Edizioni Cattoliche La Casa di Miriam

Edizioni Cattoliche La Casa di Miriam Casa editrice e libreria cattolica a Torino:
pubblicazione e distribuzione nazionale libri cattolici
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Pubblichiamo riviste e periodici ad argomentazione religiosa, testi e opere d'ingegno letterario, organizziamo incontri di preghiera e convegni su tematiche attinenti le Sacre Scritture, la preghiera e la comunione ecclesiale, redigiamo libri, pubblicazioni e articoli giornalistici, saggi ad argomentazione cristiana con particolare riferimento alla teologia mariana

La nostra novena del Santo Natale - © Edizioni La Casa di Miriam:1° giorno:In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti....
16/12/2024

La nostra novena del Santo Natale - © Edizioni La Casa di Miriam:

1° giorno:
In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

Acclamazione iniziale:
“O Sapientia,
veni ad docendum nos viam prudentiae”

Preghiera:
Signore Gesù Cristo,
tu “liberi quanti sperano in te,
li salvi dalla mano dei nemici” (Sir 51,12).
La tua misericordia abbraccia l’intero creato,
in questo tempo di attesa della tua venuta in mezzo a noi.
A te, che sei “arbitro tra molti popoli” (Mi 4,3), noi ci appelliamo lieti e fiduciosi, poiché tu domini su tutte le nazioni (cfr. Sal 21,29) e tu stesso combatti per noi (cfr. Dt 1,30). A tal punto hai voluto rivelare il tuo amore per noi, da assumere una carne umana, in modo che, pur essendo molti, davanti a te, i nostri delitti (Is 59,12), la tua stessa umanità se n’è fatta carico, prendendo su di te tutte le nostre infermità ed addossandoti le nostre malattie (cfr. Mt 8,17). Per questo noi ti ringraziamo e pronunciamo quel nome che è al di sopra di ogni altro nome (Fil 2,9), Gesù, il nostro Salvatore e, pieni di gioia, acclamiamo alla tua venuta, celebrando nella fede il dono che Dio ha fatto agli uomini donandoci te.
Nella tua bontà, Signore, ci hai posti sopra un monte sicuro (cfr. Sal 29,8). Vieni, Signore, l’umanità ti attende. Liberaci dalle nostre prigionie spirituali e corporali tramite le quali il peccato umilia la nostra libertà ed intervieni in nostro favore, secondo la tua promessa (cfr. 1Sam 2,25).
Amen.

(Pater, Ave, Gloria)

Intenzione finale:
Iesu, tibi sit gloria,
qui natus es de Virgine,
cum Patre et almo Spiritu,
in sempiterna saecula. Amen.
(dal “Christe redemptor omnium”)

A te che hai sofferto così tanto, così immeritatamente, così gratuitamente, di una sofferenza le cui profondità ed esten...
15/12/2024

A te che hai sofferto così tanto, così immeritatamente, così gratuitamente, di una sofferenza le cui profondità ed estensioni umane sono per lo più ancora sconosciute a molti di noi, così distratti e superficiali, così legati al bene della terra e alle cose che si vedono qui, immediatamente, ebbene: noi chiediamo perdono, poiché ti abbiamo coinvolta con i nostri peccati in molteplici dolori; ti chiediamo compassione, poiché tante cose della nostra vita hanno perso la santa direzione iniziale che tuo Figlio aveva istituito su di esse; ti chiediamo amore, e un amore di madre, affinché non ci sorprendano il buio dell’abbandono e l’angoscia della solitudine, ma possiamo sempre essere consapevoli della tua materna presenza accanto a noi, sino all’eternità. Benedetta sei tu, Maria. Amen
FG. Silletta

“Non ci si deve mai distrarre davanti ai segni di Dio, perché non si sa mai quando Dio si mostri o mandi il suo angelo” ...
14/12/2024

“Non ci si deve mai distrarre davanti ai segni di Dio, perché non si sa mai quando Dio si mostri o mandi il suo angelo” (M. Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Vol. 3, Cap.225, n. 2)

