Marco Orioles

Marco Orioles Sociologo PhD e giornalista multimediale. Cronache dall’altro mondo In questi anni, ovviamente, mi sono occupato e ho scritto anche di altro. Come tutti.
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"Concepito in Sicilia, nato in Friuli…"

L’autodefinizione che mi diedi in tenera età – siamo nei primi anni ’70, e essere terroni a quel tempo era tutto fuorché un privilegio – è valida anche oggi perché compendia egregiamente il mio essere. Quello di un uomo che si è trovato a vivere sospeso tra Mitteleuropa e Mediterraneo, Occidente ed Oriente, sociologia e giornalismo, destra e sinistra, dirit

ti e doveri, Eros e Thanatos e via discorrendo. Uno, nessuno e centomila, come scrisse quel mio conterraneo: eterno inquieto, e avido di risposte agli interrogativi che mi assalgono da sempre. O almeno dal momento in cui, attraverso i racconti paterni, scoprii i miti dell’Odissea e la tempesta che agita la vita e la mente del suo eroe eponimo. Fu anche per questi antichi richiami che la formazione universitaria (Alma Mater di Urbino) e post-laurea (Cnr polo di Salerno e Università di Udine) in sociologia mi fece approdare naturalmente allo studio delle migrazioni. Un campo che ho arato con ricerche i cui risultati sono stati pubblicate in opere come “I rom in Friuli”, primo mio scritto a trasnsitare nella galassia Gutenberg nel 1995; la mia prima monografia, “Sedia a 44 gambe” , redatta a cavallo dei due secoli ma pubblicata nel 2002; i capitoli su comunità islamiche, cattoliche e orientali del volume “Immigrati e religioni”; il successivo saggio “Noi crediamo: la fede degli immigrati”; un percorso che culmina con due libri – “La seconda generazione di migranti” ed “E dei figli, che ne facciamo?” – dedicati alla questione sempre più attuale dei figli degli stranieri, della loro travagliata identità e delle loro peculiari condizioni sociali. Dal mondo dei vecchi e nuovi media alla globalizzazione, dalle dipendenze al giornalismo, dal terrorismo jihadista al turismo, la mia voglia di esplorare è insaziabile. Ho persino condotto un’indagine sull’umorismo sgorgato nel mondo reale e virtuale dopo gli attentati alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001. Ma, per non farmi mancare niente, mi sono cimentato anche in un monologo teatrale, “Io ero Charlie”, in cui ho fatto tornare in vita Stéphane Charbonnier alias Charb, il direttore della rivista satirica Charlie Hebdo perito nell’attentato jihadista del 7 gennaio 2015, perché spiegasse attraverso la mia voce il motivo per cui è stato ucciso nel cuore di Parigi insieme a mezza redazione. Di questo stesso episodio avevo parlato, con toni differenti ma mantenendo il punto, nel saggio “L’odio e la matita”. L’ ultimo libro che ho pubblicato ha un titolo in prestito: “La terza guerra mondiale a pezzi”. Ma sono anche e ormai soprattutto un giornalista attivo 24/7 per Il Piccolo, Messaggero Veneto e Il Suasidiario.net. Una passione incontenibile cominciata in una radio di partito a 15 anni e proseguita sulle reti commerciali, fino al più recente passaggio alla stampa, dove vanto trascorsi a Formiche, Policy Maker, Start Magazine, Energia Oltre, Il Friuli ed incursioni varie nel caleidoscopio dell'italian press (Sole 24Ore, Italia Oggi, Lettera 43, Articolo 21, Vita Cattolica, Il Sussidiario.net ecc.) Chi mi segue su internet e nei social sa come la mia routine mi veda quotidianamente alle prese con tragedie come la guerra in Siria e con personaggi come Donald Trump, Kim Jong-un, Vladimir Putin o Xi Jinping. Ma i lettori dei giornali tradizionali, quelli di carta, sanno che non trascuro affatto la politica nazionale, dove – nel mio piccolo – ho fatto sentire la mia voce contro certe bravate di Matteo Salvini, dell’altro Matteo, della sua ex n. 2 Debora Serracchiani e di altri esponenti del nostro non eccelso ceto politico. E non rifuggo affatto dal punzecchiare il notabilato locale (citofonare Massimiliano Fedriga, Pietro Fontanini, Anna Maria Cisint). "Racconto gli scontri che si verificano nel mondo. Compenso favorendo gli incontri…"

