Edizioni Cattoliche La Casa di Miriam

Edizioni Cattoliche La Casa di Miriam Casa editrice e libreria cattolica a Torino:
pubblicazione e distribuzione nazionale libri cattolici
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Pubblichiamo riviste e periodici ad argomentazione religiosa, testi e opere d'ingegno letterario, organizziamo incontri di preghiera e convegni su tematiche attinenti le Sacre Scritture, la preghiera e la comunione ecclesiale, redigiamo libri, pubblicazioni e articoli giornalistici, saggi ad argomentazione cristiana con particolare riferimento alla teologia mariana

“I corvi per mio comando ti porteranno il tuo cibo” (1Re 17,4) – Quando ci si dimentica che è Dio che comandaL’inizio de...
16/11/2024

“I corvi per mio comando ti porteranno il tuo cibo” (1Re 17,4) – Quando ci si dimentica che è Dio che comanda

L’inizio del cosiddetto “ciclo di Elia”, cioè le vicende del grande profeta che vengono narrate nel primo libro dei Re, è segnato da alcune talvolta impercettibili – ma decisive – affermazioni della potenza invincibile di Dio, che ordina e comanda ad ogni cosa. Di Elia siamo abituati ad avere l’idea di un profeta misterioso e potente, dimenticando spesso tutta la dimensione debole della sua persona, i suoi limiti, le sue paure. Non fosse stato per il costante e decisivo comando di Dio sulla sua esistenza, Elia non avrebbe rappresentato nulla nella storia di Israele. Via da Galaad, viene inviato prima sul fiume Cherit, dove per comando divino viene nutrito. Di là va per divino comando a Sarepta di Sidone, nel tempo della grande siccità, e dinanzi alla morte del figlio della vedova, è il comando divino, non la sua interdetta azione taumaturgica (sia nel gesto, ripetuto tre volte, che nella preghiera, più simile a una lamentazione che non a una supplica fidente), a donare di nuovo la vita al fanciullo. Tutti gli incontri di Elia con il re Acab sono comandati da Dio, mentre ciò che appartiene ad Elia è soltanto la sua paura, perseguitato dal re, che lo induce poi a chiedere a Dio la morte, “non essendo migliore dei suoi padri”. L’angelo che nutre con focaccia il triste profeta, è a sua volta un inviato da Dio: il comando di Dio è sempre su Elia e sempre in termini di vittoria sul male e sull’idolatria. Gli esempi si potrebbero moltiplicare. Tuttavia qui ci interessa sottolineare quanto a nostra volta – e molto più di Elia – siamo deboli dinanzi alla volontà di credere che Dio comanda su ogni cosa creata, che in qualsiasi momento può ottenere ciò che vuole, anche che dei corvi ci portino un materiale nutrimento. Gesù si avvicina a questa esperienza quando ci ammonisce sulla salute molto precaria della nostra fede (“Se aveste fede quanto un granello di senape…”). Siamo ostinati, spesso, nel volere le cose, ma a non voler credere che esse possano essere il frutto di un divino comando, che come tale ha delle esigenze etiche su di noi. E per questo in moltissimi casi, non otteniamo ciò che vogliamo. Dove non c’è la fede, non c’è nemmeno il miracolo. Elia ci insegna la necessità di capire l’onnipotenza di Dio, su tutte le cose sia spirituali che corporali, e assieme a ciò il difetto, talvolta immenso, della nostra fede in lui, proporzionale alla nostra volontà di agire da noi stessi, come se Dio non ci fosse o non potesse qualsiasi cosa su di noi. E nemmeno glielo domandiamo più, questo bisogno di fede. Viviamo al di qua di Dio, senza di lui. Ciò ci conduce gradualmente alla non esistenza, all’inutilità del vivere, alla morte senza salvezza. Dio infatti è con noi perché la sua onnipotenza si estenda su di noi come salutifera attualità, in qualsiasi contesto esistenziale ci troviamo. Se tuttavia non abbiamo fede in lui, o soltanto una fede finta e utilitaristica, in tal modo stiamo tentando Dio, rendendo colpevolmente inutile su di noi l’efficacia onnipotente del suo amore per ognuno di noi. Amen.

