18/09/2021
In tanti ci state mandando messaggi, e di questo siamo contenti perché la nostra assenza a Una marina di libri dopo tanti anni di partecipazione, per fortuna, non sta passando inosservata.
Per questo ci sembra giusto scrivere un post per spiegare ai nostri lettori cosa c’è dietro questa scelta che, precisiamo subito per evitare eventuali fraintendimenti, riguarda solo noi editori e non i nostri autori e illustratori.
È stata una decisione sofferta, che ci penalizza anche economicamente (oltre al mancato guadagno ci siamo iscritti, come sempre, e abbiamo pagato per intero lo stand), ma dovuta. Dovuta a chi? A noi stessi. L'unico modo (per noi) per mostrare coerenza di pensiero e di azione.
In questi mesi difficili abbiamo evitato di immetterci nel dibattito e abbiamo cercato di essere “super partes” anche perché mal sopportiamo gli estremismi di qualsiasi tipo e colore siano.
Ma visto l’incalzare degli eventi a un certo punto bisogna soffermarsi e interrogarsi nuovamente sul significato d’Indipendenza su cui abbiamo basato tutta la nostra vita lavorativa e di cui siamo sempre stati fieri.
In questo caso l’indipendenza ci permette di non sottometterci a regole che non ci piacciono e che a nostro parere discriminano una parte dei nostri lettori.
Se non fosse ancora chiaro lo diciamo apertamente: abbiamo deciso di non partecipare a manifestazioni che richiedano il green pass. E sia chiaro: non perché non potremmo richiederlo, ma perché non vogliamo richiederlo.
Come è stato evidente fin dal principio a chi è attento ai fatti e guarda ben oltre quello che i media vogliono mostrarci, e come hanno palesato i nostri stessi governanti in più occasioni, si tratta di una scelta politica e non sanitaria.
Ecco quindi che non possiamo renderci partecipi di questo sistema che consideriamo intimidatorio. Se tutti noi guardiamo con attenzione alle differenze di genere, alle discriminazioni di razza e credo religioso, ed esaltiamo eroi e martiri della libertà e della Resistenza non possiamo non essere critici nei confronti di questi tempi che ci appaiono bui e repressivi.
A nostro avviso non esistono discriminazioni da aborrire e discriminazioni da autorizzare e alimentare. Non esistono odi da stigmatizzare e odi da fomentare.
Esiste l’odio, punto. Esiste la discriminazione, punto.
E noi diciamo no.
Abbiamo una grande fortuna, come abbiamo già detto: essere indipendenti, ed esserlo significa anche questo, fare scelte forti. Come la nostra. Fare scelte che verranno criticate, ne siamo certi.
Ma questa è la nostra scelta. Non ci aspettiamo di essere appoggiati ma chiediamo almeno di essere rispettati. Come noi stiamo rispettando chi crede che uno strumento come il lasciapassare sanitario sia eticamente corretto e utile.
Noi siamo rimasti gli stessi: il nostro amore per i libri, per la ricerca, per la sperimentazione; la nostra voglia di osare e stupire voi lettori; la nostra voglia di incontravi e di parlare con voi del nostro lavoro e delle nostre passioni sono rimasti immutati.
Il nostro spirito rimane inalterato e, nonostante sentiamo in maniera decisa la volontà di soffocarci, crediamo ancora in quel che facciamo e nella forza della passione e della creatività.
Continueremo a fare belle storie per bei lettori e continueremo a farvi sognare con i nostri albi.
Questo tempo “ritrovato” sottratto alle fiere, anche se strappato a forza, ci servirà per lavorare sulle novità che vedranno la luce tra ottobre e dicembre.
Ci saranno in futuro nuovamente occasioni di incontro libero e inclusivo, come si addice, a nostro avviso, a chi fa cultura.
Auguriamo ai nostri colleghi una buona edizione di Una marina di libri e salutiamo per tutti il “padre” della manifestazione Ottavio Navarra, certi di poter tornare a sorridere insieme!