AB Atlante Bresciano

AB Atlante Bresciano La rivista trimestrale che racconta i paesaggi e le culture del territorio bresciano

Sette paesi per sette fratelli. La Val Vestino è una terra di leggende a partire da quella di fondazione dei piccoli bor...
20/08/2024

Sette paesi per sette fratelli. La Val Vestino è una terra di leggende a partire da quella di fondazione dei piccoli borghi che la animano. Sono immersi nella natura e non si vedono l’uno dall’altro. Dice il mito di fondazione che, al tempo degli dèi, sopra il monte più alto ci fosse un tempio dedicato a Vesta, del focolare domestico e di quello pubblico. A tenere accesso il fuoco perpetuo e a custodirlo c’erano una sacerdotessa e sette fratelli. A un certo punto della storia la vestale si sposò e donò ai suoi custodi la valle invitandoli a costruire la loro casa in sette luoghi differenti in modo tale che il fumo del focolare di ciascuno non fosse visibile dalle finestre delle abitazioni degli altri. E così fecero i sette fratelli ad eccezione di quello che si stabilì a Moerna che scelse la posizione più elevata della Valle.

Nel suo articolo Mirka Pernis ripercorre la fisionomia storica e architettonica di ciascuno dei paesi.
https://bit.ly/3W8O7d7

Per la rubrica "Le stanze dell'arte" Ab ha visitato e raccontato lo studio dell'artista Giuseppe Bergomi. Ti proponiamo ...
18/07/2024

Per la rubrica "Le stanze dell'arte" Ab ha visitato e raccontato lo studio dell'artista Giuseppe Bergomi. Ti proponiamo l'articolo che è un buon modo per introdurre o accompagnare la visita alla mostra "Giuseppe Bergomi. Sculture 1982/ 2024" allestita fra i Chiostri del Museo di Santa Giulia e Castello di Brescia.
Da AB, numero 121: https://bit.ly/3y6cal5

È in edicola il nuovo numero. L’itinerario è dedicato alla Val Vestino, la valle fra i laghi d’Idro e di Garda, una “ter...
12/07/2024

È in edicola il nuovo numero. L’itinerario è dedicato alla Val Vestino, la valle fra i laghi d’Idro e di Garda, una “terra di mezzo” in cui la natura la fa da padrona fra boschi fitti, prati e pascoli che fioriscono di erbe e piante spontanee, borghi lontani dallo scorrere del tempo, abitanti fieri della propria identità. Un luogo perfetto per sfuggire al fermento della riviera gardesana e godersi spazi appartati di natura e quiete, tipicità gastronomiche, passeggiate panoramiche.
https://bit.ly/4cCnKmO

Prosegue la collaborazione fra Brescia e Bergamo per la valorizzazione congiunta del territorio. Pochi mesi fa i due com...
13/05/2024

Prosegue la collaborazione fra Brescia e Bergamo per la valorizzazione congiunta del territorio.
Pochi mesi fa i due comuni hanno sottoscritto la carta Bergamo -Brescia delle aree protette periurbane che intende far conoscere e promuovere gli aspetti naturalistici, paesaggistici e storico geografici delle aree che circondano le città. L'itinerario del numero che trovi in edicola approfondisce proprio la conoscenza di questi parchi raccontandone alcune caratteristiche.
https://bit.ly/4beWpXo

Da Brescia al lago di Iseo, da Bienno a Breno in Valle Camonica ai castelli di Malpaga e Cavernago nella pianura bergama...
29/01/2024

Da Brescia al lago di Iseo, da Bienno a Breno in Valle Camonica ai castelli di Malpaga e Cavernago nella pianura bergamasca, il nuovo numero segue le tracce di un grande pittore bresciano: Girolamo di Romano, detto e noto ai più come Romanino che in questi luoghi lasciò molti dei suoi capolavori.

Unisce alcune eccellenti tappe "romaniniane" a formare un percorso nel quale si possono conoscere o riscoprire dipinti ed affreschi, ma anche i paesi, le cittadine, i musei che li ospitano, nel quale si può estendere lo sguardo anche ai paesaggi circostanti.