Queste parole, tratte dall’opera più conosciuta di Maria Valtorta, nell’opera stessa sono pronunciate da Gesù ad un giovane orfanello, Marziam, presso la piscina di Betzatà. Il contesto è quello narrato dal Vangelo di Giovanni, nel capitolo 5, anche se la Valtorta estende la sua narrazione – già di suo sorprendentemente ricca nel Vangelo di Giovanni – con delle esplicitazioni molto particolareggiate e con dettagli sconosciuti alla narrazione evangelica. Uno di questi è, appunto, la presenza di questo bambino, Marziam, accanto a Gesù, poco prima che egli compia la guarigione del paralitico. Ciò che apparentemente sembrerebbe solo un piccolo dettaglio, in realtà si rivela non esserlo affatto, poiché, mostrandogli la piscina, Gesù svela a Marziam il segreto delle acque che si agitano improvvisamente, mosse da un angelo, e del mistero della guarigione istantanea, da qualunque male sia affetto, del primo che si butti nell’acqua. Questo è molto importante, poiché chiarisce, in modo inconfutabile, un lungo problema della critica testuale del quarto Vangelo, che tende a ritenere “insicura” la verità scritturistica di questo evento. Non essendo presente in alcuni dei manoscritti più importanti, la critica testuale pone tra parentesi – ritenendola dubbia – l’esplicitazione delle acque mosse dall’angelo, in molte delle edizioni della Bibbia. La Valtorta, su basi teologiche encomiabili, ci dice invece che è tutto vero: in quella piscina, periodicamente, un angelo agitava d’improvviso le acque, illuminando con luce soprannaturale il punto in cui egli scendeva; chi si gettava per primo, guariva istantaneamente. Gesù stesso, con il piccolo Marziam, assiste alla guarigione di un uomo con la gamba malata che riesce a buttarsi in acqua. La difficoltà teologica che sembra generarsi sul “perché” Dio, con il suo angelo, sembri fare delle preferenze al “primo” che si getti in acqua, Gesù la risolve in due modi, nel suo dialogo pedagogico con il piccolo Marziam. Il primo modo è quello dell’insegnamento altruistico, nel senso che Dio vuole che chi è meno malato di un altro, lasci a quest’ultimo la prerogativa di scendere nella piscina, cosa che non accade quasi mai, come testimonia l’uomo paralitico che è lì da tutto quel tempo. Il secondo modo è quello parenetico-esortativo: vegliare, poiché non si conoscono i tempi di Dio. Dice in tal senso Gesù a Marziam: “Non ci si deve mai distrarre davanti ai segni di Dio, perché non si sa mai quando Dio si mostri o mandi il suo angelo”. L’anima deve esser sempre pronta a cogliere qualsiasi divino segnale, che spesso si manifesta mediante un angelo. E se pronta, l’anima è resa capace non solo di beneficiare del dono di Dio, ma anche a lodarlo come gli conviene, e con lui l’angelo da lui inviato. Gesù fa notare come invece molti siano egoisti, pensino solo a se stessi, non abbiano attenzione per gli altri malati in attesa di guarigione e anzi, si perdano in vane discussioni su chi sta meglio o peggio. E l’azione amorevole di Dio, mediante il suo angelo, passa inosservata.
Il Vangelo di Giovanni ci dice che dopo il miracolo compiuto da Gesù sul paralitico alla piscina di Betzatà – in giorno di sabato – i capi giudei iniziarono a perseguitare Gesù, non solo perché violava il sabato, ma perché chiamava Dio suo Padre. Si leggesse parallelamente il testo valtortiano, si scoprirebbe quale meravigliosa parafrasi la Valtorta fa del testo giovanneo, esplicitando la questione di Gesù che si definisce “Figlio del Padre” su basi teologiche sorprendenti e molto più eloquenti di quelle comunemente intese: “Io Figlio, non posso fare se non ciò che ho veduto fare dal Padre, essendo Uno con lui nei secoli dei secoli... Il suo Pensiero è inesauribile nel pensare, io lo imito essendo inesauribile nel compiere ciò che il Padre pensa e col pensiero vuole”. Amen.

CIPREL – Centro Internazionale di Preghiera Laicale – Ispirato agli scritti di Maria Valtorta

Oggi S. Giovanni della Croce – Uno splendido passo dalla "Salita al Monte Carmelo" - Libro II, Cap. 5, nn. 3-8"[...] 3. ...
14/12/2024

Oggi S. Giovanni della Croce – Uno splendido passo dalla "Salita al Monte Carmelo" - Libro II, Cap. 5, nn. 3-8

"[...] 3. Occorre sapere che Dio dimora ed è presente sostanzialmente in qualsiasi anima, anche in quella del peggior peccatore del mondo. Questa sorta di unione tra Dio e tutte le creature sussiste sempre; per mezzo di essa, egli le sostiene nella loro esistenza; se la sua presenza negli esseri creati venisse meno, essi cadrebbero nel nulla e cesserebbero di esistere. Quando, perciò, parlo di unione dell’anima con Dio, non mi riferisco a quella sostanziale, che vige sempre, ma all’unione e trasformazione dell’anima in Dio, che si verifica solo quando viene a crearsi somiglianza d’amore. Questa, perciò, si può chiamare unione di somiglianza, l’altra, invece, unione essenziale o sostanziale: questa è naturale, quella soprannaturale e ha luogo quando le due volontà, quella dell’anima e quella di Dio, sono d’accordo tra loro, senza che nulla dell’una ripugni all’altra. Quando, dunque, l’anima cancella in sé tutto ciò che ripugna o non è conforme alla volontà divina, allora è trasformata in Dio per amore.

