La Nuova Corrente

La Nuova Corrente Testata giornalistica ufficiale del Liceo G. D. Cassini di Sanremo

Michela Murgia al Liceo G.D. Cassini il 9 Aprile 2019.Il ricordo di tutti noi...
11/08/2023

Michela Murgia al Liceo G.D. Cassini il 9 Aprile 2019.
Il ricordo di tutti noi...

Grande allegria ieri sera al Casinò di Sanremo per lo spettacolo conclusivo dell’anno scolastico. Sul palco i ragazzi de...
08/06/2023

Grande allegria ieri sera al Casinò di Sanremo per lo spettacolo conclusivo dell’anno scolastico. Sul palco i ragazzi della ‘Band del Cassini’ e i partecipanti al corso di teatro: insomma, tutti i geni artistici del liceo, che hanno avuto la possibilità di esibire il proprio estro sullo stesso palco che ha ospitato le prime edizioni del Festival della canzone italiana e davanti a una platea piena fino all’ultimo posto.

Fra canzoni, balli, scenette e ‘metateatro’, con continui interventi dei professori, la serata è volata. Da ‘Forever young’ a ‘Notte prima degli esami’ la band del Cassini, diretta dal prof. Iezzi, ha regalato emozioni indescrivibili al pubblico di ogni età. Dalle interrogazioni di recupero con le prof.sse Barbieri e Moser, a Manzoni con la prof.ssa Milanese, fino alla recitazione di Shakespeare del prof. Damiano, la partecipazione dei professori è stata significativa…. ma a dirigere la scena è stata la prof.ssa Sandra, a cui i ragazzi hanno infine consegnato un regalo.

Vivace e originale è stato anche il balletto, accompagnato dalla musica della Band, che ha regalato gioia e allegria alla serata.

Incontro ed intervista con Luciano Violante.
16/05/2023

Incontro ed intervista con Luciano Violante.

LICEALE VINCE LE OLIMPIADI DI LINGUA LATINA"E’ Gabriele Fognini, allievo di quarta del Cassini"Grazie a una traduzione m...
11/05/2023

LICEALE VINCE LE OLIMPIADI DI LINGUA LATINA

"E’ Gabriele Fognini, allievo di quarta del Cassini"

Grazie a una traduzione magistrale di un passo delle «Epistualae morales» di Seneca, lo studente di 4ªB del Classico G.D. Cassini di Sanremo Gabriele Fognini ha regalato a se stesso e alla scuola il primo posto alle olimpiadi di lingue classiche, sezione latino. Dopo aver superato la fase regionale lo scorso 4 maggio ha affrontato la finale. Per la giuria ministeriale ha mostrato «ottima comprensione sia del significato sia delle strutture morfosintattiche del testo, e la qualità e l’elaboratezza della traduzione, e la precisione e la varietà dell’analisi, svolta in modo chiaro, preciso, ed efficace». Il giovane Fognini è bravo col dizionario come il campione di tennis (suo cugino) lo è con la racchetta. «Ringrazio tutti – il suo commento – i professori, i compagni, la mia famiglia per il sostegno». La comunicazione dell’inserimento fra i primi tre è arrivata l’altroieri, cosa che non gli ha permesso di ritirare di persona il premio ieri a Roma (targa e buono libri). Ha poi partecipato alla cerimonia tra compagni e prof in aula magna. Per la dirigente Mara Ferreroe per le insegnanti ( Franca Barbieri di latino e greco e Patrizia Milanese di lettere), è tempo di festeggiare un trofeo prestigioso che mancava nel palmarès del liceo.

Ĺa data del 1 Maggio fu celebrata per la prima volta il 20 Luglio del 1889 a Parigi. La scelta è ricaduta su questo gior...
01/05/2023

