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Ilciottasilvestri Rivista di cinema e immaginario online di Mariuccia Ciotta e Roberto Silvestri
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31/01/2025

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L’ AGENDA NON PUÒ NON SEGNALARE QUESTO APPUNTAMENTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Venerdì 17   Gennaio    2025                 R...
30/12/2024

L’ AGENDA NON PUÒ NON SEGNALARE QUESTO APPUNTAMENTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Venerdì 17 Gennaio 2025 RAI3 dalle 01.40 alle 06.00 (260’)
Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi Baglivi Esposito Fina Francia Luciani Turigliatto
presenta


CINEMA STRANIERO IN TERRA PROPRIA
a cura di Fulvio Baglivi, Lorenzo Esposito, Roberto Turigliatto


GLI INGANNATI
(Al-Makhdu’un / The Dupes, Siria, 1972, b/n, 102’ 42’’, v.o. araba con sottotitoli italiani
Regia e sceneggiatura: Tewfik Saleh
Soggetto: dalla novella: Rijāl Fī Al-Shams (Men in the Sun, 1963) di Ghassan Kanafani
Con: Mohamed Kheir-Halouani (Abou Keïss), Abderrahman Alrahy (Abou Kheizarane), Bassan Lofti Abou-Ghazala (Assaad), Saleh Kholoki (Marouane), Thanaa Debsi (Om Keïss).
Gli ingannati è uno dei capolavori più alti e potenti del cinema arabo, straziante storia di emigrazione palestinese, girato in Siria da un importante cineasta egiziano. Il film è stato recentemente restaurato da The Film Foundation’s World Cinema Project di Martin Scorsese e dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con The National Film Organization e la famiglia di Tewfik Saleh. La versione restaurata è stata presentata in prima mondiale al Festival Il Cinema Ritrovato. Prima del restauro il film era già stato mostrato in Italia da Fuori Orario nel 1999 e dal Festival I Mille Occhi nel 2017.
A poco più di dieci anni dalla nakba, l’ esodo palestinese forzato dai territori diventati israeliani nel ’48, tre rifugiati in Iraq, di differenti generazioni, sognano di fuggire dai campi profughi installati a Bassora, sulle rive dello Shatt el Arab, in territorio iracheno. dove non trovano lavoro, e di attraversare il deserto, verso la ricchezza e la prosperità del Kuwait. «Non hanno la stessa età, non sono della stessa famiglia e dello stesso villaggio, ma Abu, Assad e Marwan condividono il medesimo sogno: una vita migliore in Kuwait, la loro “terra promessa”. Il passeur Abul Khaizuran convince i tre compagni di sventura a tentare la traversata delle frontiere nascosti all’interno del suo camion-cisterna, che nel deserto si trasforma in una fornace. Tewfik Saleh realizza un’opera altamente politica, che denuncia anche certi governi arabi, e mostra il gioco al massacro nel quale i potenti guardano i loro popoli morire di fame e di sete in un deserto soffocante. Come una metafora della sorte del popolo palestinese costretto all’esilio dal 1948». (Laura Lépine, catalogo del Festival Cinéma du Sud, Lione, 2024)



«Ho lavorato all’adattamento di Uomini sotto il sole di Ghassan Kanafani (militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina assassinato il 9 luglio 1972 a Beirut dal Mossad) dal 1964 al 1971. Le mie intenzioni e la mia interpretazione del romanzo e dei suoi personaggi sono cambiate alla luce dei tragici eventi accaduti in questa regione nel giugno 1967 e nel settembre 1970. Nell’ultima versione del progetto ho voluto mettere l’accento sull’idea di fuga che in questo momento caratterizza il Medio Oriente. Tre personaggi di tre generazioni diverse, che rappresentano tre fasi dello stesso problema collettivo, decidono di fuggire dalla loro situazione alla ricerca di quella che ciascuno considera o spera sia la propria salvezza individuale. Ma la fine è molto diversa dalle loro aspettative: non esiste salvezza individuale da una tragedia collettiva. Ed è questa la lezione che la storia ci insegna ogni giorno» (dichiarazione di Tewfik Saleh, raccolta da Tahar Cherfiaa, in.Dossiers du cinéma: Cinéastes, Casterman, Parigi 1971, riprodotta nel catalogo del Festival Il Cinema Ritrovato, 2023)

21/11/2024
Intervista sul libro Spettri di Clint
22/08/2024

Intervista sul libro Spettri di Clint

Consigliami un libroIn primo piano Spettri di Clint, di Mariuccia Ciotta e Roberto Silvestri: in libreria un testo che indaga sulla figura umana e cinematografica di Clint Eastwood Autore Annarita Risola - 20 Agosto 2024 0 43 “Spettri di Clint” – L’America del mito nell’opera di Eastwood, ...

EISENSCHITZ CONTRO FRANCIS FORD COPPOLA, 1982Tra i ciclostilati raffinatissimi e a volte criptici che la Mostra del cine...
17/02/2024

EISENSCHITZ CONTRO FRANCIS FORD COPPOLA, 1982
Tra i ciclostilati raffinatissimi e a volte criptici che la Mostra del cinema di Venezia stampava per i giornalisti e il pubblico nel 1982 (credo che fossero a cura di Stefano Masi e Paolo Lughi) ce n'è uno molto acuminato del prestigioso critico francese Bernard Eisenschitz a proposito di "Hammett" di Wim Wenders, prodotto dalla Zoetrope di Coppola e dalla Road Movie Filmproduktion di Wenders, presentato in "Fuori Campo Veneziano" :
"Coppola si crede un Medici, ma non lo è".

Si riferisce ai 50 personaggi minori che sarebbero usciti dalla sceneggiatura e di scena.
Sono passati secoli da allora. Vi immaginate oggi materiali stampa che criticano un film scelto dalla Mostra a cura della Mostra stessa? Che so'. Contro "Comandante", per esempio....

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