Archeologia e Calcolatori

Archeologia e Calcolatori Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Archeologia e Calcolatori, Rivista, Via Arrigo Boito, 50-52, Sesto Fiorentino.
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Archeologia e Calcolatori è una rivista open access annuale di fascia A (ANVUR) fondata nel 1990 e pubblicata dall’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR con le Edizioni all’Insegna del Giglio

  È on line il numero 35.1, 2024 di Archeologia e Calcolatori. Il volume, ricco e articolato, contiene tre sezioni speci...
30/07/2024



È on line il numero 35.1, 2024 di Archeologia e Calcolatori. Il volume, ricco e articolato, contiene tre sezioni speciali e un gruppo di 15 contributi dedicati all’applicazione delle più attuali tecnologie informatiche nei diversi settori della ricerca archeologica, in cui si nota una crescente attenzione verso il dato visuale e la modellazione virtuale. La prima sezione, curata da G. Gambacurta e F. Bortolami, è dedicata agli Atti del workshop (Venezia 25 settembre 2023) “Necropoli etrusco-italiche: archeologia digitale e paesaggio funerario”, che offrono un interessante focus sul tema della ricostruzione del paesaggio funerario attraverso le nuove tecnologie, presentando alcuni significativi casi di studio. La seconda sezione è curata da V. Fromageot-Laniepce e A.V. Szabados e tratta di “Images antiques et humanités numériques”, tematica particolarmente fertile negli studi della scuola francese. La sezione, in particolare, riferisce i risultati dei seminari ArcheoNum, organizzati dall’equipe CNRS-ArScAn con l’obiettivo di creare uno spazio di dialogo sulle questioni dell’archeologia e del patrimonio culturale digitali. La terza sezione, curata da A. Caravale. P. Moscati e I. Rossi, chiude il volume, pubblicando i primi risultati del lavoro di alcuni gruppi di ricerca impegnati nel Progetto PNRR H2IOSC, che mira a creare un cluster di Infrastrutture di Ricerca nei settori delle Scienze Umane, delle Tecnologie Linguistiche e dei Beni Culturali.

 AIUCD 2024Al via dal 28 al 30 maggio, la XIII Conferenza dell’Associazione per l’informatica umanistica e la cultura di...
25/05/2024



AIUCD 2024
Al via dal 28 al 30 maggio, la XIII Conferenza dell’Associazione per l’informatica umanistica e la cultura digitale, dal titolo «MeTe digitali. Mediterraneo in rete tra testi e contesti». L’incontro scientifico si terrà a Catania ed è organizzato dal CNR - Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione, e dall’Università degli Studi di Catania. Anche l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale è fortemente impegnato nella Conferenza, con ricercatori presenti nel Comitato di Programma, tra i referee e tra i relatori.
Quest’anno il dibattito sarà dedicato al Mediterraneo come spazio di elaborazione culturale, letteraria, artistica, filosofica e scientifica. L’obiettivo è quello di valorizzare il ruolo del digitale come medium e metodologia attraverso cui si creano connessioni tra testi e persone, si istituiscono dialoghi a distanza tra culture diverse, si realizzano spazi virtuali di condivisione di testi e artefatti riconducibili a matrici culturali condivise.
Programma al link: https://easychair.org/smart-program/AIUCD2024/

 # FocusPolitiche di indirizzo europeo e Diamond Open AccessL’editoria istituzionale e scientifica costituisce un settor...
09/04/2024

