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"Sì, mi sono vestito da barbone e sono stato in strada, ma nessuno si è accorto di me. Ero un barbone, un invisibile. Mi...
28/12/2024

"Sì, mi sono vestito da barbone e sono stato in strada, ma nessuno si è accorto di me. Ero un barbone, un invisibile.
Mi sentivo come un qualsiasi senzatetto, passando davanti a persone che mi guardavano con disgusto.
Solo una signora è stata molto gentile con me e mi ha dato del cibo ed è stato fantastico per me.
Troppo spesso non sappiamo apprezzare ciò che abbiamo e quanto siamo fortunati. Aiutiamo qualcuno meno fortunato di noi, facciamolo tutti.
Ecco perché, dopo che ho concluso la mia esperienza, sono andato in città, ho distribuito cibo e ho dato 100 dollari a ogni senzatetto che ho incontrato.
Ho parlato con loro, li ho ascoltati.
Piangevano di gratitudine.
Siate generose e compassionevole.
Siate il cambiamento che desiderate vedere nella società.
Chi può, aiuti gli altri, perché siamo tutti altri per qualcuno.”

Richard Gere

«Tutte le mattine, quando mia figlia Martina si sveglia e mi sorride, la casa si riempie di energia positiva. A 55 anni ...
28/12/2024

«Tutte le mattine, quando mia figlia Martina si sveglia e mi sorride, la casa si riempie di energia positiva. A 55 anni è spiazzante… Sono un padre sono ansioso? Direi, piuttosto, attento. Oggi mettere al mondo una creatura, dopo che ti sei visto due o tre telegiornali diventa un’operazione coraggiosa. Mission impossibile. Ma solo ora che c’è, capisco che Martina è il mio tesoro e finché campo sarà la mia preoccupazione».

Enrico Brignano

È appena terminato il Natale giorni di pausa in compagnia della mia famiglia e dei miei amici. Negli ultimi anni però, i...
28/12/2024

È appena terminato il Natale
giorni di pausa in compagnia
della mia famiglia e dei miei amici.
Negli ultimi anni però, il Natale
è diventato per me una formalità
e volete sapere il perché?
Perché il Natale è quella magia
che si custodisce nel cuore sempre,
quella sensazione di gioia che
bisognerebbe cucire sulla pelle
ogni giorno della nostra vita.
È Natale quando torno a casa
e trovo mamma e papà,
È Natale quando si ha la salute,
del buon cibo e un letto caldo.
È Natale quando riabbraccio
gli amici di sempre, quelli veri
che ti fanno sentire a casa.
È Natale quando un bambino
sorride, quando un abbraccio fa
esplodere quella sensazione di
amore e gioia sconfinata.
È Natale quando condividiamo
esperienze e tempo prezioso
con quelle persone che ci danno
pace, serenità e calma.
È Natale quando si sceglie di
essere delle brave persone,
rispettando il prossimo e lo
si fa non solo una volta l'anno,
ma con costanza, impegnandosi
ad essere ogni giorno migliore
di quello passato. ♥️✨️


“Ora sono nonno! Domani vado a comprare i giocattoli. Con mia nipote faccio tutto quello che non ho fatto con i miei fig...
28/12/2024

“Ora sono nonno! Domani vado a comprare i giocattoli. Con mia nipote faccio tutto quello che non ho fatto con i miei figli, perché quando sei giovane sei proiettato verso il lavoro e non ti dedichi così tanto ai figli.”

Christian De Sica

“Sin da bambina sono sempre stata abituata ad ascoltare, perché in famiglia non avevo molta voce in capitolo. Ero la sec...
27/12/2024

“Sin da bambina sono sempre stata abituata ad ascoltare, perché in famiglia non avevo molta voce in capitolo. Ero la seconda e quindi, come tale, dovevo imparare a sentire più che a parlare. L’unica cosa che potevo dire all’epoca era: perché? Infatti mio papà mi chiamava ‘Perché’.

Così, fin da quando ho iniziato a fare televisione, ho sempre lavorato con le storie che arrivavano al centralino della redazione dei miei programmi. Nonostante io viva dentro una scatoletta, il fatto di aver avuto sempre un rapporto diretto con le persone che chiamano forse ha fatto la differenza. I miei programmi non li ho mai fatti sulla base di quello che pensavo io ma sulla base di quello che arrivava da fuori”.