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Piazza del Monastero, 3 – Torino
Tel. 3405892741
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Oggi Santa Gertrude di Helfta (detta "la Grande):Per quella tua singolare amicizia con Gesù Signore, che in terra hai co...
16/11/2024

Oggi Santa Gertrude di Helfta (detta "la Grande):

Per quella tua singolare amicizia con Gesù Signore, che in terra hai coltivato come un indicibile tesoro, ottenendo da lui doni ineffabili, mistici richiami, purezza e spirito di profezia, oggi ti invochiamo particolarmente, sorella Gertrude, affinché preghi per noi il santo ed eterno Maestro, ed Egli per la tua preghiera si muova a compassione per noi. Tu così estatica nella tua condotta, aiuta noi nella nostra pesantezza e in tutti gli impedimenti che la materia e il mondo ci pongono innanzi nel nostro cammino verso il Cielo. Lo straordinario affidamento al Cuore di Gesù, che hai perpetuato nella tua vita umana, sia per noi fonte di un nuovo slancio al medesimo ideale, una linfa di speranza certa nell'amore infinito di quel Cuore, così disprezzato e umiliato da tanti di noi. Ci benedica per la tua intercessione il nostro Salvatore e, non considerando più i nostri peccati, ci ottenga l'annullamento di tutto ciò che ancora dobbiamo espiare in questa vita del male commesso. Benedicici, Gesù, per la tua serva Gertrude. Amen

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Santo Vangelo di oggi (mattino):Lc 18,1-8 In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di p...
16/11/2024

Santo Vangelo di oggi (mattino):
Lc 18,1-8

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

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Oggi il Salmo 111 (112):Beato l'uomo che teme il Signore e trova grande gioia nei suoi comandamenti.Potente sulla terra ...
16/11/2024

Oggi il Salmo 111 (112):

Beato l'uomo che teme il Signore
e trova grande gioia nei suoi comandamenti.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza dei giusti sarà benedetta.

Onore e ricchezza nella sua casa,
la sua giustizia rimane per sempre.
Spunta nelle tenebre come luce per i giusti,
buono, misericordioso e giusto.

Felice l'uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
il giusto sarà sempre ricordato.

Non temerà annunzio di sventura,
saldo è il suo cuore, confida nel Signore.
Sicuro è il suo cuore, non teme,
finché trionferà dei suoi nemici.

Egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua potenza s'innalza nella gloria.

L'empio vede e si adira,
digrigna i denti e si consuma.
Ma il desiderio degli empi fallisce.

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Prima Lettura di oggi (mattino):3Gv 5-8 Carissimo Gaio, tu ti comporti fedelmente in tutto ciò che fai in favore dei fra...
16/11/2024

Prima Lettura di oggi (mattino):
3Gv 5-8

Carissimo Gaio, tu ti comporti fedelmente in tutto ciò che fai in favore dei fratelli, benché stranieri.
Essi hanno dato testimonianza della tua ca**tà davanti alla Chiesa; tu farai bene a provvedere loro il necessario per il viaggio in modo degno di Dio. Per il suo nome, infatti, essi sono partiti senza accettare nulla dai pagani.
Noi perciò dobbiamo accogliere tali persone per diventare collaboratori della verità.

