Qualestoria - Rivista di storia contemporanea

Qualestoria - Rivista di storia contemporanea «Qualestoria» è la rivista semestrale dell’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell'Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia (Irsrec FVG).

ISSN: 0393-6082

https://www.facebook.com/irsrecfvg/

http://www.irsrecfvg.eu «Qualestoria» è la rivista dell’Irsrec FVG, fondata nel 1973 come «Bollettino dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia». Ospita contributi di autori italiani e stranieri, promuovendo la pubblicazione di numeri monografici e miscellanei. La rivista propone tradizionalmen

te tematiche legate alla storia contemporanea dell’area alto-adriatica e delle zone di frontiera, rivolgendo particolare attenzione allo studio e alla storiografia dei paesi dell’Europa centro-orientale e balcanica. Le proposte di pubblicazione vanno inviate all’indirizzo e-mail della redazione ([email protected] o, in alternativa, [email protected]) e saranno preventivamente valutate da esperti interni ed esterni al Comitato di redazione. I saggi pubblicati nella sezione «Studi e ricerche» sono sottoposti in forma anonima a double-blind peer review. «Qualesto­ria» è attualmente presente nei seguenti indici: Bibliografia storica nazionale, Catalogo italiano dei periodici (Acnp), Essper, Gbv (Gemainsame Bibliotheksverbund), Google Scholar, Res. È inoltre inserita dall’Anvur nella lista delle riviste scientifiche ai fini dell’abilitazione scientifica nazionale. La rivista non si intende impegnata dalle interpretazioni e vedute espresse da articoli e note firmati. ISSN: 0393-6082

Registrazione del Tribunale di Trieste n. 455 del 23 febbraio 1978. Iscrizione al Roc n. 16557 del 29 giugno 2000. Direttore scientifico Luca G. Manenti
Vicedirettore scientifico Raoul Pupo
Direttore responsabile Pierluigi Sabatti

Comitato scientifico
Pamela Ballinger, Giuseppe Battelli, Marco Bellabarba, Gabriele D’Ottavio, Paolo Ferrari, Filippo Focardi, Aleksej Kalc, Georg Meyr, Giorgio Mezzalira, Marco Mondini, Egon Pelikan, Paolo Pezzino, Giovanna Procacci, Silvia Salvatici, Marta Verginella, Rolf Wörsdörfer

Comitato di redazione
Patrizia Audenino, Francesca Bearzatto, Fulvia Benolich, Štefan Čok, Lorenzo Ielen, Patrick Karlsen, Carla Konta, Luca G. Manenti, Gloria Nemec, Raoul Pupo, Federico Tenca Montini, Fabio Todero, Fabio Verardo, Diana Verch, Gianluca Volpi

Direzione, redazione e amministrazione
Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia
Salita di Gretta 38, 34136 Trieste
+39 04044004

28/02/2024

Call for Papers Rivista "Qualestoria"
📍Ricordare il comunismo nell’Europa sud e centro-orientale: politiche e culture della memoria dopo il 1989

❗L’abstract, di una lunghezza massima di 1500 caratteri (spazi inclusi) dovrà essere inviato, insieme ad un breve cv, all’indirizzo [email protected] entro il 30 marzo 2024.

ℹL’accettazione o il rifiuto della proposta verranno comunicati entro il 7 aprile 2024.

📍La data entro la quale far pervenire gli articoli è il 30 giugno 2024.

I contributi saranno pubblicati nel numero 2/2024 della rivista.

ℹAbstract e saggi possono essere redatti in lingua italiana e inglese.

❗I saggi saranno sottoposti a una doppia valutazione anonima (revisione tra pari a doppio cieco); essi dovranno essere compresi tra 40.000 e 60.000 caratteri (note e spazi inclusi) e rispettare le norme editoriali e le istruzioni per gli autori che verranno fornite.

📜Il 1989 ha costituito una cesura nel campo della storia europea e mondiale, che ha riguardato anche le politiche e le culture della memoria. Nell’Europa sud e centro-orientale il crollo dei regimi comunisti, infatti, portò con sé una “liberazione della memoria”, rompendo le narrazioni ufficiali precedenti che si erano affermate dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Il paradigma antifascista, da “mito fondativo” e ideologia di Stato, fu eroso e scalzato, sostituendo l’eroismo resistenziale con l’enfasi sulle vittime, sia del nazismo che del comunismo. Inoltre, l’affermazione di un paradigma anti-totalitario condusse in alcuni casi ad equiparare nazismo e comunismo, soprattutto dal punto di vista della prassi repressiva e dell’uso del terrore.

Nei paesi post-comunisti, pur con narrazioni nazionali diverse, si sono affermate alcune linee di tendenza comuni. Una lettura esclusivamente negativa del periodo comunista ha prevalso, oscurando giudizi più articolati che ne valutavano positivamente alcuni aspetti, come la modernizzazione dell’economia o le forme di protezione sociale. Nei paesi che erano stati parte del blocco sovietico il comunismo è stato descritto prevalentemente come un fenomeno imposto dall’esterno ed estraneo alla storia nazionale, permettendo di presentare le società post-comuniste esclusivamente come vittime, ed oscurando la questione del consenso, come i fenomeni sfaccettati di adesione, accettazione, o collaborazioneconiregimi. Infine, la rilettura dalla Seconda guerra mondiale e dell’esperienza comunista si sono declinate spesso accentuando una lettura da itratti nazionalisti, che nella preminenza data alla lotta nazionale anticomunista ha portato talvolta alla riabilitazione di fiancheggiatori del nazismo, responsabili anche di persecuzioni antiebraiche (si veda il caso del maresciallo Antonescu in Romania).

