la causa, hanno organizzato eventi solidali.
Abbiamo raccolto 4800€ e tutta la comunità, stasera, li ha consegnati all’Associazione Genitori di Taranto Onco-Ematologia
Un bellissimo risultato che ha segnato con forza quello è il grande cuore del piccolo paese in provincia di Taranto in cui sono cresciuta.
Quando si tratta di bambini siamo tutti sensibili, ma a Taranto di più, perché quello che accade agli altri ci riguarda sempre.
A Taranto sono i cittadini, con le donazioni, a fare quello che non fa la Regione o lo Stato.
Questi vengono a tagliare i nastri e a spararsi le pose, ma le cose si realizzano perché la gente comune ci mette il cuore.
Montemesola ha messo tanto cuore e tanto impegno e questo è il risultato.
I bambini non dovrebbero mai soffrire. Quei visini non dovrebbero mai essere rigati dalla sofferenza.
E mentre lo Stato per l’ennesima volta tenta di salvare il Mostro, noi siamo chiamati a combattere mettendo in campo forze, sentimenti e denaro. Perché se i figli nostri non li aiutiamo noi, non li aiuta nessuno.

Grazie di cuore a tutte le associazioni, all’amministrazione comunale, a tutta la comunità.

Ve li ricordate i fatti del 27 giugno 2021 in Piazza XXIV maggio a Milano, all'esterno del McDonald's?I carabinieri del ...
17/01/2024

Ve li ricordate i fatti del 27 giugno 2021 in Piazza XXIV maggio a Milano, all'esterno del McDonald's?
I carabinieri del III Reggimento Lombardia finirono nel polverone mediatico, accusati di aver cagionato lesioni a dei giovani extracomunitari, per motivi dettati dalla profilazione razziale.
Ovviamente il concetto passato è quello del Carabiniere f@scist@ e r@zzist@.
Ebbene, a due anni da quei fatti, il carabiniere accusato di abuso d'ufficio e lesioni, difeso dall'avvocato Giorgio Carta è stato ASSOLTO con formula piena dal Tribunale di Milano.
Adesso chi chiede scusa per il processo e per la gogna mediatica subita?

Come giustamente osserva il Nuovo Sindacato Carabinieri, queste situazioni sono alla base di malessere psicologico che in molti casi induce a gesti estremi.

ASSOLTA PERCHE’ IL FATTO NON COSTITUISCE REATONella giornata odierna, il Tribunale penale di Roma, nella persona del giu...
15/01/2024

