The Venice Observer

The Venice Observer Venezia raccontata senza filtri da un team di giornalisti veneziani e non.

01/09/2024

La Regata Storica 2024 con il rifiuto di fare l'alzaremi in ossequio alle autorità segna un altro punto di svolta nella sacrosanta protesta contro il moto ondoso.
La protesta fa il paio con la plateale contestazione del gondoliere Giampietro Del Puppo davanti alla "Machina", con tanto di megafono, del 2023 che segnò il primo punto di svolta ed il segnale che sul fronte moto ondoso la misura è colma.
C'è anche chi giustifica il rifiuto di alzare i remi davanti alla Machina con il fatto che sia decoroso che un sindaco indagato premi i vincitori di un'evento sportivo che dovrebbe simboleggiare lealtà, sportività e onestà.
Qualunque sia il motivo il mondo della voga ha voluto dimostrare il suo dissenso nei confronti di quelle istituzioni incapaci di dare risposte per quanto riguarda il moto ondoso arrivato a livelli insostenibili per chi affronta la laguna a remi.
Un alzaremi, di quelli fatti con il cuore, è però stato fatto a Rialto per ricordare Palmiro Fongher, autentica leggenda del remo con ben dodici "Storiche" vinte, mancato mercoledì scorso.

(Video Credit: Elena Carbone)

"Pronto a smontare tutte le accuse" onestamente ci sembra improbabile, dubitiamo che i magistrati e la GdF si siano inve...
19/08/2024

"Pronto a smontare tutte le accuse" onestamente ci sembra improbabile, dubitiamo che i magistrati e la GdF si siano inventati ben undici episodi di corruzione, o quantomeno presunta tale, oppure che l'intercettazione della telefonata con il sindaco Brugnaro, pubblicata integralmente sul libro "Venezia Palude" sia falsa.
Da che in Italia si fa politica la spavalderia è la regola e il negare qualsiasi responsabilità a tutti i costi, e contro ogni evidenza, è la normalità, sia comunque chiaro che qualunque accusato è innocente fino a prova contraria, ma in questo caso le "coincidenze" si sprecano e raccontano una storia diversa, quella di un malcostume diffuso e reiterato nel tempo che coinvolge istituzioni e imprese.
I molti che speravano che "l'uccello in gabbia cantasse di rabbia" forse rimarranno delusi visto che il presunto colpevole interrogato parte convinto di poter smontare tutte le accuse ma la risposta la avremo solo dopo l'interrogatorio e sicuramente, nonostante le dichiarazioni dell'ex assessore, qualcuno non passerà una bella giornata.
Nel frattempo l'immobiliarista di Singapore Ching, dopo aver fatto affari d'oro, lascia i lidi lagunari per l'impossibilità di gestire i suoi investimenti a Venezia e lo fa con una plusvalenza notevole derivata dalla vendita di Ca' Donà e il portafoglio gonfio.
Ca' Papadopoli, altro oggetto del contendere, rimane invece in uno strano limbo, in attesa delle risultanze processuali, perché se fosse appurato che la vendita è frutto di in illecito dovrebbero aprirsi altri scenari.

Strano tono indispettito quello di Mister Ching che su Ca' Donà, acquistata per sette milioni e centomila euro, realizza...
17/08/2024

Strano tono indispettito quello di Mister Ching che su Ca' Donà, acquistata per sette milioni e centomila euro, realizza una plusvalenza che sfiora il 150% quindi l'investimento ha sicuramente dato ottimi frutti grazie ad un prezzo di acquisto molto basso.
Stranamente nel libro Venezia Palude dato alle stampe recentemente palazzo Donà non si è meritato un capitolo e sembra che anche l'inchiesta in corso non si occuperà di questa operazione nonostante, come successo per Ca' Papadopoli, il prezzo sembri stranamente molto basso e di conseguenza sospetto.
"Gestire gli investimenti", come sta evidenziando l'inchiesta Palude, è stato possibile grazie a presunte corsie preferenziali e verrebbe da dire grazie ad una schiera di santi "in paradiso", paradiso che per il momento collocheremo prosaicamente a Ca' Farsetti.