Ĺa data del 1 Maggio fu celebrata per la prima volta il 20 Luglio del 1889 a Parigi. La scelta è ricaduta su questo giorno poiché tre anni prima, nel 1886, ci fu uno sciopero generale dei lavoratori in tutti gli Stati Uniti. Questa protesta era dovuta al fatto che i lavoratori non venivano tutelati in nessuno dei loro diritti, ma venivano sfruttati in condizioni e orari disumani. Lo stesso anno una protesta, che durò tre giorni, sfociò in una repressione violenta e sanguinosa, chiamata successivamente 'il massacro di Haymarket" durante il quale morirono undici persone. Da questo episodio, che ebbe risonanza mondiale per la ferocia della sua repressione, il 1º Maggio divenne la data che celebra la dignità del lavoro e ricorda coralmenti i diritti che spettano a tutti i lavoratori che con la loro energia e le loro capacità cooperano oer il benessere collettivo. Quella ricordata non fu l’unica protesta, infatti il 1º Maggio del 1866 i sindacati di Chicago organizzarono uno sciopero a cui presero parte circa 200.000 persone perché le ore lavorative diminuissero da dodici a otto per tutti i turni. I manifestanti che si erano riuniti davanti alla fabbrica McCormick vennero attaccati dalla polizia, provocando così la morte di due operai e diversi feriti. Fu così che la data 1 maggio fu consacrata come giorno della Festa dei Lavoratori, che è così celebre da comparire in numerosi testi i letterari, di autori famosi, come Edmondo De Amicis , originario di Imperia Oneglia, che nel 1891 scrisse il libro “Primo Maggio”. Per quanto riguarda l’arte, invece, possiamo trovare uno dei quadri più celebri che esalta la bellezza e la forza della massa dei lavorartori che insieme chiedono uguaglianza e tutela dei loro diritti, ovvero “Il quarto stato” di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Il 1 Maggio celebra quindi i lavoratori di tutto il mondo e con essi il lavoro e la sua dignità , intesa come diritto/ dovere inalienabile, tanto la la nostra Costituzione all'articolo Uno definisce l'Italia una repubblica democratica fondata sul lavoro.

Giovedì 4 maggio ore 16.00, per il ciclo "Interviste in Villa. Uno sguardo sul mondo: voci e riflessioni per comprendere...
29/04/2023

Giovedì 4 maggio ore 16.00, per il ciclo "Interviste in Villa. Uno sguardo sul mondo: voci e riflessioni per comprendere l'attualità", sarà ospite nell'Aula Magna di Villa Magnolie del Liceo G.D. Cassini Marcello Flores, storico, scrittore e saggista.
Modera l'incontro il giornalista di SanremoNews Pietro Zampedroni

Ambientato nel campo di concentramento di Auschwitz, Se questo è un uomo fa parte di quelle vastissime testimonianze del...
27/04/2023

Ambientato nel campo di concentramento di Auschwitz, Se questo è un uomo fa parte di quelle vastissime testimonianze delle atrocità che il popolo ebreo dovette subire nel periodo nazista. Se la poesia all'inizio del libro costituisce l'appello morale al lettore e il perentorio invito a non dimenticare l'orrore della Shoah, la Prefazione riveste un ruolo altrettanto importante per mettere a fuoco le finalità del testo. Significativamente questa si apre con la parola fortuna, in quanto per Levi il dramma del lager sta nel fatto che la distinzione fra "sommersi" e "salvati" si riduce il più delle volte ad una nera casualità: per mia fortuna sono stato deportato ad Auschwitz solo nel 1944-scrive il chimico. A questa constatazione segue l'individuazione del fine che si prefigge l'autore: fare in modo che il ricordo di questa atrocità non svanisca, ma il suo obiettivo, specifica, non è assolutamente quello di fornire nuovi capi d'accusa o di aggiungere altro a quanto è ormai noto ai lettori di tutto il mondo, ma fornire documenti per uno studio pacata di alcuni aspetti dell'animo umano. Il Lager infatti è un brutale esperimento sociale, una grande macchina per ridurci a bestie, in cui gli uomini non sono più uomini ma sono numeri e percentuali, grigi ed identici, lo stesso Levi si riferisce ai prigionieri del lager come ad un comune campione di umanità. Lo scopo ultimo dell'esperimento è la demolizione dell'uomo, e non solo distruzione, perché un uomo si distrugge, un Haftling ‚ossia un "pezzo" si demolisce. Così i prigionieri all'arrivo nei campo vengono denudati dei propri vestiti, privati della loro dignità attraverso il taglio dei capelli e picchiati, ma senza collera e Levi scrive "Come si può percuotere un uomo senza collera? ".
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Il fine principale di Orwell è stato porre l'accento sulla cultura quale arma attraverso cui l'uomo può elaborare un pro...
27/04/2023