Maria De Filippi

È difficile cercare di capire come lei sia oggi, perché sono passati tanti tanti anni Adesso lei è una donna . Ha 50 ann...
27/12/2024

È difficile cercare di capire come lei sia oggi, perché sono passati tanti tanti anni
Adesso lei è una donna . Ha 50 anni, è diversa da come l’ho vista l’ultima volta , che aveva 23 anni, è molto cambiata. Però nel cuore, nella sua essenza , sarà sempre uguale.

Romina Power ha parlato di Ylenia. Romina ha sempre detto che secondo lei Ylenia è viva.

"Aveva un mese e mezzo ed era in una casa famiglia perché i suoi genitori non potevano occuparsi di lei. Prima mi è stat...
27/12/2024

"Aveva un mese e mezzo ed era in una casa famiglia perché i suoi genitori non potevano occuparsi di lei. Prima mi è stata data in affido per due anni, poi per altri due, quindi ho ottenuto l’affidamento a tempo indeterminato.
Ho cominciato a chiedermi che cosa sarebbe accaduto a Caterina, se fosse capitato lo stesso a me. Il mio avvocato mi disse che, a differenza degli altri due miei figli, lei non sarebbe stata tutelata. Così ho cominciato l’iter dell’adozione speciale per cui avevo i requisiti, perché la bambina è mia parente di secondo grado. Ovviamente ci voleva il benestare dei genitori naturali che, dopo un po’, è arrivato. L’iter è stato lungo, è durato tre-quattro anni, ma non abbiamo mollato mai. Oggi Caterina ha il mio cognome ed è entrata nell’asse ereditario come Niccolò e Giacomo.
Quando aveva 4 anni, le ho raccontato la sua storia. Siccome sono un personaggio pubblico c’era il rischio che lo venisse a sapere in altro modo. Le ho spiegato che era una bambina fortunata perché aveva ben due mamme. I servizi sociali mi hanno aiutata a gestire quello che definiscono l’’iter della conoscenza’. E, per fortuna, Caterina non ha mai avuto un momento di crisi”
Simona Ventura

Gaya Spolverato, la più giovane primaria d'Italia: «La mia sfida contro i tumori inoperabili. La paura in sala operatori...
27/12/2024

Gaya Spolverato, la più giovane primaria d'Italia: «La mia sfida contro i tumori inoperabili. La paura in sala operatoria c'è sempre e così deve essere»

Padova, a 40 anni guida un team che sfida (e vince) i tumori «inoperabili»: «L’obiettivo è dare un’opportunità a chi sembra senza speranza. La chirurgia è storicamente guidata da uomini, ma è tempo di cambiare»…

"Alle critiche sono abituato, il complimento mi spiazza perché grazie non è mai abbastanza. Bonolis, Fazio, Conti, Cleri...
27/12/2024

"Alle critiche sono abituato, il complimento mi spiazza perché grazie non è mai abbastanza. Bonolis, Fazio, Conti, Clerici quello che sto facendo l'hanno inventato. Forse riconoscono in me una sorta di vocazione. Renzo Arbore che mi chiama per dirmi che ha visto la puntata e che sto andando alla grande mi riempie di orgoglio. Quando mi dicono che sono la sua br**ta copia, per me è un grande complimento.
Penso che Amadeus e loro erano già pronti 15 anni prima. In Italia c'è questa grande sala d'attesa televisiva dove devi decantare. Io ne sono uscito perché si era creato un vuoto da colmare. Prima era un imbuto più stretto, oggi con lo streaming e le varie emittenti c'è un po' più spazio".