Nella fotografia di Fotostudio Rapuzzi l'organo del Duomo Vecchio con le ante chiuse, sulle quali Romanino dipinse lo "Sposalizio della Vergine". Ai lati gli affreschi dell'artista raffiguranti dei suonatori recentemente recuperati. Ante e dipinti murali costituivano una decorazione unitaria.

Trovate la rivista nelle edicole di Brescia e provincia e sul sito diGrafo Edizioni https://bit.ly/49eDiuT

Il Parco regionale dell'Adamello compie 40 anni e AB gli dedica l'itinerario del nuovo numero che trovate in edicola. Is...
06/11/2023

Il Parco regionale dell'Adamello compie 40 anni e AB gli dedica l'itinerario del nuovo numero che trovate in edicola.
Istituito nel 1983, il Parco tutela 51mila ettari di territorio montuoso contribuendo a salvaguardare un patrimonio straordinario di biodiversità, attraversato da oltre 1000 Km di sentieri.

Gli articoli, le fotografie, gli approfondimenti proposti invitano a conoscere Adamello, Pizzo Badile camuno, Cornone di Blumonele, le 3 montagne simbolo del Parco; descrivono la vegetazione e la fauna, ripercorre lo sviluppo e i problemi di gestione attraverso le storie di chi opera per far conoscere e crescere il territorio.

Non manca una piccola selezione di escursioni, scelte fra le più note e quelle che conducono a territori dell'area protetta non ancora raggiunti dal turismo di massa.

La fotografia del post è di Diego Maroni.

Le tre grandi ville romane del lago di Garda danno il via alla tradizione della villeggiatura gardesana esprimendo una r...
29/08/2023

Le tre grandi ville romane del lago di Garda danno il via alla tradizione della villeggiatura gardesana esprimendo una raffinata civiltà del costruire e dell'abitare improntata alla fusione fra la natura, la luce, l'acqua.
A Toscolano e Desenzano le residenze destinate all'otium stabiliscono un contatto diretto con le acque del lago, poste come sono a sfioro delle onde.
A Sirmione il blu, l'azzurro e il verde dell'acqua, circondano su tre lati l'enorme edificio e i suoi monumentali archi.
Tutte e tre le ville - probabilmente sorte in corrispondenza di una rotta di navigazione lacustre - contano ambienti chiusi e aperti attentamente strutturati e decorati per rendere il soggiorno dei proprietari e dei loro ospiti il più piacevole possibile.

Leggi di più sull'ultimo numero, dedicato proprio alla storia delle ville del Garda bresciano: https://bit.ly/3OWAQRz

20/07/2023

E' in edicola il nuovo numero con un itinerario che non si muove nello spazio ma nel tempo. E' infatti una piccola storia dell'abitare in villa sul Garda bresciano, che inizia con le dimore di villeggiatura degli antichi romani e prosegue fino ad alcuni esempi significativi di abitazioni contemporanee.
Fotografie e testi compongono un racconto illustrato fra architettura, paesaggio e piacere dell'abitare.

Nella fotografia l'area della piscina di Villa Feltrinelli a Gargnano Grand Hotel a Villa Feltrinelli

La rivista trimestrale che racconta i paesaggi e le culture del territorio bresciano

I casoncelli sono bresciani o bergamaschi? Sono più gustosi conditi con il b***o fuso e le foglie di salvia come si fa a...
27/04/2023

I casoncelli sono bresciani o bergamaschi? Sono più gustosi conditi con il b***o fuso e le foglie di salvia come si fa a Brescia o con la pancetta come è quasi d’obbligo a Bergamo?

Le due città, capitale della cultura 2023, si confrontano anche sui piatti della cucina tradizionale e scoprono che il documento più antico nel quale si parla dei casoncelli è bergamasco. Siamo nel Trecento e quindi la primogenitura di queste paste ripiene è probabilmente da assegnare proprio a Bergamo.
Questo non toglie che i “casonsèi”, da quel tempo, ci accomunano con una varietà di forme e di ripieni ugualmente diffusa fra valli e pianure.
Ne parla e ne descrive le diverse tipologie Marino Marini nell’articolo “I mille dialetti del gusto” del numero che trovate in edicola e sul nostro sito: https://bit.ly/3JnyKYK

AB 153 - inverno 2022 Brescia e Bergamo, città della cultura a confronto

C'è qualcosa che, nelle vicende culturali trascorse nei secoli, accomuna veramente Brescia e Bergamo? E in che cosa, inv...
30/03/2023

C'è qualcosa che, nelle vicende culturali trascorse nei secoli, accomuna veramente Brescia e Bergamo? E in che cosa, invece, sono inesorabilmente diverse?

