27/06/2024
🧐CHI RICORDA LE BARACCHE DI CORSO POLONIA?
Torino Storia n. 91, in tutte le edicole di Torino e provincia, oppure sul sito in edizione cartacea e digitale, dedica un ampio servizio alla memoria dei tanti profughi provenienti da Istria e Dalmazia, che furono costretti a sistemazioni precarie, vere e proprie bidonville in riva al Po (nella foto, quelle di corso Polonia). Poi vinse, faticosamente, l’integrazione.
📇Dall’articolo: “Nel 1947 giunsero in Italia i primi esuli provenienti dall’Istria e dalla Dalmazia. Fuggivano dalle persecuzioni nella Jugoslavia di Tito e dalle ceneri della guerra mondiale. A Torino un primo gruppo arrivò a Porta Nuova il 5 febbraio 1947: un centinaio di persone che diventarono mille a fine anno e crebbero ulteriormente negli anni successivi”.
“Questa massa di profughi, in maggioranza provenienti da Pola, Fiume e Zara, trovò inizialmente ospitalità nelle «casermette» di Borgo San Paolo, strutture gestite dall’Ente Comunale di Assistenza (Eca) che sino ad allora le aveva utilizzate per fornire ospitalità a famiglie indigenti, sfrattate o sfollate. L’Eca, istituito con legge 3 giugno 1937 n. 847 in sostituzione della Congregazione di Ca**tà, esisteva proprio allo scopo di ‘assistere individui e famiglie che si trovino in condizioni di particolare necessità’”.
“Si aprirono per Torino lunghi anni di emergenza per l’accoglienza degli sfollati, che si aggiungevano ai migranti da altre regio ni d’Italia, per i quali la città appena uscita- - dalla guerra faticava a trovare sistemazioni degne. Accanto alle casermette gestite dal Comune, sorsero in vari punti di Torino fatiscenti baraccopoli: in corso XI Febbraio, corso Savona, via Lessona, sulle rive del Sangone, in corso Casale, in corso Polonia... Baracche che nei primi anni Cinquanta erano popolate in gran parte da profughi del Nord-est e da immigrati dal Sud Italia”.
👉Il testo completo, le immagini, le mappe e le schede storiche sono pubblicate sul numero 91 di Torino Storia, in edicola o in vendita sul sito.
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