Il fine principale di Orwell è stato porre l'accento sulla cultura quale arma attraverso cui l'uomo può elaborare un proprio pensiero critico d'essere libero. Al fine di ottenere il totale sradicamento delle libertà di pensiero, il Partito Interno, alla guida totalitaria di Oceania, effettua un'opera propagandistica volta al raggiungimento della totale omologazione dei cittadini che "pensavano tutti gli stessi pensieri e gridavano gli stessi slogan". Per demolire ogni possibilità di pensiero critico, eversivo al regime del Socing, e dunque per raggiungere il fine ultimo di uniformità convinta e volontaria di opinioni, il partito escogita il “bipensiero”. Esso indica la capacità di accogliere come vere e simultaneamente teorie contrastanti fra loro. Il bipensiero è l'anima del Socing, ed agisce attraverso l'inganno intenzionale del regime pur conservando una determinazione apparentemente sincera. Questo si accompagna alla distruzione e alla mistificazione del passato, storico e letterario, che passa al vaglio di un'operazione ideologica in cui la menzogna diviene verità. È così che il regime sfrutta il pensiero e la propaganda anche per far vivere i cittadini in un perenne clima bellico, suscitando sentimento di timore, odio e isteria indispensabili per un maggiore controllo. A contribuire all'operazione di “deumanizzazione” dell'uomo, "neolingua". Essa viene creata dal partito interno per rispondere all'esigenza di distruggere ogni possibile eventualità di pensiero. Questo è il fine della neolingua: non far pensare. Per ottenere ciò, il regime opera una progressiva riduzione del lessico in modo tale da eliminare parole che possano esprimere concetti eversivi e lima molte altre da significati più estesi. Continua nei commenti…

INCONTRO CON MARINO MAGLIANI A CERVO
24/04/2023

INCONTRO CON MARINO MAGLIANI A CERVO

CERVO: MARINO MAGLIANI PRESENTA ALL'ORATORIO DI SANTA CATERINA IL LIBRO "IL BAMBINO E IL SOLE".Domenica alle 17 all’Orat...
21/04/2023

CERVO: MARINO MAGLIANI PRESENTA ALL'ORATORIO DI SANTA CATERINA IL LIBRO "IL BAMBINO E IL SOLE".

Domenica alle 17 all’Oratorio di Santa Caterina di Cervo lo scrittore Marino Magliani sarà ospite di Cervo in Blu d’Inchiostro per presentare il suo libro “Il bambino e le isole” (66thand2nd). Modererà l’incontro Patrizia Milanese, docente di lettere del Liceo Cassini di Sanremo, con Francesca Rotta Gentile. Verranno, inoltre, proposti intermezzi musicali da parte dei pianisti Mattia di Fabio e Vladimir Di Martino.

Marino Magliani: “Il bambino e le isole”
“Il bambino e le isole” di Marino Magliani è un romanzo sognante e ispirato. Un omaggio a Calvino nel centenario della nascita. Un uomo, verso la fine della sua breve vita, giunge a Sanremo. Si chiama Walter Benjamin, ha con sé una valigia di libri illustrati per bambini. Nella città delle palme incontra un ragazzino di nome Italo. È Italo Calvino. Walter gli vorrebbe far scrivere la storia di un pallone che si perde nei vicoli e oltrepassa i binari. Il bambino non ci sta a lasciare oltre i binari il pallone e nello stesso tempo non può disubbidire all’ordine della madre: i binari non si attraversano. I due si rivedranno solo tre o quattro volte e mai più sapranno che quel pallone è esistito davvero, che bisognava cercarlo lungo i binari a costo di metterci tutta la vita e di più.

"La Liguria che accoglie i personaggi del romanzo è un luogo magico e suggestivo - ha detto Patrizia Milanese del Liceo Cassini - la cui anima vibra di quella grande vocazione letteraria (Sbarbaro, Carlo Levi, Montale, Calvino, Biamonti, Conte - per citarne solo alcuni) che ha scritto un capitolo fondamentale della cultura del Novecento e che ancora si esprime attraverso la voce di Marino Magliani. Una storia che Calvino avrebbe voluto scrivere, ma che è rimasta sospesa fra le possibilità narrative finché Marino Magliani non l'ha resa realtà letteraria”.

