25/11/2024
Oggi non ho niente da dire sulla Giornata contro la violenza sulle donne.
Non perché il tema non sia importante – anzi, è cruciale – ma perché le parole, senza azioni concrete, rimangono vuote. In Italia, ogni anno questa giornata si riempie di dichiarazioni, manifestazioni, post sui social, ma la realtà non cambia. Le donne continuano a morire, a subire violenze fisiche, psicologiche, economiche. Continuano a essere ignorate, sottovalutate, lasciate sole.
Il problema non è solo culturale. È istituzionale. Finché le leggi saranno blande e le pene inadeguate, finché i tribunali non saranno in grado di garantire giustizia tempestiva e reale, finché le istituzioni non investiranno in prevenzione, formazione e supporto concreto alle vittime, la violenza resterà una piaga.
Parlare non basta. Servono cambiamenti strutturali:
•Pene più severe per chi commette violenze, senza sconti o attenuanti ingiustificate.
•Protezione immediata e reale per le vittime, con case rifugio, supporto economico e legale.
•Educazione contro il patriarcato nelle scuole, per prevenire la cultura della violenza fin da piccoli.
•Risorse adeguate alle forze dell'ordine e ai servizi sociali per intervenire in modo efficace.
Forse oggi è meglio che sto zitta e lascio i fiocchi. Fiocchi che spero diventino simbolo di azione e non solo di memoria. Perché fino a quando queste cose non cambieranno, ogni parola detta in giornate come questa sarà solo retorica. E le donne continueranno a pagare il prezzo più alto.