27/05/2024
Veronique Angeletti
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L’elezione 2024 dell’Inpgi, la prima per il nuovo istituto dei giornalisti autonomi dopo che la gestione principale è confluita in Inps, doveva rappresentare per tutte le partite iva, i collaboratori, i parasubordinati, gli atipici in genere una nuova opportunità. Quella cioè che alla gestione della propria cassa previdenziale ci fossero veri rappresentanti di questa categoria da tempo maggioritaria ma ancora oggi relegata a corredo, delusa, disincantata, i “non giornalisti” come li ebbe a definire anni fa qualcuno.
Dalla speranza alla delusione, il passo è stato breve. Lo abbiamo visto quando l’Istituto ha diramato gli elenchi dei candidabili, scoprendo che tra essi vi sono centinaia di giornalisti dipendenti – e quindi Inps – o magari già pensionati che per arrotondare con qualche collaborazione minore si sono aperti una partita iva. Ovviamente nulla vieta loro di farlo ma come rappresentanti del lavoro autonomo avremmo preferito che la possibilità di essere eletti fosse rimasta limitata a posizioni totali o almeno prevalenti. Un criterio che avevamo proposto in sede sindacale trovando la condivisione del direttivo Sigim. Quanto meno nelle Marche Autonomi e Sigim concordavano su una candidatura di questo tipo. Così, purtroppo, non è stato.
La candidatura di Rosalba Emiliozzi, che pur viene da anni di esperienza come fiduciaria per le Marche, non risponde al requisito ideale che avevamo immaginato ma è frutto di un accordo volto all’unità e alla collaborazione tra le varie componenti che rappresentano i giornalisti marchigiani. In un periodo di grandi incertezze come quello che viviamo, di denunce temerarie contro la libertà di stampa, con un equo compenso ancora al palo – definito ma ancora da approvare – e una realtà fatta spesso di far west retributivo e contrattuale dividere il fronte sarebbe esclusivamente dannoso quanto incomprensibile per tutti i colleghi.
Come autonomi, dunque, con grande senso di responsabilità abbiamo scelto di non contrastare questo accordo in alcun modo. Per il momento, per il 27 maggio, lasciamo agli autonomi libertà di coscienza. Voto o astensione.
Sarà comunque Rosalba Emiliozzi a doverci rappresentare. Le chiediamo quindi, fin da subito, di essere vicina e disponibile per le istanze della categoria, di difendere l’accordo Inpgi / Casagit che è stata probabilmente la prima luce di diritti nei confronti di una categoria tra le più deboli, di lavorare per un allargamento del welfare e di migliori politiche di protezione per il reddito dei giornalisti liberi professionisti, le chiediamo di avviare una stretta collaborazione con le altre componenti rappresentative dei giornalisti, Sigim in testa, per assistere i colleghi e sostenere il più possibile quanti sono fuori dalle garanzie di un contratto di lavoro. Siamo convinti che le divisioni e l’isolamento non giova a nessuno e con questo spirito di unità ci affidiamo per i compiti di rappresentanza che ci aspettano.
Marco Catalani, presidente regionale Commissione Lavoro Autonomo
Valeria Bellagamba, Assemblea nazionale dei lavoratori autonomi
Veronique Angeletti, Commissione Nazionale Lavoro Autonomo