Marino Magliani è nato in una valle ligure e ha trascorso gran parte della vita fuori dall’Italia. Oggi vive tra la sua Liguria e la costa olandese, dove scrive e traduce. È autore di numerosi libri tra cui Quella notte a Dolcedo (Longanesi 2008), L’esilio dei moscerini danzanti giapponesi (Exòrma 2017) e Prima che te lo dicano altri (Chiarelettere 2018). Con il romanzo Il cannocchiale del tenente Dumont (L’Orma, 2021), Marino Magliani è stato tra i 12 finalisti al Premio Strega 2022.

La Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore nasce sotto l’egida dell’UNESCO nel 1996 con lo scopo di promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la tutela del copyright. Il 23 aprile è stato scelto perché è il giorno in cui sono morti nel 1616 tre scrittori, considerati dei pilastri della cultura universale: si tratta di Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Garciloso de la Vega. Il libro e la lettura rappresentano un mezzo di approfondimento e di conoscenza, sono strumento di informazione e di apprendimento culturale. Sono oggi entrambi indispensabili per superare le incertezze e le precarietà legate alla paura della globalizzazione, del cambiamento e del diverso. La lettura, che consiste anche in un piacere ineguagliabile per gli appassionati, ci consente di entrare in mondi, vite e tempi diversi. Ci dà anche la possibilità di avvicinarsi a esperienze e realtà lontane dalla nostra, accrescendo così la nostra conoscenza e la consapevolezza di quanto il mondo che ci circonda sia poliedrico.
La tradizione catalana vuole che proprio il 23 aprile, giorno in cui si celebra San Giorgio, ogni uomo doni una rosa alla sua donna. Ancora oggi i librai della Catalogna usano regalare una rosa per ogni libro venduto il 23 aprile.

"Sono molto lieta dell'arrivo, per la prima volta a Cervo, di Marino Magliani, già candidato al Premio Strega lo scorso anno con un libro molto interessante - ha detto Francesca Rotta Gentile, curatrice della rassegna letteraria - ora presenta un libro nuovo in cui ci sono pagine bellissime dedicate a Cervo e mi fa piacere perché in onore della giornata del libro e delle rose, della storia di San Giorgio, dipinto anche nell'Oratorio di Santa Caterina, abbiamo deciso, con la delegata alla Cultura Annina Elena, di regalare splendide rose rosse ai partecipanti all'incontro”.

Giovani cronisti, reportage con l'autore
“Sperimenteremo - ha concluso Francesca Rotta Gentile - una nuova modalità, anche didattica, che abbiamo chiamato con la Prof.ssa Patrizia Milanese "l'intervista Junior". I giovani studenti del Cassini saranno veri e propri protagonisti e intervisteranno l'autore, sottolineando la continuità poetica di Italo Calvino e Marino Magliani, con questo ideale passaggio di testimone, che nel romanzo è molto vivo. L' intervista Junior sarà condotta da Giulia Lami e Gabriele Fognini, della testata giornalistica del Liceo Cassini. Federico D' Alessandro si occuperà delle riprese, con letture a cura di Caterina Canale. Sara Panzeri, Beatrice Paternò e Giada Scalzi si occuperanno di una innovativa parte social”.

‼️Domani in Villa Magnolie... Non mancate!!
29/03/2023

‼️Domani in Villa Magnolie... Non mancate!!

Il Metaverso, che nell’ultimo anno è diventato una parola di tendenza sui social, non è un termine nuovo: nasce in un ro...
02/03/2023