La foto è di qualche giorno fa e si vede quella che con ogni probabilità è una famigliola di turisti che tranquillamente...
07/08/2024

La foto è di qualche giorno fa e si vede quella che con ogni probabilità è una famigliola di turisti che tranquillamente naviga sul Canal Grande, interdetto ai non autorizzati, con un natante a noleggio, come si evince dalla foto del dettaglio.
Il noleggio è attività perfettamente legale, lo è meno navigare dove non si può e tempo addietro avevamo interpellato una delle società di noleggio che ci ha candidamente risposto che loro fanno un breve briefing prima di consegnare il mezzo.
Volendo cavillate il turista americano di turno: non conosce la segnaletica, nella stragrande maggioranza dei casi non ha una comprensione sufficiente della lingua italiana e ha una gran voglia di esplorare Venezia, tutto elementi che se messi insieme posso o essere causa di potenziali problemi.
Altra questione è la capacità di portare un natante e chi scrive con natanti noleggiati da turisti ha visto fare cose che voi umani non potete neppure immaginare.
Vogliamo anche dire che un natante dato in mano a chi non sa condurlo può essere causa di incidenti anche gravi?
Occorre regolamentare questo tipo di noleggi e magari occorre farlo prima che qualcuno si faccia male.

07/08/2024

L'assessore al bilancio Michele Zuin parla di grandi migliorie al trasporto pubblico lagunare dal 24 maggio 2024 ma la situazione è ben diversa e oggi gli utenti devono fare i conti con linee sospese, mezzi traboccanti di turisti e in numero insufficiente a garantire un servizio adeguato, mezzo spesso in avaria e la lista sarebbe ancora lunga.
Il sindaco, nell'ultimo Consiglio Comunale Straordinario aveva promesso interventi risolutivi che però si dono tradotti in una modifica agli orari mantenendo i tagli totali di ben tre linee, interventi inutili ai fini del ripristino di un servizio di trasporto pubblico lagunare efficiente e dignitoso.

Una piccola anticipazione sul volumetto che sarà in edicola venerdì e sabato prossimi con La Nuova.Il volume intitolato ...
06/08/2024

Una piccola anticipazione sul volumetto che sarà in edicola venerdì e sabato prossimi con La Nuova.
Il volume intitolato Palude Venezia è una breve cronistoria dell'inchiesta che sta scuotendo dalle fondamenta le istituzioni e l'imprenditoria veneziana e, da quanto si capisce dalle anticipazioni, è corredato dalle trascrizioni di molti atti della Procura.
Quella che appare nell'immagine è la trascrizione della telefonata tra l'ex assessore Boraso e l'attuale sindaco Brugnaro, tratta dalle intercettazioni della GdF, quest'ultimo in Consiglio Comunale ha chiaramente detto che non sapeva nulla di quanto stava facendo Boraso.
Cosa che se fosse provata andrebbe ad aggiungersi al fatto che ha presumibilmente mentito anche sull'affaire Abate Zanetti dichiarando di aver acquistato le quote della scuola quando non era ancora sindaco per poi essere smentito da una visura camerale allegata ad un'informativa della stessa GdF.

(Fonte immagine La Nuova di Venezia e Mestre)

I traghetti da parada sono un elemento importante della mobilità a Venezia già penalizzata dall'overtourism per quanto r...
05/08/2024

I traghetti da parada sono un elemento importante della mobilità a Venezia già penalizzata dall'overtourism per quanto riguarda il trasporto pubblico lagunare che sembra essere in grave affanno, ma anche i traghetti sembrano entrati a far parte dei divertimenti con notevoli disagi per i veneziani.
La denuncia arriva da Venessia.com che li definisce "giostre per turisti".

Traghetti ormai trasformati in giostra per turisti,
Foto presa a Sonia De Lazzari.

Le zone d'ombra sembrano moltiplicarsi velocemente quando si parla del Comune di Venezia e l'inchiesta denominata Palude...
05/08/2024

