The Good Life Italia

The Good Life Italia Cosa pensi del magazine? Dicci la tua in pochissimi clic, vai su http://surveys.automatesurvey.com/s?p=W5300701S2195&h=567755

The Good Life è una rivista fondata da Laurent Blanc editore del mensile IDEAT, punto di riferimento nell’universo del design e del lifestyle in Francia.
È il primo magazine ibrido business & lifestyle. The Good Life offre ogni due mesi più di 300 pagine di contenuto giornalistico, fotografie e illustrazioni di alta qualità per dare una visione a 360° sul mondo. Ogni numero è concepito per essere

letto e collezionato per ispirazioni future. A differenza delle testate maschili convenzionali, The Good Life rompe radicalmente gli schemi proponendo ogni due mesi approfondimenti e punti di vista sull’economia globale, il business nel mondo, la scienza, la tecnologia, l’arte contemporanea & il design, l’architettura, la musica, i viaggi, la moda, le auto e tanti altri centri di interesse maschili. The Good Life is the first hybrid magazine. It was launched in France in October 2011 by Laurent Blanc, founder of IDEAT magazine, a key reference for interior decoration & design in France. Unlike the traditional male magazines, The Good Life provides a global picture of today’s world. It covers every aspect of life: economy, lifestyle, science, contemporary art & decoration, architecture, music, travel, fashion. It guides the reader through the latest trends whilst deciphering today’s primary economic and social trends. Somewhere between a magazine and a book, The Good Life is a bimonthly publication. Each edition includes about 250 pages of high quality journalism, photography & illustration, with useful insight into lifestyle brands, trendy destinations, success stories, taking a look at the world from a 360° perspective. Each issue is designed to be kept, treasured and re-read for continuous inspiration.

Il periodo festivo a cavallo tra dicembre e gennaio non è soltanto sinonimo di tavole imbandite, campi da sci e tuffi in...
01/08/2025

Il periodo festivo a cavallo tra dicembre e gennaio non è soltanto sinonimo di tavole imbandite, campi da sci e tuffi in acque tropicali. Molti, infatti, come vuole la tradizione, ne hanno approfittato per visitare mostre e musei, nutrendo così il proprio spirito e non soltanto il proprio corpo. Una buona abitudine, iniziare l’anno nuovo con l’arte, che può proseguire assecondando i consigli raccolti nella rubrica “Exhibitions” pubblicata sull’ultimo numero di “The Good Life” – il 58, lo trovate in edicola, che aspettate? –, panoramica da cui abbiamo estratto questi spunti. Buona lettura e buone visite.



The Good Life Italia è in edicola a Milano🎉  dal 27 Dicembre in tutta Italia.Toglieteci tutto, ma non il cinema. Vuoi me...
12/21/2024

The Good Life Italia è in edicola a Milano🎉 dal 27 Dicembre in tutta Italia.

Toglieteci tutto, ma non il cinema. Vuoi mettere la capacità immaginifica del grande schermo? E quel senso di comunità che l’atto di “andare a vedere un film” è capace di cementare? In sala si piange, si ride, si pensa e si ama con tutte le incredibili sfumature del sentire umano ben poco rappresentate dagli algoritmi che vorrebbero inchiodarci sul divano, a rivedere sempre un identico copione. E quindi eccoci qui, con un numero che vuole celebrare l’immortalità del cinema attraverso tante inquadrature: una rassegna di sale cinematografiche incredibili, le programmazioni eccellenti (vedi il Cinema Godard alla Fondazione Prada), i nuovi festival internazionali, ma la nuova Fondazione Home Movies di Bologna, nata per salvaguardare i filmini amatoriali. Abbiamo deciso di non soffermarci sull’outfit dell’ultimo divo/a per stilare, invece, una rassegna di film di culto che hanno contribuito a definire lo stile di un determinato momento storico. Dieci film la cui selezione ha quasi scatenato una rissa in redazione… Ma cinema vuol dire storie, e storie oggi si dice storytelling, che in realtà comprende tante forme di narrazione diverse: dalla passione per il true crime nelle serie al fenomeno dei podcast, dal dissing alle nuove frontiere della narrazione museale fino agli spettacoli per sordomuti. Insomma, tante storie che potrete leggervi in vacanza in mete meno battute come la Macedonia o Belfast o tra le montagne dell’Aspromonte o della Bolivia o anche – perché no? – in uno dei bellissimi hotel carichi di storie che vi consigliamo. E ora… “Silenzio, si gira!”.