4. Tale spogliamento si riferisce non solo agli atti che ripugnano a Dio, ma anche alle abitudini. Così l’anima deve respingere non solo gli atti volontari imperfetti, ma deve annullare qualsiasi abitudine che ha relazione con essi. Poiché ogni cosa creata, azione e capacità umana non può raggiungere né avvicinarsi a ciò che è Dio, l’anima deve spogliarsi di ogni cosa creata, azione e capacità, cioè del suo modo di comprendere, di gustare e di sentire. Solo così, eliminato tutto ciò che non somiglia o non è conforme a Dio, non restandole altro che la sua volontà, essa può raggiungere la somiglianza con lui e la trasformazione in lui. Sebbene sia vero, come ho detto, che Dio è sempre nell’anima per darle e conservarle l’essere naturale con la sua presenza, tuttavia non sempre le comunica l’essere soprannaturale. Questo viene partecipato solo per amore e per grazia, che non tutte le anime possiedono in ugual misura; alcune hanno un grado maggiore di amore, altre un grado inferiore. Per questo, Dio si comunica maggiormente all’anima più avanti nell’amore, cioè quella che ha la volontà più conforme alla sua volontà. L’anima, la cui volontà è pienamente conforme e simile a quella di Dio, è completamente unita a lui e soprannaturalmente in lui trasformata. Da quanto è stato detto risulta che, quanto più un’anima è sedotta, affettivamente e abitualmente, dalle creature e dalle proprie capacità, tanto meno è disposta a tale unione, perché non offre totalmente a Dio la possibilità di trasformarla soprannaturalmente. L’anima, quindi, non deve fare altro che spogliarsi di quanto è opposto e dissimile, sul piano naturale, a Dio, perché questi, che le si è già comunicato naturalmente per mezzo della natura, le si conceda soprannaturalmente per grazia.

5. Questo è quanto ha voluto farci comprendere san Giovanni quando ha detto: Qui non ex sanguinibus, neque ex voluntate carnis, nec ex voluntate viri, sed ex Deo nati sunt (Gv 1,13). È come se volesse dire: ha dato potere di diventare figli di Dio, cioè di trasformarsi in lui, solo a coloro che non sono nati dal sangue, cioè dall’unione e composizione di elementi naturali, e neppure dalla volontà della carne, cioè dall’arbitrio dell’abilità e della capacità naturale, né tanto meno dalla volontà dell’uomo. Simili espressioni alludono a tutti i modi umani di giudicare e di comprendere con la ragione. A nessuno di costoro, dunque, ha dato potere di diventare figli di Dio, ma solo a quelli che sono nati da lui, cioè a coloro che, morti a tutto ciò che è uomo vecchio e rinati, quindi, nella grazia, si elevano al di sopra di se stessi sino al soprannaturale, ricevendo da Dio tale rinascita e filiazione, superiore a tutto ciò che si possa immaginare. Per questo motivo, altrove lo stesso san Giovanni afferma: Nisi quis renatus fuerit ex aqua, et Spiritu Sancto, non potest videre regnum Dei, cioè: Se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio (Gv 3,5), che è lo stato di perfezione. Rinascere nello Spirito Santo in questa vita significa avere un’anima molto simile a Dio per purezza, senza avere in sé alcuna mescolanza d’imperfezione. Solo così può realizzarsi una pura trasformazione dell’anima in Dio per partecipazione d’unione, anche se ciò non avviene sul piano dell’essenza.

6. Per poter comprendere meglio questa verità, ricorro a un paragone. Un raggio di sole batte su una vetrata; se questa ha delle macchie o è appannata, il sole non può illuminarla e trasformarla totalmente nella sua luce, come accadrebbe, invece, se fosse nitida e senza tutte quelle macchie. Anzi, tanto meno la illuminerà quanto meno sarà smacchiata e pulita, e, viceversa, quanto più sarà tersa tanta maggior luce riceverà. Ciò si verifica non per colpa del raggio, ma della vetrata stessa. Se, infatti, questa fosse completamente limpida e tersa, il raggio la trasformerebbe e la illuminerebbe a tal punto da essere identificata con il raggio stesso e da riflettere la sua stessa luce. In tal caso, però, pur essendo la vetrata identificata con il raggio, conserva sempre la sua natura distinta da esso; potremmo, però, dire che essa è raggio o luce per partecipazione. L’anima è come questa vetrata che è sempre investita dalla luce dell’essere divino, o meglio tale luce dimora sempre in essa per natura, come ho detto.

