Osservatorio sul Mediterraneo

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Il caso al-Masri e le polemiche che lo hanno accompagnato hanno nuovamente acceso i riflettori sul tema della gestione d...
12/02/2025

Il caso al-Masri e le polemiche che lo hanno accompagnato hanno nuovamente acceso i riflettori sul tema della gestione dei flussi e sulle politiche europee in materia di migrazioni, riproponendo tutti gli interrogativi politici, etici e morali che accompagnano il modello della esternalizzazione del controllo delle frontiere: il filtraggio delle partenze dalla sponda Sud del Mediterraneo può avvenire senza adeguate garanzie sul rispetto dei diritti umani?
L'analisi di Mario Savina per il blog Osmed inquadra le dinamiche relative a uno dei dossier più caldi in agenda, rilevando come il grande limite risieda nel trattare il fenomeno come emergenziale e non strutturale. Senza una piena consapevolezza del futuro che ci attende, e dunque in assenza di politiche adeguate e di ampio respiro, la prospettiva non potrà che essere quella di un ripiegamento su posizioni ancora più intransigenti.

Si legge qui ➡️ https://www.osmed.it/2025/02/11/mediterraneo-sicurezza-e-contrasto-ai-migranti-irregolari/

Pur non apertamente cercata dalle parti in conflitto, la tregua in vigore a Gaza dal 19 gennaio è giunta in un momento p...
24/01/2025

Pur non apertamente cercata dalle parti in conflitto, la tregua in vigore a Gaza dal 19 gennaio è giunta in un momento propizio sia per il governo di Tel Aviv che per Hamas. Nell'esecutivo israeliano non sono mancati gli scossoni, come l'uscita dalla compagine governativa di Itamar Ben-Gvir e degli altri ministri di Otzma Yehudit, ma le pressioni dell'opinione pubblica, alcune vittorie tattiche conseguite negli ultimi mesi e le pressioni di Washington hanno consigliato a Netanyahu di ammorbidire le sue posizioni. Hamas, da parte sua, potrà sfruttare la tregua per rivendicare - per lo meno propagandisticamente - una vittoria sul nemico che non ha raggiunto tutti i suoi obiettivi e per riorganizzarsi dopo aver subito perdite significative.
Intanto però, si è aperto il fronte in Cisgiordania, con potenziali ripercussioni anche per la Striscia.
Ecco perché - spiega Giuseppe Dentice nel suo approfondimento per il blog Osmed - la tregua nasconde insidie ed è nata strutturalmente fragile.

Si legge qui: ➡️ https://www.osmed.it/2025/01/21/gaza-difficolta-e-incognite-di-una-tregua-fragile/

Le Nazioni unite lo annoverano tra i cd. Territori non autonomi (Non-self-governing territories), nei quali cioè la popo...
17/01/2025

Le Nazioni unite lo annoverano tra i cd. Territori non autonomi (Non-self-governing territories), nei quali cioè la popolazione non ha ancora raggiunto la piena autonomia.
Gli spagnoli lasciarono il Sahara occidentale nel 1976: il piano di partizione della regione prevedeva che i 2/3 settentrionali fossero sottoposti alla sovranità marocchina, e la parte restante - quella meridionale - fosse ceduta alla Mauritania, che però nel 1979 rinunciò a qualsiasi rivendicazione territoriale su pressione degli indipendentisti Sahrawi del Fronte Polisario.
Da allora, Rabat reclama come propria l'intera area.
La corona marocchina richiama una forte continuità storica e geografica tra il Regno e il Sahara occidentale, mentre il Fronte Polisario invoca il principio di autodeterminazione dei popoli a fondamento delle proprie istanze.
Intanto, sono trascorsi quasi 34 anni dall'accordo per il cessate il fuoco, e il referendum sullo status della regione - sul cui svolgimento avrebbe dovuto vigilare la missione MINURSO dell'ONU - non si è ancora tenuto.
Per il blog Osmed - l'Osservatorio sul Mediterraneo dell'Istituto di Studi Politici "S. Pio V" • Ispiov - Mohamed El Khaddar si sofferma sulla questione del Sahara occidentale, descrivendo la strategia attraverso cui la diplomazia marocchina è riuscita a portare dalla propria parte diverse cancellerie occidentali.