Le zone d'ombra sembrano moltiplicarsi velocemente quando si parla del Comune di Venezia e l'inchiesta denominata Palude non sembra conoscere battute di arresto.
Dopo l'affaire Pili, sul quale procedono le indagini, l'attenzione degli inquirenti si sposta anche sull'acquisizione, da parte del sindaco di Venezia, delle quote della Scuola del Vetro Abate Zanetti di Murano, struttura storica per l'insegnamento e la divulgazione dell'arte vetraria, fondata nel 1862, che fino al 2016 è rimasta di proprietà pubblica.
Luigi Brugnaro ha sostenuto a più riprese che l'acquisizione è avvenuta nel 2010, quindi prima della sua elezione a sindaco, dove si trovava ad essere l'unico offerente in un bando di vendita pubblico di Comune, Provincia e Camera di Commercio di Venezia ma l'affermazione del sindaco, attualmente indagato, non sembra corrispondere al vero.
L'affermazione è stata fatta durante un consiglio comunale dell'ottobre 2021, affermazione improvvida perché a smentirlo sembra ci sia un'informativa della Guardia di Finanza riguardante una visura camerale della società, dalla quale emergerebbe che la partecipazione pubblica del Comune sia stata dismessa con delibera di giunta non prima dell’8 febbraio 2016 quando ha sua giunta era già insediata e la cosa prefigurerebbe un evidente conflitto di interessi.
La cessione delle quote sarebbe poi stata trascritta il 9 marzo dello stesso anno in favore delle società Umana Forma e Salviati, controllate dalla holding LB di proprietà dell'attuale sindaco facente capo ad un blind trust anch'esso oggetto di indagine da parte della Procura di Venezia.
Luigi Brugnaro, all'epoca dei fatti contestati era già sindaco da circa nove mesi e qualora i fatti venissero provati si sarebbe reso colpevole di aver mentito in Consiglio Comunale con l'eventuale ipotesi di aver abusato della sua carica per interesse personale.

Fonte immagine web

Se ACTV piange Veritas certamente non ride con l'acquedotto che perde il 40% dell'acqua che dovrebbe invece distribuire....
05/08/2024

Se ACTV piange Veritas certamente non ride con l'acquedotto che perde il 40% dell'acqua che dovrebbe invece distribuire.
40 milioni di euro spesi senza migliorare la situazione che resta a dir poco tragica con continue rotture e conseguenti disservizi ai cittadini per quanto riguarda l'erogazione.
Il sindaco in più occasioni ha sostenuto che questa giunta ha "rimesso a posto la città" riconsegnandola in condizioni migliori di com'era prima, nessuno si era accorto che ante 2015 fosse una Gomorra.
In un recente video con a fianco un sorridente assessore al bilancio snocciolava le cifre dei milionari avanzi di bilancio. Certo! Non investendo e peggiorando la qualità dei servizi un avanzo di bilancio lo otterrebbe anche uno studente al primo anno di ragioneria.
Residenzialità, sicurezza, servizi, decoro urbano, sociale, politiche del lavoro, questa giunta si è dimostrata un fallimento totale su tutti i fronti.
Attualmente anche le molte incongruenze di Veritas sono al vaglio dei magistrati.

È in atto sui social media una vera e propria campagna denigratoria ai danni del Consigliere Marco Gasparinetti reo seco...
05/08/2024

È in atto sui social media una vera e propria campagna denigratoria ai danni del Consigliere Marco Gasparinetti reo secondo alcuni, evidentemente male informati, di aver venduto un appartamento a Murano conscio che sarebbe stato inglobato in una struttura ad uso turistico nonostante le sue molte battaglie contro l'overtourism e a favore della residenzialità.
Postiamo l'esauriente risposta del Consigliere che aveva già ampiamente, ed esaurientemente, chiarito la situazione all'epoca dei fatti e smascherato la fake.
Parlo di epoca dei fatti perché la questione risale al 2014 segno tangibile di una maggioranza a corto di argomenti costretta a ripescare fake news di oltre dieci anni fa.
Di seguito la replica di Marco Gasparinetti apparsa ieri sul suo profilo social:

"ANSIA DENIGRATORIA E SERVI SCIOCCHI. Di ciò che leggo sulle loro pagine risponderanno in Tribunale prima che, in preda ad attacco d'ansia da prestazione diffamatoria, mi attribuiscano anche la proprietà di un castello sulla Loira, una dacia a San Pietroburgo o un albergo alle Bahamas, oltre a questa ex fornace (mai stata mia) che avrei fatto chiudere per ricavarne 238 posti letto.

Ex fornace il cui cambio di destinazione d'uso è stato deciso dal loro sindaco anni dopo che, nel 2014 quando non avevo nessun incarico politico, avevo venduto un appartamento confinante (100 m2) che altri hanno poi deciso di inglobare in un progetto più ampio di recupero della fornace dismessa, che è stato portato a termine nel 2021.