Giacché avete capito che sono tutto tranne che qualcuno rinchiuso nella sua torre d’avorio, sappiate che mi calza a pennello l’etichetta datami da un amico: un jihadista dell’integrazione. Risiedo e sguazzo, infatti, nel presunto ghetto degli immigrati della mia città, il famigerato Borgo Stazione. Un quartiere che amo a tal punto da averci dedicato nell’anno 2007 un blog purtroppo oggi non più on line, “www.casbahudine.org“, e un canale YouTube che invece esiste ancora con tutti i suoi video. Il successivo libro “La casbah di Udine” contiene il succo di quell’esperienza, nel quale ci fu spazio persino per uno scandalo internazionale generato dalle immagini girate da uno Orioles YouTuber ante litteram.

È la storia delle strette di mano “proibite” (femminili) dell’ex presidente iraniano Mohammad Khatami a Udine. Se non avete pazienza di leggere il mio libro resoconto “Khatami in Italia. Dialogo con stretta di mano”, sappiate che del video incriminante ne hanno parlato tutti, dal Tg1 al New York Times al Guardian. E che, come capita sempre quando si ha a che fare con la Repubblica Islamica, chi lo girò fu accusato dal principale quotidiano di Teheran, Kayhan, di essere un agente della CIA. Nel mio sito web trovate l’unica rassegna stampa del caso Khatami del mondo: approfittatene. E siccome i veri amori non muoiono mai, ecco che Borgo Stazione è diventato il cuore del mio primo documentario, Borgo Stazione: il mondo in quattro strade, che è stato diffuso a puntate sul sito del Messaggero Veneto nel dicembre 2019. Ma il quartiere è stato anche il palcoscenico dell’iniziativa che ho lanciato insieme all’artista Rocco Burtone: si chiama "Aperitivo dadaista in Borgo Stazione" e per cinque edizioni consecutive, tra settembre ’19 e febbraio ’20, ha attirato centinaia di udinesi proprio nel ghetto della mia città. anch'io sono stato travolto dall'emergenza Covid. Che se non ha ìnterrotto le mie attività di giornalista, ha imposto un parziale stop alle attività da videomaker. Tra le eccezioni rilevanti segnalo il documentario "Lockdown. Voci e immagini di una città chiusa per virus", andato in onda su Telefriuli il 7 aprile 2020.

Risse, spaccio, furti, e quindi fermi, posti di blocco, ronde dell'esercito. Borgo Stazione è un quartiere di Udine che ...
15/05/2024

Risse, spaccio, furti, e quindi fermi, posti di blocco, ronde dell'esercito. Borgo Stazione è un quartiere di Udine che non conosce pace da quando, circa 25 anni or sono, sono arrivati gli stranieri e le loro vivacissime comunità. Ma sullo sfondo dell'ordinaria follia che va in scena in queste strade e marciapiedi da parte peraltro dei soliti noti prende vita una socialità normalissima, colorata e ricca di valori e umanità. In questo video vi proponiamo un collage di immagini tutte autentiche della vita quotidiana della zona più animata e intrigante del capoluogo friulano.

Risse, spaccio, furti, e quindi fermi, posti di blocco, ronde dell'esercito. Borgo Stazione è un quartiere di Udine che non conosce pace da quando, circa 25 ...