ASSOLTA PERCHE’ IL FATTO NON COSTITUISCE REATO

Nella giornata odierna, il Tribunale penale di Roma, nella persona del giudice dott. Alfonso Sabella, ha pronunciato nei miei confronti una sentenza di ASSOLUZIONE dall’accusa di diffamazione nei confronti della Senatrice Ilaria Cucchi, perché il FATTO NON COSTITUISCE REATO. Questo sulla base del dispositivo, le motivazioni saranno note tra 90 giorni.
Due anni fa, allo stesso modo, il Tribunale di Taranto ha respinto l’opposizione all’archiviazione della querela presentata dal suo consulente di parte civile prof. Vittorio Fineschi.
Il procedimento penale nasce dalla querela presentata dalla signora Cucchi per un mio articolo apparso il 28 ottobre 2018 sul quotidiano Il Tempo, allora diretto da Gianmarco Chiocci, oggi direttore del Tg1.
In quell’articolo, riportando fedelmente stralci di atti processuali, facevo una disamina del caso, criticandone la sovraesposizione mediatica e invocando la presunzione di non colpevolezza, in quanto all’epoca dei fatti la Suprema Corte non si era ancora espressa sul destino dei Carabinieri coinvolti, né io avevo la sfera di cristallo per poterlo prevedere.
Dopo qualche anno di processo, pagato a mie spese, con la brillante e tenace difesa del mio avvocato, prof. Antonello Madeo, oggi, incredibilmente, si mette un punto a questa storia.
Il Pm ha chiesto la mia condanna, ma il giudice ha riconosciuto le prerogative costituzionalmente garantite ai giornalisti: diritto di cronaca e diritto di critica. Non c’è diffamazione.
Approfitto di questo spazio per ribadire un concetto espresso più volte: non ho mai inteso offendere la memoria di Stefano Cucchi o speculare e offendere il dolore della sua famiglia, relativamente alla sua scomparsa. Da questo punto di vista ho sempre espresso e continuerò ad esprimere la mia umana comprensione nei confronti di Ilaria Cucchi e della sua famiglia. Così come ho sempre preso le distanze e continuerò a farlo, dai commenti offensivi di altri utenti apparsi sotto ai miei post.
Io ho solo criticato un sistema che a mio avviso non andava bene, ossia quello della sovraesposizione mediatica senza diritto di replica dalla controparte. Avere un’opinione divergente, grazie a Dio – e il giudice oggi lo ha sancito – non è un reato.
Avrei voluto dirlo personalmente in aula guardandola negli occhi, ma la gravidanza a rischio e la nascita della mia bambina non me lo hanno permesso. Quindi lo scrivo qui con serenità, fiduciosa che la signora Cucchi lo legga.
Si chiude una parentesi dolorosa: prendo atto benevolmente del fatto che sia stato stabilito il giusto equilibrio in questa vicenda, ma c’è tanta amarezza. Per anni non ho potuto partecipare ai concorsi per via del carico pendente, per non parlare poi delle spese legali che ho dovuto affrontare.
Un’esperienza che mi ha fatto capire seriamente chi c’è davvero e chi non c’è. Dei tanti che si riempiono la bocca di libertà d’espressione e tutele per i giornalisti dalle querele bavaglio e che poi altro non sono che i Ponzio Pilato della situazione.
Grazie dunque a chi c’è stato: a Fabio Conestà, che mi ha affiancato il suo studio legale, quello dell’avvocato Madeo, a quei carabinieri (intendo la truppa eh) e poliziotti che non mi hanno fatto mancare il loro supporto e la loro vicinanza.
Grazie anche a chi mi ha tirato in mezzo a questa situazione servendosi della mia memoria storica del processo per sistemare i fatti propri.
Ringrazio per queste consapevolezze.
Mi ero ripromessa, alla fine di questa storia, di presentare domanda per l’accesso alla riserva selezionata dell’Arma dei Carabinieri… Per una volta nella mia vita, disattenderò le promesse fatte.

Per l'Arcivescovo di Taranto chiudere la fabbrica sarebbe una catastrofe.Monsignore, Taranto ha bisogno di altro. Tarant...
10/01/2024

Per l'Arcivescovo di Taranto chiudere la fabbrica sarebbe una catastrofe.
Monsignore, Taranto ha bisogno di altro. Taranto ha bisogno di rinascere dalle ceneri, anzi dalle polveri. E c’è bisogno di una presa di coscienza. Mi rendo conto però, dinanzi a tali dichiarazioni che anche chi le coscienze dovrebbe alimentarle e risvegliarle, oramai è rassegnato a un futuro che questa città non ha scelto, ma che le è stato imposto.
Sono credente, ho una fede immensa nel mio cuore. Prego ogni Santo giorno affinché i miei cari e la mia bimba siano protetti. Prego per tutti i bambini e per i loro genitori.
Ma non mi riconosco nella Chiesa che strizza l’occhio alla fabbrica. Da quella Chiesa mi auto scomunico.
Il mio editoriale

«Non c'è alternativa a quella fabbrica a Taranto. La chiusura sarebbe veramente una catastrofe, che significherebbe non pensare al bene di una comunità che è stata formata a questo». Questa è la conclusione dell’intervento dell’Arcivescovo di Taranto Mons. Ciro Miniero durante il programma...

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