Ab lo ha chiesto a due storici dell'arte, il bresciano Valerio Terraroli e il bergamasco Simone Facchinetti.

Dalle loro risposte è nata una interessante intervista doppia che guida anche alla scoperta dei luoghi topici delle due città. Leggetela nell’ultimo numero dedicato a Brescia e Bergamo, capitali della cultura.
Lo trovate in edicola e sul nostro sito:https://bit.ly/3JnyKYK

Anche AB non può esimersi dal celebrare il riconoscimento di Brescia e Bergamo come “capitale italiana della cultura” e ...
17/03/2023

Anche AB non può esimersi dal celebrare il riconoscimento di Brescia e Bergamo come “capitale italiana della cultura” e lo fa nella forma che per il nostro periodico è abituale: proponendo una rassegna di approfondimenti storico-artistici (ma anche gastronomici) sulle due città e suggerendo itinerari non scontati che aiutino a comprendere ciò che le accumuna e ciò che le distingue.
L’abbiamo fatto con il contributo di alcuni esperti e attraverso la sensibilità dei fotografi che ci accompagnano nei nostri viaggi, per mettere a disposizione dei lettori l’esperienza di una rivista che da quasi 40 anni racconta la bellezza di Brescia “capitale” e della sua provincia.
Questo numero speciale è in vendita in edicola e sul nostro sito: https://bit.ly/3JnyKYK.
Non perdetelo, è da collezione.

È in edicola il nuovo numero con un itinerario che esplora un’ampia porzione del settore lombardo del Parco dello Stelvi...
20/12/2022

È in edicola il nuovo numero con un itinerario che esplora un’ampia porzione del settore lombardo del Parco dello Stelvio, la cui spina dorsale è la salita che da pezzo di Ponte di legno conduce a Santa Caterina Valfurva attraverso il Passo di Gavia: un mito ciclistico attorniato da scenari naturali grandiosi e sorprendenti. La risalita può essere compiuta anche a piedi, imboccando la splendida Valle delle Messi che è solo una delle molte escursioni in un territorio che conserva importanti testimonianze storiche del primo conflitto mondiale.
Mauro Pini

Come sono i fondali del lago di Iseo? Quali piante vi crescono, quali pesci lo abitano? Lo racconta Simone Franzoni, gui...
14/11/2022

Come sono i fondali del lago di Iseo? Quali piante vi crescono, quali pesci lo abitano? Lo racconta Simone Franzoni, guida ambientale subacquea, in un affascinante itinerario subacqueo tracciato per il numero di Ab che trovate in edicola. Eccone alcuni stralci.

Indossando una maschera subacquea per provare ad aprire gli occhi in questo nuovo ambiente, la prima cosa che balzerà agli occhi saranno: le piante sommerse, che qui abbondano creando una vera e propria foresta sommersa ricca di vita di ogni genere e dimensione: dalle minuscole alghe, seguite da chiocciole d’acqua che se ne nutrono; alle Idre (parenti dei coralli) e insetti d’acqua che richiamano l’attenzione di carpe, cavedani, triotti, alborelle e scardole; seguiti dai predatori come il persico reale e il persico trota; o dai pesci che preferiscono rimanere nascosti, come il luccio o l’anguilla.

Scendendo al di sotto, il fondale degrada nella scarpata. Lo scenario potrà variare dalle rocce sparse, a franate rocciose ricche di tane per anguille, siluri e bottatrici o “bòsè”, caratteristici pesci del fondo del lago. O ancora trovare banchi di persico reale a caccia. Sulle rocce a queste profondità si possono ritrovare colonie di organismi filtratori, come: bivalvi del genere Dreyssena e spugne del genere Spongilla, chiamate dai pescatori “pà dèi pès” (il pane dei pesci), perché vengono mangiate da pesci ghiotti dei vermi che trovano al loro interno.