# Focus
Politiche di indirizzo europeo e Diamond Open Access
L’editoria istituzionale e scientifica costituisce un settore strategico per una vera applicazione dei principi della Scienza Aperta e l’effettività dei suoi risultati. Il modello più virtuoso dell’open publishing è il Diamond Open Access (DOA), che non prevede costi né a carico degli autori né dei lettori, e del quale Archeologia e Calcolatori è pioniere in Italia da 20 anni. e hanno esplorato nel n. 32.1 (2021) della Rivista
(https://www.archcalc.cnr.it/journal/id.php?id=oai:www.archcalc.cnr.it/journal/A_C_oai_Archive.xml:1141) le politiche di indirizzo europeo in questa direzione, in riferimento non soltanto al settore dell’archeologia. Il forte incoraggiamento per lo sviluppo del DOA ha trovato un concreto impulso nel progetto Horizon Europe 2020-2025 DIAMAS (“Developing Institutional Open Access Publishing Models to Advance Scholarly Communication”) (https://diamasproject.eu/). Il progetto si propone di affrontare le grandi sfide che le Istituzioni pubbliche e i fornitori di servizi per l’editoria si trovano a fronteggiare, quali etica, qualità, visibilità e sostenibilità, quelle sfide che sono state giustamente definite “il lato oscuro delle pratiche digitali” (-JaneRichardson, in (ed.), Critical Archaeology in the Digital Age, Archaeology 2.0. New approaches to communication and collaboration n. 1, Ucla 2022, 201-210¬) (https://escholarship.org/uc/item/0vh9t9jq).
Il progetto coinvolge 23 organizzazioni da 12 paesi dell’European Research Area (ERA) con lo scopo di: ricognire l’attuale panorama dei fornitori pubblici di servizi editoriali (IPSPs) in 25 paesi dell’ERA, con particolare attenzione a quelli impegnati nel Diamond Open Access; elaborare standard qualitativi internazionali; superare la frammentazione tra i vari providers istituendo un punto di accesso comune; elaborare linee guida, documenti di formazione, modelli finanziari e cornici economiche condivise.

Open Access

   Il nuovo volume di Maria Danese, Nicola Masini e Marilisa Biscione edito da CNR Edizioni racconta la trasformazione d...
15/03/2024





Il nuovo volume di Maria Danese, Nicola Masini e Marilisa Biscione edito da CNR Edizioni racconta la trasformazione digitale nell’ambito del patrimonio culturale italiano a partire dalla diffusione del movimento Open data, che è uno dei mandati del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Rendere aperti i dati in questo campo favorisce processi virtuosi di collaborazione e innovazione, oltre che a stimolare e favorire l’accessibilità e la conoscenza.
Vengono affrontati gli aspetti teorici, le linee guida e le caratteristiche tecniche di cui i dati aperti devono essere dotati, specificando licenze, formati, protocolli, infrastrutture e standard di metadatazione, con particolare attenzione sui dati geografici.
Molto è già stato fatto e lo stato dell’arte viene raccontato attraverso le esperienze sugli open data prodotti per il patrimonio culturale– geoportali, portali open data - a livello regionale, cui segue una carrellata di portali e iniziative di livello nazionale ed internazionale. Si tratta dunque di una sorta di censimento, utile agli addetti ai lavori per orientarsi nel settore e anche per trovare risorse spesso disponibili online per il riuso.

 A&C e DOIL’adozione diffusa dei codici DOI (Digital Object Identifier, https://www.doi.org/) è stata cruciale per la cr...
04/03/2024



A&C e DOI
L’adozione diffusa dei codici DOI (Digital Object Identifier, https://www.doi.org/) è stata cruciale per la crescita e lo sviluppo delle pubblicazioni scientifiche digitali, fornendo essi uno strumento affidabile per citare e accedere alle informazioni in rete in modo accurato e permanente. I codici DOI consentono l’identificazione persistente di qualsiasi oggetto di proprietà intellettuale all’interno di un ambiente digitale, permettendo l’associazione con i relativi metadati di riferimento, secondo uno schema strutturato ed estensibile.
Per una rivista ad accesso aperto, il fatto che le sue risorse siano dotate di identificatori dei contenuti pubblicati è uno tra i requisiti necessari per avere riconosciuto un alto standard di qualità. Il codice infatti identifica in maniera univoca il prodotto digitale e risponde ad uno dei principi FAIR, necessari per rendere rintracciabili, accessibili, interoperabili e riutilizzabili i dati della ricerca.
Sono composti da una stringa alfanumerica, che include un prefisso e una parte specifica che identifica la risorsa. I codici DOI di Archeologia e Calcolatori, forniti da mEDRA, l’Agenzia Europea di Registrazione dei DOI (https://www.medra.org/), sono costituiti infatti dal prefisso assegnato dall’Agenzia seguito dalla sigla che identifica la rivista (ac), il numero e l’anno di edizione e la posizione dell’articolo all’interno dell’indice del volume.

11/01/2024
    È online il secondo volume del n. 34, 2023 di Archeologia e Calcolatori ( http://www.archcalc.cnr.it/journal/idyear....
18/12/2023



È online il secondo volume del n. 34, 2023 di Archeologia e Calcolatori ( http://www.archcalc.cnr.it/journal/idyear.php?IDyear=2023-12-18 ).
Il volume è dedicato alla memoria di Lea Frosioni Ariani, che ha fondato la casa editrice All’Insegna del Giglio.
Il numero è ricchissimo di contributi che affrontano l’applicazione di sempre più sofisticate tecnologie di analisi: l’utilizzo del Machine Learning per mappare le tematiche della Digital Archaeology nell’editoria specializzata o per definire modelli di sistemi insediativi; l’integrazione di sofisticati strumenti statistici (Point Pattern Analysis e Logistic Regression) e di ricostruzione virtuale per analisi di contesti (ArcheoBIM ed Extended Matrix ), ma anche per la ricostruzione di siti, monumenti e opere d’arte.

