29/08/2024
Questo è quello fhe sento.
Ogni progetto che creo ha un’anima sua, un suo carattere, una sua personalità. Quando inizio a lavorare su una traccia, la vedo come un viaggio attraverso paesaggi sonori ancora inesplorati. La prima cosa che faccio è ascoltare il silenzio, cercando di percepire cosa l’universo vuole comunicare in quel momento.
Spesso inizio con un semplice beat, qualcosa di primordiale e pulsante, che rappresenta il battito della vita stessa. A questo aggiungo strati di suoni sintetizzati, come se stessi dipingendo un quadro sonoro. Ogni nota, ogni effetto, ha uno scopo: raccontare una storia senza parole.
La melodia, poi, è come una voce che emerge dal profondo, portando con sé emozioni che vanno oltre il linguaggio. A volte, una linea di basso profonda e avvolgente si fa strada, come un fiume sotterraneo che scorre lento e costante.
Mi piace pensare che la musica techno non sia solo ritmo e beat; è un riflesso della nostra esistenza, delle nostre lotte e dei nostri sogni. Ogni traccia è una finestra aperta sull’anima, un tentativo di catturare l’essenza del momento. Mentre lavoro, mi perdo nel suono, trovando una connessione tra la tecnologia e l’umanità, tra l’ordine e il caos.
Alla fine, ogni traccia diventa una sorta di manifesto sonoro, un’espressione unica di quello che sento e vedo nel mondo. E in questo processo, scopro non solo nuove dimensioni musicali, ma anche nuove parti di me stesso.