Prendendo in esame sia i paesi dell’ex blocco sovietico ‒ Romania, Bulgaria, Polonia, Ungheria, ex Cecoslovacchia, Repubblica democratica tedesca ‒, sia l’area dell’ex Jugoslavia e dell’Albania, in cui si affermarono regimi comunisti ma non allineati all’URSS, il numero monografico di «Qualestoria» vuole indagare come, nel corso degli ormai trentacinque anni trascorsi dal 1989, si siano modificate le culture della memoria e le politiche della memoria ufficiali promosse dalle istituzioni, interrogandosi anche sull’uso pubblico della storia del comunismo che si è prodotto. Come i diversi attori politici hanno rielaborato l’esperienza del comunismo dopo il crollo dei regimi? Si possono individuare delle periodizzazioni nel corso dei trentacinque anni ormai trascorsi? Si sono affermati giudizi diversificati rispetto ai regimi nazionali e all’URSS? La memoria del comunismo nell’ex Jugoslavia e in Albania si è sviluppata seguendo paradigmi diversi rispetto a quella dei paesi dell’ex blocco sovietico? L’ingresso dei paesi ex comunisti nell’Unione europea ha comportato dei mutamenti nel ricordo del comunismo?

Il numero monografico di «Qualestoria» invita potenziali contributori a presentare proposte di saggi, che sviluppino sia analisi sui singoli casi nazionali, che approcci comparativi. «Qualestoria» valuta proposte incentrate su uno o più dei seguenti aspetti:
- commemorazioni e anniversari nazionali;
- luoghi della memoria e musei;
- manuali scolastici;
- dispute storiografiche;
- conflitti politici legati alla memoria del comunismo;
- il ricordo del 1989 e della conclusione dell’esperienza comunista.

Maggiori informazioni e il testo della Call al seguente link
https://www.irsrecfvg.eu/news/notizia/256/Qualestoria-Call-for-Papers-Ricordare-il-comunismo-nellEuropa-sud-e-centro-orientale-politiche-e-culture-della-memoria-dopo-il-1989

28/02/2024

Care lettrici, cari lettori,
Vi comunichiamo in via ufficiale l’uscita del numero doppio 1-2/2023 di Qualestoria dal titolo “Regioni in transizione:
la nascita delle autonomie speciali in Italia e Spagna
nel passaggio dalla dittatura alla democrazia" curato da Andrea Di Michele.
Accanto ai saggi che costituiscono la parte monografica, segnaliamo la sezione curata da Anna Di Gianantonio che raccoglie gli atti del corso di aggiornamento "Gli anni Settanta tra storia e politica, letteratura, nuove tendenze musicali e trasformazioni sociali e istituzionali", la raccolta di saggi su "La letteratura dell’esodo", le "Linee guida per la didattica della frontiera adriatica" e l'ormai immancabile spazio dedicato anche in questo volume alla rubrica "Messa a fuoco" realizzata assieme ai colleghi della rivista elettronica Diacronie Studi di Storia Contemporanea : attorno al tema del turismo di guerra si confrontano in questo fascicolo Simone Bozzato, Anna Rita Irimias, Matteo Tomasoni. I video delle interviste sono consultabili al sito di «Diacronie»: https://www.studistorici.com/2023/07/12/messa-a-fuoco-turismo-di-guerra/
Il presente volume è anche disponibile online in accesso aperto sul sito dell'Eut-Edizioni Università di Trieste alla pagina seguente:https://www.openstarts.units.it/bitstream/10077/35536/3/Qualestoria-51_1-2_2023.pdf
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«Qualestoria» è la rivista dell’Irsrec FVG, fondata nel 1973 come «Bollettino dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia». Ospita contributi di autori italiani e stranieri, promuovendo la pubblicazione di numeri monografici e miscellanei. La rivista propone tradizionalmente tematiche legate alla storia contemporanea dell’area alto-adriatica e delle zone di frontiera, rivolgendo particolare attenzione allo studio e alla storiografia dei paesi dell’Europa centro-orientale e balcanica. Le proposte di pubblicazione vanno inviate all’indirizzo e-mail della redazione ([email protected] o, in alternativa, [email protected]) e saranno preventivamente valutate da esperti interni ed esterni al Comitato di redazione. I saggi pubblicati nella sezione «Studi e ricerche» sono sottoposti in forma anonima a double-blind peer review. «Qualesto­ria» è attualmente presente nei seguenti indici: Bibliografia storica nazionale, Catalogo italiano dei periodici (Acnp), Essper, Gbv (Gemainsame Bibliotheksverbund), Google Scholar, Res. È inoltre inserita dall’Anvur nella lista delle riviste scientifiche ai fini dell’abilitazione scientifica nazionale. La rivista non si intende impegnata dalle interpretazioni e vedute espresse da articoli e note firmati.

ISSN: 0393-6082

Registrazione del Tribunale di Trieste n. 455 del 23 febbraio 1978.

Iscrizione al Roc n. 16557 del 29 giugno 2000.