24/04/2024
❓Che cosa resta oggi di un’opera coreografica del passato, considerata pietra miliare nel canone della danza occidentale del XX secolo? In quali forme e in quali forme corpi è sopravvissuta nel tempo? Chi ne raccoglie l’eredità e perché? Come risuona fra i coreografi attuali e quali valori può trasmettere in futuro?
🦢Queste sono soltanto alcune delle domande da cui parte il saggio 𝑰 𝒄𝒊𝒈𝒏𝒊 𝒏𝒐𝒏 𝒎𝒖𝒐𝒊𝒐𝒏𝒐 𝒎𝒂𝒊. 𝑽𝒂𝒓𝒊𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒔𝒖𝒍𝒍𝒂 𝑴𝒐𝒓𝒕𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒄𝒊𝒈𝒏𝒐 𝒏𝒆𝒍 𝒕𝒆𝒓𝒛𝒐 𝒎𝒊𝒍𝒍𝒆𝒏𝒏𝒊𝒐. è un progetto ideato da una rete di partner nazionali: Lavanderia a Vapore, Operaestate Festival Veneto e CSC Centro per la Scena Contemporanea Bassano del Grappa, Triennale Milano, Fondazione Teatro Grande di Brescia, Bolzano Danza Tanz Bozen – Fondazione Haydn, Il Cassero LGBTI Center – Gender Bender International Festival, Mnemedance e Dams Torino / Università degli Studi di Torino. Durante la stagione 2021/‘22, ha invitato il pubblico a ripensare, o meglio a ri-presentificare (mediante laboratori e performance), "La morte del cigno", assolo creato da Michel Fokine per Anna Pavlova nel 1905: un’opportunità per esplorare stili, tecniche compositive, identità culturali e antropologiche. Inserendosi nel filone dedicato al del repertorio in età contemporanea, il contributo – partendo da un inquadramento storico e teorico (non dimentico di alcune emblematiche variazioni sul tema del cigno, come l’"Invisible Piece" di Cristina Kristal Rizzo) – si propone di offrire un’analisi fenomenica di alcuni momenti salienti del progetto, attraverso dichiarazioni, restituzioni critiche, documenti e materiali di lavoro.
Un saggio a più mani di Miriana Pelosi, Matteo Tamborrino e Andrea Zardi.
⬇️⬇️⬇️Leggilo qui: https://ojs.unito.it/index.php/mimesis/article/view/9400
- ph. Giulia Capra
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