7. Quando l’anima fa spazio, cioè elimina in sé ogni ombra e macchia di cosa creata, tenendo la volontà perfettamente unita a quella di Dio – perché amare vuol dire cercare di spogliarsi e privarsi per Dio di tutto ciò che non è lui –, viene immediatamente illuminata e trasformata in Dio. Questi, allora, le comunica il suo essere soprannaturale, in modo che quella sembra Dio stesso e possiede ciò che possiede Dio. L’unione che s’instaura, quando Dio concede all’anima tale grazia soprannaturale, produce una trasformazione partecipativa tale che tutte le cose di Dio e l’anima costituiscono una sola cosa. L’anima assomiglia più a Dio che a se stessa, addirittura è Dio per partecipazione. È pur vero, però, che il suo essere, anche se trasformato, resta per natura distinto da Dio come prima; proprio come la vetrata che, pur essendo illuminata dal raggio di sole, ne rimane pur sempre distinta.

8. Da ciò risulta più chiaro che i mezzi a disposizione dell’anima per arrivare a tale unione, come si diceva prima, non consistono nel capire, nel gustare, nel sentire, nell’immaginare Dio, né in qualsiasi altra attività umana, ma nella purezza e nell’amore, cioè nello spogliamento e nella rinuncia assoluta a tutto per amore di Dio. Ora, poiché non si può dare trasformazione perfetta se non vi è perfetta purezza, l’illuminazione e l’unione dell’anima con Dio saranno più o meno intense e proporzionate alla purezza dell’anima. Tale unione, ripeto, non sarà perfetta fintanto che l’anima non sarà del tutto perfetta, pura e limpida.

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Piazza del Monastero, 3 – Torino
Tel. 3405892741

Spirito Santo, scendi su di noi, a liberarci da tutte le forze del male. Potenza di Dio, che sei eterno amore, liberaci ...
14/12/2024

Spirito Santo, scendi su di noi, a liberarci da tutte le forze del male. Potenza di Dio, che sei eterno amore, liberaci dall’odio del nemico. Luce infinita, consolazione senza fine, donaci la tua pace e purificaci da ogni peccato. Amen

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Le cose che non capiamo in alcun modo, le capisce Gesù, e se qualche volta non ce ne spiega il senso, è perché è meglio ...
13/12/2024

Le cose che non capiamo in alcun modo, le capisce Gesù, e se qualche volta non ce ne spiega il senso, è perché è meglio così, allo stato attuale in cui siamo. Nel bene e nel male, fidiamoci di Gesù, a cui non sfugge alcunché di quello che facciamo, diciamo, pensiamo. Tutto sa e tutto tiene nella sua sapienza eterna, affinché in essa anche il male divenga un bene, anche ciò che oggi è misterioso domani divenga conosciuto con la sua trasformazione e tutto ciò che adesso ci sfugge alla conoscenza e all’intendimento, sia esplicitato al momento opportuno, senza che ne siamo scandalizzati ma solo ammirati. Benedetto il nome di Gesù.
Amen.

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Se uno invoca con fede il nome di Gesù, anche se non lo vede, subito Gesù manda i suoi angeli su quella persona, o scend...
13/12/2024

Se uno invoca con fede il nome di Gesù, anche se non lo vede, subito Gesù manda i suoi angeli su quella persona, o scende direttamente lui a portarle la sua consolazione. Ci vuole tanta fede e, se peccatori, tanta fiducia che Gesù non si arrende ai nostri peccati, ma continua dolcissimamente a chiamarci a sé affinché ci salviamo.
Amen.

