Storie avvolgibili

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🎙 Branded per raccontare le aziende.

15/01/2025

Ma perché mai parlare, oggi, della nevicata del 1985? ❄️
“Perché il freddo non c'è più. Il freddo quando ce l'hai, non lo vuoi e quando non ce l’hai, lo vuoi”, risponderebbe Jvan.
La “Grande Neve” del 1985 fu un evento epocale che ci regalò temperature sottozero e tanto calore umano. Una storia spartiacque per un'Italia che non sarà mai più la stessa di prima.
“La Grande Neve” è il nuovo podcast di Storie avvolgibili, scritto e narrato da Jvan Sica e Diego Alverà in due puntate e una talk spin-off. Ascoltala sulla tua piattaforma audio preferita!
spoti.fi/40tKWQB

È 13 gennaio 1985, una domenica mattina.                                                La neve inizia a scendere e per ...
13/01/2025

È 13 gennaio 1985, una domenica mattina.
La neve inizia a scendere e per tre giorni non smette più. Nelle città si contano 3600 minuti di bufera, 120 centimetri di neve, venti siberiani a 100 km/h, temperature con picchi a -21 °C.

Ci sono le mani del colonnello Baroni che su Rai1 tengono appesi milioni di italiani muovendosi tra latitudini nordiche e isobare artiche. Squadre di studenti, muratori e disoccupati che si riversano per le strade e spalano via muri di ghiaccio dai marciapiedi, dai tombini, dalle scuole, dagli ospedali e dagli stadi. Ci sono gli slittini lungo le strade, le battaglie a p***e di neve, il VOV spacciato nei vicoli assieme alle si*****te.

C'è chi, di quelle giornate di neve rigenerante e distruttiva, ricorderà solo l'incosciente ottimismo degli anni ‘80, destinato a sciogliersi sotto il sole degli anni '90. Segnando un ideale prima e dopo quella nevicata epocale spinge vicini di casa, conoscenti, passanti e turisti a parlarsi, entrando per sempre nell'immaginario popolare del Paese.

La “Grande Neve” è il podcast prodotto da Storie avvolgibili, scritto e narrato da Diego Alvera e Jvan Sica che ci riporta all’inverno che cambiò per sempre l'Italia.

Se cerchi un racconto corale dalle sfumature vintage, da oggi trovi "La Grande Neve” su tutte le principali piattaforme audio!
Ascolta ora: https://spoti.fi/40tKWQB ❄️

#1985

A cosa servono le storie? Ci fanno compagnia, illuminano la mente, risvegliano le emozioni e ci aiutano a conoscere e co...
07/01/2025

A cosa servono le storie?
Ci fanno compagnia, illuminano la mente, risvegliano le emozioni e ci aiutano a conoscere e comprendere il mondo attraverso altri occhi - e altre orecchie.

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“La vita di uno che suona come suono io, è molto difficile. Sono sotto pressione. Pressione della musica e della gente c...
01/01/2025

“La vita di uno che suona come suono io, è molto difficile. Sono sotto pressione. Pressione della musica e della gente che viene ad ascoltare uno che viene definito il primo trombettista nel mondo.”

C’è una video-intervista di Rai storia degli anni Ottanta, in cui Chet Baker racconta apertamente gli eccessi della sua vita: la droga, le tante volte in galera, il metadone e anche come, dopo aver perso tutti i denti, aveva trovato un altro modo per suonare la tromba con la dentiera.

La cosa più incredibile è il fatto che per tutto il tempo lui parli perfettamente italiano, perché a conti fatti la sua vita, anzi, il suo vissuto, non ha nulla di eccezionale se rapportato alla fatica di essere un ragazzo comune con un talento fenomenale.

È uscito il nuovo episodio di “But Beautiful. Cinque storie di jazz” dedicato a Chet Baker.
Ci riporta ad Amsterdam, al 13 maggio 1988, nella stanza n. 210 dell’ Hotel Prins Hendrik. Nel buio più profondo e confortante.

Le parole e la voce sono di Diego Alverà, le note sono quelle di Baker, interpretate e arrangiate da Enrico Breanza alla chitarra elettrica e Paola Zannoni al violoncello.

Da oggi lo trovi su tutte le piattaforme d’ascolto!