 Al via domani la 17a edizione di ArcheoFOSS (12-13 dicembre 2023), presso l’Università degli Studi di Torino. Il progra...
11/12/2023


Al via domani la 17a edizione di ArcheoFOSS (12-13 dicembre 2023), presso l’Università degli Studi di Torino. Il programma (https://www.archeofoss.org/2023/ARCHEOFOSS%202023%20PROGRAM%20DECEMBER.pdf) declina chiaramente al futuro la promozione e la condivisione della Scienza Aperta in archeologia attraverso nuovi strumenti complessi come il fediverso e si propone di fare il punto della situazione su strumenti, obiettivi e utilizzatori degli open data in ambiente scientifico. Come sempre, il CNR è fortemente presente nel Comitato Scientifico, con numerosi Ricercatori dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale e di Archeologia e Calcolatori.
-ISPC

PREMIO PARCO E MUSEO RICCARDO FRANCOVICH – XI EDIZIONEAperte le votazioni, questo il link: https://samiarcheologia.it/no...
23/11/2023

PREMIO PARCO E MUSEO RICCARDO FRANCOVICH – XI EDIZIONE
Aperte le votazioni, questo il link: https://samiarcheologia.it/node/7

https://www.insegnadelgiglio.it/sami/premio-riccardo-francovich/

La Società degli Archeologi Medievisti Italiani (SAMI) ha istituito, a partire dal 2013, un premio intitolato alla memoria del professor Riccardo Francovich, conferito al museo o parco archeologico italiano che, a giudizio dei propri Soci e dei cittadini partecipanti alla votazione, rappresenta la migliore sintesi fra rigore dei contenuti scientifici ed efficacia nella comunicazione degli stessi verso il pubblico dei non specialisti. Ogni anno la giuria, che si occupa di selezionare i musei-siti che concorrono, ha assegnato un premio per la divulgazione e (in alcuni casi) un premio speciale. Nelle prime due edizioni (2013-2014) la votazione è stata riservata ai soli soci SAMI; dal 2015 la votazione è stata estesa (con conteggio separato) al pubblico.

La Società degli Archeologi Medievisti Italiani (SAMI) ha istituito, a partire dal 2013, un premio intitolato alla memoria del professor Riccardo Francovich, conferito al museo o parco archeologico italiano che, a giudizio dei propri Soci e dei cittadini partecipanti alla votazione, rappresenta la ...

 Geodati e Scienza ApertaIl tema dei geodati e della scienza aperta, a cui è attualmente destinata grande attenzione in ...
22/11/2023


Geodati e Scienza Aperta

Il tema dei geodati e della scienza aperta, a cui è attualmente destinata grande attenzione in ambito archeologico, costituisce la cornice teorica in cui si inquadra lo sviluppo di tipo cooperativo e la sperimentazione di plug-in di FLOSS (Free/Libre, Open Source Software) GIS.
PyArchInit, una di queste espansioni pensata per il software QGIS e finalizzata alla gestione dei dati di scavo (“pyArchInit - Open Source Platform for Archaeology”, https://pyarchinit.org/), sta conoscendo un’ampia diffusione, legata anche all’accresciuta complessità dei dati provenienti da scavo archeologico.
Archeologia e Calcolatori segue l’ormai quasi ventennale storia di PyArchInit fin dalle sue prime applicazioni (Mandolesi L. 2009, «AeC», Suppl. 2).
L’ultimo numero di AeC (34.1), che ospita gli Atti di ArcheoFOSS 2022, contiene alcuni articoli dedicati a PyArchInit, indicando il vivo interesse della comunità scientifica intorno a questo strumento. I contributi presentano tre casi studio, che possono interpretarsi come efficaci dimostrazioni del potenziale del plug-in a diverse scale d’indagine, sia puntuale (monumenti) che territoriale.
Nel primo caso, l’articolo di A. D’Onofrio e M.R. Ciuccarelli presenta il caso dello scavo del teatro romano di Fano, mostrando i vantaggi dell’automatizzazione di alcuni processi della produzione documentale archeologica (generazione schede di US, di USM, caratterizzazione grafica dei singoli strati, controllo dei rapporti stratigrafici, esportazione del matrix) in termini di riduzione dei tempi di elaborazione.
Il potenziale della gestione integrata mediante PyArchInit di geodati da geodatabase (Spatialite e PostgresSQL) e dati da survey o da scavo è esplorato negli altri due contributi (Moderato M., La Salvia V., 39-48; Antinori G., Ramazzotti M., Genchi F., 49-58), rispettivamente dedicati ad una ricognizione mediante telerilevamento nella Pen*sola araba e ad uno scavo nel Parco archeologico di Castelseprio, che mostrano anche le possibilità di organizzazione cartografica dei dati in atlanti delle aree ricognite e di elaborazione di carte del rischio e del potenziale.