La Carretera Federal 85: un nastro d’asfalto steso verso il sogno (o l’incubo) americano di ogni migrante ispanico. Qui ...
12/20/2024

La Carretera Federal 85: un nastro d’asfalto steso verso il sogno (o l’incubo) americano di ogni migrante ispanico. Qui Alejandro Cartagena ha installato il suo obiettivo fotografico, a circa venti metri d’altezza, appostato in cima a un cavalcavia pedonale; qui Cartagena ha visto sfilare un’onda continua di pick up carichi di secchi di plastica, sacchi di cemento, carriole, pale e altri attrezzi per il lavoro edile, fusi in un solo corpo con gli operai in trasferimento quotidiano verso i cantieri dei nuovi insediamenti urbani sorti come funghi indifferenti a un qualunque disegno strategico. Sono decine e decine di uomini in tenuta da lavoro. Alcuni leggono, altri dormono, altri ancora siedono a gruppi nella zona di carico, mescolati all’attrezzatura da lavoro come fossero sue protesi, attrezzi anch’essi. Sono i “carpoolers”, protagonisti anonimi e invisibili delle trasformazioni urbane del Messico ai quali Cartagena restituisce con il suo obiettivo visibilità e dignità. Scopri le sue fotografie sull’ultimo numero di “The Good Life” – il 57 – ancora per pochi giorni in edicola.


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Mosso da un grumo di pulsioni vitali – istinto, ispirazione, voracità intellettuale –, Felice Limosani dà forma e sostan...
12/18/2024

Mosso da un grumo di pulsioni vitali – istinto, ispirazione, voracità intellettuale –, Felice Limosani dà forma e sostanza a pensieri illuminati che in definitiva hanno un solo, nobile scopo: trasferire conoscenza, emozionando; oppure emozionare, trasferendo conoscenza – tanto l’effetto è lo stesso. Nella sua ricerca interdisciplinare, Limosani (classe 1966) coniuga arte e tecnologia, impiega media diversi, concepisce opere e installazioni che corrono sul filo teso tra pensiero e meraviglia, incanto e incantesimo. Un umanista contemporaneo che “The Good Life” ha incontrato nel suo studio fiorentino, per un’intervista pubblicata sul numero 57 del nostro magazine (ancora per pochi giorni in edicola, nell’attesa che arrivi il 58…).



Cavalli in libertà che pascolano tra prati scoscesi in cima a grandi scogliere, in posizione dominante sul mare; il vent...
12/16/2024

Cavalli in libertà che pascolano tra prati scoscesi in cima a grandi scogliere, in posizione dominante sul mare; il vento che sibila; nessun essere umano all’orizzonte. A Nishinoshima, nell’arcipelago delle Oki, una delle destinazione del Giappone tra le più nascoste, il pulsare della distesa di cemento, i deliri hi-tech e le stravaganti sottoculture urbane, insomma tutto il “menu” che costituisce il fascino della megalopoli di Tokyo, sono soltanto un lontano ricordo. A 65 km a largo della piccola città di Matsue (sulla costa occidentale d’Honshu, a nord di Hiroshima), quest’isola campestre e selvaggia, che fa parte di un geoparco mondiale dell’Unesco, permette di immergersi nell’altro Giappone, rurale, calmo, dove la natura e le tradizioni sono regine e la vita si svolge al rallentatore. Leggi il reportage di Patrice Piquard sull’ultimo numero di “The Good Life” (il 57) in edicola.