L’ascolto è più di un semplice sentire, è un atto che implica una predisposizione etica, estetica e cognitiva verso il m...
27/12/2024

L’ascolto è più di un semplice sentire, è un atto che implica una predisposizione etica, estetica e cognitiva verso il mondo. Per Pauline Oliveros, teorica del concetto di Quantum Listening, l’ascolto è qualcosa che va oltre la ricezione e include l’intenzione, il corpo, l’ambiente e l’immaginazione.

Ecco perché ascoltare una storia ben scritta, raccontata con il potere immersivo della voce e di un sound design ben progettato, lasciando spazio all’immaginazione come il formato audio sa fare, ci permette di entrare intimamente in contatto con quel racconto, come se fosse nostro!

Esplora il nostro catalogo e scopri quale delle nostre storie può essere anche tua!
www.storieavvolgibili.it/archivio

Inoltre per ringraziarti di aver trascorso questo anno con noi, c’è un regalo per te, la nostra playlist per la colonna sonora per le tue vacanze. Senti come suona!
https://spoti.fi/3P5PcPR

16/12/2024

“Per raccontare storie come quella di Rafael bisogna mettere in conto che forse alla fine non ci si arriva mai”.

Non ci si arriva perché, a raccontare storie reali, si corre sempre un rischio: quello di arrivare alla fine e non riconoscersi più. Quello di trovarsi a buttare via tutti i filtri attraverso cui si guardano i personaggi e si giudicano le loro scelte.

Lorenzo Giroffi ci spiega perché una storia di formazione “interrotta”, senza lieto fine, è un’urgenza da raccontare; perché Rafael è una serie neorealista, ma che parla del contemporaneo; una vita invisibile ma documentata in presa diretta. Una vita speciale, che deve essere ascoltata.

D’altronde “Il podcast è un linguaggio da preservare perché dà il tempo di aspettare”, come dice l'autore.

Tra Materdei e Ponticelli, a Napoli, laddove si innalzano muri ogni volta che i sogni osano attraversare vie e incroci che portano ad altre destinazioni, Rafael ci fa fermare per ascoltare il suono dei passi di scugnizzi come lui che rincorrono i propri desideri.

Se non hai ancora ascoltato "Rafael. Una vita Speciale" e cerchi una storia che mostri il “dietro le quinte” della realtà, questo podcast fa per te!
https://spoti.fi/48tl4qp

La tragica morte di Ronnie Peterson al Gran Premio di Monza del 1978 fu uno degli eventi più scioccanti nella storia del...
11/12/2024

La tragica morte di Ronnie Peterson al Gran Premio di Monza del 1978 fu uno degli eventi più scioccanti nella storia della Formula 1. Un mondo che ai tempi già covava i germi di un cambiamento epocale e che da lì in avanti non sarebbe stato più lo stesso, sia per i piloti in pista, sia per il pubblico che avrebbe cominciato ad assistere sempre più di frequente da dietro uno schermo.

Ma Peterson ha lasciato delle tracce che ancora oggi appaiono come segni dei sui passaggi in derapata nella storia.

Per esempio, lo sapevi che dopo la sua morte la Svezia ha proibito la F1 nel suo territorio?
Che Niki Lauda nel 2014 lo ha definito “il migliore tra i piloti che non avevano mai vinto un mondiale”? E che Peterson rimase un re senza corona anche per via di un accordo esplicito nel suo contratto che lo inchiodava a seconda guida nel team Lotus, quando correva al fianco di Mario Andretti? E sapevi che il brano “Faster” dell’ex Beatles George Harrison è dedicato proprio a lui e a tutti gli altri piloti che hanno perso o rischiato la vita? Ebbene, Harrison provava una profonda ammirazione per il mondo della F1 e per i piloti, alcuni erano anche diventati suoi amici. Restando invece “in casa” ti dice niente Red Ronnie? La scelta del nome è proprio un omaggio al pilota svedese!

“Ronnie Peterson. Monza 1978” è una serie podcast scritta e narrata da Diego Alverà e prodotta da Storie avvolgibili.
La ascolti sulla tua piattaforma audio preferita e da qui https://spoti.fi/3Xmd9pZ

Thelonious Sphere Monk aveva un nome che suonava come una profezia, unico come la sua musica, fatta di vuoti, di pause d...
30/11/2024

Thelonious Sphere Monk aveva un nome che suonava come una profezia, unico come la sua musica, fatta di vuoti, di pause drammatiche, attese e silenzi.