Stefano De Martino

"Papà avvocato, mamma che aveva nel cibo un elemento per relazionarsi con gli altri, una nonna che regalava tutto quel c...
27/12/2024

"Papà avvocato, mamma che aveva nel cibo un elemento per relazionarsi con gli altri, una nonna che regalava tutto quel che aveva ai poveri. Eravamo quattro fratelli e ho avuto una infanzia felicissima. A 9 anni mi ritrovai a pensare: ma davvero la vita è così bella? Poi si cresce.
Non ho figli. Con Valeria abbiamo perso una bimba prima della sua nascita. E sentivo come un tradimento fare figli con Albina, che ha già un ragazzo. Per me la piccola, che non ha mai avuto un nome, esiste. Ci ho scritto pure una commedia. Del mio lavoro mi piace la regia senza dubbio. Se avessi fatto solo l’attore avrei lasciato da tempo".
Vincenzo Salemme

“Mi chiamo Anthea Comellini, classe 1992, di Chiari, in provincia di Brescia. Ho dovuto sfidare 22.500 aspiranti astrona...
27/12/2024

“Mi chiamo Anthea Comellini, classe 1992, di Chiari, in provincia di Brescia. Ho dovuto sfidare 22.500 aspiranti astronauti, provenienti da tutta Europa. Sono passata attraverso sei fasi di test. E alla fine sono stata selezionata dall’Esa, l’Agenzia Spaziale Europea, per il nuovo team: in tutto, 17 astronauti (cinque in carriera, 11 membri di riserva e uno con disabilità). A noi toccheranno le missioni del prossimo futuro.
Un sogno che diventa realtà. E che si realizza solo se ci credi davvero, se hai passione e fiducia in te stesso. E’ così che si superano selezioni molto dure, con migliaia di candidati in corsa per pochi posti.
Sono ingegnere aerospaziale e sono l’unica donna italiana, non ho ancora iniziato l’addestramento, siamo stati integrati assieme al resto del Corpo Astronauti Esa, inizialmente assieme ai cinque astronauti selezionati anche loro con la “classe 2022”, ma già destinati a divenire titolari nelle missioni prossime future. Noi subentreremo subito dopo, e forse non tutti e 11.
Il direttore dell’Esa, Ashbacher, ha detto che siamo la generazione della Luna, perché, quando voleremo noi, i viaggi Terra-Luna saranno iniziati a un ritmo più o meno regolare. Sarebbe meraviglioso, ma al momento non ci penso troppo. Ci sono molti altri step da superare. Bisogna iniziare a integrarsi con gli astronauti e imparare ancora tanto.
Sono cresciuta nell’era dei voli dello Space Shuttle, che tanto mi hanno appassionato. E poi, ovviamente, della Stazione Spaziale Internazionale. Ma mi sono sempre documentata sulle missioni Gemini e soprattutto Apollo. Incredibili. Sarebbe fantastico vivere di persona ciò che hanno fatto quegli astronauti. E poi la Luna potrebbe essere la base intermedia per l’esplorazione dello spazio lontano dalla Terra”.
In Thales Alenia Space sono ingegnere specializzato per i sistemi di guida, controllo e navigazione di satelliti. In particolare, per i sistemi automatici di rendez-vous e aggancio tra satelliti e veicoli spaziali. Sono apparati molto simili a quelli che abbiamo utilizzato, noi europei, con il cargo Atv, che per cinque volte ha raggiunto e agganciato, quasi sempre alla perfezione, la Stazione Spaziale. E mi occupo anche dei nuovi metodi per inviare nello spazio satelliti in grado di catturare quelli abbandonati che vagano in orbita bassa”.
Superare le selezioni è stato bello, appassionante, sfidante. Non sono partita con l’idea do dover essere selezionata a tutti i costi. Si comincia con molte prove teoriche, più che fisiche, che ti mettono davvero alla prova. I test sono durati più di un anno. Durante la prima fase siamo passati in 1300, dovevamo superare test psicometrici. Test della memoria, velocità di percezione, coordinazione occhio-mano, per citarne alcuni. Siamo poi rimasti in 400 e, quindi, tutti a Colonia, al Centro di Addestramento Astronauti Esa, per ulteriori test sulla personalità. E così siamo scesi a un centinaio. E poi il gruppo si è ulteriormente assottigliato…
Dopo ulteriori e complessi test psicologici siamo rimasti in circa 50 per un colloquio classico di lavoro con personale dell'Esa. Obiettivo: valutare la motivazione. Da qui siamo stati scelti in meno di 30 e abbiamo avuto un colloquio finale con il direttore generale. Infine, siamo stati selezionati in 17.
Non era obbligatorio un brevetto di volo. Chi già è pilota di professione, ovviamente, l’aveva già inserito nel proprio curriculum. Io, comunque, un brevetto di volo ce l’ho. L’ho preso in Francia in una scuola di volo tramite la mia università.
L’ho fatto naturalmente per passione, ma anche per le implicazioni positive sulla società. Noi andiamo nello spazio per osservare la Terra, per conoscerla meglio, per monitorare il cambiamento climatico, l’atmosfera, per studiare come evolve l'ecosistema, per permettere teleassistenza a zone più remote. Grazie ai sistemi satellitari di osservazione, telecomunicazione e navigazione riusciamo a intervenire per situazioni di emergenza gravi, come i disastri naturali”.
Conosco la storia di Mister rendezvous, è il mitico Buzz Aldrin, pilota del modulo lunare dell’Apollo 11. Parlava continuamente di rendez-vous e agganci nello spazio, già materia della sua tesi di laurea e poi di specializzazione durante il suo inizio di carriera alla Nasa. Spero che il fatto di essere una Miss Rendezvous mi porti realmente fortuna, come capitato a Buzz”.
Anthea Comellini