Si può partire per scoprire Paesi o città che non si conoscono, si può decidere di staccare la spina per trovare rifugio...
12/13/2024

Si può partire per scoprire Paesi o città che non si conoscono, si può decidere di staccare la spina per trovare rifugio altrove, in un hotel che da solo vale il viaggio: alberghi fuori dall’ordinario, nidi di ospitalità circondati da natura e ambiente inediti, in cui rigenerarsi nel corpo e nello spirito. Sull’ultimo numero di “The Good Life”, Federica Presutto ce ne consiglia alcuni. Tra cui questi. Prendete nota…

✏ Federica Presutto

L’arte, il design, la moda… Ma pure – tra le peculiarità che il mondo invidia all’Italia – l’inesauribile patrimonio eno...
12/11/2024

L’arte, il design, la moda… Ma pure – tra le peculiarità che il mondo invidia all’Italia – l’inesauribile patrimonio enogastronomico e la capacità di dar vita alle supercar più sognate di sempre. E il bello è che queste due realtà vanno perfettamente a braccetto. Una relazione biunivoca che, infatti, è uno dei fiori all’occhiello della Motor Valley, anglofonismo che identifica il “distretto” dell’Emilia-Romagna noto per essere la casa di Ferrari, Lamborghini, Maserati, Pagani, Dallara e Ducati, dove le due tradizioni – le due passioni – si intrecciano all’interno di locali ormai noti anche al grande pubblico. Forchette & motori: “What else?”, direbbero in un celebre spot televisivo… Ne parliamo sull’ultimo numero di “The Good Life” (è il 57, lo trovate in edicola, che aspettate?).



Giovani neopatentati, aspiranti meccanici e persino quelli che ancora confondono un carburatore con una tritacarne (goog...
12/09/2024

Giovani neopatentati, aspiranti meccanici e persino quelli che ancora confondono un carburatore con una tritacarne (googlare per credere): nella tedesca Stoccarda, al Heizr Club, tutti sono i benvenuti. Dimenticate i raduni di auto d’epoca elitari e noiosamente pretenziosi: qui, è come se avessero preso tutte le convenzioni sociali degli eventi più esclusivi e le avessero buttate nel bagagliaio di una Twingo del 1994. Non conta l’auto che hai, ma il modo in cui la racconti e la voglia di condividere la tua passione. Così, mentre in altre manifestazioni automobilistiche ci si ritrova a contare i peli sul maglione di cachemire dell’organizzatore, in quel di Stoccarda ci si può rilassare, e in location a dir poco bizzarre: vecchie fabbriche, la cava di Kirchheim o cantine vinicole come quella di Kern Weine, dove il rombo dei motori si mescola al tintinnio dei calici di vino. Sgommate in edicola e leggete il racconto di Andrea Bellomo sull’ultimo numero di “The Good Life”.

✏ Andrea Bellomo

Scena: in una sala della fabbrica della Steinway & Sons, ad Amburgo, tutti seduti attorno a un pianoforte che solenne di...
12/06/2024

Scena: in una sala della fabbrica della Steinway & Sons, ad Amburgo, tutti seduti attorno a un pianoforte che solenne dissemina note cristalline. A comandare quei tasti non sono mani visibili, ma quelle di musicista islandese che sta suonando in quel preciso momento nella Grand Hall della magnifica Elbphilharmonie, a pochi chilometri da lì. Il concerto viene trasmesso in diretta tramite la tecnologia Spiriocast messa a punto dalla stessa Steinway & Sons, che utilizza sensori ad alta risoluzione impiantati su pianoforti a coda. I movimenti dei martelli e del pedale del pianoforte “abitato” vengono catturati e ricreati sullo strumento “disabitato” creando nel secondo ambiente un’esperienza acustica perfettamente identica e unfiltered (eventuali imperfezioni comprese). Resta solo il lieve imbarazzo di applaudire, alla fine un pianoforte vuoto. Ma che importa? Visitare la sede amburghese di Steinway & Sons è come entrare in una cattedrale. Un’esperienza di cui potete leggere sull’ultimo numero di “The Good Life”: è il 57, lo trovate in edicola.



