I primi libri di Officina Edizioni appaiono nel 1964 su iniziativa di Aldo Quinti che aveva, peraltro, già fatto una lunga e qualificata esperienza alla direzione delle Edizioni dell’Ateneo di Roma. In quegli anni ormai lontani anche le maggiori case editrici italiane riservavano poca e sporadica attenzione agli studi di architettura. Ed è questo il campo in cui intende esprimersi l’ iniziativa ed
itoriale di Aldo Quinti, sempre affiancato da Jolanda, che si chiamerà appunto Officina. Perché si tratterà da subito di una specie di laboratorio di ricerca con precise caratteristiche:
- rapporti molto collaborativi e amichevoli con gli Autori, quasi tutti giovani e valenti studiosi,
- la produzione sempre incanalata in specifiche collane;
- apparati lavorativi molto semplici e non dispersivi
Insieme all’architettura che sarà sempre il motivo portante, la casa editrice si dedicherà alla sociologia, etnologia, linguistica, arte, teatro, cinema. Tutto questo ha dato i suoi frutti anche perché gli studiosi erano sempre i più impegnati e valenti che la cultura italiana di quei tempi stimolava alla ricerca. I nomi di molti poi erano diventati famosi nel mondo intellettuale: Manfredo Tafuri, Paolo Portoghesi, Carlo Ajmonino, Maurizio Calvesi, Emilio Garroni, Franco Borsi, Filiberto Menna e poi gli stranieri che hanno avuto molto eco in Italia anche per i libri realizzati in coedizioni francesi e inglesi quali Christian Norberg-Schulz, Francoise Choay, Jean-Louis Cohen, Richard Hoggart e tanti altri. Aldo Quinti ha chiuso la sua stagione ma Officina ha continuato sulla sua traccia. Dal 2002 sotto un’altra direzione Officina Edizioni ha perseguito gli obiettivi originari con nuove strategie, mantenendo le collaborazioni esistenti e consolidando i rapporti con i direttori delle collane. Sono nate nuove iniziative editoriali: Tracce, Officina dei Teatri, Varietà di Lingue-Varietà di testi, Welfare urbano, Architettura e Arte; direttori quali Giancarlo Carnevali, Donatella Calabi, Roberto de Rubertis, Roberto Secchi, Antonino Terranova, Adriano Cornoldi, Giancarlo Rosa, Marina Bondi, Stefano Geraci per citare solo alcuni nomi che seguono le iniziative intraprese. Sono state consolidate le collaborazioni con le Facoltà di Architettura delle Università di Palermo con Cesare Ajroldi; di Reggio Calabra con Franco Cardullo; di Napoli con Riccardo Florio; di Torino con Cristina Bianchetti con l’IUAV di Venezia con Giancarlo Fabbri, Paola Viganò; di Roma con tutto il DiPTU.