15/03/2022
Oggi la giornata porta il nome di due donne.
Una si chiama Mariana, e sta a sud del fronte. O meglio, stava... perché Mariana, che era in attesa di partorire nell'ospedale di Mariupol, e che è stata coinvolta nei pesantissimi bombardamenti degli scorsi giorni, oggi è morta assieme al bambino che portava in grembo, che non ha avuto nemmeno il diritto di vedere la luce.
E altro da dire non c'è, purtroppo.
L'altro nome è quello di Marina, Marina Ovsyannikova per la precisione. Marina sta a nord del fronte... solo che non abbiamo idea di dove sia, ora. Già, perché Marina è, o meglio era, una giornalista del primo canale russo, e ieri ha deciso di apparire dietro alla speaker del telegiornale, forse il più visto in Russia, agitando un cartello in cui compariva la scritta "NO WAR" e "Russi contro la guerra". "Vi stanno mentendo sulla guerra", ha detto in un videomessaggio registrato prima del suo gesto "Mi vergogno di aver lavorato per la propaganda". Sapeva a cosa andava incontro: arrestata, oggi è sparita nel nulla.
Questo inverno che sembra non finire mai porta con sé tragedie e storie di coraggio vissute sulle loro spalle da quelle che, quasi proverbialmente, sono le prime a pagare il prezzo della guerra: le donne.
Due donne diverse, da nazioni diverse. Due donne che dovrebbero essere altrove, e fare altre cose, Marina scrivere i suoi servizi, Mariana cullare il suo bambino. Due donne che, malgrado stiano da parti opposte della barricata, condividono un destino travolto da una follia imposta dall'alto come se la loro vita non contasse, come se potessimo ragionare delle persone come fossero formiche, pedine da spostare da un punto all'altro della mappa come se non rappresentassero altrettante vite, in un avvitamento di arroganza ed egoismo che porta alla guerra.
E non è strano che siano proprio le donne, con il loro esempio, il loro coraggio, la loro dolcezza, la loro determinazione e la loro capacità di affrontare le sfide più grandi, di perdere, di vincere, di vivere e di morire, a ricordare continuamente che la vita è altro. Che esiste qualcosa di più importante per cui continuare a combattere. Per Mariana la vita, per Marina la verità.
Ringraziamo quelle due donne coraggiose, piangiamo per loro, e se c'è qualcosa di positivo in tutta questa assurda, terribile situazione, è la lezione che hanno saputo insegnarci: il confine, il fronte, non conta niente. Non esiste, è solo una linea immaginaria, un filo di fuoco che divide due idee spesso stupide e superficiali. Ma questo riesci a vederlo solo nel momento in cui hai capito che le cose importanti, nella vita, sono altre.
Noi, che parliamo con la musica, a loro dedichiamo una canzone dolce e intensa, nella speranza che l'inverno che hanno temuto e combattuto possa passare presto.
https://www.youtube.com/watch?v=rVC5QSlgXuU
Interpret/Zpěvák: Joshua RadinSong/Píseň: WinterAlbum: First Between 3rd and 4th (EP - 2004)Lyrics/Text:I should knowWho I am by nowI walkThe record stands s...