C’è sempre un vento misterioso che soffia sulle opere di Junya Ishigami. Tutti gli edifici di questo architetto giappone...
12/04/2024

C’è sempre un vento misterioso che soffia sulle opere di Junya Ishigami. Tutti gli edifici di questo architetto giapponese sono pervasi dallo stesso fremito, tanta è la capacità dell’architetto giapponese di creare sistematicamente l’effetto sorpresa. Proprio come succede al cospetto dell’ultimo nato, un progetto che ha emozionato tutti: lo Zaishui Art Museum costruito a Rizhao, nella provincia cinese dello Shandong, sulla superficie di un bacino artificiale. Qui, Ishigami ha dato vita a una costruzione di un chilometro di lunghezza, all’incirca la stessa del lago: una linea che lo attraversa da una riva all’altra. Il rapporto con l’elemento che l’accoglie non potrebbe essere più diretto: l’edificio, realizzato in cemento bianco, affiora in superficie, mentre l’acqua, dal canto suo, sciaborda contro i suoi fianchi. Ne parliamo sull’ultimo numero di “The Good Life”, in queste settimane in edicola.



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Non di sola moda o design vive il tanto celebrato Made in Italy, etichetta che inconsapevolmente, di primo acchito, tend...
12/02/2024

Non di sola moda o design vive il tanto celebrato Made in Italy, etichetta che inconsapevolmente, di primo acchito, tendiamo ad associare sempre ai soliti settori produttivi, vittime – noi tutti – di una retorica antiquata, quanto mai bisognosa di una salutare messa a punto. Lì fuori, infatti, c’è un altro mondo che lavora bene, anzi benissimo, e sa il fatto suo: lo animano con successo aziende di cui il cittadino medio sa nulla, attive negli ambiti più disparati – compresi quelli ad alto dosaggio di ricerca e tecnologia –, nate nel nostro Paese e proiettatesi con successo sullo scacchiere economico internazionale, in alcuni casi configurandosi anche come multinazionali “tascabili”. Sull’ultimo numero di “The Good Life” (il 57, lo trovate in edicola, forza!), ma anche sul nostro sito, ne potete scoprire otto, di queste parabole aziendali ben radicate, il cui testimone può tramandarsi di generazione in generazione, innescate da imprenditori caparbi o da chi ha condiviso con altri la propria passione e il proprio fiuto per costruire qualcosa di grande.



Facciamolo verde. O rosso, o blu. Purché sia vegetale. Perché qui sta il futuro dell’alimentazione, anche nella sua vers...
11/29/2024

Facciamolo verde. O rosso, o blu. Purché sia vegetale. Perché qui sta il futuro dell’alimentazione, anche nella sua versione più haute. Ristoranti che per decenni hanno maneggiato materie prime rare e ricercate, spesso di origine animale, i caviali e le aragoste e i manzi Wagyu, oggi accolgono ingredienti plebei come r**e e barbabietole, e se ne fanno pure un vanto. Per qualcuno sarà pure una moda, ma alcuni chef visionari hanno da tempo trasformato le loro cucine in laboratori di una sperimentazione che alcuni di loro non esitano a chiamare politica. Perché sì, dietro quel broccolo c’è un mondo di pratiche agricole e scelte etiche, che coinvolgono non solo l’ambiente ma anche i rapporti e le gerarchie lavorative, condite nella cucina stellata da orari estremi, misoginia e rapporti tossici. E quindi, vai con il rinnovamento, all’insegna di: sostenibilità, filosofia vegetale, approccio no waste, upcycling, attivismo e inclusione sociale. Una “rivoluzione” tesa tra cibo, fornelli e piatti in tavola raccontata da Anna Muzio sull’ultimo numero di “The Good Life”: è il 57, lo trovate in edicola.