Immergendoci ancora oltre troveremo l’area del fondale che, porterà l’escursionista subacqueo a visitare caratteristiche pareti sommerse. Alcune caratterizzate da grossi “scaloni”, altre ricche di “lamelle” degli strati sedimentari pressati dal millenario arretramento del ghiacciaio Adamello o, ancora, pareti lisce e verticali che si perdono nel fondale. Qui si troverà la cosiddetta “zona afotica” del lago, quella zona mai raggiunta dalla luce del sole. L’ambiente sarà caratterizzato da una “notte” perenne con una temperatura stabile fra i 5 e i 6 gradi.

E se le colonne del Mausoleo Martinengo fossero ispirate alla forma dei fusti di cannone che con tanto successo si produ...
18/10/2022

E se le colonne del Mausoleo Martinengo fossero ispirate alla forma dei fusti di cannone che con tanto successo si producevano nel territorio bresciano?
È decisamente affascinante l'ipotesi avanzata da Antonio Rapaggi nella rubrica di Atlante Bresciano "Lo studiolo".
Leggi l'articolo nella storia o nel numero 151 di Ab. Lo trovi in edicola.

Il lago di Iseo visto dal Lago. Sono questi il titolo e il tema dell'itinerario del nuovo numero della rivista che propo...
19/09/2022

Il lago di Iseo visto dal Lago. Sono questi il titolo e il tema dell'itinerario del nuovo numero della rivista che propone di osservare i paesi rivieraschi navigando lungo le coste del lago di Iseo.
Si scoprono così le ville liberty di Sarnico, progettate dall'archistar del liberty italiano Giuseppe Sommaruga; i villini da vacanza, funzionali ed eleganti fatti costruire da professionisti ed imprenditori all'inizio del Novecento, i giardini storici come quello di villa Elena a Tavernola bergamasca. Dalla superficie si scende, poi, sotto il pelo dell'acqua e sempre più in profondità con la carta batimetrica redatta dal gruppo di idraulica dell'Università degli Studi di Brescia e con una immersione nei fondali sebini per scoprirne flora e fauna. La definizione del genius loci è affidata a Tino Bino, intellettuale iseano che non ha mai lasciato il suo porto di origine.
Trovate Ab in edicola o sul sito di Grafo Edizioni: https://bit.ly/3RM35T2

QUANDO RODARI SCRISSE ALLE MAESTRE BRESCIANENel 1973, Rosarita Colosio, apprezzata collaboratrice di AB, era una giovane...
13/09/2022

QUANDO RODARI SCRISSE ALLE MAESTRE BRESCIANE

Nel 1973, Rosarita Colosio, apprezzata collaboratrice di AB, era una giovane insegnante elementare; con la collega Liliana Bertola leggeva in classe le “Favole al telefono” di Gianni Rodari, che affascinavano i bambini e coinvolgevano le stesse insegnanti.

Le maestre decisero, allora, di inviare una lettera allo scrittore per capire quali fossero i segreti della sua inventiva, tanto fantasiosa quanto ricca di spunti e valori pedagogici.

Inaspettatamente Rodari rispose con una lunga lettera in cui spiegava il “processo produttivo” delle sue favole al telefono.

“Ho scritto quelle favole – spiega – in un periodo in cui ero molto interessato alle tecniche del surrealismo (in letterature e in pittura) e più, in generale, alle tecniche inventive. Quasi ogni favola nasceva inizialmente come “esercizio” sull’una o l’altra tecnica, o su tecniche di mia invenzione. Mi interessava il processo produttivo”.

E per sapere se il “prodotto” funzionava, quale miglior controllo qualità dei bambini stessi? “Poi andavo a leggere queste storie in una quarta elementare, osservavo le reazioni, cambiavo (o buttavo via)”.

Quando al messaggio contenuto nelle favole e al suo uso pedagogico Rodari è molto netto: “Questo non era programmato dall’autore. Se avessi programmato l’uso didattico, avrei fatto delle storie noiose perché avrei messo dei freni all’immaginazione. Se avessi prefabbricato i messaggi, avrei fatto delle prediche, non delle favole. Il messaggio se c’è, viene dal fatto che l’autore ha lavorato in piena sincerità, senza nascondersi, restando l’adulto che è”.