Il Metaverso, che nell’ultimo anno è diventato una parola di tendenza sui social, non è un termine nuovo: nasce in un romanzo di Neal Stephenson, “Snow Crash”, nel 1992, dall’unione delle parole “meta” – che prende il suo significato attuale dalla “Metafisica” di Aristotele, che trattava di ciò che viene dopo e oltre la fisica – e “universo”.
Ma che cos’è il Metaverso?
Il Metaverso è un ipotetico mondo virtuale, universale e immersivo, a cui si può accedere attraverso l’uso di un visore e di cuffie per la realtà virtuale e la realtà aumentata. Se la realtà virtuale, ovvero una simulazione della realtà effettiva, è oggi sviluppata e applicabile a diverse piattaforme, la realtà aumentata è ancora allo stato embrionale, e rappresenta uno tra i maggiori ostacoli alla realizzazione completa del Metaverso. Stiamo parlando, dunque, di una tecnologia ancora in elaborazione, ma che è destinata a diventare realtà in meno di un decennio! In poche parole, il Metaverso è uno spazio tridimensionale in cui gli utenti, attraverso la creazione di un avatar, possono muoversi liberamente, possono giocare, lavorare e concludere acquisti. Nel Metaverso si potranno fare compere reali, di oggetti materiali, ma soprattutto s’incrementerà il commercio di Nft (non-fungible token), ovvero di contenuti digitali come opere d’arte, musica, giochi o collezioni di vario tipo.
Nonostante le critiche suscitate, il Metaverso ha tanti aspetti positivi: per esempio, garantirebbe maggiore inclusività verso le persone con una disabilità fisica, che non persisterebbe nell’avatar; oppure, i neo-medici avrebbero modo di esercitarsi su persone digitali, diminuendo il rischio di errore nella realtà. Attraverso l’avatar, riusciremmo ad arrivare ad un prototipo di essere umano perfetto, e a superare la stessa vita terrena. Quando il Metaverso sarà ultimato, le riunioni di lavoro, le conferenze, e probabilmente molti ambienti come la scuola, si trasferiranno nel mondo digitale. Questo produrrebbe un significativo vantaggio per l’ambiente, per esempio, perché non ci sarebbe più bisogno dei mezzi di trasporto. Continua nei commenti…

Siccome non tutti ora si riconoscono nel genere maschile o nel genere femminile, o, comunque, il portato biologico non c...
27/02/2023

Siccome non tutti ora si riconoscono nel genere maschile o nel genere femminile, o, comunque, il portato biologico non corrisponde sempre al portato psicologico, parlare a un uditorio dicendo “tutti voi” taglia fuori non solo le donne, coloro che si identificano nel genere femminile, ma anche coloro che non si identificano in nessun genere.
Ma qual è la soluzione per rivolgersi a un pubblico senza trascurare nessuno?
Sulla questione ci sono varie proposte: anziché il maschile sovraesteso, l’aggettivo potrebbe concordare con il sostantivo a lui più vicino (“cari ragazzi e ragazze;” “care ragazze e ragazzi”); rimpiazzare la desinenza con l’asterisco (“car* ragazz*”); la u finale (“caru ragazzu”). Il comune di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, ha cominciato a usare in alcuni contesti il simbolo fonetico “ə”, detto schwa, come desinenza finale al posto dei plurali maschili universali per usare un linguaggio «più inclusivo». Infatti, la soluzione che sta riscuotendo maggior successo - lo troviamo già impiegato negli articoli dei mass media - è l’uso dello schwa (ə).
Da questo possiamo osservare come la lingua sia perennemente in evoluzione, e al servizio dei mutamenti dei costumi della società. E anche come cambi radicalmente nel corso dei processi storici. Un tema molto dibattuto in virtù delle modalità più consone per esprimersi in un linguaggio inclusivo è come rivolgersi alle persone con disabilità. Fino agli anni ‘70 la parola “handicappato” non era discriminatoria, anzi, era di uso comune. A noi oggi sembrerà un fatto eclatante ma la parola “handicappato” era molto innovativa rispetto a “minorato”, utilizzato nel dopoguerra. Secondo la sensibilità attuale il termine esatto per rivolgersi a questa categoria di persone è diversamente abile o persona con disabilità, che riconosce positivamente l’identità dell’altro. Ancora, parlando del tema dell’inclusività c’è anche da considerare la forza che hanno parole neutre rispetto a parole fortemente connotate e, in alcuni casi, solo in senso negativo. L’esempio più comune si trova nella relazione tra i termini “migrante” e “clandestino”. Continua nei commenti…

Ambientato nel campo di concentramento di Aushwitz, Se questo è un uomo fa parte  di quelle vastissime testimonianze del...
15/02/2023