Sorprendere e irretire il visitatore; condurlo – anzi, immergerlo – in una visita che non è più tale, ma diventa esperie...
11/25/2024

Sorprendere e irretire il visitatore; condurlo – anzi, immergerlo – in una visita che non è più tale, ma diventa esperienza multisensoriale. I binari di ogni nuovo progetto espositivo di massa sembrano essere questi, ormai. Anche ai musei non bastano più gli strumenti interattivi di cui essi si sono dotati per essere al passo con i tempi. Ormai alcune mostre di successo nascono già in formato multimediale, fanno uso della realtà virtuale immersiva, una realtà digitale che, con l’utilizzo di dispositivi speciali, fa sentire chi la vive completamente coinvolto, in essa immerso. In questo nuovo mondo, artificiale, diventano musei anche luoghi che non lo sono; in cui si racconta una storia, la vita di un artista, di un personaggio ambientata nella sua epoca, si proiettano immagini sui muri e sul pavimento, per rendere il visitatore parte integrante della mostra. E sebbene siano ancora i grandi musei tradizionali a richiamare milioni di spettatori – con il Louvre saldamente in testa nella classifica dei musei più visitati –, un domani le cose potrebbero cambiare. Ne parliamo sull’ultimo numero di “The Good Life” (il 57, in edicola) in un articolo di Arturo Di Casola che potete leggere anche sul nostro sito.

✏ Arturo Di Casola

Mentre i riflettori del mondo automobilistico sono spesso puntati su supercar inarrivabili, hypercar futuristiche o mode...
11/22/2024

Mentre i riflettori del mondo automobilistico sono spesso puntati su supercar inarrivabili, hypercar futuristiche o modelli vintage dai prezzi stratosferici, c’è un evento in Inghilterra che celebra un’altra categoria di veicoli. Indizio: Porsche, Ferrari o Aston Martin non ci possono entrare. Benvenuti all’Hagerty Festival of the Unexceptional, la rassegna dove le vere protagoniste sono le auto più trascurate e ordinarie della storia: Fiat Uno, Austin Metro, Opel Astra e “bolidi simili”, quelli che Anni 80 e 90 popolavano strade e parcheggi. Questo anti-concorso, tenuto al Grimsthorpe Castle nel Lincolnshire, ribalta l’idea di “bellezza automobilistica”, trasformando le rughe di ruggine e i chilometri di storie di vita vissuta in medaglie d’onore. È qui, tra queste glorie, che vi portiamo sull’ultimo numero di “The Good Life”: è il 57, l’articolo è di Andrea Bellomo, lo trovate in edicola.

✏ Andrea Bellomo

Lassù, in alta quota, sta germogliando la “nouvelle vague” dei bivacchi, una rinascita dal punto di vista formale, tecno...
11/20/2024

Lassù, in alta quota, sta germogliando la “nouvelle vague” dei bivacchi, una rinascita dal punto di vista formale, tecnologico ed estetico. Il concept di partenza rimane quello originario, ovverosia dare riparo in luoghi strategici in alta quota a chi si avventura in un percorso alpino. Questa infatti era l’idea che nel 1923 Lorenzo Borelli propose al Club Alpino Accademico Italiano. Due anni dopo, Francesco Ravelli, Adolfo Hess e Mario Borelli completarono una micro-struttura a semibotte in lamiera di zinco che fu posizionata sul Colle dell’Estellette in Valle d’Aosta. Fino ai primi Anni Duemila, il bivacco non rientrava nella costellazione dei temi di progetto. Su iniziativa delle varie sezioni Club Alpino Italiano (Cai) si replicavano prototipi già esistenti, piuttosto spartani. A partire dal nuovo millennio, ecco l’epifania: gli architetti si accorgono della sfida progettuale insita in questo tipo di costruzione. Più belli, più comodi, i bivacchi diventano oggi mete, non solo rifugi, attirando in quota un’altra utenza rispetto a quella tradizionale, e quindi sono guardati da molti con circospezione. Sono tante le questioni rintanate nei pochi metri quadrati di un bivacco, ma del resto questa è la montagna, con tutte le sue pieghe e sfaccettature. Ne parliamo sull’ultimo numero di “The Good Life”: è il 57, lo trovate in edicola.