Amen
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Sequenza al Cuore di Gesù per la luce interiore ***Cuore di Gesù, amaci infinitamente, affinché nell’infinito bene ci mu...
15/11/2024

Sequenza al Cuore di Gesù per la luce interiore ***

Cuore di Gesù, amaci infinitamente, affinché nell’infinito bene ci muoviamo con la nostra esistenza, affinché nessuna paura schiacci o condizioni la nostra volontà, e nessun male ci travolga. Tu sai quanto siamo deboli e peccatori, e come stentiamo a prendere decisioni stabili e definitive per la santità. Abbiamo bisogno di te, come acqua sulla terra arida dei nostri giorni, come sole caldo nel gelo di certe nostre azioni, come vita infinita sulle mortifere scelte che alle volte acquistiamo con i nostri pensieri. Padre nostro, Padre Santo del Figlio eterno, conducici ad ammirare e a lodare la santità infinita del cuore di Gesù e in essa a permanere con ogni atto di volontà. Spirito Santo, liberaci da tutto ciò che ci allontana dal quel cuore di santità e di bene, con la potenza del tuo amore. Amen

Gloria a Dio…

Cuore di Gesù, dolcissima presenza, dona riparo e consolazione a chi ti cerca e luce ed ispirazione, perdono e misericordia a chi ti offende. Uniscici tutti in te, sin da questo momento, togliendo dal nostro cuore il segno dell’afflizione, il lascito del peccato, l’inclinazione al male. Possiedici come invincibile forza di vita, togliendo da noi ciò che non si addice alla tua santità. Donaci la pioggia salutare del tuo perdono, il salvifico fluire del tuo sangue, il deposito infinito della tua speranza. Senza di te, cuore santo, i nostri peccati non trovano purificazione e continuano ad accusarci, senza di te le nostre ribellioni continuano a tornare come nemiche di noi stessi. Aiutaci, infinito amore di Gesù, a dimenticare tutto il male, a concentrarci solo sul bene che tu sei e ad essere forti nella volontà di seguire la tua ispirazione. Amen

Salve Regina…

Cuore di Gesù, ottieni la pace ai nostri pensieri, dona salute alla nostra vita, affinché nella pace e nella salute possiamo amarti senza il peso di forze ostili, di intrusioni malvagie che ci opprimono, che ci stancano e ci danno molestia spirituale e corporale. Tu sei benedizione per chi ti ama e salvezza per chi ti invoca, vita senza fine per chi spera in te e luce per chi ti cerca nel buio di questo mondo. Salvaci da noi stessi e da quanti ci odiano, ponendoti come nostro rifugio sicuro, come inalienabile presenza di Dio in noi che vince tutte le oscurità del peccato e dona forza a quelli che tu chiami. Amen

Padre nostro…

Cuore di Gesù, che hai straziato gli occhi santi di tua Madre nel vederti così tremendamente trafitto, non permettere che a quel dolore materno noi possiamo aggiungere quello di vederci nel peccato, non permettere che alcuna forza vinca in noi la disposizione alla tua sequela e fa’ che diventi lieve, quasi connaturale in noi, la rinuncia a tutto ciò che offende la santità tua e di Maria e ci appaia dolce il giogo da portare, se finalizzato alla testimonianza del tuo amore. Non indietro, ma in avanti, Gesù, ti chiediamo di condurre i nostri passi, nella direzione eterna dove tu dimori, il Cielo, e tua Madre con te. Per intercessione di Maria, salvaci e perdonaci ogni cosa, Gesù. Amen

Ave Maria

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Umiltà e amore vincono l’io carnale Umiltà autentica è ciò che ci avvicina a Gesù Cristo nella sua umanità. Onnipotente ...
15/11/2024