Si legge qui: ➡️ https://www.osmed.it/2025/01/16/levoluzione-della-diplomazia-marocchina-sul-sahara-occidentale/

A partire dallo scorso 5 dicembre, nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania, le forze dell’Autorità nazionale palesti...
07/01/2025

A partire dallo scorso 5 dicembre, nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania, le forze dell’Autorità nazionale palestinese (ANP) hanno effettuato una serie di operazioni mirate alla cattura e all’arresto di miliziani vicini ad Hamas e al Movimento per il jihad islamico in Palestina (PIJ). Tali iniziative hanno acuito le tensioni tra le diverse fazioni palestinesi: gli scontri avrebbero già provocato 14 vittime, tra cui il quattordicenne Qasem Mahmoud al-Jalqamousi e la giovane giornalista 21enne Shatha Sabbagh. L’ANP ha inoltre disposto la temporanea sospensione nei territori sotto il suo controllo delle attività di al-Jazeera, che aveva documentato il deterioramento della situazione: l’emittente qatarina è stata accusata di aver diffuso «materiale ingannevole», e potrà riprendere le sue trasmissioni – hanno precisato le autorità – solo quando rispetterà «le regole fondamentali dell’etica giornalistica, tra cui la prevenzione della disinformazione, il divieto di esaltazione della violenza e la fine dell’incitamento all’ammutinamento armato». Interpellato da HuffPost Italia, Giuseppe Dentice – analista dell’Osservatorio sul Mediterraneo (Osmed) dell’Istituto di Studi Politici "S. Pio V" • Ispiov – ha collegato le recenti evoluzioni della situazione in Cisgiordania al conflitto in corso a Gaza, rilevando come l’ANP abbia intensificato la sua battaglia per «tentare di riemergere dalla sua forte debolezza»: obiettivo dell’Autorità nazionale palestinese sarebbe dunque quello di guadagnare credito anche agli occhi di Israele e dell’amministrazione Trump, in procinto di insediarsi negli Stati Uniti, così da avere un ruolo nel governo futuro della Striscia. «A Jenin, Nablus e Tulkarem – sottolinea Dentice – c’è una convergenza di interessi tra ANP e Israele che si ritrovano a combattere contro gruppi di militanti che si richiamano alla resistenza palestinese e che hanno connessioni con Hamas e Jihad islamico», e anche lo stop ad al-Jazeera si inserirebbe in tale cornice, perché consentirebbe – prosegue Dentice – sia all’ANP che a Israele «di condurre più facilmente le operazioni militari quotidiane contro i gruppi vicini ad Hamas e Jihad in Cisgiordania».
L’intero articolo (riservato agli abbonati) su HuffPost Italia si può leggere qui:

https://www.huffingtonpost.it/esteri/2025/01/03/news/lautorita_nazionale_palestinese_come_israele_attacca_i_ribelli_a_jenin_e_mette_al_bando_al_jazeera-18110489/

L’Osservatorio sul Mediterraneo auguri a tutti voi un felice anno nuovo. 🍾🥂
01/01/2025

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04/12/2024

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21/11/2024

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08/11/2024

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L'Osservatorio sul Mediterraneo è lieto di essere tra i partner della prima edizione del "Caleidoscopio Mediterraneo", p...
19/10/2024

L'Osservatorio sul Mediterraneo è lieto di essere tra i partner della prima edizione del "Caleidoscopio Mediterraneo", promosso dal Sapienza Film Festival in collaborazione con il Nostalgia Film Festival. Nel corso della rassegna, dedicata ai paesi del Mediterraneo orientale e in particolare all'Iran, saranno proiettati film, documentari e cortometraggi in grado di offrire uno spaccato autentico sulla vita e sulla società dei paesi della regione. L'evento rappresenta un'importante opportunità per eplorare prospettive culturali diverse e per immergersi in una cinematografia unica. L'ingresso alla rassegna, che si terrà dal 22 al 24 ottobre presso il Nuovo Teatro Ateneo della Sapienza Università di Roma, è libero sino a esaurimento posti.

🇸🇦 La Saudi Vision 2030 tra sogno e realtà: il punto sugli obiettivi di RiadL’analisi di Veronica Stigliani per l’Osserv...
10/10/2024

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