03/06/2022
Povero gabbiano, ha perduto la compagna...
E ha solo 3 like... su un post di grande spessore culturale. Cos'è che ha piccolo!?
😄
LA REVISIONE DEL TESTO.
QUELLA MALEDETTA ROMPISCATOLE NECESSARIA.
Uno degli argomenti che ricorre spesso sui forum di scrittura creativa è quello relativo alla revisione del testo.
E' davvero necessaria? Dopo quanto tempo bisogna farla?
Le risposte sono: sì alla prima e dipende alla seconda.
Partiamo da quest'ultima.
Normalmente sarebbe buona regola che una volta finito il romanzo, o il racconto, l'autore mettesse via tutto e si dedicasse ad altro.
Alcuni esperti del settore indicano qualche settimana di attesa, altri addirittura un mese o più. Ma a cosa serve questo tempo?
E' necessario affinché l'autore "dimentichi" ciò che ha scritto per tanto tempo (o poco, che ne so) e quindi che la storia si sia, come dire, appannata nella sua testa.
Rivedere un testo subito dopo averlo scritto, o al massimo con una distanza di qualche giorno, non rende l'autore capace di riconoscere sviste, strafalcioni, incongruenze, buchi narrativi, personaggi apparsi e poi scomparsi senza motivo, incoerenze e altre piccole cose (ma molto più importanti di quanto non si creda).
Se invece si aspetta un tempo ragionevole, e magari ci si mette a lavorare su altro, il cervello sarà più reattivo a scovare gli errori di cui sopra. Certo, non tutti, altrimenti poi a che servirebbero gli editor e i correttori di bozze?
Bene e adesso passiamo al primo quesito: è necessaria la revisione?
Assolutamente sì!
Non sognatevi neanche di lasciare una storia così com'è dopo che avete scritto la parola Fine, perché anche se pensate di essere dei maledetti geni (e se lo pensate è facile che non lo siate), avrete sicuramente lasciato dietro di voi una scia interminabile di errori, di incongruenze, di difetti narrativi.
Non esiste nessun autore su questa Terra esente da errori nella prima stesura, nessuno. E non lo so perché li ho letti tutti, ma perché sono persone come me e voi. E le persone commettono errori, soprattutto scrivendo storie.
Quando si inizia una storia, con o senza programmazione alle spalle, si finisce in breve tempo per farsi assorbire da essa ed è questo che, inevitabilmente, ci rende ciechi di fronte a errori a volte di una evidenza disarmante, ma che non si è in grado di rilevare.
Quindi, scrivete e scrivete, ma una volta che la storia è terminata, Stop, Via, e pensate ad altro. Scrivete un'altra storia, andate a pescare, dedicatevi alla vostra raccolta di francobolli, bottoni, figurine o spille da balia. Fate qualsiasi cosa che non sia rincorrere o rileggere quella dannata storia.
La revisione del testo non serve solo a migliorarlo e ripulirlo, ma anche a preparalo nel caso abbiate intenzione di inviarlo a una casa editrice.
Avete una vaga idea delle condizioni in cui arrivano certi testi agli occhi degli editori? Molti sembrano scritti da cercopitechi sbronzi e sapete perché?
Esatto. Perché quei fenomeni degli autori così li hanno scritti e così li hanno spediti.
Vi piace scrivere, sì? Bene. Cercate di farlo come si deve, rispettando la revisione (o le revisioni, che abbondare non guasta mai).
Lo so, lo so... La revisione può essere una rottura, ma se avete iniziato a scrivere non potete esimervi dal farla. Proprio no.
Buona scrittura!
R.