Umiltà e amore vincono l’io carnale

Umiltà autentica è ciò che ci avvicina a Gesù Cristo nella sua umanità. Onnipotente secondo la divinità, ha voluto non solo essere “uomo”, dunque già svilire se stesso a livello di partenza, ma un uomo povero, senza un posto dove posare il capo, dipendente dagli altri a livello di stabilità economica e ambientale. Perseguitato prima a livello intensamente verbale, poi decisamente carnale, ha vissuto in un contesto di sostanziale rifiuto della sua predicazione e antipatia nei suoi riguardi, sopportando calunnie e incomprensioni, maldicenze e ostilità, talvolta emergenti dal suo stesso piccolo consorzio discepolare. E ciò nonostante, mai una ribellione a questo stato di cose. L’umiltà umana di Gesù Cristo lo ha condotto a porsi sempre in una condizione di abnegazione dell’io carnale, favorendo l’ascesi dell’io spirituale. Questo difficoltoso percorso esistenziale, è quello che anche noi discepoli di Gesù in questo tempo dobbiamo attuare. Vanità del corpo e della mente, ambizione lavorativa o sociale, attaccamento al denaro o ai beni terreni, compiacenza umana e via dicendo sono cose che ci separano dall’imitazione di Cristo e che non fruttificano amore in noi, se non un ente melenso e viscido che viene chiamato “amore”, ma che non è in nulla simile a ciò che Cristo stesso ci ha insegnato comandandoci di amare. Se non è sostenuto dall’umiltà, che ci ricorda cosa oggettivamente siamo, cioè un nulla nelle mani di Dio, l’amore non è mai autentico, non ha fecondità possibile, è solo vana finzione egoistica e carnale. Cristo ha amato poiché si è donato totalmente, nell’umanità, non soltanto per i suoi intimi, ma anche per tutti i suoi nemici. L’amore che Cristo insegna non ha realmente confini, né pregiudizi, né continuità limitata, né ragioni di tornaconto. Con l’umiltà e con l’amore, l’attimo che viviamo diviene un sigillo di eternità che in Cielo ci sarà svelato in modo eterno e sorprendente. Viviamo “bassi” nell’io, viviamo alti “nell’altro”, viviamo amando e benedicendo, e se è il caso soffrendo, sopportando commenti e diffamazioni, sempre amando chi ce li rivolge, poiché con l’amore può essere smosso dalla sua condotta e perdonato da Dio. Non lasciamo entrare nel nostro cuore nessuna forza che non venga da Dio e che sia votata all’io umano. Fatica, sì, ma per il bene, e non solo il nostro, ma quello di tutti i figli di Dio. Amen

Amen
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Lottiamo ogni giorno perché il nostro corpo e la nostra mente vivano sotto l’autorità di Cristo Signore, non secondo i n...
15/11/2024

Lottiamo ogni giorno perché il nostro corpo e la nostra mente vivano sotto l’autorità di Cristo Signore, non secondo i nostri umani desideri. L’afflizione peggiore è quella di un’anima tenuta vittima dal Maligno, e tale diviene un’anima che non si lascia sottomettere da Cristo e si consegna al male del peccato. Invochiamo lo Spirito Santo, con la sua potenza, affinché ogni legame istituito con il peccato sia spezzato, anche a livello psichico e mnemonico, e la mente rifulga della luce di Cristo, e il corpo sia sottomesso ad essa. Amen

Amen
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Vangelo oggi:In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figli...
15/11/2024

Vangelo oggi:

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot.
Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.
Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata».
Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il ca****re, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».

Amen
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Prima Lettura di oggi:2Gv 1a.3-9Io, il Presbìtero, alla Signora eletta da Dio e ai suoi figli, che amo nella verità: gra...
15/11/2024

Prima Lettura di oggi:
2Gv 1a.3-9

Io, il Presbìtero, alla Signora eletta da Dio e ai suoi figli, che amo nella verità: grazia, misericordia e pace saranno con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell’amore. Mi sono molto rallegrato di aver trovato alcuni tuoi figli che camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre.
E ora prego te, o Signora, non per darti un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. Questo è l’amore: camminare secondo i suoi comandamenti. Il comandamento che avete appreso da principio è questo: camminate nell’amore.
Sono apparsi infatti nel mondo molti seduttori, che non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l’anticristo! Fate attenzione a voi stessi per non rovinare quello che abbiamo costruito e per ricevere una ricompensa piena. Chi va oltre e non rimane nella dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi invece rimane nella dottrina, possiede il Padre e il Figlio.