Ambientato nel campo di concentramento di Aushwitz, Se questo è un uomo fa parte di quelle vastissime testimonianze delle atrocità che il popolo ebreo dovette subire nel periodo nazista. Se la poesia all’inizio del libro costituisce l’appello morale al lettore e il perentorio invito a non dimenticare l’orrore della Shoah, la Prefazione riveste un ruolo altrettanto importante per mettere a fuoco le finalità del testo. Significativamente questa si apre con la parola fortuna, in quanto per Levi il dramma del lager sta nel fatto che la distinzione fra “sommersi” e “salvati” si riduce il più delle volte ad una nera casualità: per mia fortuna sono stato deportato ad Aushwitz solo nel 1944- scrive il chimico. A questa constatazione segue l’individuazione del fine che si prefigge l’autore: fare in modo che il ricordo di questa atrocità non svanisca, ma il suo obiettivo, specifica, non è assolutamente quello di fornire nuovi capi d’accusa o di aggiungere altro a quanto è ormai noto ai lettori di tutto il mondo , ma fornire documenti per uno studio pacata di alcuni aspetti dell’animo umano. Il lager infatti è un brutale esperimento sociale, una grande macchina per ridurci a bestie, in cui gli uomini non sono più uomini ma sono numeri e percentuali, grigi ed identici, lo stesso Levi si riferisce ai prigionieri del lager come ad un comune campione di umanità. Lo scopo ultimo dell’esperimento è la demolizione dell’uomo, e non solo distruzione, perché un uomo si distrugge, un Haftlinge ,ossia un “pezzo“ si demolisce. Così i prigionieri all’arrivo nei campo vengono denudati dei propri vestiti, privati della loro dignità attraverso il taglio dei capelli e picchiati, ma senza collera e Levi scrive “Come si può percuotere un uomo senza collera? “. Continua nei commenti…

Dalla parte di Chiara FerragniLa serata di apertura del Festival ha visto come conduttori dello spettacolo Amadeus accom...
10/02/2023

Dalla parte di Chiara Ferragni

La serata di apertura del Festival ha visto come conduttori dello spettacolo Amadeus accompagnato da Gianni Morandi e Chiara Ferragni, la quale salirà nuovamente sul palco l’ultima sera.
Già da prima dell’inizio dell’evento la scelta di Amadeus di invitare la famosa influencer ha dato il via a un’accesa discussione. Le critiche, numerose, sono state fonte di dubbi, tra cui se fosse appropriato o meno invitare a presentare un evento di tale importanza, una persona senza una specifica esperienza nel campo della televisione; infatti, molti ritengono che il suo successo sia frutto soltanto del lavoro che lei fa su se stessa e sulla sua immagine; per questo ogni messaggio da lei espresso può sembrare elaborato per migliorare nel mondo dei social la sua immagine e incrementare i suoi profitti.
Forse, però, se si conoscesse meglio la storia di Chiara Ferragni, sarebbe difficile pensarlo. Fin dall’inizio della sua carriera, quando ancora non era un personaggio conosciuto a un così vasto pubblico, lei ha sempre cercato di esplicitare quel certo messaggio, fin da molto giovane, ovvero che le donne si devono pensare libere da ogni giudizio e pregiudizio proveniente dalle loro famiglie, dal loro ragazzo e dal loro lavoro. Soprattutto la libertà dai pregiudizi, per lei, ha un valore estremamente importante, essendo in prima persona, soggetta ogni giorno ad una selva di critiche, che sono volte a intaccare la stima che lei ha per se stessa. Per questo, fin dalla sua entrata sul palco di Sanremo ha cercato di portare il messaggio sulla libertà delle donne, attraverso il suo vestito, sul quale era stampata la frase “PENSATI LIBERA”, concetto ribadito per mezzo non solo del monologo presentato a metà serata, ma anche degli abiti indossati in seguito.
Quindi, poiché lei si è impegnata dall’inizio della sua carriera nell’esplicitare tale concetto, non c’è motivo di pensare che Chiara Ferragni strumentalizzi un tema così importante e attuale solo a favore della sua immagine, ma lei, piuttosto, strumentalizza il suo successo a favore di questo tema.

Inaugurazione della targa dedicata a Giovanni Palatucci (poliziotto) ucciso nel campo di concentramento di Dachau il 10 ...
10/02/2023

Inaugurazione della targa dedicata a Giovanni Palatucci (poliziotto) ucciso nel campo di concentramento di Dachau il 10 febbraio 1945 e premiato con la medaglia d'oro al valore civile.