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“Come una Veronica” – Preghiera per la notte – di Francesco G. Silletta – “Liberaci dal male” (4° volumi)***Signore Gesù...
13/12/2024

“Come una Veronica” – Preghiera per la notte – di Francesco G. Silletta – “Liberaci dal male” (4° volumi)***

Signore Gesù,
ti chiediamo che il nostro passato rimanga impresso lì,
nell’immagine di te che in fondo abbiamo dipinto anche noi,
con i nostri sbagli, le contraddizioni e le paure
e che come sbavature di un artista dalla mano tremante
affliggono il tuo viso di un insolito grigio,
un colore ambiguo per raffigurare il volto di un amante,
ma così pregnante ad esprimere il dolore di un vivente.
Ci siamo persi dietro falsi ideali, Gesù,
che l’espressione del tuo volto evoca nei suoi toni,
per questo ci hai lasciato un’icona umano-divina
perché dalle contraddizioni dei suoi colori
siamo resi testimoni oculari dei nostri errori
e nei nostri cuori sorga vivente un compendio di dolore
e di nuova speranza,
in modo che sia il pentimento intenso il colore che manca
alla tua perfetta raffigurazione.
Grazie, Gesù, per la Veronica che abita in noi
e che hai voluto incontrare prima che tutto avesse fine,
affinchè, distanziandoci dal mondo e sempre pronti a partire,
con l’immagine del tuo volto addolorato impressa in noi,
ripartiamo sereni da dove tutto è cominciato,
senza che più il nostro orgoglio freni
il procedere dove tu ci attendi
non più con le tonalità scure di un volto tumefatto,
ma in quelle radiose di un volto lucente,
il volto di Cristo, il Dio vivente.
Amen.

*** Francesco G. Silletta “Liberaci dal male” – 4 volumi – Disponibili i primi 3 nelle librerie – Per ordini diretti: 3405892741 – Edizioni La Casa di Miriam – Piazza del Monastero, 3 – Torino
www.lacasadimiriam.altervista.org

Più di ogni terapia spirituale, è il santo rosario che vince Satana, purché recitato con umiltà, continuità, fede. Ci so...
13/12/2024

Più di ogni terapia spirituale, è il santo rosario che vince Satana, purché recitato con umiltà, continuità, fede.

Ci sono situazioni spirituali nella vita che talvolta paiono così stringenti da sembrare insolubili. Si cercano tante terapie o metodologie di analisi dello spirito, ma non si migliora. E non migliorare significa regredire nella speranza. Si spendono soldi, si cerca l’aiuto di questo o di quell’esperto di cose spirituali o direttamente di un sacerdote, con ansia delirante, ma spesso si resta inesorabilmente delusi. Questo perché le terapie spirituali sono quello che sono e così anche quelli che le paventano come vie messianiche di liberazione: l’umanità si ferma sempre sulla soglia del suo limite, e sia le terapie spirituali che chi le propone e anche chi le cerca sono pur sempre “umani” nei loro intenti. Nessuno specialista, ad esempio, ama tanto una persona da ascoltarla e da aiutarla per tutto il corso della sua necessità spirituale. E quasi ma lo fa gratuitamente. Solo Gesù ama illimitatamente e solo la sua terapia è quella che senza difetto salva un’anima dal delirio o dalla disperazione. E la terapia di Gesù è dolce, come lui lo è, ma richiede umiltà e impegno, costanza e soprattutto fede in lui. Il santo rosario è parte integrante di questa terapia, che ha nell’Eucaristia il suo nucleo vitale. Il santo rosario – nella contemplazione partecipata dei misteri del Verbo incarnato – infonde nell’anima la stessa luce spirituale che infondeva Gesù Cristo a quanti lo incontravano per le vie della Palestina, quand’era nella storia. Credere a questo, è già in parte ottenere il buon esito dalla preghiera del rosario. Per questo io lo inizio sempre dicendo: “Credo nel santo rosario”. E quante più intense sono le tempeste della vita, incomincio nuovamente un’altra corona, dicendo ancora: “Credo nel santo rosario”. Può darsi che, alla fine della giornata, i rosari recitati siano decine. Non importa: ciò che importa è la fede riposta in questa preghiera, che allontana l’Avversario (che direttamente o indirettamente è ragione di ogni male spirituale) e prima o dopo restituisce la pace dello spirito. Io non mi separo mai, durante il giorno, dalla corona in legno del rosario, sebbene mi separi molto volentieri da tante cose che sono attorno a me nel mondo. E questo è già un insegnamento del rosario stesso: via ciò che altera la Verità, lontano da me ciò che confonde la coscienza, mentre venga a me lo Spirito Santo, luce continua di verità sul mio cammino, a purificarmi dal peccato e a infondermi la speranza invincibile in Gesù Cristo Signore e mio Salvatore. Amen.