Amen
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La Madonna oggettiva Gesù nel nostro cuoreNella mia vita cristiana ho imparato che senza la Madonna la mia fede non è nu...
14/11/2024

La Madonna oggettiva Gesù nel nostro cuore

Nella mia vita cristiana ho imparato che senza la Madonna la mia fede non è nulla, né a livello di sostanza, né a livello di effetti e nemmeno di struttura. La Madonna è colei che dà il fondamento stesso della fede, suo Figlio, e indirizza l’anima non ad una fanatica acclamazione di lui – non corrisposta poi nell’esistenza – ma ad una progressiva, faticosa e talvolta molto lenta acquisizione del senso di coscienza cristiana, che guarda inevitabilmente alla croce come passaggio decisivo verso il Cielo. Molti di noi cristiani non amano che si parli di croce e cercano una via succursale ad essa. La Madonna, a livello personale, testimonio come invece mi abbia indirizzato proprio lì, come fondamentale meta di questa economia di vita sulla terra. Non nel senso di dover essere necessariamente “appeso sulla croce”, gloria dei martiri più coraggiosi; piuttosto, nel senso del quotidiano distacco da ciò che non “crocifigge” i sensi, la materia, l’euforia mondana, il mondo. Questa è una croce che si porta quotidianamente e che, ad imitazione di Gesù, spesso fa cadere, poiché pesa sulle spalle e gli altri talvolta contribuiscono a che pesi di più. E tuttavia è una croce che io amo, e che so che mi porterà dove di mio non sarei non solo capace di andare, ma nemmeno di immaginare la sua esistenza. Suo Figlio. Il Figlio di Maria, Gesù Cristo, Luce che scaraventa al suolo ogni opposizione malvagia a sé, è qualcosa che la mente da sola non concepisce, non immagina, non configura. Glorioso immensamente nell’umanità risorta, infinita potenza nella sua divinità. Si capisce che visto da qui, da questo insieme di miserie del mondo, egli paia incomprensibile, lontano. Ecco dove interviene la Madonna in me: l’esempio, la sollecitudine materna, la sua dolcezza, la purezza da imitare, la fede. La Madonna anche fra le croci più pesanti non si sottrae mai al suo impegno materno, e quante più sono le croci, tante di più le grazie che ella ci ottiene se le domandiamo con fiducia e umiltà. Senza la Madonna andiamo verso il buio della fede, e Gesù stesso diviene a livello intellettuale come un irreale mito dei secoli. La Madonna oggettiva Gesù nel nostro cuore e ci conduce a Dio, facendoci trascendere l’attimo doloroso di questa vita mondana e conducendoci alla beatitudine dell’incontro eterno con suo Figlio. Amen
FG. Silletta

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Santo Vangelo di oggi:Lc 17,20-25 In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli ris...
14/11/2024

Santo Vangelo di oggi:
Lc 17,20-25

In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete.
Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».

Amen
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Fratello, la tua ca**tà è stata per me motivo di grande gioia e consolazione, perché per opera tua i santi sono stati pr...
14/11/2024

Fratello, la tua ca**tà è stata per me motivo di grande gioia e consolazione, perché per opera tua i santi sono stati profondamente confortati.
Per questo, pur avendo in Cristo piena libertà di ordinarti ciò che è opportuno, in nome della ca**tà piuttosto ti esorto, io, Paolo, così come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù. Ti prego per Onèsimo, figlio mio, che ho generato nelle catene, lui, che un giorno ti fu inutile, ma che ora è utile a te e a me. Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore.
Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo. Ma non ho voluto fare nulla senza il tuo parere, perché il bene che fai non sia forzato, ma volontario. Per questo forse è stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore.
Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso. E se in qualche cosa ti ha offeso o ti è debitore, metti tutto sul mio conto. Io, Paolo, lo scrivo di mio pugno: pagherò io. Per non dirti che anche tu mi sei debitore, e proprio di te stesso! Sì, fratello! Che io possa ottenere questo favore nel Signore; da’ questo sollievo al mio cuore, in Cristo!