    Il Laboratorio OPEN DATA, OPEN KNOWLEDGE, OPEN SCIENCE ( https://www.ispc.cnr.it/it_it/2020/05/14/gruppo-open-data/ ...
13/10/2023



Il Laboratorio OPEN DATA, OPEN KNOWLEDGE, OPEN SCIENCE ( https://www.ispc.cnr.it/it_it/2020/05/14/gruppo-open-data/ ) dell'ISPC-CNR presenterà i propri obiettivi e il proprio lavoro nell'ambito dell'Open Science, alla GenOA week 2023 ( https://openscience.unige.it/genOAweek2023 ), organizzata dall’ Università di Genova, ISTITUTO ITALIANO DI TECNOLOGIA, INFN - Sezione di Genova (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), Consiglio Nazionale delle Ricerche , AIB Liguria (Associazione Italiana Biblioteche - Sezione Liguria), con il patrocinio dell’ Associazione Italiana Biblioteche - AIB, sul tema Community over Commercialization ( https://www.openaccessweek.org/theme/en ).
Promuovendo tecnologie di gestione ed elaborazione delle informazioni attraverso la collezione di dati in ambiente digitale e in modalità open access, il Laboratorio Open Data si orienta verso la costituzione e l’analisi di risorse elettroniche per l’archeologia e per le scienze dell’antichità, distribuite in rete mediante formati di metadati standard e archiviate in repository open access, per facilitarne lo studio attraverso strumenti di Data Analysis e la pubblicazione come Linked Open Data. Il background di riferimento è costituito dall’esperienza pionieristica della rivista Archeologia e Calcolatori, che dal 2005 ha aderito all’Open Archives Initiative, secondo la modalità oggi definita “Diamond Open Access”, affiancando al suo ruolo di osservatorio internazionale degli sviluppi dell’informatica archeologica un diretto impegno sperimentale per la diffusione di contenuti scientifici in rete. Il gruppo di ricerca è responsabile dell’ISPC Open Portal ( https://openportal.ispc.cnr.it/ ), la piattaforma che raccoglie ed espone la produzione scientifica dell’ ISPC CNR Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale ( https://www.ispc.cnr.it/it_it/ )

Vedi il programma qui: https://openscience.unige.it/genOAweek2023/agenda

     È online il primo volume del n. 34, 2023 di Archeologia e Calcolatori (http://www.archcalc.cnr.it/journal/idyear.ph...
26/07/2023




È online il primo volume del n. 34, 2023 di Archeologia e Calcolatori (http://www.archcalc.cnr.it/journal/idyear.php?IDyear=2023-07-26).

Il volume presenta i lavori del convegno ArcheoFOSS 2022. Proceedings of the 16th International Conference on Open Software, Hardware, Processes, Data and Formats in Archaeological Research (Rome, 22-23 September 2022).
Alle giornate di convegno hanno partecipato ricercatori di diversi paesi che hanno condiviso i loro progetti e le prospettive sui processi di ricerca che seguono il paradigma della Scienza Aperta: strumenti software open source, formati e metodologia aperte sia per l'indagine che per la diffusione dei dati.

Alessandra Caravale e Alessandra Piergrossi della redazione di A&C hanno organizzato un panel dedicato alle riviste di antichitistica che seguono la golden road, con uno sguardo anche a canali diversi rispetto alle pubblicazioni "tradizionali", favoriti dalla crescente e massiccia digitalizzazione e dalla disponibilità di tecnologie sempre più sofisticate, che danno agli archeologi potentissimi strumenti di ricerca e comunicazione. Queste nuove strategie consentono una decisa apertura verso l'Open Sciencce attraverso infrastrutture di ricerca dedicate. Banche dati, siti web, ricostruzioni virtuali, ma anche i social media aiutano a trovare soluzioni innovative per la trasmissione della conoscenza.