Diceva “La musica è il silenzio tra le note” perché ciò che non veniva suonato per lui era anche più importante della musica stessa. Concepiva il vuoto come uno spazio creativo; un invito a immaginare, a lasciare che fosse l’assenza ad esprimersi.

E così, capitava che durante le sue esibizioni fosse proprio lui stesso a incarnare l’assenza, lasciando il piano per cominciare a danzare, a contemplare il pubblico o perché no la luna.

È uscito il terzo episodio di “But Beautiful. Cinque storie di jazz” dedicato a Thelonious Monk. Le parole e la voce sono di Diego Alverà mentre le musiche sono quelle di Monk, ridotte all’osso proprio come avrebbe apprezzato, interpretate e arrangiate da Enrico Breanza e Paola Zannoni – chitarra elettrica e violoncello.

Lo trovi su tutte le piattaforme audio e dal link 🎷 https://spoti.fi/4idC5cA

Secondo un'indagine condotta già nel 2017 dall’Associazione 21 luglio, le storie di adolescenza “interrotta” da matrimon...
26/11/2024

Secondo un'indagine condotta già nel 2017 dall’Associazione 21 luglio, le storie di adolescenza “interrotta” da matrimoni precoci sono molto più comuni in Italia di quanto si pensi. Scenari sommersi che spesso rimangono all’ombra dei tetti delle baraccopoli e dei vicoli delle periferie in cui queste promesse “d’amore” vengono scambiate. Ad essere protagonisti e protagoniste di queste unioni sono nel 77% dei casi minorenni (immigrati o italiani) che spesso, per ragioni culturali o economiche, sono spinti dalle loro comunità a dire “sì” ad un “per sempre” di cui non conoscono davvero il significato.

Le formule di celebrazione degli sposalizi tra “baby sposi” sono nella maggior parte dei casi non valide legalmente, ma riconosciute dalle famiglie di entrambi i futuri coniugi. Attenzione, però: questo fenomeno non ha nulla a che vedere con i matrimoni forzati o combinati “classici”, perché nella metà dei casi i ragazzini e ragazzine coinvolti si sposano consensualmente e, quasi sempre, tra coetanei.

Le dinamiche che precedono il matrimonio sembrano seguire gli stessi copioni: l’adolescente si ribella allo statuto familiare e cerca di inseguire i suoi sogni. Che si tratti di un pallone da calcio o di un amore per un compagno di classe poco importa, perché le conseguenze sono sempre le stesse. Poche parole e un biglietto aereo di sola andata per Il Pakistan, il Bangladesh o la Romania, poi silenzio. I baby sposi scompaiono per un po’ per fare ritorno con il proprio partner in Italia con un bambino in arrivo e un futuro fatto di sogni infranti e tante responsabilità.

Come nel caso di Rafael e sua sorella, sono tante le storie di giovanissimi e giovanissime che finiscono con un anello al dito prima di avere compiuto 16 anni. Come quella di Salila, una ragazza Pakistana cresciuta in quartiere poco lontano da Ponticelli che dopo essersi innamorata di un ragazzo che non piace alla sua famiglia scompare dopo essere stata via dall’Italia per le vacanze natalizie. Di lei, assistenti sociali e professori non sanno più niente. Un giorno arriva una telefonata: è Salila che racconta che dopo il ritorno a casa dalla sua famiglia di origine i documenti le siano stati sequestrati dai genitori e la sua mano data in sposa ad un uomo molto più grande di lei.

Negli anni, molte di queste vicende sono state raccontate dalla Cooperativa Dedalus che nel napoletano promuove da anni progetti e servizi, con lo scopo di intervenire nel campo delle problematiche connesse all'esclusione sociale delle fasce deboli, a favore di donne - bambine vittime di violenze e abusi domestici di ogni sorta.

Le loro storie sono come quella di Rafael. Vite al limite, speciali.
Ascolta qui il podcast: https://spoti.fi/48tl4qp 🎧

Sapevamo che avremmo sofferto quando abbiamo deciso di raccontare “Lo stato della Nazionale”. Quello che non sapevamo è ...
25/11/2024

Sapevamo che avremmo sofferto quando abbiamo deciso di raccontare “Lo stato della Nazionale”. Quello che non sapevamo è che dopo oltre un anno saremmo stati ancora qui, nonostante i drammi shakespeariani, Euro 24, la batosta contro la Svizzera e la UEFA Nations League.