Amen
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[Atti 2,36] - "Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che ...
13/11/2024

[Atti 2,36] - "Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso!"- L’uso storico e non teologico del “voi” di san Pietro

Poco prima di queste parole, in quello che è il suo primo discorso pubblico “illuminato”, cioè successivo alla Pentecoste, Pietro aveva detto ai suoi sbalorditi ascoltatori, parlando di Gesù: “Voi l'avete inchiodato sulla croce per mano di empi e l'avete ucciso” (At 2,22). Si noti l’uso quasi estraneativo del “voi”. Il medesimo uso si rinviene nelle parole in oggetto: “"Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso!" (At 2,36). Anche qui Pietro usa il “voi” per indicare i crocifissori del Cristo. E ciò che stupisce ancor di più, si legge un po’ più avanti, quando parlando dell’episodio della guarigione sullo storpio operata al Tempio, Pietro usa ancora questo implacabile “voi” per dire il rinnegamento di Gesù: “Voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, avete chiesto che vi fosse graziato un assassino e avete ucciso l'autore della vita” (At 3,1415). Questo “voi” sembra un pronome molto più storico che non teologico. Esso vuole indicare una non definita comunità di persone, certamente molto imponente, colpevole, agli occhi di Pietro, del rinnegamento di Gesù e della sua crocifissione. Più avanti dirà che essi hanno agito per ignoranza, in un certo senso sminuendo la colpa dei suo ascoltatori. Tuttavia quel “voi” è indicativo di un contesto di gente “altro” da quello apostolico - discepolare coinvolgente lo stesso Pietro. Questo, tuttavia, rimane vero da una lettura soltanto storica. Avesse parlato in chiave teologica, forse Pietro non avrebbe usato il “voi”, ma il “noi”, coinvolgendo – e con oggettiva verità – se stesso e gli Apostoli in quel contesto sociale di nemici del Cristo. Anche noi, e qui il noi indica noi di oggi, siamo coinvolti in quel “noi” teologico. All’infuori di sua Madre, tutta l’umanità è coinvolta nel “noi” che uccide Gesù Cristo, che prima lo rinnega e quindi lo condanna. Nessuno, nemmeno Pietro – e il suo percorso apostolico lo ha testimoniato – è esente da quella misteriosa crocifissione del Giusto, nella morte del Salvatore. Nessuno di noi può non incolpare se stesso di quell’evento, a livello partecipativo. Se Pietro avesse usato quel “noi” anche parlando, a livello storico, davanti a tutta quella gente, forse nessuno si sarebbe più di tanto scandalizzato, sebbene lo conoscessero tutti per quel che era, il capo dei discepoli del Nazareno giustiziato. Una sorta di intelligenza teologica, era già sottile a livello di intendimento cristiano anche a quel tempo e a quell’ora della storia. Tuttavia Pietro ha preferito posare sulle spalle altrui tutto il peso del diniego e della crocifissione di Gesù, forse pensando a qualcuno in particolare dei presenti. Forse, invece, pensava a se stesso, e si sentiva più ancora chiamato in causa di quanto quel “voi” così estraneativo parrebbe testimoniare. Amen

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Salmo 107 (106)Rendete grazie al Signore perché è buono,perché il suo amore è per sempre.Lo dicano quelli che il Signore...
13/11/2024

Salmo 107 (106)

Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.

Lo dicano quelli che il Signore ha riscattato,
che ha riscattato dalla mano dell'oppressore

e ha radunato da terre diverse,
dall'oriente e dall'occidente,
dal settentrione e dal mezzogiorno.

Alcuni vagavano nel deserto su strade perdute,
senza trovare una città in cui abitare.

Erano affamati e assetati,
veniva meno la loro vita.

Nell'angustia gridarono al Signore
ed egli li liberò dalle loro angosce.