Irene Rossi e Nicolò Paraciani hanno presentato un contributo su
"IADI: an open Interactive Atlas of Digital Images for the journal «Archeologia e Calcolatori»", e Francesca Buscemi, insieme a M. Figuera, G. Gallo, A. Lo Duca, A. Marchetti il paper "Sharing structured archaeological 3D data: open source tools for artificial intelligence applications and collaborative frameworks".

 Dal 7 luglio sarà nelle librerie per i tipi della Carocci editore il volume “Digital Humanities. Metodi, strumenti, sap...
07/07/2023



Dal 7 luglio sarà nelle librerie per i tipi della Carocci editore il volume “Digital Humanities. Metodi, strumenti, saperi”, curato da (https://www.carocci.it/prodotto/digital-humanities) e con una Prefazione di Dino Buzzetti, recentemente scomparso, a cui il libro è dedicato. A partire dalla definizione di Digital Humanities, i diversi contributi presenti affrontano questo tema complesso e attualissimo, attraverso il robusto impianto logico dell’indice. Da un’iniziale cornice storica dedicata all’informatica umanistica in Italia delineata da Tito Orlandi, sono esplorati temi teorici e tecnici come la codifica e l’analisi del testo, i linked data, i processi di trattamento automatico del linguaggio, e poi le diverse “galassie” della conoscenza e il loro rapporto con il digitale: le biblioteche, le scienze umane e sociali, l’editoria e poi le singole discipline, come la storia, la geografia, la musicologia, l’archeologia, la storia dell’arte, la filosofia, per citarne alcuni.
, ha curato il capitolo “L’informatica archeologica nell’era postdigitale”, in cui si affrontano diversi aspetti dell’archeologia digitale come i laboratori di ricerca, le riviste di settore, le piattaforme informatiche, GIS e ICT, la condivisione in rete del sapere archeologico, le infrastrutture digitali.

 Un nuovo portale per la topografia antica All’interno del portale dell'organizzazione no profit Dipylon - https://dipyl...
30/05/2023


Un nuovo portale per la topografia antica
All’interno del portale dell'organizzazione no profit Dipylon - https://dipylon.org/en/ - fondata nel 2014, sono raccolti una serie di progetti dedicati alla topografia antica greca ove trovano spazio materiale archeologico, documenti di archivio e cartografia in formato digitale. Il sito è incentrato sulla raccolta, l'organizzazione e la diffusione della conoscenza archeologica, sfruttando al massimo le tecnologie all'avanguardia nelle Digital Humanities, in particolare GIS e web-mapping, allo scopo di comunicare sia con la comunità accademica sia di raggiungere il pubblico in generale. Tra gli altri, il progetto Mapping Ancient Athens - https://mappingancientathens.org/en/home/ - sviluppa una piattaforma web basata su software open-source che raccoglie il patrimonio archeologico frammentato di Atene. Assemblando per la prima volta tutti gli scavi di salvataggio effettuati ad Atene negli ultimi 160 anni e coprendo uno spazio urbano di circa 6,7 km2, la piattaforma digitale consente il recupero dei dati da 1.470 siti di scavo attorno a due assi principali: l'uso dello spazio e la datazione dei resti (ad es. rete stradale di epoca classica, case di epoca ellenistica, terme romane). La localizzazione spaziale dei siti di scavo è stata determinata attraverso molteplici fonti storiche e cartografiche; 670 piani di scavo pubblicati sono stati georeferenziati, vettorizzati e poi collegati a dati descrittivi.

https://vimeo.com/616833401

 Il 22 maggio, alle ore 12:00, presso il Palazzo Centrale dell’Università di Catania, sarà inaugurata la Mostra “Nell’is...
19/05/2023