Questa intrusione nella mia vita privata di allora (quando non ero nessuno) è una manovra politica, squallida quanto maldestra, per screditarmi sul piano personale: a propalare la bufala sono due politici eletti in lista Brugnaro (consiglieri di Municipalità) e poi ci sono i servi sciocchi più realisti del Re che (forse pensando di ingraziarsi il loro Padrone, estraneo alla manovra) scrivono sui social che dalla vendita di una fornace - mai stata mia - avrei ricavato "milioni di euro". Come no. L'unica utilità che forse ne ricaverò è un risarcimento danni per diffamazione, in sede civile e le uniche scuse che accetterò sono quelle eventualmente presentate ai miei avvocati. A tutto c'è un limite e quel limite è stato ampiamente superato.

Nel 2020 - quando erano state messe in giro certe voci per screditarmi - avevo già ampiamente chiarito che nel 2014 avevo venduto casa mia (l’unica che avevo) per acquistarne un’altra a 300 metri di distanza, perché con la nascita di mia figlia avevamo bisogno di più spazio e di maggior tranquillità; un appartamento e non una fornace, al prezzo di mercato correttamente indicato nell’articolo di cui qualcuno adesso fa un uso diffamatorio stravolgendone il contenuto.

Nel 2021 (sette anni dopo la vendita) l’appartamento è stato inglobato nell’albergo ricavato dalla vecchia fornace in disuso, contigua alla mia ex casa. Se plusvalenza c’è stata, e immagino che ci sia stata, è andata a beneficio dell’acquirente che ne ha chiesto e ottenuto il cambio di destinazione d’uso alla Giunta in carica, che non risulta essere composta da “amici miei” – e questa campagna diffamatoria ad opera di consiglieri “fucsia” ne è la prova più lampante".

Gasparinetti ha dichiarato che procederà nelle sedi opportune a tutela del suo buon nome.

Direi che "We feel like monkeys in a zoo", ci sentiamo come scimmie in uno zoo, rende bene l'idea e si aggiunge alle num...
03/05/2024

Direi che "We feel like monkeys in a zoo", ci sentiamo come scimmie in uno zoo, rende bene l'idea e si aggiunge alle numerose voci critiche verso quello che sembra sempre più un gran pasticcio inutile ai fini del controllo dei flussi turistici.
Anche La Vanguardia, dopo il New York Times e altri quotidiani esteri, bastona il ticket di ingresso a Venezia e lo fa con un titolo che non lascia spazio a dubbi.
Nel frattempo il comune, attraverso un post sulla pagina Facebook ufficiale, tanta di "vendere" la bontà del provvedimento ma le cifre fornite, che attesterebbero un calo delle presenze per quanto riguarda i turisti giornalieri, sono al netto dei numeri delle presenze totali e, cosa ancora più fuorviante, al netto delle presenze dei giornalieri veneti che costituiscono circa il 70% delle presenze giornaliere, risultato una moltitudine di commenti di scherno mentre sulla pagina Facebook ufficiale del sindaco i media manager si sono visti costretti ad inibire i commenti su un post riguardante il contributo di accesso per raggiunto numero di invettive ed insulti.
In buona sintesi, nonostante si continui ad insistere che il provvedimento è ancora in fase sperimentale il flop sembra più che un pronostico oramai un'assoluta certezza.
Le cifre parlano di meno del 15% di turisti paganti e con percentuali del genere la deterrenza attribuita al provvedimento verrebbe infatti meno aumentandone la gravosità per le casse comunali, che in sintesi si traduce per i residenti veneziani.
C'è inoltre da registrare che, nonostante la bassa percentuale dei paganti il trasporto pubblico lagunare ha palesato segni di forte affanno con code interminabili ai pontili sia sul Canal Grande che in altre parti della città e nelle isole, segno tangibile che la presenza dei giornalieri non paganti è stata comunque altissima e che chi ha definito la sperimentazione del ponte del 25 aprile un successo l'ha fatto unicamente a scopo propagandistico perché la realtà sembra essere ben diversa.
Se di sperimentazione si tratta, e preso atto che finora i risultati sono stati tutt'altro che incoraggianti, non si riesce a capire quali potrebbero essere gli eventuali correttivi: l'aumento del costo del ticket scoraggerebbe sicuramente gli eventuali paganti e l'ipotesi di fare pagare i giornalieri veneti non è tra le opzioni praticabili.
Tra le altre cose è anche opportuno ricordare che dalle quattro di pomeriggio in poi il ticket non si paga più e decade anche l'obbligo di prenotazione e con il parking comunale a prezzo calmierato dalle cinque di pomeriggio potremmo assistere allo spostamento del turismo verso le ore serali, fascia oraria già critica durante la bella stagione con grandi assembramenti e problemi di ordine pubblico in alcune zone di Venezia prime tra tutte la fondamenta degli Ormesini, campo Santa Margherita e campo bella Vienna, teatro nell'estate scorsa di numerosi episodi di violenza, di spaccio e di degrado.

