13/05/2024
I RALLY IN TERRA STRANIERA
Ma allora ragazzi ci torniamo ad una gara all’estero? Dopo tanti anni di gare in Italia e dopo aver annullato per due anni la visita al mondiale in Croazia, forse era meglio riservare le attenzioni ad una gara meno impegnativa e non troppo lontana.
13° rally Vipanska Dolina, prove ad un’ora e trenta da casa… si può fare.
Dopo un accurato studio delle tre prove da ripetere per tre volte, propongo la mia scelta alla “truppa” che, con gentilezza, declina l’invito. Però la voglia di andare a dare una sbirciatina su come si corre nella vicina Slovenia è molta e allora, decido di inserire le coordinate nel navigatore ed, essendo il percorso per raggiungere i tre punti prescelti abbastanza complicato decido, per non finire disperso, di segnarmi almeno i bivi principali.
A dire il vero i punti sono distanti tra di loro solo pochi chilometri, ma vista l’incertezza sulla riapertura della strada, devo raggiungerli attraverso strade “alternative” esterne alla stessa.
Il problema è che tali strade non sono visibili con maps, per cui ritengo siano piuttosto mal messe, per fortuna ho la 4x4 e mi sa, che stavolta gli faccio un vero collaudo da “fuori strada”.
Il primo punto lo raggiungo per strade tutte asfaltate, transitando, molto per tempo, in un piccolo tratto di prova speciale. Da li esco nel successivo bivio che mi ero segnato e, per prima cosa, vado a controllare la strada che avrei dovuto fare per raggiungere il punto successivo… dai calcoli un paio di km. di sterrato, per poi finire in un tratto di asfalto che mi avrebbe portato al secondo punto prescelto.
Mi infilo dunque in mezzo alle case in una stradina che si fa sempre più stretta e infatti i cicalini di pericolo laterale cominciano a suonare…continuo lentamente. A un certo punto l’asfalto sparisce in una voragine verso il basso, una specie di rampa che finisce in un dosso di scolo acqua e da li, le tracce dell’asfalto si perdono. Scendo a dare un’occhiata, l’asfalto lascia il posto ad una strada campestre con le tracce delle ruote ed in mezzo la scia di erba alta. Risalgo in auto e penso: “speriamo bene!” Molto adagio scendo e arrivo allo sterrato, che si infila stretto in mezzo ai vigneti.
Il satellitare mi indica il prossimo bivio a 2 km. e li si dovrebbe tornare all’asfalto. Procedo fino al primo slargo e giro per tornare alla mia postazione, rassicurato dal fatto che in fondo era meglio di quello che pensavo, almeno per il tratto visionato. Faccio 10 metri e vedo in direzione opposta alla mia un grosso fuoristrada con alla guida una bionda slovena. Inchiodo e inserisco la retromarcia per tornare allo slargo dove avevo girato… ma lei con gesto “sportivo” si infila tra due filari e mi fa segno di passare con il mio piccolo “fuoristrada” al cospetto del suo, ben più muscoloso. Ringrazio e sorrido, lei seria mi guarda con l’aria di chi pensa: “ma dove crede di andare questo!”
Raggiunta la curva con tutto il materiale, mi accorgo di essere da solo in mezzo a un paesino desolato e vuoto… unico suono le galline che chiocciano allegre annunciando di aver fatto l’uovo!
Dopo un po’ nell’orto recintato presso cui avevo disposto il cavalletto si materializza un uomo di mezza età. “Doberdan” e io “Buongiorno” e lui “ah! Italiano, venuto a vedere la gara?”
Per fortuna qualcuno che capisce cosa dico, già soffrivo al pensiero di dover aspettare due ore in silenzio sentendo solo parole che finiscono con consonanti, molto meglio in Veneto dove le consonanti se le “mangiano”!
E infatti di li a poco arriva un anziano con pettorina celeste che saluto con affetto, ma che mi risponde: “no capisce taliano”… chiedo: “Englisch?” e lui: “no Deutsch”. Ho capito discorso tra sordi! Gli faccio segno che metto dei cavalletti con le videocamere piccole e poi mi sposto…fa finta di capire e poi se ne va. Di li a poco arriva il commissario capo, pettorina gialla con sulla schiena il fulmine simbolo dell’intermedio… è nella postazione giusta. Per fortuna questo parla italiano, gli spiego i miei intenti e lui risponde sornione “Nemo problema!”
Preparato il tutto non mi resta che aspettare e scambiare due parole con l’ortolano che mi fa capire che alla fine del passaggio dovrebbero riaprire la strada perché aspetta una corriera di gente che deve ve**re a visitare la sua cantina… capisco che l’orto è solo un passatempo!
Dopo un po’ torna il commissario e chiedo verifica: “allora riaprite la strada tra i due passaggi?” Lui mi guarda sorride e risponde: “si a piedi!” Onestamente credo che non volesse prendermi in giro, proprio non sapeva della corriera. Cominciano i passaggi con, unica cosa degna di nota, un 360° di una vecchia Kadett, la cui parte finale mi è stata coperta dal mio amico commissario, che mi è entrato nell’inquadratura e che, non ho potuto neanche insultare, visto che capiva l’italiano!