FG. Silletta - Edizioni Cattoliche La Casa di Miriam
Piazza del Monastero, 3 – Torino
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Uniamoci in preghiera continua, poiché i tempi sono difficili…Il demonio oggi è più che mai agguerrito contro coloro che...
12/12/2024

Uniamoci in preghiera continua, poiché i tempi sono difficili…

Il demonio oggi è più che mai agguerrito contro coloro che riconoscono nella fede e nelle opere Gesù Cristo come Dio e Signore. “Oggi”, non perché “ieri” non lo fosse o perché non lo sia stato sin dall’incarnazione stessa di Gesù Cristo, come attesta a esempio l’infanticidio di Betlemme. Diciamo “oggi”, perché “domani”, ossia quella entità di tempo nella quale il Cristo tornerà come Giudice del mondo, è molto meno distante rispetto a “ieri” e al principio dell’era cristiana. “Oggi” il demonio cerca vittime di se stesso, come una bestia affamata, poiché sa che non è lontana l’ora di Cristo: dobbiamo tener conto, in questa valutazione, che per le realtà angeliche, anche decadute, “poco tempo” può significare anche ciò che per noi uomini significa molti anni. Se leggiamo il testo di Daniele, ad esempio, possiamo comprendere queste cose sulla cognizione temporale angelica, leggendo i vari messaggi che Gabriele stesso dà a Daniele sugli ultimi tempi della storia. E dunque in questo “tempo” umano, dove si vedono ovunque gli attacchi del Maligno in atto nel mondo e in noi stessi, dobbiamo difendere la nostra santità, la nostra adesione a Cristo più di ogni altra cosa della terra, sapendo che saremo giudicati alla luce dell’amore per Cristo – da cui quello per gli uomini deriva, dipende e si espande – e non alla luce di quanti beni della terra o successi umani avremo accumulato. Per riuscire in questo obiettivo di santificazione, dobbiamo pregare: la preghiera come continuità di colloquio con Dio, di vicinanza e relazione a lui, che mai ci abbandona quando a lui ci avviciniamo con fiducia e umiltà. Se tracciamo nelle nostre giornate degli itinerari di preghiera segnati dall’invocazione a Dio, dall’offerta a lui di tutto ciò che ci accade – senza trascurare mai l’adesione eucaristica – allora il Nemico può attaccarci solo dall’esterno, poiché in noi abita vivo e vero Gesù Cristo, che ci difende dai suoi assalti e dal suo odio. Non dobbiamo tuttavia cadere nella disillusione che il mondo e talvolta i cristiani stessi ci producono, demotivando certe iniziative di preghiera, di meditazione e di fede: lo Spirito Santo è la luce che continuamente ci dà vigore e possibilità di invocare Dio in qualsiasi contesto, situazione o momento della vita, anche nel dolore o, qualche volta, nella solitudine o nell’abbandono. Abbiamo bisogno di Dio: invochiamolo continuamente, poiché è a lui che siamo destinati in eterno, e non sappiamo come e quando. Amen

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Sant'Agostino contro il modalismo“Non dobbiamo ascoltare coloro che dicono che solamente il Padre esiste, che non ha il ...
12/12/2024

Sant'Agostino contro il modalismo

“Non dobbiamo ascoltare coloro che dicono che solamente il Padre esiste, che non ha il Figlio, né che è con Lui lo Spirito Santo; ma che lo stesso Padre talora si chiama Figlio e talvolta Spirito Santo. Ignorano il Principio dal quale sono tutte le cose, la sua Immagine per la quale tutte le cose sono formate e la sua santità nella quale tutte le cose sono ordinate”.
(S. Agostino, Il combattimento cristiano, 14)

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Purezza santa dell’umanità di Cristo, liberaci dal male, difendendoci dagli assalti immondi del nemico e donandoci la tu...
12/12/2024

Purezza santa dell’umanità di Cristo, liberaci dal male, difendendoci dagli assalti immondi del nemico e donandoci la tua stessa santità nel corpo e nella mente. Tu che sei puro secondo l’idea di Umanità così come eternamente Dio l’ha pensata, rendici partecipi di te, nella beatitudine della tua limpidezza e santità: togli via da noi le scorie della malizia, l’affetto al peccato, le conseguenze di ogni negligente compromesso con il mondo. Rendici puri come Dio ci attende, Salvatore dell’uomo, e per l’infinità del tuo amore, non permettere che mai più ci separiamo da te nel peccato volontario. Benedetta sei tu, Umanità di Gesù. Amen

*** FG. Silletta - Edizioni Cattoliche La Casa di Miriam
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Santo Vangelo di oggi:Mt 11,11-15In quel tempo, Gesù disse alle f***e:«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è s...
12/12/2024