«Abbiamo solo l'oggi e voglio viverlo al massimo. Quando il tempo è segnato dalle difficoltà, è allora che l'istinto di ...
27/12/2024

«Abbiamo solo l'oggi e voglio viverlo al massimo.
Quando il tempo è segnato dalle difficoltà, è allora che l'istinto di sopravvivenza emerge e si ha il desiderio di vivere ogni secondo al meglio, per sé e per chi amiamo»
Bianca Balti 🌹

Quando si perde un genitore, specialmente la madre, si avverte una solitudine profonda. Nessuno può amarti e preoccupars...
27/12/2024

Quando si perde un genitore, specialmente la madre, si avverte una solitudine profonda. Nessuno può amarti e preoccuparsi per te come una madre, vero? Questo ti fa sentire davvero solo al mondo.
Ma penso anche che i genitori non ci lascino mai completamente. Io la sento ovunque... nelle ricette che preparo, nei suoi gesti, in alcune abitudini insopportabili che ho ereditato, nei toni di voce che uso senza accorgermene.
È come se la portassi sempre con me, non ci abbandona mai del tutto. Tuttavia, un po' di solitudine rimane.
La presenza di una madre si riflette in ogni aspetto della nostra vita quotidiana, rendendola eterna nel nostro cuore.
Ricorda, la connessione con i nostri cari va oltre la presenza fisica e continua a vivere nei piccoli dettagli che ci circondano.

"Mia moglie è stata una presenza continua per 50 anni. Siamo stati padre e madre, sorella e fratello, madre e figlio, am...
27/12/2024

"Mia moglie è stata una presenza continua per 50 anni. Siamo stati padre e madre, sorella e fratello, madre e figlio, amanti, sposi, quindi si può ben capire quanto possa essere grande per me il senso di perdita. Il nostro era un rapporto sostanziale, spirituale, intellettuale, fisico. Sennò non saremmo durati mezzo secolo insieme». Ma ancora oggi, Chicca è comunque presente nella mia vita. È presente nel ricordo, è presente in tutto quello che abbiamo fatto insieme e questo ricordarla mi aiuta a superare la parte lancinante del dolore. Era malata di tumore da tempo. Ci conoscevamo dai tempi della scuola e ci siamo sposati nel 1978 (Walter Veltroni era stato il nostro testimone di nozze). Abbiamo avuto due figli, i gemelli Marco e Federico. Insieme avevamo anche fondato, a Sant’Angelo di Spello, in provincia di Perugia, una piccola azienda agricola che produceva un olio pregiato. Chicca condivideva con me una forte passione per la musica. Si era esibita in una performance memorale in Anema e Core, in un concerto omaggio a Pino Daniele. Aveva partecipato anche ad alcune mie serate live, mettendosi alla prova nei cori, alla chitarra o in duetto. Lei era sempre più brava e non lo dico da sposo, ma da musicista, a lei piaceva moltissimo ed era diventata molto più espressiva e compiacente verso il pubblico. Al punto che suonava anche il tamburello e faceva i coretti su Rimmel, che peraltro è una canzone che ho scritto quando Chicca ancora non stava con me, cosa che l’ha divertita ancora di più. Fra noi c’era un rapporto solido e appagante, L’ho sposata perché ero innamorato ed ero assolutamente convinto che saremmo rimasti insieme. Senza mia moglie mi annoio e la noia è una delle cose che mi fa più paura. Non avevo ancora parlato di lei, dopo la sua morte. Anche nelle canzoni, parlare di una sofferenza vuol dire averla elaborata, perché quando il malessere è ancora presente non riesco a farlo. Alcune mie canzoni raccontano di relazioni amorose finite, interrotte, Rimmel soprattutto. Ecco, non l’avrei mai potuta comporre nel pieno di quella tempesta in cui mi stavo lasciando, stavo per essere lasciato. Dopo un po’ di tempo l’ho scritta, perché avevo metabolizzato tutto l’affare. Il dolore, la sofferenza, il patimento sono sicuramente carburante di un certo tipo di creatività, però non a botta calda. Quando stai soffrendo non ti va tanto di metterti a suonare il pianoforte."
Francesco De Gregori alla moglie Alessandra «Chicca» Gobbi, morta lo scorso anno a luglio, a 71 anni.