Giovanni Veronese

27/04/2024

È ragionevole dire, nonostante un certo assessore si affanni a precisare che è solo l'inizio di un esperimento, che i primi due giorni di sperimentazione del contributo di accesso sono stati un vero flop.
File chilometriche ai pontili dei vaporetti, intasamenti in numerosi punti della città, cestino strapieni e spazzatura sparsa a terra, in sintesi esattamente tutte le criticità e i disservizi che c'erano prima.
I paganti hanno raggiunto solo il 10% delle presenze totali e la maggior parte erano day trippers, ovvero quei giornalieri che il contributo di accesso doveva limitare.
Trincerarsi dietro alla scusa che la sperimentazione è all'inizio è una difesa debole perché non è chiaro che tipo di correttivi si possono mettere in campo per migliorare un provvedimento concepito male e applicato peggio.
Sui social i commenti sulla pagina ufficiale del sindaco e su alcune pagine dei quotidiani locali sono stati impietosi e le definizioni date a provvedimento e sindaco a dir poco colorite, alcune anche un po' troppo.
Nonostante le evidenti carenze e criticità, e le feroci critiche, la sperimentazione continuerà e allora forse avremo modo di capire se, come sostiene un certo assessore, le cose miglioreranno anche se lo scetticismo è palpabile.
Sul fronte dei contrari al provvedimento Free Venice From Ticket continua la sua campagna di sottoscrizioni e incassa anche quella dell'ex direttore del Louvre di Parigi oltre a quelle di molti altri personaggi del mondo dello spettacolo, dell'arte e della cultura.
Partecipate anche le manifestazioni pubbliche che hanno percorso le calli della città con invettive ed invito alle dimissioni rivolte al sindaxo e alla giunta.
Il prossimo ponte del primo maggio sarà un ulteriore banco di prova ma molti scommettono su un altro flop.

All'inizio di aprile il New York Times titolava: "Benvenuti a Venezia. Fanno 5 euro", titolo esaustivo che prelude ad un...
16/04/2024

All'inizio di aprile il New York Times titolava: "Benvenuti a Venezia. Fanno 5 euro", titolo esaustivo che prelude ad un articolo altrettanto esaustivo sull'impatto che il provvedimento ha avuto sulla stampa estera.
L'impatto, secondo alcuni, sarà quello dell'inizio della trasformazione della città in parco tematico, cosa che diminuirà ulteriormente il profilo del turismo anziché puntare ad un valore aggiunto maggiore ed è palpabile la preoccupazione di molti operatori di settore.
Evidentemente la conferenza nella sede della stampa estera a Roma, nonostante l' inglese sfoggiato dal sindaco con l'aiuto dell'intelligenza artificiale, è arcinoto che il sindaco e l'inglese non hanno nulla in comune, non ha sortito per la maggioranza dei media esteri l'effetto desiderato ma l'effetto diametralmente opposto, di qui la visione di quello che, parafrasando anche un noto brano dei Beatles, viene definito dagli anglosassoni, un "ticket to ride".

Giovanni Veronese

Nasce Free Venice from Ticket, il simbolo è un QR Code che viene assimilato a sorveglianza, a controllo, quel controllo ...
15/04/2024