Santo Vangelo di oggi:
Mt 11,11-15

In quel tempo, Gesù disse alle f***e:
«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.
Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell'Elìa che deve ve**re. Chi ha orecchi, ascolti!».
Amen

Oggi Nostra Signora di Guadalupe - La Preghiera:Vergine Immacolata di Guadalupe, Madre di Gesù e Madre nostra, vincitric...
12/12/2024

Oggi Nostra Signora di Guadalupe - La Preghiera:

Vergine Immacolata di Guadalupe, Madre di Gesù e Madre nostra, vincitrice del peccato e nemica del Demonio, Tu ti manifestasti sul colle Tepeyac in Messico all’umile e generoso contadino Giandiego. Sul suo mantello imprimesti la Tua dolce Immagine come segno della Tua presenza in mezzo al popolo e come garanzia che avresti ascoltato le sue preghiere e addolcito le sue sofferenze. Maria, Madre amabilissima, noi oggi ci offriamo a te e consacriamo per sempre al tuo Cuore Immacolato tutto quanto ci resta di questa vita, il nostro corpo con le sue miserie, la nostra anima con le sue debolezze, il nostro cuore con i suoi affanni e desidèri, le preghiere, le sofferenze, l’agonia. O Madre dolcissima, ricordati sempre dei tuoi figli. Se noi, vinti dallo sconforto e dalla tristezza, dal turbamento e dall’angoscia, dovessimo qualche volta dimenticarci di te, allora, Madre pietosa, per l’amore che porti a Gesù, ti chiediamo di proteggerci come figli tuoi e di non abbandonarci fino a quando non saremo giunti al porto sicuro, per gioire con Te, con tutti i Santi, nella visione beatifica del Padre. Amen.
Salve Regina
Madonna di Guadalupe, prega per noi

Edizioni e Libreria Cattolica La Casa di Miriam
Piazza del Monastero 3 – 10146 – Torino

“La sua intelligenza è inscrutabile” (Is 40,28) – Meditazione alla Casa di Miriam dell’11 dicembre 2024:Nella prima lett...
11/12/2024

“La sua intelligenza è inscrutabile” (Is 40,28) – Meditazione alla Casa di Miriam dell’11 dicembre 2024:

Nella prima lettura di oggi, tratta dal cosiddetto “Libro della consolazione” del profeta Isaia, balza agli occhi un versetto che emerge rispetto a tutti gli altri per come pone Dio in una condizione di trascendenza intellettiva rispetto a tutte le creature: “La sua intelligenza è inscrutabile”, dice Isaia al versetto 28. Già in precedenza aveva posto Dio in una collocazione ontologica infinitamente diversa rispetto alle creature, evidenziando come nessuna gli sia pari (v. 25) ed egli sia onnipotente (v. 26). Tuttavia l’aspetto intellettivo è quello che maggiormente ci colpisce in questa breve lettura di Isaia, e che in riferimento a Dio viene qui evidenziato come una realtà che non può essere posta sotto esame, non conosce empirismo possibile a livello analitico. Dio trascende la possibilità stessa che il suo “intelletto” possa essere misurato dall’uomo. Ciò non è un limite per l’uomo, né la sua conoscenza di Dio può dirsi condizionata da questa impossibilità di valutazione: il fatto stesso che l’intelletto di Dio sia infinito e inscrutabile – nel senso di non poter essere vagliato dall’intelletto umano, né investigato dall’umana conoscenza – è semmai una ulteriore possibilità, per la stessa conoscenza umana, di volgersi a Dio in un modo più consapevole e decisivo. Questa “inscrutabilità” dell’intelletto di Dio, infatti, secondo Isaia, è ciò che consente allo spossato di ricevere vigore, all’uomo stanco di ricevere fortezza e soprattutto a chi spera in Dio di “mettere ali d’aquila e di correre senza affannarsi” (v. 31). Se Dio fosse “alla portata dell’uomo”, a livello intellettivo, l’uomo non potrebbe alcunché di tutto ciò, essendo di fatto simile a Dio a livello di conoscenza. Dove invece viene evidenziata una trascendenza infinita – che solo parzialmente la distinzione tra Creatore e creatura (che spesso l’uomo dimentica) evoca nell’intelletto – allora questa stessa trascendenza viene intesa come dono, piuttosto che non come limite di conoscenza per l’uomo. Proprio perché imperscrutabile umanamente, Dio garantisce all’uomo un’effusione di bontà, di amore, di ordine e di giustizia sul creato che la sola umana cognizione intellettuale da se stessa non è affatto in grado di garantire. A livello morale, poi, il superamento del limite umano, che spesso – come dice lo stesso Isaia – conduce l’uomo a disperare nell’intervento divino, porta l’uomo saggio ad intuire come dove l’intelletto divino si nasconde, tanto più esso si rivela nel suo donarsi all’uomo, non nella conoscenza del suo mistero, ma nella potenza delle sue opere. Ecco perché tutto ciò viene collocato in questo contesto testuale di “consolazione” del libro di Isaia: la consolazione deriva proprio dal non poter conoscere – poiché infinitamente trascendente – l’intelletto divino nella sua ontologia, acquisendo ciò nonostante una proporzionata speranza nel suo amore a motivo delle sue opere, mediante le quali Dio stesso si rivela: “Quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi” (cf. Is. 40,31). Amen
FG. Silletta