Alla fine, forse sentendosi in colpa, mi si avvicina e mi fa: “poi la strada la riapriamo per 20 minuti, ma solo in senso di marcia, e solo quando passa la scopa!”
Ringrazio in cuor mio per farmi evitare i 2 km. di tratturo e comincio a sbaraccare, ricarico tutto in auto, inserisco nel satellitare il punto 2 e mi fermo dietro la fettuccia, in attesa.
Il tempo passa, ma della scopa neanche l’ombra, allora scendo e chiedo informazioni. “Vai di corsa che la scopa non passa” Ringrazio, saluto e mi avvio in discesa nel senso della prova. Dopo pochi chilometri vedo la prima strada di accesso, che mi avrebbe portato, con percorso fuori gara al punto 2, ma decido di proseguire in prova, visto che la strada è aperta. Dopo la prima chicane di rallentamento la seconda strada di accesso, che ignoro come la prima, poi la strada scende e trovo un’altra chicane, proseguo dritto e arrivo al bivio principale di innesto alla prova dalla località di partenza, ancora 300 metri e sono arrivato al mio punto. Davanti a me una BMW ultimo modello, parla con il commissario e passa. Arrivo io, mostro sulla piantina dove devo arrivare e questo mi fa: “no di qua non puoi passare, abbiamo due macchine capottate e sono cavoli amari, devi uscire qui a destra ed arrivarci da fuori!” “Scusi, ma lui è passato…” Lo slavo dalla pettorina gialla, forse visto il “foresto” risponde sorridendo: “si ma lui organizzazione!” Brontolando giro a destra, mentre la gentile signorina del navigatore continua a ripetere: “se possibile invertire il senso di marcia”. Non mi resta che far buon viso a cattiva sorte, rimpiangendo il fatto di non essermi infilato dove avevo previsto. Ma ormai che fare… manca meno di un’ora al passaggio. Con la speranza di non perdere il passaggio, mi si accende la lampadina… vado al punto 3 e poi torno al 2. Accosto inserisco il punto sul satellitare e la voce mi conforta: “tra trecento metri girare a sinistra.”
Continuo un po’ alla cieca seguendo le indicazioni finchè, passato un torrente, vedo auto parcheggiate e gente a piedi che cammina verso la mia direzione… il satellitare mi indica ancora 5 km. Proseguo secondo le indicazioni, attraversando il paese e giunto alle ultime case trovo la strada sbarrata e il commissario che mi fa cenno di fermarmi. Non parla italiano…provo con il mio stentato inglese: “Where is the special stage?” e lui candido: “I don't know the road is closed!” Ho capito che la strada è chiusa, c’è anche il cartello, ma saprai quanto sopra passano!
Alla fine credo al navigatore e desisto. Come ricompensa per la delusione, inserisco l’indirizzo del ristorante dove avevo previsto la cena e la butto in cibo, per riordinare le idee. Dopo la griglia decido di riprovare il punto 2, andando per la via che avevo previsto per l’andata, quindi con una decina di km. di sterrato, ma già che ero in zona era un vero peccato rientrare con un solo passaggio visto. Inserite le coordinate parto deciso… primo bivio ancora asfalto, ma non per molto. Infatti la stretta lingua catramata, superate le ultime case del paesino, si trasforma in sterrato, all’inizio abbastanza buono. Al secondo bivio però la situazione precipita e si va su un tratturo “simil pietraia” che si inerpica in una collina boscosa.
Inserite le 4WD procedo con cautela, cercando di schivare buche e dossi naturali dovuti ai torrentelli che si formano in caso di pioggia. La strada sale stretta in mezzo ad una boscaglia fino ad una rampa finale e alla fine una sinistra stretta, poi si spera lo scollinamento e si scende al di la. Fino a quel momento tutto tranquillo, ma all’avvicinarsi della pendenza l’auto muore. Riaccendo, controllo di aver inserito la 4 ruote motrici e mollo piano la frizione, l’auto muore di nuovo. Goccioline di sudore sulla fronte e sul collo… e si che non fa molto caldo!
Azz… l’aria condizionata che mi toglie potenza! Spengo il condizionatore, riaccendo, do un po’ di più gas, mollo piano la frizione, slitta un po’ e poi balza in avanti, arrivo alla curva e ritrovo il piano, procedo qualche metro e la righina blu sul satellitare sembra uscire dalla strada… girare a destra. Faccio retromarcia con cautela fino alla precedente curva e tengo la destra. Uno slargo con panca e la stradina si perde nell’erba… e no, cara signorina della Suzuki di qua non ci vado! Mi giro e continuo per il bivio da cui ero salito e vedo il bivio successivo, giro subito a destra… la signorina si ripiglia e dice: “continuare a seguire la strada per due chilometri.”
Passato il pericolo anche il viottolo migliora, si va in discesa e in breve arriva il prossimo bivio che porta nuovamente all’asfalto! Pochi km. e sono giunto esattamente dove volevo arrivare, stanno passando gli ultimi concorrenti del secondo giro…diciamo un po’ in ritardo per il secondo passaggio, ma nettamente in anticipo per il terzo!
Tutto è bene quel che finisce bene… collaudo off-road superato, a parte la scarsità del pilota, e anche il navigatore alla fine ha superato la prova e non mi ha fatto perdere per i vigneti sloveni!
A breve il resoconto video