Nasce Free Venice from Ticket, il simbolo è un QR Code che viene assimilato a sorveglianza, a controllo, quel controllo al quale saranno assoggettati anche i residenti veneziani a casa loro perché in caso di verifica dovranno produrre un documento che attesti lo status di "residente".
Secondo il team di Free Venice From Ticket è l'ennesimo provvedimento facciata che non risolverà il grave problema dell'overtourism visto che non è stata fissata una soglia di carico, quindi nessun limite agli ingressi e già questo pone seri dubbi sull'efficacia del provvedimento.
L'obiettivo, secondo il sindaco, è anche quello di limitare le presenze dei turisti giornalieri che per circa il 70% sono veneti quindi non assoggettati al pagamento del ticket di cinque euro ma costretti alla prenotazione.
Free Venice From Ticket pone anche il problema della conservazione dei dati sensibili prodotti sia dai pagamenti che dalle prenotazioni, questione non trascurabile alla luce dei recenti accadimenti che hanno recentemente coinvolto il colosso americano Google.
L'iniziativa è aperta anche a sottoscrizione con pubblicazione sul sito web ufficiale dei nomi dei sottoscrittori e la lista sottoscrittori è di ottimo spessore e annovera registi, attori, musicisti, giornalisti, scrittori, medici, storici, studiosi, ricercatori, architetti, membri del Consiglio Comunale di Venezia e anche una mosaicista.
Una parte dei sottoscrittori è composta anche da pensionati veneziani seriamente preoccupati per le implicazioni del Contributo di Accesso, com'è stato eufemisticamente definito dalla giunta.
Altra considerazione da fare è quella dei turisti chiamati a pagare il ticket che potrebbero erroneamente credere che al ticket corrisponderà un miglioramento dei servizi ma così non sarà, iniziando dal Trasporto Pubblico Lagunare in forte affanno su quasi tutte le linee con vaporetti strapieni e code interminabili alle fermate di imbarco sia a Venezia che a Murano e Burano per la gioia degli onnipresenti borseggiatori che, grazie ad una quasi totale mancanza di presidio, sembrano diventati i padroni di Venezia.
In sintesi le premesse sono quelle dell'ennesimo pasticcio, un provvedimento puramente di facciata che non solo non risolverà il problema overtourism ma se possibile lo aggraverà.

Giovanni Veronese

12/04/2024
Le improvvide dichiarazioni di Matteo Salvini durante il suo blitz a Venezia scatenano le ire dei veneziani che rimandan...
03/08/2022

Le improvvide dichiarazioni di Matteo Salvini durante il suo blitz a Venezia scatenano le ire dei veneziani che rimandano al mittente l'affermazione che Venezia sia, o debba diventare, un museo, con riferimento all'ormai famigerato"contributo di accesso" la cui applicazione e già fallita ben tre volte.
La dichiarazione del leader della Lega segue quella del Vice sindaco Tomaello che auspicava l'escavo del canale Vittorio Emanuele III in laguna e quella del consigliere Alex Bazzaro che al riconoscimento dell'insularità di Venezia opponeva il fatto che essendo collegata alla terraferma attraverso il ponte della Libertà non poteva essere considerata isola e in entrambi i casi la sollevazione sui social è stata consistente.
La Lega a Venezia da sempre non gode di grande considerazione e non può vantare il seguito che invece ha in terraferma, anche se osservatori attenti ed attendibili la danno in forte ridimensionamento per quanto riguarda le intenzioni di voto e in Veneto peserebbe il mancato ottenimento dell'autonomia promessa sia da Salvini che da Luca Zaia che sui social risulta essere sempre più contestato per la sua sudditanza nei confronti della Lega nazionale.

(Fonte immagine: Il Gazzettino)

Visti gli atti di vandalismo degli ultimi giorni direi che è lecito chiedersi se la tanto sbandierata Smart Control Room...
17/05/2022

Visti gli atti di vandalismo degli ultimi giorni direi che è lecito chiedersi se la tanto sbandierata Smart Control Room del Tronchetto funzioni o sia solo utilizzata come deterrente sui social.
Venezia è capillarmente sorvegliata da decine di telecamere e una di queste, incredibilmente, è a pochi passi dal luogo di uno degli episodi di imbrattamento: la facciata della basilica del Redentore.
Imbrattato senza alcuna difficoltà anche il ponte dei Garzoti sul rio Marin e attraverso un tweet il sindaco tuona che ci vorrebbe la galera e che al giudice di pace dovrebbe essere conferita la competenza anche per i reati penali, senza sapere che il giudice di pace ha già competenza per i reati penali minori dal 2001, non da ieri.
Quello che dovrebbe essere, e guardando i fatti non è, il cuore tecnologico che garantisce la sicurezza di Venezia ha richiesto ingenti investimenti ma secondo i ben informati, un po' come i musei, sarebbe a mezzo servizio se non in condizioni ancora più precarie.
Un recente servizio sul Corsera ne magnifica le doti e sostiene che, attraverso il monitoraggio delle celle telefoniche, riesce a fornire la provenienza di ciascun turista, detto questo sarebbe bello capire dove sta il confine tra acquisizione dei dati ai fini di statistica e sfera privata del turista che visita Venezia, ignaro di essere costantemente monitorato.
La dottoressa Maniero si affretta a specificare, onde evitare inopportune intrusioni del garante della privacy, che il monitoraggio si limita alla città, o allo Stato estero, di provenienza ma esiste la concreta garanzia che non si vada oltre? Del fatto che questi dati vengano acquisiti chi entra a Venezia è informato?
Rimane inconfutabile il fatto che la Smart Control Room finora è stata unicamente un costo e non ha contribuito in modo fattivo a diminuire i reati in città o a contrastare l'imperante degrado e secondo molti andrebbe archiviata tra le molte esperienze fallimentari tra le quali ricordiamo: ondazero e la tassa di scopo ma l'elenco sarebbe molto più lungo.