“È giusto santificare le feste e lodare Dio nei luoghi di preghiera. Ma tutto il creato può esser luogo di preghiera, se...
11/12/2024

“È giusto santificare le feste e lodare Dio nei luoghi di preghiera. Ma tutto il creato può esser luogo di preghiera, se la creatura sa farlo tale con la sua elevazione al Padre […] Possiamo pregare e meritare il Cielo in ogni luogo. Lo meritiamo quando facciamo la volontà del Padre”
(M. Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Vol. 3, Cap. 176, n. 3)

CIPREL – Centro Internazionale di Preghiera Laicale – Ispirato agli scritti di Maria Valtorta

Piccola intenzione per la pace interiore***Ti chiediamo la pace del cuore, Gesù, dinanzi a tutte quelle accuse, agitazio...
10/12/2024

Piccola intenzione per la pace interiore***

Ti chiediamo la pace del cuore, Gesù, dinanzi a tutte quelle accuse, agitazioni e disturbi che spesso ci si domanda da dove vengano e non ci si accorge come vengano dal demonio, invidioso della nostra amicizia con te e con tua madre. Donaci la pace dinanzi alle sue voci interiori, affinché tutte quante siano silenziate da te, Voce del Padre, eterno Verbo di Dio. Donaci la pace dinanzi a tutte le sue immagini, alle sue locuzioni, ai suoi disegni nello spirito, poiché tu, che sei il Creatore di tutte le cose, puoi con un solo pensiero cancellare in un istante, in noi, tutto ciò che contraddice la vera bellezza e la santa pace dello spirito. Donaci la pace, infine, dinanzi a tutte le memorie e le accuse che ci vengono rivolte nell’anima, a motivo della nostra scelta di aderire al tuo Vangelo. Comanda tu - che con il soffio della tua bocca dai vita all’universo - a tutte queste entità spirituali di abbandonare la nostra esistenza interiore, poiché tutto in noi vuole essere conforme alla tua volontà. Amen

*** FG. Silletta - Edizioni Cattoliche La Casa di Miriam
Piazza del Monastero, 3 – Torino
Tel. 3405892741

Se non si vigila costantemente con la preghiera, i sacramenti e la fede, non è possibile essere degni discepoli di Gesù....
10/12/2024

Se non si vigila costantemente con la preghiera, i sacramenti e la fede, non è possibile essere degni discepoli di Gesù. Abbiamo bisogno di contesti nei quali la preghiera comune sia incentivata, gli uni per gli altri, nella semplicità e nell’amore reciproco, volgendo costanemente il cuore e la mente a Gesù per mezzo di Maria. Più che non tante attività spesso succursali e talvolta del tutto fuorvianti, nelle parrocchie andrebbero organizzati continui momenti di preghiera, di lettura meditata dei testi sacri e di riconciliazione. Amen

Edizioni Cattoliche La Casa di Miriam
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Our Story - Edizioni e Libreria Cattolica “La Casa di Miriam”

Pubblichiamo opere cattoliche, studi, monografie, ricerche, opere di narrativa, poesia, saggi, tesi dottorali, riviste e periodici. Organizziamo incontri di preghiera mensili in Chiesa e periodici in sede, convegni su tematiche attinenti le Sacre Scritture, la preghiera e la comunione ecclesiale, la spiritualità cattolica. Data di fondazione: 19 settembre 2014

Il 22 luglio 2020 viene registrata alla Camera di Commercio anche l’attività della “Libreria cattolica e oggettistica sacra La Casa di Miriam”. All’attività editoriale si aggiunge così quella commerciale, presso i locali di Piazza del Monastero, 3 a Torino, con vendita diretta di testi sacri, studi teologici, liturgici, vite dei santi, testi di preghiera, studi sul Cattolicesimo e di oggettistica sacra (statue, rosari, ecc.).


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