Il 22 maggio, alle ore 12:00, presso il Palazzo Centrale dell’Università di Catania, sarà inaugurata la Mostra “Nell’isola di Dedalo”, che celebra i 25 anni di attività del Centro di Archeologia Cretese. Esso aggrega intorno all’interesse scientifico per l’isola di Creta studiosi di diverse discipline (archeologi, fisici, chimici, ingegneri, informatici, sismologi, geologi, storici), due dei quali, l’attuale Direttore Pietro Militello e Antonella Pautasso, dirigono gli scavi archeologici nei siti di Haghia Triada, Festòs e Prinias, in concessione della Scuola Archeologica Italiana di Atene.
La mostra è pensata per comunicare al grande pubblico la ricchezza culturale della civiltà cretese e la sua storia, dal Neolitico all’età romana, e ha, pertanto, un’impronta fortemente multimediale e multisensoriale, con pannelli, videoclip, modelli tattili, repliche fisiche, reperti archeologici originali, esperienze virtuali immersive, piante medicinali, campioni geologici e osteologici.
Il CNR-ISPC ha un ruolo di primo piano all’interno dell’evento, con due sale interamente dedicate ai suoi scavi e ricerche rispettivamente nei siti di Festòs e Priniàs.
La Mostra sarà visitabile fino al 30 giugno.

18/04/2023
18/04/2023


Si è appena concluso a Napoli (17-18 aprile 2023) il Primo Convegno dell'Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR. Fortemente voluto dalla Direttrice Costanza Miliani, il Convegno ha costituito un'occasione di proiezione verso le Istituzioni del Territorio (MANN, Biblioteca Nazionale di Napoli, Soprintendenza della Campania), nonché di dialogo fra i ricercatori intorno ai progetti in corso e alle linee tematiche di ricerca sviluppate dai diversi gruppi intersede.
Tra questi, il gruppo Open Data ha presentato le proprie numerose attività nell'ambito dell'analisi e della gestione delle risorse elettroniche per l'archeologia e le scienze dell'antichità. A partire dall'attività centrale, cioè il lavoro dedicato ad Archeologia e Calcolatori (AeC), il gruppo promuove sempre più diffusamente principi di scienza aperta, anche attraverso il repository OAI-PMH delle risorse testuali e visuali della Rivista, oggi presente nelle infrastrutture di ricerca (aggregatori) europee come Europeana e OpenAIRE.
L’Atlante Interattivo delle immagini digitali relative ai primi 30 anni di pubblicazioni di A&C (IADI, tra poco disponibile online), con sperimentazione di tecniche di classificazione automatica (tramite Machine Learning) dei contenuti delle immagini; la metadatazione di risorse archeologiche in formati standard (DC, EDM); attività di landscaping e interoperabilità di risorse digitali sono alcune delle tematiche di ricerca che il gruppo sta sviluppando, anche con la partecipazione a due progetti PNRR: H2IOSC (Humanities and Cultural Heritage Italian Open Science Cloud) e CHANGES (Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society).

  rete   dati per l’arte etruscaLe banche dati sono strumenti di archiviazione ampiamente utilizzati in ambito archeolog...
10/03/2023

rete
dati per l’arte etrusca
Le banche dati sono strumenti di archiviazione ampiamente utilizzati in ambito archeologico fin dalle prime fasi di applicazione dell’informatica alla ricerca sull’antico, consentendo esse di gestire in modo automatizzato l’ampia mole di informazioni con cui l’archeologo si trovava a che fare nelle sue ricerche. ha dato ampio spazio all’illustrazione di questi progetti, che hanno visto nel tempo una loro trasformazione verso l’interoperabilità, la comunicazione in rete e la multimedialità. Tra i progetti editi nella rivista alcuni sono in relazione alle antichità etrusche, sottolineando quella tradizione di studi a cui il nostro Istituto CNR è stato fin dalle origini fortemente legato. Tra questi si ricorda “Charun. Corpus informatico delle urne ellenistiche etrusche e dei loro contesti”, oggi non più accessibile, che offriva dati liberamente consultabili sui monumenti funerari di produzione chiusina, sui complessi sepolcrali di rinvenimento e sui relativi corredi, unitamente ad una bibliografia di riferimento (A&C 16, 2005). Un’altra banca dati è “Sethlans. Bronzi del Museo Faina” (http://bronzifaina.ispc.cnr.it/), sviluppata in ambito ISPC e recentemente rinnovata con un nuovo CMS open source; pubblica i bronzi etruschi e romani della collezione dei Conti Faina di Orvieto (A&C, Suppl. 8, 2016). Si ricorda infine “ICAR, IConographie et ARchéologie pour l’Italie préromaine” (http://icar.huma-num.fr/), iniziativa francese diretta da N. Lubtchansky, in cui sono riuniti gli oggetti dell’Italia etrusca, italica e italiota che fungono da supporto alle scene figurate (A&C 33.2, 2022). Il sito ha oggi potenziato il suo apparato visuale, attraverso la ricostruzione in 4D di alcune tombe dipinte di Tarquinia, che offrono un viaggio immersivo, dove spettacolarizzazione e scientificità sono correttamente bilanciati.

