25/11/2024
"E alla fine, dopo l'ennesima lite con mio marito, l'ennesimo maltrattamento verbale e fisico davanti al bambino, trovai quel coraggio e partii quella notte stessa, partii per sempre, partii per non ricadere più nella menzogna. Per mio figlio ancora più che per me! Soffrire tutto, la sua lontananza, il suo oblio, morire, ma non provar mai il disgusto per me stessa, non mentire al fanciullo, crescendolo, io, nel rispetto del mio disonore!"
La lettera A di è la scelta di Sibilla in "Donne e parole", primamedia editore
In questo estratto Sibilla racconta dell'uomo che ha abusato di lei e che, come imponevano i tempi, è diventato poi suo marito. Lo stesso che, proprio perché marito e dunque detentore del suo corpo e della sua mente, ha continuato ad usare violenza fisica e psicologica su di lei per anni. Finché lei non ha trovato il coraggio e non ha detto basta. Lasciando tutto, perdendo tutto, anche suo figlio.
Parte dell'estratto del testo è una citazione di "Una donna", di Sibilla Aleramo appunto, uscito nel 1906.
La parola amore e violenza sembrano strettamente collegate. A distanza di circa 120 anni, quanto possiamo dire che il mondo sia cambiato?