02/03/2024
Ep. 5: Renato Failla - Lo speaker radiofonico che indaga il futuro della musica
"Ciao, sono Renato Failla, sono uno speaker radiofonico, scrivo di musica saltuariamente, mi occupo di eventi, sono musicista, di tanto in tanto giro anche un po' i dischi, ma gli mp3 comunque, perché suono in digitale, sui vinili ancora mi devo attrezzare". Così si presenta Renato Failla, ospite della nuova puntata del podcast "Torino e Cultura" condotto da Carlo De Marchis.
Classe 1983, Renato è approdato a Torino circa un anno e mezzo fa per amore e lavoro, dopo aver vissuto a Roma, in Salento e in Calabria. La passione per la musica lo accompagna fin da quando aveva 15 anni, suonando in varie band prima in Calabria, poi a Roma con Icanidisara, che gravitava intorno alla scena post-hardcore della capitale, e in ultimo con i McKenzie, band grazie alla quale ha vissuto esperienze importanti, anche su grandi palchi.
Oltre a fare il musicista, Renato ha iniziato a muovere i primi passi come speaker radiofonico, prima nelle web radio e poi approdando alle frequenze FM in Calabria, dove conduceva la fascia mattutina di intrattenimento. Parallelamente, ha portato avanti il suo programma di approfondimento musicale "To Tape", con cui setaccia le novità discografiche italiane e internazionali alla ricerca di nuovi talenti da far conoscere al pubblico.
To Tape è l’evoluzione di Alberone Party Program, programma incentrato sul racconto dell’underground italiano, soprattutto italiano, e di derivazione Rock, con le chitarre.
Oggi To Tape è soprattutto black music, passando per l'elettronica e le musiche del mondo, sempre con l'obiettivo di creare ponti tra passato e presente grazie anche all'utilizzo massiccio del campionamento, che Renato definisce "l'arte di fare canzoni con altre canzoni". Proprio per raccontare il rapporto tra musica, campionamenti e piattaforme streaming, lo speaker calabrese ha dato vita da poco a un podcast che affronta tematiche legate al mondo discografico moderno.
A Torino, Renato Failla porta avanti la sua attività di speaker radiofonico anche per Veronica One. Inoltre, scrive di musica per alcune testate ed è impegnato nell’organizzazione di eventi in città e nel progetto Storie nei Solchi con il Circolo dei Lettori. Tra le altre cose, collabora con la fondazione Dynamo Camp realizzando laboratori di radio con i bambini che usufruiscono dei programmi di terapia ricreativa.
Interrogato sullo stato della scena musicale torinese, Renato fa un excursus dal 2000 ad oggi: “C’è stato un momento di stabilizzazione più che altro. Poi hanno chiuso tanto i locali, poi è arrivata la pandemica. È stato più una cosa condivisa in tutta Italia. Però Torino ha seguito un po' quello che è stato tutto il mondo in Italia, perché comunque è sempre stato un grande centro culturale e musicale".
Ora però qualcosa sembra muoversi, come racconta Renato: "Ci sono tantissimi, e ne conosco ragazzi e ragazze giovani, che hanno ripreso a fare comunità, nel senso vero, community in senso vero, quindi collettivi, piccoli collettivi che lavorano insieme, soprattutto nell’ambito del rap". L'auspicio è che, con la ripresa dei live dopo due anni di stop forzato causa pandemia, la città possa tornare a vivere un nuovo fermento musicale.
Lo stesso fermento che Renato dice di aver respirato quest'anno a Sanremo, dove è stato inviato da Radio Veronica One per raccontare ciò che accadeva fuori dal teatro Ariston: "Ho visto veramente tanto fermento, tantissimi artisti, anche diciamo pop. Succedono tantissime cose, in questa edizione c’è stato anche il progetto Open Machine di Vittorio Cosma, insieme a The Goodness Factory, era questa jam session che facevano ogni sera".
Insomma, la musica dal vivo sembra destinata a tornare protagonista, non solo a Sanremo ma anche a Torino. E speaker appassionati e competenti come Renato Failla avranno ancora molte note da suonare e tanto futuro da indagare.
"Ciao, sono Renato Failla, sono uno speaker radiofonico, scrivo di musica saltuariamente, mi occupo di eventi, sono musicista, di tanto in tanto giro anche u...