La presenza della Table Mountain (la cui sommità è naturalmente piatta come una tavola) inclusa nel territorio comunale;...
11/18/2024

La presenza della Table Mountain (la cui sommità è naturalmente piatta come una tavola) inclusa nel territorio comunale; l’effervescenza che si respira lungo il Waterfront; lo Zeitz Mocaa (acronimo di Zeitz Museum of Contemporary Art Africa), il più grande museo d’arte contemporanea africana del Pianeta; e tanto altro ancora. Cape Town è una delle città più belle del mondo, vitale, immersa in una natura rigogliosa. C’è, però, un’altra Cape Town: non quella di Instagram, delle brochure patinate o dei blog di viaggio di tendenza; ma che sarebbe altrettanto necessario conoscere. Perché ci sono almeno un paio di modi per approcciare questa città o più in generale il Sudafrica. Il primo, quello dello struzzo, consiste nel mettere in letargo qualsiasi accenno di dissonanza cognitiva e godersi lo show di una delle città più goderecce e oggettivamente appassionanti del continente. Il secondo, meno popolare e ancor meno pubblicizzato, consiste nel prendere coscienza dei ciò che quasi mezzo secolo di segregazione razziale, nota come Apartheid, ha inflitto ai sudafricani e imparare la lezione. Leggi il nostro reportage dedicato a Cape Town sull’ultimo numero di “The Good Life” (il 57) in edicola o sul nostro sito.



Specchio e critica della realtà, le mostre di arte contemporanea rappresentano un’occasione per ragionare intorno al pas...
11/15/2024

Specchio e critica della realtà, le mostre di arte contemporanea rappresentano un’occasione per ragionare intorno al passato, al presente e (soprattutto) al nostro futuro. Qui trovate alcuni suggerimenti tratti dalla rubrica “Exhibitions” pubblicata sull’ultimo numero (il 58) di “The Good Life”, appena planato nelle edicole. Buona lettura (e buone visite).



11/13/2024

Il nuovo numero di The Good Life Italia in edicola!
Uno dice “eccellenze italiane” e subito il pensiero vola ai soliti noti, i soliti settori, i soliti nomi; ma il celebrato Made in Italy ne abbraccia altre, di eccellenze, che sono attive e famose in tutto il mondo seppur si muovano lontanissime da quei riflettori che illuminano la moda, il design oppure i prodotti alimentari. Al pari dei soliti assi pigliatutto che siamo abituati a sentir nominare, ci sono – per esempio – anche la vite sferica di Umbra Group con cui da Foligno fanno decollare l’aerospaziale di tutte le agenzie, i tunnel scavati da Ghella ovunque nei continenti, le giostre venete di Zamperla e la D’Orbit di Fino Mornasco (Como), “spazzina” dello spazio. Sono alcune tra le aziende di cui si occupa il nuovo numero di “The Good Life”; un numero che entra nei meccanismi di produzione più dei precedenti: dalla battaglia tra i diamanti naturali e quelli sintetici fino agli studios cinematografici del Sudafrica, passando da Enote, l’app per gli spartiti fondata da Boian Videnoff che sta rivoluzionando il mondo della musica classica rendendone più democratico l’insegnamento. Tra i capolavori dell’ingegneria, della meccanica, dell’elettronica e del design non poteva non mancare uno speciale dedicato al settore “automotive”, affrontato, però, con la curiosità e il tocco lifestyle che ci contraddistinguono. Vi portiamo quindi nei migliori ristoranti della nostra “motor valley”; alla scoperta di vecchi garage trasformati in musei o in boutique; a bordo dei mezzi iconici che contribuiscano al marketing territoriale del settore turistico, dalla Citroën “Due Cavalli” al Tuk-Tuk thailandese. E poi, tra gli altri argomenti: il nostro mega-reportage da Cape Town, i bivacchi di montagna di design e l’importanza di avere sempre una (bella) camicia bianca. Buona lettura!

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