E adesso? Cosa ci aspetta? Lo scopriremo solo vivendo - cantava il vate. Nel frattempo, ci resta sempre l’immaginazione: tu cosa speri di sentire nel prossimo episodio de “Lo stato della Nazionale”?

Qui invece è dove trovi tutte le puntate precedenti https://spoti.fi/3ZLOFqR ⚽️

Ogni anno, il 17 gennaio, per i vicoli di Napoli e dintorni divampano i "fucarazzi", falò dedicati al santo giustiziere ...
18/11/2024

Ogni anno, il 17 gennaio, per i vicoli di Napoli e dintorni divampano i "fucarazzi", falò dedicati al santo giustiziere del malocchio e protettore degli animali: Sant’Antonio Abate. Tra rami secchi e foglie ad accendersi, durante questa ricorrenza, sono anche le sfide tra bande rivali di scugnizzi che “giocano” a chi la rischia di più.

Secondo una leggenda diffusa nel napoletano, un giorno Sant'Antonio, spinto dalla voce di Dio, sarebbe sceso agli Inferi per rubare il fuoco al diavolo e donarne la sua potenza creatrice agli esseri umani. Con un maialino da latte al suo fianco, Antonio si sarebbe calato tra le fiamme dell’inferno per recuperare con il suo bastone di ferula la luce e riportarla sulla Terra. Durante la risalita agli inferi, però, alcuni diavoli lo avrebbero derubato del suo bastone, scatenando la sua rabbia distruttiva. Così, ogni anno, a metà gennaio, nel giorno dedicato al Santo, a Napoli la popolazione scende per le strade metropolitane e brucia tronchi e rami di pino. In questa occasione sembra sempre che le forze del Bene e del Male scatenino l’inferno.
Scorribande e furtarelli di “cippi” spesso anche annunciati e reclamati sui social, diventano quasi macabre ricorrenze e in tutti i quartieri della città, i tronchi in fiamme fanno trapelare storie di amicizie e inimicizie tra baby gangs che spesso nascondono regolamenti di conti, traffici illeciti, invidie e dispetti.

Nella notte del battesimo del fuoco, a farsi demoni sono sempre ragazzini alle prime armi come Rafael e la sua “famiglia” del Vicolo di San Mandato, una strada tra il quartiere Mater Dei e Salvator Rosa, vicino al cuore della città.
Adolescenti molto più impacciati, goffi, ma anche più leali e ambiziosi rispetto a quelli armati fino ai denti e con gli occhi iniettati di sangue descritti dalla cronaca locale.

“Lo Stato deve smettere di pensare solo alla repressione” si è espressa a tale proposito nella primavera 2024 l’attuale procuratore generale al Tribunale per i minorenni di Napoli, Maria De Luzenberger. Durante la presentazione del progetto “La legalità dei sentimenti” ad Ercolano, De Luzenberg ha sottolineato come occorra “un esercito” di assistenti sociali, ma anche di psicologi ed educatori preparati al tutoraggio familiare che non facciano la guerra, ma piuttosto accompagnino le famiglie e le scuole in progetti educativi e di sensibilizzazione alla cittadinanza.

Laddove la violenza e il vandalismo imperversano, però, le istituzioni non vogliono entrare e aiutare gli “ultimi” - come Rafael - a cercare un futuro al di fuori delle fiamme dell’inferno, prima del carcere, diventa sempre più problematico.

Le loro storie sono come quella di Rafael. Vite al limite, speciali.
Ascolta qui il podcast: https://spoti.fi/48tl4qp 🎧

20 marzo 2023.Le periferie sono anche il luogo dove la furia di chi vive con il mito della pi***la e del rispetto prende...
11/11/2024

20 marzo 2023.
Le periferie sono anche il luogo dove la furia di chi vive con il mito della pi***la e del rispetto prende vita. La storia di Francesco Pio Maimone è una delle tante tra gli amici del Vicolo San Mandato. Ucciso a 18 anni dallo sparo di un ragazzo, “per sbaglio”, senza che si sappia mai il vero perché.
D’altronde, nelle periferie, la violenza e le risse tra bande di giovanissimi (le cosiddette baby gang) sono all’ordine del giorno.