Li guidò per una strada sicura,
perché andassero verso una città in cui abitare.

Ringrazino il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini,

perché ha saziato un animo assetato,
un animo affamato ha ricolmato di bene.

Altri abitavano nelle tenebre e nell'ombra di morte,
prigionieri della miseria e dei ferri,

perché si erano ribellati alle parole di Dio
e avevano disprezzato il progetto dell'Altissimo.

Egli umiliò il loro cuore con le fatiche:
cadevano e nessuno li aiutava.

Nell'angustia gridarono al Signore,
ed egli li salvò dalle loro angosce.

Li fece uscire dalle tenebre e dall'ombra di morte
e spezzò le loro catene.

Ringrazino il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini,

perché ha infranto le porte di bronzo
e ha spezzato le sbarre di ferro.

Altri, stolti per la loro condotta ribelle,
soffrivano per le loro colpe;

rifiutavano ogni sorta di cibo
e già toccavano le soglie della morte.

Nell'angustia gridarono al Signore,
ed egli li salvò dalle loro angosce.

Mandò la sua parola, li fece guarire
e li salvò dalla fossa.

Ringrazino il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini.

Offrano a lui sacrifici di ringraziamento,
narrino le sue opere con canti di gioia.

Altri, che scendevano in mare sulle navi
e commerciavano sulle grandi acque,

videro le opere del Signore
e le sue meraviglie nel mare profondo.

Egli parlò e scatenò un vento burrascoso,
che fece alzare le onde:
salivano fino al cielo, scendevano negli abissi;
si sentivano venir meno nel pericolo.

Ondeggiavano e barcollavano come ubriachi:
tutta la loro abilità era svanita.

Nell'angustia gridarono al Signore,
ed egli li fece uscire dalle loro angosce.

La tempesta fu ridotta al silenzio,
tacquero le onde del mare.

Al vedere la bonaccia essi gioirono,
ed egli li condusse al porto sospirato.

Ringrazino il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini.

Lo esaltino nell'assemblea del popolo,
lo lodino nell'adunanza degli anziani.

Cambiò i fiumi in deserto,
in luoghi aridi le fonti d'acqua

e la terra fertile in palude,
per la malvagità dei suoi abitanti.

Poi cambiò il deserto in distese d'acqua
e la terra arida in sorgenti d'acqua.

Là fece abitare gli affamati,
ed essi fondarono una città in cui abitare.

Seminarono campi e piantarono vigne,
che produssero frutti abbondanti.

Li benedisse e si moltiplicarono,
e non lasciò diminuire il loro bestiame.

Poi diminuirono e furono abbattuti
dall'oppressione, dal male e dal dolore.

Colui che getta il disprezzo sui potenti
li fece vagare nel vuoto, senza strade.

Ma risollevò il povero dalla miseria
e moltiplicò le sue famiglie come greggi.

Vedano i giusti e ne gioiscano,
e ogni malvagio chiuda la bocca.

Chi è saggio osservi queste cose
e comprenderà l'amore del Signore.

Edizioni Cattoliche La Casa di Miriam
Piazza del Monastero, 3 – Torino
Tel. 3405892741
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Il valore trascendente della purezzaLa purezza è quel dono che ci permette con lo spirito di percepire Dio in noi, non e...
13/11/2024