A due anni dalla sua nascita nel 2005 la comunità emergente degli youtuber acquisiva - proprio in questi giorni di maggi...
03/05/2024

A due anni dalla sua nascita nel 2005 la comunità emergente degli youtuber acquisiva - proprio in questi giorni di maggio -un nuovo membro da Udine, un certo "orma" dall'apparente età di 34 anni, il cui canale - chiamato La casbah di Udine dal nome che la vox populi aveva affibbiato al quartiere della Stazione della sua città - aveva come immagine del profilo un grazioso gattino in estasi davanti alla roggia di via Zanon. In primo piano in questa schermata dell'epoca i video pirata dell'edizione 2007 di VicinoLontano, quelli del famoso scandalo delle strette di mano dell'ex presidente iraniano Khatami alla Chiesa di San Francesco a Udine e degli altri graziosi episodi collaterali, e l'intervista a Salme' sul tema a lui caro degli stranieri.

All'anagrafe di Udine risulta che ad abitare in città siano oltre 98 mila persone. Ma il numero è leggermente più alto, ...
13/04/2024

All'anagrafe di Udine risulta che ad abitare in città siano oltre 98 mila persone. Ma il numero è leggermente più alto, come può scoprire chiunque passi all'alba in zona stazione a fare la conoscenza dei reduci delle notti passate all'addiaccio nella stessa stazione o nelle vicine case abbandonate. Questo è un breve viaggio tra chi dorme come può.

All'anagrafe di Udine risulta che ad abitare in città siano oltre 98 mila persone. Ma il numero è leggermente più alto, come può scoprire chiunque passi all'...

Se domani alle 18 passerete dalla Libreria Friuli di Via dei Rizzani a Udine avrete l'opportunità di assistere non ad un...
09/04/2024

Se domani alle 18 passerete dalla Libreria Friuli di Via dei Rizzani a Udine avrete l'opportunità di assistere non ad una ordinaria presentazione di un libro ma a qualcosa di molto più suggestivo e intrigante.

Quello tra l'autrice Verena Alò, la scrittrice Ivana Vaccaroni e il prof. Vincenzo Orioles sarà un racconto a più voci di una storia d'amore non convenzionale - quella al centro del libro "Sull'orlo di una crisi di gioia" (Armando Siciliano Editore), nuova prova letteraria della Alò - perché nata dall'affinità elettiva tra una giovane donna a digiuno di matematica e un maturo professore che colmerà questa lacuna con delle lezioni private che saranno il preludio di un rapporto intenso e sorprendente.

08/04/2024

A quanto pare la campagna per le europee in Fvg ha bisogno di una scossa, visto che nessuno ne parla e i sondaggi per certi partiti sono terrificanti. Ecco quindi sbucare la proposta choc di chiudere le moschee, anzi i centri islamici perché non vogliono nemmeno sentire parlarne di moschee, col pretesto delle regole urbanistiche e di una preghiera che, non essendo più individuale ma collettiva, non può essere esercitata in luoghi non idonei come ex supermercati o officine.

Commenti da fare ne avrei tantissimi, soprattutto in quanto esperto di islam che tra il 2009 e il 2013 contò una per una le moschee italiane nel contesto di un'equipe che radunava le migliori università italiane coinvolte in quello che si chiama PRIN.

Un progetto di ricerca che riparte ora e mi vede di nuovo reclutato dall'ateneo padovano assieme ai massimi esperti di islam in Europa ed in Italia e che partirà proprio, per quanto mi riguarda, da questo episodio politicamente insignificante ma sociologicamente rappresentativo degli umori che certe frange di opinione pubblica e classe politica nutrono e fomentano quando si tratta di parlare di islam, preghiera e diritti.

La Lega la conosciamo, d'altra parte, non è nuova a questi tentativi disperati di raccattare qualche voto agitando inutili spauracchi inconsapevole di creare semmai le condizioni per deteriorare una convivenza alla quale non stanno dando alcun contributo .