Nell’ultimo periodo si è levata una grande discussione a proposito della decisione dell’Ue di autorizzare il commercio d...
03/02/2023

Nell’ultimo periodo si è levata una grande discussione a proposito della decisione dell’Ue di autorizzare il commercio della farina parzialmente sgrassata di Acheta domesticus, meglio conosciuto come grillo domestico.
Prima della farina, nel marzo 2020, era già arrivata l’approvazione dell’Unione per l’uso alimentare di grilli in polvere e congelati. La commercializzazione di insetti a scopo alimentare in Europa risale già al gennaio 2018, con l’entrata in vigore del regolamento sui “novel food”, che riconosce gli insetti sia come alimenti che come prodotti tradizionali da Paesi terzi.
È interessante notare che la farina di grilli ben si presta alla produzione di molti alimenti di uso quotidiano, come i vari prodotti caseari, dal pane ai biscotti, dalla pizza alla pasta, fino a latte in polvere, sostitutivi della carne e addirittura bevande come la birra. Molti prodotti a base di insetti sono già acquistabili in paesi quali Canada, Australia e Stati Uniti.
Il grillo domestico viene ormai descritto anche in Europa come “il cibo del futuro”, perché costituisce una possibile soluzione per ripensare il sistema alimentare in una chiave più sostenibile. Secondo la FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations) gli insetti commestibili saranno infatti un alimento fondamentale per soddisfare il fabbisogno alimentare futuro senza compromettere la sostenibilità ambientale degli allevamenti.
Lo scopo dei paesi occidentali è quello di sfruttare insetti edibili come prodotti base per il soddisfacimento del fabbisogno proteico giornaliero. Al contrario dell’aspettativa generale, l’introduzione nelle diete europee di insetti non significa mangiare piatti pieni di animaletti vispi e frinenti: si tratterebbe infatti di un cambiamento quasi impercettibile.
Bisogna ricordare tuttavia che in alcuni luoghi, come nel Messico e nei paesi dell’Africa o del sud-est asiatico, alcune tipologie di insetti sono alimenti comuni da sempre, e altri persino pregiatissime ghiottonerie.

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La ricorrenza della 73ª edizione del Festival di Sanremo è alle porte. Il fermento in città è evidente. L’allestimento d...
31/01/2023

La ricorrenza della 73ª edizione del Festival di Sanremo è alle porte. Il fermento in città è evidente. L’allestimento dell’evento, che quest’anno si è sviluppato in largo anticipo, non coinvolge soltanto i lavoratori dello spettacolo e lo staff della Rai, che come ogni anno sono numerosissimi e sembrerebbe quasi difficile non imbattersi in almeno uno di loro, ma tutti coloro che lavorano intorno all’Ariston e al centro stesso. Ma cosa pensano effettivamente loro dell’evento? Porta o no profitto alle attività? Le opinioni sono decisamente contrastanti. Piazza Colombo, dove quest’anno è stato montato di nuovo il palco esterno (nel quale artisti di un certo spessore, come Nek con Renga, Achille Lauro, Piero Pelù, Annalisa e La Rappresentante di Lista, si esibiranno nel corso della settimana del Festival) è fulcro di molte attività. Sempre in piazza si può trovare il punto di ritrovo dei tassisti che si sono presentati molto disponibili nel rispondere alle domande. Alla luce delle risposte è emerso che l’evento influisca positivamente, soprattutto grazie all’elevata affluenza di turisti, seppur questa stessa affluenza ha, negli anni, creato disagio per i residenti. E a maggior ragione con questa grande ripresa, post pandemia, la situazione si crede possa solamente peggiorare. I tassisti dichiarano inoltre che i loro posteggi verranno spostati nei pressi del parcheggio delle corriere, in quanto piazza Colombo verrà congestionata da transenne e forze dell’ordine. Diversa è, invece, la situazione dei rider, di consuetudine posizionati di fronte alla celebre catena di fast food McDonald’s, che si sono mostrati in difficoltà. Si ricorda anche, che, in zona, il lavoro del rider ha preso piede durante il periodo pandemico. Mai si sono ritrovati di fronte a tale marasma, in quanto solo da quest’anno il Festival ha ricominciato a coinvolgere la viabilità delle strade in modo così invadente, tuttavia immaginano che l’evento possa aumentare in qualche modo i loro introiti. Nonostante il grande prestigio che l’evento porterà alla città, considerando che piazza Colombo verrà chiusa, sarà, per loro, difficile muoversi in moto e raggiungere i ristoranti per effettuare le consegne

31/01/2023

Intervista alla Prof. Carli per le olimpiadi di matematica

La struttura del gioco è semplice: ciascuno può creare fino a un massimo di cinque squadre con cinque cantanti l’una e p...
27/01/2023