La logica del coro è la chiave. Girano in sciami di scooter che corrono all’impazzata e qualche pi***la in tasca. La prima volta serve da monito: noi ci siamo e passiamo. Questa è zona nostra. Molti di loro sono “ingaggiati” dalla criminalità organizzata per "agevolare" le attività illecite; altri sono solo scugnizzi, ragazzi come Rafael, che passano la loro vita per le strade e lì imparano che le persone “cool”, quelle da cui farsi accettare, hanno i coltelli in mano e il passamontagna.

Imparano che quello è l’unico modo per guadagnarsi riconoscenza e timore, ma anche di difendersi. Molti di questi minorenni iniziano così per gioco o per sfida, in una maniera goffa e impacciata e poi finiscono per accoltellarsi a vicenda, se non per odio, almeno per lealtà. Come Rafael, vogliono proteggere quelli che chiamano i loro amici, la loro “famiglia”, l’unico posto da cui vengono e che non li lascia soli.

La loro storia è come quella di Rafael, vite al limite, speciali.
Ascolta il secondo episodio qui: https://spoti.fi/48tl4qp 🎧

“Periferie”“Ha buttato via tutto. Tutto: la mie magliette, i giochi dei miei fratelli, persino le mie scarpette da calci...
04/11/2024

“Periferie”

“Ha buttato via tutto. Tutto: la mie magliette, i giochi dei miei fratelli, persino le mie scarpette da calcio”. Urla Rafael da un angolo del Vicolo, verso una finestra aperta al primo piano dove una signora anziana, una vicina, è affacciata. “E nu ce sta nessuno cu’ te?” chiede lei. “No. mia madre sta co’ miei fratelli al campo e mio padre in Romania. Nu ce sta’ nessuno qui.”

A Napoli la situazione della crisi abitativa è un grido di sorpresa e frustrazione soffocato dal turismo. Lo è certamente quello di Rafael e dei suoi genitori quando ricevono uno sfratto improvviso nonostante il rispetto dei pagamenti mensili di affitto.

Ma la conversione di locali abitativi in case vacanze e AirbNb è un fenomeno che non riguarda solo la periferia napoletana, ma tutte le periferie del mondo assalite dalla gentrificazione.

Il SET - una rete europea che monitora il fenomeno del turismo nelle diverse città e i diritti abitativi- a Napoli e in altri Comuni, ha iniziato una serie di battaglie amministrative che prevedono riunioni, petizioni, cortei e tanta rabbia. Tutto per far approvare un regolamento regionale e nazionale sulle speculazioni immobiliari che garantisca i minimi diritti abitativi.

A rimanere per strada sono spesso i più deboli e gli emarginati, ma non solo gli extracomunitari o gli “zingari”, anche italiani.

Come Cristina De Maria (54) che dopo la morte del suo storico proprietario di casa, viene sfrattata e da 4 anni vive tra dormitori e rifugi di fortuna. E nel mentre si ammala di una malattia degenerativa e ha un infarto.

O la storia di Bruno e Rosa che, dopo 10 anni nella stessa casa, scoprono quasi per caso che il loro contratto di affitto non era mai stato registrato e pertanto non sono candidabili per i contributi di affitto stanziati dal Comune. Poi il proprietario deposita il contratto, ma solo per sfrattarli.

La loro storia è come quella di Rafael, vite al limite, speciali.

Lui era la bellezza - “The Prez” - il Presidente della bellezza.Era Lester Young.Impugnava il sax di traverso, a 45 grad...
01/11/2024

Lui era la bellezza - “The Prez” - il Presidente della bellezza.
Era Lester Young.

Impugnava il sax di traverso, a 45 gradi, e quella postura storta sembrava avergli plasmato il carattere. Dopo tutto, Lester non suonava uno strumento ma la sua stessa vita.

Billie Holiday, “Lady Day”, era la sua gemella d’arte e migliore amica. Due icone; un sodalizio che ha segnato la storia del jazz, fino alla fine.

Nel secondo episodio di “But Beautiful. Cinque storie di jazz” la vita e il tormento di Lester Young. Le parole e la voce sono di Diego Alverà, con le musiche interpretate e arrangiate da Enrico Breanza e Paola Zannoni – chitarra elettrica e violoncello.

