06/09/2023
Da cinque a undici: i membri dei nel 2024 raddoppieranno vedendo l'ingresso di Arabia Saudita, Argentina, Egitto, Emirati Arabi, Etiopia e Iran. Avremo così una comunità, esterna all'Occidente, di Paesi produttori e consumatori di risorse naturali tra le più disparate, dal petrolio al litio, di Stati concentrati su aree geografiche calde, di attori politici desiderosi di dire la loro nella governance dell'economia globale. Non un nuovo movimento dei "Non Allineati" ma piuttosto un forum di confronto economico per creare linee di sviluppo nei mercati di riferimento in senso complementare e alternativo all'Occidente.
Non un'alleanza politica, men che meno un patto militare, nessun retroterra ideologico reale: solo pragmatismo. Il forum unirà ora dunque sei dei nove produttori di petrolio più importanti al mondo, tre delle quattro maggiori economie africane (Nigeria esclusa), i due maggiori Paesi dell’America Latina e i due Stati più popolosi al mondo, Cina e India.
Sono stati scelti i Paesi più strategici e ora l’occhio va a quelli che hanno fatto domanda e potrebbero contribuire alla bisogna: la citata Algeria, che porterebbe i Brics nel cuore delle strategie energetiche europee, l’Indonesia e la Nigeria, potenze da tenere d’occhio in Asia e Africa nei decenni a ve**re, e economie rampanti come Kazakistan, Vietnam e Thailandia. Prossimi candidati all’ampliamento di un progetto che non si schiera “contro” l’Occidente. Ma complementariamente ad esso.
Se ne parla nell'ultimo numero della newsletter settimanale di InsideOver, qui disponibile: https://it.insideover.com/newsletter/%f0%9f%9f%a1-weekly-digest-18-il-mondo-secondo-i-brics.
Buona lettura!