La struttura del gioco è semplice: ciascuno può creare fino a un massimo di cinque squadre con cinque cantanti l’una e partecipare ad altrettante leghe. Si hanno a disposizione 100 ‘Baudi’ (la fantamoneta con cui si “comprano” i cantanti), in onore del mitico Pippo, volto simbolo del Festival. A capo di ogni squadra va scelto un capitano, che sarà cruciale nella serata finale, quando il suo punteggio (costituito da bonus e malus) sarà raddoppiato. Sarà sufficiente leggere il dettagliato regolamento per conoscere con precisione i punteggi e portare a termine la selezione ritenuta più opportuna.
Non rimane che creare la vostra squadra del FantaSanremo, seguendo i tre preziosi consigli che stiamo per dare:
• puntare su qualche giovane ancora poco conosciuto: costano meno e tengono molto anche alla competizione. Per molti di loro infatti il FantaSanremo riveste un’importanza fondamentale: basta pensare a Tananai, che lo scorso anno mirava più a vincere il FantaSanremo che il Festival vero e proprio.
• non sottovalutare i “boomer”: anche le vecchie generazioni si stanno aprendo alle modalità di gioco. Quest’anno potrebbe capitare qualcosa di inaspettato anche da parte dei meno giovani, d’altronde l’anno scorso anche Gianni Morandi ha detto “papalina” sul palco.
• non puntare solo su chi è più papabile alla vittoria del Festival, ma su chi con maggiore probabilità farà battute e azioni divertenti che gli faranno scalare la vetta delle classifiche del FantaSanremo.
Quindi, perché giocare al FantaSanremo? Cosa si vince? Come scrivono gli stessi ideatori del gioco nell’info del sito, “l’ormai da anni ambitissima gloria eterna”. La stessa gloria eterna della quale potrà fregiarsi l’unico e solo vincitore della lega interna al liceo ‘Cassini’ di Sanremo.

Il sushi è anche protagonista del Kodomo no hi, giorno dei bambini, che si tiene in Giappone il 5 maggio: ce ne ha parla...
23/01/2023

Il sushi è anche protagonista del Kodomo no hi, giorno dei bambini, che si tiene in Giappone il 5 maggio: ce ne ha parlato Sakura, alunna di origini giapponesi del liceo G.D. Cassini di Sanremo. “È un giorno molto divertente, in cui si costruiscono bandierine di pesce per ogni membro della famiglia”. Un giorno quindi a base di sushi originale, di ogni tipo e soprattutto molto colorato, ideato apposta per far divertire i più piccoli.
Bisogna però ricordare che, come ci ha confermato Sakura, il sushi costituisce solo una minima parte della cultura culinaria giapponese, che con ogni probabilità non saremo mai in grado di produrre nel nostro paese, perché largamente basata su ingredienti e spezie da noi introvabili. Un piatto tipico è il ramen, la cui formula zuppa e noodles è declinata in ogni tipo di brodo, carne, pesce o verdura. Anche la carne è un alimento di fondamentale importanza nella cucina giapponese, ma, come afferma Sakura “il modo di cucinare la carne in Giappone la rende molto più morbida rispetto a quella italiana e ne esistono moltissime varietà”.
Sono i dolci giapponesi a stupirci ancora di più, perché più lontani dalla nostra classica idea di dessert; un ingrediente popolare, che ci fa un po’ storcere il naso, è l’azuki (il fagiolo rosso), sia sotto forma di ripieno che di pseudozuppa dolce. Viene usato ad esempio nei dorayaki, i celebri dolci del cartone Doraemon, e nei taiyakai, altri dolci molto simili ai primi. “I dorayaki possono essere ripieni di tantissimi ingredienti diversi e assumono spesso forme originali; alcuni ad esempio sono a forma di personaggi e mangiarli è quasi un peccato da tanto sono adorabili” continua Sakura. Anche i mochi sono dolci molto famosi, “ma ne esistono in realtà moltissimi tipi diversi, rispetto a quelli conosciuti qui in Italia”.
Anche noi italiani dunque, così suscettibili sulla nostra cucina, trasfiguriamo una cultura culinaria tanto ricca come quella nipponica. Quindi, la prossima volta che vediamo una pizza hawaiiana, pensiamoci due volte prima di iniziare a lamentarci.

Indirizzo

Via Delle Magnolie, 2
San Remo
18038

Sito Web

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