Giovanni Veronese

Quale miglior risposta dei fatti? E ieri il Consigliere Marco Gasparinetti si è levato la soddisfazione di smentire defi...
17/05/2022

Quale miglior risposta dei fatti? E ieri il Consigliere Marco Gasparinetti si è levato la soddisfazione di smentire definitivamente con i fatti una pesante affermazione del sindaco Luigi Brugnaro.
I fatti risalgono ad un movimentato Consiglio Comunale del 20 dicembre 2021 quando in un momento di evidente difficoltà il sindaco Brugnaro ha affermato che il Consigliere Gasparinetti era stato "mandato via dall'Europa".
La replica del Consigliere si è fatta attendere qualche mese ma è stata un piccolo capolavoro di stile: un post corredato di foto mentre partecipava a una seduta del Parlamento Europeo.
Il rimbalzo sui social è stato a dir poco imponente con centinaia di like e altrettanti commenti di apprezzamento, e di sostegno, per l'opera che Terra e Acqua 2020 sta svolgendo a Venezia tra le fila dell'opposizione, non sono mancati, e sono veramente molti, i commenti di scherno per il sindaco dal quale, anche se la speranza è vana visti i precedenti, sarebbe legittimo aspettarsi almeno le scuse visto il taglio diffamatorio e l'assoluta infondatezza della dichiarazione.

Giovanni Veronese

Un piacere e un onore dialogare con Petra , un libro che alterna un amore intenso e la sofferenza nel vedere una città c...
14/05/2022

Un piacere e un onore dialogare con Petra , un libro che alterna un amore intenso e la sofferenza nel vedere una città che, neanche tanto lentamente, si spegne, che perde il suo status di civitas.
Un libro dove però la sofferenza non diventa mai una resa, la voglia di combattere è ancora lì, integra.
Non vado oltre, per chi ci sarà ci vediamo giovedì 19 maggio presso la sede di Italia Nostra a Venezia.

Giovanni Veronese

Chi si illudeva che il sostegno al Gruppo 25 Aprile si sarebbe limitato alle firme, ad oggi più di seicento con molti pe...
09/05/2022

Chi si illudeva che il sostegno al Gruppo 25 Aprile si sarebbe limitato alle firme, ad oggi più di seicento con molti personaggi dello spettacolo, della politica e della cultura in prima fila per difendere la libertà di espressione, si sbagliava di grosso perché oggi alle fermate dei vaporetti, sui mezzi ACTV e in altri posti sono apparsi dei piccoli adesivi verdi con la scritta "SquaLinLaguna?" e l'hashtag che ha letteralmente tappezzato i social media in questo fine settimana:
Il sostegno a Marco Gasparinetti sembra essere trasversale ma soprattutto convinto, oltre al rispetto della libertà la richiesta è quella di più trasparenza e la denuncia, molto originale l'utilizzo degli adesivi, è di conflitto di interessi da parte di chi dovrebbe garantire l'interesse della città e dei cittadini.
La partita è appena iniziata e, vista la solidarietà dei veneziani per Marco Gasparinetti, il risultato finale per nulla scontato.