 Archivi digitali e Intelligenza Artificiale. Indirizzi di ricerca europei, strumenti di massa e scientificiLa tematica ...
17/02/2023


Archivi digitali e Intelligenza Artificiale. Indirizzi di ricerca europei, strumenti di massa e scientifici

La tematica degli archivi digitali, che vede esposta Archeologia e Calcolatori in prima linea, con il suo repository di quasi 2000 risorse testuali e visuali anche 3D, si intreccia con quella attualissima delle applicazioni di Intelligenza Artificiale. Ogni giorno apprendiamo di nuovi esperimenti di utilizzo dell’IA, mentre il dichiarato impegno di Google nello sviluppo di nuove applicazioni (https://www.ilsole24ore.com/art/google-e-visione-in-sette-scenari-intelligenza-artificiale-che-vuole-risolvere-problemi-mondo-AE5gWsXC) dimostra una diffusione di massa di tool basati sull’IA ai fini più disparati, daFloodHub per il climate changing, a DeepConsensus, basato sul deep learning, per la salute.
Non a caso, clima e salute costituiscono grandi ambiti tematici, o cluster, che riflettono gli indirizzi del Programma Horizon Europe e, in particolare, del pilastro 2 “Sfide globali e competitività industriale europea”. Tra questi cluster, si annovera anche la cultura e la relativa area di intervento sui Beni Culturali, le cui attuali esigenze di gestione, in senso fisico ed epistemologico, incontrano felicemente obiettivi di sviluppo digitale.
I repository di risorse digitali rappresentano un patrimonio di dati indispensabile per l’accesso a nuovi livelli di conoscenza basati sull’Intelligenza Artificiale. Essi, cioè, contengono quei training dataset necessari ad avviare i processi di apprendimento artificiale (o Machine Learning) dal quale prendono avvio i “ragionamenti” delle macchine.
Un risultato recentissimo che ha avuto risalto nei mass media ed è stato diffuso anche su Nature (https://www.nature.com/articles/d42473-020-00366-8) è nato dalla creazione di un tool di IA per lo studio delle risorse dell’Electronic Babylonian Library dell’Università Ludwig Maximilian a Monaco, nell’ambito del progetto “Fragmentarium” (https://www.ebl.lmu.de/fragmentarium). Sviluppato dai linguisti dell’Istituto di Assiriologia, a partire dal 2018, il progetto, tra l’altro, vede coinvolti anche alcuni ricercatori del CNR-ISPC (https://iaassyriology.com/in-the-spotlight-the-electronic-babylonian-literature-project/). A seguito della digitalizzazione di 22.000 frammenti di tavolette babilonesi in cuneiforme, il tool, comparando i nuovi rinvenimenti a quelli già noti, ha identificato centinaia di nuovi manoscritti e una nuova e più recente versione (130 a.C. ca.) dell’epopea di Gilgamesh rispetto a quella epigraficamente già conosciuta (dall’inizio del II millennio a.C.). Centinaia di frammenti restano ancora non decifrati e il progetto si propone di dare un nuovo impulso allo studio della lingua e letteratura babilonese del I millennio a.C. Gli sviluppatori, dal canto loro, intendono implementare le funzionalità dell’applicazione, nella direzione del riconoscimento e traduzione automatica dei testi.

 Call for paper"Rappresentare il tempo. Architettura, geometria e astronomia"Le giornate di studi "Rappresentare il temp...
03/02/2023


Call for paper

"Rappresentare il tempo. Architettura, geometria e astronomia"
Le giornate di studi "Rappresentare il tempo" sono dedicate alla connessioni tra opere di architettura, siti archeologici e manifestazioni artistiche e conoscenze scientifiche in campo astronomico. La relazione tra questi saperi, apparentemente molto distanti, si fonda fin dall’antichità sulla geometria e il disegno, che hanno contribuito allo sviluppo delle capacità dell’uomo di misurare il tempo e di comprendere il movimento dei corpi celesti nello spazio, prima dei moderni strumenti ottici e digitali per l’osservazione.
La seconda giornata di studi si svolgerà il 9 giugno 2023 a Napoli presso l'Aula Magna dell'Università degli Studi Federico II e la prima scadenza per la presentazione degli abstract è fissata al 10 febbraio 2021 (https://www.architecture-geometry-astronomy.eu/).