Il valore trascendente della purezza

La purezza è quel dono che ci permette con lo spirito di percepire Dio in noi, non essendo soffocati dalla miseria della carne, che ha delle leggi opposte a quelle dello spirito. Questo dono lo dobbiamo domandare, sia da giovani che da vecchi, e ogni giorno, poiché la Sapienza si manifesta ai cuori puri, svela i segreti del Cielo, dona intelletto e trascendenza rispetto agli eventi che accadono e li fa intendere per quello che sono, cioè cose della terra, destinate a finire. La purezza del corpo e dello spirito è un’anticipazione del regno dei Cieli e della stessa visione di Dio, come dice lo stesso Gesù nelle sue Beatitudini: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”. E se siamo immondi, se siamo sporchi o impuri nell’anima, non spaventiamoci, poiché sempre possiamo dire: “Padre, nella tua infinita bontà, per il sangue di tuo Figlio, nel tuo Amore donami oggi la purezza che desidero, affinché sia limpido e trasparente il mio cuore, purificato il mio corpo e in pace con te il mio spirito”. Non importa che il mondo sia ostile a questa idea; ciò che conta è la voce dello Spirito Santo, che ritma la vita del credente, e che ci suggerisce la via della purificazione come elevazione della mente alle cose del Cielo, alle realtà stupende che Dio ha preparato per noi e che ci attendono al termine di questa vita. Se però tardiamo in questa intenzione, rischiamo di pregiudicare ogni cosa e di complicare la nostra vita cristiana, affaticandola con le leggi della carne e ingombrandola con il peso della materia. Con umiltà e costanza, eleviamoci dai bassifondi di quaggiù, e tendiamo in alto, dove Gesù ci attende.

Amen
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Allo Spirito Santo ***Liberaci, Spirito Santo, poiché scendendo su di noi tu già ci liberi. Liberaci, Spirito Santo, poi...
13/11/2024

Allo Spirito Santo ***

Liberaci, Spirito Santo, poiché scendendo su di noi tu già ci liberi. Liberaci, Spirito Santo, poiché soltanto invocandoti già ci liberiamo. Liberaci da quei mali che non conosciamo, di cui però avvertiamo gli effetti e che ci producono nausea, agitazione, paura, repulsione alla vita e alla fede. Tu sei Dio, sei la Perfezione divina. Scendi su di noi, dove massimamente siamo deboli e indifesi. Scendi tu, Dio Amore, a liberarci da ciò che ci possiede per farci del male. Possiedici tu, infinita Ca**tà, allontanando le oscurità delle tenebre. Tu sei Benedizione senza fine, vieni su di noi. Benedicici dove siamo stati maledetti da qualcuno, dove il peccato ci ha legati, dove l’odio ci ha umiliati. Tiraci fuori, Potenza di Dio, dall’ossessa avversità, dal terrore e dalla malattia. Donaci il profumo del Cielo, che è la Giustizia, il colore del Regno, che è la Gioia, la santità di Cristo, che è l’Amore. Purifica ogni nostra area della mente, del cuore e del corpo: malattie, turbamenti, insicurezze, aridità, impudicizia, soggezione, mania. Salvaci da chi vuole che non compiamo la volontà di Dio e ci perdiamo. Tu sei Santo, infinitamente Santo, interminabilmente Santo, e la tua luce spezza ogni potenza di male e di cattiveria, di odio e di impurità, e la spezza in eterno. Vieni su di noi, come abitatore dei nostri cuori, vieni come autorità sul nostro pensiero, vieni come dispensatore della nostra pace. Nel nome di Dio, Spirito Santo, liberaci dal Maligno. Amen

*** FG Silletta
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Pubblichiamo opere cattoliche, studi, monografie, ricerche, opere di narrativa, poesia, saggi, tesi dottorali, riviste e periodici. Organizziamo incontri di preghiera mensili in Chiesa e periodici in sede, convegni su tematiche attinenti le Sacre Scritture, la preghiera e la comunione ecclesiale, la spiritualità cattolica. Data di fondazione: 19 settembre 2014

Il 22 luglio 2020 viene registrata alla Camera di Commercio anche l’attività della “Libreria cattolica e oggettistica sacra La Casa di Miriam”. All’attività editoriale si aggiunge così quella commerciale, presso i locali di Piazza del Monastero, 3 a Torino, con vendita diretta di testi sacri, studi teologici, liturgici, vite dei santi, testi di preghiera, studi sul Cattolicesimo e di oggettistica sacra (statue, rosari, ecc.).


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