"Non sono mai stata brava a parlare di lui, ma Alex va ricordato, come uomo e come artista, perché ha rappresentato un m...
26/12/2024

"Non sono mai stata brava a parlare di lui, ma Alex va ricordato, come uomo e come artista, perché ha rappresentato un momento importante per la musica italiana.⁣⁣
⁣⁣
La sua perdita è stata una voragine nella mia vita. La sera prima di morire mi aveva lasciato un messaggio sul telefono al quale non avevo risposto. Questo messaggio l'ho conservato per molto tempo, poi mi si è cancellato. Credo sia stato un segno.⁣⁣
⁣⁣
Non so veramente come ho fatto. Sembra che sia successo un momento fa"⁣⁣
⁣⁣
Il dolcissimo ricordo di Giorgia.⁣⁣
Il 22 dicembre 1966 nasceva Alex Baroni ⁣

«Sono passati ormai quattro anni dall'ultimo film di Checco Zalone nelle sale italiane». Dopo il grande successo di "Tol...
26/12/2024

«Sono passati ormai quattro anni dall'ultimo film di Checco Zalone nelle sale italiane». Dopo il grande successo di "Tolo Tolo" nel gennaio 2020, Checco Zalone si prepara a tornare nei cinema con un nuovo progetto. Secondo Fanpage.it, il comico pugliese prevede di presentare il suo nuovo film nel periodo tra Natale 2025 e Capodanno 2026. Una delle novità più entusiasmanti è il ritorno di Gennaro Nunziante alla regia, ricomponendo così il duo che ha dato vita a successi come "Cado dalle nubi" e "Quo vado?". Questo film segna una reunion artistica significativa, poiché la collaborazione con Nunziante si era interrotta quando Zalone aveva deciso di debuttare alla regia con "Tolo Tolo".
Oltre a rappresentare un ricongiungimento importante, il nuovo progetto di Zalone comporterà alcuni cambiamenti nell’aspetto produttivo: per la prima volta, non sarà coinvolta la Taodue di Pietro Valsecchi, che ha sostenuto tutti i successi precedenti di Zalone. Sul film emergente regna ancora il mistero: trama e cast sono tenuti segreti. Tuttavia, la decisione di lanciare il film durante le festività natalizie sottolinea l’ambizione di questo progetto, che mira a conquistare un pubblico desideroso di ritrovare uno dei personaggi più amati della commedia italiana.
Nel frattempo, Gennaro Nunziante ha esplorato nuove strade, lavorando con Fabio Rovazzi nel film "Il vegetale" e dirigendo Pio e Amedeo in "Belli ciao" e "Come può uno scoglio". Il suo prossimo lavoro, "Io sono la fine del mondo" con Angelo Duro come protagonista, uscirà il 9 gennaio 2025. Non c'è dubbio che il ritorno di Zalone sia un evento carico di aspettative, destinato a catturare nuovamente l’attenzione degli spettatori.