 Per tutti gli archeologi e gli storici dell’arte interessati al tema dell’archiviazione e gestione delle risorse digita...
27/01/2023


Per tutti gli archeologi e gli storici dell’arte interessati al tema dell’archiviazione e gestione delle risorse digitali, si segnala la terza edizione dei seminari di ArcheoNum (https://archeonum.hypotheses.org/20), nell’ambito del programma “L’archéologie dans les humanités numériques”. L’incontro scientifico, dal titolo “Images antiques et humanités numériques”, è organizzato da Virgine Fromageot-Laniepce (CNRS, ArScAn) e si terrà in modalità mista: in presenza, presso l’Università di Nanterre, il 2 febbraio 2023 e, in remoto, tramite ZOOM, previa prenotazione (https://evento.renater.fr/survey/archeonum-jeudi-2-fe...-m2c9a0ls). Il seminario sarà dedicato all'implementazione di banche dati di decori antichi. Con intersezioni tra questioni iconografiche e metodologiche, si discuterà di progettazione di strumenti di ricerca e risorse digitali aperte al vasto pubblico.
Programma:https://archeonum.hypotheses.org/files/2023/01/Archeonum3Programme.pdf
Webografia:
http://icar.huma-num.fr/web/fr/
http://web.philo.ulg.ac.be/shaaragr/diphues-iconotheque-de-lhybride-humano-vegetal/

 Tornando a Monte AbatoneNel numero 33.2 di A&C si torna a parlare dell’area della necropoli di Monte Abatone, posta a s...
17/01/2023



Tornando a Monte Abatone
Nel numero 33.2 di A&C si torna a parlare dell’area della necropoli di Monte Abatone, posta a sud della metropoli etrusca di Cerveteri (Gilotta et al. 2022, http://www.archcalc.cnr.it/journal/id.php?id=oai:www.archcalc.cnr.it/journal/A_C_oai_Archive.xml:1205). Nota fin dall’Ottocento, anche se limitatamente ad alcuni monumenti di assoluto rilievo come il Tumulo di Campana e il Tumulo Torlonia, la necropoli non era stata più indagata dopo le campagne geofisiche condotte dalla Fondazione Lerici tra 1957 e il 1961, che portarono alla scoperta di ben 641 tombe, suscitando grande eco tra gli studiosi e nell’opinione pubblica. La recente ripresa degli scavi da parte di un team interdisciplinare delle Università della Campania Luigi Vanvitelli, di Urbino, della Tuscia, di Roma La Sapienza e di Bonn, ha permesso di approfondire lo studio dell’area situata intorno al Tumulo Campana, il monumento che domina la necropoli, e di ampliare poi il perimetro delle indagini. Oltre a georeferenziare la pianta delle tombe prodotta dalla Fondazione, l’uso estensivo della scansione laser e della fotogrammetria ha consentito di realizzare i modelli 3D del pianoro di Monte Abatone e del Tumulo Campana, che non era stato più rilevato dalla prima metà del XIX secolo, e di altre tombe scavate.
Per approfondire:
Carlo Maurilio Lerici and the Lerici Foundation: Celata Invenio
http://archaeologicalcomputing.cnr.it/itineraries/protagonists/the-lerici-foundation-celata-invenio/

Indirizzo

Via Arrigo Boito, 50-52
Sesto Fiorentino
50019

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Lunedì 09:00 - 17:00
Martedì 09:00 - 17:00
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Rivista scientifica di classe A (Area 8 e 10) - Open Access Journal - Peer-Reviewed Journal

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ISSN 1120-6861 - Rivista (e-ISSN: 2385-1953) - Supplementi (ISSN: 2385-202X, e-ISSN: 2385-2038)


  • Comitato Scientifico: Giovanni Azzena, John Boardman, Robin B. Boast, Francisco Burillo Mozota, Christopher Carr, Martin O.H. Carver, Francesco D’Andria, François Djindjian, James E. Doran, Salvatore Garraffo, Filippo Giudice, Antonio Gottarelli, Maria Pia Guermandi, Anne-Marie Guimier-Sorbets, Ian Hodder, F. Roy Hodson, Donna C. Kurtz, Adriano Maggiani, Daniele Manacorda, Paola Moscati, Tito Orlandi, Clive R. Orton, Maria Cecilia Parra, Francesco Roncalli, Grazia Semeraro, Paolo Sommella, Gianluca Tagliamonte, Marco Valenti, Albertus Voorrips
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