Buon inizio d’anno ad alunni ed insegnanti.

Il testo integrale con le foto della lettera autografa è pubblicato nella rubrica “DIARI E PERCORSI” del numero 144. https://bit.ly/3L7VtI4

Il cervo è una specie ben diffusa in Valle Camonica e settembre è certamente il periodo in cui il loro avvistamento si p...
29/08/2022

Il cervo è una specie ben diffusa in Valle Camonica e settembre è certamente il periodo in cui il loro avvistamento si può rivelare spettacolare perché è proprio nelle giornate di fine estate che i maschi danno vita alle cerimonie nuziali, sfidandosi per il possesso di un branco di femmine.

Le magnifiche valli del Parco dello Stelvio, e la Val Grande in particolare, sono uno dei luoghi più vocati per incontrali non solo in estate. In tutte le stagioni questi grandi ungulati lasciano le loro tracce: talvolta, se la neve non è troppo alta, escono dal folto dei boschi e si recano nelle ampi boscaglie di sorbo montano della Val Grande e della valle di Viso. In maggio le femmine partoriscono e nascondono i piccoli nel folto delle erbe dei prati. Le madri li allattano due volte al giorno e poi si allontanano per non attirare i predatori. Sembrano abbandonati, ma in realtà non lo sono e non devono essere toccati o raccolti dagli escursionisti perché l’odore dell’uomo causa l’abbandono del cucciolo. In agosto i maschi adulti divengono irrequieti e solitari e i più anziani e forti iniziano a raggruppare le femmine in harem che difenderanno con possenti bramiti e altre manifestazioni di forza.

Si legge sul numero 148 di AB il bell’articolo di Stefania Capelli sui cervi del Parco dello Stelvio e sulle loro abitudini. https://bit.ly/3dSm8fh Attilio Giorgio Mutti.

Per gli IMPERDIBILI di AB 150 Mirka Pernis  vi guida in Castello, nello slargo a fianco della Torre di Mezzo.  Da qui si...
08/07/2022

Per gli IMPERDIBILI di AB 150 Mirka Pernis vi guida in Castello, nello slargo a fianco della Torre di Mezzo.
Da qui si vede, a colpo d’occhio, quanto le mura abbiano dato forma alla nostra città qualificandola come tale. “Raccolto e stretto alle pendici del Cidneo si sviluppa il tessuto urbano antico fatto di case alte e strette, di chiostri che si aprono ariosi nel fitto degli edifici, di campanili alti sui tetti. I materiali costruttivi e i colori sono omogenei e creano un corpo uniforme. Poco più lontano il paesaggio urbano muta bruscamente, viene meno l’armonia dei colori e dei materiali, compaiono i condomini, e a tratti, la loro scarsa eleganza costruttiva. Il passaggio è netto, non c’è gradualità, perché questa cesura segna e indica l’andamento delle mura venete”.
Demolito nell’Ottocento, il sistema di mura, porte e torri ha lasciato tracce in quello che è oggi il centro storico per scoprirle non resta che seguire l’itinerario imperdibile di Ab: https://bit.ly/3HAgPfq

Indirizzo

Via Alessandro Volta, 21
San Zeno Naviglio
25010

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La rivista dei paesaggi, della cultura e del territorio bresciano

AB Atlante Bresciano è la rivista trimestrale della Grafo. Il periodico – ideato nel 1984 dal fondatore della casa editrice, Roberto Montagnoli, con un gruppo di collaboratori e amici – è distribuito nelle edicole del Bresciano.

Ogni numero di AB propone un lungo “itinerario di viaggio” in una parte della provincia, sconfinando spesso anche in quelle circostanti, e offre le indicazioni (percorsi da compiere in auto, a piedi o in bicicletta, luoghi d’arte da visitare, curiosità naturalistiche, senza trascurare i piaceri della tavola) che consentono ai lettori di progettare escursioni interessanti e divertenti per i fine settimana. Tra le pagine di AB trovano spazio anche storie dimenticate o rimosse, un’informazione ragionata su temi altrove trascurati, spunti di approfondimento e riflessione su fatti e questioni locali.


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