Disponibile su tutte le piattaforme audio: https://bit.ly/48wtfSN

Uno scugnizzo-rom, Rafael, si muove nella periferia violenta e grigia di Napoli. Ha 16 anni, non ha una casa, non va più...
31/10/2024

Uno scugnizzo-rom, Rafael, si muove nella periferia violenta e grigia di Napoli. Ha 16 anni, non ha una casa, non va più scuola e raccoglie il ferro con il padre. Il suo sogno è giocare a calcio.

Tra risse, rincorse dalla polizia, sfratti e rifiuti che diventano abitudine, il nuovo podcast di Storie avvolgibili scritto da Lorenzo Giroffi con la voce di Rafael ci accompagna tra le crepe di un mondo brutale e assoluto, dove agli ultimi non è dato sognare.

Rafael: Mia mamma pensa che noi zingari non possiamo diventare nessuno…
Lorenzo: Ma tu cosa pensi?
Rafael: Mah, io penso che se si impegna, qualcuno ce la può fare. E io ho il sogno del calcio.
Io sono Rafael e la mia vita è speciale.

Ascolta il primo dei quattro episodi su tutte le principali piattaforme audio e dal link: https://spoti.fi/48tl4qp

Con la sua musica, Duke Ellington ha dato voce al popolo afroamericano.In capolavori come “Black, Brown, and Beige”, “Ha...
17/10/2024

Con la sua musica, Duke Ellington ha dato voce al popolo afroamericano.

In capolavori come “Black, Brown, and Beige”, “Harlem” e “My People”, Ellington ha raccontato la sofferenza, la lotta per l'uguaglianza e la bellezza di un’identità culturale ricca e complessa.

”Black, Brown, and Beige” celebra la storia e le sfide della comunità nera.
“Harlem” ritrae la vivacità e l'energia della cultura afroamericana nel cuore di New York.
“My People” è un inno alla dignità e alla speranza.

Ascolta il primo episodio di “But Beautiful. Cinque storie di jazz”.
Disponibile su tutte le piattaforme audio e dal link spoti.fi/47UDujP 🎷

Anche se oggi il jazz risiede nei piani alti della cultura, la sua storia affonda le radici nell’America dello schiavism...
08/10/2024

Anche se oggi il jazz risiede nei piani alti della cultura, la sua storia affonda le radici nell’America dello schiavismo, nei bassifondi e nell’urgenza degli afro-americani di affermare la propria identità contro l’oppressione sistematica.

Tra gli autori di spicco che contribuirono a dimostrare come la musica potesse unire bianchi e neri vi è Duke Ellington, protagonista del primo episodio di “But Beautiful. Cinque storie di Jazz”, la serie podcast scritta e narrata da Diego Alverà, con le musiche arrangiate e interpretate da Enrico Breanza e Paola Zannoni.

Ascoltalo sulla tua piattaforma o da qui https://spoti.fi/47UDujP 🎷

Duke Ellington fa parte di quella cricca di compositori che hanno contribuito a elevare il jazz, portandolo da musica po...
01/10/2024

Duke Ellington fa parte di quella cricca di compositori che hanno contribuito a elevare il jazz, portandolo da musica popolare a colta. Ma non solo, Ellington è riuscito a creare qualcosa di nuovo, capace di unire persone di diverse origini e classi sociali – bianchi e neri.

Con la sua rivoluzione, è lui il protagonista del primo episodio di “But Beautiful. Cinque storie di jazz”, la nuova serie podcast di Storie avvolgibili.

Testo e voce di Diego Alverà
Musiche arrangiate ed eseguite da Enrico Breanza e Paola Zannoni.
Riprese audio di Veronica Marchi negli studi di Osteria futurista.
Regia, post produzione e sound design di Veronica Marchi.
Ricerche d’archivio di Roger Up.
Comunicazione di Pensiero visibile.

Ascolta il primo episodio https://spoti.fi/3XQ9ssV 🎶

Indirizzo

Via Antonio Milani, 5d
Verona
37124

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 18:00
Martedì 09:00 - 18:00
Mercoledì 09:00 - 18:00
Giovedì 09:00 - 18:00
Venerdì 09:00 - 18:00

Telefono

+390454935601

Sito Web

https://linktr.ee/storieavvolgibili

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