palazzo Nobiliare del 1600 - sede del Museo della Fiaba
Sappiate dunque che c'era una volta “-
SEDE DEI “ BORGHI LETTERARI GIAMBATTISTA BASILE DELLA FIABA , DELLA POESIA , DELLA MUSICA E DEI RACCONTI DEL FANTASTICO "
Sede Acerenza Palazzo Glinni –Piazza Glinni 1
Quando si pensa a lle favole di Cenerentola, la bella addormentata nel bosco, il gatto con gli stivali , hansel e gretel ,
raperonzolo, la fontana dell’eterna giovinezza ecc. In realtà queste ed altre favole vennero scritte per la prima volta da un nobile napoletano , il Conte GIAMBATTISTA BASILE ( n.1566- m.1632), nel libro il Cunto de li cunti , pubblicato nel 1634 una raccolta di 50 fiabe completata in Basilicata nel 1630 precisamente ad Acerenza, poichè ivi ebbe a soggiornare lo scrittore , allorquando prese servizio per il Duca di Acerenza ,Galeazzo Pinelli . I fratelli Grimm fecero espresso riferimento al poeta napoletano nella versione tedesca di Liebebrecht, con la prefazione di Jacob uno dei fratetli, ed occorre dire che gli stessi non operarono un plagio, ma intesero rendere onore alla cultura meridionale valorizzando gli scritti di Basile . Ma la cosa da evidenziare è che il BASILE trasse ispirazione proprio dalle tradizioni popolari lucane e campane , che lo stesso era solito raccogliere durante i suoi soggiorni Lucani , di cui di presso parleremo . Il testo , narrato in dialetto napoletano , prevedeva la recita in pubblico di 50 favole raccolte in cinque giornate , ed il tema di fondo è il mutamento di status, come ad esempio in Cenerentola , dove si passa da uno stato di agio ad uno di povertà per poi ritornare a quello iniziale . Dopo una ricerca durata un anno, nasce per iniziativa del Centro Accademia del Rinascimento di Acerenza, in collaborazione con il Conte Domenico Basile discendente diretto di Giambattista Basile, , il progetto per la realizzazione del Borgo letterario delle fiabe Giambattista Basile , al fine di valorizzare , questa eccezionale quanto sconosciuta storia collegata alla nostra terra . La reggia del Re dove vengono narrate la fiabe nel libro è Valle Pelosa, corrispondente ad una zona di Acerenza , la valle della Pila ,( da cui il cognome acheruntino Polosa ). Un esempio : La favola della bella addormentata nel Bosco proviene dalla zona del Pollino,dove ancora oggi la cima della montagna si chiama serra Dolce dorme .II pastori presero a raccontarla vedendo sulla cima e tra le nebbie i pini Loricati, i cui rami una volta caduti assomigliano ad umani in riposo. La statua di Raperonzolo ( chiamata Petrosinella dal Basile da Pietra ) , è perfettamente visibile nel castello di LAGOPESOLE ( pz) ( vedi foto allegata),. Ed ancora la fontana dell’eterna giovinezza e ricchezza , è sicuramente quella delle acque magiche di Mefitis a Vaglio , con la leggenda della ninfa Egeria trasformata in fonte dal pianto della stessa per il Re Numa, la cui stele originale ( : Nummelos re dei lucani ) è posta ancora oggi all’interno del Museo civico di VAGLIO. Altra favola riguarda p Pietragalla
La prima favola della IV giornata del Cunto de Li Cunti , si chiama proprio “ la pietra del Gallo”, e narra la storia di Mineco Aniello( da notare che ad Acerenza è diffuso ancora oggi il cognome Mancaniello ) che ascoltando il racconto di due Maghi, viene a sapere che una pietra posta dentro un gallo di sua proprietà, dona al possessore immediatamente ricchezza ,e gioventu’. Mineco Aniello fa quindi un anello con la pietra misteriosa e diventa magicamente bello, giovane e ricco. A questo punto la figlia indotta in errore dai due maghi, consegna loro l’anello di nascosto dal padre,il quale per l’effetto torna vecchio e povero . Il finale , a lieto fine , avverrà a Pertosa ( pietra Pertosa ) dove il re dei topi riconsegnerà a Mineco l’anello, punendo i Maghi . A questo punto non è poi così azzardato dire che la favola, che ricorda il notissimo film il Signore degli Anelli, costituisca la mappa per una ricerca davvero intrigante , poiché uno dei simboli del Graal è proprio una pietra , che a questo punto sarebbe custodita dentro una Gallo , ed ovviamente il titolo, non lascia dubbi sull’esplicito riferimento alla località, ed un qualche collegamento con Pietrapertosa, quasi si trattasse di una mappa del Tesoro . Un aiuto verrà dalla RAI 3 REGIONE e da un noto programma Mediaset che ha realizzato di recente un servizio sulla presunta figlia di Dracula , proprio nel quadro della sezione racconti del Fantastico del Parco ( vedi link http://www.video.mediaset.it/video/mistero/puntate/308358/la-figlia-segreta-dracula.html )
Il Parco si prefigge di creare nel Palazzo Glinni ad Acerenza , in collaborazione con il Museo Antiche Genti di Lucania di Vaglio, il Museo delld Fiaba, quindi di ricostruire il percorso dei luoghi da cui provengono le favole, attraverso la creazione di una esposizione museale sul tema , con l'uso di supporti, mediatici e tecnologici sul territorio strutture fisse di facile lettura, la programmazione di iniziative culturali e percorsi musicali , al fine di di leggere diversamente il ns. territorio attraverso quella luce di magica narrativa che costituisce la sua vera essenza. Vuole diventare un punto di riferimento nel panorama culturale locale. ,mirare a recuperare e valorizzare l'identità, la cultura, la storia e le tradizioni locali. svolgere programmi finalizzati alla diffusione ed alla conoscenza della letteratura, delle arti figurative e dello spettacolo. promuovere studi, ricerche, convegni, pubblicazioni, mostre, spettacoli, concorsi, premi letterari ecc. di particolare interesse per il Parco, l'autore cui esso è dedicato e gli altri autori che siano stati ispirati dal territorio di riferimento. Ecco il finale della fiaba raccontata dal Basile, Cenerentola , che speriamo sia anche quello della nostra iniziativa "Sappiate dunque ..che si arrivò alla prova della pianella, che non s'era neppure accostata al piede de Zezolla, che si lanciò da sola al piede di quel coccopinto d'Amore, come il ferro corre alla calamita. Vista la qual cosa il re, corse a stringerla forte tra le braccia e, fattala sedere sotto il baldacchino, le mise la corona in testa, comandando a tutte che le facessero inchini e riverenze, come alla loro regina.Le sorelle vedendo ciò, piene di rabbia, non avendo lo stomaco di sopportare lo scoppio del loro core, se la filarono quatte quatte verso la casa della mamma, confessando a loro dispetto che è pazzo chi contrasta con le stelle." Raffaeo Glinni
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