Per fortuna la suddetta candidata non è di queste parti e non solo per questo non rappresenta affatto il clima di una città come Udine non esente peraltro da episodi clamorosi nel segno sbagliato ancora qualche anno fa. Ma la cena appena la settimana scorsa del sindaco De Toni e dell'assessore Pirone proprio nella moschea dove pochi giorni prima la stessa eurcandidata si era manifestata e fatta riprendere a pronunciare proclami minacciosi è il segno che la crociata leghista è, almeno qui, in salita, molto in salita.

mio nuovo podcastI presidenti americano e cinese, Joe Biden e Xi Jinping, si detestano? La recente telefonata tra i due ...
08/04/2024

mio nuovo podcast

I presidenti americano e cinese, Joe Biden e Xi Jinping, si detestano? La recente telefonata tra i due è stata molto tesa: ecco quali sono i temi che dividono Washington e Pechino e i commenti dei conservatori statunitensi.

I presidenti americano e cinese, Joe Biden e Xi Jinping, si detestano? La recente telefonata tra i due è stata molto tesa: ecco quali sono i temi che dividono Washington e Pechino e i commenti dei conservatori statunitensi. Il podcast di Marco Orioles

Il mio ultimo video, in collaborazione con gli amici Marco Di Blas, giornalista, e Paolo Fagiolo, attore.Dalla festa mul...
02/04/2024

Il mio ultimo video, in collaborazione con gli amici Marco Di Blas, giornalista, e Paolo Fagiolo, attore.

Dalla festa multiculturale dello scorso 16 marzo.

Durante uno degli spettacoli che hanno animato il quartiere della Stazione di Udine il 16 marzo 2024 nel contesto di una grande festa multiculturale, l’attor...

Non sono io a dirlo, perché nel mio ultimo articolo riporto solamente, contestualizzandole, le valutazioni di alcuni ana...
02/04/2024

Non sono io a dirlo, perché nel mio ultimo articolo riporto solamente, contestualizzandole, le valutazioni di alcuni analisti americani che monitorano da anni e anni la galassia jihadista e in particolare la rete globale chiamata Isis.

Isis-K, o Stato Islamico del Khorasan, si era già fatto vivo infatti a gennaio con un duplice attentato in Iran

Per noi integrazione significa che se andiamo in un posto a fare casino lo facciamo tutti, insieme. E questa foto di alc...
27/03/2024

Per noi integrazione significa che se andiamo in un posto a fare casino lo facciamo tutti, insieme. E questa foto di alcuni partecipanti del coffee break della nostra festa multiculturale il concetto lo spiega bene. Non siamo bellissimi noi di Borgo Mondo?

Ho parlato con Lorenzo Vidino, direttore alla George Washington University del Programma sull'estremismo, del perché i j...
27/03/2024

Ho parlato con Lorenzo Vidino, direttore alla George Washington University del Programma sull'estremismo, del perché i jihadisti dell’Isis-K - quelli della strage di Mosca di venerdì scorso- alla fine, nel loro fervore religioso, odiano più la Russia di Putin che l’America di Biden.

La Russia è molto attiva su tutti i fronti in cui operano sia Isis che Isis-K, ossia in primis l’Afghanistan, poi in generale nell’Asia Centrale dove la Russia ha un’influenza molto importante e i jihadisti vogliono espandersi

La Russia non crede alla rivendicazione dell'Isis-K per l'attentato a Mosca. Secondo Putin - nonostante l'assenza di pro...
27/03/2024

La Russia non crede alla rivendicazione dell'Isis-K per l'attentato a Mosca. Secondo Putin - nonostante l'assenza di prove - la responsabilità è dell'Ucraina.

Il mio podcast sull’ultima menzogna dello zar.