Giovanni Veronese

07/05/2022

Da persona che opera nella comunicazione e, soprattutto, da persona che crede che la libertà di espressione sia inviolabile invito tutti a firmare l'appello di Marco Gasparinetti citato in giudizio per aver espresso, in modo canzonatorio, ma assolutamente non offensivo, le sue opinioni.
Ritengo, avendo letto l'oggetto del contendere, che il ricorso alla giustizia con una citazione in giudizio sia fuori luogo e che la richiesta danni, 150.000 euro, sia spropositata ma soprattutto sono molto preoccupato del fatto che si usi la giustizia per tentare di porre una limitazione alla libertà di espressione, cosa già tristemente vista per il passato.
Alla presunta vittima della presunta diffamazione era stato offerto il diritto di replica sullo stesso blog ma al diritto di replica si è preferita l'azione legale, segno tangibile che la cosa importante era colpire, con l'intenzione di mandare un avvertimento.
Firmare l'appello vuol dire tutelare il diritto di tutti ad esprimere liberamente le proprie idee e convinzioni e nello stesso tempo mandare un segnale chiaro: il ricorso alla giustizia non è e non deve diventare uno strumento politico.

Giovanni Veronese

Aiutiamo le associazioni
13/02/2022

Aiutiamo le associazioni

Oggi le associazioni Dingo Venezia e Lega Nazionale Per La Difesa Del Cane - Venezia vi aspettano al mercatino di Lido, in piazzetta Lepanto, con il punto di raccolta pappe e coperte. Potrete anche adottare a distanza gli animali che hanno più bisogno. Non mancate! ❤

E "L'Arzanà de' viniziani", come lo definisce Dante Alighieri nella Divina Commedia, nella disponibilità dei veneziani l...
24/01/2022

E "L'Arzanà de' viniziani", come lo definisce Dante Alighieri nella Divina Commedia, nella disponibilità dei veneziani l 1104, grazie ad un colpo di spugna che cancella promesse e protocolli d'intesa, non è più nella disponibilità "de' viniziani".
Il Comune infatti ha firmato un protocollo di intesa con i Ministeri che sottrae ai cittadini, in modo quanto meno discutibile, la fruibilità degli spazi esterni per i quali erano già stati presentati dei progetti.
L'ennesimo dietro front di una giunta che di fatto cancella oltre nove secoli di storia.
Quell'Arsenale sede, secondo molti impropria, di un Salone Nautico che alla città, se escludiamo quasi un milione e mezzo di perdite, finora non ha portato nulla e che fin dalla prima edizione ha denunciato carenze organizzative evidenti tanto che molti auspicherebbero il trasferimento in una sede con spazi più idonei.
Sarebbe auspicabile che cittadini e associazioni si schierassero contro quello che, nei fatti, è un vero e proprio sopruso, un atto arbitrario e lesivo della dignità della città e dei diritti dei cittadini.

Evidente la contraddizione nelle dichiarazioni di Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia e leader di Coraggio Italia, una so...
21/01/2022

Evidente la contraddizione nelle dichiarazioni di Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia e leader di Coraggio Italia, una sorta di cortocircuito comunicativo che trasforma il nuovo soggetto politico da civico a componente del centrodestra.
Già in alcune dichiarazioni precedenti che riguardavano il candidato al Colle aveva dato prova di una certa "versatilità" sponsorizzando Draghi ma aggiungendo poi che anche Berlusconi sarebbe candidato gradito.
Nel frattempo sono in molti a chiedersi cosa succederà a Venezia nel 2023 qualora l'inquilino di Ca' Farsetti decidesse di candidarsi alle politiche, uno degli scenari prevederebbe il commissariamento fino alla scadenza naturale nel 2025 per poi andare ad elezioni, in alternativa le elezioni anticipate per l'elezione del nuovo sindaco già nel 2023.

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La nostra storia

Venice My Way Luoghi, eventi, personaggi, curiosità e leggende di una Venezia raccontata in modo diverso. Un progetto culturale ed editoriale che racconta Venezia, la sua storia, l’attualità, e anche le mille fragilità di una città che purtroppo sta perdendo la sua connotazione di città dei veneziani per lasciare spazio a flussi turistici incontrollati che ne stanno mettendo a repentaglio la sopravvivenza. Quindi cultura e tutela si fondono nel progetto Venice My Way con l’intento di sensibilizzare chi ha il dovere politico ed amministrativo di tutelare Venezia e la sua laguna e di combattere il degrado sia esso culturale o amministrativo. Tutelare Venezia è un dovere per poterla restituire come città vera ai veneziani e a quel turismo intelligente che la ama e la apprezza. Il progetto editoriale vuole valorizzare gli scrittori locali e le iniziative culturali che riguardano la Venezia lagunare. Scriveteci a [email protected] sarò felice di illustrarvi compiutamente il progetto Venice My Way.

Giovanni Veronese



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