Curiosità su Julia Roberts e Richard Gere in Pretty Woman 🎬 Ruoli invertiti: Richard Gere inizialmente rifiutò più volte...
26/12/2024

Curiosità su Julia Roberts e Richard Gere in Pretty Woman 🎬
Ruoli invertiti: Richard Gere inizialmente rifiutò più volte il ruolo di Edward Lewis. Solo dopo che Julia Roberts lo convinse durante un incontro, accettò finalmente la parte.
Cambio di titolo: Il film era originariamente intitolato "3000", in riferimento alla somma di denaro che Vivian (Julia Roberts) riceveva per la settimana. Il titolo venne cambiato in "Pretty Woman" ispirato alla canzone di Roy Orbison, che divenne un elemento distintivo del film.
Scena improvvisata: Una delle scene più iconiche del film, in cui Edward chiude bruscamente la scatola di gioielli sulle dita di Vivian facendola ridere, fu improvvisata. La reazione di Julia Roberts era autentica, e il regista Garry Marshall amò così tanto quel momento che decise di mantenerlo nel film.
Casting di Julia Roberts: Julia Roberts non fu la prima scelta per il ruolo di Vivian Ward. Molte attrici, tra cui Molly Ringwald, Meg Ryan e Daryl Hannah, rifiutarono la parte prima che venisse scelta Roberts. Questo ruolo fu la sua grande svolta, catapultandola verso la celebrità.
Scena delle scarpe: La scena in cui Edward mette la scarpa a Vivian fu un'idea di Richard Gere, improvvisata sul momento. Divenne uno dei momenti più memorabili del film.
Alchimia reale: La chimica tra Roberts e Gere era così forte che ebbe un ruolo significativo nel successo del film. La loro connessione sullo schermo rese la trama romantica più credibile e affascinante.
Performance al pianoforte di Richard Gere: Richard Gere compose e suonò realmente il pezzo al pianoforte presente nella scena dell’hotel. Questo aggiunse un tocco personale alla sua interpretazione, mostrando anche il suo talento musicale.
L’iconico abito rosso: Il famoso abito rosso indossato da Julia Roberts nella scena dell'opera rischiava di non essere creato. Inizialmente, l'abito era stato disegnato in nero, ma la costumista Marilyn Vance decise di cambiarlo in rosso all'ultimo minuto, creando uno dei momenti di moda più iconici nella storia del cinema.
Collaborazione di successo: Pretty Woman segnò l'inizio di una collaborazione di successo tra Roberts, Gere e il regista Garry Marshall. Il trio si riunì nel 1999 per il film Se scappi, ti sposo, che ebbe anch'esso un grande successo al botteghino.
Un successo al botteghino: Pretty Woman fu un enorme successo, incassando oltre 463 milioni di dollari in tutto il mondo. Divenne una delle commedie romantiche di maggior incasso di tutti i tempi, consacrando Julia Roberts come una delle attrici più richieste e Richard Gere come protagonista di spicco a Hollywood.
Crediti: Light Of Rumi / Betty Nurbaety

A un certo punto, tra i commenti a un post di Heather Parisi, arrivano queste due righe. “Come sei invecchiata Heather, ...
26/12/2024

A un certo punto, tra i commenti a un post di Heather Parisi, arrivano queste due righe.
“Come sei invecchiata Heather, eri così bella”.
A scriverle non è un uomo, ma una donna.
Heather, 64 anni, decide di rispondere. E lo fa con un nuovo post su Instagram, senza insultare, anzi pesando ogni singola parola, restituendo la sua idea di bellezza, così diversa dall’ordinario.
“Hai ragione - scrive - il mio viso e il mio corpo sono molto cambiati dai tempi di Cicale e Disco Bambina. Sono molto cambiati anche da prima della mia ultima gravidanza a 50 anni. Oggi di anni ne ho 64 e la bellezza della mia gioventù sicuramente non mi appartiene più.
Ma io, fin da principio, ho deciso che quella bellezza, non l’avrei inseguita a ogni costo, che non avrei cercato di imbrogliare il tempo ricorrendo alla chirurgia.
La faccia della vecchiaia è un atto di verità e di umiltà al tempo stesso. È la consapevolezza che a renderci esseri unici è il nostro vissuto, non anonimi corpi di una bellezza stereotipata.
E credimi, non cambierei mai il mio “essere invecchiata” di oggi con la mia “bellezza” di ieri, perché oggi ho molto più da raccontare e ho una serenità che non ho mai avuto”.
Che risposta meravigliosa.
Che grande donna❤️

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Triggiano

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