La Russia non crede alla rivendicazione dell'Isis-K per l'attentato a Mosca. Secondo Putin - nonostante l'assenza di prove - la responsabilità è dell'Ucraina. Il podcast di Marco Orioles

Ne parlano tutti in città e stavolta ne ho parlato io, con Omar Costantini, al TG di TV12, sabato scorso.Ci sono anche d...
25/03/2024

Ne parlano tutti in città e stavolta ne ho parlato io, con Omar Costantini, al TG di TV12, sabato scorso.

Ci sono anche degli amici.

Marco Orioles è un residente ed antico frequentatore del quartiere della Stazione Ferroviaria di Udine che tutti in città hanno preso a chiamare con un nome ...

Come ogni domenica sono intervenuto al TG Mondo di CusanoNews7 per commentare la principale notizia del giorno, ossia l'...
24/03/2024

Come ogni domenica sono intervenuto al TG Mondo di CusanoNews7 per commentare la principale notizia del giorno, ossia l'attentato messo a segno venerdì sera da un commando dello Stato Islamico del Khorasan in una sala concerti alla periferia di Mosca in un evento imprevisto che ha mandato su tutte le furie Vladimir Putin che, ho spiegato, "ha bisogno lui di un'analisi e non io di fargli l'analisi"

Marco Orioles, sociologo e giornalista, è intervenuto al TG Mondo di CusanoNews7 oggi 24 marzo 2024 per commentare la principale notizia del giorno, ossia l'...

non ve ne eravate accorti ed eccoli quiLo Stato Islamico del Khorasan - branca centroasiatica del feroce e non domo grup...
24/03/2024

non ve ne eravate accorti ed eccoli qui

Lo Stato Islamico del Khorasan - branca centroasiatica del feroce e non domo gruppo jihadista - ha rivendicato non una ma due volte la strage alla Crocus City Hall di Krasnogorsk.

Il punto di Marco Orioles

Lo Stato Islamico del Khorasan - branca centroasiatica del feroce e non domo gruppo jihadista - ha rivendicato non una ma due volte la strage alla Crocus City Hall di Krasnogorsk.

Era del tutto normale che, dopo aver ascoltato un pakistano dire mandi, e un attore leggere un testo che parlava di drog...
24/03/2024

Era del tutto normale che, dopo aver ascoltato un pakistano dire mandi, e un attore leggere un testo che parlava di droga, qualcuno in quartiere prendesse l'iniziativa di ve**re a chiedere conto e ragione e a interrogarci su da dove diavolo spuntassimo. Ma l'amico, immortalato in tutta la scena anche successiva nel video della nostra festa del 16 nel quartiere multietnico di Udin, non sapeva che anche noi facciamo parte della stessa gente, la gente della stazione. E fu subito amicizia anzi fratellanza, come avviene quasi sempre qui.

Clic: Andrea Salone

se siete curiosi il video è qui: https://www.youtube.com/watch?v=iNfzVJclglA&t=655s

Chi è e cosa pensa Jensen Huang, fondatore di Nvidia, la più grande società di semiconduttori al mondo. Mia Conversazion...
23/03/2024

Chi è e cosa pensa Jensen Huang, fondatore di Nvidia, la più grande società di semiconduttori al mondo. Mia Conversazione con Alessandro Aresu, analista geopolitico e autore di un libro di prossima pubblicazione dedicato proprio a Nvidia.

Jensen Huang ha fondato NVIDIA nel 1993 e la guida da allora ininterrottamente come Ceo, presidente e membro del board.

Un'alba qualsiasi al bar cinese del quartiere della Stazione di Udine con i suoi clienti di mezzo mondo ma anche friulan...
23/03/2024

Un'alba qualsiasi al bar cinese del quartiere della Stazione di Udine con i suoi clienti di mezzo mondo ma anche friulani con cui abbiamo intavolato una conversazione su...

Un'alba qualsiasi al bar cinese del quartiere della Stazione di Udine con i suoi clienti di mezzo mondo ma anche friulani con cui abbiamo intavolato una conv...

Indirizzo

Stazione
Udine
33100

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