22/01/2025
Visto che nessuno spiega davvero come stanno le cose, cerco di farlo io. Pubblico seriamente sui social da qualche anno e posso assicurare che dietro una pagina che propone contenuti ogni giorno, senza mai una pausa, ci sono lavoro, dedizione e sacrifici enormi, e dico pure che non l’ha prescritto il medico!
Ho iniziato creando video per dare visibilità al mio quartiere, ai progetti, scoprendo Roma, cucinando e sfruttando anche l’opportunità di guadagnare dai social per un’entrata parallela. I primi tempi non è stato facile, avevo pochi follower e far girare i contenuti era complicato, con il tempo però sono riuscito a realizzare video che hanno fatto il giro del mondo, generando anche entrate importanti.
Immagina di usare il tuo tempo libero, anziché guardare la televisione per esempio, per creare video, e a un certo punto guadagni più del tuo lavoro principale, qualcuno un lavoro manco ce lo aveva! Cosa fai? Molti hanno mollato tutto, cambiato vita e si sono dedicati ai social a tempo pieno, altri, come me, hanno scelto di fare entrambe le cose.
Il sistema funziona così, Facebook rivende i tuoi contenuti alle aziende e a te spetta una piccola percentuale, lavori per Facebook, ma senza un contratto. Finché le entrate arrivano puntuali ogni mese, non ti poni il problema della mancanza di garanzie, ma quando, senza preavviso né spiegazioni, i ricavi vengono ridotti del 90%, come è successo a me e a molti altri da un anno a questa parte, capisci che c’è un problema serio.
Cercando informazioni online, trovi gruppi americani con decine di migliaia di iscritti, aziende, influencer e professionisti che si confrontano disperatamente per ottenere spiegazioni. Ma nessuno ha risposte! L’assistenza, anche quella a pagamento, è del tutto inutile. In questi anni ho scambiato decine, se non centinaia, di email con i supporti tecnici, tempo perso. L’unico problema che sono riuscito a risolvere è stato quando, esasperato da mesi, un giorno ho commentato sfogandomi sotto un post di Zuckerberg, casualità venti minuti dopo, problema risolto.
Molte pagine, di fronte a questa situazione, hanno rallentato le pubblicazioni, altri stanno abbandonando per migrare su nuovi social ma ricominciare da zero non è facile, ci vogliono anni. Qualcuno ha provato ad aumentare la produzione di contenuti per compensare il gap delle entrate, ma l’algoritmo non premia la sovraproduzione, una corsa al massacro, inutile e devastante anche dal punto di vista psicologico.
Concludo dicendo che milioni di persone lavorano per una piattaforma miliardaria senza tutele, e questo discorso riguarda non tanto noi vecchi boomer, ma i giovani soprattutto, perché i social sono già il loro futuro. Spero con questo post di aver chiarito qualche dubbio, almeno se vedete pagine sparire, pubblicare meno o troppo, ora sapete perché. Fare video è anche divertente, ma non così tanto da farlo gratis! Notte amici!